IL RISCHIO DI ESPLOSIONE

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "IL RISCHIO DI ESPLOSIONE"

Transcript

1 IL RISCHIO DI ESPLOSIONE DIRETTIVE ATEX Dott. Carmineraffaele ROSELLI Dott. Nicola Carriero U.O. Medicina del Lavoro P. P. I. L. L. ASP - Potenza -

2 Cosa si intende per atmosfera esplosiva? E una miscela in aria a condizioni atmosferiche,con sostanze infiammabili allo stato gassoso vapori, nebbie o polveri in cui dopo ignizione la combustione si propaga nell insieme della miscela incombusta 2

3 Cosa si intende per atmosfera esplosiva? Si tratta di un processo chimico esotermico Quando tale reazione avviene in uno spazio confinato,essa provoca un aumento rilevante e tempestivo della pressione,della temperatura o di entrambe simultaneamente N.B. Per confinato si intende un ambiente in cui l atmosfera è interamente o in gran parte esplosiva 3

4 Quando può avvenire una esplosione? Per avere un esplosione,il combustibile (gas,vapori,nebbia infiammabili o polveri combustibili) ed il comburente devono trovarsi in particolari condizioni dettate dai seguenti parametri: Punto di infiammabilità 4

5 Quando può avvenire una esplosione? Limiti di esplodibilità ( LEL.UEL) Concentrazione limite di ossigeno (LOC) Nota: L esplosione si diversifica in: Deflagrazione : è un esplosione che si propaga a velocità subsonica qualche centinaio di m/sec (gas e polveri) Detonazione: è un esplosione che si propaga a velocità supersonica qualche migliaio di m/sec (sostanze esplosive) L energia per dar luogo a una deflagrazione è dell ordine dei mj,per la detonazione è richiesta un energia più grande. 5

6 NOTE Punto di infiammabilità :E la temperatura minima alla quale,in condizioni di prova specificate,un liquido rilascia una quantità sufficiente di gas o vapore combustibile in grado di accendersi all applicazione di una sorgente di accensione efficace 6

7 NOTE Limiti di esplodibilità (LEL e UEL): Sono i limiti estremi di concentrazione in aria di una sostanza alla pressione di 10³Pa e alla temperatura di 15 C al di sotto e al di sopra dei quali la miscela non è infiammabile 7

8 Tipi di combustibili per aver un esplosione Gas: sostanza che si trova al di sopra della sua temperatura critica (es. gas naturale a temperatura ambiente) Vapore:sostanza che si trova al di sotto della sua temperatura critica ( es. g. p. l. in bombole) Nota:Temperatura critica: temperatura al di sopra della quale una sostanza allo stato gassoso non può essere liquefatta per sola compressione 8

9 Tipi di combustibili per aver un esplosione Nebbia: gocciolina di liquido dispersa in un gas (es. aria) a seguito di forti accelerazioni (es. vibrazioni o per condensa) 9

10 Tipi di combustibili per aver un esplosione Polvere: è costituita da piccole particelle solide presenti in atmosfera, che si depositano per effetto del proprio peso, ma che possono restare in sospensione per un certo periodo di tempo. Si considera polvere un insieme di particelle solide inferiori a 500 micrometro. Provocano esplosioni solo polveri al di sotto dei 200 micrometro. I parametri più significativi delle polveri sono: la granulometria,la temperatura di accensione,il limite inferiore di infiammabilità,l energia minima di innesco e la conducibilità elettrica. 10

11 Quando si può generare un esplosione di un gas e/o vapore? Occorre che siano soddisfatte tutte le seguenti condizioni: 1. La sostanza o combustibile è infiammabile; 2. La sostanza ha un giusto grado di dispersione; 3. La concentrazione della sostanza in aria è compresa tra i limiti LEL e UEL 11

12 Quando si può generare un esplosione di un gas e/o vapore? 4. L atmosfera esplosiva è significativa e supportata dal comburente; 5. E presente una sorgente di innesco con energia minima di innesco sufficiente N.B. Se manca una delle condizioni elencate da 1 a 4 non si possono formare atmosfere esplosive. Se manca la condizione 5 l esplosione non può avvenire. 12

13 Quando si può generare un esplosione di una polvere? 1. La polvere sia combustibile 2. E dispersa in modo da formare una nube ben amalgamata 3. La granulometria è tale da propagare la fiamma 4. La concentrazione è tra i limiti LEL e UEL 5. Nell ambiente vi è sufficiente ossigeno 13

14 Quando si può generare un esplosione di una polvere? 6. E presente una sorgente minima di innesco Nota: Energia minima di innesco: E la più bassa energia elettrica immagazzinata in un condensatore che, al momento della scarica è appena sufficiente a provocare l accensione della miscela infiammabile. N.B. Se manca una delle condizioni elencate da 1 a 5 non si possono formare atmosfere esplosive. Se manca la condizione 6 la sostanza non si innesca 14

15 Esempi di possibili cause di innesco Fiamme o gas caldi Materiali incandescenti Superfici calde Saldatura e taglio Scintille elettriche Elettricità statica Onde elettromagnetiche e radiofrequenza 15

16 PREVENZIONE E PROTEZIONE Per poter prevenire un possibile rischio di esplosione si deve fare in modo che non coesistono nello spazio e nel tempo le condizioni precedentemente illustrate. Tale prevenzione consiste nella: A) Classificazione dei luoghi; B) Scelta ed installazione di impianti e prodotti con adeguati requisiti 16

17 PREVENZIONE E PROTEZIONE I requisiti di sicurezza contro le esplosioni sono stabiliti in disposizioni legislative e in norme tecniche emanate a livello europeo dalle DIRETTIVE ATEX La sigla ATEX significa: Atmosfera Esplosiva 17

18 Direttive ATEX Le norme comunitarie in materia di prodotti e luoghi di lavoro con pericolo di esplosione sono: La Direttiva 94/9/CE Recepita con D.P.R. 126/98 riguarda le (apparecchiature) 18

19 Direttive ATEX La Direttiva 99/92/CE Recepita con D. Lgs 233/03 ed ora riportata al Capo XI del D. Lgs 81/08 Questa Direttiva prescrive le misure per la tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori che possono essere esposti al rischio di atmosfere esplosive. 19

20 Cos è una direttiva? E un atto emesso dal Parlamento Europeo destinato agli Stati dell U. E. Nella direttiva è indicata la data dopo la quale gli Stati membri sono tenuti ad allineare la propria legislazione ai contenuti della direttiva stessa 20

21 Cos è una direttiva? Le Direttive vengono recepite dai Paesi dell U.E. attraverso Leggi nazionali Le Direttive forniscono indicazioni sui requisiti essenziali di sicurezza( RES ) che devono possedere prodotti e/o sistemi 21

22 Direttiva 99/92/CE Questa direttiva impone al Datore di Lavoro di effettuare una valutazione del RISCHIO di ESPLOSIONE, considerando gli ambienti nei quali si può verificare l atmosfera esplosiva,oltre alla ripartizione in zone delle aree in cui possono formarsi le atmosfere esplosive e l adozione di tutte le misure tecniche ed organizzative necessarie finalizzate ad evitare la formazione e l ignizione di un atmosfera esplosiva e a ridurre al massimo gli effetti di un esplosione. Tale direttiva si applicata dal 1 Luglio 2003 in tutti i luoghi di lavoro e dalla stessa data è in vigore anche la direttiva 94/9/CE relativa alla certificazione dei prodotti destinati ai luoghi con atmosfera potenzialmente esplosiva. 22

