Sicurezza nel Laboratorio: Lezione 5 - Agenti chimici

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1 Sicurezza nel Laboratorio: Lezione 5 - Agenti chimici Per questo corso non si consiglia nessun libro di testo pertanto il file contiene sia pagine didattiche sia pagine di approfondimento messe a punto con l obiettivo di migliorare la comprensione delle problematiche presentate. a cura del: Dr. Manuel Fernández Servizio Prevenzione e Protezione a.a Corso di Laurea in Scienze Biologiche

2 Pagina didattica Caratteristiche del rischio chimico Il rischio chimico presente nei laboratori didattici o di ricerca dipende dalle proprietà fisiche e chimiche della sostanza o preparato utilizzato. I fattori che lo influenzano sono: L infiammabilità, ovvero la capacità di generare una reazione fortemente esotermica se messa in contatto con altre sostanze, provocando potenzialmente un incendio; La reattività, ovvero l attitudine a partecipare ad un azione chimica; La tossicità, ovvero l attitudine intrinseca a determinare effetti lesivi sull organismo.

3 Importanza dell informazione Prodotti chimici attualmente esistenti Sostanze e prodotti chimici > Di uso quotidiano ~ Sostanze e preparati pericolosi sono una presenza comune nei laboratori. La gran varietà delle loro caratteristiche chimico-fisiche e tossicologiche rende complessa una trattazione generale. Importanza della prevenzione e dell informazione per consentire l uso in condizioni di sicurezza

4 Pagina didattica Infiammabilità La maggior parte delle sostanze organiche ed alcune inorganiche, solide, liquide o gassose sono combustibili o infiammabili. Tuttavia il processo di combustione con fiamma avviene solo allo stato gassoso, per cui l infiammabilità aumenta con la volatilità. Particolare attenzione va posta: Nell uso combinato di più sostanze; il prodotto finale o intermedio di una lavorazione può essere + infiammabile dei reagenti; Nello stoccaggio delle sostanze; quando sono conservate nei reagentari vanno custodite separatamente in base alla classificazione di pericolosità (infiammabile, esplosivo, comburente), in quanto in tali ambienti non è presente del personale con continuità.

5 Triangolo del fuoco Affinché possa svilupparsi un incendio è necessaria la presenza contemporanea dei seguenti fattori: Combustibile; Comburente; Temperatura adeguata. Inoltre è necessaria una fonte d innesco che può essere costituita ad esempio da una scintilla, ma anche da una fiamma libera oppure una vibrazione (ad es. contenitore con nitroglicerina). Si osservi che l ossigeno è un comburente presente in ogni ambiente di lavoro.

6 Pericolosità di una sostanza infiammabile o combustibile Le grandezze che indicano il grado di pericolosità di una sostanza sono: Il limite inferiore e superiore di infiammabilità (rispett. di esplosività), ovvero la minima e massima concentrazione di vapori o gas in aria (in assenza di aria), oltre cui non si ha propagazione della fiamma, pur in presenza di una fonte d innesco; La temperatura di autoaccensione, ovvero la temperatura minima richiesta perché la sostanza inizi e mantenga una combustione autosostenuta, indipendentemente da qualsiasi apporto esterno di calore o innesco. Il punto di infiammabilità, che è la temperatura minima a pressione ambiente per la quale, in presenza di comburente e di una fonte d innesco, un liquido è capace di generare una concentrazione sufficiente di vapori atta a formare una miscela infiammabile.

7 Pagina didattica Reattività La pericolosità di una sostanza reattiva è legata alla capacità di provocare la necrosi di tessuti. Il contatto con essi può provocare fenomeni incontrollati, quali ad esempio ustioni. Tali effetti sono normalmente immediati. Nella trattazione con sostanze reattive occorre fare attenzione alla generazione di schizzi che possono essere molto pericolosi per le mani, il viso e più in particolare per gli occhi. Pertanto si sconsiglia l uso di anelli, bracciali, collane e/o lenti a contatto, mentre è opportuno l uso di cuffie per raccogliere i capelli, oltre ai consueti dispositivi di protezione individuali (guanti, camice, occhiali, mascherina).

8 Pagina didattica Tossicità In contrapposizione all infiammabilità e alla reattività, gli effetti lesivi dovuti alla tossicità non si manifestano sempre immediatamente, ma a volte solo dopo esposizioni prolungate. Per valutare la tossicità di una sostanza occorre prendere in considerazione diversi fattori:

9 Pagina didattica Misure di tossicità Per quantificare la tossicità di un prodotto chimico si tiene in conto gli effetti letali che essa produce su delle cavie da laboratorio, e più precisamente le condizioni per cui si ha morte del 50 % di un campione adeguato. A secondo della via di somministrazione si distingue tra: Dose letale 50 % (DL 50 ): dose fornita in un unica soluzione per ingestione o contatto cutaneo e che provoca la morte del 50 % degli animali da laboratorio in un periodo di osservazione di 2 settimane. Si esprime in mg di sostanza per kg di peso corporeo della cavia; Concentrazione letale 50 % (CL 50 ): concentrazione di una sostanza inalata dalle cavie, valutata statisticamente, che si può prevedere causi la morte durante l esposizione o entro un tempo limitato consecutivo all esposizione del 50 % degli animali esposti per un fissato intervallo. Si esprime in termini di peso della sostanza in esame per volume standard di aria e per tempo di esposizione (mg/l/h).

10 Misure di tossicità ingestione DL 50 (mg/kg) contatto con la pelle CL 50 (mg/l/h) aerosol o particelle inalazione gas e vapori Letale Tossico Nocivo H 300 H 310 H H 301 H 311 H < DL < DL < CL < CL 50 2 H 302 H 312 H < DL < DL < CL < CL Livello di tossicità di una sostanza chimica. Per ciascuna categoria è indicata l indicazione di pericolo associata.

11 Pagina didattica Vie di penetrazione nell organismo Le vie di penetrazione nell organismo sono: Inalazione; Contatto con la cute; Contatto con gli occhi; Ingestione.

12 Inalazione L inalazione costituisce la principale modalità di assunzione di sostanze chimiche. Attraverso la respirazione le sostanze, in forma di gas, vapori, fumi o polvere, raggiungono le regioni polmonari di scambio, dove possono depositarsi o filtrare nel sangue. Va sottolineato che una sostanza tossica o nociva non è necessariamente irritante: la sua inalazione è in questo caso inavvertita ed è perciò elevata la probabilità di accumulo della sostanza nelle vie respiratorie e nei polmoni.

13 Contatto L assorbimento di sostanze chimiche attraverso la pelle è reso possibile dalla loro solubilità in acqua e nei grassi (ad es. solventi organici, fenoli, etc.) che permette a loro di penetrare nell organismo. Abrasioni e ferite permettono una penetrazione veloce delle sostanze nell organismo. L assorbimento per via cutanea provoca raramente intossicazioni acute, bensì agisce come meccanismo lento di accumulo. Viceversa, l assorbimento per contatto oculare è particolarmente pericoloso per sostanze reattive e si manifesta in modo acuto.

14 Ingestione L ingestione di prodotti chimici non si dovrebbe mai verificare nei laboratori, in quanto è un sintomo di mancanza di igiene o di errati comportamenti quali: Fumare, poggiando le cicche di sigarette su superfici contaminate tra una boccata e l altra; Mangiare, utilizzando impropriamente il laboratorio; Usare il frigorifero e altri arredi come deposito, sia di alimenti e bibite, che di prodotti chimici. Il laboratorio deve essere considerato un ambiente completamente separato rispetto agli altri ambienti di vita. È buona consuetudine lavare le mani e togliere i DPI in ogni occasione prima di uscire dal laboratorio (o dall ambiente filtro, se presente).

