Il protocollo marchigiano
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- Olivia Brescia
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1 L INDIVIDUAZIONE DEI CANI DI CUI ALL ART. 1 comma 4 O.M Il protocollo marchigiano Cabina di regia PREVENZIONE COLLETTIVA
2 L n. 281 Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo. Pubblicata nella Gazz. Uff. 30 agosto 1991, n Articolo 2. Trattamento dei cani e di altri animali di affezione. 2. I cani vaganti ritrovati, catturati o comunque ricoverati presso le strutture di cui al comma 1 dell'articolo 4, non possono essere soppressi. 3. I cani catturati o comunque provenienti dalle strutture di cui al comma 1 dell'articolo 4, non possono essere destinati alla sperimentazione. 6. I cani ricoverati nelle strutture di cui al comma 1 dell'articolo 4, fatto salvo quanto previsto dagli articoli 86, 87 e 91 del regolamento di polizia veterinaria approvato con decreto del Presidente della Repubblica 8 febbraio 1954, n. 320, e successive modificazioni, possono essere soppressi, in modo esclusivamente eutanasico, ad opera di medici veterinari, soltanto se gravemente malati, incurabili o di comprovata pericolosità.
3 Ordinanza del 09 settembre 2003 Tutela dell'incolumità pubblica dal rischio di aggressioni da parte di cani potenzialmente pericolosi Ministero della Salute 1. Sono vietati: a) l'addestramento inteso ad esaltare la naturale aggressività o potenziale pericolosità di cani pit-bull e di altri incroci o razze con spiccate attitudini aggresive appartenenti ai gruppi I e 2 della classificazione della Federazione cinologica internazionale; b) qualsiasi operazione di selezione o di incrocio tra razze di cani con lo scopo di svilupparne l aggressività;
4 ordinanza del 27 agosto 2004 Tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressività di cani Ministero della Salute 1. Sono vietati: a) l'addestramento inteso ad esaltare l'aggressività dei cani; b) l'addestramento inteso ad esaltare il rischio di maggiore aggressività di cani pitbull e di altri incroci o razze di cui all'elenco allegato; c) qualsiasi operazione di selezione o di incrocio tra razze di cani con lo scopo di svilupparne l'aggressività; Elenco delle razze canine e loro incroci a rischio di maggiore aggressività di cui all'art. 1, comma 1, lettera b),
5 MINISTERO DELLA SALUTE ORDINANZA 3 ottobre 2005 Tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressivit aggressività di cani. (GU n. 281 del ) 2005) 1. Sono vietati: a) l'addestramento inteso ad esaltare l'aggressività dei cani; b) l'addestramento inteso ad esaltare il rischio di maggiore aggressività di cani pitbull e di altri incroci o razze di cui all'elenco allegato; c) qualsiasi operazione di selezione o di incrocio tra razze di cani con lo scopo di svilupparne l'aggressività; Elenco delle razze canine e loro incroci a rischio di maggiore aggressività di cui all'articolo 1, comma 1, lettera b) della presente ordinanza;
6 Gazzetta Ufficiale N. 10 del 13 Gennaio 2007 MINISTERO DELLA SALUTE ORDINANZA 12 dicembre 2006 Tutela dell'incolumita' pubblica dall'aggressione di cani. 1. Sono vietati: a) l'addestramento inteso ad esaltare l'aggressività dei cani; b) l'addestramento inteso ad esaltare il rischio di maggiore aggressività di cani pitbull e di altri incroci o razze di cui all'elenco allegato; c) qualsiasi operazione di selezione o di incrocio tra razze di cani con lo scopo di svilupparne l'aggressività; Art Si definisce cane con aggressivita' non controllata quel soggetto che, non provocato, lede o minaccia di ledere l'integrita' fisica di una persona o di altri animali attraverso un comportamento aggressivo non controllato dal proprietario o detentore dell'animale.
7 MINISTERO DELLA SALUTE ORDINANZA 28 marzo 2007 Modifica all'ordinanza 12 dicembre 2006 «Tutela dell'incolumita' pubblica dall'aggressione di cani».