23 Direttiva 99/92/CE La valutazione dei rischi deve valutare anche i seguenti elementi: - Probabilità e durata della presenza di atmosfere esplosive; - Probabilità di presenza di fonti di accensione; - Caratteristiche degli impianti,delle sostanze,dei processi e loro interazioni; - Condizioni locali operative; - Entità degli effetti prevedibili; - Sistemi di contenimento 23

24 Direttiva 99/92/CE Pertanto il Datore di Lavoro deve: 1. Classificare le aree in cui possono essere presenti atmosfere esplosive (per gas o polveri); 2. Valutare l adeguatezza delle apparecchiature,degli impianti di processo e controllo; 3. Provvedere ad elaborare e a tenere aggiornato il Documento sulla protezione contro le esplosioni; 4. Valutare l adeguatezza delle procedure operative di lavoro e manutenzione. 24

25 Come si suddivide in zone un atmosfera esplosiva? La Direttiva ATEX prevede due tipi di atmosfere esplosive: GAS o POLVERI Le aree esposte a questi due tipi di atmosfere sono suddivise in tre zone ciascuna. Le caratteristiche di ogni zona sono identiche per il gas e per la polvere,ma la loro numerazione è differente. Le zone 0, 1 e 2 si riferiscono al gas, mentre le zone 20,21 e 22 si riferiscono alla polvere 25

26 Come si suddivide in zone un atmosfera esplosiva? Zona 0/20 :PERICOLO COSTANTE Presenza permanente di gas esplosivi o di polvere combustibile (minimo apparecchiature di categoria 1) Zona 1/21 :PERICOLO POTENZIALE Presenza occasionale di gas esplosivi o polvere combustibile durante il normale esercizio (minimo apparecchiature di categoria 2) 26

27 Come si suddivide in zone un atmosfera esplosiva? Zona 2/22 :PERICOLO MINORE Presenza di gas esplosivi o polvere combustibile improbabile o soltanto per un breve periodo di tempo ( minimo apparecchi di categoria 3) 27

28 COME GARANTIRE LA CONFORMITA ALLA DIRETTIVA ATEX? Le apparecchiature e le zone devono essere conformi alle Direttive ATEX. La marcatura CE è la prova che l apparecchiatura in oggetto è stata costruita nel rispetto di tutti i requisiti di base e delle procedure di valutazione applicabili per ogni Stato membro dell U. E. 28

29 METODO DI VALUTAZIONE DELLE ZONE Per quanto riguarda il metodo di valutazione e di classificazione delle zone a rischio di esplosine è necessario far riferimento alle norme tecniche CEI per i gas e CEI per le polveri. Per entrambe le norme sono state pubblicate delle guide CEI allo scopo di consentirne una più semplice applicazione. 29

30 METODO DI VALUTAZIONE DELLE ZONE Una valutazione completa del rischio esplosione da GAS,FUMI o NEBBIE dovrà tenere conto di: - Tipo di emissione (continuo o per lunghe durate,occasionale o durante il normale funzionamento,raro o dovuto a guasto; - Portata dell emissione (geometria della sorgente,velocità,concentrazione,tempera tura di infiammabilità) - Ventilazione (naturale o artificiale)e il suo grado (alto,medio o basso) 30

31 METODO DI VALUTAZIONE DELLE ZONE - Limite inferiore di esplosività della sostanza; - Densità relativa. 31

32 METODO DI VALUTAZIONE DELLE ZONE Per quanto riguarda le polveri bisogna tener conto: - Caratteristiche delle polveri (grandezza media delle particelle,densità, umidità,limite inferiore di esplodibilità) - Ambiente aperto o chiuso (T max, P atm, ecc.) 32

33 ALCUNI METODI PER ABBASSARE IL RISCHIO ESPLOSIVO - Inertizzazione; - Migliorare la ventilazione; - Mantenere la T ambiente ben al di sotto del limite inferiore di esplosività; - Aumentare l umidità (per le polveri); - Incrementare la granulometria delle polveri; - Coibentare le superfici calde; - Eliminare o ridurre l elettricità statica migliorando la messa a terra; - Eliminare o ridurre la presenza di radiazioni ionizzanti 33

34 QUALI SONO I SETTORI INTERESSATI? Verniciatura Agricoltura Ind. Legno Ind. Alimentare Ind. Metallurgica Ind. Farmaceutica Ind. Chimica Discariche Smaltimento 34

35 REGOLE GENERALI PER GLI IMPIANTI ELETTRICI I requisiti di sicurezza degli impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas (vapori o nebbie) sono stabiliti dalla norma EN (CEI 31-33) per i diversi tipi di zone (0, 1 e 2). Ad esclusione degli impianti elettrici di: - miniere grisoutose; - locali ad uso medico; - luoghi dove il pericolo è dovuto a polveri o fibre combustibili 35

36 REGOLE GENERALI PER GLI IMPIANTI ELETTRICI I tipi di impianti elettrici a sicurezza ammessi per i diversi tipi di zone pericolose nei luoghi in questione,come definiti nella vecchia norma CEI 64-2 (es. AD-PE, AD-I, AD-FE, AD-FT) non sono più previsti perché raramente si impiegano in un intero impianto costruzioni elettriche aventi tutte lo stesso modo di protezione. La nuova norma stabilisce i requisiti degli impianti elettrici e dei loro componenti, senza più distinguere i vari tipi di impianti e consentendo la promiscuità di soluzioni impiantistiche. 36

37 REGOLE GENERALI PER GLI IMPIANTI ELETTRICI Per eseguire la corretta installazione di un impianto sono necessarie le seguenti informazioni: - Documentazione relativa alla classificazione dei luoghi con l indicazione del gruppo del gas (IIA,IIB,IIC) ed inoltre la classe di temperatura (es. T1 T6) o la temperatura di accensione del gas; - Istruzioni per l installazione delle costruzioni elettriche; - Attestato di esame CE del tipo delle costruzioni elettriche 37

38 REGOLE GENERALI PER GLI IMPIANTI ELETTRICI La scelta delle costruzioni elettriche Ex deve essere eseguita in modo che esse non possano innescare i gas previsti nelle zone 0,1 e 2 con riferimento ai gruppi (I e II) e sottogruppi (IIA, II B e IIC)e alle classi di temperature ( T1 T6) Nota: Le sostanze rappresentative per le prove sono: il metano per il gruppo II A, l etilene per il gruppo II B e l idrogeno per il gruppo IIC 38

39 REGOLE GENERALI PER GLI IMPIANTI ELETTRICI Secondo la Direttiva 94/9/CE in zona 0 sono ammessi prodotti del gruppo II, categoria I G; In zona 1 sono ammessi prodotti del gruppo II, categoria 2G; In zona 2 sono ammessi prodotti del gruppo II, categoria 3G e, a maggior ragione, quelli di categoria 2G e 1G 39

40 REGOLE GENERALI PER GLI IMPIANTI ELETTRICI I requisiti di sicurezza degli impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di polvere combustibile sono stabiliti dalla norma EN (CEI 31-36) per i diversi tipi di zone (20,21 e 22). 40

41 REGOLE GENERALI PER GLI IMPIANTI ELETTRICI Le costruzioni elettriche (Ex) da installare nei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di polveri combustibili devono avere i requisiti di sicurezza stabiliti dalla direttiva 94/9/CE : - per la zona 20 ( categoria 1D) : IP 6X; - per la zona 21 ( categoria 2D) : IP 6X; - per la zona 22 ( categoria 3D) : IP 6X. Varia solo la temperatura superficiale massima della custodia del componente elettrico che deve essere contenuta entro certi limiti. Si considera uno strato di polvere di spessore di oltre 50 mm per la zona 20,mentre per le zone 21 e 22, la temperatura massima superficiale deve essere stabilita considerando la presenza di strati di polvere dello spessore indicato nella documentazione di classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione. 41

42 GRAZIE PER L ATTENZIONE 42

In accordo alla Direttiva ATEX, gli equipaggiamenti sono progettati in funzione del tipo d atmosfera nella quale possono essere utilizzati.