15 Pagina didattica Livelli di esposizione professionale Il livello di esposizione alle sostanze gassose e volatili è funzione della loro concentrazione in aria e del tempo di esposizione. Vengono pertanto introdotti dei valori limite di soglia (TLV,threshold limit value), che indicano la concentrazione media massima a cui può essere esposto un lavoratore in un fissato intervallo di tempo: TLV-TWA (time weight average, media ponderata nel tempo): è il valore di soglia pesato sulla durata della giornata lavorativa, assunta di 8 ore. Tale valore può essere superato al più 4 volte al giorno, per brevi esposizioni, con intervalli di un ora tra 2 esposizioni successive; TLV-STEL (short term exposure limit, limite per breve tempo di esposizione): è il valore di soglia pesto sulla durata presunta di un esperimento, assunta di 15 min. Può superare di 3 volte il valore TWA per non più di 30 min complessivi, ed in nessun caso può essere maggiore di 5 volte il valore TWA; TLV-C (ceiling, tetto): Valore limite di soglia istantaneo massimo, che non deve essere superato in nessun momento della giornata lavorativa. (standard ACGIH)

16 Pagina didattica Effetti combinati L uso di più sostanze chimiche all interno di uno stesso ambiente è assai frequente. Questo uso implica dei pericoli precisi: L esposizione combinata a più sostanze singole; La formazione di preparati pericolosi dai reagenti; Reazioni fortemente esotermiche. È anche per questo fondamentale eseguire esperimenti con sostanze volatili solo sotto cappa.

17 Pagina didattica Gestione della sicurezza Ogni manipolazione di sostanze chimiche pericolose è una fonte di pericolo, dall acquisizione fino all eliminazione, passando per varie fasi, tra cui quella di stoccaggio. Le procedure di manipolazione dettagliate sono indicate nelle schede di sicurezza; Viceversa, sull etichetta sono indicate le frasi di rischio ed i consigli di prudenza. Pertanto, la norma fondamentale di buon comportamento è di leggere prima dell uso di un prodotto chimico l etichetta e la scheda di sicurezza.

18 Pagina didattica Fonti di pericolo e rischi connessi Alcune delle principali fonti di pericolo collegate alla manipolazione di sostanze chimiche sono: Deterioramento dei contenitori, che può provocare una dispersione dell agente chimico. Sono raccomandati controlli periodici della loro integrità; Contatto della pelle con le sostanze chimiche. Ciò può dar luogo alla comparsa di: dermatiti, dovute alla rimozione dello strato superficiale protettivo. La pelle diventa secca e ruvida e possono svilupparsi piaghe; allergie, tipiche patologie che si sviluppano in seguito ad esposizioni prolungate, pur a livelli inferiori al TLV indicato per la sostanza. Sull epidermide compaiono arrossamenti o bolle, anche in zone non venute a diretto contatto con la sostanza; ustioni e ulcerazioni, per contatto con acidi e basi, anche in soluzione.

19 Pagina didattica Fonti di pericolo e rischi connessi Schizzi sugli occhi. Essi sono particolarmente esposti alle sostanze pericolose: le patologie correlate spaziano da leggere e momentanee irritazioni a danni permanenti ed irreversibili. La gravità del danno dipende dalle caratteristiche della sostanza, dal livello di esposizione e dalla prontezza delle misure di primo intervento. Particolare attenzione va posta nella manipolazione di acidi e di basi, molto pericolosi se a concentrazione elevata, nonché a solventi, soprattutto quando presentano un alta volatilità.

20 Pagina didattica Fonti di pericolo e rischi connessi Inalazione di sostanze altamente solubili (ammoniaca, acidi, etc.) che possono causare irritazioni e bruciori nel tratto iniziale dell apparato respiratorio, naso e gola. Sostanze quali cloro o anidride solforosa possono danneggiare i bronchi ed i tessuti polmonari; Inalazione di sostanze poco solubili in acqua, quali ozono o biossido di azoto, che possono comunque penetrare fino alle aree polmonari di scambio, provocando edemi polmonari.

21 Meccanismo di avvelenamento La reazione al contatto con sostanze pericolose coinvolge spesso non tanto un singolo componente dell organismo, quanto uno dei sistemi (respiratorio, nervoso, etc.) nei quali è organizzato. Queste reazioni sistemiche, a loro volta, possono avere conseguenze sull organismo nel suo insieme.

22 Classificazione delle sostanze La classificazione delle sostanze chimiche è regolata da diverse norme, che ne stabiliscono etichettatura e confezionamento. Organismi internazionali aggiornano l inventario delle sostanze e in seguito a test, ne fissano la classe di pericolosità, valutano il rischio connesso e indicano le misure di sicurezza. Si tengono in conto: Le proprietà fisico-chimiche: esplosività, infiammabilità, comburenza; I pericoli per la salute: tossicità, corrosività, nocività, capacità irritante ed asfissiante. Per le sostanze nuove, il fabbricante deve fornire, prima dell immissione sul mercato tutte le caratteristiche al Ministero della Sanità.

23 Pagina didattica Sostanze pericolose Categorie di rischio Esplosiva Comburente Infiammabile Tossica Nociva Corrosiva Irritante Cancerogena Mutagena Infettante Etichettatura (ancora in uso fino al 1 giugno 2015) Simbolo di pericolo Frasi di Rischio (frasi R) Consigli di prudenza (frasi S)

24 Pagina didattica Sostanze pericolose Etichettatura (nuovi pittogrammi dal 1 dic. 2010) Pittogramma di pericolo: una composizione grafica comprendente un simbolo e altri elementi grafici, ad esempio un bordo, motivo o colore di fondo, destinata a comunicare informazioni specifiche sul pericolo in questione. Indicazione di pericolo (Frasi H): frase attribuita a una classe e categoria di pericolo che descrive la natura del pericolo di una sostanza o miscela pericolosa e, se del caso, il grado di pericolo. Consiglio di prudenza (Frasi P): una frase che descrive la misura o le misure raccomandate per ridurre al minimo o prevenire gli effetti nocivi dell'esposizione a una sostanza o miscela pericolosa conseguente al suo impiego o smaltimento. H 360 Può nuocere alla fertilità o al feto P 412 Non esporre a temperature superiori a 50 C/122 F

25 Etichetta Sull etichetta vengono indicati: La formula bruta e il nome chimico della sostanza (che può non essere univoco); Il repertorio usato per l identificazione della sostanza. I principali sono: CAS Chemical Abstract Service Division dell American Chemical Society; ELINCS European List of Notified Chemical Substances. I simboli letterali di pericolo ed i codici delle indicazioni di pericolo, che descrivono, secondo un codice standard, i pericoli connessi alla sostanza.

26 Pagina didattica Etichetta L etichettatura, in cui sono riportati: I simboli pittogrammi raffiguranti i pericoli principali della sostanza; Le frasi di rischio indicazioni di pericolo associate alla sostanza; I consigli di prudenza, che descrivono, secondo un codice standard, le precauzioni da adottare per minimizzare i rischi connessi all uso della sostanza. H: P: 202

27 Pagina didattica Scheda di sicurezza Ad ogni sostanza deve essere associata una scheda di sicurezza, dove sono riportate tutte le informazioni necessarie per lo stoccaggio, l uso del composto e l eventuale gestione dell emergenza collegata alla manipolazione della sostanza. Le informazioni contenute nella scheda di sicurezza consentono di prendere tutte le precauzioni necessarie per l impiego in sicurezza della sostanza d interesse. La scheda deve essere perciò disponibile a tutto il personale interessato e le informazioni in essa contenute devono essere comunque comunicate a chiunque si trovi ad impiegare la sostanza a cui si riferisce. Se la scheda di sicurezza non è a disposizione, deve essere richiesta al produttore che per legge, è tenuto a fornirla all utilizzatore professionale.

