SOMMARIO. Attività prove on farm pag. 6. Prova agronomica sul trattamento fungicida pag. 10. Alcuni cenni sulla biologia del brusone del riso pag.

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2 SOMMARIO Presentazione pag. 1 La competitività nel comparto agricolo milanese pag. 2 La campagna risicola 2007 pag. 5 Attività prove on farm pag. 6 Descrizione e risultati delle prove pag. 7 Prova agronomica sul trattamento fungicida pag. 10 Alcuni cenni sulla biologia del brusone del riso pag. 16 Andamento meteorologico pag. 17 Il punteruolo acquatico del riso pag. 20 Contributi scritti: Enzo Carlo Beltrami Direttore del Settore Agricoltura della Provincia di Milano (La competitività nel comparto agricolo milanese) Walter Rissone Centro Ricerche sul Riso Ente Nazionale Risi (Attività on farm, risultati delle prove, brusone e andamento climatico) Daniela Lupi, Cesare Cenghialta Isituto di Entomologia Agraria Università degli Studi di Milano (Il punteruolo acquatico del riso) Prove realizzate in collaborazione con: Ersaf Dipartimento Agricoltura Struttura Programmazione e Ricerca Regione Lombardia Direzione Generale Agricoltura Unità Organizzativa Interventi per la Competitività e l Innovazione Tecnologica delle Aziende Struttura Ricerca e Innovazione Tecnologica Centro Ricerche sul Riso Castello d Agogna (PV) Ente Nazionale Risi

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4 La competitività nel comparto agricolo milanese L argomento che fino a qualche giorno fa ha tenuto banco sui giornali ed alla televisione è l aumento dei prezzi dei cereali. Secondo gli esperti la causa delle alte quotazioni è soprattutto dovuta ad un aumento dei consumi mondiali per tutti gli utilizzi (anche biocarburanti). Se davvero è così le prospettive di mercato per i cereali sono buone, almeno nel medio periodo. L aumento di questi prezzi però non può risolvere i problemi dell agricoltura, e sicuramente non potrà risolvere i problemi dell agricoltura milanese dove le superfici medie aziendali sono inferiori alla media europea (circa 20 ha). Dove trovare terreno diventa difficile e quando lo si trova i prezzi non rispecchiano le redditività degli stessi. Se poi teniamo conto che, salvo che per il latte ed il vino, è finito il protezionismo della politica sui prodotti e quindi non c è più l intervento sui mercati, il punto di riferimento principale per ogni imprenditore agricolo deve essere il mercato locale o globale, dipende da cosa si produce. Invece molti imprenditori oggi sono ancora troppo concentrati sulla produzione e troppo poco sul mercato. Non è più come una volta quando una annata abbondante metteva a posto le cose. Perchè il vero problema da risolvere ora con l apertura dei mercati è la competitività che può essere raggiunta con percorsi diversi in base alla produzione ed alle condizioni strutturali delle aziende. Essere competitivi non è facile ma sembra l unica strada da percorrere. Per fare qualche esempio: Per le produzioni di massa - le cosiddette commodity- bisogna intervenire sulle rese e sulle riduzioni dei costi. Per il settore del latte la competitività si gioca sull efficienza tecnica (dall alimentazione alla gestione della mandria). Per l ortofrutta ed il vino la competitività si gioca sulla qualità del prodotto e sulla capacità di acquisire spazi lungo la filiera. La competitività richiede l innovazione continua in tutti i settori, dalla produzione di mais all agriturismo, all agricoltura biologica, alle biomasse. Ma per essere competitivi bisogna attrezzarsi, ed il nuovo Piano di Sviluppo Rurale con tutte le misure previste e che verranno presto attivate, penso possa rappresentare un ottimo strumento per le nostre imprese agricole. L analisi dei risultati della precedente programmazione ci permette di capire dove sta andando l agricoltura milanese e quali sono i suoi punti di forza. 2

5 Risultati P.S.R. 2000/2006 domande finanziate non finanziate Investimenti Insediamento giovani Diversificazioni attività Imboschimento Misure agroambientali Nel quinquennio in Provincia di Milano sono stati erogati finanziamenti e premi per un totale complessivo di 48 milioni di EURO. Da sottolineare che se a livello regionale i fondi erogati per gli investimenti sono circa la metà di quelli per l agroambiente, a livello provinciale la situazione si inverte ed i fondi per gli investimenti sono il doppio di quelli per le misure agroambientali. Gli investimenti sono il 50% della somma complessiva erogata. La Provincia di Milano per fondi erogati si colloca al 6 posto, cioè a metà, della graduatoria fra le province lombarde che hanno beneficiato dei fondi del P.S.R. Si può desumere quindi che l agricoltura milanese è avvantaggiata dal fatto di avere una classe imprenditoriale professionalmente storicamente preparata e ricettiva, che quindi riesce a seguire le evoluzioni della politica agricola, ed i dati forniti lo dimostrano. L imprenditorialità acquisita ed in costante aggiornamento consente di affrontare gli innegabili svantaggi strutturali che caratterizzano l agricoltura del territorio milanese, tra cui: - alta competizione sull uso del territorio con altri settori economicamente più forti - avere a disposizione meno del 50% del territorio - essere compressa fra infrastutture ed urbanizzato - essere esercitata per circa il 50% in aree a Parco - essere la provincia di Milano una delle più popolose d Italia con 4 milioni di abitanti (con conseguente perdita delle caratteristiche di ruralità ai fini della programmazione dell Unione Europea) - essere la provincia di Milano l area economica più importante d Italia ( di conseguenza l agricoltura assume un importanza relativa bassa). 3