In accordo alla Direttiva ATEX, gli equipaggiamenti sono progettati in funzione del tipo d atmosfera nella quale possono essere utilizzati. Atmosfere potenzialmente esplosive sono presenti in diverse aree industriali: dalle miniere all industria chimica e farmacautica, all industria petrolifera, agli impianti di stoccaggio di cereali, alla

Dettagli

[Tab.1 Elenco settori a maggiore rischio esplosiosione]

[Tab.1 Elenco settori a maggiore rischio esplosiosione] PERICOLO ESPLOSIONE: IL GIUSTO APPROCCIO PER NON CORRERE RISCHI LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO ESPLOSIONE Due direttive europee, la 94/9/CE (ATEX 100a) e la 99/92/CE (ATEX 137), hanno modificato radicalmente

Dettagli

«IBC: la dissipazione delle cariche elettrostatiche»

«IBC: la dissipazione delle cariche elettrostatiche» 6 Workshop della Logistica Chimica: "Uno strumento di supporto alle Imprese per la scelta più idonea delle unità di confezionamento". «IBC: la dissipazione delle cariche elettrostatiche» Massimo Vitali

Dettagli

Sistemi di bonifica dell ambiente

Sistemi di bonifica dell ambiente Sistemi di bonifica dell ambiente Per definire il tipo di zona pericolosa generata dalla sorgente di emissione (per effetto della fuoriuscita della polvere dal sistema di contenimento) AtexPOLVERI chiede

Dettagli

ATEX 94/9/CE. Decreto legislativo n 81/2008. esplosive ATEX 94/9/CE & ATEX 99/92/CE

ATEX 94/9/CE. Decreto legislativo n 81/2008. esplosive ATEX 94/9/CE & ATEX 99/92/CE ATEX 99/92/CE Decreto legislativo n 81/2008 Titolo XI - Protezione da atmosfere esplosive ATEX 94/9/CE & ATEX 99/92/CE Utilizzatori AREE PERICOLOSE ATEX 1999/92/CE Dlgs. 81/2008 titolo XI (già Dlgs. 233/2003)

Dettagli

Applicazione delle direttive Atex al settore della verniciatura: esempi di classificazione delle zone e scelta della apparecchiature.

Applicazione delle direttive Atex al settore della verniciatura: esempi di classificazione delle zone e scelta della apparecchiature. SOCIETÀ DI INGEGNERIA PER LE COSTRUZIONI, L AMBIENTE, LA SICUREZZA Applicazione delle direttive Atex al settore della verniciatura: esempi di classificazione delle zone e scelta della apparecchiature.

Dettagli

Valutazione del rischio per la presenza di miscele esplosive aria/polveri: l approccio metodologico

Valutazione del rischio per la presenza di miscele esplosive aria/polveri: l approccio metodologico Valutazione del rischio per la presenza di miscele esplosive aria/polveri: l approccio metodologico Francesca Bellamino D.Lgs. 81/2008 TITOLO XI: protezione da atmosfere esplosive Capo II: obblighi del

Dettagli

ANALISI DI RISCHIO SEMIQUANTITATIVA IN SUPPORTO ALLE VALUTAZIONI IN PRESENZA DI ATMOSFERE ESPLOSIVE (ATEX)

ANALISI DI RISCHIO SEMIQUANTITATIVA IN SUPPORTO ALLE VALUTAZIONI IN PRESENZA DI ATMOSFERE ESPLOSIVE (ATEX) ANALISI DI RISCHIO SEMIQUANTITATIVA IN SUPPORTO ALLE VALUTAZIONI IN PRESENZA DI ATMOSFERE ESPLOSIVE (ATEX) T. Pezzo *, D. Vannucci *, G. Uguccioni + * D Appolonia SpA, Genova + D Appolonia SpA, San Donato

Dettagli

Verifica di adeguatezza delle attrezzature (apparecchi e impianti) presenti all interno delle aree con pericolo di esplosione

Verifica di adeguatezza delle attrezzature (apparecchi e impianti) presenti all interno delle aree con pericolo di esplosione Verifica di adeguatezza delle attrezzature (apparecchi e impianti) presenti all interno delle aree con pericolo di esplosione Salvatore Iannello 30 giugno 2003 Ex Attrezzature esistenti Devono risultare

Dettagli

Antincendio. Corso per Volontari Operativi Generici di Protezione Civile

Antincendio. Corso per Volontari Operativi Generici di Protezione Civile Antincendio Corso per Volontari Operativi Generici di Protezione Civile realizzato secondo gli Standard Regionali in materia di Formazione per la Protezione Civile D.G.R. 4036/2007 - Scuola Superiore di

Dettagli

ebook Linee guida sul locale batterie Seguici su:

ebook Linee guida sul locale batterie Seguici su: ebook Linee guida sul Seguici su: Introduzione Le batterie di accumulatori stazionari sono la sorgente di energia di riserva più adeguata per l applicazione nei sistemi statici di continuità e possono

Dettagli

IMPIANTI ELETTRICI & Valutazione del RISCHIO ELETTRICO. Il RISCHIO ELETTRICO. Dal punto di consegna... D.Lgs 81 R.el. - Pagani 1

IMPIANTI ELETTRICI & Valutazione del RISCHIO ELETTRICO. Il RISCHIO ELETTRICO. Dal punto di consegna... D.Lgs 81 R.el. - Pagani 1 IMPIANTI ELETTRICI & Valutazione del RISCHIO ELETTRICO Dal punto di consegna... 2 Il RISCHIO ELETTRICO è da intendersi come il rischio di infortunio CAUSATO da un impianto elettrico Il danno conseguente

Dettagli

P i n z a I S E O 1 - Istruzioni di sicurezza

P i n z a I S E O 1 - Istruzioni di sicurezza Istruzione Tecnica Codice documento: IT SAFPIN 1 Pagina 1 di 7 INDICE 1.0 Scopo e campo di applicazione... 2 2.0 Documenti di riferimento... 2 3.0 Definizioni ed acronimi... 2 4.0 Gestione del presente

Dettagli

Novità per la classificazione delle centrali termiche a metano

Novità per la classificazione delle centrali termiche a metano Novità per la classificazione delle centrali termiche a metano Pubblicato il: 03/07/2007 Aggiornato al: 03/07/2007 di Gianfranco Ceresini 1. Generalità Con la pubblicazione della nuova guida CEI 31-35/A,

