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- Regina Agata Alberti
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16 UE: nanoparticelle per diagnosi e cura precoce Alzheimer «BRAINFACTOR.IT Page 1 of 1 02/09/08 UE: nanoparticelle per diagnosi e cura precoce Alzheimer Sarà l Università di Milano Bicocca a tenere le fila di un nuovo progetto per mettere a punto nanoparticelle capaci di diagnosticare e trattare precocemente l Alzheimer a cui parteciperanno 19 centri di ricerca europei fra cui l istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano. Nell immagine PET: deposito di amilode nel cervello di un paziente Alzheimer (sotto, in giallo) rispetto a un cervello in salute, sopra (Adattato da University of Pittsburgh Medical Center, NYT 2007) Il progetto NAD (Nanoparticles for therapy and diagnosis of Alzheimer Disease) - questo il nome della ricerca multidisciplinare finanziata dall Unione Europea con oltre 14 milioni di euro in 5 anni - ha come obiettivo realizzare delle nanoparticelle intelligenti in grado di riconoscere e distruggere nel cervello le placche che scatenano la malattia: a queste nanoparticelle verranno legate molecole in grado di riconoscere e distruggere le placche di amiloide che si depositano nel cervello in particolare nella patologia dell Alzheimer, ha spiegato all ANSA Massimo Masserini, ordinario di biochimica alla Bicocca e coordinatore della ricerca. Seguirà una prima sperimentazione sugli animali e poi sull uomo.
17 ALICE Economia News Abbigliamento e Tessile Page 1 of 1 01/09/08 SALUTE: AL VIA PROGETTO NAD, RICERCA DA 14,6 MLN CONTRO ALZHEIMER 01/09/ :18 Parte oggi il Progetto Nad (Nanoparticles for therapy and diagnosis of Alzheimer Disease), un progetto di ricerca multidisciplinare che ha l'obiettivo di diagnosticare con largo anticipo e contrastare in modo efficace la malattia di Alzheimer. La ricerca, finanziata dal Settimo Programma Quadro dell'unione Europea, avra' un costo totale di 14,6 milioni di euro, di cui 3,8 milioni per l'universita' di Milano-Bicocca, capofila del progetto. Coordinatore scientifico del progetto e' il professor Massimo Masserini, ordinario di biochimica presso la Facolta' di Medicina e Chirurgia. Per l'universita' di Milano-Bicocca sono tre i dipartimenti coinvolti nella ricerca: dipartimento di Medicina Sperimentale, dipartimento di Neuroscienze e Tecnologie Biomediche e dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze. Recenti statistiche indicano che nel mondo 24,3 milioni di persone sono affette da demenza con 4,6 milioni di nuovi casi all'anno (un nuovo caso ogni 7 secondi). In Europa i casi di demenza sono circa 5 milioni, di cui oltre 3 milioni dovuti alla malattia di Alzheimer. Questo valore e' comunque destinato ad innalzarsi drasticamente, visto il continuo aumento delle aspettative di vita; nel 2040 e' previsto che il numero di casi raddoppiera' nell'europa Occidentale e triplichera' nell'europa dell'est. Nonostante i numerosi progressi in ambito scientifico, che hanno permesso di interpretare le basi molecolari della malattia, ben pochi sono stati i progressi in campo terapeutico e diagnostico. L'obiettivo dello studio, sviluppato nel campo delle nanotecnologie, e' quello di realizzare nanoparticelle (NPs) in grado di attraversare la barriera emato-encefalica per raggiungere il cervello, sede principale della malattia di Alzheimer. Alle nanoparticelle verranno legate molecole in grado di riconoscere (diagnosi) e distruggere (terapia) le placche amiloidi che si depositano nel cervello in tale malattia. L'efficacia delle NPs sara' alla fine verificata su modelli animali della malattia (ratti transgenici). Se le aspettative della ricerca saranno attese, si potra' passare alla sperimentazione sull'uomo. I risultati ottenuti potranno avere un enorme impatto nella diagnosi precoce e nella cura di