28 Pagina didattica Categorie di rischio Esplosivi: Sono le sostanze ed i preparati solidi e liquidi che, anche senza l azione dell ossigeno atmosferico, possono provocare una reazione esotermica con rapida formazione di gas e che, in determinate condizioni, detonano, deflagrano rapidamente o esplodono a seguito di riscaldamento in condizione di particolare contenimento. A innescare l esplosione possono essere anche urti ed attriti accidentali. Simbolo letterale di pericolo: E Sostanze comburenti: Sono le sostanze che a contatto con altre sostanze, soprattutto se infiammabili, provocano una forte reazione esotermica. Tipici esempi sono l ossigeno, gli acidi ossidanti, quali ad esempio l acido nitrico e l acido solforico, i clorati inorganici, etc. Simbolo letterale di pericolo: O

29 Pagina didattica Categorie di rischio Sostanze infiammabili: Si dividono in 3 categorie: Estremamente infiammabili. Simbolo F+ Sostanze e preparati liquidi che hanno un punto di infiammabilità inferiore a 0 C ed un punto di ebollizione non superiore a 35 C; sostanze e preparati gassosi, che a temperatura e pressione ambiente si infiammano a contatto con l aria. Facilmente infiammabili. Simbolo F Sostanze e preparati che possono facilmente infiammarsi in seguito a un breve contatto con una sorgente di accensione, ma continuano a bruciare dopo l allontanamento della sorgente; Sostanze e preparati liquidi il cui punto di infiammabilità è <21 C, ma non sono estremamente infiammabili; Sostanze e preparati che a contatto con acqua o aria umida sprigionano gas estremamente infiammabili in quantità pericolose. Infiammabili. Indicazioni di pericolo H 221, H 223, H 226, H 228 Sostanze e preparati liquidi con un punto di infiammabilità 21 C e <65 C. Si dicono combustibili le sostanze e preparati liquidi con un punto di infiammabilità >65 C.

30 Pagina didattica Categorie di rischio Sostanze tossiche: Sono le sostanze ed i preparati che, per inalazione, ingestione o penetrazione cutanea possono comportare rischi gravi, acuti o cronici, fino anche alla morte. Si dividono in 3 categorie in base al valore di dose letale (ingestione e contatto) o concentrazione letale (inalazione): Estremamente tossiche. Simbolo T+ Rientrano in questa categoria quasi tutti i tipi di pesticidi, nonché le soluzioni di cianuri inorganici. Tossiche. Simbolo T Rientra in questa categoria il berillio e quasi tutti i suoi composti e molti composti inorganici di rame o mercurio. Nocive. Simbolo Xn In genere comportano rischi di gravità limitata, non letale. Tossica (T) o estremamente tossica (T+) Nociva (Xn)

31 Pagina didattica Categorie di rischio Sostanze reattive: Sono le sostanze ed i preparati che, per inalazione, ingestione o contatto possono dar luogo a reazioni di natura chimica. Si dividono in 3 categorie: Corrosive. Simbolo C A contatto con i tessuti vivi possono esercitare un azione distruttiva. Irritanti. Simbolo Xi Al contatto immediato, prolungato o ripetuto con la pelle e le mucose possono produrre una reazione infiammatoria. Sensibilizzanti. Simbolo Xn, Frasi H 317 o H 334 Possono provocare un ipersensibilità respiratoria o cutanea specifica. Corrosiva (C) Irritante (Xi) Sensibilizzante (Xn + H 317 o Xn + H 334)

32 Pagina didattica Categorie di rischio Bombole per gas: Sono riferite a quelle bombole che contengono gas sotto pressione: Gas compressi; Gas liquefatti; Gas liquefatti refrigerati; Gas disciolti. Bombola per gas

33 Informazione Un informazione completa è necessaria per la sicurezza di chi manipola sostanze chimiche. È dovere degli utenti procurarsi tutte le informazioni sulle sostanze in uso ed è loro diritto averle a disposizione. È vietato l impiego di sostanze o preparati dei quali sia assente la scheda di sicurezza.

34 Inventario delle sostanze Nei laboratori chimici e biologici è opportuno che ci sia un inventario, con l elenco delle sostanze, il loro stato fisico, chi ne sta facendo uso e informazioni sul loro trasporto, manipolazione e conservazione. Per ogni sostanza è bene che sia anche allegata la scheda di sicurezza.

35 Pagina didattica Stoccaggio Durante un esperimento deve essere utilizzato il quantitativo minimo necessario di prodotti chimici in laboratorio. Le altre sostanze vanno depositate in un apposito ambiente separato dal laboratorio, denominato reagentario. Finito l esperimento, anche i prodotti residui, adeguatamente sigillati vanno riposti in tale ambiente. Lo stoccaggio nel reagentario deve essere realizzato tenendo conto che: Le sostanze vanno tenute separate in base al loro comportamento negli incendi; I criteri per lo stoccaggio di sostanze tossiche sono severi, imponendo sistemi a tenuta, sistemi di neutralizzazione, strumenti e procedure di sicurezza particolari.

36 Pagina didattica Ventilazione Un ruolo fondamentale per garantire la sicurezza nei laboratori e nei reagentari è rivestito dall impianto di ventilazione, condizionamento e aspirazione. La captazione di sostanze deve avvenire alla fonte: si deve pertanto operare sempre sotto cappa aspirante o con aspirazione localizzata; L ambiente deve essere in depressione, per evitare la fuoriuscita di sostanze; L eventuale impianto di condizionamento non deve riciclare l aria dei laboratori.

37 Pagina didattica Ulteriori accorgimenti nella manipolazione di sostanze Alcune ulteriori indicazioni generali che si possono tenere in conto durante la manipolazione di sostanze chimiche sono le seguenti: Prelievo di liquidi o gas. Usare solo pipette tarate, con apposito aspiratore di gomma. Sono vietate le cannucce. Il prelievo di gas deve essere effettuato sotto una cappa in funzione. Raffreddare i contenitori, prima del prelievo, in modo da limitare la dispersione. Riscaldamento. È preferibile quello indiretto (tramite bagno di riscaldamento), soprattutto se la sostanza è infiammabile. Evitare l uso di fiamme libere. Refrigerazione. L uso incauto di criogeni può provocare ustioni. Indossare sempre camice, guanti e occhiali protettivi per evitare schizzi del liquido refrigerante (azoto o elio). Per il travaso usare raccordi termoisolanti.

38 Diagramma per l uso di sostanze chimiche

39 Pagina didattica Emergenza Per poter affrontare una situazione di emergenza da sostanze chimiche, deve essere a disposizione nei laboratori: I numeri di telefono degli addetti al primo soccorso, vigili del fuoco, guardia medica, ospedale e centro antiveleni più vicino; Una doccia di emergenza ed un lavaocchi a pulsante; Le schede di sicurezza delle sostanze coinvolte nell incidente, in cui è riportato il comportamento da tenere in caso di: Emergenza provocata da un errore di manipolazione della sostanza, ovvero le cautele che devono adottare i soccorritori per gli infortunati; Incendio che coinvolga la sostanza; Dispersione della sostanza nell ambiente.

