4.2. Caratterizzazione geotecnica ai fini delle verifiche di stabilità
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- Baldassare Fiore
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1 PAG 1 INDICE 1. PREMESSA 2. BREVE INQUADRAMENTO GEOLOGICO 3. INDAGINI IN SITO 4. CARATTERIZZAZIONE GEOTECNICA 4.1. Caratterizzazlone geotecnlca di progetto 4.2. Caratterizzazione geotecnica ai fini delle verifiche di stabilità 5. ANALISI DI STABILITÀ 5.1. Software dl calcolo 5,2. Assunzioni di calcolo per le analisi di stabilità Parametri geotecnici caratteristici del terreno Geometria del fronte di scavo Falda Carichi superficiali 5.3. Verifiche di stabilità 6. CONCLUSIONI
2 PAG PREMESSA La presente relazione a stata redatta allo scopo di definire le modalità per la realizzazione in sicurezza degli scavi necessari all avvio delle attività del cantiere ubicato in Via ; Comune di. Nella presente relazione sono trattate le seguenti tematiche: breve inquadramento geologico dell'area; interpretazione ed elaborazione delle indagini geognostiche di progetto (vedl Relazione Geotecnica del a firma del sottoscritto); ricostruzione della successione stratigrafica dei terreni; indicazioni sulla geometria consigliata delle pareti di scavo. AREA DI INDAGINE STRALCIO PLANIMETRICO C.T.R. 2 - INQUADRAMENTO GEOLOGICO La zona in studio è compreso tra Via e Via, in area attualmente non utilizzata in prossimità di altri fabbricati ad uso prevalentemente residenziale. Nella zona indagata i terreni superficiali, fino a m di profondità, appartengono al ciclo sedimentario olocenico legato ail'ingressione denominata "Flandriana".
3 PAG 3 La serie dei terreni olocenici, in prevalenza di ambiente costiero e marine, poggia su alluvioni tardo-pleistoceniche in prevalenza argilloso-limose, con lenti sabbiose intercalate. Questi sedimenti continentali rappresentano i depositi del periodo corrispondente all'ultima glaciazione (Wurm), i quali si estendono in profondità dove compaiono nuovamente depositi lagunari e costieri che segnano l'inizio dei depositi attribuibili all'interglaciale Riss- Wurm. A partire da anni fa circa Ia temperatura media terrestre iniziò ad aumentare, con conseguente ritiro dei ghiacciai ed innalzamento del livello del mare, dovuto anche all'effetto della subsidenza. Durante la fase trasgressiva, Ia fascia litoranea ad elevata energia, avanzando verso occidente, tendeva a trascinare i sedimenti più grossolani; in tale periodo si è avuta dunque la deposizione di sedimenti tipici di ambiente marini poco profondi, perlopiù limosi e argillosi, con qualche intercalazione di sabbie fini. Durante la fase di ritiro del mare, subsidenza ed abbassamento del livello marino avevano effetti contrastanti e nei periodi in cui i due effetti si elidevano Ia linea di costa poteva rimanere per lunghi periodi circa nella stessa posizione, permettendo il deposito di spessi corpi sabbiosi. Man mano che la linea di costa si ritirava, a manta della zona costiera, per effetto della subsidenza, si formava prima una palude, con Ia deposizione di argille e argille limose con livelli anche importanti di torbe. I terreni più superficiali sono caratterizzati da sedimenti di transizione e depositi alluvionali recenti, in prevalenza limi a argille con intercalazioni di corpi sabbiosi e ghiaiosi legati alla dinamica fluviale recente. Dalla cartografia geologica regionale si identifica la seguente successione stratigrafica neogenico-quaternaria: AES8 - Subsistema di Ravenna Depositi alluvionali eterometrici dati da ciottoli, sabbie e limi. Corrisponde nelle aree intravallive ai depositi terrazzati più bassi. Rientrano in questa unità anche le alluvioni attualmente in evoluzione in alveo e quelle del primo terrazzo, talora fissate da arbusti. Limite superiore coincidente con il piano topografico, dato da suoli variabili da non calcarei a calcarei. I suoli non calcarei e scarsamente calcarei hanno, al tetto, colore bruno scuro e bruno scuro giallastro, spessore dell'orizzonte decarbonatato da 0,3 ad 1 m e contengono reperti archeologici di età dal Neolitico al Romano. I suoli calcarei appartengono all'unità AES8a. Limite inferiore coincidente, in affioramento, con una superficie di erosione fluviale o con il contatto delle tracimazioni fluviali sul suolo non calcareo al tetto di AES7.
