1.12. AGGIORNAMENTO RIFIUTI URBANI. di Marco Sciarra e Sergio Ciampolillo. La gestione delle macerie prodotte a
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1 La gestione delle macerie prodotte a seguito degli eventi sismici del 2016 caso della provincia di Ascoli Piceno (Regione Marche) di MARCO SCIARRA Ing. civile per la Difesa del Suolo e la Pianificazione Territoriale Società di Ingegneria CUBE Srl e SERGIO CIAMPOLILLO Ing. Ambiente e Territorio Società di Ingegneria CUBE Srl ABSTRACT Il presente lavoro illustra le procedure per la gestione dei rifiuti derivanti dal crollo parziale o totale degli edifici e quelli derivanti dalle demolizioni decisi dagli Enti pubblici a seguito degli ultimi eventi sismici, partendo dalla classificazione delle stesse come rifiuti urbani (CER ) fino ad arrivare alla descrizione delle diverse fasi che consentono di rimuove, trasportare e recuperare le macerie. In particolare si analizza il caso delle Province di Ascoli Piceno e Fermo le cui macerie sono gestite con Decreti del Soggetto Attuatore Sisma 2016 n. 94 e n L eccezionalità degli eventi ha determinato la necessità di operare in emergenza e di derogare alla normativa vigente sulla gestione dei rifiuti per garantire ai vari soggetti, così come individuati dall OCDPC n. 388/16, di poter attivare con celerità le operazioni di rimozione delle macerie dai territori colpiti e consentire una ripresa della vita. IN SINTESI Gli eventi sismici verificatisi nel centro Italia in data 24/26 agosto 2016, 30 ottobre 2016 e 18 gennaio 2017 ha determinato la necessità di operare in emergenza. I rifiuti derivanti dal crollo parziale o totale degli edifici e quelli derivanti dalle demolizioni decisi dagli Enti pubblici a seguito degli ultimi eventi sismici sono classificati come rifiuti urbani con codice CER limitatamente alle fasi di raccolta e trasporto da effettuarsi verso i siti di deposito temporaneo. La Regione Marche ha predisposto un proprio Piano Operativo Regionale Gestione Macerie per i comuni ricadenti nel cratere nelle province di Ascoli Piceno e Fermo, e di Macerata. La gestione della rimozione delle macerie garantisce la completa tracciabilità del flusso dei rifiuti. 486
2 1.12. Premessa A seguito di un evento calamitoso devastante come un sisma, superata la fase di estrema urgenza legata soprattutto ad intervenire per salvare le vite umane o per mettere in sicurezza i beni a maggior valore architettonico e storico, è necessario affrontare la fase di rimozione delle macerie in modo da dare inizio alla ricostruzione vera e propria. Il presente articolo si propone di fornire una descrizione dell iter procedurale, applicato dalla Regione Marche, alla problematica della gestione dei rifiuti derivanti dall attività sismica del 24 Agosto 2016 ed eventi successivi. In particolare si analizzerà il caso della Provincia di Ascoli Piceno e Fermo la cui gestione delle macerie pubbliche è stata affidata alla PicenAmbiente Spa (Società mista a capitale pubblico maggioritario che attualmente gestisce il ciclo dei rifiuti di 29 comuni della Provincia di Ascoli Piceno) con Decreti del Soggetto Attuatore Sisma 2016 n.94 del 9 Febbraio 2017 e n. 377 del 24 Marzo 2017 Cosa prevede la legge La prima ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione Civile, in riferimento alla gestione dei rifiuti post sisma, è stata la n. 389 del 28 agosto Tale provvedimento, per affrontare l aumento improvviso di rifiuti urbani indifferenziati nei pressi delle aree adibite all accoglienza della popolazione colpita dal sisma, ha previsto il conferimento degli stessi negli impianti già autorizzati, senza modificare le vigenti autorizzazioni, in base al principio di prossimità. Tale principio ha lo scopo di ridurre quanto più possibile gli impatti negativi per l ambiente legati alla movimentazione dei rifiuti, esigenza ritenuta in tale circostanza primaria, al punto da giustificare la deroga alla eventuale definizione dei bacini di provenienza