Comune di Cremona. introduzione in merito ai contenuti dell' Intesa Stato Regioni
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1 Comune di Cremona introduzione in merito ai contenuti dell' Intesa Stato Regioni I contenuti del nuovo Regolamento Edilizio tipo e ricadute conseguenti nella situazione previgente arch. Marco Masserdotti (parte 1^)
2 Cos è e a cosa serve un Regolamento Edilizio Perché abbiamo bisogno del Regolamento Edilizio? Perché, a livello locale, i due strumenti che normano nel dettaglio l attività edilizia sul territorio sono il PGT (Piano di Governo del Territorio) ed il Regolamento Edilizio. I due strumenti si completano. Infatti se il PGT ha il compito di indicare: COSA, QUANTO e DOVE costruire Il Regolamento Edilizio ha la funzione di spiegarci: COME costruire. Si evince da se che quello del Regolamento Edilizio, unitamente al PGT, è un ruolo estremamente importante e delicato per lo sviluppo armonico e sostenibile di un territorio, di una città. Il Regolamento edilizio determina la ricaduta del costruire in termini di estetica, sicurezza, efficienza e funzionalità sia sul pubblico (in forma indiretta) che sul privato (vale a dire sull utenza che ne dispone direttamente).
3 Il nuovo Regolamento Edilizio tipo E un provvedimento tipo uniformante, non è un provvedimento unico e perentorio. Questo nuovo Regolamento Edilizio tipo non è un Regolamento Edilizio unico (già adottato da altri paesi europei e modello sul quale aveva iniziato a lavorare la Conferenza Unificata Stato Regioni Province autonome ed Enti Locali). In buona sostanza non è un regolamento che definisce in maniera unica procedure e parametri, ma stabilisce principi e criteri generali per semplificare e uniformare in tutto il territorio nazionale i regolamenti edilizi comunali.
4 Contenuti del nuovo Regolamento Edilizio tipo Come deducibile dall indice adottato, in ogni Comune il Regolamento edilizio si dividerà in due parti: 1 - Principi generali: la definizione dei parametri urbanistici ed edilizi, la definizione degli interventi edilizi e delle destinazioni d uso, le procedure da seguire per ottenere e depositare i titoli abilitativi, la modulistica unificata completa di elaborati da allegare, i requisiti generali delle opere edilizie, cioè limiti di altezza, densità e distanze tra edifici, le regole per gli immobili vincolati. 2 - Disposizioni regolamentari comunali: conterranno invece le procedure interne, le norme prestazionali su qualità, sostenibilità e requisiti tecnici complementari. Perseguendo gli obiettivi di semplificazione, igiene pubblica, estetica, incremento della sostenibilità ambientale, superamento delle barriere architettoniche e riqualificazione urbana.
5 Ruoli e scadenze del Regolamento Edilizio tipo 1 STEP Dal 16/11/2016 (data di pubblicazione del Regolamento tipo sulla Gazzetta Ufficiale) a tuto il 16/05/2017 (scadenza dei primi 180 giorni) a disposizione delle: REGIONI (ordinarie) per provvederete a: 1 - recepire lo schema di regolamento edilizio tipo; 2 - recepire le definizioni uniformi; 3 - integrare e modificare, in conformità alla normativa regionale vigente, la raccolta delle disposizioni sovraordinate in materia edilizia. REGIONI a Statuto Speciale potranno (opzionale) provvedere anch esse in tal senso solo se non si creeranno conflitti con le norme interne già esistenti. 2 STEP Dal 17/05/2017 (scadenza 180 giorni per le regioni) a tutto il 12/11/2017 (scadenza dei secondi 180 giorni) a disposizione dei: COMUNI per provvedere ad adeguarsi a loro volta nel rispetto di quanto recepito in sede regionale. Nel caso in cui le REGIONI (ordinarie) fossero inadempienti scaduti i primi 180 giorni, i COMUNI sono tenuti (nell ambito dei secondi 180 giorni) o provvedere in proprio all adeguamento dei propri Regolamenti Edilizi, in caso di inottemperanza dei COMUNI trovano diretta applicazione le definizioni uniformi e le disposizioni sovraordinate in materia edilizia, prevalendo sulle disposizioni comunali con esse incompatibili.