40 Indicazioni di Pericolo (frasi H) Pericoli fisici H 200 H 201 H 202 H 203 H 204 H 205 H 220 H 221 H 222 H 223 H 224 H 225 H 226 Esplosivo instabile Esplosivo; pericolo di esplosione di massa Esplosivo; grave pericolo di proiezione Esplosivo; pericolo di incendio, di spostamento d'aria o di proiezione Pericolo di incendio o di proiezione Pericolo di esplosione di massa in caso d'incendio Gas altamente infiammabile Gas infiammabile Aerosol altamente infiammabile Aerosol infiammabile Liquido e vapori altamente infiammabili Liquido e vapori facilmente infiammabili Liquido e vapori infiammabili

41 Indicazioni di Pericolo (frasi H) Pericoli fisici H 228 Solido infiammabile H 240 Rischio di esplosione per riscaldamento H 241 Rischio d'incendio o di esplosione per riscaldamento H 242 Rischio d'incendio per riscaldamento H 250 Spontaneamente infiammabile all'aria H 251 Autoriscaldante; può infiammarsi H 252 Autoriscaldante in grandi quantità; può infiammarsi H 260 A contatto con l'acqua libera gas infiammabili che possono infiammarsi spontaneamente H 261 A contatto con l'acqua libera gas infiammabili H 270 Può provocare o aggravare un incendio; comburente H 271 Può provocare un incendio o un'esplosione; molto comburente H 272 Può aggravare un incendio; comburente H 280 Contiene gas sotto pressione; può esplodere se riscaldato H 281 Contiene gas refrigerato; può provocare ustioni o lesioni criogeniche H 290 Può essere corrosivo per i metalli

42 Indicazioni di Pericolo (frasi H) Pericoli per la salute H 300 H 301 H 302 H 304 H 310 H 311 H 312 H 314 H 315 H 317 H 318 H 319 H 330 H 331 H 332 Letale se ingerito Tossico se ingerito Nocivo se ingerito Può essere letale in caso di ingestione e di penetrazione nelle vie respiratorie Letale per contatto con la pelle Tossico per contatto con la pelle Nocivo per contatto con la pelle Provoca gravi ustioni cutanee e gravi lesioni oculari Provoca irritazione cutanea Può provocare una reazione allergica cutanea Provoca gravi lesioni oculari Provoca grave irritazione oculare Letale se inalato Tossico se inalato Nocivo se inalato

43 Indicazioni di Pericolo (frasi H) Pericoli per la salute H 334 H 335 H 336 H 340 H 341 H 350 H 351 H 360 H 361 H 362 Può provocare sintomi allergici o asmatici o difficoltà respiratorie se inalato Può irritare le vie respiratorie Può provocare sonnolenza o vertigini Può provocare alterazioni genetiche <indicare la via di esposizione se è accertato che nessun altra via di esposizione comporta il medesimo pericolo> Sospettato di provocare alterazioni genetiche <indicare la via di esposizione se è accertato che nessun altra via di esposizione comporta il medesimo pericolo> Può provocare il cancro <indicare la via di esposizione se è accertato che nessun altra via di esposizione comporta il medesimo pericolo> Sospettato di provocare il cancro <indicare la via di esposizione se è accertato che nessun altra via di esposizione comporta il medesimo pericolo> Può nuocere alla fertilità o al feto <indicare l effetto specifico, se noto> <indicare la via di esposizione se è accertato che nessun altra via di esposizione comporta il medesimo pericolo> Sospettato di nuocere alla fertilità o al feto <indicare l effetto specifico, se noto> <indicare la via di esposizione se è accertato che nessun altra via di esposizione comporta il medesimo pericolo> Può essere nocivo per i lattanti allattati al seno

44 Indicazioni di Pericolo (frasi H) Pericoli per la salute H 370 H 371 H 372 H 373 Provoca danni agli organi <o indicare tutti gli organi interessati, se noti> <indicare la via di esposizione se è accertato che nessun altra via di esposizione comporta il medesimo pericolo> Può provocare danni agli organi <o indicare tutti gli organi interessati, se noti> <indicare la via di esposizione se è accertato che nessun altra via di esposizione comporta il medesimo pericolo> Provoca danni agli organi <o indicare tutti gli organi interessati, se noti> in caso di esposizione prolungata o ripetuta <indicare la via di esposizione se è accertato che nessun altra via di esposizione comporta il medesimo pericolo> Può provocare danni agli organi <o indicare tutti gli organi interessati, se noti> in caso di esposizione prolungata o ripetuta <indicare la via di esposizione se è accertato che nessun altra via di esposizione comporta il medesimo pericolo>

45 Indicazioni di Pericolo (frasi H) Pericoli per l ambiente H 400 H 410 H 411 H 412 H 413 Molto tossico per gli organismi acquatici Molto tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata Tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata Nocivo per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata Può essere nocivo per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata

46 Indicazioni di Pericolo (frasi H) Informazioni supplementari sui pericoli Proprietà fisiche EUH 001 EUH 006 EUH 014 EUH 018 EUH 019 EUH 044 Esplosivo allo stato secco Esplosivo a contatto o senza contatto con l'aria Reagisce violentemente con l'acqua Durante l'uso può formarsi una miscela vapore-aria esplosiva/infiammabile Può formare perossidi esplosivi Rischio di esplosione per riscaldamento in ambiente confinato

47 Indicazioni di Pericolo (frasi H) Informazioni supplementari sui pericoli Proprietà pericolose per la salute EUH 029 EUH 031 EUH 032 EUH 066 EUH 070 EUH 071 A contatto con l'acqua libera un gas tossico A contatto con acidi libera gas tossici A contatto con acidi libera gas molto tossici L'esposizione ripetuta può provocare secchezza o screpolature della pelle Tossico per contatto oculare Corrosivo per le vie respiratorie Proprietà pericolose per l ambiente EUH 059 Pericoloso per lo strato di ozono

48 Indicazioni di Pericolo (frasi H) Elementi dell etichetta e informazioni supplementari per talune sostanze e miscele EUH 201 EUH 201A EUH 202 EUH 203 EUH 204 EUH 205 EUH 206 EUH 207 EUH 208 EUH 209 EUH 209A EUH 210 EUH 401 Contiene piombo - Non utilizzare su oggetti che possono essere masticati o succhiati dai bambini Attenzione! Contiene piombo Cianoacrilato Pericolo - Incolla la pelle e gli occhi in pochi secondi - Tenere fuori dalla portata dei bambini Contiene cromo (VI) - Può provocare una reazione allergica Contiene isocianati - Può provocare una reazione allergica Contiene componenti epossidici - Può provocare una reazione allergica Attenzione! Non utilizzare in combinazione con altri prodotti - Possono liberarsi gas pericolosi (cloro) Attenzione! Contiene cadmio - Durante l'uso si sviluppano fumi pericolosi - Leggere le informazioni fornite dal fabbricante - Rispettare le disposizioni di sicurezza Contiene <denominazione della sostanza sensibilizzante> Può provocare una reazione allergica Può diventare facilmente infiammabile durante l'uso Può diventare infiammabile durante l'uso Scheda dati di sicurezza disponibile su richiesta Per evitare rischi per la salute umana e per l'ambiente, seguire le istruzioni per l'uso

49 Consigli di prudenza (frasi P) Consigli di prudenza di carattere generale P 101 P 102 P 103 In caso di consultazione di un medico, tenere a disposizione il contenitore o l'etichetta del prodotto Tenere fuori dalla portata dei bambini Leggere l'etichetta prima dell'uso Consigli di prudenza - Prevenzione P 201 P 202 P 210 P 211 P 220 P 221 Procurarsi istruzioni specifiche prima dell'uso Non manipolare prima di avere letto e compreso tutte le avvertenze Tenere lontano da fonti di calore / scintille / fiamme libere / superfici riscaldate - Non fumare Non vaporizzare su una fiamma libera o altra fonte di accensione Tenere/conservare lontano da indumenti /... / materiali combustibili Prendere ogni precauzione per evitare di miscelare con sostanze combustibili