dei rifiuti urbani medesimi. In altre parole, si riconosce prevalenza alla prossimità rispetto al principio di autosufficienza, che mira a sollecitare la p.a. nella predisposizione di un sistema di gestione integrata dei rifiuti urbani, in grado di soddisfare le necessità relative al proprio ambito. Le prime indicazioni sulla raccolta e sul trasporto dei materiali derivanti dal crollo o dalla demolizione degli edifici le troviamo, invece, all art. 3 dell ordinanza n. 391, del 1 settembre Tale ordinanza riconosce che i materiali derivanti dal crollo parziale o totale degli edifici pubblici e privati causati dagli eventi sismici del 24 agosto 2016 e dei giorni seguenti, quelli derivanti dalle attività di demolizione e abbattimento degli edifici pericolanti, disposti dai Comuni interessati dagli eventi sismici nonché da altri soggetti competenti o comunque svolti su incarico dei medesimi, sono classificati rifiuti urbani con codice CER , limitatamente alle fasi di raccolta e trasporto da effettuarsi verso i siti di deposito temporaneo, che saranno individuati dalle Amministrazioni competenti, in deroga all articolo 184 del decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152 fatte salve le situazioni in cui è possibile effettuare, in condizioni di sicurezza, le raccolte selettive. Non sono assoggettati alla disciplina di cui all O- DCPC n. 391/2016 i rifiuti derivanti dalla decisione di demolire assunta in autonomia dal privato. Lo stesso articolo al comma 3 stabilisce che non costituiscono in ogni caso rifiuto i resti dei beni di interesse architettonico, artistico e storico, dei beni ed effetti di valore anche simbolico, i coppi, i mattoni, le ceramiche, le pietre con valenza di cultura locale, il legno lavorato, i metalli lavorati.. Tali materiali, prosegue la norma, devono essere, se possibile, selezionati e separati all origine, secondo le disposizioni del Ministero dei beni e delle attività culturali che ne individuano anche il luogo di destinazione. Il trasporto dei materiali classificati rifiuti urbani con codice CER ai centri di raccolta comunali ed ai siti di deposito temporaneo è operato a cura delle aziende che gestiscono il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani presso i territori interessati o dai Comuni territorialmente competenti o dalle Amministrazioni pubbliche a diverso titolo coinvolti direttamente, o attraverso imprese di trasporto da essi incaricati. (D.L. 189 del 17 ottobre Art. 28 Disposizioni in materia di trattamento e trasporto del materiale derivante dal crollo parziale o totale degli edifici ed in particolare il c.6 la raccolta e il trasporto dei materiali... sono operati a cura delle aziende che gestiscono il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani... ) Tutto quanto indicato nell art. 3 dell Ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile n. 391/2016 per quanto riguarda la rimozione delle macerie è stato poi ripreso nel D.L. n. 189/2016 che reca Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del 2016 ed è stato poi convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016 n.229, e D.Lgs. n.8 del 9 Febbraio La gestione della rimozione delle macerie: Regione Marche In accordo a quanto previsto dalla normativa vigente in materia, la Regione Marche ha predisposto un proprio Piano Operativo Regionale Gestione Macerie, avente le seguenti finalità: 487