8 Legge regionale Emilia Romagna 17 febbraio 2005, n. 5 Norme a tutela del benessere animale Art 4, comma 1 punto b) criteri per la classificazione del rischio da cani di proprietà con aggressività non controllata, parametri per la rilevazione, percorsi di controllo e rieducazione per la prevenzione delle morsicature.
9 L.R. Emilia Romagna 17 febbraio 2005, n. 5 Norme a tutela del benessere animale Valutazione del rischio da parte del veterinario ufficiale tramite la compilazione della scheda allegata. In caso di esito sfavorevole del sopralluogo, ed in base alla gravità del rischio rilevato, al grado di disponibilità e di collaborazione del proprietario sono previste le prescrizioni o in aggiunta l attivazione di percorsi di controllo a seconda del Grado di gravità del caso: (corso di addestramento del cane presso un addestratore riconosciuto e/o terapia comportamentale eseguita da un Medico Veterinario e valutazione finale dei risultati da parte del Servizio Veterinario competente Allontanamento temporaneo del cane presso una struttura che garantisca una detenzione ed una terapia comportamentale adeguata,
10 L.R. Emilia Romagna 17 febbraio 2005, n. 5 Norme a tutela del benessere animale Se, in seguito all attuazione dei punti precedenti o nell impossibilità di applicarli, la pericolosità del cane risulta non controllabile, l'azienda USL può avvalersi di una commissione di esperti provinciale, per la valutazione dei singoli casi: tale commissione sarà composta dal Sindaco del Comune di residenza del proprietario, da 1 Veterinario dell AUSL, da un Veterinario scelto dalle associazioni animaliste, da 1 veterinario con comprovata esperienza in etologia e comportamento animale scelto dalla Provincia, da 1 Veterinario scelto dalle Associazioni Consumatori. Gli oneri derivanti dall applicazione del percorso sono a carico esclusivo del proprietario del cane.
11 MINISTERO DEL LAVORO, DELLA SALUTE E DELLE POLITICHE SOCIALI ORDINANZA 3 marzo 2009 Ordinanza contingibile ed urgente concernente la tutela dell'incolumita' pubblica dall'aggressione dei cani. Art Fatto salvo quanto stabilito dagli articoli 86 e 87 del decreto del Presidente della Repubblica 8 febbraio 1954, n. 320 «Regolamento di Polizia veterinaria», a seguito di morsicatura od aggressione i Servizi veterinari sono tenuti ad attivare un percorso mirato all'accertamento delle condizioni psicofisiche dell'animale e della corretta gestione da parte del proprietario. 2. I Servizi veterinari, nel caso di rilevazione di rischio potenziale elevato, in base alla gravita' delle eventuali lesioni provocate a persone, animali o cose, stabiliscono le misure di prevenzione e la necessita' di un intervento terapeutico comportamentale da parte di medici veterinari esperti in comportamento animale.
12 aggressività Comportamento intenzionale manifestato da un individuo per danneggiare o per procurare uno stimolo nocivo nei confronti di un altro individuo (Moyer 1987) Attacco o minaccia d attacco (Francis 1988) Minaccia o atto fisico contro l equilibrio psichico o fisico di un individuo che può ridurne la libertà o la potenzialità genetica (Heymer 1977) E aggressivo il cane che si trova in uno stato di motivazione emozionale o cognitiva (intellettiva) che comporta un alta probabilità di produrre comportamenti aggressivi
13 Differente da: CATTIVERIA DOMINANZA DISOBBEDIENZA ASSERTIVITA aggressività
14 aggressività SI PUO PARLARE DI AGGRESSIVITA QUANDO UN CANE E A CACCIA? (aggressione predatoria) ESSERI UMANI E CANI COSTITUISCONO GLI INSIEMI DI UN BRANCO?
