Uso della fotocamera digitale

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1 Uso della fotocamera digitale II Scegliere una fotocamera digitale adatta alle proprie esigenze è il primo passo per entrare nel mondo della fotografia digitale. Il passo successivo consiste ovviamente nello scattare le fotografie. Quali sono le funzionalità offerte da una fotocamera digitale, quali le tecniche da adottare per ottenere uno scatto perfetto? Quali sono gli errori da evitare? I capitoli di questa parte cercheranno di rispondere a queste e a molte altre domande. Capitolo 5 Capitolo 6 Modalità di utilizzo Tecniche fotografiche

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3 Modalità di utilizzo 5 Una fotocamera digitale offre svariati programmi che hanno lo scopo di agevolare il più possibile il compito del fotografo. Si va dai programmi completamente automatici ai programmi semiautomatici, fino all impostazione manuale. Inoltre la maggior parte delle fotocamere offre programmi specializzati per compiti ben precisi. Questo capitolo descrive le loro caratteristiche e il loro impiego. Contenuti del capitolo Fotografia automatica Fotografia programmata Fotografia a priorità dei tempi Fotografia a priorità dei diaframmi Fotografia manuale Le modalità di scatto preimpostate La modalità ritratto La modalità paesaggio La modalità fotografia notturna La modalità fotografia notturna con ritratto Gli effetti speciali

4 158 Capitolo 5: modalità di utilizzo Dopo aver acquistato una fotocamera digitale, complice anche la straordinaria economia d uso (uno scatto non vi costa sostanzialmente nulla), vorrete certamente provare a utilizzarla ovunque; in genere vi troverete davanti una ghiera o un pulsante per la selezione di svariati programmi preimpostati. Le fotocamere più semplici offriranno solo una manciata di programmi, comodi per utilizzi generici. Le fotocamere più avanzate offriranno invece molti più programmi,. In generale una fotocamera digitale offre sempre un programma completamente automatico, che consente di scattare fotografie senza pensieri. Inoltre offre una serie di programmi semiautomatici, grazie ai quali potete impostare uno dei valori dell esposizione (tempo o diaframma) e lasciare che la fotocamera calcoli automaticamente l altro valore. Esistono poi i vari programmi specializzati, che il produttore ha predisposto nella fotocamera per agevolare il più possibile la realizzazione di fotografie in situazioni ben precise. Fotografia automatica Capita frequentemente di dover o voler scattare fotografie al volo (Figura 5.1), intendendo unicamente immortalare una scena o una situazione simpatica, particolare Figura 5.1 A volte non avete neppure il tempo di riflettere: in queste situazioni può essere utile l impostazione completamente automatica.

5 Capitolo 5: modalità di utilizzo 159 o significativa, senza avere il tempo o la voglia di preoccuparsi troppo delle varie impostazioni offerte dalla fotocamera. In pratica, in questi casi volete utilizzare la fotocamera senza troppi pensieri e contando sul fatto che la sua logica di elaborazione interna sarà in grado di realizzare, in media, una fotografia corretta. La posizione automatica di una fotocamera digitale serve proprio a questo: uno scacciapensieri (Figura 5.2) per il fotografo, che voglia unicamente scattare una fotografia. Il risultato di una fotografia scattata in questo modo può essere talvolta perfetto, talvolta sufficiente e talvolta insoddisfacente, a seconda delle situazioni. Figura 5.2 Quando la natura della fotografia non pone particolari problematiche, l impostazione automatica può essere tutto ciò di cui avete bisogno: niente pensieri e ottimi risultati. Nota: La posizione automatica è l unica disponibile sulla maggior parte delle fotocamere dei telefoni cellulari, sulle videocamere e sulle fotocamere più economiche.

6 160 Capitolo 5: modalità di utilizzo Ciò che accade quando si utilizza l impostazione completamente automatica di una fotocamera digitale dipende sostanzialmente dalla logica di elaborazione interna che il costruttore ha inserito nella fotocamera. Le fotocamere più economiche eseguiranno una lettura dell immagine considerando la media dei livelli di luminosità presenti nell immagine e scatteranno la fotografia impostando un tempo piuttosto breve, per non produrre scatti mossi, ma non brevissimo, per non costringere a utilizzare diaframmi troppo aperti che ridurrebbero troppo la profondità di campo. Nota: I concetti di reciprocità fra il tempo di scatto e il diaframma e il legame esistente fra apertura del diaframma e profondità di campo sono stati trattati nel Capitolo 2. Ciò produrrà in media una fotografia corretta, ma può anche portare a palesi errori di valutazione: che cosa accade se il soggetto della fotografia è illuminato in modo differente rispetto al resto della scena? La fotocamera cercherà di calcolare un esposizione media, con il risultato che un soggetto ben illuminato su uno sfondo scuro risulterà certamente sovraesposto (Figura 5.3), mentre se al contrario il soggetto è un po in ombra su uno sfondo molto chiaro (ovvero in controluce), apparirà decisamente scuro (Figura 5.4). Figura 5.3 Lo sfondo scuro ha ingannato la fotocamera in posizione automatica. In questo modo sono spariti tutti i dettagli del volto, decisamente sovraesposto. Figura 5.4 Anche in condizioni di controluce la posizione automatica della fotocamera genera quasi certamente esposizioni errate, dove lo sfondo è esposto correttamente mentre il vero soggetto della fotografia è buio.