una malattia ad elevato costo sociale ed alta incidenza. Nell'insorgenza e nello sviluppo del morbo di Alzheimer la produzione e l'accumulo del peptide beta-amiloide (A?), un frammento della Proteina Precursore dell'amiloide (App), svolgono un ruolo centrale. I frammenti di beta-amiloide si aggregano formando oligomeri, fibrille e placche che inducono una progressiva degenerazione delle cellule nervose. I tre tipi di nanoparticelle sviluppate e impiegate nel Progetto Nad, polimeriche (PNP), solido-lipidiche (SLN) e liposomi (LIP), avranno il compito di disgregare e rimuovere dal cervello e dal sangue il peptide beta-amiloide in eccesso. La ricerca, che avra' una durata di cinque anni, si svolge nell'ambito della Nanomedicina, un settore di ricerca innovativo che unisce competenze mediche e tecnologiche, ha lo scopo di progettare particelle di dimensioni nanometriche (miliardesimo di metro) con metodi altamente tecnologici per utilizzi scientifici nell'ambito della malattia di Alzheimer. Queste nanoparticelle possiedono numerosi requisiti, che le rendono uniche nell'ambito diagnostico e terapeutico. Tra le caratteristiche si segnalano alta biocompatibilita', bassa immunogenicita', assenza di tossicita', biodegradabilita', stabilita' e facilita' di preparazione. Il progetto Nad coinvolge diciannove partner tra centri di ricerca e piccole e medie imprese provenienti da Italia, Spagna, Portogallo, Francia, Slovacchia, Svezia, Olanda, Ungheria, Finlandia, Grecia, Belgio e Inghilterra, impegnati in un connubio multidisciplinare.
18 Salute: Al Via Progetto Nad, Ricerca Da 14,6 Mln Contro Alzheimer - Yahoo! Notizie Page 1 of 1 01/09/08 Salute: Al Via Progetto Nad, Ricerca Da 14,6 Mln Contro Alzheimer Asca - Lun 1 Set (ASCA) - Roma, 1 set - Parte oggi il Progetto Nad (Nanoparticles for therapy and diagnosis of Alzheimer (Pubblicità) Disease), un progetto di ricerca multidisciplinare che ha l'obiettivo di diagnosticare con largo anticipo e contrastare in modo efficace la malattia di Alzheimer. La ricerca, finanziata dal Settimo Programma Quadro dell'unione Europea, avra' un costo totale di 14,6 milioni di euro, di cui 3,8 milioni per l'universita' di Milano- Bicocca, capofila del progetto. Coordinatore scientifico del progetto e' il professor Massimo Masserini, ordinario di biochimica presso la Facolta' di Medicina e Chirurgia. Per l'universita' di Milano-Bicocca sono tre i dipartimenti coinvolti nella ricerca: dipartimento di Medicina Sperimentale, dipartimento di Neuroscienze e Tecnologie Biomediche e dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze. Recenti statistiche indicano che nel mondo 24,3 milioni di persone sono affette da demenza con 4,6 milioni di nuovi casi all'anno (un nuovo caso ogni 7 secondi). In Europa i casi di demenza sono circa 5 milioni, di cui oltre 3 milioni dovuti alla malattia di Alzheimer. Questo valore e' comunque destinato ad innalzarsi drasticamente, visto il continuo aumento delle aspettative di vita; nel 2040 e' previsto che il numero di casi raddoppiera' nell'europa Occidentale e triplichera' nell'europa dell'est. Nonostante i numerosi progressi in ambito scientifico, che hanno permesso di interpretare le basi molecolari della malattia, ben pochi sono stati i progressi in campo terapeutico e diagnostico. L'obiettivo dello studio, sviluppato nel campo delle nanotecnologie, e' quello di realizzare nanoparticelle (NPs) in grado di attraversare la barriera emato-encefalica per raggiungere il cervello, sede principale della malattia di Alzheimer. Alle nanoparticelle verranno legate molecole in grado di riconoscere (diagnosi) e distruggere (terapia) le placche amiloidi che si depositano nel cervello in tale malattia. L'efficacia delle NPs sara' alla fine verificata su modelli animali della malattia (ratti transgenici). Se le aspettative della ricerca saranno attese, si