La gestione dei Rifiuti Urbani nella Regione Veneto fotografia al 2010 e proposte per il 2020

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1 La gestione dei Rifiuti Urbani nella Regione Veneto fotografia al 2010 e proposte per il 2020 Abbreviazioni: RU = Rifiuti Urbani; = Rifiuti Speciali; RD = Raccolta Differenziata; TMB = Trattamento Meccanico-Bilogico; CdB = Impianti di Incenerimento di Ca del Bue Fonte dei dati: Pubblicazioni e Reports dell Osservatorio Regionale Rifiuti, ARPAV Veneto Dati di Sintesi: La situazione Regionale al viene riassunta dall Osservatorio Regionale Rifiuti dell ARPAV (in breve ORR) con i dati numerici di cui alla tabella n 1. Sono state prodotte quasi t di Rifiuti Urbani. A titolo di confronto citiamo anche la produzione (anno 2007) di Rifiuti Speciali (pericolosi, non pericolosi, da costruzione e demolizione) stimata in quasi t, quasi 6,8 volte quella dei Rifiuti Urbani. La produzione Totale: La produzione complessiva di Rifiuti Urbani (rifiuti smaltiti + raccolte differenziate) continua a crescere del +1,6% nonostante la crisi economica. Il segnale positivo è dato dalla crescita in termini assoluti (ossia in tonnellate) delle RD e della decrescita costante del RU residuo (il cosiddetto secco), come si vede bene dalla figura n 2. La produzione totale di Rifiuti per abitante di 488kg/anno è tra le più basse delle Regione del Centro-Nord Italia ed è frutto della sistematica estensione di sistemi di raccolta domiciliari che limitano l assimilazione incontrollata di a rifiuti urbani. Gli obbiettivi di Raccolta Differenziata: a livello Regionale la RD raggiunge il 58,3%, un dato significativo a 13 anni dall emanazione del Decreto Ronchi che per primo aveva posto degli obbiettivi struttural i di RD per i Comuni nel Secondo l attuale Legge-Quadro per il Settore dei Rifiuti (il DLGS 152/2006 e successive modifiche ed integrazioni) ogni ATO deve raggiungere: - entro il 2011 una RD di almeno il 60% in peso dei RU prodotti. - entro il 2012 una RD di almeno il 65% in peso dei RU prodotti. Il dato Regionale raggiunto nel 2010 è quindi prossimo all obbiettivo fissato per il Tuttavia il dato previsto per il 2012 è di maggiore impegno gestionale, dato che comporterà la riduzione di ca t di RU residuo (+6,7% di punti di RD, considerando invariata la quantità di Rifiuti Urbani al 2010). Nel 2010 il 57% dei Comuni del Veneto, pari al 47% della popolazione ( abitanti), ha già conseguito tale obiettivo. Un altro 28% dei Comuni, pari al 30% della popolazione ha conseguito un obiettivo superiore al 50% (ma inferiore al 65%. Il 15% dei Comuni, con una popolazione significativa del 23% della popolazione raggiunge una RD inferiore al 50%. Possiamo quindi affermare che per quest ultima categoria di Comuni il 2011 rappresenta un anno in cui rivedere criticamente l attuale modello di raccolta dei Rifiuti in modo da aumentare significativamente la RD ottenibile. Il risultato aggregato per Provincia viene riportato nella figura n 3. Il cambiamento dei modelli di gestione: rappresentano sicuramente l elemento cardine che ha determinato una crescita significativa delle RD ed un contenimento dei RU gestiti, e nello specifico una marcata riduzione del flusso di rifiuti avviati a smaltimento. Tali cambiamenti possono essere sintetizzati con: l introduzione sistematica della RD delle frazioni organiche (scarto umido e secondariamente del verde), in parallelo il diffondersi di circuiti di raccolta porta a a porta delle principali frazioni di rifiuti e La gestione dei Rifiuti Urbani nella Regione Veneto 2010 Pagina 1