7 Capitolo 5: modalità di utilizzo 161 Anche un autofocus non intelligente, che valuta genericamente un ipotetico soggetto posto al centro della fotografie, può produrre risultati errati. Che cosa accade se il soggetto è decentrato rispetto alla fotografia? Che cosa accade se state ritraendo due persone separate da un po di spazio e l autofocus cerca di mettere a fuoco proprio la posizione centrale, dove in realtà si trova solo lo sfondo? Naturalmente in queste situazioni il vero soggetto della fotografie risulterà fuori fuoco. Nota: Quando eseguite la manovra di pre-scatto, ovvero quando premete fi no a metà corsa il pulsante di scatto, alcune fotocamere indicano, utilizzando metodi che variano da produttore a produttore e da fotocamera a fotocamera, quello che ritiene essere il soggetto della fotografi a. Se notate che la fotocamera ha individuato un soggetto errato, ritentate lo scatto cercando di inquadrare meglio il vero soggetto della fotografi a. Alcune fotocamere offrono anche la possibilità di variare la composizione della fotografi a dopo il pre-scatto e prima dello scatto. In questo modo potrete inquadrare il soggetto, spostare leggermente la fotocamera in modo da inquadrare la scena diversamente e poi fi nalmente completare lo scatto. Ecco perché molte fotocamere sono dotate di sistemi intelligenti a più zone, i quali, in base a complesse tabelle memorizzate nella fotocamera dal costruttore, tenteranno di scoprire la composizione della fotografia. In questo caso, la fotocamera riuscirà a individuare automaticamente eventuali soggetti decentrati, anche soggetti multipli e imposterà valori di fuoco ed esposizione corretti per questi soggetti, assegnando allo sfondo un importanza inferiore. Naturalmente in questa situazione avrete una maggiore certezza di ottenere uno scatto corretto, contando sull esperienza dei fotografi, che il costruttore avrà distillato nella logica operativa della fotocamera digitale. Nota: Anche se la fotocamera offre impostazioni manuali per il fuoco e l esposizione, scegliendo un impostazione completamente automatica tutte queste funzionalità verranno disattivate. Quando scegliete la posizione automatica chiedete alla macchina di fare tutto da sola (vi rimane ovviamente lo scatto) e decidete di non poter intervenire in alcun modo modifi cando le sue impostazioni. D altra parte se avete bisogno di modifi - care le scelte automatiche della macchina, dovreste utilizzare altri tipi di programmi. Quando scegliere l impostazione automatica La fotografia completamente automatica può essere utile in tutte quelle situazioni in cui occorre scattare fotografie al volo, quando non avete la voglia o il tempo di preoccuparvi delle impostazioni della fotocamera. Se l esposimetro e l autofocus della fotocamera sono sufficientemente intelligenti, il risultato sarà molto probabilmente una fotografia corretta. È un impostazione adatta un po per tutti gli usi, in quanto non è specializzata per alcun utilizzo particolare. Potete prendere l abitudine di lasciare impostata sulla fotocamera questa modalità, così che basti accenderla per avere la certezza di scattare foto mediamente corrette.

8 162 Capitolo 5: modalità di utilizzo Quando è meglio non scegliere l impostazione automatica Se dovete fotografare soggetti in movimento (atleti, competizioni, bambini o foto in corsa su un automezzo) i tempi normalmente selezionati dalla modalità automatica potrebbero non essere sufficientemente brevi; in tal caso produrranno immancabilmente fotografie mosse. Quando il soggetto si trova in una posizione fortemente decentrata nella composizione della fotografia, anche i migliori sistemi automatici non riusciranno a individuarlo come soggetto della fotografia e si concentreranno su qualche altro elemento più centrale. Quando il soggetto è illuminato in modo particolare e differente dal contesto, come per esempio nel caso di un artista che si esibisce su un palco, perfettamente illuminato dalle luci di scena su uno sfondo normalmente scuro o al contrario nel caso di un soggetto fotografato controluce o comunque male illuminato rispetto al contesto, l impostazione automatica cercherà di calcolare un valore medio adeguato per scattare una fotografia in cui risultino visibili tutti i soggetti. Non sempre questo è l effetto desiderato. In una foto di scena la fotocamera sceglierà immancabilmente un tempo troppo lento, per riuscire a presentare anche qualche dettaglio dello sfondo, con il risultato che l artista in primo piano sarà quasi certamente mosso e sovraesposto. Analogamente un soggetto fotografato controluce risulterà immancabilmente sottoesposto, in quanto la fotocamera cercherà di calcolare un esposizione in grado di fornire anche un certo livello di dettaglio dello sfondo. Quest ultima condizione si verifica anche quando la fotografia viene scattata in condizioni di illuminazione che l occhio e il cervello sanno come gestire ma in cui una fotocamera viene facilmente ingannata, come sulla neve o in spiaggia. In queste condizioni il riverbero del terreno genera una luminosità generale notevolissima e una fotocamera impostata in modo automatico verrà abbagliata e cercherà di rendere in modo corretto l intera scena, con il risultato di rappresentare con toni estremamente scuri il vero soggetto della fotografia. Anche in condizioni di illuminazione particolari, per esempio quando volete scattare una fotografia notturna a un soggetto distante, come un monumento, o ai fuochi d artificio, la fotocamera leggerà sull immagine una condizione di scarsa luminosità e, immancabilmente, metterà in azione il piccolo flash presente sulla fotocamera,il quale però non riuscirà a illuminare in alcun modo il monumento e tanto meno potrà illuminare i fuochi d artificio. Il risultato sarà quindi una fotografia estremamente scura, molto diversa da ciò che intendevate ottenere. Fotografia programmata Può sembrare strano che su una fotocamera esista una posizione automatica e una posizione programmata ; che differenze vi sono fra queste due impostazioni? Nella modalità automatica la fotocamera ha la facoltà di scegliere tutte le impostazioni necessarie per gestire lo scatto: tempo, diaframma, autofocus, flash e sensibilità del CCD.

9 Capitolo 5: modalità di utilizzo 163 Nella modalità programmata il fotografo ha invece alcune possibilità di intervento in più. Per esempio potrete intervenire sul tipo di autofocus impiegato dalla fotocamera. Alcune fotocamere offrono infatti più modalità di valutazione dell esposizione e dell autofocus (media pesata al centro, valutativa, spot). Potrete quindi scegliere per esempio quale soggetto mettere a fuoco e potrete decidere di disattivare il flash della fotocamera (Figura 5.5), quando il suo uso è vietato o quando vi rendete conto che, data la distanza del soggetto, il lampo del flash non farebbe alcuna differenza e comporterebbe unicamente uno spreco, talvolta ingente, di energia elettrica. Abbiamo già parlato nel Capitolo 2 di ciò che si intende per sensibilità del sensore CCD di una fotocamera digitale. In posizione automatica, la fotocamera sceglierà automaticamente il valore della sensibilità in base alla luminosità ambientale, producendo immagini più o meno nitide o sgranate, ovvero ricche di grana. Figura 5.5 In condizioni di scarsa luminosità, la modalità automatica attiva immancabilmente il flash. Non sempre però l intervento del flash è utile o consentito, per esempio nei panorami notturni e nei musei.