3 fornire gli strumenti tecnici ed operativi per mettere in pratica la migliore gestione delle macerie derivanti da crolli e demolizioni; favorire, con la corretta rimozione e gestione di tali rifiuti, nella fase della ricostruzione nei territori colpiti dal sisma, la possibilità di recuperare la memoria costituita dagli edifici di interesse storico culturale; limitare il volume dei rifiuti da movimentare recuperando preventivamente le frazioni omogenee (legno, materiali ferrosi, RAEE, ingombranti) che i materiali che posso essere impiegati come nuova materia prima; individuare modalità e risorse da impiegare; definire i tempi di inizio e completamento delle attività di rimozione delle macerie. La filiera della rimozione delle macerie: dalla raccolta, al sito di deposito temporaneo, al recupero Le operazioni di raccolta e trasporto al sito di deposito temporaneo individuato sono eseguite, come indicato al comma 6 dell art. 28 del D.Lgs. 189/2016, dalle società che gestiscono il servizio di gestione integrata deli rifiuti urbani presso i territori interessati dal sisma, che potrà avvalersi di altri organismi competenti (VV.F. o esercito), o anche di soggetti privati in possesso dei dovuti requisiti, scelti con evidenza pubblica. È da tenere in considerazione che si tratta di materiali provenienti da demolizioni controllate oppure da crolli totali o parziali. Questo comporta la necessità di procedere con la massima attenzione, soprattutto nei casi di crolli, in quanto si entra in contatto con la proprietà di persone che hanno perso tutto o quasi in seguito al sisma. Per tali persone il recupero di un qualsiasi oggetto è di particolare importanza. Per poter effettuare la rimozione del materiale crollato ed allo stesso tempo preservare quanti più oggetti possibili, si procede, a seconda dei casi, anche con una raccolta con piccoli mezzi o manuale. Si attua un sistema di gestione capace di garantire la tracciabilità della rimozione, mediante l attribuzione di un codice che identifica il materiale rimosso dal sito fino al deposito temporaneo ed alle successive attività di selezione. Le operazioni di carico delle macerie, vista la presenza di parti pericolanti, viene effettuata in sicurezza attraverso idonei verifiche preliminari dei luoghi, dispositivi di protezione individuale e un DUVRI specifico per tali lavorazioni. Le fasi principali della gestione della rimozione delle macerie, messe in opera dalle società operatrici del Piano, sono le seguenti: 1. FASE DI PRESELEZIONE Si effettua una selezione preliminare effettuata sul sito di produzione delle macerie attraverso: ispezione visiva ai fini dell individuazione dei beni di valore (oggetti di valore o con valore affettivo, documenti, armi, munizioni), dei componenti pericolosi e di quelli indicati dall art. 28 comma 5 del D.L. 189/2016, di competenza del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo (MIBACT); Fig. 1 Macerie derivanti da demolizione controllata effettuata dai VV.F. Fig. 2 Macerie derivanti da crolli 488
4 1.12. realizzazione, ove logisticamente possibile, di una prima selezione manuale o meccanica in situ al fine di separare, oltre che i materiali di cui sopra, anche quelli diversi dagli inerti classificati pericolosi. Classificazione delle macerie di classe A (materiali di interesse storico artistico e culturale), classe B (di possibile interesse storico artistico e culturale ) e di classe C (di nessun interesse). Tutti i materiali, ancorché preselezionati sul posto, vengono trasportati ai Siti di Deposito Temporaneo (SDT) con il codice FASE DI CARICO E TRASPORTO AL SDT Il trasporto dei materiali, classificati rifiuti urbani con codice CER , al sito di deposito temporaneo, avviene a cura del soggetto operatore, o delle amministrazioni pubbliche (VV.F. o dalle Forze Armate), a diverso titolo coinvolti. Le predette attività di trasporto, sono effettuate senza lo svolgimento di analisi preventive. Il soggetto che effettua il trasporto provvede, dopo il carico, alla compilazione del documento di tracciabilità e quindi a trasportare i rifiuti fino a raggiungere i siti di deposito temporaneo. Lo scarico dei materiali è eseguito in maniera controllata al fine di identificare i cumuli tramite apposita cartellonistica con riferimento al fabbricato o del sito di prelievo per successivi eventuali controlli ed operazioni di cernita e recupero di elementi di interesse personale o di valore affettivo, storico, culturale ed artistico. 