HOME REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO. Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia

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Elena Arianna Valli
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1 Pubblicata il 19/11/2016 HOME N /2016 REG.PROV.COLL. N /2015 REG.RIC. REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia sezione staccata di Brescia (Sezione Prima) ha pronunciato la presente SENTENZA ex art. 60 cpa; sul ricorso numero di registro generale 2152 del 2015, proposto da: -OMISSIS-, rappresentato e difeso dagli avv. Giuseppe Sinicropi e Riccardo Salerno, con domicilio ex art. 25 cpa presso la segreteria del TAR in Brescia, via Zima 3; contro MINISTERO DELL'INTERNO, QUESTURA DI BRESCIA, rappresentati e difesi per legge dall'avvocatura Distrettuale dello Stato, con domicilio in Brescia, via S. Caterina 6;

2 per l'annullamento - del decreto del Questore di Brescia dell 11 marzo 2015 (notificato il 31 agosto 2015), con il quale è stato negato il rinnovo del permesso di soggiorno; Visti il ricorso e i relativi allegati; Visti gli atti di costituzione in giudizio del Ministero dell'interno e della Questura di Brescia; Viste le memorie difensive; Visti gli atti della causa; Relatore nella camera di consiglio del giorno 21 settembre 2016 il dott. Mauro Pedron; Uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale; Sentite le stesse parti ai sensi dell'art. 60 cpa; Considerato quanto segue: FATTO e DIRITTO 1. La Questura di Brescia con decreto dell 11 marzo 2015 (notificato il 31 agosto 2015) ha negato al ricorrente il rinnovo del permesso di soggiorno. 2. La decisione è stata adottata sulla base dell art. 4 comma 3 del Dlgs. 25 luglio 1998 n. 286, in quanto il ricorrente è stato condannato a 1 anno e 10 mesi di reclusione e 200 di multa per rissa e porto illegale di armi (App. Brescia 16 marzo 2011), e a

3 1.370 di ammenda per guida in stato di ebbrezza (GIP Milano 23 aprile 2008). Inoltre, il ricorrente è stato denunciato il 15 aprile 2007 dalla Squadra Mobile di Brescia per violenza sessuale. 3. Nel ricorso, notificato il 22 ottobre 2015 e depositato il 30 ottobre 2015, si evidenzia che (i) il ricorrente soggiorna regolarmente in Italia dal 2003; (ii) in Italia si trovano anche la moglie e i due figli minorenni; (iii) i fatti penalmente rilevanti risalgono al periodo ; (iv) i mezzi di sostentamento sono di provenienza lecita (v. assunzione come manovale edile nel 2013, buste paga del 2015). 4. L amministrazione si è costituita in giudizio, chiedendo la reiezione del ricorso. 5. Questo TAR, con ordinanza n del 7 dicembre 2015, ha chiesto alla Questura di fornire chiarimenti sui precedenti penali e sulla situazione lavorativa del ricorrente. 6. La Questura, con nota depositata il 2 marzo 2016, ha precisato quanto segue: (a) l esito processuale della denuncia per violenza sessuale non è conosciuto, in quanto la Procura della Repubblica di Brescia non ha ancora risposto alla relativa richiesta di informazioni (peraltro, il certificato dei carichi pendenti è negativo); (b) dall estratto conto INPS emerge la regolarità dei versamenti contributivi del periodo (per gli anni precedenti, i redditi rilevanti ai fini previdenziali sono discontinui); (c) la condanna del 2011 si riferisce a un episodio del 2006, che si colloca in un contesto criminale legato allo

4 sfruttamento della prostituzione; (d) la Stazione dei Carabinieri di Travagliato segnala inoltre che a carico del ricorrente vi è una denuncia-querela per minacce, presentata il 31 maggio Questo TAR, con ordinanza n. 225 del 21 marzo 2016, ha disposto ulteriore istruttoria sulla condotta del ricorrente e sulla stabilità dell impegno lavorativo. In particolare, è stato chiesto alla Questura di accertare gli esiti della denuncia per violenza sessuale del 15 aprile 2007 e della denuncia-querela per minacce del 31 maggio Contestualmente, è stata riconosciuta al ricorrente una tutela monitorata, sulla base delle seguenti regole: (a) la Questura è tenuta a rilasciare al ricorrente un permesso di soggiorno provvisorio, che consenta lo svolgimento di attività lavorativa sia autonoma sia subordinata; (b) in caso di prosecuzione del rapporto di lavoro subordinato, costituiranno prova utile dello stesso non le semplici buste paga o la dichiarazione ex CUD, ma la documentazione bancaria o postale che certifichi l accredito dello stipendio su un conto intestato al ricorrente; (c) in caso di avvio di un attività autonoma, dovrà essere allegata la certificazione di un commercialista sul risultato economico; (d) alla predetta documentazione dovrà comunque essere aggiunta quella attestante la regolarità dei versamenti previdenziali. 8. In data 6 luglio 2016 il ricorrente ha depositato alcuni estratti conto bancari, con la registrazione dei bonifici di