4 PAG 4 Pleistocene sup. Olocene STRALCIO CARTA GEOLOGIA R.E.R. SEZ Le variazioni litologiche, all'interno dei litotipi presenti, sono frequenti sia in senso laterale che verticale in funzione delle modalità deposizionali e di rielaborazione dei sedimenti da parte del corso d'acqua. 3 - INDAGINI IN SITO L'area in oggetto è stata indagata, nell'ambito della redazione della Relazione geotecnica di progetto mediante una serie di prove penetrometriche statiche realizzate dalla Ditta nel maggio All'interno del lotto sono disponibili n 2 prove penetrometriche statiche con punta meccanica spinte a rifiuto fino alla profondità rispettivamente di 13,8 e 12,0 metri dal piano campagna. Nella tabella seguente sono riassunte le prove penetrometriche disponibili, con riportata la profondità della prova da piano campagna ed il livello di falda misurato. Prova penetrometrica Data esecuzione Profondità (mt da p.c.) Livello falda (mt da p.c.) CPT 1 22/.5/ CPT 2 22/05/
5 PAG CARATTERIZZAZIONE GEOTECNICA 4.1. Caratterizzazione geotecnica di progetto Sulla base della indagini in sito disponibili, sono state individuate le seguenti units litotecniche: Unita1: da piano campagna a metri di profondità da p.c.; "...al di sotto della copertura pedogenizzata.superficiale, terreni prevalentemente coesivi con alternanze di strati caratterizzati da valori medi di resistenza alla punta (qc) variabili da 10 a 15 kg/cmq" Unita2: da metri di profondità da p.c. fino a fine prova; "da 9.0/10.6 m ha inizio la bancata di sabbie a ghiaie fini molto addensate, caratterizzate da valori di resistenza alla punta da elevati a molto elevati..." In funzione di tale suddivisione vengono indicati i parametri geotecnici dei diversi strati del terreno, come riassunti in seguito Caratterizzazione geotecnica al fini delle verifiche dl stabilità L'esecuzione della verifiche di stabilità a lungo termine necessita della definizione dei parametri drenati. Per questa, a partire dal parametri geotecnici di progetto riportati at paragrafo precedents e sulla base di correlazioni note in campo geotecnico, sono stati definiti i parametri drenati per l'unità argillosa superficiale (precedentemente definita 1a), quella cioè interessata dagli scavi. In Tabella si riassumono i parametri drenati per l'unita argillosa superficiale (unita 1a): unità G (kg/mc) C (kg/cmq) (gradi) 1a
6 PAG ANALISI DI STABILITA Le verifiche di stabilità del fronti di scavo sono state condotte conformemente a quanta previsto; dal D.M. 14/01/2008 "Norma Tecniche per le Costruzioni" al paragrafo 6.8; dalla Circolare 2 febbraio 2009, n lstruzioni per l'applicazione delle "Nuove norme tecniche per le costruzioni" di cui al D.M. 14 gennaio 2008 ai paragrafi C 6.8. Le verifiche di stabilità vengono condotte adottando i valori caratteristici del parametri di resistenza, considerando le sole condizioni statiche; infatti, come riportato al paragrafo del D,M. 14/01/2008, "le verifiche sismiche di opera provvisorie o strutture in fase costruttiva possono ornettersi quando le relative durate previste in progetto siano inferiori a 2 anni''. Le verifiche di stabilità sono state condotte nelle condizioni di breve termine (condizioni non drenate per I terreni coesivi) e di lungo termine (condizioni drenate) Software di calcolo Le analisi di stabilità (e la definizione dei corrispondenti coefficienti di sicurezza) sono state eseguite mediante il programma di calcolo " ", a cura della ed in particolare attraverso l'utilizzo del modulo che consente l'esecuzione di analisi di stabilita tenendo conto dei seguenti aspetti: terreni variamente stratificati eventuale presenza di falda idrica presenza di pressioni neutre diverse dalla idrostatica effetto di azioni sismiche (mediante un'analisi di tipo pseudo-statica) eventuale presenza di tiranti di ancoraggio ad altre opera di rinforzo e sostegno (muri, pali, ecc.). il programma è in grado di fornire una soluzione generale al problema bidimensionale di stabilità ricavandone II coefficiente di sicurezza (Fs) come rapporto tra la resistenza al taglio disponibile lungo la superficie di possibile scivolamento e quella mobilitata dal moto incipiente dell'intera massa contenuta dalla superficie stessa. II criterio di rottura adottato per il terreno è quello classico di Mohr-Coulomb. Normalmente Ia valutazione del coefficiente di sicurezza viene effettuata per tentativi, generando un grande numero di superfici con un algoritmo pseudocasuale, facendo alcune ipotesi semplificative circa Ia loro forma geometrica rispettando penò, per quanto possibile, le condizioni reali nei riguardi delle azioni esterne, delle caratteristiche fisiche del terreni, delle eventuali evidenze fisiche (labbri o nicchie di distacco ed accumuli al piede);
7 PAG 7 risulta inoltre possibile calcolare II coefficiente di sicurezza per una determinata superficie di rottura assegnata. Il risultato finale delle analisi (il programma esamina migliaia di superfici lungo tutto il pendio) é la restituzione del coefficiente di sicurezza relativo a tutte le superfici di scivolamento analizzate ed in particolare I'individuazione delle superfici caratterizzate dal minor coefficiente di sicurezza. Per quanto riguarda ii metodo di analisi impiegato, per il caso in esame si è fatto riferimento al metodo di Morgenstern&Price. In accordo alla normativa di riferimento (D.M. 14/01/2008), deve risultare verificata Ia disuguaglianza seguente tra le resistenze di progetto (Rd) e le azioni di progetto (Ed): Rd Ed Assunzioni dl calcolo per le analisi di stabilità Parametri geotecnici caratteristici del terreno Per quanta riguarda la configurazione del sottosuolo a la definizione del parametri geotecnici, si è fatto riferimento alle unita litostratigrafiche descritte al paragrafo Geometria del fronte di scavo Le analisi di stabilita del fronte di scavo sono state condotte, con riferimento alle condizioni di lungo e breve termine, relativamente a varie configurazioni del terreno, rappresentanti angoli di scarpata compresi tra 45 e 70. La profondità dello scavo è stata considerata pari a 2,80 metri. In Figura sono riportate le diverse configurazioni geometriche utilizzate per le analisi di stabilità.
