La distribuzione degli Anfibi sul promontorio di Portofino: risultati preliminari (Liguria, Italia nord-occidentale)

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1 Atti del I Congresso Nazionale Mus. reg. Sci. nat. Torino, 2000 della Societas Herpetologica Italica (Torino, 1996) Laura B o n in i - Edoardo R a z z e t t i La distribuzione degli Anfibi sul promontorio di Portofino: risultati preliminari (Liguria, Italia nord-occidentale) A b s t r a c t The authors describe observations concerning distribution and reproduction of the Amphibians on Portofino promontory. Salamandra salamandra and Salamandrina terdigitata have been found only in few areas. Bufo bufo and Rana dalmatina are the most common species while Rana italica breeds only in the northern area. Only few observations has been recorded for Hyla meridionalis. The presence of Speleomantes strinata and Triturus vulgaris is supported only by literature data and museum specimens. K e y w o r d s: Amphibia, Distribution, Liguria, Portofino Promontory. In t r o d u z io n e Il promontorio di Portofino è situato a circa 20 km da Genova nella riviera ligure di Levante e costituisce una lingua di terra di forma approssimativamente trapezoidale che si protende per circa 3 km all interno del Golfo di Genova. Il lato esposto a Sud ha una lunghezza di 6 km, mentre la superficie del promontorio è di circa 18 kmq. La cima più elevata è costituita dal Monte di Portofino (610 m slm). La particolare conformazione del promontorio determina l instaurarsi di differenti condizioni climatiche a seconda dell esposizione e della pendenza dei versanti. Si distinguono così un settore meridionale, molto scosceso, esposto direttamente all influenza del mare e caratterizzato da un clima decisamente mediterraneo, e un settore settentrionale con versanti esposti a Nord, temperature atmosferiche medie più basse, inverni più freddi e precipitazioni più abbondanti (Girani & Olivari, 1986). Sul versante meridionale la vegetazione è di tipo mediterraneo, con pinete a Pinus pinea, Pinus pinaster e Pinus halepensis, leccete e frequenti zone di macchia e gariga. U n essenza molto comune è Ampelodesmos mauritanicus, specie tipica di zone soggette a frequenti incendi. Nel versante settentrionale prevalgono invece boschi mesofili con prevalenza di Ostrya carpini/olia associato a Castanea sativa, a Fraximis ornus e Quercus pubescens nelle zone più asciutte. Durante i mesi estivi il promontorio è apparentemente piuttosto arido, ma sono comunque presenti numerosi piccoli torrenti e alcune pozze artificiali permanenti. I corsi d acqua, per lo più a fondo calcareo, presentano un regime tipicamente torrentizio, caratterizzato da minimi di portata invernali ed estivi e da frequenti piene, spesso a carattere rovinoso, determinate dalle precipitazioni autunnali e primaverili e accentuate dalle notevoli pendenze. La portata estremamente irregolare è anche determ inata da frequenti captazioni ad uso irriguo. Sono pertanto presenti pesci