15 aggressività In condizioni naturali gli animali aggressivi hanno maggior successo riproduttivo (fitness) e miglior accesso alle risorse vitali In termini evolutivi svolge funzione adattativa se usata in modo appropriato, a favore dei soggetti (genotipi) più in grado di adattarsi alle modificazioni dell habitat (Verga 2001)
16 aggressività Eziologia: la regolazione dell espressione è il risultato di complesse interazioni tra le determinanti biologiche dell individuo (componente genetica, neuronale e ormonale) e fattori ambientali (stimoli, esperienze, condizionamento, ecc..)
17 aggressività Il comportamento aggressivo fa parte del repertorio comportamentale di ogni individuo e specie e può costituire una risposta: appropriata appropriata ma eccessiva e incontrollata inappropriata e fuori dal contesto
18 Aggressioni difensive - protettive difesa del territorio, viene esercitata quando il cane si trova di fronte ad un potenziale invasore del suo spazio vitale, viene spesso attivata come presunzione, come minaccia, cioè prima che siano stati varcati i confini. All'interno si scatenerebbe un confronto fisico, una lotta. protettiva, difesa della prole o dei componenti, subalterni, del gruppo affidato a lui; viene attivata nei confronti di coloro che manifestano aggressività nei confronti dei suoi protetti. Questa forma vale anche per la difesa di oggetti inanimati (giochi) considerati di sua proprietà in quanto presenti nel suo territorio.
19 Aggressioni difensive - protettive Aggressione da irritazione: aggressione che ha una tipica sequenza derivante dalla posizione gerarchica del cane (dominante contro sottomesso) ed è causata dal dolore, privazione, frustrazione, persistenza di contatto sul corpo, etc. E un aggressione difensiva molto moderata, permette al cane di esprimersi in modo chiaro con una sequenza esplicita. disturbo, il cane reagisce a situazioni che lo infastidiscono in un ambiente considerato sicuro (movimenti improvvisi, rumori prolungati, voce alta, caduta di oggetti) e viene avviata nei confronti di oggetti o animali che si trovano nei pressi come comportamento sostitutivo, è uno di quei casi in cui possono essere coinvolti i familiari.
20 Aggressioni difensive - protettive maneggiamento, il cane non si lascia sollevare, sbilanciare, accarezzare o comunque toccare da chi non è autorizzato; è una forma di rifiuto ad una presunta richiesta di sottomissione. Tipica è la reazione durante la toelettatura, sia fatta in casa che da specialisti. Non sempre i proprietari sono immuni da questa forma di aggressività. autodifesa, si presenta quando vengono a mancare le vie di fuga, presente anche in cani sottomessi e molto sottomessi, raramente negli inibiti. Può essere considerata la più istintiva in quanto è finalizzata alla conservazione della specie.
21 Aggressione per la distanza Aggressione per la distanza un aggressione essenzialmente fattiva (pro - attiva) contro animali della stessa specie o altri animali e uomini) (in particolar modo se sconosciuti o provenienti da altri gruppi) che ha l apparente funzione di tenerli a distanza di sicurezza dal cane aggressore.
22 Aggressione da paura orientamento ( paura ), avviene solitamente quando il cane non riesce a individuare la fonte di uno stimolo particolarmente attivo (rumori, suoni, vibrazioni, condizioni ambientali) con assenza di vie di fuga. Potrebbe essere attivato anche in ambienti sconosciuti e ritenuti poco sicuri senza vie di fuga. Si può considerare uno stato di apprensione dove il cane reagisce in quanto non sa cosa fare.
23 Aggressioni offensive dominanza per la determinazione della gerarchia, si manifesta quando all'interno del gruppo esiste un conflitto per la conquista delle posizioni sociali, non sempre per essere il capo branco, vale anche per posizioni inferiori dove è necessario conservare o migliorare il proprio status. Aggressione competitiva verso gli esseri umani : aggressione da dominanza che comporta il ringhiare ed il mordere membri della famiglia umana in situazioni nelle quali si ha un elemento diretto di competizione (...) oppure dove il padrone mostra uno dei vari tipi di comportamento o gestualità verso il cane come l azione di toccarlo o di spingerlo, che è tesa a provocare un aggressione, poiché assomigliano al comportamento di un cane dominante nei confronti del cane sottomesso.