10 164 Capitolo 5: modalità di utilizzo In modalità automatica, l eventuale sistema di messa a fuoco manuale non sarà disponibile, mentre lo sarà nella modalità programmata. Talvolta la fotocamera è anche dotata di altre impostazioni manuali (come la sincronizzazione del flash sulla prima o la seconda tendina o l impostazione dell eventuale sistema di stabilizzazione). Tutte queste funzionalità in modalità automatica saranno controllate dalla fotocamera, mentre in modalità programmata potranno essere configurate a piacere e anche disattivate in caso di necessità. Per tutti gli altri aspetti, la modalità programmata si comporta come la modalità automatica. Quando scegliere l impostazione programmata La modalità programmata è in pratica una modalità automatica che offre al fotografo alcune possibilità di intervento in più, impiegando le funzionalità della fotocamera. Per esempio, se vi rendete conto che nella scena che state fotografando il flash sarebbe completamente inutile o addirittura dannoso o indesiderato (Figura 5.6), scegliete l impostazione programmata e poi disattivate il flash. Non potendo contare sul flash la fotocamera sceglierà per forza di cose tempi di esposizione più lunghi e dunque dovrete fotografare con mano molto ferma o con l ausilio di un cavalletto, ma otterrete lo scatto che desiderate. Figura 5.6 Questa fotografia è disegnata dalla debole luce che filtra dalle finestre. La modalità automatica avrebbe richiamato il flash, il quale a sua volta avrebbe completamente cambiato l atmosfera della fotografia.

11 Capitolo 5: modalità di utilizzo 165 Nota: In genere, nella fotografi a con fl ash, viene automaticamente impostato sulla fotocamera il tempo di 1/60 di secondo. Nel corso di questo breve periodo di tempo, la fotocamera produce il lampo, di durata molto più breve. Questo è il motivo per cui un paesaggio notturno con fl ash produrrà immancabilmente risultati completamente neri: la fotocamera penserà di poter contare sul fl ash e si posizionerà automaticamente su 1/60 di secondo. Ma il fl ash non inciderà affatto sull illuminazione globale del paesaggio notturno, pertanto il risultato sarà troppo scuro. Se volete impostare l autofocus o il metodo di lettura dell esposimetro in modo particolare perché il soggetto si trova in una posizione decentrata (Figura 5.7) o è illuminato in modo molto differente dal contesto, scegliete la modalità programmata e usate le impostazioni della fotocamera per consentirle di individuare meglio il soggetto. Figura 5.7 Qui il soggetto è la colonna a sinistra, che si trova in posizione decentrata ed è illuminata diversamente dal resto della scena. La modalità programmata consente di intervenire sull esposizione.

12 166 Capitolo 5: modalità di utilizzo In condizioni di scarsa luminosità, per evitare che la fotocamera scelga automaticamente un impostazione di alta sensibilità del CCD che produce immancabilmente foto troppo ricche di grana, scegliete la modalità programmata e poi intervenite sui comandi della fotocamera in modo da bloccare il valore di sensibilità alle posizioni 100 o 200 ISO. Potendo contare su un CCD meno sensibile, la fotocamera dovrà scegliere per forza di cose un tempo di esposizione più lungo, aumentando le probabilità di mosso. Ma se il soggetto è fermo e la fotocamera è collocata su un cavalletto o un supporto stabile, potrete anche scegliere tempi di posa piuttosto lunghi e non rischierete mai di ottenere foto mosse. Avendo scelto per il CCD un impostazione di sensibilità non troppo accentuata, potrete però contare su immagini virtualmente esenti da grana. Nota: Abbiamo parlato del significato del termine sensibilità nel caso dei sensori CCD all interno del Capitolo 2. In realtà non viene alterata la sensibilità del sensore ma solamente l amplificazione del segnale raccolto dai fotositi del sensore CCD. Per ogni altra spiegazione si rimanda al Capitolo 2. Quando è meglio non scegliere l impostazione programmata Se il soggetto (o il fotografo) è in movimento (Figura 5.8), l impostazione programmata non è appropriata, poiché la fotocamera potrebbe scegliere tempi troppo lunghi, che non sarebbero in grado di congelare adeguatamente l azione. Se il soggetto è molto particolare, per esempio se volete fotografare fuochi d artificio o artisti che si esibiscono su un palco, questa impostazione soffre più o meno degli stessi problemi dell impostazione automatica; le possibilità di intervento che avrete a disposizione in modalità programmata non saranno sufficienti per consentirvi di ottenere esattamente lo scatto che cercate. In generale la coppia tempo/diaframma verrà scelta sempre dalla fotocamera e non potrete mai ottenere, con i pochi interventi che avrete a disposizione, il livello di intervento che desiderate sulla fotografia. Figura 5.8 La scena è costituita da piccoli automi con movimento idraulico. Di conseguenza è piuttosto movimentata e la modalità programmata ha scelto un tempo troppo lento. Alcuni elementi della fotografia sono pertanto mossi.

13 Capitolo 5: modalità di utilizzo 167 Se i soggetti sono collocati a distanze differenti rispetto alla fotocamera e volete ottenere un controllo più preciso della profondità di campo, ovvero se volete che il fuoco cada esclusivamente sul soggetto e che lo sfondo o qualche altro oggetto di contorno posto davanti al soggetto risultino sfuocati, non troverete nell esposizione programmata un alleato in questa esigenza. Se dovete scattare una fotografia notturna in cui i soggetti della fotografia sono sostanzialmente due, ovvero una persona in primo piano e le luci della città o il tramonto sullo sfondo (Figura 5.9), la modalità programmata non vi sarà di alcun aiuto, poiché individuerà unicamente il soggetto in primo piano e, se avrete attivato il flash lo illuminerà correttamente producendo uno sfondo quasi completamente buio. Se non avete attivato il flash la fotocamera impiegherà tempi estremamente lunghi con enormi rischi di mosso sia per lo sfondo sia, soprattutto, per il soggetto; la fotocamera andrà pertanto collocata su un supporto stabile. Figura 5.9 Questa situazione è troppo complessa per la modalità programmata: il buio è quasi completo. Occorrerebbe un fl ash per illuminare i soggetti in primo piano e un tempo lungo per cogliere le luci sul molo e la luminosità residua dopo il tramonto. Fotografia a priorità dei tempi Nella fotografia a priorità dei tempi potete impostare il tempo di scatto e la fotocamera imposterà di conseguenza l apertura del diaframma. Abbiamo già parlato nel Capitolo 2 del legame di reciprocità che unisce tempi e diaframmi. Come abbiamo detto, nella fotografia tutto si basa sulla luce. Per regolare l ingresso della luce nella fotocamera il fotografo ha due possibilità: intervenire sul tempo di scatto oppure sull apertura del diaframma. Questi due interventi producono risultati differenti. Controllando il tempo di scatto potremo congelare un azione che si svolge rapidamente. Nota: Abbiamo detto il più possibile rapido perché non sempre scegliendo la priorità dei tempi si può impostare sulla fotocamera un tempo veramente rapido. Tutto dipende dalle condizioni di illuminazione e dalle esigenze. In una competizione e in condizioni di ottima luminosità, il più possibile rapido signifi ca 1/500 di secondo, 1/1000 di secondo o un tempo ancora più breve. In condizioni di scarsa luminosità, per esempio ove sia vietato l utilizzo del fl ash (per esempio davanti a un affresco) o nei casi in cui il fl ash produrrebbe un risultato indesiderato (come quando volete fotografare il sonno (continua)