2 620 (Leuciscus souffìa e Anguilla anguilla) e crostacei decapodi (Austropotamobius pallipes) solo nei tre torrenti principali, il Gentile, il San Siro e il Magistrato. Sul promontorio di Portofino vi sono inoltre alcune raccolte d acqua, la più importante delle quali è la Diga del Vessinaro e ha dimensioni di circa 10x20 metri, con una profondità variabile, a seconda delle stagioni, tra 1 e 2 metri. Nelle zone terrazzate sono presenti, a volte, piccole pozze artificiali scavate dai contadini per irrigare le colture. Con la legge regionale numero 32 del 4/12/1986 è stato istituito il Parco Regionale di Portofino, benché, fin dal 1935, il territorio fosse già tutelato con la denominazione di Ente Autonomo del Monte di Portofino. Non esistono tuttavia lavori scientifici che si occupino specificatamente dell erpetofauna di quest area. Questo lavoro si propone quindi di censire le specie di Anfibi presenti e di individuarne i principali siti riproduttivi. L area di studio presa in esame è quella parte del promontorio situata a Sud della Strada Statale Aurelia numero 1 nel tratto in cui questa congiunge i comuni di Camogli e Santa Margherita Ligure. Tale limite è stato scelto in quanto la SS n 1 è in molti tratti invalicabile e coincide approssimativamente con i limiti geografici del promontorio. M a t e r ia l i e M e t o d i Per compiere le osservazioni sono state utilizzate le metodiche suggerite da Scott (1994) e Scott & Woodward (1994). Particolare attenzione è stata prestata ai siti riproduttivi delle differenti specie. Sono state quindi programmate uscite mirate con lo scopo di visitare buona parte delle zone umide presenti sul promontorio. Alcune interviste con i locali hanno reso più veloce l individuazione delle zone umide minori, specialmente le pozze di irrigazione. Le ricerche di campo si sono svolte nell arco degli anni 1995 (mesi estivi e autunnali) e 1996, per un totale di 35 uscite di campagna di entrambi gli autori (192 ore di indagine). I dati rilevati sul campo sono stati inoltre confrontati con le informazioni presenti in letteratura. Le uscite durante la primavera e l estate del 1996 sono state effettuate con una frequenza media di otto al mese, per seguire al m eglio l andam ento della stagione riproduttiva. Per quanto riguarda Speleomantes strinata sono state svolte ricerche accurate in ambienti presumibilmente idonei per questa specie, in particolare cavità naturali o artificiali, gallerie, tombini e zone a sfasciume di roccia. Tutti i dati raccolti sul campo sono stati inseriti in apposite schede di rilevamento e successivamente informatizzati. R is u l t a t i e D i s c u s s i o n e Nel corso dei due anni di studio è stata accertata la presenza sul promontorio di Portofino di 4 specie di Anuri (Bufo bufo, Hyla meridionalis, Rana dalmatina e Rana italica) e 2 specie di Urodeli (Salamandra salamandra e Salamandrina terdigitata). Tali risultati sono da considerarsi del tutto preliminari, in quanto l area di studio è attualmente ancora oggetto di ricerca. Vengono di seguito riportate alcune considerazioni riguardanti le specie censite. Salamandra salamandra (Linnaeus, 1758). Di questa specie è stato possibile fino ad ora localizzare solamente le larve in due differenti siti (Fig. 1), entrambi situati nella parte orientale del promontorio. La maggior parte delle larve è stata rinvenuta nel Torrente Acqua Morta, specialmente nei tratti a corrente più ridotta. È presumibile che gli adulti frequentino le zone a castagneto nei pressi del torrente. Qualche larva è stata trovata in un piccolo abbeveratoio scavato nella roccia sul versante Sud del promontorio, in un area ove la fitta macchia mediterranea è interrotta da zone coltivate ad uliveto, ambiente che, seppur raramente, viene talvolta colonizzato da questa specie (Lanza, 1983).