50 Consigli di prudenza (frasi P) Consigli di prudenza - Prevenzione P 222 P 223 Evitare il contatto con l'aria Evitare qualsiasi contatto con l'acqua: pericolo di reazione violenta e di infiammazione spontanea P 230 Mantenere umido con... P 231 P 232 P 233 P 234 P 235 P 240 P 241 P 242 Manipolare in atmosfera di gas inerte Proteggere dall'umidità Tenere il recipiente ben chiuso Conservare soltanto nel contenitore originale Conservare in luogo fresco Mettere a terra / massa il contenitore e il dispositivo ricevente Utilizzare impianti elettrici / di ventilazione / d'illuminazione /... / a prova di esplosione Utilizzare solo utensili antiscintillamento

51 Consigli di prudenza (frasi P) Consigli di prudenza - Prevenzione P 243 P 244 P 250 P 251 P 260 P 261 P 262 P 263 P 264 P 270 P 271 Prendere precauzioni contro le scariche elettrostatiche Mantenere le valvole di riduzione libere da grasso e olio Evitare le abrasioni / gli urti /... / gli attriti Recipiente sotto pressione: non perforare né bruciare, neppure dopo l'uso Non respirare la polvere / i fumi / i gas / la nebbia / i vapori / gli aerosol Evitare di respirare la polvere / i fumi / i gas / la nebbia / i vapori / gli aerosol Evitare il contatto con gli occhi, la pelle o gli indumenti Evitare il contatto durante la gravidanza / l'allattamento Lavare accuratamente dopo l'uso Non mangiare, né bere, né fumare durante l'uso Utilizzare soltanto all'aperto o in luogo ben ventilato

52 Consigli di prudenza (frasi P) Consigli di prudenza - Prevenzione P 272 P 273 P 280 P 281 P 282 P 283 P 284 P 285 P 231+ P 232 P 235+ P 410 Gli indumenti da lavoro contaminati non devono essere portati fuori dal luogo di lavoro Non disperdere nell'ambiente Indossare guanti / indumenti protettivi / Proteggere gli occhi / il viso Utilizzare il dispositivo di protezione individuale richiesto Utilizzare guanti termici / schermo facciale / Proteggere gli occhi Indossare indumenti completamente ignifughi o in tessuti ritardanti di fiamma Utilizzare un apparecchio respiratorio In caso di ventilazione insufficiente utilizzare un apparecchio respiratorio Manipolare in atmosfera di gas inerte - Tenere al riparo dall'umidità Tenere in luogo fresco - Proteggere dai raggi solari

53 Consigli di prudenza (frasi P) Consigli di prudenza - Reazione P 301 P 302 P 303 P 304 P 305 P 306 P 307 P 308 P 309 P 310 In caso di ingestione In caso di contatto con la pelle In caso di contatto con la pelle (o con i capelli) In caso di inalazione In caso di contatto con gli occhi In caso di contatto con gli indumenti In caso di esposizione In caso di esposizione o di possibile esposizione In caso di esposizione o di malessere Contattare immediatamente un centro antiveleni o un medico

54 Consigli di prudenza (frasi P) Consigli di prudenza - Reazione P 311 P 312 P 313 P 314 P 315 P 320 P 321 P 322 P 330 P 331 Contattare un centro antiveleni o un medico In caso di malessere, contattare un centro antiveleni o un medico Consultare un medico In caso di malessere, consultare un medico Consultare immediatamente un medico Trattamento specifico urgente (vedere su quest etichetta) Trattamento specifico (vedere su quest etichetta) Misure specifiche (vedere su quest etichetta) Sciacquare la bocca Non provocare il vomito

55 Consigli di prudenza (frasi P) Consigli di prudenza - Reazione P 332 P 333 P 334 P 335 P 336 P 337 P 338 P 340 P 341 P 342 In caso di irritazione della pelle In caso di irritazione o eruzione della pelle Immergere in acqua fredda / avvolgere con un bendaggio umido Rimuovere le particelle depositate sulla pelle Sgelare le parti congelate usando acqua tiepida Non sfregare la parte interessata Se l irritazione degli occhi persiste Togliere le eventuali lenti a contatto se è agevole farlo Continuare a sciacquare Trasportare l infortunato all aria aperta e mantenerlo a riposo in posizione che favorisca la respirazione Se la respirazione è difficile, trasportare l infortunato all aria aperta e mantenerlo a riposo in posizione che favorisca la respirazione In caso di sintomi respiratori

56 Consigli di prudenza (frasi P) Consigli di prudenza - Reazione P 350 P 351 P 352 P 353 P 360 P 361 P 362 P 363 P 370 P 371 Lavare delicatamente e abbondantemente con acqua e sapone Sciacquare accuratamente per parecchi minuti Lavare abbondantemente con acqua e sapone Sciacquare la pelle / fare una doccia Sciacquare immediatamente ed abbondantemente gli indumenti contaminati e la pelle prima di togliersi gli indumenti Togliersi di dosso immediatamente tutti gli indumenti contaminati Togliersi di dosso gli indumenti contaminati e lavarli prima di indossarli nuovamente Lavare gli indumenti contaminati prima di indossarli nuovamente In caso di incendio In caso di incendio grave e di quantità rilevanti

57 Consigli di prudenza (frasi P) Consigli di prudenza - Reazione P 372 P 373 P 374 P 375 P 376 P 377 P 378 P 380 P 381 P 390 P 391 Rischio di esplosione in caso di incendio Non utilizzare mezzi estinguenti se l incendio raggiunge materiali esplosivi Utilizzare i mezzi estinguenti con le precauzioni abituali a distanza ragionevole Rischio di esplosione Utilizzare i mezzi estinguenti a grande distanza Bloccare la perdita se non c è pericolo In caso d incendio dovuto a perdita di gas, non estinguere a meno che non sia possibile bloccare la perdita senza pericolo Estinguere con Evacuare la zona Eliminare ogni fonte di accensione se non c è pericolo Assorbire la fuoriuscita per evitare danni materiali Raccogliere il materiale fuoriuscito

58 Consigli di prudenza (frasi P) Consigli di prudenza - Reazione P 301+ P 310 P 301+ P 312 P 301+ P 330+ P 331 P 302+ P 334 P 302+ P 350 P 302+ P 352 P 303+ P 361+ P 353 P 304+ P 340 In caso di ingestione contattare immediatamente un centro antiveleni o un medico In caso di ingestione accompagnata da malessere: contattare immediatamente un centro antiveleni o un medico In caso di ingestione: sciacquare la bocca Non provocare il vomito In caso di contatto con la pelle: immergere in acqua fredda / avvolgere con un panno umido In caso di contatto con la pelle: lavare delicatamente e abbondantemente con acqua e sapone In caso di contatto con la pelle: lavare abbondantemente con acqua e sapone In caso di contatto con la pelle (o con i capelli): togliersi di dosso immediatamente tutti gli indumenti contaminati Sciacquare la pelle / fare una doccia In caso di inalazione: trasportare l infortunato all aria aperta e mantenerlo a riposo in posizione che favorisca la respirazione

59 Consigli di prudenza (frasi P) Consigli di prudenza - Reazione P 304+ P 341 P 305+ P 351+ P 338 P 306+ P 360 P 307+ P 311 P 308+ P 313 P 309+ P 311 P 332+ P 313 P 333+ P 313 In caso di inalazione: se la respirazione è difficile, trasportare l infortunato all aria aperta e mantenerlo a riposo in posizione che favorisca la respirazione In caso di contatto con gli occhi: sciacquare accuratamente per parecchi minuti Togliere le eventuali lenti a contatto se è agevole farlo Continuare a sciacquare In caso di contatto con gli indumenti: sciacquare immediatamente ed abbondantemente gli indumenti contaminati e la pelle prima di togliersi gli indumenti In caso di esposizione, contattare un centro antiveleni o un medico In caso di esposizione o di possibile esposizione, consultare un medico In caso di esposizione o di malessere, contattare un centro antiveleni o un medico In caso di irritazione della pelle consultare un medico In caso di irritazione o eruzione della pelle consultare un medico