24 Aggressioni offensive Aggressione intraspecifica competitiva : Aggressione tra cani nella stessa casa : comportamento minaccioso tra due cani della famiglia che cercano di stabilire e mantenere una posizione dominante in relazione all altro. Somma l aggressione tra maschi e tra femmine tra due cani nella stessa casa come forme di aggressione collegate alla competitività o al controllo. Ci sono due spiegazioni plausibili per il combattimento tra due cani per il possesso di un oggetto: 1) una forma di aggressione collegata al controllo o 2) un aggressione competitiva ma non per il controllo. sessuale, in particolare nei maschi, rivendica il proprio diritto ad accoppiarsi come unico pretendente e quindi dominante del gruppo anche solo temporaneo; non è necessaria la presenza della femmina in estro, è sufficiente la percezione del suo odore.
25 Aggressioni offensive Aggressione possessiva : aggressione che è coerentemente diretta ad un altro individuo che si avvicina o che tenta di ottenere un oggetto che non sia cibo o un gioco che è in possesso dell aggressore al quale l aggressore controlla l accesso. predatoria, insegue al fine fermare tutti oggetti o gli altri animali che si muovono in modo rapido in una direzione che mira ad allontanarsi da lui. Tipica la rincorsa di motorini, biciclette, auto ma anche bambini o altre persone in corsa.
26 altro, non tutte le manifestazioni di aggressività si possono inserire nelle categorie elencate, alcune potrebbero essere soggettive pur avendo un noto fattore scatenante, riconosciuto come tipica pulsione di una forma specifica.
27 La sequenza del comportamento aggressivo Ogni comportamento è provocato da uno stimolo definito scatenante È percepito dai sensi e genera un emozione che attiva i centri motori del cervello L individuo ristabilisce il suo equilibrio passando all azione, reagendo Questo, confermato o annullato dal cervello produce una sequenza di atti divisi in quattro fasi
28 La sequenza del comportamento aggressivo Fase iniziale (passaggio all azione) manifesta le motivazioni interne ad agire Fase operante per ristabilire l equilibrio Fase d arresto sazietà per il ritorno all equilibrio, al benessere Fase refrattaria insensibilità alle motivazioni scatenanti, incapacità di rilanciare
29 La sequenza del comportamento aggressivo in un gruppo La sequenza deve essere integra (testimonia la normalità del comportamento) È prevedibile per i cani e gli uomini che possono adattarsi La sequenza alterata è indice di patologia comportamentale e compromette la comunicazione all interno del gruppo Il controllo del morso ha lo stesso valore
30 La sequenza del comportamento aggressivo in un gruppo MORSO NON CONTROLLATO: Perdita di controllo delle emozioni (paura) Perdita di controllo delle azioni (disturbi neurologici, endocrini, ecc..) Non ha acquisito il controllo del morso (dissocializzazione) Non ha imparato la necessità dell intensità (apprendimento) Ha intenzione di menomare il suo avversario o la sua vittima (aggressione predatoria)
31 Sequenze di alcune aggressioni Tipi Di Aggressione Intimidazione Attacco Morso Atipica Assente Diretto Forte Competitiva Strutturata Controllato Controllato Iperaggressione Assente Diretto Forte Da Irritazione Breve Controllato Controllato Da Paura SegnidiPaura Quasi Diretto Forte Ripetuto Predatoria Assente Sequenza Tipica Forte Ripetuto Per La Distanza Strutturata Controllato Controllato
32 individuare il tipo di aggressività. postura attacco difesa ringhiare mostrare i denti abbaiare rizzare il pero digrignare i denti coda alta coda tra le gambe orecchie dritte orecchie basse sguardo diretto fisso sguardo laterale fisso rigidezza muscolare appiattimento mordere l'aria x x x x. x. x. x. x... x. x x. x. x. x x x x