3 Salamandrina terdigitata (Lacépède, 1788). N ell area di studio sono stati individuati con certezza due siti riproduttivi in torrenti a fondo calcareo appartenenti al bacino del Torrente San Siro (Fig. 1). Presso il fosso dei Casetti la specie è stata trovata in associazione con Rana dalmatina e Rana italica', nel Torrente San Siro invece con Bufo bufo e Rana dalmatina. La specie è presente anche presso le gallerie dell acquedotto (A. Arillo, com. pers.). È interessante notare come non sia stata verificata la sintopia con Salamandra salamandra, tipica per questa specie (F. Barbieri, com. pers.). Hydromantes strinata Aellen, Sono state svolte ricerche specifiche per individuarne la presenza, ma finora senza esito. Esiste tuttavia un reperto storico nella Collezione Erpetologica deh Università di Torino risalente al 1904, numero di catalogo An621, per la località di Ruta, frazione di Camogli (Gavetti & Andreone, 1993). La specie è peraltro segnalata sul promontorio anche in un lavoro di Arillo, Balletto & Spanò (1974). Bufo bufo (Linnaeus, 1758). Si tratta dell anfibio più comune sul promontorio (Fig. 2). Frequenta ambienti molto vari, dalla macchia mediterranea ai boschi di latifoglie, coltivi, uliveti e persino alcuni giardini al l interno degli abitati. Si riproduce in molti fossi e torrenti, in grandi raccolte d acqua (Diga del Vessinaro) e in piccole pozze di irrigazione. Il rospo comune è stato trovato in associazione con Salamandrina terdigitata, Rana dalmatina e Rana italica. Larve e ovature, probabilmente grazie alla loro inappetibilità, sono numerose anche nel tratto terminale del Torrente San Siro, ove possono svilupparsi malgrado l abbondante presenza di pesci (Leuciscus souffia e Anguilla anguilla). B. bufo depone inoltre all interno di un grosso abbeveratoio in cemento, in cui i girini convivono con numerosi Carassius auratus e varietà ornamentali di Cyprinus carpio. Un sito riproduttivo insolito e attualmente oggetto di studio da parte degli autori è situato all interno di una galleria artificiale lunga approssimativamente 40 metri, dove i girini si sviluppano molto lentamente in condizioni di oscurità quasi completa e a temperature ridotte. Hyla meridionalis Boettger, Nei mesi estivi, durante le ore notturne, sono stati individuati al canto alcuni maschi nei coltivi in località Nozarego (Fig. 2). Non sono stati ancora identificati con precisione i siti di deposizione in quanto i fossi, uniche zone umide presenti nei dintorni, sono caratterizzati da sponde scoscese e densa vegetazione che rendono difficoltosa la ricerca. L assenza di segnalazioni nel resto dell area di studio potrebbe essere attribuibile ad un difetto di ricerca. Rana dalmatina Bonaparte, Localmente abbondante, è stata rinvenuta prevalentemente nei boschi mesofili e utilizza come siti riproduttivi corsi d acqua puliti, in particolare tratti a debole corrente e, a volte, pozze laterali (Fig. 3). In un passato molto recente la specie si riproduceva in buon numero anche presso la Diga del Vessinaro (S. Salvidio, com. pers.), ma durante la primavera 1996 il peggioramento della qualità dell acqua dovuto alla presenza di alcune anatre domestiche potrebbe averne causato una diminuzione delle deposizioni. Rana italica Dubois, Le ovature di Rana italica sono state ritrovate esclusivamente nella porzione settentrionale dell area di studio, in particolare nel tratto superiore del Torrente Gentile e in alcuni affluenti con acque particolarmente pulite del Torrente San Siro (Fig. 3). In alcune pozze del fosso dei Casetti sono stati rinvenuti maschi di questa specie accoppiati con femmine di Rana dalmatina. Oltre alle specie elencate risulta almeno teoricamente possibile la presenza di Pelodytes punctatus (Daudin, 1802), già segnalato nella Liguria orientale sino a Rapallo e Portofino (Sindaco & Andreone, 1988; Lanza, 1983). In tempi molto recenti 621

4 622 Fio. 1 - Distribuzione dei siti riproduttivi di Salamandra salamandra e Salamandrina terdigitata sul promontorio di Portofino. Bufo bufo Hyla meridionalis A b ita to S ito r ip r o d u ttiv o B. bufo S ito r ip r o d u ttiv o H. m e rid io n a lis 0 0,5 1 Km F i g. 2 - Distribuzione dei siti riproduttivi di Bufo bufo e dei siti di ritrovamento di Hyla meridionalis sul promontorio di Portofino. F i g. 3 - Distribuzione dei siti riproduttivi di Rana dalmatina e Rana italica sul promontorio di Portofino.