3. FASE DI STOCCAGGIO TEMPORANEO E CERNITA NEI SDT. Nel sito di Deposito Temporaneo (SDT) delle macerie, al momento dello scarico le stesse vengono identificate con apposita cartellonistica. Successivamente avviene la vera e propria lavorazione all interno del SDT; infatti dopo la cernita preliminare di cui al precedente punto 1, viene svolta una ulteriore fase di selezione al fine di suddividere le macerie in flussi omogenei che saranno avviati a re- Fig. 4 Macerie scaricate nel SDT pronte per la fase di selezione Fig. 5 Cernita finalizzata al recupero dei beni personali ed alla separazione in flussi omogenei Fig. 3 Fase di preparazione e carico delle macerie Fig. 6 Materiale selezionato e pronto per essere inviato ai centri di recupero inerti 489
5 cupero, se trattasi di sottoprodotti ovvero, con l attribuzione di specifici codici CER derivanti dall impianto di selezione dei RSU, da inviare ai successivi impianti di recupero o smaltimento. Al fine della tracciabilità dei flussi, ogni carico trasportato viene indentificato con un codice che ne individua la provenienza (via, comune, nome proprietario, riferimenti catastali, commessa lotto di prelievo). Ogni cumulo scaricato all interno del SDT è contraddistinto da una cartellonistica che ne individua il lotto e conseguentemente il punto di prelievo in situ. In caso di rinvenimento di beni di valore (denaro, ori, gioielli, etc) o beni affettivi (fotografie, indumenti, effetti personali, etc) durante la lavorazione dei singoli lotti, gli stessi sono stoccati preliminarmente in appositi spazi nel SDT, prima di procedere alla riconsegna del legittimo proprietario e/o richiedente secondo le procedure indicate nel Piano Operativo Regionale Gestione Macerie. 4. FASE DI RECUPERO Successivamente i rifiuti inerti possono essere trattati mediante impianto mobile in loco, presso lo stesso SDT, ovvero ceduti alle aziende specializzate per il recupero. In questo ultimo caso, ai rifiuti in uscita si attribuirà il codice CER corrispondente alla categoria 17, come se derivassero da produzione iniziale del rifiuto (in linea con la definizione di Deposito Temporaneo attribuita dalle OCDPC - quale luogo di produzione del rifiuto). I materiali recuperati saranno sottoposti alle valutazioni analitiche necessarie per il riutilizzo e previste dalla normative. La frazione legnosa derivante dalla pulizia delle aree pubbliche, anche selezionata nei siti di deposito temporaneo, potrà essere gestita come biomassa e conferita ad impianti per produzione di energia e calore. Il Centro di Coordinamento (CdC) Raee è tenuto a prendere in consegna i Raee nelle condizioni in cui si trovano, con oneri a proprio carico. Il problema amianto Per i rifiuti contenenti amianto, rinvenuti in ciascuna delle fasi di cui sopra, si applica l art. 28 comma 11 del DL 189/ Fig. 7 Materiali contenenti amianto rimossi prima della demolizione 1 1. I materiali di cui all articolo 3, comma 1, dell ordinanza n. 391/2016 nei quali si rinvenga, a seguito di ispezione visiva, la presenza di amianto dovranno essere gestiti secondo le indicazioni di cui ai commi 2, 3 e 4 del presente articolo. 2. I materiali di cui al comma 1, oppure i materiali di cui all articolo 3, comma 5, dell ordinanza 391/16, nella fase di raccolta, non dovranno essere movimentati, ma andranno perimetrati adeguatamente con nastro segnaletico. La ditta specializzata dovrà presentare comunicazione all AUSL competente per territorio e rimuovere il materiale, a cui è attribuito il codice CER , entro le successive 24 h, in parziale deroga all articolo 256 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81. Il rifiuto residuato dallo scarto dell amianto, sottoposto ad eventuale separazione e cernita di tutte le matrici recuperabili, dei rifiuti pericolosi e dei RAEE, mantiene la classificazione di rifiuto urbano non pericoloso con codice CER ed è gestito secondo le indicazioni di cui all articolo 3, comma 1, dell ordinanza n. 391/ Qualora il rinvenimento a seguito di ispezione visiva, di materiale contenente amianto avvenga successivamente al conferimento delle macerie di cui all articolo 3, comma 1, dell ordinanza n. 391/2016 al sito di deposito temporaneo, dette macerie dovranno essere gestite secondo le modalità di cui al comma 2 della presente ordinanza. Il rimanente rifiuto, privato del materiale contenente amianto, e sottoposto ad eventuale separazione e cernita delle matrici recuperabili, dei rifiuti pericolosi e dei RAEE, mantiene la classificazione di rifiuto urbano non pericoloso con codice CER e come tale deve essere gestito per l avvio a successive operazioni di recupero/smaltimento. 