potra' passare alla sperimentazione sull'uomo. I risultati ottenuti potranno avere un enorme impatto nella diagnosi precoce e nella cura di una malattia ad elevato costo sociale ed alta incidenza. Nell'insorgenza e nello sviluppo del morbo di Alzheimer la produzione e l'accumulo del peptide beta-amiloide (A?), un frammento della Proteina Precursore dell'amiloide (App), svolgono un ruolo centrale. I frammenti di beta-amiloide si aggregano formando oligomeri, fibrille e placche che inducono una progressiva degenerazione delle cellule nervose. I tre tipi di nanoparticelle sviluppate e impiegate nel Progetto Nad, polimeriche (PNP), solido-lipidiche (SLN) e liposomi (LIP), avranno il compito di disgregare e rimuovere dal cervello e dal sangue il peptide beta-amiloide in eccesso. La ricerca, che avra' una durata di cinque anni, si svolge nell'ambito della Nanomedicina, un settore di ricerca innovativo che unisce competenze mediche e tecnologiche, ha lo scopo di progettare particelle di dimensioni nanometriche (miliardesimo di metro) con metodi altamente tecnologici per utilizzi scientifici nell'ambito della malattia di Alzheimer. Queste nanoparticelle possiedono numerosi requisiti, che le rendono uniche nell'ambito diagnostico e terapeutico. Tra le caratteristiche si segnalano alta biocompatibilita', bassa immunogenicita', assenza di tossicita', biodegradabilita', stabilita' e facilita' di preparazione. Il progetto Nad coinvolge diciannove partner tra centri di ricerca e piccole e medie imprese provenienti da Italia, Spagna, Portogallo, Francia, Slovacchia, Svezia, Olanda, Ungheria, Finlandia, Grecia, Belgio e Inghilterra, impegnati in un connubio multidisciplinare.
19 LiberaMente - Notizie, notizie aggiornate online Page 1 of 2 02/09/08 SALUTE: AL VIA PROGETTO NAD, RICERCA DA 14,6 MLN CONTRO ALZHEIMER (ASCA) - Roma, 1 set - Parte oggi il Progetto Nad (Nanoparticles for therapy and diagnosis of Alzheimer Disease), un progetto di ricerca multidisciplinare che ha l'obiettivo di diagnosticare con largo anticipo e contrastare in modo efficace la malattia di Alzheimer. La ricerca, finanziata dal Settimo Programma Quadro dell'unione Europea, avra' un costo totale di 14,6 milioni di euro, di cui 3,8 milioni per l'universita' di Milano-Bicocca, capofila del progetto. Coordinatore scientifico del progetto e' il professor Massimo Masserini, ordinario di biochimica presso la Facolta' di Medicina e Chirurgia. Per l'universita' di Milano-Bicocca sono tre i dipartimenti coinvolti nella ricerca: dipartimento di Medicina Sperimentale, dipartimento di Neuroscienze e Tecnologie Biomediche e dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze. Recenti statistiche indicano che nel mondo 24,3 milioni di persone sono affette da demenza con 4,6 milioni di nuovi casi all'anno (un nuovo caso ogni 7 secondi). In Europa i casi di demenza sono circa 5 milioni, di cui oltre 3 milioni dovuti alla malattia di Alzheimer. Questo valore e' comunque destinato ad innalzarsi drasticamente, visto il continuo aumento delle aspettative di vita; nel 2040 e' previsto che il numero di casi raddoppiera' nell'europa Occidentale e triplichera' nell'europa dell'est. Nonostante i numerosi progressi in ambito scientifico, che hanno permesso di interpretare le basi molecolari della malattia, ben pochi sono stati i progressi in campo terapeutico e diagnostico. L'obiettivo dello studio, sviluppato nel campo delle nanotecnologie, e' quello di realizzare nanoparticelle (NPs) in grado di attraversare la barriera emato-encefalica per raggiungere il cervello, sede principale della malattia di Alzheimer. Alle nanoparticelle verranno legate molecole in grado di riconoscere (diagnosi) e distruggere (terapia) le placche amiloidi che si depositano nel cervello in tale malattia. L'efficacia delle NPs sara' alla fine verificata su modelli animali della