8 PAG Falda Dalle indagini in sito disponibili a stata rilevata Ia presenza di una falda freatica a circa 1,3 metri di profondità dal piano di campagna. Tenuto conto del necessario emungimento durante le fasi di lavorazione, allo scopo di abbattere il livello di falda per garantire la permanenza all'asciutto del fondo scavo, nelle verifiche di stabilità si e considerato un livello di falda coincidente con il fondo scavo stesso Carichi superficiali Al fine di tener canto del possibile transito di mezzi di cantiere nelle immediate vicinanze della scarpate di progetto, si e assunto una distribuzione equivalente uniforme di intensità pari a 1000 kg/mq a partire da 1.5 mt di distanza dal ciglio della scarpata di progetto Verifiche di stabilità in riferimento at D.M , le verifiche di sicurezza agli stati limite ultimi (SLU) sono state condotte in condizioni statiche non drenate e drenate, secondo I'approccio 1 - combinazione 2 (A2+M2+R2). Alle azioni agenti sono stati applicati i coefficienti parziali come indicato nella tabella del D.M. 14/01/2008; mentre ai parametri geotecnici caratteristici sono stati applicati i coefficienti parziali come indicato nella tabella del D.M. 14/01/2008; le azioni ed i parametri cosi fattorizzati sono riportati nelle seguenti tabelle. In riferimento al D.M. 14/01/2008 deve risultare verificata la disuguaglianza Rd Ed. Secondo l'approccio 1 combinazione 2 (A2+M2+R2), viene definito R=1,1. I risultati delle analisi eseguite sono riportati nella seguente tabella, con indicazione del
9 PAG 9 valore del rapporto R/Ed ottenuti. I grafici relativi alle superfici di scivolamento critiche per le vane analisi effettuate sono riportate nelle immagini allegate. Angolo di scarpata Condizioni non drenate Condizioni drenate 45* Sr ,758 3,673 3,552 3,421 3,253 3,115 3,007 2,911 2,745 2,524 1,474 1,374 1,279 1,192 1,115 1,057 0,984 0,911 0,637 0, CONCLUSIONI La presente relazione a stata redatta allo scopo di definire le modalità per la realizzazione in sicurezza degli scavi necessari all avvio dell'attivita del cantiere ubicato in via a. Sulla base delle indagini in situ disponibili sono state individuate le unità litotecniche di riferimento ad i relativi parametri geotecnici. A partire da tale caratterizzazione geotecnica, poiché l'esecuzione delle verifiche di stabilità a lungo termine necessita della definizione del parametri drenati, sulla base di correlazioni note in campo geotecnico, sono stati definiti i parametri drenati per l'unità argillosa superficiale (precedentemente definita 1a), quella interessata dagli scavi. Le verifiche di stabilità del fronti di scavo sono state condotte conformemente a quanta previsto della normativa attualmente vigente e cioè dal D.M. 14/01/2008 "Norme Tecniche per le Costruzioni" al paragrafo 6.8 e della Circolare 2 febbraio 2009, n. 617 Istruzioni per l'applicazione delle "Nuove norme tecniche per le costruzioni" di cui al D.M. 14 gennaio 2008 ai paragrafi C6.8. Le analisi di stabilità effettuate al paragrafo 5, in riferimento alle condizioni di breve termine risultano soddisfatte anche per scavi verticali; in condizioni di lungo termine (drenate) esse risultano soddisfatte per angoli di scarpa fino a 65. Sulla base delle verifiche di stabilità effettuate, ed in relazione ai possibili stati di fessurazione dello strato argilloso superficiale (Active Zone), soggetto elle variazioni stagionali di umidità, nonché a possibili disomogeneità locali, si consiglia di realizzare gli scavi rnantenendo un angolo di scarpa dell ordine di 60. Rimini 3 giugno 2010
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