14 168 Capitolo 5: modalità di utilizzo di un bimbo) o ancora quando volete fotografare il panorama notturno di una città, il più possibile rapido può significare mezzo secondo, un secondo e oltre. Nella fotografia a priorità dei tempi, dovete impostare il tempo di scatto e la fotocamera calcolerà automaticamente sulla base delle condizioni di illuminazione della scena, il valore per il diaframma. La coppia tempo/diaframma consentirà di far entrare nella fotocamera la quantità di luce necessaria per lo scatto. Se impostate un tempo troppo rapido, la fotocamera presenterà in rosso o in modo lampeggiante la massima apertura del diaframma; ciò significa che con un tempo così breve, la fotocamera è costretta ad aprire completamente il diaframma, ma ciò non è ancora sufficiente per fare entrare nella fotocamera una quantità di luce sufficiente per lo scatto. In questo caso dovrete selezionare un tempo più lento o rassegnarvi a scattare una fotografia sottoesposta, ovvero scura, che entro certi limiti potrete correggere successivamente utilizzando un software di editing grafico come Adobe Photoshop CS2. La fotografia a priorità dei tempi si utilizza in pratica in tutte le situazioni in cui l elemento fondamentale della fotografia è il tempo di scatto. L esempio più ovvio si ha con gli eventi sportivi (Figura 5.10). Se le condizioni di illuminazione lo consentono, dovete impostare il tempo di scatto più breve offerto dalla fotocamera (in genere compreso fra 1/500 di secondo e 1/2000 di secondo). Figura 5.10 Più il soggetto è sfuggente più il tempo deve essere rapido. Questa fotografia per esempio è stata scattata a 1/1000 di secondo.

15 Capitolo 5: modalità di utilizzo 169 Con tempi così rapidi non è necessario tenere immobile la fotocamera e aspettare che il soggetto passi nel campo inquadrato. Potrete letteralmente inseguire il soggetto con la fotocamera e premere il pulsante di scatto nell istante più significativo o quando il soggetto risulta ben illuminato o sta compiendo un gesto particolare. Per esempio se state inseguendo con l obiettivo della fotocamera un autovettura che sfreccia su un circuito, con questi tempi di scatto potrete congelare l azione e ottenere uno scatto in cui il soggetto è perfettamente a fuoco e fermo. Potete anche provare a utilizzare tempi un po meno brevi; inseguendo con la fotocamera l autovettura questa risulterà ancora a fuoco e nitida, ma probabilmente lo sfondo risulterà leggermente mosso e produrrà una scia che accentua il senso della velocità. Non è detto che sia il soggetto a muoversi. Se dovete scattare una fotografia da un mezzo in movimento, per esempio un treno o un autobus turistico, scegliete il tempo più rapido consentito dalle condizioni di illuminazione, almeno 1/250 di secondo, in modo da ottenere foto perfettamente nitide. Anche le attività dei bambini possono essere catturate con una certa sicurezza utilizzando la fotografia a priorità dei tempi (Figura 5.11). Scegliete tempi di 1/125 di secondo o 1/250 di secondo o comunque il tempo più rapido possibile date le condizioni di illuminazione; (in una giornata di pieno sole e all aperto potrete scegliere tempi molto più brevi che non in un interno o in una giornata uggiosa). Figura 5.11 Per congelare le azioni dei bambini bastano tempi meno rapidi: questa fotografia è riuscita a congelare l azione con 1/250 di secondo.

16 170 Capitolo 5: modalità di utilizzo Se dovete scattare fotografie durante uno spettacolo o anche una recita scolastica, potete scegliere il tempo più breve consentito dall illuminazione artificiale predisposta sul palco. Tenete presente che in questo caso è probabile che il soggetto risulti particolarmente illuminato mentre lo sfondo sia molto più scuro. Una situazione di questo tipo è particolarmente adatta a fotocamere dotate di misurazione spot dell esposizione e dell autofocus e, possibilmente, di uno stabilizzatore dell immagine. Le prime due funzionalità vi consentiranno di leggere i valori appropriati per esporre correttamente il soggetto della fotografia, mentre lo stabilizzatore vi consentirà di scattare fotografie con tempi un po più lenti, avendo comunque una maggiore probabilità di realizzare foto non mosse. Occorre considerare che lo stabilizzatore di immagini è in grado di compensare solo i movimenti della fotocamera, inevitabili quando si scatta a mano libera con tempi lenti, mentre non potrà fare nulla per stabilizzare eventuali movimenti del soggetto; in altre parole, se sarete voi a muovere leggermente la mano durante lo scatto, tale movimento potrà essere compensato, mentre se sarà il soggetto a muoversi, il risultato sarà necessariamente una fotografia mossa. Quando scegliere la fotografia a priorità dei tempi Ogni volta che il fattore predominante nella fotografia è il tempo, quando dovete congelare un azione o comunque quando dovete scegliere il tempo più breve possibile in base alle condizioni di illuminazione della scena che state fotografando. Quando volete scegliere un tempo non brevissimo, che introduca una certa quantità di mosso controllato, utile per donare dinamismo a una fotografia. Quando è meglio non scegliere la fotografia a priorità dei tempi Se quello che conta è la composizione della fotografia (Figura 5.12) e un controllo preciso della profondità di campo, come nei ritratti, è opportuno impostare la fotocamera sulla fotografia a priorità dei diaframmi. Quando le condizioni di illuminazione sono particolari (per esempio volete fotografare i fuochi artificiali) potete scegliere la fotografia a priorità dei tempi e impostare un tempo di scatto non brevissimo, di un secondo, in modo da cogliere la traccia dei Figura 5.12 La priorità dei tempi non è adatta a quelle situazioni in cui conta la composizione, come nei ritratti. Impostando la priorità dei diaframmi avrete il pieno controllo della profondità di campo.