60 Consigli di prudenza (frasi P) Consigli di prudenza - Reazione P 335+ P 334 P 337+ P 313 P 342+ P 311 P 370+ P 376 P 370+ P 378 P 370+ P 380 P 370+ P 380+ P 375 P 371+ P 380+ P 375 Rimuovere le particelle depositate sulla pelle Immergere in acqua fredda / avvolgere con un bendaggio umido Se l irritazione degli occhi persiste, consultare un medico In caso di sintomi respiratori contattare un centro antiveleni o un medico In caso di incendio: bloccare la perdita se non c è pericolo In caso di incendio: estinguere con Evacuare la zona in caso di incendio In caso di incendio: evacuare la zona Rischio di esplosione Utilizzare i mezzi estinguenti a grande distanza In caso di incendio grave e di grandi quantità: evacuare la zona Rischio di esplosione Utilizzare i mezzi estinguenti a grande distanza

61 Consigli di prudenza (frasi P) Consigli di prudenza - Conservazione P 401 P 402 P 403 P 404 P 405 P 406 P 407 P 410 Conservare Conservare in luogo asciutto Conservare in luogo ben ventilato Conservare in un recipiente chiuso Conservare sotto chiave Conservare in un recipiente resistente alla corrosione / provvisto di rivestimento interno resistente Mantenere uno spazio libero tra gli scaffali / i pallet Proteggere dai raggi solari P 411 Conservare a temperature non superiori a C / F P 412 Non esporre a temperature superiori a 50 C / 122 F

62 Consigli di prudenza (frasi P) Consigli di prudenza - Conservazione P 413 Conservare le rinfuse di peso superiore a kg / lb a temperature non superiori a C / F P 420 P 422 P 402+ P 404 P 403+ P 233 P 403+ P 235 P 410+ P 403 P 410+ P 412 P 411+ P 235 Conservare lontano da altri materiali Conservare sotto Conservare in luogo asciutto e in recipiente chiuso Tenere il recipiente ben chiuso e in luogo ben ventilato Conservare in luogo fresco e ben ventilato Proteggere dai raggi solari Conservare in luogo ben ventilato Proteggere dai raggi solari Non esporre a temperature superiori a 50 C / 122 F Conservare in luogo fresco a temperature non superiori a C / F

63 Consigli di prudenza (frasi P) Consigli di prudenza - Smaltimento P 501 Smaltire il prodotto / recipiente in

64 Titolo IX, Capo I del D. Lgs. 81/2008 SOSTANZE PERICOLOSE Protezione da agenti chimici

65 Art. 221 (Campo di applicazione) 1. Il presente titolo determina i requisiti minimi per la protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezza che derivano, o possono derivare, dagli effetti di agenti chimici presenti sul luogo di lavoro o come risultato di ogni attività lavorativa che comporti la presenza di agenti chimici. 2. I requisiti individuati dal presente titolo si applicano a tutti gli agenti chimici pericolosi che sono presenti sul luogo di lavoro, fatte salve le disposizioni relative agli agenti chimici per i quali valgono provvedimenti di protezione radiologica regolamentati dal decreto legislativo n. 230 del 1995, e successive modifiche. 3. (omissis, riguarda il trasporto di agenti chimici) 4. Le disposizioni del presente titolo non si applicano alle attività comportanti esposizione ad amianto che restano disciplinate dalle norme contenute al Capo III del presente titolo.

66 Art. 222 (Definizioni) 1) Ai fini del presente titolo si intende per: a) agenti chimici: tutti gli elementi o composti chimici, sia da soli sia nei loro miscugli, allo stato naturale o ottenuti, utilizzati o smaltiti, compreso lo smaltimento come rifiuti, mediante qualsiasi attività lavorativa, siano essi prodotti intenzionalmente o no e siano immessi o no sul mercato; b) agenti chimici pericolosi: 1) agenti chimici classificati come sostanze pericolose ai sensi del decreto legislativo 3 febbraio 1997, n. 52, e successive modifiche, nonché gli agenti che corrispondono ai criteri di classificazione come sostanze pericolose di cui al predetto decreto. Sono escluse le sostanze pericolose solo per l'ambiente; 2) agenti chimici classificati come preparati pericolosi ai sensi del decreto legislativo 16 luglio 1998, n. 285, e successive modifiche, nonché gli agenti che rispondono ai criteri di classificazione come preparati pericolosi di cui al predetto decreto. Sono esclusi i preparati pericolosi solo per l'ambiente; 3) agenti chimici che, pur non essendo classificabili come pericolosi, in base ai punti 1) e 2), possono comportare un rischio per la sicurezza e la salute dei lavoratori a causa di loro proprietà chimico-fisiche, chimiche o tossicologiche e del modo in cui sono utilizzati o presenti sul luogo di lavoro, compresi gli agenti chimici cui e' stato assegnato un valore limite di esposizione professionale;

67 Art. 222 (Definizioni) d) valore limite di esposizione professionale: se non, il limite della concentrazione media ponderata nel tempo di un agente chimico nell'aria all'interno della zona diversamente specificato di respirazione di un lavoratore in relazione ad un determinato periodo di riferimento; e) valore limite biologico: il limite della concentrazione del relativo agente, di un suo metabolita, o di un indicatore di effetto, nell'appropriato mezzo biologico; f) sorveglianza sanitaria: la valutazione dello stato di salute del singolo lavoratore in funzione dell'esposizione ad agenti chimici sul luogo di lavoro; g) pericolo: la proprietà intrinseca di un agente chimico di poter produrre effetti nocivi; h) rischio: la probabilità che si raggiunga il potenziale nocivo nelle condizioni di utilizzazione o esposizione.

68 Art. 223 (Valutazione dei rischi) 1) Nella valutazione di cui all'art. 28, il datore di lavoro determina, preliminarmente l'eventuale presenza di agenti chimici pericolosi sul luogo di lavoro e valuta anche i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori derivanti dalla presenza di tali agenti, prendendo in considerazione in particolare: a) le loro proprietà pericolose; b) le informazioni sulla salute e sicurezza comunicate dal produttore o dal fornitore tramite la relativa scheda di sicurezza c) il livello, il tipo e la durata dell'esposizione; d) le circostanze in cui viene svolto il lavoro in presenza di tali agenti, compresa la quantità degli stessi; e) i valori limite di esposizione professionale o i valori limite biologici; di cui un primo elenco è riportato negli allegati XXXVIII e XXXIX; f) gli effetti delle misure preventive e protettive adottate o da adottare; g) se disponibili, le conclusioni tratte da eventuali azioni di sorveglianza sanitaria già intraprese.

69 Art. 223 (Valutazione dei rischi) 3. Nel caso di attività lavorative che comportano l esposizione a più agenti chimici pericolosi, i rischi sono valutati in base al rischio che comporta la combinazione di tutti i suddetti agenti chimici. 4. il responsabile dell immissione sul mercato di agenti chimici pericolosi è tenuto a fornire al datore di lavoro acquirente tutte le ulteriori informazioni necessarie per la completa valutazione del rischio. 5. La valutazione del rischio può includere la giustificazione che la natura e l'entità dei rischi connessi con gli agenti chimici pericolosi rendono non necessaria un ulteriore valutazione maggiormente dettagliata dei rischi. 6. Nel caso di un attività nuova che comporti la presenza di agenti chimici pericolosi, la valutazione dei rischi che essa presenta e l'attuazione delle misure di prevenzione sono predisposte preventivamente. Tale attività comincia solo dopo che si sia proceduto alla valutazione dei rischi che essa presenta e all'attuazione delle misure di prevenzione. 7. Il datore di lavoro aggiorna periodicamente la valutazione e, comunque, in occasione di notevoli mutamenti che potrebbero averla resa superata ovvero quando i risultati della sorveglianza medica ne mostrino la necessità.