2 infine la gestione in ambito consortile, o sovra-comunale. Nel decennio i Comuni senza RD dell umido sono passati da 238 a 47 ed il loro numero è destinato a diminuire ulteriormente. Dalla raccolta ai trattamenti: negli ultimi 13 anni è diminuito significativamente il quantitativo di rifiuti urbani da avviare a smaltimento e a recupero. Sul lato del recupero delle frazioni di imballaggio il sistema CONAI ha avuto l onere di predisporre una rete di Piattaforme di accettazione dei quantiativi di RD proveniente dai Comuni. Nel caso della RD delle frazioni organiche (umido e verde) si è andata strutturando una rete di impianti privati, che garantiscono autonomia gestionale per tali tipologie di rifiuti. Il rifiuto urbano residuo, il cui smaltimento deve avvenire per legge in ambito Regionale ed è totalmente a carico dei Comuni (quindi dei cittadini), avviene in una rete di impianti su base provinciale e Regionale. Riteniamo opportuno approfondire soprattutto il nesso tra produzione di RU residuo e capacità impiantistica Regionale istallata e/o operativa. Il trattamento dei RU residui: la normativa Europea e quella Italiana prevedono che il RU vada pre-trattato prima di essere smaltito in discarica. Vi sono vari approcci per pre-trattare i rifiuti e soprattutto diminuirne il contenuto di materiali biodegradabili (il cosiddetto RUBU Rifiuto Urbano Biodegradabile), onde prevenire la produzione di percolato e biogas. Non possono essere smaltiti in discarica rifiuti con un potere calorifico superiore ad un valore di soglia prestabilito (si parla di potere calorifico PCI >13.000kJ/kg). Conseguentemente nel corso degli anni (e anche nel 2010) si è assistito a livello Regionale ad : una riduzione complessiva dei quantitativi smaltiti direttamente in discarica (riduzione 2009/2010 del 27%) e analogamente di quelli avviati agli impianti di trattamento meccanico-biologico per la produzione di CDR e di biostabilizzato(riduzione 2009/2010 del 7,7%) un incremento delle operazioni di recupero sul rifiuto residuo (spazzamento ed ingombranti). Un aumento del quantitativo avviato ad incenerimento del 22,6% nel periodo 2009/2010, a seguito dell aumento della potenzialità dell inceneritore di Padova; il quantitativo complessivamente incenerito rappresenta circa il 8,5% del rifiuto urbano totale. La destinazione delle t/a di Rifiuti Urbani Residui a seconda delle tipologie impiantistiche RUR viene ricostruita nella figura 4. Nel 2010 il 68% dei RUR viene pretrattato (TMB e/o incenerimento) prima di essere avviato a discarica. Dal punto di vista impiantistico va sottolineato che vi è una capacità aggiuntiva di incenerimento pari a t/a dell Impianto di Ca del Bue, in grado cioè di trattare un quantitativo pari al 18% circa dei RU residuo. La destinazione dei rifiuti in uscita dagli impianti di trattamento dei RU residui: i rifiuti in uscita da impianti di trattamento dei RU residui sono Rifiuti Speciali (); i possono essere conferiti ad impianti fuori-regione. Secondo l indagine ARPAV relativa alla gestione dei Rifiuti Urbani dell anno 2009, i principali quantitativi in uscita dagli impianti di TMB, selezione e recupero ed incenerimento dei Rifiuti Urbani sono: Rifiuto Biostabilizzato utilizzato per la copertura di discariche: t/a Combustibile Derivato dai Rifiuti (CDR) destinato ad impianti Regionali per t/a mentre fuori Regione vengono inviate ca t/a Sovvalli, scarti e sottovagli ca t/a destinati ad incenerimento o conferimento in discarica Va evidenziato che al CDR destinato ad impianti fuori regione si aggiungono ca t/a di scarti, sovvalli e sottovagli; quindi, a seguito di trattamento del RUR, sono state inviate complessivamente fuori regione quasi t/a, pari a quasi il 10% del rifiuto urbano prodotto. Non dispnoniamo di ulteriori informazioni di dettaglio per approfondire tale aspetto importante della gestione complessiva dei Rifiuti della Regione Veneto. Lo scenario dei RU al 2020: Appare interessante valutare dal punto di vista gestionale i flussi di RU totale, di RU residuo (da avviare a smaltimento) e di RD complessiva che si avrebbero ipotizzando un Veneto La gestione dei Rifiuti Urbani nella Regione Veneto 2010 Pagina 2