Dettagli

D.Lgs. 81/08 Titolo III Capo III

D.Lgs. 81/08 Titolo III Capo III D.Lgs. 81/08 Titolo III Capo III Gli Impianti e le Apparecchiature Elettriche RELATORI: Dr. Nicola CARRIERO Dr. Carmineraffaele ROSELLI Art. 80 comma 1 IL Datore di Lavoro provvede affinchè i materiali

Dettagli

PREVENZIONE INCENDI. Celsino Govoni

PREVENZIONE INCENDI. Celsino Govoni PREVENZIONE INCENDI Celsino Govoni Che cos è un ESPLOSIONE? Cosa c era dentro a quell ambulatorio? Cosa è rimasto di quel centro medico posto in quel paesino!! La causa, a volte, è di piccole dimensioni

Dettagli

LE DIRETTIVE EUROPEE ED IL RUOLO DEGLI ORGANISMI

LE DIRETTIVE EUROPEE ED IL RUOLO DEGLI ORGANISMI LE DIRETTIVE EUROPEE ED IL RUOLO DEGLI ORGANISMI BERGAMO, 20.12.2005 Relatore: dott. ing. Pier Alberto Frighi DIRETTIVE EUROPEE SETTORIALI Documenti promulgati dal Legislatore europeo per gamma di prodotti,

Dettagli

APPLICAZIONE CONGIUNTA DELLE DIRETTIVE 97/23/CE (PED), 2006/42/CE (MD) E 94/9/CE (ATEX) AGLI IMPIANTI DI PROCESSO. ing.

APPLICAZIONE CONGIUNTA DELLE DIRETTIVE 97/23/CE (PED), 2006/42/CE (MD) E 94/9/CE (ATEX) AGLI IMPIANTI DI PROCESSO. ing. Seminario tecnico - 25 novembre 2011 - MILANO APPLICAZIONE CONGIUNTA DELLE DIRETTIVE 97/23/CE (PED), 2006/42/CE (MD) E 94/9/CE (ATEX) AGLI IMPIANTI DI PROCESSO ing. Matteo Pettenuzzo UNICO riferimento,

Dettagli

ATEX ed Ambienti Confinanti DCS Safety System Sistemi di Sicurezza e Controllo in ambienti a rischio esplosione

ATEX ed Ambienti Confinanti DCS Safety System Sistemi di Sicurezza e Controllo in ambienti a rischio esplosione TUSL - TESTO UNICO IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO In ambito lavorativo, il Dlgs. 81/2008 propone un sistema di gestione della sicurezza e della salute preventivo e permanente,

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA SERVIZIO PREVENZIONE PROTEZIONE Direttore Dr. Claudio Soave Strada Le Grazie, 8-37134 Verona - Tel. 045 8027627-0458027627 - Fax 045 8027626 e-mail: servizio. prevenzioneprotezione@univr.it

Dettagli

(Pubblicazione di titoli e riferimenti di norme armonizzate ai sensi della direttiva)

(Pubblicazione di titoli e riferimenti di norme armonizzate ai sensi della direttiva) (Pubblicazione di titoli e riferimenti di norme armonizzate ai sensi della direttiva) OEN ( 1 ) CEN EN 1010-1:2004 Sicurezza del macchinario Requisiti di sicurezza per la progettazione e la costruzione

Dettagli

TITOLO III USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE N 3 CAPI - N 19 articoli (da art. 69 a art.

TITOLO III USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE N 3 CAPI - N 19 articoli (da art. 69 a art. TITOLO III USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE N 3 CAPI - N 19 articoli (da art. 69 a art. 87) CAPO III IMPIANTI E APPARECCHIATURE ELETTRICHE N 8 articoli (da art.

Dettagli

Distributori di gas naturale compresso (metano) per autotrazione

Distributori di gas naturale compresso (metano) per autotrazione Distributori di gas naturale compresso (metano) per autotrazione Sistema di alimentazione: TT, TN-S, Norme di riferimento: o Norma CEI 64-8 "Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore

Dettagli

Le direttive ATEX e la direttiva macchine

Le direttive ATEX e la direttiva macchine Seminario tecnico - 25 novembre 2011 - MILANO Le direttive ATEX e la direttiva macchine ing. Matteo Pettenuzzo UNICO riferimento, TANTE specializzazioni Un team di oltre 100 tecnici 5 sedi operative Friuli,

Dettagli

3ULQFLSLGHOODFRPEXVWLRQH,FRPEXVWLELOL

3ULQFLSLGHOODFRPEXVWLRQH,FRPEXVWLELOL ,FRPEXVWLELOL I FRPEXVWLELOL sono sostanze capaci di bruciare, cioè in grado di dar luogo alla reazione chimica sopra descritta. Possono essere:,frpexvwlelol Solidi: ad esempio legno, carbone, carta, tessuto,

Dettagli

CAPO IV - PROTEZIONE DEI LAVORATORI DAI RISCHI DI ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI

CAPO IV - PROTEZIONE DEI LAVORATORI DAI RISCHI DI ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI CAPO IV - PROTEZIONE DEI AVORATORI DAI RISCHI DI ESPOSIZIONE A CAMPI EETTROMAGNETICI Articolo 206 - Campo di applicazione 1. Il presente capo determina i requisiti minimi per la protezione dei lavoratori

Dettagli

La definizione di procedure organizzative, manutentive e comportamentali in ambienti a rischio di esplosione. Ing. Marzio Marigo

La definizione di procedure organizzative, manutentive e comportamentali in ambienti a rischio di esplosione. Ing. Marzio Marigo La definizione di procedure organizzative, manutentive e comportamentali in ambienti a rischio di esplosione Ing. Marzio Marigo Rimini, 7 settembre 2012 Art. 290, comma 1 D.Lgs. 81/08 ( ) il DDL valuta

Dettagli

Rischio di atmosfera esplosiva e misuratori elettronici e meccanici di gas G4 in ambiente domestico

Rischio di atmosfera esplosiva e misuratori elettronici e meccanici di gas G4 in ambiente domestico Milano, 2 aprile 2013 Rischio di atmosfera esplosiva e misuratori elettronici e meccanici di gas G4 in ambiente domestico 1. Premessa 2. Norme cogenti e volontarie per l immissione di prodotti sul mercato

Dettagli

FEDERATION EUROPEENNE DE LA MANUTENTION Gruppo di prodotto Piattaforme di lavoro mobili elevabili

FEDERATION EUROPEENNE DE LA MANUTENTION Gruppo di prodotto Piattaforme di lavoro mobili elevabili FEDERATION EUROPEENNE DE LA MANUTENTION Gruppo di prodotto Piattaforme di lavoro mobili elevabili FEM Breve guida all identificazione delle piattaforme di lavoro mobili elevabili non conformi 05.2012 (I)

Dettagli

L incendio Incendio a bordo 1 La normativa nel campo marittimo cura, in particolar modo, tutto quanto può essere connesso con il sinistro marittimo più frequente: l incendio a bordo. Sono previsti, nella

Dettagli

Impianti e dispositivi di protezione antincendio. Impianti e dispositivi di protezione antincendio

Impianti e dispositivi di protezione antincendio. Impianti e dispositivi di protezione antincendio Impianti Meccanici 1 Danni provocati dagli incendi negli stabilimenti : - diretti : distruzione di macchinari, impianti, merci. - indiretti : mancata produzione Mezzi di prevenzione e Provvedimenti di

Dettagli

Arturo Cavaliere e Paolo Scardamaglia

Arturo Cavaliere e Paolo Scardamaglia Guida all applicazione delle direttive ATEX Il software allegato Atmosphere Explosive consente: la classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione per presenza di gas e/o polveri; la valutazione

Dettagli

GUIDA ALL INSTALLAZIONE DI UN SISTEMA FISSO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE E ALLARME D INCENDIO

GUIDA ALL INSTALLAZIONE DI UN SISTEMA FISSO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE E ALLARME D INCENDIO GUIDA ALL INSTALLAZIONE DI UN SISTEMA FISSO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE E ALLARME D INCENDIO La presente guida mette in risalto solo alcuni punti salienti estrapolati dalla specifica norma UNI 9795 con l

Dettagli

R E A C H C L P T. U.