malattia (ratti transgenici). Se le aspettative della ricerca saranno attese, si potra' passare alla sperimentazione sull'uomo. I risultati ottenuti potranno avere un enorme impatto nella diagnosi precoce e nella cura di una malattia ad elevato costo sociale ed alta incidenza. Nell'insorgenza e nello sviluppo del morbo di Alzheimer la produzione e l'accumulo del peptide beta-amiloide (A?), un frammento della Proteina Precursore dell'amiloide (App), svolgono un ruolo centrale. I frammenti di beta-amiloide si aggregano formando oligomeri, fibrille e placche che inducono una progressiva degenerazione delle cellule nervose. I tre tipi di nanoparticelle sviluppate e impiegate nel Progetto Nad, polimeriche (PNP), solido-lipidiche (SLN) e liposomi (LIP), avranno il compito di disgregare e rimuovere dal cervello e dal sangue il peptide beta-amiloide in eccesso. La ricerca, che avra' una durata di cinque anni, si svolge nell'ambito della Nanomedicina, un settore di ricerca innovativo che unisce competenze mediche e tecnologiche, ha lo scopo di progettare particelle di dimensioni nanometriche (miliardesimo di metro) con metodi altamente tecnologici per utilizzi scientifici nell'ambito della malattia di Alzheimer. Queste nanoparticelle possiedono numerosi requisiti, che le rendono uniche nell'ambito diagnostico e terapeutico. Tra le caratteristiche si segnalano alta biocompatibilita', bassa immunogenicita', assenza di tossicita', biodegradabilita', stabilita' e facilita' di preparazione. Il progetto Nad coinvolge diciannove partner tra centri di ricerca e piccole e medie imprese provenienti da
20 LiberaMente - Notizie, notizie aggiornate online Page 2 of 2 02/09/08 Italia, Spagna, Portogallo, Francia, Slovacchia, Svezia, Olanda, Ungheria, Finlandia, Grecia, Belgio e Inghilterra, impegnati in un connubio multidisciplinare. STAMPA
21 ANSA.it - Lombardia - Alzheimer: nanoparticelle per diagnosi e cura precoce Page 1 of 1 02/09/08 ALZHEIMER: NANOPARTICELLE PER DIAGNOSI E CURA PRECOCE Capofila della ricerca Universita' di Milano- Bicocca (ANSA) - MILANO, 1 SET - Diagnosticare con largo anticipo e contrastare in modo efficace la malattia di Alzheimer grazie alle nanotecnologie. E' l'obiettivo del progetto NAD, una ricerca multidisciplinare che ha come capofila l'universita' di Milano-Bicocca e che parte ufficialmente oggi grazie a un finanzimento del Settimo Programma Quadro dell'unione Europea. La ricerca, sostenuta con 14,6 milioni di euro in 5 anni, riunisce gli sforzi di 19 centri di ricerca europei.
22 BUR.it - Bollettino Università & Ricerca Page 1 of 2 03/09/08 Università "Bicocca" Ricerca medica e nanotecnologie alleate per sconfiggere l Alzheimer Al via il Progetto NAD (Nanoparticles for therapy and diagnosis of Alzheimer Disease) che prevede l uso di nanoparticelle per la diagnosi e la terapia della malattia di Alzheimer. La ricerca, del costo 14,6 millioni di euro in 5 anni, è finanziata dal Settimo Programma Quadro dell Unione Europea e coinvolge diciannove centri di ricerca europei. L Università di Milano-Bicocca è capofila del Progetto. E' partito il Progetto NAD (Nanoparticles for therapy and diagnosis of Alzheimer Disease), un progetto di ricerca multidisciplinare che ha l obiettivo di diagnosticare con largo anticipo e contrastare in modo efficace la malattia di Alzheimer. La ricerca, finanziata dal Settimo Programma Quadro dell Unione Europea, avrà un costo totale di 14,6 milioni di euro, di cui 3,8 milioni per l Università di Milano-Bicocca, capofila del progetto. Coordinatore scientifico del progetto è il professor Massimo Masserini, ordinario di biochimica presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia. Per l Università di Milano-Bicocca sono tre i dipartimenti coinvolti nella ricerca: dipartimento di Medicina Sperimentale, dipartimento di Neuroscienze e Tecnologie Biomediche e dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze. Recenti statistiche indicano che nel mondo 24,3 milioni di persone sono affette da demenza con 4,6 milioni di nuovi casi all anno (un nuovo caso ogni 7 secondi). In Europa i casi di demenza sono circa 5 milioni, di cui oltre 3 milioni dovuti alla malattia di Alzheimer. Questo valore è comunque destinato ad innalzarsi drasticamente, visto il continuo aumento delle aspettative di vita; nel 2040 è previsto che il numero di casi raddoppierà nell Europa Occidentale e triplicherà nell Europa dell Est. Nonostante i numerosi progressi in ambito scientifico, che hanno permesso di interpretare le basi molecolari della malattia, ben pochi sono stati i progressi in campo terapeutico e diagnostico. L'obiettivo dello studio, sviluppato nel campo delle nanotecnologie, è Il Progetto NAD La ricerca, che avrà una durata di cinque anni, si svolge nell ambito della Nanomedicina - un settore di ricerca innovativo che unisce competenze mediche e tecnologiche - ha lo scopo di progettare particelle di dimensioni nanometriche (miliardesimo di metro) con metodi altamente tecnologici per utilizzi scientifici nell ambito della malattia di Alzheimer. Queste nanoparticelle possiedono numerosi requisiti, che le rendono uniche nell ambito diagnostico e terapeutico. Tra le caratteristiche si segnalano alta biocompatibilità, bassa immunogenicità, assenza di tossicità, biodegradabilità, stabilità e facilità di preparazione. Il progetto NAD coinvolge diciannove partner tra centri di ricerca e piccole e medie imprese provenienti da Italia, Spagna, Portogallo, Francia, Slovacchia, Svezia, Olanda, Ungheria, Finlandia, Grecia, Belgio e Inghilterra, impegnati in un connubio multidisciplinare. I partner NAD Università di Milano-Bicocca (Italia), Università di Madrid (Spagna), Università di Brighton (UK), Università di Parigi-Sud XI (Francia), Slovak Academic of Sciences di Bratislava (Slovacchia), Karolinska Institutet di Stoccolma (Svezia), Università di Amsterdam (Olanda), BioTalentum Ltd. di Godollo (Ungheria), Università di Turku (Finlandia), Nanovector Srl di Torino (Italia), Università di Patrasso (Grecia), Università di Antwerpen (Belgio), Università di Bilbao (Spagna), Università di
23 BUR.it - Bollettino Università & Ricerca Page 2 of 2 03/09/08 quello di realizzare nanoparticelle (NPs) in grado di attraversare la barriera emato-encefalica per raggiungere il cervello, sede principale della malattia di Alzheimer. Alle nanoparticelle verranno legate molecole in grado di riconoscere (diagnosi) e distruggere (terapia) le placche amiloidi che si depositano nel cervello in tale malattia. L efficacia delle NPs sarà alla fine verificata su modelli animali della malattia (ratti transgenici). Se le aspettative della ricerca saranno attese, si potrà passare alla sperimentazione sull uomo. I risultati ottenuti potranno avere un enorme impatto nella diagnosi precoce e nella cura di una malattia ad elevato costo sociale ed alta incidenza. Lancaster (UK), Istituto di Ricerca Farmacologica Mario Negri di Milano (Italia), STAB VIDA Lda di Oeiras (Portogallo), Università di Parigi Pierre e Marie Curie (Francia), GUERBERT SA di Villepinte (Francia), Bial Industrial Farmaceutica di Bilbao (Spagna) BUR Nella insorgenza e nello sviluppo del morbo di Alzheimer la produzione e l accumulo del peptide beta-amiloide (Aß), un frammento della Proteina Precursore dell Amiloide (APP), svolgono un ruolo centrale. I frammenti di beta-amiloide si aggregano formando oligomeri, fibrille e placche che inducono una progressiva degenerazione delle cellule nervose. I tre tipi di nanoparticelle sviluppate e impiegate nel Progetto NAD, polimeriche (PNP), solido-lipidiche (SLN) e liposomi (LIP), avranno il compito di disgregare e rimuovere dal cervello e dal sangue il peptide beta-amiloide in eccesso.