33 le morsicature regolamento di Polizia Veterinaria D.P.R. 320/54 Costo emozionale Costo sociale Costo sanitario
34 Dati USA (Burroughs et al. 2002) di cani (38 % delle famiglie) morsicatori nell arco di un anno 50/70 % la vittima sono bambini morsi dal proprio cane o da uno conosciuto durante attività quotidiane (spazzolature, lavaggi, gioco, alimentazione )
35 il veterinario dipendente deve fare l impiegato Raccoglie i dati riferibili a cane, ambiente, morsicatura
36 il veterinario dipendente deve fare il veterinario valuta se il cane è pericoloso o ne formula il sospetto di pericolosità
37 PERICOLOSITA Il cane è pericoloso nel momento in cui attraverso i suoi comportamenti aggressivi mette in pericolo l integrità fisica e/o psichica di un altro cane o di un essere umano (Dehasse 2006)
38 L iter diagnostico nella valutazione dell aggressività (tratto da il cane aggressivo di Dehasse) Valutazione della pericolosità Descrizione dell aggressione 1. Le sequenze del comportamento aggressivo 2. Le posture e la mimica del cane 3. Il cane e le sue componenti psicobiologiche 4. Il contesto e le circostanze dell aggressione 5. Le conseguenze dell aggressione Valutazione del tipo d aggressione Diagnosi Suggerimenti, prescrizioni trattamenti e terapie
39 Raccolta dati nel corso di sopralluogo Schema valutazione oggettiva SCHEDA
40 Dati identificativi del sopralluogo Motivo dell intervento odierno: *Controllo cane morsicatore Data della morsicatura *Cane segnalato come aggressivo... Fonte della segnalazione. Richiesta accertamento proveniente da: Ente Pubblico Cittadino. Associazione Altro..
41 Dati identificativi dei soggetti Proprietario: (dati anagrafici). Composizione del nucleo familiare Adulti.. Bambini. Presenza di altri animali Segnalamento del cane: Razza Sesso (intero o castrato).. Data di nascita Peso 0-12 kg kg kg sopra 40 kg Iscrizione all anagrafe canina si no Microchip Tatuaggio Non identificato Riferimento sanzione... Morsicato: (dati anagrafici) Funzione del cane: compagnia guardia caccia lavoro sport cinofilo cani di servizio altro. Provenienza: allevamento privato canile negozio nato in famiglia trovato altro..
42 Rilevazione dati inerenti la morsicatura Il cane è recidivo? sì no Precedenti episodi Descrizione della situazione:... La morsicatura è avvenuta nei confronti di: persone Animali Luogo della morsicatura: luogo privato luogo pubblico Altro Al momento della morsicatura il cane era: al guinzaglio con museruola libero e sorvegliato libero nella sua proprietà incustodito
43 Rilevazione dati inerenti la morsicatura Situazione al momento della morsicatura: durante il gioco il morsicato separava i cani in lotta il morsicato infastidiva il cane il morsicato alimentava il cane il morsicato soccorreva l animale il morsicato avvicinava il cane durante il pasto il morsicato minacciava il proprietario del cane o un membro della famiglia il morsicato si avvicinava ai cuccioli in presenza della madre il morsicato si era introdotto in proprietà privata con proprietario: Assente presente morsicatura senza causa apparente Altro
44 Valutazione benessere fisico Detenzione ordinaria del cane: in appartamento in box di misure e struttura idonee al contenimento e alla tutela del benessere animale in giardino privato con recinzione adeguata al contenimento dell animale Altro