R E A C H C L P T. U. R E A C H C L P T. U. DECRETO LEG/VO 81/08 -TITOLO IX CAPO I PROTEZIONE DA AGENTI CHIMICI CAPO II PROTEZIONE DA AGENTI CANCEROGENI E MUTAGENI : LE IMPLICAZIONI DEL REACH E DEL CLP NELL AMBITO DELLA NORMATIVA

Dettagli

Impianti e dispositivi di protezione antincendio. Impianti industriali 2-2012 1

Impianti e dispositivi di protezione antincendio. Impianti industriali 2-2012 1 Impianti industriali 2-2012 1 RIFERIMENTI NORMATIVI D.M.10/03/98 Criteri generali di sicurezza e per la gestione dell emergenza nei luoghi di lavoro D.M.04/04/98 Elenco attività normate (soggette a CPI)

Dettagli

La Direttiva ATEX: i rischi legati alle atmosfere esplosive nel Settore Metalmeccanico.

La Direttiva ATEX: i rischi legati alle atmosfere esplosive nel Settore Metalmeccanico. La Direttiva ATEX: i rischi legati alle atmosfere esplosive nel Settore Metalmeccanico. Valutazione del rischio e misure organizzative di prevenzione Relatore: Dott.Ing. Giustiniano Armenise Argomenti

Dettagli

IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE

IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE Decreto del Ministero dell interno 4 febbraio 2011 Definizione dei criteri per il rilascio delle autorizzazioni di cui all art. 82, comma 2, del D.Lgs. 09/04/2008, n. 81, e successive modifiche ed integrazioni.

Dettagli

La norma UNI 11522: Installazione di rivelatori di gas e monossido di carbonio

La norma UNI 11522: Installazione di rivelatori di gas e monossido di carbonio La norma UNI 11522: Installazione di rivelatori di gas e monossido di carbonio Fabio Pedrazzi - ANIE Bologna, 23/10/2014 LO SVILUPPO DELLA NORMA 11522 Il CIG ha dato corso allo sviluppo di una Norma sulla

Dettagli

7.2 Controlli e prove

7.2 Controlli e prove 7.2 Controlli e prove Lo scopo dei controlli e delle verifiche è quello di: assicurare che l ascensore sia stato installato in modo corretto e che il suo utilizzo avvenga in modo sicuro; tenere sotto controllo

Dettagli

ISTRUZIONI DI SICUREZZA. euromotori. Manuale istruzioni di sicurezza per motori serie LEN

ISTRUZIONI DI SICUREZZA. euromotori. Manuale istruzioni di sicurezza per motori serie LEN Pag. 1/6 Motori asincroni SERIE LEN 80, 90, 100, 112, 132, 160, 180, 200, 225, 250, 280, 315, 355 In esecuzione adatta al funzionamento in presenza di polveri combustibili anche elettricamente conduttrici.

Dettagli

SICUREZZA GUIDA PRATICA SULLE VERIFICHE PERIODICHE DELLE ATTREZZATURE DI SOLLEVAMENTO

SICUREZZA GUIDA PRATICA SULLE VERIFICHE PERIODICHE DELLE ATTREZZATURE DI SOLLEVAMENTO SICUREZZA GUIDA PRATICA SULLE VERIFICHE PERIODICHE DELLE ATTREZZATURE DI SOLLEVAMENTO Il datore di lavoro deve provvedere affinché le attrezzature di lavoro la cui sicurezza dipende dalle condizioni di

Dettagli

PROVINCIA REGIONALE DI TRAPANI

PROVINCIA REGIONALE DI TRAPANI PROVINCIA REGIONALE DI TRAPANI 5 Settore Tecnico Edificio ISTITUTO MAGISTRALE DI PARTANNA Attività principale: n. 67/C scuola Attività collegate : n. 74/B centrale termica a servizio corpo aule Pratica

Dettagli

Le direttive nuovo approccio applicabili alle macchine in riferimento alla direttiva 2006/42/CE

Le direttive nuovo approccio applicabili alle macchine in riferimento alla direttiva 2006/42/CE Le direttive nuovo approccio applicabili alle macchine in riferimento alla direttiva 2006/42/CE Cuneo, 8 Ottobre 2013 Ivan Furcas ivan.furcas@it.bureauveritas.com Sviluppo della legislazione di prodotto

Dettagli

Istituto Superiore Per la Prevenzione E la Sicurezza del Lavoro

Istituto Superiore Per la Prevenzione E la Sicurezza del Lavoro Istituto Superiore Per la Prevenzione E la Sicurezza del Lavoro Dipartimento Territoriale di BRESCIA Via San Francesco d Assisi, 11 25122 BRESCIA Competenze ed Obblighi degli Organismi Notificati, dei

Dettagli

Dichiarazione di conformità per caldaie a carica manuale

Dichiarazione di conformità per caldaie a carica manuale Ufficio di contatto marchio di qualità: Moritz Dreher Neugasse 6 CH-8005 Zürich Tel.: +41 (0)44 250 88 16 Fax.: +41 (0)44 250 88 22 Email: dreher@holzenergie.ch Marchio di qualità Energia leg Svizzera

Dettagli

IL RISCHIO DI ESPLOSIONE

IL RISCHIO DI ESPLOSIONE IL RISCHIO DI ESPLOSIONE DIRETTIVE ATEX 1/29 Cosa si intende per Atmosfera esplosiva? ATEX E una miscela in aria a condizioni atmosferiche, con sostanze infiammabili allo stato gassoso vapori, nebbie o

Dettagli

Caldaie, stufe e termocamini alimentati a Biomasse

Caldaie, stufe e termocamini alimentati a Biomasse Caldaie, stufe e termocamini alimentati a Biomasse Le caratteristiche tecniche richieste per ottenere il conto termico. Antonietta Serra, responsabile sezione Termotecnica presso Istituto Giordano Spa

Dettagli

Raccomandazioni generali Il CIG consiglia che: Corsi di formazione propedeutici a percorsi di qualificazione/certificazione siano tenuti da docenti

Raccomandazioni generali Il CIG consiglia che: Corsi di formazione propedeutici a percorsi di qualificazione/certificazione siano tenuti da docenti Programma corsi di formazione per qualificazione/certificazione degli operatori del post contatore gas ai sensi della norma UNI 11554 e del PdR 11/2014. Premessa Il presente documento riporta indicazioni

Dettagli

ORGANI DI VIGILANZA. Titolo III- Capo I Artt. 68-73. Decreto Legislativo n.81/2008. Giuseppe Fazio 1

ORGANI DI VIGILANZA. Titolo III- Capo I Artt. 68-73. Decreto Legislativo n.81/2008. Giuseppe Fazio 1 ORGANI DI VIGILANZA Titolo III- Capo I Artt. 68-73 Decreto Legislativo n.81/2008 Giuseppe Fazio 1 Definizioni Attrezzature di lavoro Attrezzature di lavoro Qualsiasi macchina, apparecchio, utensile o impianto

Dettagli

La valutazione del rischio chimico

La valutazione del rischio chimico La valutazione del rischio chimico Introduzione Per sua stessa definizione, l agente chimico è una sostanza o un preparato di natura chimica. L agente chimico può presentarsi sotto forma di gas, vapore,

Dettagli

Affinché un incendio si sviluppi, è necessario che si verifichino tre condizioni indicate nel "cerchio del fuoco".