5 accredito dello stipendio, e l estratto conto INPS con la situazione aggiornata dei versamenti previdenziali. 9. La Questura, in data 17 settembre 2016, ha comunicato che il procedimento penale per violenza sessuale (n. 7777/07-U) è ancora pendente presso la Procura della Repubblica di Brescia. 10. Sulle questioni rilevanti ai fini della decisione si possono svolgere le seguenti considerazioni: (a) la situazione del ricorrente deve essere esaminata tenendo conto della giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell Uomo a proposito del diritto al rispetto della vita privata e familiare; (b) in particolare, la Corte (v. CEDU GC 23 giugno 2008, Maslov, punto 71; CEDU Sez. II 15 novembre 2012, Shala, punto 45) ritiene che si debbano considerare (1) la natura e la gravità delle infrazioni commesse dal cittadino extracomunitario, (2) la durata del soggiorno, (3) il tempo trascorso dalle infrazioni e la condotta mantenuta nel frattempo, (4) la solidità dei legami sociali, culturali e familiari con lo Stato ospitante e con quello di origine; (c) applicando i predetti criteri, si può osservare quanto segue: (1) la condanna del 2011 è idonea a provocare un elevato allarme sociale, in quanto nella rissa (intercorsa tra un gruppo di rumeni e un gruppo di albanesi per il controllo di una zona destinata all esercizio della prostituzione) è rimasta uccisa una persona e un altra è stata ferita; (2) il soggiorno regolare in Italia è molto esteso, ma nella prima parte, caratterizzata dalla

6 frequentazione degli ambienti criminali descritti della sentenza di condanna, non vi è stata evidentemente una seria volontà di inserimento sociale; (3) l attività lavorativa regolare successiva al 2013, documentata in giudizio, è invece apprezzabile, e rivela una certa stabilizzazione delle entrate da fonte lecita; (4) il nucleo familiare del ricorrente risiede in Italia, garantendo la speciale protezione riservata ai soggetti con ricongiungimento familiare; (d) sulla situazione personale del ricorrente gravano ancora i dubbi collegati al procedimento penale per violenza sessuale. È tuttavia necessario, in mancanza di altri sintomi attuali di pericolosità sociale (la Questura non ha chiarito l esito della denuncia-querela per minacce), attendere quantomeno la sentenza di primo grado; (e) per il momento, non sussiste quindi una precisa ragione di interesse pubblico che si opponga alla permanenza del ricorrente in Italia, mentre appare meritevole di tutela l interesse all unità del nucleo familiare; (f) al riguardo, occorre però sottolineare che la prosecuzione del soggiorno è ammissibile a condizione che il ricorrente si prenda effettivamente cura delle esigenze morali e materiali dei familiari, particolarmente dei figli minori, e continui nello svolgimento di attività lavorativa regolare, per procurarsi un reddito da fonte lecita con il quale adempiere le proprie obbligazioni. Solo in questo modo è possibile ottenere l effetto di non incidere negativamente sul benessere del Paese ospitante,

7 circostanza che costituisce un elemento apprezzabile quando sia necessario scegliere tra permanenza ed espulsione (v. CEDU 21 giugno 1988, Berrehab, punti 26 e 29; CEDU Sez. I 11 luglio 2000, Ciliz, punti e 60; CEDU Sez. II 31 gennaio 2006, Rodrigues da Silva, punto 44). 11. In conclusione, il ricorso deve essere accolto, con il conseguente annullamento del provvedimento impugnato e l accertamento dei presupposti per il rilascio di un nuovo titolo di soggiorno. 12. La presenza di orientamenti giurisprudenziali contrastanti giustifica la compensazione delle spese di giudizio. 13. Il contributo unificato è a carico dell amministrazione ai sensi dell art. 13 comma 6-bis.1 del DPR 30 maggio 2002 n P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia sezione staccata di Brescia (Sezione Prima) definitivamente pronunciando: (a) accoglie il ricorso, come precisato in motivazione; (b) compensa le spese di giudizio; (c) pone il contributo unificato a carico dell amministrazione. Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa. Ritenuto che sussistano i presupposti di cui all'art. 52 comma 1

8 del Dlgs. 30 giugno 2003 n. 196 a tutela dei diritti o della dignità della parte interessata, manda alla segreteria di procedere all'oscuramento delle generalità nonché di qualsiasi altro dato idoneo a identificare il ricorrente. Così deciso in Brescia nella camera di consiglio del giorno 21 settembre 2016 con l'intervento dei magistrati: Giorgio Calderoni, Presidente Mauro Pedron, Consigliere, Estensore Alessio Falferi, Primo Referendario L'ESTENSORE Mauro Pedron IL PRESIDENTE Giorgio Calderoni IL SEGRETARIO

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