24 Articolo Page 1 of 1 04/09/08 ALZHEIMER: STUDIO ITALIANO, DA NANOTECNOLOGIE SPERANZA DIAGNOSI PRECOCE E CURA (Adnkronos Salute) - AL VIA OGGI PROGETTO NAD ALL'UNIVERSITA' BICOCCA DI MILANO Nanoparticelle in grado di superare la barriera emato-encefalica per condurre fino al cervello molecole in grado di riconoscere e distruggere le 'placche amiloidi' responsabili dell'alzheimer. E' il progetto su cui sta lavorando un gruppo di scienziati italiani ed europei: si chiama Nad (Nanoparticles for therapy and diagnosis of Alzheimer disease) e prevede l'uso di nanoparticelle per la diagnosi tempestiva e la terapia della malattia di Alzheimer. La ricerca, finanziata con 14,6 milioni di euro in 5 anni dal Settimo programma quadro dell'unione europea, coinvolge 19 centri di ricerca e ha l'università di Milano-Bicocca come capofila. All'ateneo lombardo che vede coinvolti nel progetto i dipartimenti di Medicina sperimentale, Neuroscienze e tecnologie biomediche, Biotecnologie e Bioscienze, andranno 3,8 milioni di euro. Le nanoparticelle, create ad hoc dagli scienziati, avranno la missione di traghettare le molecole 'spazzine', in grado di ripulire dal cervello e dal sangue il peptide beta-amiloide in eccesso. Una tecnica la cui efficacia verrà testata su ratti transgenici con Alzheimer. Se le aspettative della ricerca saranno attese, si potrà passare alla sperimentazione sull'uomo, spiegano i ricercatori coinvolti nel progetto che ha come coordinatore scientifico Massimo Masserini, ordinario di biochimica nella facoltà di Medicina e Chirurgia.
25 SALUTE: AL VIA PROGETTO NAD, RICERCA DA 14,6 MLN CONTRO ALZHE... Page 1 of 1 01/09/08 SALUTE: AL VIA PROGETTO NAD, RICERCA DA 14,6 MLN CONTRO ALZHEIMER (ASCA) - Roma, 1 set - Parte oggi il Progetto Nad (Nanoparticles for therapy and diagnosis of Alzheimer Disease), un progetto di ricerca multidisciplinare che ha l'obiettivo di diagnosticare con largo anticipo e contrastare in modo efficace la malattia di Alzheimer. La ricerca, finanziata dal Settimo Programma Quadro dell'unione Europea, avra' un costo totale di 14,6 milioni di euro, di cui 3,8 milioni per l'universita' di Milano-Bicocca, capofila del progetto. Coordinatore scientifico del progetto e' il professor Massimo Masserini, ordinario di biochimica presso la Facolta' di Medicina e Chirurgia. Per l'universita' di Milano-Bicocca sono tre i dipartimenti coinvolti nella ricerca: dipartimento di Medicina Sperimentale, dipartimento di Neuroscienze e Tecnologie Biomediche e dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze. Recenti statistiche indicano che nel mondo 24,3 milioni di persone sono affette da demenza con 4,6 milioni di nuovi casi all'anno (un nuovo caso ogni 7 secondi). In Europa i casi di demenza sono circa 5 milioni, di cui oltre 3 milioni dovuti alla malattia di Alzheimer. Questo valore e' comunque destinato ad innalzarsi drasticamente, visto il continuo aumento delle aspettative di vita; nel 2040 e' previsto che il numero di casi raddoppiera' nell'europa Occidentale e triplichera' nell'europa dell'est. Nonostante i numerosi progressi in ambito scientifico, che hanno permesso di interpretare le basi molecolari della malattia, ben pochi sono stati i progressi in campo terapeutico e diagnostico. L'obiettivo dello studio, sviluppato nel campo delle nanotecnologie, e' quello di realizzare nanoparticelle (NPs) in grado di attraversare la barriera emato-encefalica per raggiungere il cervello, sede principale della malattia di Alzheimer. Alle nanoparticelle verranno legate molecole in grado di riconoscere (diagnosi) e distruggere (terapia) le placche amiloidi che si depositano nel cervello in tale malattia. L'efficacia delle NPs sara' alla fine verificata su modelli animali della malattia (ratti transgenici). Se le aspettative della ricerca saranno attese, si