17 Capitolo 5: modalità di utilizzo 171 fuochi artificiali mentre si proiettano sul cielo; tuttavia molte fotocamere offrono un impostazione specifica per i fuochi artificiali che consentono di scattare questo genere di fotografie senza troppe preoccupazioni. Se volete scattare una fotografia notturna dove avete un soggetto in primo piano e uno sfondo che vi interessa riprodurre non completamente buio, potete usare in modo creativo la fotografia a priorità dei tempi col flash. In particolare potete impostare un tempo di esposizione lento, adatto per lo sfondo ma lasciare anche scoccare il lampo del flash. Il flash illuminerà il soggetto in primo piano mentre il lungo tempo di esposizione consentirà di cogliere i dettagli dello sfondo. Questo tipo di fotografia può però essere un po complesso da ottenere, in quanto il soggetto deve imparare a non muoversi anche dopo che avrà visto il lampo, poiché la fotografia sarà ancora in corso: per esempio la fotografia potrebbe durare un secondo oltre il lampo del flash e per tutto questo tempo il soggetto dovrà stare il più possibile fermo. Per questo tipo di esigenza è però probabile che la fotocamera offra un programma specifico. Figura 5.13 Molte fotocamere digitali offrono un impostazione specifica per i fuochi d artificio. Fotografia a priorità dei diaframmi Alcune fotocamere offrono la possibilità di scattare fotografie impostando manualmente l apertura del diaframma e lasciando che la fotocamera calcoli di conseguenza il tempo di esposizione sulla base delle condizioni di illuminazione ambientali. Abbiamo già parlato nel Capitolo 2 della relazione di reciprocità che lega i tempi e i diaframmi. Sostanzialmente ciò che accade è che chiudendo il diaframma si riduce la quantità di luce che entra dall obiettivo e pertanto sarà necessario un tempo di esposizione più lungo. Sostanzialmente l apertura del diaframma determina la profondità di campo della fotografia. Il controllo della profondità di campo è particolarmente evidente nella fotografia con teleobiettivo. Le lunghezze focali grandangolari spinte non offrono particolari problemi di profondità di campo e spesso con una lunghezza focale grandangolare la profondità di campo è totale: qualunque tipo di intervento facciate sulla fotocamera, risulterà sempre tutto a fuoco, da pochi centimetri di distanza dall obiettivo fino all infinito. La situazione è esattamente l opposto con i teleobiettivi, dove la profondità

18 172 Capitolo 5: modalità di utilizzo di campo con lunghezze focali molto elevate può essere molto limitata: poche decine di centimetri a lunga distanza o addirittura pochi centimetri a breve distanza. Scegliendo un diaframma chiuso aumentate la profondità di campo, ovvero la quantità di soggetti posti a distanze differenti che risultano contemporaneamente a fuoco nella fotografia (Figura 5.14). Aprendo il diaframma ottenete invece una graduale riduzione della profondità di campo, fino a tenere a fuoco unicamente il soggetto o anche unicamente gli occhi del soggetto, mentre ogni elemento che si trova davanti o dietro al soggetto risulterà più o meno sfuocato. L impostazione della priorità dei diaframmi ha un utilizzo meno intuitivo rispetto a quello della priorità dei tempi. Quando avete bisogno di scattare una fotografia a priorità di tempi, in genere dovete congelare un azione e quindi scegliete il tempo più breve che le condizioni di illuminazione e la fotocamera vi consentono. Quando invece scegliete la priorità dei diaframmi, normalmente avete a che fare con un Figura 5.14 La situazione è statica. Il soggetto in primo piano e lo sfondo sono entrambi a fuoco, grazie a un uso accorto della priorità dei diaframmi.

19 Capitolo 5: modalità di utilizzo 173 soggetto statico o quasi. Tipici esempi sono il ritratto e la fotografia di un oggetto vicino o di una natura morta. Qui dovrete osservare nel display il soggetto mentre viene messo a fuoco dall autofocus (o manualmente se preferite e se la macchina fotografica ve lo consente). Potrete notare che chiudendo il diaframma i tempi si allungano ma aumenta la profondità di campo e risulteranno a fuoco anche gli oggetti posti davanti e dietro al soggetto. Aprendo il diaframma, al contrario, i tempi di scatto si accorceranno e parallelamente noterete sul display che gli oggetti posti davanti e dietro al soggetto risulteranno sempre più sfuocati (Figura 5.15). Regolate l apertura del diaframma in modo da ottenere esattamente il tipo di fotografie che desiderate. Per esempio, in un ritratto, è utile isolare il soggetto rispetto allo sfondo intervenendo sulla profondità di campo, ovvero aprendo il diaframma fino a sfuocare nel modo desiderato lo sfondo. In questo modo il centro d attenzione della fotografia sarà sul soggetto e in particolare sui suoi occhi; lo sfondo, più o meno sfuocato a seconda delle necessità, fornirà informazioni di contesto, utili solo per inquadrare il luogo in cui è stata scattata la fotografia, senza però rivelare troppi dettagli che rappresenterebbero unicamente una distrazione in una fotografia di questo tipo. Per ottenere esattamente i risultati che desiderate saranno necessarie delle prove, osservando, se possibile, il risultato dello scatto su uno schermo di maggiori dimensioni, come il monitor di un PC, o almeno sfruttando le funzionalità di ingrandimento della fotografia sul piccolo display della fotocamera. Potrete così valutare se la com- Figura 5.15 Qui il fuoco è puntato esclusivamente sul soggetto: gli oggetti in primo piano e sullo sfondo (anche se si trovano a pochi centimetri di distanza) sono sfuocati.