Affinché un incendio si sviluppi, è necessario che si verifichino tre condizioni indicate nel cerchio del fuoco. Via Tatti, 5 20029 Turbigo (MI) Ing. Marco Cagelli Teoria della combustione Nozioni base Il cerchio del fuoco Affinché un incendio si sviluppi, è necessario che si verifichino tre condizioni indicate nel

Dettagli

Le direttive Europee di Prodotto

Le direttive Europee di Prodotto . Le direttive Europee di Prodotto Ing. Giorgio Zerboni Roma, 19 aprile 2011 1 Le Direttive Europee Le Direttive europee sono le regole generali che l Unione Europea si è data in ogni settore e, quindi,

Dettagli

SICUREZZA DELLE VIE DI FUGA NEI PICCOLI LUOGHI DI LAVORO

SICUREZZA DELLE VIE DI FUGA NEI PICCOLI LUOGHI DI LAVORO SICUREZZA DELLE VIE DI FUGA NEI PICCOLI LUOGHI DI LAVORO Le vie di esodo costituiscono il primo problema da affrontare quando si progetta la sicurezza di un edificio. Infatti, la sicurezza delle persone

Dettagli

Applicazioni della Termochimica: Combustioni

Applicazioni della Termochimica: Combustioni CHIMICA APPLICATA Applicazioni della Termochimica: Combustioni Combustioni Il comburente più comune è l ossigeno dell aria Aria secca:! 78% N 2 21% O 2 1% gas rari Combustioni Parametri importanti:! 1.Potere

Dettagli

Relazione di valutazione delle proprietà. elettrostatiche dei componenti pneumatici. prodotti da Sistem Pneumatica

Relazione di valutazione delle proprietà. elettrostatiche dei componenti pneumatici. prodotti da Sistem Pneumatica DEKRA EXAM GmbH Fachstelle fùr Explosionsschutz - Bergbau- Versuchsstrecke Carl-Beyling-Haus Dinnendahlstralìe 9 44809 Bochum Telefon 0234 3696-180 Telefax 0234 3696-150 E-Mail ex-exam@dekra.com http://www.dekra-exam.de

Dettagli

FEDERATION EUROPEENNE DE LA MANUTENTION Gruppo di prodotto. Carrelli industriali

FEDERATION EUROPEENNE DE LA MANUTENTION Gruppo di prodotto. Carrelli industriali FEM-IT-T/N863 FEDERATION EUROPEENNE DE LA MANUTENTION Gruppo di prodotto Carrelli industriali FEM Breve guida all identificazione dei carrelli industriali non conformi 05.2012 (I) - marcatura macchina,

Dettagli

NOTA: Il presente documento è un estratto del documento originale impostato su carta intestata CIG Comitato italiano Gas reperibile sul portale CIG

NOTA: Il presente documento è un estratto del documento originale impostato su carta intestata CIG Comitato italiano Gas reperibile sul portale CIG Pagina 1 di 5 NOTA: Il presente documento è un estratto del documento originale impostato su carta intestata CIG Comitato italiano Gas reperibile sul portale CIG Programma corsi di formazione per qualificazione/certificazione

Dettagli

SPECIFICA TECNICA DI FORNITURA. PER LA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI STAND-ALONE DI POTENZA NOMINALE NON SUPERIORE A 20 kw

SPECIFICA TECNICA DI FORNITURA. PER LA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI STAND-ALONE DI POTENZA NOMINALE NON SUPERIORE A 20 kw ALLEGATO A2 SPECIFICA TECNICA DI FORNITURA PER LA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI STAND-ALONE DI POTENZA NOMINALE NON SUPERIORE A 20 kw SCOPO Lo scopo della presente specifica è quello di fornire

Dettagli

Canne fumarie e apparecchi a combustibile solido; regole per un utilizzo sicuro. Il punto di vista dei produttori.

Canne fumarie e apparecchi a combustibile solido; regole per un utilizzo sicuro. Il punto di vista dei produttori. Canne fumarie e apparecchi a combustibile solido; regole per un utilizzo sicuro. Il punto di vista dei produttori. I settori I produttori di camini e canne fumarie 2 I settori UNICALOR I produttori di

Dettagli

Normative sulla Tenuta dei Serramenti ad Aria, Acqua e Vento

Normative sulla Tenuta dei Serramenti ad Aria, Acqua e Vento UNI EN 12208 La tenuta all acqua di un serramento, descrive la sua capacità di essere impermeabile sotto l azione di pioggia battente e in presenza di una determinata velocità del vento. La norma, la UNI

Dettagli

LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA

LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA Nebbie, Oli, Fumi, Vapori, Polveri Etichettatura protocollo d intesa 5 febbraio 2015 ASL Brescia ASL Vallecamonica Sebino - Direzione Territoriale

Dettagli

Gazzetta ufficiale dell'unione europea (2006/C 306/02)

Gazzetta ufficiale dell'unione europea (2006/C 306/02) C 306/2 Comunicazione della Commissione nell'ambito dell'applicazione della direttiva 94/9/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 marzo 1994, concernente il ravvicinamento delle legislazioni

Dettagli

o Norma CEI 64-8 "Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua";

o Norma CEI 64-8 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua; Distributori di GPL per autotrazione Sistema di alimentazione: TT, TN-S, Norme di riferimento: o Norma CEI 64-8 "Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata

Dettagli

Redazionale tecnico. La prova di sicurezza intrinseca per i trasmettitori di pressione

Redazionale tecnico. La prova di sicurezza intrinseca per i trasmettitori di pressione La prova di sicurezza intrinseca per i trasmettitori di pressione Nell industria dei costruttori di macchine, oltre alle macchine stesse, i produttori esportano verso i mercati globali anche gli standard

Dettagli

PRINCIPI FONDAMENTALI...

PRINCIPI FONDAMENTALI... QUALITA DEL SERVIZIO 1) PREMESSA... 2 2) PRINCIPI FONDAMENTALI... 2 2.1) EFFICIENZA NEL SERVIZIO... 2 2.2) CONTINUITÀ... 2 2.3) IMPARZIALITÀ DI TRATTAMENTO... 3 2.4) SALUTE, SICUREZZA ED AMBIENTE... 3

Dettagli

ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO Dipartimento di Roma

ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO Dipartimento di Roma ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO Dipartimento di Roma CORSO di FORMAZIONE per RSPP e ASPP Modulo A D.LGS. 81/08 I dispositivi di protezione individuale (Ing.. Ugo Romano)

Dettagli

Centrali Termiche Classificazione dei luoghi pericolosi

Centrali Termiche Classificazione dei luoghi pericolosi Centrali Termiche Classificazione dei luoghi pericolosi Gianni Bettini Vicenza, 25 giugno 2005 1di 24 Centrali Termiche Classificazione dei luoghi pericolosi Di quali centrali termiche stiamo parlando?