potra' passare alla sperimentazione sull'uomo. I risultati ottenuti potranno avere un enorme impatto nella diagnosi precoce e nella cura di una malattia ad elevato costo sociale ed alta incidenza. Nell'insorgenza e nello sviluppo del morbo di Alzheimer la produzione e l'accumulo del peptide beta-amiloide (A?), un frammento della Proteina Precursore dell'amiloide (App), svolgono un ruolo centrale. I frammenti di beta-amiloide si aggregano formando oligomeri, fibrille e placche che inducono una progressiva degenerazione delle cellule nervose. I tre tipi di nanoparticelle sviluppate e impiegate nel Progetto Nad, polimeriche (PNP), solido-lipidiche (SLN) e liposomi (LIP), avranno il compito di disgregare e rimuovere dal cervello e dal sangue il peptide beta-amiloide in eccesso. La ricerca, che avra' una durata di cinque anni, si svolge nell'ambito della Nanomedicina, un settore di ricerca innovativo che unisce competenze mediche e tecnologiche, ha lo scopo di progettare particelle di dimensioni nanometriche (miliardesimo di metro) con metodi altamente tecnologici per utilizzi scientifici nell'ambito della malattia di Alzheimer. Queste nanoparticelle possiedono numerosi requisiti, che le rendono uniche nell'ambito diagnostico e terapeutico. Tra le caratteristiche si segnalano alta biocompatibilita', bassa immunogenicita', assenza di tossicita', biodegradabilita', stabilita' e facilita' di preparazione. Il progetto Nad coinvolge diciannove partner tra centri di ricerca e piccole e medie imprese provenienti da Italia, Spagna, Portogallo, Francia, Slovacchia, Svezia, Olanda, Ungheria, Finlandia, Grecia, Belgio e Inghilterra, impegnati in un connubio multidisciplinare.
26 Veneto Nanotech - Il Distretto per le Nanotecnologie - Nanotecnologie News Page 1 of 1 01/09/08 Al via il progetto NAD contro l'alzheimer 1/9/ (ASCA) - Roma, 1 set - Parte oggi il Progetto Nad (Nanoparticles for therapy and diagnosis of Alzheimer Disease), un progetto di ricerca multidisciplinare che ha l'obiettivo di diagnosticare con largo anticipo e contrastare in modo efficace la malattia di Alzheimer. La ricerca, finanziata dal Settimo Programma Quadro dell'unione Europea, avra' un costo totale di 14,6 milioni di euro, di cui 3,8 milioni per l'universita' di Milano- Bicocca, capofila del progetto. Coordinatore scientifico del progetto e' il professor Massimo Masserini, ordinario di biochimica presso la Facolta' di Medicina e Chirurgia. Per l'universita' di Milano-Bicocca sono tre i dipartimenti coinvolti nella ricerca: dipartimento di Medicina Sperimentale, dipartimento di Neuroscienze e Tecnologie Biomediche e dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze. Recenti statistiche indicano che nel mondo 24,3 milioni di persone sono affette da demenza con 4,6 milioni di nuovi casi all'anno (un nuovo caso ogni 7 secondi). In Europa i casi di demenza sono circa 5 milioni, di cui oltre 3 milioni dovuti alla malattia di Alzheimer. Questo valore e' comunque destinato ad innalzarsi drasticamente, visto il continuo aumento delle aspettative di vita; nel 2040 e' previsto che il numero di casi raddoppiera' nell'europa Occidentale e triplichera' nell'europa dell'est. Nonostante i numerosi progressi in ambito scientifico, che hanno permesso di interpretare le basi molecolari della malattia, ben pochi sono stati i progressi in campo terapeutico e diagnostico. L'obiettivo dello studio, sviluppato nel campo delle nanotecnologie, e' quello di realizzare nanoparticelle (NPs) in grado di attraversare la barriera emato-encefalica per raggiungere il cervello, sede principale della malattia di Alzheimer. Alle nanoparticelle verranno legate molecole in grado di riconoscere (diagnosi) e distruggere (terapia) le placche amiloidi che si depositano nel cervello in tale malattia. L'efficacia delle NPs