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1 simone L Etna è il vulcano attivo più alto d Europa e misura circa metri. I confini geografici sono rappresentati a est dallo ionio, a nord dal fiume Alcantara e a sud dal fiume Simeto. Il territorio etneo, molto fertile, ha un ottima predisposizione per la coltivazione di vigneti, da cui si ricavano vini quali il Nerello Mascalese e diversi altri. Tale territorio è stato diviso in quattro settori o zone: A - B - C - D. La A viene definita integrale ed è una zona di protezione speciale, la B è una zona di attività silvica, ovvero utilizzata esclusivamente per la raccolta della legna; infine le zone C - D sono settori pre-parco in cui è più visibile l intervento umano. Solitamente la suddivisione avviene a seconda dell altitudine, eccezion fatta per il Bosco di Milo, zona A nonostante l irrilevante altezza, e il rifugio Sapienza, considerato C (altomontana), poiché la configurazione del territorio consente la costruzione di impianti sciistici. Dal punto di vista dell orogenesi, ovvero lo studio delle fasi di formazione della catena montuosa, siamo a conoscenza del fatto che l Etna sia uno stratovulcano poligenico, in quanto, alterna fasi effusive a fasi esplosive, e si è formato in epoche diverse: inizialmente si trovava sott acqua nel golfo pre-etneo. Circa 1500 anni fa, a causa dell inizio di una serie di attività vulcaniche si venne a formare l Isola Lachea nel golfo di Acitrezza, che è un cosiddetto pillow lava, ovvero lave a cuscino effuse dal fondale marino; infatti possiamo vedere come residui argillosi del fondale siano presenti nella parte sommitale dell isola. Inizialmente il primo cono eruttivo formatosi fu quello di Calanna che venne poi sormontato dal Trifoglietto I e poi dal Trifoglietto II che raggiunse un altitudine di metri, circa. In seguito il vulcano implose lasciando la caldera della Valle del Bove, importantissima perché funge da raccoglitore naturale per le colate sul versante orientale.

2 simone L attuale vulcano, il Mongibello, si è formato in seguito ad una seconda implosione del precedente edificio vulcanico, a due crateri; la configurazione attuale presenta quattro crateri: la Voragine, la Bocca Nuova, e i coni di Nord-Est e Sud-Est. La lava del Trifoglietto era acida, ora invece la lava del Mongibello è basica, effusiva, fluida e forma, una volta raffreddata, il basalto poiché la lava viene presa dal mantello dove è presente la peridotite, a causa della scarpata Ibleo-maltese. Possiamo dire che l Etna entra in eruzione a periodi abbastanza ravvicinati, con una prima fase di degassazione, ovvero fuoriuscita di fumo (plum), contenente vapore acqueo e anidridi dai crateri poiché l Etna, a differenza del Vesuvio, ha la particolarità di essere un condotto aperto. Successivamente, ci siamo soffermati sulle diverse tipologie di eruzioni: SUB-TERMINALE: in cui la lava fuoriesce dal cratere centrale, senza coinvolgere altri coni eruttivi. LATERALE: in cui la lava, proveniente dal condotto centrale, devia fuoriuscendo dalle pareti del vulcano creando una serie di coni eruttivi, che formano la cosiddetta bottoniera. E il caso dei monti Sartorius, così chiamati per via del nome di uno scienziato (Von Waltershausen) e cartografo che si interessò, appunto, alla cartografia della zona. ECCENTRICA: quando l eruzione si manifesta attraverso la fuoriuscita di lava dai crateri avventizi. Un esempio è rappresentato dai Monti Rossi, la cui famosa eruzione raggiunse il mare costeggiando il Castello Ursino. Vi sono anche altre denominazioni eruttive quali: PLINIANA: il cui nome deriva dalle descrizioni pervenuteci da Plinio il giovane, in cui il vulcano spara materiale piroclastico e bombe vulcaniche, in seguito alla pressione accumulata. CALDERA: ovvero un grande pentolone al cui interno bolle magma a temperature elevatissime. Oltre ai pillows, abbiamo trattato anche altri tipi di lave basaltiche, le lave AA, e le lave Pahoehoe, i cui nomi, di derivazioni hawaiane, significano rispettivamente: lave su cui si può e non si può camminare. Il terreno del Parco ha un substrato vulcanico e si organizza successivamente in 3 piani vegetazionali in base all altitudine: basale-mediterraneo,alto-mediterraneo e montanomediterraneo. Oltre ai vigneti, precedentemente citati, aumentando l altitudine compaiono anche altri tipi di flora: GINESTRE: tipica rappresentante del piano basale, pianta arborescente pioniera come i licheni che assieme alla romice dopo circa 100 anni dalla colata lavica spaccano le rocce e formano il microsuolo. Oltre quelle comuni, a cespuglio, se ne può osservare una varietà particolare, detta dei carbonari. LICHENI: vale a dire l unione di alghe e funghi la cui nascita si manifesta a circa un secolo di distanza dall ultima eruzione. CASTAGNI: attraverso i cui tronchi si costruisce la paleria delle vigne, preferendolo al ferro e al cemento. QUERCE: in particolare la roverella (quercus puberella) e la cerrita che rispetto alla prima ha una forma lobata più spinta. PINI LARICI: la cui resina veniva estratta e utilizzata, poi, per l impermeabilizzazione delle chiglie navali. BETULA AETNENSIS: dalla corteccia bianca che veniva sfogliata e usata per accendere il fuoco dai pastori e dal colore tendente al giallo, denominate ospiti freddi in quanto sono residuo del quaternario ed è il punto più meridionale al mondo in cui si sviluppano.