6 Alcune considerazioni 1 - arrivare ad avere un Regolamento Edilizio unico e non tipo su tutto il territorio nazione (in subordine anche un Regolamento Edilizio tipo ma con regole e requisiti minimi cogenti); 2 - demanda integralmente ai regolamenti edilizi comunali (2^ Parte, Disposizioni regolamentari comunali in materia edilizia, rispettivi titoli e articoli di riferimento), il tema della qualità, della sostenibilità e dell efficientamento energetico degli edifici, aspetto già delegato al R.E. tipo proprio dal T.U. dell edilizia (DPR 380/01 art. 4 comma 1-sexies): Il regolamento edilizio-tipo, che indica i requisiti prestazionali degli edifici, con particolare riguardo alla sicurezza e al risparmio energetico. attraverso norme prestazionali (indicazione mumerica di livelli prestazionali o azioni e comportamenti da praticarsi.
7 Ricadute positive del Regolamento Edilizio tipo 1 Uniformità dei contenuti a livello nazionale 2 - Semplificazione dei procedimenti (nei Regolamenti per quanto riguarda le procedure edilizie e paesaggistiche, si dovrà semplicemente rinviare alle norme nazionali e regionali al fine di evitare una continua rincorsa ai frequenti cambiamenti cui sono soggette). 3 - Risparmio di tempo degli operatori che eviteranno di leggere nei regolamenti edilizi, come purtroppo frequentemente accade, definizioni e termini obsoleti e spesso il riferimento a norme ormai abrogate.
8 Ricadute critiche del Regolamento Edilizio tipo 1 - confusione conseguente alla sovrapposizione di contenuti urbanistici ed edilizi. Le definizioni dei parametri e degli indici edilizi sono contenute nelle Norme di Attuazione del Piano delle Regole che insieme al Documento di Piano ed al Piano dei Servizi costituiscono il PGT ai sensi della L.r. 12/2005 e s. m.i. 2 - non è chiaro cosa succede nel caso in cui una regione non recepisca entro i primi 180 gg., ma lo faccia nei secondi 180 gg. (ovvero nel periodo in cui il compito di recepimento competerebbe ai Comuni). Non risulta neppure espressamente vietato il recepimento regionale effettuato dopo 360 gg. (cioè terminato il 2 step di recepimento comunale).
9 Conclusioni 1 - Realisticamente, ci troviamo di fronte ad un Regolamento Edilizio tipo che, non definendo requisiti minimi, in termini di regole e contenuti, validi su tutto il territorio nazionale, assume le sembianze di uno scatolone vuoto 2 - la distinzione tra obbligo ed opzione riservata rispettivamente a Regioni ordinarie e a statuto speciale ed il margine di manovra lasciato in capo agli enti locali (regioni e comuni), accentuano il rischio di ritrovarsi, a recepimento avvenuto, con regolamenti edilizi, comunque, non omogenei sul territorio nazionale e magari con casi in cui l adozione integrale dell indice del regolamento comporti persino un appesantimento dei regolamenti vigenti.
10 a confronto
11 a confronto
12 Nuovo regolamento: Titolo VIII Efficienza Energetica e Sostenibilità Ambientale dalla 373/76
13 Nuovo regolamento: Titolo VIII Efficienza Energetica e Sostenibilità Ambientale. passando dalla L.10/91.art 1 : riduzione dei consumi di energia e miglioramento delle condizioni ambientali...
14 Nuovo regolamento: Titolo VIII Efficienza Energetica e Sostenibilità Ambientale. passando dalla L.10/91alla 31/2010/UE fino AL PACCHETTO e oltre la svolta
15 Nuovo regolamento : I Pilastri del Titolo VIII 1) Misure volte ad incrementare l EFFICIENZA ENERGETICA DEGLI EDIFICI anche in funzione del Piano di Azione per l Energia Sostenibile (PAES); 2) Introduzione di misure relative alla SOSTENIBILITA AMBIENTALE DEL COSTRUITO; 3) Introduzione di un NUOVO SISTEMA INCENTIVANTE calibrato proprio per intraprendere questo nuovo percorso; 4) adozione di NUOVE PROCEDURE per la VERIFICA ed il CONTROLLO della QUALITA ENERGETICA e della SOSTENIBILITA AMBIENTALE.