20 174 Capitolo 5: modalità di utilizzo posizione della fotografia e la distinzione fra soggetto a fuoco e sfondo o altri oggetti sfuocati è esattamente quella che stavate ricercando. Quando scegliere la fotografia a priorità dei diaframmi La fotografia a priorità dei diaframmi è utile quando nello scatto state cercando di controllare con precisione la profondità di campo, per esempio nelle fotografie di ritratto. Può essere utile anche nella fotografie di soggetti statici o quasi, con un teleobiettivo con lunghezza focale molto spinta. Come abbiamo detto nel Capitolo 2, in un teleobiettivo la profondità di campo è molto limitata e questa caratteristica si accentua a mano a mano che aumenta la lunghezza focale del teleobiettivo. Se le condizioni di illuminazione lo consentono, potete impostare la modalità di scatto a priorità dei diaframmi, in modo da poter ottenere la massima profondità di campo possibile sulle lunghezze focali più spinte. Il controllo della profondità di campo garantito dalla fotografia a priorità dei diaframmi può essere utile anche nella fotografia macro (Figura 5.16). In questi casi il soggetto si trova a pochi centimetri, talvolta pochi millimetri di distanza dalla lente frontale della fotocamera. In queste condizioni la profondità di campo presenta sostanzialmente gli stessi problemi che esistono con i teleobiettivi spinti: se volete fotografare la corolla di un fiore, tipicamente potrete mettere a fuoco solo una parte degli elementi che lo compongono (la corolla, gli stami, il pistillo e così via). In questi casi, dovendo sacrificare una parte del piccolo soggetto dovete privilegiare quella parte che attrarrà di più l attenzione per colore, forma o per altre caratteristiche. Per esempio se state fotografando un ape posata su un fiore, curate soprattutto che il fuoco cada sull insetto e sulla zona circostante, che con maggiore probabilità attrarranno lo sguardo dell osservatore. In queste condizioni il controllo del diaframma può essere molto utile, in quanto potrà estendere di qualche millimetro la profondità di campo, aumentando così la quantità di soggetti a fuoco all interno della composizione. Naturalmente per aumentare la profondità di campo occorre chiudere il diaframma e pertanto allungare i tempi di scatto. Se un fiore, in assenza di vento e con un supporto adeguato, come un cavalletto, può essere molto collaborativo e sopportare tempi di scatto molto lunghi, lo stesso non si può dire degli insetti. Se volete cogliere un particolare architettonico nella facciata di un palazzo o di una chiesa e la fotocamera è dotata di un teleobiettivo di buona lunghezza focale, probabilmente potreste avere problemi di profondità di campo, in quanto non tutto l elemento architettonico risulta essere perfettamente a fuoco. In questi casi può essere utile utilizzare la priorità dei diaframmi per controllare la profondità di campo. Naturalmente anche in questo caso vi è il rovescio della medaglia: una maggiore profondità di campo è garantita solo da un diaframma piuttosto chiuso e ciò allungherà per forza di cose i tempi di scatto e renderà talvolta necessario l utilizzo di un cavalletto o quanto meno di un supporto adeguato.

21 Capitolo 5: modalità di utilizzo 175 Figura 5.16 Anche nelle fotografie macro il controllo della profondità di campo consente di mantenere a fuoco tutti gli elementi. Quando è meglio non scegliere la fotografia a priorità dei diaframmi Ovviamente nelle situazioni in cui l elemento predominante è il tempo, ovvero nelle foto d azione, nelle foto familiari con bambini o animali e nelle foto in condizioni di scarsa luminosità, dove non potete contare su un supporto adeguato come un cavalletto. Nelle foto in condizioni di illuminazione particolari, generalmente troppo scarse, cercherete di scattare con il più breve tempo possibile che sia in grado di garantire un esposizione corretta o quanto meno con una sottoesposizione non troppo accentuata, che possa essere ritoccata successivamente con un software di editing grafico come Adobe Photoshop CS2. Fotografia manuale Con l impostazione manuale dei parametri di scatto, avete la massima libertà nella composizione della fotografia. Mentre nelle due modalità semiautomatiche, a priorità dei tempi e dei diaframmi, potete impostare uno di questi due valori e contare comunque sull intervento dell esposimetro per la corretta regolazione dell altro valore, con l impostazione manuale (presente solo su alcune fotocamere digitali) avrete

22 176 Capitolo 5: modalità di utilizzo la possibilità di impostare esattamente tutti i parametri che desiderate. Verrebbe da chiedersi, dato che l esposimetro aiuta a creare le condizioni ottimali di scatto impostando una coppia tempo/diaframma tale da garantire una corretta esposizione, perché mai bisognerebbe ignorare i suoi consigli? A volte potete voler dare un interpretazione della realtà, senza limitarvi a fotografarla così come si presenta. Nota: Alcune fotocamere sono dotate di un impostazione manuale che in realtà molto manuale non è. Si tratta in realtà della modalità programmata di cui abbiamo già parlato in precedenza. È detta manuale per il solo fatto che offre la possibilità di scegliere le impostazioni dell autofocus e dell esposimetro della fotocamera e talvolta consente di scegliere se utilizzare o meno il flash. In questo paragrafo, con modalità manuale si intende la possibilità di scegliere il tempo di scatto e l apertura del diaframma indipendentemente dalle indicazioni dell esposimetro e in modo completamente personalizzato. Per esempio potete voler accentuare la drammaticità di un tramonto utilizzando toni più scuri (Figura 5.17). Con l impostazione manuale potrete scegliere un tempo di scatto più rapido oppure un diaframma più chiuso e ottenere quindi una fotografia più scura e caratterizzata. Figura 5.17 Rendere la drammaticità del sole di mezzanotte a Capo Nord non è poi così facile. Con l impostazione manuale potete scegliere la coppia tempo/diaframma che offre il risultato migliore.

23 Capitolo 5: modalità di utilizzo 177 Nota: È anche possibile emulare, entro certi limiti, la modalità manuale anche su fotocamere automatiche che non sono dotate di questa possibilità. Sempre prendendo ad esempio la scena del tramonto da rendere con toni più drammatici e scuri, potete ottenere lo stesso effetto anche utilizzando la modalità automatica: puntate la fotocamera verso l area di cielo in cui il tramonto restituisce la luce più intensa o comunque in un punto suffi cientemente lontano e ben illuminato. A questo punto premete fi no a metà corsa il pulsante di scatto, in modo che la fotocamera utilizzi le informazioni che ha appena letto e le conservi fi no alla completa pressione del pulsante di scatto. A questo punto inquadrate nuovamente il tramonto e scattate: otterrete una fotografi a decisamente più scura. Questa manovra richiede un po di prove, ma d altra parte il bello della fotografi a digitale è anche il fatto di poter scattare il numero di fotografi e che desiderate, senza problemi di costo e potendo esaminare subito i risultati, seppur sul piccolo display della fotocamera. La fotografia manuale è adatta in generale a tutte quelle situazioni in cui sapete esattamente cosa volete ottenere dallo scatto e intendete impostare il tempo e il diaframma per ottenere un determinato effetto, ignorando l indicazione dell esposimetro. Il bracketing Alcune fotocamere offrono la funzione di bracketing (Figura 5.18), chiamata anche fotografi a a forcella. In questo caso avete la possibilità di scattare in successione una raffi ca di tre fotogrammi: uno esposto secondo le indicazioni dell esposimetro; uno sottoesposto di una certa entità; uno sovraesposto della stessa entità. Molto spesso l entità di sovraesposizione e sottoesposizione è regolabile fi no a 2 f-stop di differenza. In pratica il bracketing interviene sull apertura del diaframma e consente di scattare una fotografi a con un determinato tempo e poi con 1 o 2 f-stop in sovraesposizione e sottoesposizione. In genere le possibilità di intervento vanno a passi di 1/3 di f-stop. Per fare un esempio, con un bracketing a 1 f-stop, se la fotografi a dovrà essere scattata a 1/60 di secondo e un diaframma con apertura 5,6, verranno scattate tre fotografi e: (continua) Figura 5.18 Il bracketing consente di scattare in successione una fotografi a con esposizione normale, una sottoesposta e una sovraesposta. Successivamente potrete scegliere quella più corretta.