45 Valutazione benessere fisico Benessere animale: disponibilità di acqua e possibilità di raggiungerla alimentazione adeguata alle caratteristiche dell animale stato di nutrizione buono scadente stato di salute (ectoparassiti, cicatrici, ferite, abrasioni) E.O.G buono scadente patologie in corso.. trattamenti in corso cuccia sì no riparo dagli agenti atmosferici (tettoia, senza ripari) frequenza e tempi delle uscite dichiarate.. vive in condizioni di isolamento
46 Valutazione benessere psichico Controllo del proprietario sul cane: il cane risponde ai comandi il cane risponde con difficoltà ai comandi il cane non è controllato dal proprietario Il cane si lascia mettere la museruola dal proprietario? si no Addestramento: Indirizzo del centro Tipo di addestramento:.. terapia comportamentale : Veterinario
47 Valutazione benessere psichico Rilevamento diretto percepito: Il cane si mostra: equilibrato socievole impaurito agitato stressato abbattuto con manifestazioni di dominanza disagio relazionale con: proprietario altre persone altri cani
48 Si continua solo se il veterinario ritiene il cane pericoloso Tabella di Dehasse (valutazione oggettiva)
49 IL CALCOLO DELLA PERICOLOSITA (tratto da il cane aggressivo di Dehasse) LA MEDICINA COMPORTAMENTALE VETERINARIA PUO AFFRONTARE IL PROBLEMA IN DIFFERENTI MODI: 1) CON SPERIMENTAZIONI E TEST 2) CON L OSSERVAZIONE 3) ELABORANDO UN MODELLO
50 IL CALCOLO DELLA PERICOLOSITA (tratto da il cane aggressivo di Dehasse) LA PERICOLOSITA E PROPORZIONALE: Al rapporto tra la massa del cane e quella della persona a rischio All aspetto offensivo dell aggressione All imprevedibilità dell aggressione Alla mancanza di controllo e all intensità del morso Alla ripetizione e alla tenuta dei morsi
51 IL CALCOLO DELLA PERICOLOSITA (tratto da il cane aggressivo di Dehasse) NON TIENE CONTO: Dello stato gerarchico del cane Delle circostanze dell aggressione La responsabilità dei proprietari NON PUO ESSERE PREDITTIVO: Dell evento Della gravità del morso (es. mal indirizzato) Degli inconvenienti conseguenti
52 Non esiste un calcolo obiettivo convalidato scientificamente per valutare la pericolosità di un cane Le scienze comportamentali fanno parte delle scienze dell impreciso (Moles 1995) I VALORI DEL TEST VANNO CONFRONTATI CON IL GIUDIZIO SOGGETTIVO DEL VETERINARIO CHE METTE A FRUTTO LA PROPRIA CAPACITA PROFESSIONALE
53
54 SCHEDA DI RILEVAZIONE DEL RISCHIO POTENZIALE (J. DEHASSE) A Rapporto peso cane/peso vittima D Prevedibilità Prevedibile Poco prevedibile Imprevedibile B Categ oria a rischi o Uomini adulti Donne adulte Anziani Bambini Handicap più di 6 anni fra 3 e 6 anni meno di 3 anni minore medio serio E Contr ollo del mors o Messa in bocca Morso beve con i soli incisivi Morso controllato Morso controllato e tenuto Morso forte Morso forte e tenuto Morso dovuto ad un comport. di aggressione predatoria C Tipo di aggres sione Difensiva Offensiva maggiore Movimento della vittima verso il cane Movimento del cane verso la vittima F Tipo di morso Morso semplice Morso semplice e tenuto Morso multiplo Morso multiplo e tenuto
55 Considera la massa del cane A L accelerazione nell attacco Rapporto peso cane/peso vittima Il criterio d applicare è 4 volte il peso del cane diviso il peso della vittima, in assenza d autorità, in considerazione di: Esperienza clinica Armi del cane (denti canini) Attitudini predatorie verso prede di dimensioni maggiori
56 B Categoria a rischio In assenza di autorità Uomini adulti Donne adulte Anziani Bambini più di 6 anni fra 3 e 6 anni meno di 3 anni Handicap minore medio serio maggiore La classificazione si basa su forza fisica, capacità di comprensione del linguaggio posturale del cane
57 C Difensiva Movimento della vittima verso il cane 1 Tipo di aggressi one Offensiva Movimento del cane verso la vittima 2