Dettagli

IIS VANVITELLI STRACCA ANGELINI - ANCONA

IIS VANVITELLI STRACCA ANGELINI - ANCONA IIS VANVITELLI STRACCA ANGELINI - ANCONA Responsabile di Laboratorio Il Compilatore ----------------------------------------------------------------------- S C H E D A D I M A N U T E N Z I O N E A P P

Dettagli

Ospitalità e sicurezza per tutti

Ospitalità e sicurezza per tutti Ospitalità e sicurezza per tutti Milano, 22.04.2015 Prescrizioni legislative Valutazione del rischio elettrico Il rischio nel settore elettrico è valutato in sede normativa internazionale, dove viene anche

Dettagli

ISPESL DIPARTIMENTO DI ROMA ISPESL - DIPARTIMENTO DI ROMA - 1

ISPESL DIPARTIMENTO DI ROMA ISPESL - DIPARTIMENTO DI ROMA - 1 ISPESL DIPARTIMENTO DI ROMA ISPESL - DIPARTIMENTO DI ROMA - 1 RISCHIO ELETTRICO ISPESL - DIPARTIMENTO DI ROMA - 2 PANORAMA LEGISLATIVO NEL SETTORE ELETTRICO ISPESL - DIPARTIMENTO DI ROMA - 3 IMPIANTI E

Dettagli

QUALIFICAZIONE INSTALLATORI ELETTRICI. Como 4 marzo 2015

QUALIFICAZIONE INSTALLATORI ELETTRICI. Como 4 marzo 2015 QUALIFICAZIONE INSTALLATORI ELETTRICI Como 4 marzo 2015 LEGGI E NORMATIVE L esecuzione degli impianti elettrici per l alimentazione di centrali termiche e caldaie è regolamentata dal Decreto del Ministero

Dettagli

IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi.

IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi. IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi. Negli ultimi anni, il concetto di risparmio energetico sta diventando di fondamentale

Dettagli

Presenza di polveri combustibili o esplodenti base della classificazione dei luoghi pericolosi

Presenza di polveri combustibili o esplodenti base della classificazione dei luoghi pericolosi Presenza di polveri combustibili o esplodenti base della classificazione dei luoghi pericolosi di Gianluca Saputi, Dipartimento Omologazione e Certificazione ISPESL Il pericolo di esplosioni dovute a polveri

Dettagli

AMBIENTE DI LAVORO SALDATURA FOCUS DAY REGIONALE SULLA SALUTE E SICUREZZA NEL MONDO DELLA SALDATURA. 24 maggio 2007, Vicenza

AMBIENTE DI LAVORO SALDATURA FOCUS DAY REGIONALE SULLA SALUTE E SICUREZZA NEL MONDO DELLA SALDATURA. 24 maggio 2007, Vicenza ULSS N.6 VICENZA SPISAL Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro con il contributo Istituto Italiano della Saldatura SALDATURA & AMBIENTE DI LAVORO FOCUS DAY REGIONALE SULLA SALUTE

Dettagli

Esplosioni di polveri: prevenzione

Esplosioni di polveri: prevenzione Esplosioni di polveri: prevenzione ing. Nicola Mazzei Stazione sperimentale per i Combustibili Divisione di Innovhub-Stazioni Sperimentali Industria Tel: 02-51604.256 Fax: 02-514286 Corso CINEAS: La ricerca

Dettagli

CHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608

CHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608 COSTRUIRE SERRAMENTI IN PVC CHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608 1 La norma europea rivolta alla definizione delle caratteristiche dei profili in PVC per finestre

Dettagli

D.Lgs. 81/08 TESTO UNICO Titolo I Principi Comuni Capo III Gestione della prevenzione nei luoghi di lavoro Sezione I Misure di tutela e obblighi

D.Lgs. 81/08 TESTO UNICO Titolo I Principi Comuni Capo III Gestione della prevenzione nei luoghi di lavoro Sezione I Misure di tutela e obblighi D.Lgs. 81/08 TESTO UNICO Titolo I Principi Comuni Capo III Gestione della prevenzione nei luoghi di lavoro Sezione I Misure di tutela e obblighi Art. 17 Obblighi del datore di lavoro non delegabili 1.

Dettagli

Ciclo di 8 corsi su: Direttive di prodotto europee

Ciclo di 8 corsi su: Direttive di prodotto europee Ordine degli Ingegneri della provincia di Brescia Commissione Industriale Organizza un: Ciclo di 8 corsi su: Direttive di prodotto europee presso la sede dell Ordine degli Ingegneri della Provincia di

Dettagli

Domanda di autorizzazione alle emissioni in atmosfera ai sensi dell art. 269, D.lgs. 152/2006 (stabilimenti anteriori al 2006).

Domanda di autorizzazione alle emissioni in atmosfera ai sensi dell art. 269, D.lgs. 152/2006 (stabilimenti anteriori al 2006). Marca da Al SUAP del Comune di Bollo Domanda di autorizzazione alle emissioni in atmosfera ai sensi dell art. 269, D.lgs. 152/2006 (stabilimenti anteriori al 2006). Il/la sottoscritto/a nato/a a il residente

Dettagli

[Come riconoscere una porta tagliafuoco]

[Come riconoscere una porta tagliafuoco] Come riconoscere una porta tagliafuoco Il problema è : come avere una prova che il serramento sia stato,al tempo della sua produzione e messa in opera, attestato per il requisito di resistenza al fuoco,

Dettagli

ATTREZZATURE DI LAVORO

ATTREZZATURE DI LAVORO ATTREZZATURE DI LAVORO ASL della Provincia di Bergamo Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPSAL) Corso anno scolastico 2010-2011 OGGI PARLEREMO DI DEFINIZIONE DI: ATTREZZATURA DI

Dettagli

TESTO. Art. 2. Sono abrogati i decreti ministeriali 10 gennaio 1950 e 2 agosto 1956. ALLEGATO

TESTO. Art. 2. Sono abrogati i decreti ministeriali 10 gennaio 1950 e 2 agosto 1956. ALLEGATO Decreto del Presidente della Repubblica n 1208 del 05/09/1966 Modifiche alla vigente disciplina normativa in materia di apparecchi di alimentazione per generatori di vapore aventi potenzialità specifica

Dettagli

Metodologia di monitoraggio Impianti fotovoltaici

Metodologia di monitoraggio Impianti fotovoltaici Metodologia di monitoraggio Impianti fotovoltaici Per effettuare il monitoraggio degli impianti fotovoltaici è stato scelto il metodo di acquisizione dati proposto dal Dott. Ing. F. Spertino, Dott. Ing.