24 178 Capitolo 5: modalità di utilizzo una con le impostazioni corrette, una a 1/60 di secondo e diaframma 4,0 e una a 1/60 di secondo e diaframma 8,0. Delle tre fotografie una sola ha seguito le reali indicazioni dell esposimetro, mentre le altre due presentano una visione alterata della realtà. Successivamente potrete scegliere quale delle tre fotografie rappresenta meglio la scena che volevate fotografare e ciò che avevate in mente. Scegliendo un bracketing con una forcella di 2 f-stop otterrete risultati notevolmente differenti nei tre scatti. Nei casi in cui l obiettivo non offrisse la possibilità di impostare diaframmi così differenti, imposterà l apertura massima e/o minima disponibile. Nota: Parlando di bracketing, alcune fotocamere offrono anche la funzionalità di bracketing applicata al fuoco. In pratica potete scattare in successione tre fotografie dove il fuoco è puntato sull oggetto, a una distanza un po più ravvicinata o a una distanza leggermente più lontana. Lo scopo è sempre quello di offrire la massima possibilità di scelta nei casi in cui l esposimetro e/o il sistema di autofocus non riuscissero a individuare correttamente il soggetto della fotografia. Quando scegliere l esposizione manuale L esposizione manuale è una responsabilità, in quanto utilizzando un impostazione manuale ignorate le indicazioni dell esposimetro, ovvero scegliete valori che l esposimetro avrebbe ritenuto errati. In pratica state scegliendo un impostazione non corretta, consapevoli di ottenere un risultato alterato rispetto alla realtà. In generale l impostazione manuale, quando è prevista sulla fotocamera, deve essere scelta a ragion veduta e con un motivo ben preciso in mente. Quando è meglio non scegliere l esposizione manuale Per utilizzi generali e fotografie in cui non volete preoccuparvi troppo dell impostazione della fotocamera, scegliete un impostazione automatica. Quando avete in mente un risultato ben preciso in termini di tempi di scatto o profondità di campo, scegliete una modalità semiautomatica, rispettivamente a priorità dei tempi o dei diaframmi. Se le condizioni di illuminazione o di composizione della scena sono contemplate da una delle modalità programmate della fotocamera digitale, scegliete una di queste modalità e affidatevi ai programmi preimpostati dal costruttore. Le modalità di scatto preimpostate La maggior parte degli apparecchi fotografici (escludendo solo le fotocamere su telefoni cellulari e le videocamere) offre alcune impostazioni che hanno lo scopo di predisporre la fotocamera su un tipo ben preciso di scatto. Normalmente queste preimpostazioni sono rappresentate da piccole icone selezionabili tramite una ghiera, un pulsante o un opzione dei menu. Naturalmente ogni fotocamera offre un proprio elenco di modalità preimpostate, che variano da modello a modello e da costruttore a costruttore. Cercheremo quindi

25 Capitolo 5: modalità di utilizzo 179 di descrivere il funzionamento delle modalità di scatto più comuni, normalmente presenti sulla maggior parte delle fotocamere. La modalità ritratto Questa modalità, rappresentata normalmente da una piccola icona di un volto stilizzato, interviene sostanzialmente sulla profondità di campo. In un ritratto lo scopo è quello di isolare il soggetto rispetto allo sfondo e agli eventuali elementi posti di fronte ad esso (Figura 5.19). Per questo motivo viene selezionato un diaframma piuttosto aperto che fra l altro consente di utilizzare tempi di scatto rapidi riducendo i rischi di foto mosse. Anche il tempo di scatto viene impostato su tempi più brevi rispetto al normale, per migliorare l esposizione dei dettagli nel volto del soggetto. Nota: Nelle fotografi e di ritratto, resistete alla tentazione di utilizzare il fl ash in condizioni di scarsa illuminazione. Il fl ash infatti appiattisce la fotografi a eliminando tutte quelle sfumature e ombre che si formano sul soggetto, togliendo carattere al volto. Anche se le condizioni di illuminazione non sono ideali, scegliete piuttosto una zona un po più illuminata e, se necessario, poggiate la fotocamera su un cavalletto o su un supporto solido. Quasi certamente il tempo di scatto sarà piuttosto lungo e dovrete chiedere al soggetto di restare immobile, ma il risultato sarà decisamente migliore. Figura 5.19 La modalità ritratto riduce la profondità di campo concentrandola sul soggetto e inoltre riduce un po il tempo di scatto per evidenziare i dettagli del volto.