3 decisamente più virtuoso rispetto alla situazione consolidata nel 20120; ci sono due scenari che si possono delineare: 1) Se consideriamo che entro il 2012 la RD dovrà aumentare a livello Regionale di quasi 7 punti percentuali (per raggiungere il 65% di RD) si determina una riduzione del RU residuo rispetto ai valori del 2010 di circa il 16%. La quantità di RU residuo da smaltire in questo scenario si ridurrebbe dagli attuali t/a a ca t/a, senza considerare l incremento dei Rifiuti. 2) se ipotizziamo un obiettivo di medio periodo al 2020 del 70-75% di RD (quindi almeno altri 5 punti percentuali) coerentemente con il risultato della Provincia virtuosa di Treviso, e se contemporaneamente assumiamo che anche la produzione procapite di RU sia quella registrata nella Provincia di Treviso (ossa ca 360 kg/ab/anno, contro il dato Regionale di 488 kg/ab del 2010) allora si delinea uno scenario gestionale caratterizzato da: una riduzione complessiva del RU residuo rispetto ai valori del 2010 di circa il 27%; la quantità di RU residuo da smaltire si ridurrebbe dalle t/a del 2010 a ca t/a, senza considerare l incremento dei rifiuti. Considerando un incremento annuo medio del +1% dei RU i quantitativi di RUR da smaltire non supererebbero le t/a. I quantitativi dei due scenari (oltre allo scenari di partenza del 2010) vengono riassunti nella tabella seguente, senza considerare gli aumenti annui dei rifiuti. Va evidenziato che nel caso delle Provincia di TV la combinazione di raccolte porta a porta sistematica e applicazione congiunta della Tariffa puntuale (TIA) comporta una riduzione netta di RU gestito, sia per le RD, sia per il RU residuo. dati in t Abitanti RD % RD RUR Delta RUR RU Delta RU RU kg/ab/a Regione Veneto 2010: RD = 58,3% , Regione 2012: RD = 65% , % % 488 ProvTV 2010: RD = 72% , % % RU residuo RD totale RU in tonnellate/anno Regione Veneto 2010: RD = 58,3% Regione Veneto 2012: RD = 65% Regione Veneto 2020 come ProvTV 2010: RD = 72% La gestione dei Rifiuti Urbani nella Regione Veneto 2010 Pagina 3

4 Nell ipotesi al 2012 (scenario n 1 vedi figura n 5) la attuale capacità impiantistica Regionale di trattamento del RU residuo risulta più che adeguata a trattare il 100% della produzione di RUR; la quantità di RUR da avviare direttamente a discarica non supererebbe le t/a. Nell ipotesi 2020 (scenario n 2 vedi figura n 6) la produzione di RUR sarebbe in linea con le capacità degli impianti di TMB e di recupero degli Ingombranti e dello Spazzamento esistenti nel 2010; i quantitativi da avviare direttamente ad incenerimento si ridurrebbero drasticamente e In discarica non andrebbe conferito direttamente alcun RUR. In altri termini la capacità di trattamento del RUR del 2010 pari a ca t/a tra TMB, recupero e Incenerimento sarebbe di 1,43 volte il totale dei RUR ipotizzati ( t/a), assicurando quindi capacità di trattamento aggiuntive disponibili per la gestione dei rifiuti speciali (sovvalli e rifiuti generati da impianti di trattamento e recupero nel territorio Regionale). Entrambi gli scenari consentono anche di valutare la necessità di impianti di pre-trattamento aggiuntivi; se consideriamo nello specifico la capacità aggiuntiva di trattamento data dall impianto di Ca del Bue ( t/a) possiamo affermare che: nel 2012 con il 65% di RD, potrebbero essere destinati a CdB ca t/a (quelle che dalle proiezioni continuerebbero ad essere conferite direttamente in discarica), sempre che sia necessario (dal punto di vista ambientale) od obbligatorio (dal punto di vista normativo) destinare tale tipologia di RUR a pretrattamento mediante incenerimento. Solamente ipotizzando il conferimento a CdB anche di buona parte dei generati nel 2010 si otterrebbe la saturazione dell impianto. nel 2020 con il 70% di RD e una produzione di RUR ridotta a t/a (includendo quindi anche una stima del +1% annuo di crescita del RUR), non ci sarebbero RUR da destinare a CdB; l impianto dovrebbe trattare esclusivamente. Anche gli altri impianti di incenerimento operativi al 2010, risulterebbero con capacità di trattamento inuitilizzate, da destinare al trattamento di. La scelta da qui alla fine del decennio riguarderà quali modelli di raccolta implementare, in maniera coordinata e continuativa, in tutto l Ambito Regionale. Gli esempi di buone pratiche sono numerosi nel territorio del Veneto, sta alla politica ed alla società civile, scegliere quale strada percorrere. Da queste scelte deriverà lo scenario e l utilizzo degli impianti di smaltimento e trattamento dei Rifiuti Urbani. Verona, ottobre 2011 a cura di M. Ricci Legambiente Verona La gestione dei Rifiuti Urbani nella Regione Veneto 2010 Pagina 4