Dettagli

Il controllo dei gas di combustione degli impianti termici

Il controllo dei gas di combustione degli impianti termici AUTONOME PROVINZ BOZEN - SÜDTIRO L Landesagentur für Umwelt PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO - ALTO ADIGE Agenzia provinciale per l ambiente Il controllo dei gas di combustione degli impianti termici Nel

Dettagli

REGIONE VENETO PROVINCIA DI TREVISO COMUNE DI FOLLINA

REGIONE VENETO PROVINCIA DI TREVISO COMUNE DI FOLLINA REGIONE VENETO PROVINCIA DI TREVISO COMUNE DI FOLLINA IMPIANTO FOTOVOLTAICO SU COPERTURA EX SCUOLA DI VALMARENO PROGETTO PRELIMINARE DEFINITIVO 10) CALCOLO PRELIMINARE DELLE STRUTTURE E DEGLI IMPIANTI

Dettagli

PROTEZIONE ANTIDEFLAGRANTE. I modi di protezione negli impianti elettrici antideflagranti

PROTEZIONE ANTIDEFLAGRANTE. I modi di protezione negli impianti elettrici antideflagranti PROTEZIONE ANTIDEFLAGRANTE I modi di protezione negli impianti elettrici antideflagranti LA COMBUSTIONE Combustibile Energia di innesco Comburente Un po di storia Inghilterra 1913: esplosione per cause

Dettagli

(Aggiornamento valevole per tutti gli ATECO) Torino, 21 Maggio 2015

(Aggiornamento valevole per tutti gli ATECO) Torino, 21 Maggio 2015 ISO 9001:2008 Certificato n. 4530 SICUREZZA SUL LAVORO CORSO DI FORMAZIONE AGGIORNAMENTO RSPP 8 ORE IL RISCHIO ATEX ((attmosffere espllosiive)) (Aggiornamento valevole per tutti gli ATECO) Torino, 21 Maggio

Dettagli

Convegno ISPESL. La sicurezza nelle macchine tra nuova Direttiva Macchine e Testo Unico. 23 ottobre 2009

Convegno ISPESL. La sicurezza nelle macchine tra nuova Direttiva Macchine e Testo Unico. 23 ottobre 2009 Convegno ISPESL La sicurezza nelle macchine tra nuova Direttiva Macchine e Testo Unico Bari Sala Multimediale Rettorato - Politecnico di Bari 23 ottobre 2009 ing. Francesco Nigri La manutenzione elettrica

Dettagli

Milano, 24 aprile 2008 Prot. SC/gm/ n. 975/08 Lettera Circolare

Milano, 24 aprile 2008 Prot. SC/gm/ n. 975/08 Lettera Circolare Milano, 24 aprile 2008 Prot. SC/gm/ n. 975/08 Lettera Circolare Oggetto: Linee guida per le dichiarazioni di rispondenza degli impianti elettrici ed elettronici esistenti - ai sensi del DM 37/08 art. 7

Dettagli

INFORMAZIONE AI LAVORATORI/ UTENTI DEL COLLEGIO. PROCEDURE DI SICUREZZA: RISCHIO CHIMICO dovuto all uso di stampanti e toner

INFORMAZIONE AI LAVORATORI/ UTENTI DEL COLLEGIO. PROCEDURE DI SICUREZZA: RISCHIO CHIMICO dovuto all uso di stampanti e toner PROCEDURE DI SICUREZZA: RISCHIO CHIMICO dovuto all uso di stampanti e toner Procedure di sicurezza: RISCHIO CHIMICO DOVUTO ALL USO DI STAMPANTI E TONER Autore: IEC S.r.l. Revisione: settembre 2014 INDICE

Dettagli

Circolare N.85 del 23 Maggio 2013

Circolare N.85 del 23 Maggio 2013 Circolare N.85 del 23 Maggio 2013 Dal 01.06.2013 obbligatorie le procedure standardizzate per la valutazione dei rischi Gentile cliente con la presente intendiamo informarla che a partire dal 01.06.2013

Dettagli

Corso di formazione: Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) D.Lgs:81/2008 s.m.i (D.Lgs: 106/09) Titolo III - Capo II / D.

Corso di formazione: Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) D.Lgs:81/2008 s.m.i (D.Lgs: 106/09) Titolo III - Capo II / D. Corso di formazione: Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) D.Lgs:81/2008 s.m.i (D.Lgs: 106/09) Titolo III - Capo II / D.lgs 475/92 Programma del corso Definizione di DPI DPI una misura di protezione

Dettagli

GRANDE CUCINA A GAS METANO O GPL (cucina in ambiente non domestico: ristorante, mensa, selfservice, pizzeria, comunità, etc.)

GRANDE CUCINA A GAS METANO O GPL (cucina in ambiente non domestico: ristorante, mensa, selfservice, pizzeria, comunità, etc.) GRANDE CUCINA A GAS METANO O GPL (cucina in ambiente non domestico: ristorante, mensa, selfservice, pizzeria, comunità, etc.) Sistema di alimentazione: TT,TN Norme di riferimento: o Norma CEI 64-8 "Impianti

Dettagli

Articolo di Legge violato - tabella comparata -

Articolo di Legge violato - tabella comparata - _D. Lgs. 81 del 09.04.2008_ss. Mm.ii: PRINCIPALI SANZIONI Articolo di Legge violato - tabella comparata - (obblighi dei datori di lavoro, dei dirigenti e dei preposti) Omessa manutenzione e ripristino

Dettagli

CENTRALE TERMICA A GAS METANO O GPL (riscaldamento, produzione acqua calda, grandi cucine, forni da pane, etc.)

CENTRALE TERMICA A GAS METANO O GPL (riscaldamento, produzione acqua calda, grandi cucine, forni da pane, etc.) CENTRALE TERMICA A GAS METANO O (riscaldamento, produzione acqua calda, grandi cucine, forni da pane, etc.) Sistema di alimentazione: TT Norme di riferimento: o Norma CEI 64-8 "Impianti elettrici utilizzatori

Dettagli

LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE (UNI EN ISO 14001)

LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE (UNI EN ISO 14001) GUIDA UTILE.......... LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE (UNI EN ISO 14001) Pag. 1 di 6 INDICE LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE (UNI EN ISO 14001) COS È LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE SECONDO LA NORMA ISO 14001?...

Dettagli

RISCHIO ESPLOSIONE. Mantova 2 Aprile 2008 CONTENUTI MINIMI DEL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO. Oddino Minari - ANDROMEDA s.r.l.

RISCHIO ESPLOSIONE. Mantova 2 Aprile 2008 CONTENUTI MINIMI DEL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO. Oddino Minari - ANDROMEDA s.r.l. RISCHIO ESPLOSIONE Mantova 2 Aprile 2008 CONTENUTI MINIMI DEL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO Oddino Minari - ANDROMEDA s.r.l. - AIAS D.Lgs. 626 /94 e s.m.i. titolo VIII bis ; art. 88 quater Valutazione

Dettagli

Misure gestionali per la prevenzione e la protezione contro le esplosioni da polveri

Misure gestionali per la prevenzione e la protezione contro le esplosioni da polveri Misure gestionali per la prevenzione e la protezione contro le esplosioni da polveri Chiara Carpegna Misure gestionali In presenza di un rischio potenziale di esplosione negli ambienti di lavoro vanno

Dettagli

L'EFFICIENZA ENERGETICA NEGLI EDIFICI

L'EFFICIENZA ENERGETICA NEGLI EDIFICI L'EFFICIENZA ENERGETICA NEGLI EDIFICI OPPORTUNITA' E RUOLI PER GLI ENERGY MANAGER Il punto sulla normativa relativa all'efficienza energetica L'evoluzione della normativa tecnica PRESTAZIONI ENERGETICHE

Dettagli

IL LEGNO: REAZIONE AL FUOCO

IL LEGNO: REAZIONE AL FUOCO PREMESSA Il legno è un materiale che, impiegato nelle costruzioni con diverse finalità (ad es. strutturali, decorativi o di arredamento ecc.), ha sempre posto il problema della sua combustibilità, intesa

Dettagli