58 Cercare d identificare le fasi prodromiche: Ringhiare abbaiare mostrare i denti irrigidire la postura Il comportamentalista può agire sulla categoria a rischio umana D Prevedibilità Prevedibile 1 Poco prevedibile 2 Imprevedibile 3
59 E Messa in bocca Morso breve con i soli incisivi 1 2 Controllo del morso Morso controllato Morso controllato e tenuto Morso forte Morso forte e tenuto Morso dovuto ad un comportamento di aggressione predatoria
60 F Morso semplice 1 Tipo di morso Morso semplice e tenuto Morso multiplo Morso multiplo e tenuto 2 3 4
61 Formula 1 4A x B x C x D x (E+F) Formula 2 4A + B + C + D + E + F Indice formula 1 Indice formula 2 RISCHIO Inferiore a 10 Inferiore a 10 Modesto Da 10 a 50 Da 10 a 14 Medio Da 50 a 150 Da 14 a 15,5 Considerevole Superiore a 150 Superiore a 15,5 Da molto serio a mortale
62 Valutazione finale CONSIDERAZIONI... GIUDIZIO... PROVVEDIMENTI PROPOSTI..... FIRMA
63 Conseguenze: CANE NON IMPEGNATIVO CANE IMPEGNATIVO Senza prescrizione Rischio medio/basso Con prescrizioni riguardanti modalità di ricovero, welfare, precauzioni Rischio medio/alto Rischio altissimo
64 CANE IMPEGNATIVO (tramite Ordinanza Sindacale e a spese del proprietario) RISCHIO MEDIO/BASSO Far fare un esame fisico dal veterinario curante Patentino (Corso) al proprietario Assicurazione Obbligo museruola e guinzaglio Modifiche strutturali al luogo di ricovero (es. recinti) Modifiche alle modalità di detenzione
65 CANE IMPEGNATIVO (tramite Ordinanza Sindacale e a spese del proprietario) RISCHIO MEDIO/ALTO Le precedenti + Corso per cane e proprietario con addestratore riconosciuto Trattamento e terapia da veterinario comportamentista Allontanamento temporaneo presso struttura e terapia comportamentale adeguata RISCHIO ALTISSIMO Le precedenti + Separazione fisica dal proprietario eutanasia
66 Prevenzione dell aggressione Livello primario: prima dell aggressione Livello secondario: dopo aggressione lieve, prima della recidiva Livello terziario: dopo un incidente serio, per evitare recidive e complicazioni
67 Prevenzione primaria Genetica: selezione dei genitori, sterilizzazione di quelli aggressivi Socializzazione: ipersocializzazione dei cuccioli con persone e animali Rispetto dell ecologia e dell etologia: meccanismi di gerarchizzazione con posture e rituali liberi di manifestarsi. Rispetto del momento del cibo
68 Prevenzione primaria L addestramento e l educazione giorno per giorno: la puppy class, l addestramento all obbedienza nel rispetto dell autorità senza violenza, l addestramento professionale per i cani sociali L educazione del padrone e dei bambini L educazione della popolazione: tramite media, brochures, ecc In sintesi per fare in modo che gli episodi di aggressione siano ridotti ai minimi termini è necessario fornire sia ai proprietari di cani, che alla cittadinanza in generale, gli strumenti idonei per capire il linguaggio e il comportamento di un animale
69 Prevenzione primaria Controllo sanitario generale del cane La formazione dei veterinari La formazione dei veterinari comportamentalisti La formazione del personale non medico veterinario (esperti, educatori,ecc )
70 Prevenzione secondaria Trattamento del problema da parte del veterinario comportamentalista Copertura assicurativa formazione e informazione dei veterinari, del medico, dall educatore, ecc.. alla vittima sulle modalità di valutazione della pericolosità e di gestire i trattamenti e le azioni amministrative conseguenti
71 Prevenzione terziaria dopo morsi gravi per evitare iperaggressività, proteggere la famiglia e la società Prevenzione primaria e secondaria Decisioni politiche
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