16 Nuovo regolamento : I Pilastri del Titolo VIII Allegato P) UN NUOVO SISTEMA INCENTIVANTE.a sostegno dell efficienza energetica e della sostenibilità ambientale B ( * ) A Classe Energetica Premialità Efficienza Energetica Incentivazione (- 10 % oneri urb.) Incentivazione (- 25 % oneri urb.) A+ Incentivazione (- 28 % oneri urb.) A+Zero ( ** ) (Zero Emission Building, cioè prossima all emissione zero) Incentivazione (- 30 % oneri urb.) A+ZeroPlus ( *** ) Incentivazione (- 32 % oneri urb.)
17 I Pilastri del Titolo VIII Allegato P) UN NUOVO SISTEMA INCENTIVANTE.a sostegno dell efficienza energetica e della sostenibilità ambientale Azioni di ecosostenibilità ( * ) Utilizzo materiali Ecosostenibili in percentuale > 50% Installazione impianto per il recupero dell acqua piovana Impiego di fonti rinnovabili in misura superiore a quanto previsto dalla legge Premialità ECO incentivazione (- 3 % oneri urb.) incentivazione (- 3 % oneri urb.) incentivazione (- 2 % oneri urb.)
18 Dal Titolo VIII del Regolamento Edilizio di Cremona al nuovo Regolamento Edilizio tipo dall Efficienza Energetica alla Sostenibilità Ambientale.. All incremento della Sostenibilità Ambientale e l Efficienza Energetica ( punto 9 lettera dello schema tipo)
19 Dal Titolo VIII del Regolamento Edilizio di Cremona al nuovo Regolamento Edilizio tipo dall Efficienza Energetica alla Sostenibilità Ambientale.. All incremento della Sostenibilità Ambientale e l Efficienza Energetica ( punto 9 lettera dello schema tipo)..dal Bilamcio Ambientale al PAES.. dall Economia circolare al.cradle to Cradle.. Un approccio alla progettazione di sistemi che consiste nell adattare alla natura tutti i processi produttivi e il settore edilizo dove lo mettiamo?
20 il nuovo Regolamento Edilizio tipo e il Titolo VIII del Regolamento Edilizio di Cremona Come deducibile dall indice adottato, in ogni Comune il Regolamento edilizio si dividerà in due parti: 1 - Principi generali: la definizione dei parametri urbanistici ed edilizi, la definizione degli interventi edilizi e delle destinazioni d uso, le procedure da seguire per ottenere e depositare i titoli abilitativi, la modulistica unificata completa di elaborati da allegare, i requisiti generali delle opere edilizie, cioè limiti di altezza, densità e distanze tra edifici, le regole per gli immobili vincolati. 2 - Disposizioni regolamentari comunali: conterranno invece le procedure interne, le norme su qualità, sostenibilità e requisiti tecnici complementari. Perseguendo gli obiettivi di semplificazione, igiene pubblica, estetica, incremento della sostenibilità ambientale, superamento delle barriere architettoniche e riqualificazione urbana.
21 il nuovo Regolamento Edilizio tipo e il Titolo VIII del Regolamento Edilizio di Cremona punto 9 ) Allegato 1 :I Comuni, nella definizione della disciplina regolamentare di cui alla Seconda Parte del Regolamento Edilizo, osservano i seguenti principi generali lettera c): «Incrementare la sostenibilità ambientale ed energetica» (parte 2^)
22 il nuovo Regolamento Edilizio tipo e il Titolo VIII del Regolamento Edilizio di Cremona E un provvedimento tipo uniformante, non è un provvedimento unico e perentorio. Questo nuovo Regolamento Edilizio tipo non è un Regolamento Edilizio unico (già adottato da altri paesi europei e modello sul quale aveva iniziato a lavorare la Conferenza Unificata Stato Regioni Province autonome ed Enti Locali). In buona sostanza non è un regolamento che definisce in maniera unica procedure e parametri, ma stabilisce principi e criteri generali per semplificare e uniformare in tutto il territorio nazionale (vedremo che non è poi così vero) i regolamenti edilizi comunali.