3 simone STRAGALO SPINOSANTO: si trova a circa 2000 metri ed è una sorta di cuscino ricco di spine, che trattengono l acqua. Grazie alle sue ridotte dimensioni, riesce ad evitare il freddo. RUMEX AETNENSIS: come lo Stragalo Spinosantum è una pioniera commestibile. Per quanto riguarda la fauna, abbiamo la possibilità di trovare il topo quercino e una certa quantità di uccelli rapaci: AQUILA REALE: oggi in via d estinzione. GUFO IMPERIALE POIANA A differenza del passato, però, non troviamo più lupi e grifoni, estintisi a causa dell uomo. GROTTE DI SCORRIMENTO LAVICO Nella fase successiva ai monti Sartorius, siamo andati a visitare una grotta di scorrimento lavico, conosciuta come grotta dei Ladroni o della Neve, in seguito a testimonianze secondo cui i ladri nascondevano al suo interno refurtive e secondo cui la neve veniva immagazzinata per poi essere utilizzata ed esportata. La presenza di questa grotta è precedente al 1800, come dimostra un dipinto d epoca. Queste grotte si formano in seguito a delle eruzioni in cui le lave esterne scivolano prendendo velocità, all interno invece, si costituisce un tubo che, a causa della velocità, produce uno svuotamento rapido che, in seguito al raffreddamento della lava, diventa visitabile. La lava (chiamata anche cicirara a causa dei plagioclasi) dà origine alle grotte di scorrimento lavico. Queste differiscono dalle grotte carsiche principalmente per la brevità di formazione (poche settimane contro milioni di anni) e per il tipo di rocce (magmatiche le prime, carbonatiche le seconde). L Etna contiene circa 200 cavità a svuotamento orizzontale e 2 a svuotamento verticale (crateri Silvestri e monti rossi). Caratteristiche di questa grotta sono le stalattiti di rifusione, o denti di cane, formati dai gas della lava che una volta raggiunta la sommità della galleria incendiano il soffitto e generano questi fenomeni, la costituzione multistrato delle pareti che genera speleotemi come rotoloni o cannoli di lava raffreddata, la sezione differente in ogni parte della grotta, le bolle di deflagrazione dovute ai gas e l obliterazione dello scorrimento lavico. Infine, tramite la guida, siamo venuti a conoscenza di altre grotte, quali: grotta KTM, la grotta del santo e la grotta del gelo.

4 simone La grotta dei ladroni PROF. SALVATORE COLLETTA Basile Mirta Bonaccorso Davide Brumini Lorenzo Caponnetto Federica Castelli Martina Cervino Michela Colombrita Serena Cosentino Antonio Currao Gianmarco De Luca Giuseppe Di Bennardo Noemi Di Grazia Martina Di Pietro Cristina Lo Niglio Valerio Mirabella Salvatore Morelli Giuseppe Nicotra Giulia Nicotra Marco Palma Armando Penna Kevin Ragusa Eugenia Rapisarda Giulia Romano Dario Sanfilippo Cristiana Sgarano Andrea Toninato Simone Trovato Giuliana (A) Valore Francesco Vinciguerra Simone

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