4. In considerazione dell urgenza di provvedere alle attività di cui al presente articolo senza soluzione di continuità, in ragione della loro stretta connessione con l esecuzione degli interventi di assistenza alle popolazioni colpite e di messa in sicurezza dei beni e degli insediamenti nonché alla realizzazione delle opere provvisionali e delle contromisure tecniche urgenti sui manufatti edilizi per la salvaguardia della pubblica incolumità e il ripristino dei servizi essenziali, per l individuazione dei materiali contenenti amianto, i soggetti deputati alla raccolta e al trasporto delle macerie nonché quelli incaricati delle operazioni di selezione e di separazione di flussi omogenei di rifiuti da avviare ad operazioni di recupero/smaltimento, si avvalgono del supporto tecnico e operativo di ISPRA, delle ARPA e delle AUSL territorialmente competenti. A tal fine ISPRA coordina la mobilitazione e la presenza nei territori colpiti in modo continuativo di personale specializzato delle ARPA e delle AUSL interessate, per quanto di rispettiva competenza, al fine di assicurare senza indugi le attività di cui al presente articolo, nella misura necessaria. 490
6 1.12. Fig. 8 Materiali contenenti amianto rimossi prima della demolizione Il rinvenimento di rifiuti contenenti amianto può verificarsi sia in fase di rimozione in sito che durante la cernita presso il SDT. L amianto successivamente alla sua rimozione dalle macerie è gestito in conformità alle norme vigenti in materia e gli addetti alle operazioni di raccolta, trasporto e fasi di selezione sono adeguatamente informati e formati, nonché dotati dei DPI necessari. Le macerie di interesse MiBAcT Il territorio colpito dal sisma dell agosto 2016 e successivi è particolarmente ricco dal punto di vista naturalistico e storico. È, quindi, di particolare importanza preservare, ove possibile, tale patrimonio artistico e storico. Al fine di realizzare una corretta gestione dei resti di cui al comma 5 dell art. 28 del DL 189/2016, convertito dalla L. 229/2016, lo stesso MIBACT con nota prot del 12/9/2016 ha emanato la Direttiva per le procedure di rimozione e recupero delle macerie di beni tutelati e di edilizia storica, parte integrante del presente Piano. Questi ultimi materiali vengono identificati dal MI- BACT come di interesse, di possibile interesse e di nessun interesse. I materiali di possibile interesse sono ispezionati precedentemente alla rimozione al fine della identificazione e recupero di elementi architettonici di valore artistico e/o culturale che sono in quella fase raccolti e conservati da parte del personale incaricato dallo stesso MIBACT. I materiali di nessun interesse e quello già ispezionato vengono rimossi e conferiti nel sito di deposito temporaneo. Nel medesimo sito, sempre da parte del personale incaricato dallo stesso MIBACT, potrà avvenire una ulteriore verifica e possibile recupero di elementi architettonici di valore artistico e/o culturale. Il recupero degli elementi costruttivi, lapidei e non, che non costituiscono rifiuto, è dovuto principalmente per non danneggiare, disperdere o distruggere componenti con significativo valore intrinseco, ma anche per non incrementare indebitamente il volume delle macerie da lavorare. Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggisti delle Marche provvede con proprio personale, al fine di una corretta collaborazione fra i vari soggetti pubblici, a presenziare le varie fasi del recupero del materiale ed a fornire indicazioni precise al personale addetto al recupero mirato dei materiali. I materiali lapidei di pregio, rinvenuti durante la selezione presso il SDT, sono riposti in un luogo idoneo per lo stoccaggio e la custodia di tali elementi, individuato all interno del Deposito Temporaneo delle Macerie. Beni di valore La rimozione delle macerie provenienti in modo particolare dai crolli necessita di una maggiore attenzione poiché all interno delle macerie vi è la presenza di una molteplicità di materiali, anche pericolosi. È possibile rinvenire, e sono state già rinvenute, nelle attività di selezione, in sito e/o presso il Sito di Deposito Temporaneo, le seguenti tipologie di beni: oggetti di valore o con particolare valore affettivo; documenti vari; armi, munizioni, esplosivi; documenti o targhe di automezzi o motocicli. Secondo la particolare tipologia di bene rinvenuto i Soggetti Attuatori, responsabili delle procedure di raccolta trasporto selezione recupero, devono procedere nel modo seguente: gli oggetti di valore o con valore affettivo devono essere affidati al Comune competente per territorio ai fini della loro restituzione; i documenti (carte di identità, patenti, passaporti, ecc.) dovranno essere consegnati alle Autorità di Pubblica Sicurezza o dell Arma dei Carabinieri per le successive attività di competenza; armi, munizioni, esplosivi dovranno essere consegnati all Autorità di Pubblica Sicurezza o dell Arma dei Carabinieri per le successive attività di competenza; documenti o targhe rinvenute di ciclomotori, motocicli, autovetture ecc. dovranno essere restituite alla Motorizzazione Civile della provincia di competenza territoriale o al P.R.A.. 491
7 CONCLUSIONI La rimozione delle macerie prodotte in seguito al sisma che ha interessato il centro Italia in data 24/26 agosto 2016, 30 ottobre 2016 e 18 gennaio 2017 non è semplicemente portar via materiale vario dal suolo pubblico o privato, ma è qualcosa di molto più complesso. All interno del materiale rimosso sono presenti i ricordi di una vita, beni di valore e beni di valore architettonico, artistico e storico che necessitano di un trattamento particolare. Il sistema di gestione della rimozione delle macerie messo in atto dalla Regione Marche è finalizzato, principalmente, al recupero di questi beni. Seppur il materiale è individuato come rifiuto urbano viene prelevato, trasportato e selezionato in modo da garantire la tracciabilità dei flussi e la possibilità di restituire quanti più beni rinvenuti ai legittimi proprietari. Le operazioni attuate dalle società che gestiscono la rimozione delle macerie sono effettuate in sicurezza vista la presenza di materiali pericolosi che si possono rinvenire, quali amianto, bombole del gas, munizioni, esplosivi ed altro ed allo stesso tempo pongono particolare attenzione al recupero dei beni di valore architettonico e storico eventualmente rinvenuti. La società incaricata ha iniziato le attività di rimozione delle macerie dalle province di Ascoli Piceno e Fermo a partire dal 20 Marzo 2017, ad oggi le macerie rimosse ammontano a tonnellate, ripartite secondo il grafico seguente: collana: I Quaderni sui rifiuti Produttore di rifiuti e sottoprodotti Autore: Avv. D. Carissimi Avv. Daniele Carissimi Produttori di rifiuti e sottoprodotti 2I Quaderni sui rifiuti ISBN: pagine: 68 Fig. 9 Quantità e percentuale delle quantità rimosse delle macerie per comune Per rimuovere la quantità di macerie sopra indicate sono stati necessari più di 700 trasporti. Dal Sito di Deposito Temporaneo, a seguito delle attività di cernita, sono stati inviati a recupero, presso impianti autorizzati, circa tonnellate di materialio costituiti da inerti, ferro, legno, ingombranti e materiali vari (indumenti, plastiche) RAEE. LIBRO 20,00 E-BOOK 18,00 (formato digitale per computer e tablet) 492
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