70 Art. 224 (Misure e principi generali per la prevenzione dei rischi) 1) Fermo restando quanto previsto dall'articolo 15, i rischi derivanti da agenti chimici pericolosi devono essere eliminati o ridotti al minimo mediante le seguenti misure: a) progettazione e organizzazione dei sistemi di lavorazione sul luogo di lavoro; b) fornitura di attrezzature idonee per il lavoro specifico e relative procedure di manutenzione adeguate; c) riduzione al minimo del numero di lavoratori che sono o potrebbero essere esposti; d) riduzione al minimo della durata e dell'intensità dell'esposizione; e) misure igieniche adeguate; f) riduzione al minimo della quantità di agenti presenti sul luogo di lavoro in funzione delle necessità della lavorazione; g) metodi di lavoro appropriati comprese le disposizioni che garantiscono la sicurezza nella manipolazione, nell'immagazzinamento e nel trasporto sul luogo di lavoro di agenti chimici pericolosi nonché dei rifiuti che contengono detti agenti chimici.

71 Art. 224 (Misure e principi generali per la prevenzione dei rischi) 2) Se i risultati della valutazione dei rischi dimostrano che, in relazione al tipo e alle quantità di un agente chimico pericoloso e alle modalità e frequenza di esposizione a tale agente presente sul luogo di lavoro, vi e' solo un rischio basso per la sicurezza e irrilevante per la salute dei lavoratori e che le misure di cui al comma 1 sono sufficienti a ridurre il rischio, non si applicano le disposizioni degli articoli 225, 226, 229, 230.

72 Art. 225 (Misure specifiche di prevenzione e di protezione) 1) Il datore di lavoro, sulla base dell attività e della valutazione dei rischi di cui all'articolo 223, provvede affinché il rischio sia eliminato o ridotto mediante la sostituzione, qualora la natura dell attività lo consenta, con altri agenti o processi che, nelle condizioni di uso, non sono o sono meno pericolosi per la salute dei lavoratori. Quando la natura dell'attività non consente di eliminare il rischio attraverso la sostituzione il datore di lavoro garantisce che il rischio sia ridotto mediante l applicazione delle seguenti misure nell'indicato ordine di priorità: a) progettazione di appropriati processi lavorativi e controlli tecnici, nonché uso di attrezzature e materiali adeguati; b) appropriate misure organizzative e di protezione collettive alla fonte del rischio; c) misure di protezione individuali, compresi i dispositivi di protezione individuali, qualora non si riesca a prevenire con altri mezzi l'esposizione; d) sorveglianza sanitaria dei lavoratori a norma degli articoli 229 e 230.

73 Art. 225 (Misure specifiche di prevenzione e di protezione) 2) Salvo che possa dimostrare con altri mezzi il conseguimento di un adeguato livello di prevenzione e di protezione, il datore di lavoro, periodicamente ed ogni qualvolta sono modificate le condizioni che possono influire sull esposizione, provvede ad effettuare la misurazione degli agenti che possono presentare un rischio per la salute, con metodiche standardizzate o, in loro assenza, con metodiche appropriate o con particolare riferimento ai valori limite di esposizione professionale e per periodi rappresentativi dell esposizione in termini spazio temporali. 3) Quando sia stato superato un valore limite di esposizione professionale stabilito dalla normativa vigente il datore di lavoro identifica e rimuove le cause dell evento, adottando immediatamente le misure appropriate di prevenzione e protezione.

74 Art. 225 (Misure specifiche di prevenzione e di protezione) 5) Laddove la natura dell attività lavorativa non consenta di prevenire sul luogo di lavoro la presenza di concentrazioni pericolose di sostanze infiammabili o quantità pericolose di sostanze chimicamente instabili, il datore di lavoro deve in particolare: a) evitare la presenza di fonti di accensione che potrebbero dar luogo a incendi ed esplosioni, 8) Il datore di lavoro informa i lavoratori del superamento dei valori limite di esposizione professionale, delle cause dell'evento e delle misure di prevenzione e protezione adottate e ne dà comunicazione all'organo di vigilanza.

75 Art. 226 (Disposizioni in caso di incidenti o di emergenze) 1) il datore di lavoro, per proteggere la salute e la sicurezza dei lavoratori dalle conseguenze di incidenti o di emergenze derivanti dalla presenza di agenti chimici pericolosi sul luogo di lavoro, predispone procedure di intervento adeguate da attuarsi al verificarsi di tali eventi. Tale misure comprendono esercitazioni di sicurezza da effettuarsi a intervalli regolari e la messa a disposizione di appropriati mezzi di pronto soccorso. 4) Il datore di lavoro adotta le misure necessarie per approntare sistemi d'allarme e altri sistemi di comunicazione necessari per segnalare tempestivamente l'incidente o l'emergenza. 6) Nel caso di incidenti o di emergenza i soggetti non protetti devono immediatamente abbandonare la zona interessata.

76 Art. 227 (Informazione e formazione per i lavoratori) 1) il datore di lavoro garantisce che i lavoratori o i loro rappresentanti dispongano di: a) dati ottenuti attraverso la valutazione del rischio e ulteriori informazioni ogni qualvolta modifiche importanti sul luogo di lavoro determinino un cambiamento di tali dati; b) informazioni sugli agenti chimici pericolosi presenti sul luogo di lavoro, quali l identità degli agenti, i rischi per la sicurezza e la salute, i relativi valori limite di esposizione professionale e altre disposizioni normative relative agli agenti; c) formazione ed informazioni su precauzioni ed azioni adeguate da intraprendere per proteggere loro stessi ed altri lavoratori sul luogo di lavoro; d) accesso ad ogni scheda dei dati di sicurezza messa a disposizione dal fornitore 2) Il datore di lavoro assicura che le informazioni siano: a) fornite in modo adeguato al risultato della valutazione del rischio b) aggiornate per tener conto del cambiamento delle circostanze.

77 Art. 229 (Sorveglianza sanitaria) 1) Sono sottoposti alla sorveglianza sanitaria i lavoratori esposti agli agenti chimici pericolosi per la salute che rispondono ai criteri per la classificazione come molto tossici, tossici, nocivi, sensibilizzanti, irritanti, tossici per il ciclo riproduttivo, cancerogeni e mutageni di categoria 3. 2) La sorveglianza sanitaria viene effettuata: a) prima di adibire il lavoratore alla mansione che comporta esposizione; b) periodicamente, di norma una volta l anno o con periodicità diversa decisa dal medico competente ; c) all'atto della cessazione del rapporto di lavoro. In tale occasione il medico competente deve fornire al lavoratore le eventuali indicazioni relative alle prescrizioni mediche da osservare.

78 Art. 229 (Sorveglianza sanitaria) 3) Il monitoraggio biologico è obbligatorio per i lavoratori esposti agli agenti per i quali è stato fissato un valore limite biologico. Dei risultati di tale monitoraggio viene informato il lavoratore interessato. I risultati di tal monitoraggio, in forma anonima, vengono allegati al documento di valutazione dei rischi e comunicati ai rappresentanti per la sicurezza dei lavoratori. 4) Gli accertamenti sanitari devono essere a basso rischio per il lavoratore.

79 Art. 230 (Cartelle sanitarie e di rischio) 1) Il medico competente, per ciascuno dei lavoratori di cui all'articolo 229 istituisce ed aggiorna una cartella sanitaria e di rischio, e fornisce al lavoratore interessato tutte le informazioni previste... Nella cartella di rischio sono, tra l altro, indicati i livelli di esposizione professionale individuali forniti dal Servizio di prevenzione e protezione. 2) Su richiesta, è fornita agli organi di vigilanza copia dei documenti di cui al comma 1.