23 il nuovo Regolamento Edilizio tipo il nuovo Regolamento Edilizio tipo e il Titolo VIII del Regolamento Edilizio di Cremona e il Titolo VIII del Regolamento Edilizio di Cremona punto 9 ) Allegato 1 :I Comuni, nella definizione della punto 9 ) Allegato 1 :I Comuni, nella definizione della disciplina regolamentare di cui alla Seconda Parte del disciplina regolamentare di cui alla Seconda Parte del Regolamento Edilizo, osservano i seguenti principi generali Regolamento Edilizo, osservano i seguenti principi generali lettera c): lettera c): «Incrementare la sostenibilità ambientale ed energetica» «Incrementare la sostenibilità ambientale ed energetica» (parte 2^) (parte 2^)
24 il nuovo Regolamento Edilizio tipo E un provvedimento tipo uniformante, non è un provvedimento unico e perentorio. Questo nuovo Regolamento Edilizio tipo non è un Regolamento Edilizio unico (già adottato da altri paesi europei e modello sul quale aveva iniziato a lavorare la Conferenza Unificata Stato Regioni Province autonome ed Enti Locali). In buona sostanza non è un regolamento che definisce in maniera unica procedure e parametri, ma stabilisce principi e criteri generali per semplificare e uniformare in tutto il territorio nazionale (vedremo che non è poi così vero) i regolamenti edilizi comunali.
25 Contenuti del nuovo Regolamento Edilizio tipo Come deducibile dall indice adottato, in ogni Comune il Regolamento edilizio si dividerà in due parti: 1 - Principi generali: la definizione dei parametri urbanistici ed edilizi, la definizione degli interventi edilizi e delle destinazioni d uso, le procedure da seguire per ottenere e depositare i titoli abilitativi, la modulistica unificata completa di elaborati da allegare, i requisiti generali delle opere edilizie, cioè limiti di altezza, densità e distanze tra edifici, le regole per gli immobili vincolati. 2 - Disposizioni regolamentari comunali: conterranno invece le procedure interne, le norme su qualità, sostenibilità e requisiti tecnici complementari. Perseguendo gli obiettivi di semplificazione, igiene pubblica, estetica, incremento della sostenibilità ambientale, superamento delle barriere architettoniche e riqualificazione urbana.
26 Ruoli e scadenze del Regolamento Edilizio tipo 1 STEP Dal 16/11/2016 (data di pubblicazione del Regolamento tipo sulla Gazzetta Ufficiale) a tuto il 16/05/2017 (scadenza dei primi 180 giorni) a disposizione delle: REGIONI (ordinarie) per provvederete a: 1 - recepire lo schema di regolamento edilizio tipo; 2 - recepire le definizioni uniformi; 3 - integrare e modificare, in conformità alla normativa regionale vigente, la raccolta delle disposizioni sovraordinate in materia edilizia. REGIONI a Statuto Speciale potranno (opzionale) provvedere anch esse in tal senso solo se non si creeranno conflitti con le norme interne già esistenti. 2 STEP Dal 17/05/2017 (data di pubblicazione del Regolamento tipo sulla Gazzetta Ufficiale) a tutto il 12/11/2016 (scadenza dei secondi 180 giorni) a disposizione dei: COMUNI per provvederete adeguarsi a loro volta nel rispetto di quanto recepito in sede regionale. Nel caso in cui le REGIONI (ordinarie) fossero inadempienti scaduti i primi 180 giorni, i COMUNI sono tenuti (nell ambito dei secondi 180 giorni) provvedere in proprio all adeguamento dei propri Regolamenti Edilizi, in caso di inottemperanza dei COMUNI trovano diretta applicazione le definizioni uniformi e le disposizioni sovraordinate in materia edilizia, prevalendo sulle disposizioni comunali con esse incompatibili.