5 623 è stato inoltre individuato un sito riproduttivo di questa specie a 2500 m dai limiti dell area di studio (Banca Dati Anfibi e Rettili della Liguria). Merita infine un ultima considerazione Triturus vulgaris (Linnaeus, 1758), riportato genericamente per Portofino (Arillo, Balletto & Spanò, 1974) e di cui è noto un esemplare di Rapallo (Gavetti e Andreone, 1993), ma la cui presenza sul promontorio non è stata riconfermata nell Atlante degli Anfibi e Rettili della Liguria (Doria & Salvidio, 1994). C o n c l u s io n i Il lavoro finora svolto ha permesso di conoscere meglio la distribuzione degli Anfibi in questo Parco Regionale della Liguria. Sono state individuate le aree di maggiore interesse, primo passo da compiersi per una corretta gestione e per programmare eventuali interventi di tutela. La porzione più significativa dell area in esame è risultata essere quella settentrionale, sia per diversità di specie che per numero di individui, anche grazie alla presenza di condizioni ambientali favorevoli. Il versante meridionale risulta invece meno utilizzato dagli Anfibi, in quanto molto aspro e con scarsissimi siti adatti alla riproduzione. I risultati ottenuti sono tuttavia da considerarsi ancora preliminari e l area è ancora oggetto di studio da parte degli autori. R in g r a z ia m e n t i Un sentito ringraziamento al Dott. Sebastiano Salvidio, al Prof. Attilio Arillo, al Prof. Francesco Barbieri e al Dott. Augusto Gentilli per gli utili consigli, alla Dott. Elena Casarino, alla Dott. Sabina Battefeld, e a Giammario Semenza per la collaborazione nelle uscite sul campo. R ia s s u n t o Gli Autori presentano dati preliminari riguardanti la distribuzione ed i siti riproduttivi degli Anfibi sul promontorio di Portofino. Salamandra salamandra e Salamandrina terdigitata sono stati individuati solo in aree ristrette. Bufo bufo e Rana dalmatina sono le specie più comuni nell area di studio mentre Rana italica si riproduce solo nella parte settentrionale del promontorio. Sono stati raccolti solo pochi dati riguardanti Hyla meridionalis. La presenza di Speleomantes strinata e Triturus vulgaris è documentata solo da reperti museali e dati bibliografici. Laura B o n in i - Edoardo R a z z e t t i Dipartimento di Biologia Animale Università degli Studi di Pavia Piazza Botta, Pavia B ib l io g r a f ia A r il l o A., B a l l e t t o E. & S pa n ò S., Origine e costituzione della fauna terreste del promontorio di Portofino. - Boll. Mus. 1st. Biol. Univ. Genova, 42: D o r ia G. & Sa l v id io S., Atlante degli anfibi e rettili della Liguria. Cataloghi dei beni naturali N 2. - Nuova LitoEffe, Castelvetro Piacentino (PC), 152 pp. G a v etti E. & A n d r e o n e F., Revised Catalogue of the Herpetological Collection in Turin University. I. Amphibia. Museo Regionale di Scienze Naturali, Torino, 186 pp.

6 624 G ir a n i A. & O liv a r i S., Guida al Monte di Portofino. - Sagep Editrice, Genova, 192 pp. L a n z a B., Guide per il riconoscimento delle specie animali delle acque interne italiane. 27. Anfibi, Rettili (Amphibia, Reptilia). Collana del Progetto finalizzato Promozione della qualità dell ambiente. AQ/1/205, CNR, Roma, 196 pp. S c o t t N.J. Jr., Standard techniques for inventory and monitoring: 1. Complete species inventories. In: H e y e r W.R., D o n n e lly M.A., Me D ia r m id R.W., H a y ek L.A.C. & F o s t e r M.S. (eds.), Measuring and monitoring biological diversity. Standard Methods for amphibians (pp ). - Smithsonian Institution Press, Washington and London. S c o t t N.J. Jr. & W o o d w a r d B.D., Standard techniques for inventory and monitoring: 8. Surveys at breeding sites. In: H e y e r W.R., D o n n e lly M.A., Me D ia r m id R.W., H a y ek L.A.C. & F o s t e r M.S. (eds.), Measuring and monitoring biological diversity. Standard Methods for amphibians (pp ). - Smithsonian Instituition Press, Washington and London. S in d a c o R. & A n d r e o n e F., Considerazioni sulla distribuzione di Pelodytes punctatus (Daudin, 1802) in territorio italiano (Amphibia, Anura, Pelodytidae). Atti Mus. civ. Stor. nat. Trieste, 41(2):

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