sara' alla fine verificata su modelli animali della malattia (ratti transgenici). Se le aspettative della ricerca saranno attese, si potra' passare alla sperimentazione sull'uomo. I risultati ottenuti potranno avere un enorme impatto nella diagnosi precoce e nella cura di una malattia ad elevato costo sociale ed alta incidenza. Nell'insorgenza e nello sviluppo del morbo di Alzheimer la produzione e l'accumulo del peptide beta-amiloide (A?), un frammento della Proteina Precursore dell'amiloide (App), svolgono un ruolo centrale. I frammenti di beta-amiloide si aggregano formando oligomeri, fibrille e placche che inducono una progressiva degenerazione delle cellule nervose. I tre tipi di nanoparticelle sviluppate e impiegate nel Progetto Nad, polimeriche (PNP), solido-lipidiche (SLN) e liposomi (LIP), avranno il compito di disgregare e rimuovere dal cervello e dal sangue il peptide beta-amiloide in eccesso. La ricerca, che avra' una durata di cinque anni, si svolge nell'ambito della Nanomedicina, un settore di ricerca innovativo che unisce competenze mediche e tecnologiche, ha lo scopo di progettare particelle di dimensioni nanometriche (miliardesimo di metro) con metodi altamente tecnologici per utilizzi scientifici nell'ambito della malattia di Alzheimer. Queste nanoparticelle possiedono numerosi requisiti, che le rendono uniche nell'ambito diagnostico e terapeutico. Tra le caratteristiche si segnalano alta biocompatibilita', bassa immunogenicita', assenza di tossicita', biodegradabilita', stabilita' e facilita' di preparazione. Il progetto Nad coinvolge diciannove partner tra centri di ricerca e piccole e medie imprese provenienti da Italia, Spagna, Portogallo, Francia, Slovacchia, Svezia, Olanda, Ungheria, Finlandia, Grecia, Belgio e Inghilterra, impegnati in un connubio multidisciplinare.
27 Consorzio Parsifal - Consorzio di Cooperative Sociali 1 di 1 04/09/ Alzheimer 14,6 milioni per il progetto Nad Notizia 03/09/2008 commenta Invia ad un amico Stampa Facoltà di Medicina e Chirurgia. È partito dal primo settembre Nad (Nanoparticles for therapy and diagnosis of Alzheimer Disease). Si tratta di un progetto di ricerca multidisciplinare che ha l obiettivo di contrastare il morbo di Alzheimer con largo anticipo e in modo efficace. La ricerca, che ha un costo totale di 14,6 milioni di euro, è finanziata dal Settimo Programma Quadro dell Unione Europea. 3,8 milioni saranno destinati all Università di Milano-Bicocca, capofila del progetto, di cui il coordinatore scientifico è il prof. Massimo Masserini, ordinario di biochimica presso la Molti sono stati i progressi fatti in ambito scientifico che hanno permesso di interpretare le basi molecolari della malattia, meno sono stati quelli in campo terapeutico e diagnostico. Obiettivo dello studio, sviluppato nel campo della Nanomedicina, un settore di ricerca innovativo, è realizzare nano particelle (Nps) in grado di attraversare la barriera emato-encefalica e raggiungere il cervello, principale sede dell Alzheimer. Alle nanoparticelle verranno legate molecole in grado di riconoscere (diagnosi) e distruggere (terapia) le placche amiloidi che si depositano nel cervello del malato di Alzheimer. L efficacia sarà testata su animali in laboratorio. Se saranno soddisfatte le aspettative si potrà passare alla sperimentazione sull uomo. I risultati ottenuti potranno avere un grande impatto nella diagnosi precoce e nella cura di una malattia che ha un incidenza molto alta e un costo sociale elevato. Il progetto Nad, che coinvolge 19 centri di ricerca e piccole e medie imprese provenienti di Italia, Spagna, Portogallo, Francia, Slovacchia, Svezia, Olanda, Ungheria, Finlandia, Grecia, Belgio e Inghilterra, impegnati in un connubio multidisciplinare, avrà una durata di 5 anni.
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