5 Figura allegate alla relazione (fonte: ARPAV, ORR e elaborazioni personali su dati ORR) Figura 1: RU nella Regione Veneto, anno 2010 Indicatore Unità di misura Anno 2010 Variazione 2009/2010 Trend Produzione totale di RU t/anno ,6% Percentuale di RD % 58,3 2,0 Raccolta Differenziata t/anno ,3% Rifiuto Urbano Residuo t/anno ,2% Produzione RU pro capite kg/ab*anno ,0% Quantità organico pro capite kg/ab*anno ,0% Quantità vetro pro capite kg/ab*anno 39 +2,6% Quantità carta pro capite kg/ab*anno 62 +3,3% Quantità plastica pro capite kg/ab*anno 20 +7,4% Quantità imballaggi in metallo pro capite kg/ab*anno 4 +3,9% RU avviati a recupero t/anno ,3% RU avviati a trattamento t/anno ,8% RU inceneriti t/anno % RU smaltiti direttamente in discarica (scarti esclusi) t/anno ,3% RU nella Regione Veneto, anno 2010 Indicatore Unità di misura Anno 2007 Variazione 2007/2006 Trend Indicatori di produzione Produzione di rifiuti speciali pericolosi t/anno % Produzione di rifiuti speciali non pericolosi esclusi rifiuti da C & D t/anno % Produzione di rifiuti speciali non pericolosi da C & D 1 t/anno ,8% Indicatori di gestione Totale Rifiuti speciali, esclusi da C & D, avviati a recupero di materia (escluso R13) t/anno % Rifiuti speciali avviati a recupero energetico (R1) t/anno % Totale Rifiuti speciali trattati per lo smaltimento (esclusa discarica, D13 e D15) t/anno % Rifiuti speciali inceneriti (D10) t/anno % Totale rifiuti speciali smaltiti in discarica t/anno % La gestione dei Rifiuti Urbani nella Regione Veneto 2010 Pagina 5

6 Figura 2: Produzione assoluta di RUR e RD, regione Veneto Figura 3: Obbiettivi di RD secondo il Piano Regionale (Piano U) e il Dlgs 152/2006 (dati al 13/12/11 e 2012) La gestione dei Rifiuti Urbani nella Regione Veneto 2010 Pagina 6

7 Figura 4 Destinazione del RU residuo in t/anno nel 2010; il dato percentuale in colore nero è riferito al totale dei RU, mentre il dato in colore blu al totale dei RUR. Nel caso di incenerimento e conferimento in discarica vengono riportati anche i quantitativi di Rifiuti Speciali avviati a smaltimento nelle medesime tipologie di impianti. Trattamento RUR per tipologia TMB CDR ,7% 47,3% RUR Ing. & Spaz. Recupero ,7% 4,0% 100,0% 9,6% Incenerimento ,5% 20,3% Discarica ,5% 22,9% I non sono computati nel totale trattamento per tipologia Figura 5 Destinazione del RU residuo in t/anno nel 2012 con il 65% di RD; il dato percentuale in colore nero è riferito al totale dei RU, mentre il dato in colore blu al totale dei RUR. Nel caso di incenerimento e conferimento in discarica vengono riportati anche i quantitativi di Rifiuti Speciali 2010 avviati a smaltimento nelle medesime tipologie di impianti. Trattamento RUR per tipologia TMB CDR ,7% 56,3% RUR Ing. & Spaz. Recupero ,0% 4,0% 100,0% 11,4% Incenerimento ,5% 24,2% Discarica ,8% 8,1% I non sono computati nel totale trattamento per tipologia La gestione dei Rifiuti Urbani nella Regione Veneto 2010 Pagina 7

8 Figura 6 Destinazione del RU residuo in t/anno nel 2012 con il 70/72% di RD; il dato percentuale in colore nero è riferito al totale dei RU, mentre il dato in colore blu al totale dei RUR. Nel caso di incenerimento e onferimento in discarica vengono riportati anche i quantitativi di Rifiuti Speciali 2010 avviati a smaltimento nelle medesime tipologie di impianti. Trattamento RUR per tipologia TMB CDR ,2% 88,0% RUR Ing. & Spaz. Recupero ,8% 5,3% 100,0% 17,8% Incenerimento ,2% 37,8% Discarica ,0% -43,5% La gestione dei Rifiuti Urbani nella Regione Veneto 2010 Pagina 8

Rifiuto Urbano (t) BD - BM 55.000 29.111 0 0 29.111. 2 TV Spresiano CDR 84.000 72.877 0 0 72.877

Rifiuto Urbano (t) BD - BM 55.000 29.111 0 0 29.111. 2 TV Spresiano CDR 84.000 72.877 0 0 72.877 3.4. Trattamento e smaltimento del rifiuto urbano residuo 3.4.1. Trattamento meccanico biologico Il rifiuto urbano residuo trattato nel 21 rappresenta il 23,7% del totale ed è pari a 57.692 t (Fig. 3.1.1).

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