27 Le opportunità mancate 1 - arrivare ad avere un Regolamento Edilizio unico e non tipo su tutto il territorio nazione (in subordine anche un Regolamento Edilizio tipo ma con regole e requisiti minimi cogenti); 2 - la mancata estensione del Regolamento tipo anche alle norme settoriali relative al paesaggio ed all antisismica; 3 - aver tralasciato, demandandolo integralmente ai regolamenti edilizi comunali (2^ Parte, Disposizioni regolamentari comunali in materia edilizia, rispettivi titoli e articoli di riferimento), il tema dell efficientamento energetico degli edifici, aspetto già delegato al R.E. tipo proprio dal T.U. dell edilizia (DPR 380/01 art. 4 comma 1-sexies): Il regolamento edilizio-tipo, che indica i requisiti prestazionali degli edifici, con particolare riguardo alla sicurezza e al risparmio energetico. Proprio per questo non sarebbe stato improprio prevedere una serie di previsioni minime prestazionali. 4 affrontare lo spinoso tema delle tolleranze di cantiere che avrebbero potuto (e dovuto) essere introdotte in questo tipo di provvedimento, andando a rimediare l esiguità (2% da riferirsi alle varianti parziali) prevista dal Testo Unico per l Edilizia ed al contempo uniformalre sul territorio nazionale.
28 Ricadute positive del Regolamento Edilizio tipo Quella più evidente è da ricercare nella conseguente Semplificazione dei procedimenti Interessante infatti la disposizione che prescrive l obbligo di fare riferimento, nei regolamenti edilizi, alle procedure edilizie, alle categorie di intervento ed alla modulistica, limitandosi al semplice rinvio e richiamo alle norme statali e regionali di riferimento, compreso quelle settoriali. Aspetto che eviterà la ripetizione di quanto già riportato da altre norme e discipline edilizie evitando quindi una continua rincorsa ai frequenti cambiamenti cui sono soggette le normative statali e regionali di riferimento. Risparmieranno tempo gli operatori che eviteranno di leggere nei regolamenti edilizi, come purtroppo frequentemente accade, definizioni e termini obsoleti che spesso citano norme ormai abrogate.
29 Ricadute critiche del Regolamento Edilizio tipo 1 - confusione conseguente alla sovrapposizione di contenuti urbanistici ed edilizi. Le definizioni dei parametri e degli indici edilizi sono contenute nelle Norme di Attuazione del Piano delle Regole che insieme al Documento di Piano ed al Piano dei Servizi costituiscono il PGT ai sensi della L.r. 12/2005 e s. m. e i. 2 - non è chiaro cosa succede nel caso in cui una regione recepisca non entro i primi 180 gg., ma lo faccia nei secondi 180 gg. (ovvero nel periodo in cui il compito di recepimento competerebbe ai Comuni). Non risulta neppure espressamente vietato il recepimento regionale effettuato dopo 360 gg. (cioè terminato il 2 step di recepimento comunale). 3 - possibilità concreta che un intervento edilizio (PdC/DIA o SCIA) iniziato con previgenti definizioni urbanistiche ed edilizie possa essere ultimato (Varianti) secondo il nuovo impianto di definizioni uniformato dal Regolamento Edilizio tipo.
30 Conclusioni 1 - Realisticamente, ci troviamo di fronte ad un Regolamento Edilizio tipo che, non definendo requisiti minimi, in termini di regole e contenuti, validi su tutto il territorio nazionale, assume le sembianze di uno scatolone vuoto 2 - la distinzione tra obbligo ed opzione riservata rispettivamente a Regioni ordinarie e a statuto speciale ed il generoso margine di manovra lasciato in capo agli enti locali (regioni e comuni), accentuano il rischio di ritrovarsi, a recepimento avvenuto, con regolamenti edilizi, comunque, non omogenei sul territorio nazionale e magari con casi in cui l adozione integrale dell indice del regolamento comporti persino un appesantimento dei regolamenti vigenti. 3 - è lecito chiedersi se l obiettivo di ridurre dei costi burocratici in edilizia (posto nell agenda della semplificazione), sia maggiormente raggiungibile attraverso l accelerazione e la semplificazione degli iter piuttosto che tentando di uniformare su un territorio così differente e variegato come quello del nostro paese.
31 Cos è e a cosa serve un Regolamento Edilizio
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