80 Pagina didattica Rischio chimico basso per la sicurezza e irrilevante per la salute Il D. Lgs. 81/2008 non da una definizione operativa del rischio basso per la sicurezza e irrilevante per la salute Linee guida delle regioni Lombardia, Emilia- Romagna e Toscana (7 gennaio 2003)

81 Pagina didattica Criteri per la valutazione del rischio 1) Indice di Pericolosità Frasi di rischio 2) Proprietà chimico-fisiche 3) Quantità in uso 4) Tempo di esposizione 5) Tipologia d uso 6) Tipologia di controllo 7) Livello di contatto cutaneo

82 Proprietà chimico-fisiche stato di aggregazione 1) Stato solido, nebbie In questa categoria vanno incluse anche le polveri di dimensioni grosse o medie (cere, paraffine, sapone in polvere, zucchero granulare). 2) Liquidi a bassa volatilità Sono quelli che hanno una bassa tensione di vapore. 3) Liquidi ad alta e media volatilità Sono quelli che hanno una tensione di vapore media o elevata. Sono anche incluse le polveri fini, ovvero quelle in cui durante l'impiego si può vedere formare una nuvola di polvere che rimane aerosospesa per diversi minuti. 4) Stato gassoso

83 Quantità in uso tempo di esposizione A. Quantità in uso Si intende la quantità di agente chimico o del preparato effettivamente presente e destinato, con qualunque modalità, all uso nell ambiente di lavoro su base giornaliera. B. Tempo di esposizione L identificazione del tempo di esposizione deve essere effettuata su base giornaliera, indipendentemente dalla frequenza d uso dell agente su basi temporali più ampie, quali la settimana, il mese o l anno. Se la lavorazione interessa l uso di diversi agenti chimici pericolosi al fine dell individuazione del tempo d esposizione dei lavoratori si considera il tempo che complessivamente espone a tutti gli agenti chimici pericolosi.

84 Tipologia d uso 1) Uso in sistema chiuso 2) Uso all interno di una matrice 3) Uso controllato e non dispersivo 4) Uso con dispersione significativa

85 1) Contenimento completo Tipologia di controllo Corrisponde ad una situazione a ciclo chiuso. 2) Ventilazione o aspirazione locale Questo sistema rimuove il contaminante alla sua sorgente di rilascio, impedendone la dispersione nelle aree con presenza umana, dove potrebbe essere inalato (ad es. lavori sotto cappa). 3) Segregazione separazione Il lavoratore è separato dalla sorgente di rilascio del contaminante da un appropriato spazio di sicurezza, o vi sono adeguati intervalli di tempo fra la presenza del contaminante nell ambiente e la presenza del personale nella stessa area. 4) Diluizione ventilazione Nell ambiente in cui opera il lavoratore vi sono dei sistemi di ricambio d aria che diluiscono l agente chimico. 5) Manipolazione diretta In questo caso il lavoratore opera a diretto contatto con il materiale pericoloso, adottando unicamente maschera, guanti o altri DPI.

86 Livello di contatto cutaneo 1) Nessun contatto 2) Contatto accidentale Non più di un evento al giorno, dovuto a spruzzi o rilasci occasionali. 3) Contatto discontinuo Da due a dieci eventi al giorno, dovuti alle caratteristiche proprie del processo. 4) Contatto esteso Il numero di eventi giornalieri è superiore a dieci.

87 Pagina didattica Classificazione e valutazioni sulla cancerogenicità delle sostanze Classificazione CEE (direttiva 93/21/CEE) Nella direttiva si ritrovano i criteri per la classificazione di una sostanza come cancerogena. L Unione Europea distingue tre categorie: Categoria 1: Sostanze note per gli effetti cancerogeni sull uomo. Esistono prove sufficienti per stabilire un nesso casuale tra l esposizione dell uomo ad una sostanza e lo sviluppo di tumori;

88 Pagina didattica Classificazione e valutazioni sulla cancerogenicità delle sostanze Classificazione CEE (direttiva 93/21/CEE) Categoria 2: Sostanze che dovrebbero considerarsi cancerogene per l uomo. Esistono elementi sufficienti per ritenere verosimile che l esposizione dell uomo ad una sostanza possa provocare lo sviluppo di tumori, in generale sulla base di: adeguati studi a lungo termine effettuati su animali; altre informazioni specifiche. Categoria 3: Sostanze da considerarsi con sospetto per i possibili effetti cancerogeni sull uomo per le quali tuttavia le informazioni disponibili non sono sufficienti per procedere ad una valutazione soddisfacente. Esistono alcune prove ottenute da adeguati studi sugli animali che non bastano tuttavia per classificare la sostanza nella categoria 2.

89 Pagina didattica Classificazione e valutazioni sulla cancerogenicità delle sostanze Classificazione dell'international Agency for Research on Cancer (IARC) La valutazione di questa agenzia si articola in due fasi. Si procede alla valutazione del grado di evidenza di cancerogenicità risultante da dati sull uomo e da dati sugli animali da esperimento. Questi due gruppi vengono dapprima classificati separatamente e poi si effettua una valutazione globale sui dati combinati con l inserimento della sostanza in uno specifico gruppo. Le valutazioni dello IARC sono descritte nelle "IARC Monographs on the evaluation of the Carcinogenic Risk of chemicals to human".

90 Pagina didattica Classificazione e valutazioni sulla cancerogenicità delle sostanze Classificazione dell'international Agency for Research on Cancer (IARC) La IARC definisce cinque gruppi di cancerogenicità (IARC, ): Gruppo 1: Cancerogeno accertato per l uomo: vi è sufficiente evidenza di cancerogenicità nell uomo in studi epidemiologici adeguati. Gruppo 2: il gruppo si divide in due sotto gruppi: 2A: Probabile cancerogeno per l uomo, sulla base di evidenza limitata nell uomo ed evidenza sufficiente negli animali da esperimento; 2B: Sospetto cancerogeno per l uomo, sulla base di evidenza limitata nell uomo e evidenza non del tutto sufficiente negli animali da esperimento oppure di evidenza sufficiente negli animali ed evidenza inadeguata nell uomo.

91 Pagina didattica Classificazione e valutazioni sulla cancerogenicità delle sostanze Classificazione dell'international Agency for Research on Cancer (IARC) La IARC definisce cinque gruppi di cancerogenicità (IARC, ): Gruppo 3: Non classificati per cancerogenicità sull uomo (tutto ciò che non rientra nei gruppi precedenti, viene posto in questo gruppo). Gruppo 4: Probabilmente non cancerogeno per l uomo sulla base di evidenze che indicano l assenza di cancerogenicità nell uomo e negli animali da esperimento e, in alcuni casi, sulla base di evidenze inadeguate o in assenza di dati sull uomo, ma assenza di cancerogenicità negli animali da esperimento in presenza di un ampio numero di dati sperimentali.

92 Riferimenti 1. D. Lgs. 81/2008 Attuazione dell articolo 1 della Legge 3 agosto 2007, n 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. 2. D. Lgs. 106/2009 Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. 3. Linee guida delle regioni Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana del 7 gennaio 2003 Modello di valutazione del rischio da agenti chimici pericolosi per la salute ad uso delle piccole e medie imprese. 4. Napo in DVD, a cura dell INAIL in collaborazione con altri enti previdenziali europei. 5. Safelab La sicurezza nei laboratori, a cura dell INFMedia Laboratory. 6. NIR in Medicina, a cura della Regione Piemonte Assessorato alla Sanità. 7. Schede di sicurezza International Programme on Chemical Safety & Commissione della Comunità Europea

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