26 180 Capitolo 5: modalità di utilizzo In sostanza si tratta di un impostazione a priorità dei diaframmi corretta con tempi di scatto più brevi, in modo da produrre la situazione ideale per un ritratto. Quando scegliere la modalità ritratto Ovviamente nei ritratti e in generale in tutte quelle fotografie in cui il soggetto deve essere perfettamente a fuoco e deve risaltare su uno sfondo parzialmente sfuocato. In generale può essere considerata anche come la posizione utile per scattare foto in cui il soggetto è parzialmente isolato rispetto al contesto. Quando è meglio non scegliere la modalità ritratto Se il ritratto deve essere scattato in situazioni piuttosto concitate, l elemento predominante non è tanto la profondità di campo quanto il tempo di scatto. Se volete scattare un ritratto ai bambini o a un personaggio famoso ma sfuggente, scegliete un altra modalità di scatto, come sport o bambini e animali. Se preferite decidere voi le impostazioni della fotocamera, impostate piuttosto la priorità dei tempi, scegliendo il tempo di scatto più veloce consentito dalle condizioni di illuminazione. La modalità paesaggio Sembra la fotografia più semplice da scattare: avete davanti a voi un paesaggio mozzafiato che volete immortalare con una fotografia. Perché mai il produttore della fotocamera avrà predisposto la modalità paesaggio quando tutto sembra così semplice? In realtà le fotografie di paesaggi hanno una caratteristica in comune: quasi sempre la metà superiore della fotografia è occupata da un ampia fetta di cielo, ovvero da un ampia area chiara che in una modalità di scatto generica peserebbe troppo sulle scelte effettuate dall esposimetro: la fotocamera leggerà la luminosità ambientale e imposterà un tempo di scatto appropriato. Il problema è che così facendo otterreste una fotografia senza contrasto, in cui il cielo è di un azzurro estremamente chiaro, al limite completamente bianco e il terreno, complice anche l inevitabile foschia tipicamente presente nelle fotografie di panorami, risulterà troppo chiaro e indistinto. In pratica il risultato sarà uno scatto insipido, povero di dettagli e di contrasto. La modalità paesaggio (Figura 5.20) altera l esposizione standard riducendo un po il tempo di esposizione, ovvero scatta una fotografia leggermente sottoesposta. In questo modo l azzurro del cielo risulterà molto più saturo e naturale e anche i dettagli del terreno saranno più evidenti. Si ridurrà anche l effetto di sfocatura generato dalla foschia in sospensione nell aria, a tutto vantaggio del risultato finale. Nota: Come fa la fotocamera a sapere in quale modo è puntata? Con una fotocamera potete ovviamente scattare fotografie orizzontali o verticali. Per effettuare le sue valutazioni l esposimetro deve pertanto sapere dove si trova l alto nella fotografia. Per questo motivo molte fotocamere sono dotate di un sensore che ne rileva la posizione e l orientamento. Normalmente nel mirino comparirà un icona a freccia che punta

27 Capitolo 5: modalità di utilizzo 181 Figura 5.20 La modalità paesaggio sottoespone leggermente la fotografia aumentando la saturazione dei colori e contribuendo a ridurre il fastidioso effetto della foschia. sempre verso l alto e che dirà se la fotocamera viene utilizzata in modo orizzontale o verticale, ruotata in senso orario o antiorario. Quando scegliere la modalità paesaggio In tutte le situazioni in cui la parte superiore della fotografia è occupata da un ampia fetta di cielo e il soggetto della fotografia è distante (un paesaggio montuoso, il panorama di una città visto dall alto, una fotografia al mare o dalla superficie del mare). Quando è meglio non scegliere la modalità paesaggio Nei panorami notturni. In questo caso scegliete la priorità dei tempi, impostate il tempo più breve consentito dalle condizioni di illuminazione e dalla fotocamera e scegliete un supporto adatto. Con tempi di esposizione sufficientemente lunghi la fotocamera sarà in grado di sfruttare in modo insospettabile l illuminazione ambientale, utilizzando la luce lunare o quel residuo di luminosità che permane nell aria quando il sole è ormai calato oltre l orizzonte ma illumina ancora l atmosfera. Nelle fotografie di panorami scattate in spiaggia o sulla neve. In questo caso il riverbero del terreno produrrà una luminosità nella parte inferiore della fotografia ancora superiore a quella del cielo. Pertanto la fotocamera sceglierà un tempo di esposizione

28 182 Capitolo 5: modalità di utilizzo brevissimo e il risultato sarà una fotografia decisamente sottoesposta, ovvero eccessivamente scura. Quando nel paesaggio la parte alta non è occupata dal cielo. Se scattata una fotografia in un bosco dove il cielo è coperto dalla chioma degli alberi o in una città dove il cielo è quasi completamente occultato dai palazzi, scegliete piuttosto una modalità programmata o, se disponibili, le modalità creative a priorità dei tempi (se la fotografia ha un carattere concitato e volete congelare l azione) o a priorità dei diaframmi (se volete curare la messa a fuoco di un soggetto vicino e dello sfondo). La modalità sport (o bambini e animali) Per scattare fotografie in occasione di eventi sportivi o per immortalare le piccole grandi attività dei bambini (Figura 5.21) o degli animali domestici (o anche meno domestici) potete scegliere questa modalità che privilegia la rapidità del tempo di scatto. In pratica si tratta di una modalità a priorità dei tempi, che cerca di calcolare il tempo di scatto più breve in base alle condizioni di illuminazione dell ambiente. Naturalmente privilegiando la rapidità del tempo di scatto la fotocamera sarà costretta ad adottare un diaframma molto aperto che, specialmente nelle fotografie con teleobiettivo, porterà a una riduzione anche notevole della profondità di campo. Ciò però è un effetto collaterale utile in questo genere di fotografie, in quanto isola rispetto allo sfondo il soggetto, atleta, bambino o animale, con l effetto di concentrare lo sguardo dell osservatore sul vero soggetto della fotografia senza troppe distrazioni. Quando utilizzare la modalità sport (o bambini e animali) In tutte le situazioni concitate o quando debba essere privilegiata la rapidità dello scatto. Per esempio se volete scattare una fotografia da un mezzo in movimento o se volete rubare una fotografia a un personaggio famoso unendovi alla folla di paparazzi che si accalcano per ottenere la posizione migliore per scattare una fotografia. Naturalmente per le situazioni cui è dedicata esplicitamente questa modalità, ovvero nelle fotografia sportive e di bambini e animali domestici che non sempre sono troppo collaborativi nella realizzazione di un ritratto e, d altra parte, possono essere colti al meglio solo quando agiscono con naturalezza e quasi inconsapevoli della presenza del fotografo. Quando non utilizzare la modalità sport (o bambini e animali) Se i bambini o gli animali o anche il gesto atletico è sostanzialmente statico, non è necessario congelare l azione e piuttosto è meglio scegliere la modalità ritratto, che al contrario privilegia la profondità di campo attorno al soggetto della fotografia. Se l azione si svolge rapidamente ma quello che intendete fare non è tanto congelare l azione quanto produrre una situazione di mosso artistico che suggerisca il movimento del soggetto: per esempio potete fotografare una piazza brulicante di attività scegliendo un tempo di esposizione moderatamente lungo (a seconda delle condizioni di illuminazione può essere utilizzato 1/4 di secondo, 1/2 secondo o anche 1

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