6 In conclusione l agricoltura milanese è un agricoltura viva e vitale, con PVL pari a quella del lodigiano (PLV che deriva per 1/3 ancora dal settore del latte). E un comparto che, nonostante il numero ridotto di addetti, rappresenta il 2% dell economia provinciale, ma soprattutto è un agricoltura che serve a mantenere ancora vivibile la città di Milano e la sua area metropolitana. Il messaggio che la competitività sia l unica strada possibile ed obbligatoria per tutti i settori del comparto agricolo, è diventato un obiettivo degli imprenditori agricoli milanesi e fa bene sperare in un buon utilizzo delle risorse del nuovo programma. E inutile che vi ricordi che il Settore Agricoltura opererà per la buona riuscita dell operazione. Il Direttore del Settore Agricoltura Dott. Agr. Enzo Carlo Beltrami 4

7 LA CAMPAGNA RISICOLA 2007 La coltivazione del riso nella provincia di Milano ha interessato complessivamente ha nel 2007, incrementando ancora la superficie rispetto agli anni precedenti. Le varietà appartenenti al gruppo dei Tondi hanno subito un calo principalmente dovuto al Selenio che è stato coltivato su circa la metà della superficie dell anno scorso. Stabile il gruppo dei Medi, rappresentato in maggioranza dal Vialone Nano. Anche le varietà appartenenti al gruppo dei Lunghi A adatti alla parboilizzazione, mantengono una certa stabilità; le varietà Loto ed Eurosis sono le più coltivate. Al gruppo dei Lunghi A prevalentemente utilizzati per il mercato interno, appartengono le varietà più coltivate nella provincia di Milano, e rappresentano più del 75% dell intera superficie. La varietà più coltivata è il Volano che ha ampliato ulteriormente la superficie superando i 6000 ha; anche il Carnaroli ha avuto un incremento superando abbondantemente i 1000 ha, il Karnak è stato coltivato su 440 ha e continua la sua ascesa abbinandosi al Carnaroli. Nei Lunghi B la varietà Libero ha raggiunto 854 ettari coltivati, sostituendo in parte il Gladio e il Selenio nella lotta al riso crodo. La superficie coltivata a riso nel 2007 in Italia, è stata di ettari, con un incremento di ha rispetto al Tra i gruppi varietali coltivati quello che ha avuto l aumento più rilevante è stato il gruppo dei Lunghi A prevalentemente utilizzati per la parboilizzazione, trascinati dall aumento della superficie coltivata a Creso che è passata dai ha del 2006 ai ha del Il gruppo ha raggiunto i ha, con un incremento di ha rispetto all anno precedente. Il gruppo dei Lunghi A prevalentemente utilizzati per il consumo nazionale ha avuto solo un leggero aumento rispetto all anno precedente, tra le varietà appartenenti a questo gruppo c è stato un aumento della superficie coltivata a Volano di circa ha e un calo di coltivazione di Baldo per la stessa superficie. La varietà Carnaroli ha avuto un nuovo incremento di coltivazione, circa 600 ha che l ha avvicinata ai ha. Le altre varietà del gruppo sono abbastanza stabili a riprova di una certa radicalizzazione delle abitudini dei consumatori. Anche il gruppo dei Tondi ha aumentato la superficie, grazie principalmente alla varietà Centauro che continua ad accrescere gli ettari coltivati a scapito di varietà più datate come il Balilla. Nei lunghi B si è avuto un grande calo di coltivazione della varietà Gladio di oltre ha rispetto all anno precedente, che continua però ad essere la varietà più coltivata in Italia con ha, anche la varietà Thaibonnet ha ridotto la superficie coltivata a poco meno di ha. In questo gruppo la varietà Libero è stata coltivata nel 2007 su ha con la previsione di un ulteriore incremento di coltivazione per il prossimo anno. Questa varietà ha la caratteristica di essere naturalmente resistente all erbicida Imazamox, appartenente alla famiglia degli imidazolinoni (Tecnologia Clearfield ), molto efficace per il diserbo del riso crodo. La coltivazione di varietà appartenenti al gruppo dei Medi continua ad essere in calo: nel 2007 sono stati coltivati poco più di 4000 ha, 5

8 Flipper è la varietà più coltivata con circa 3000 ha. Stabile il Vialone Nano che appartiene a questo gruppo varietale, ma con profilo tondeggiante, è stato coltivato su circa 5000 ha. ATTIVITA PROVE ON FARM L attività delle prove On farm ha lo scopo di verificare l adattabilità ambientale delle varietà di recente introduzione. Nel 2007 sono state eseguite 36 prove varietali nei diversi ambienti di coltivazione del riso in Italia. Le prove erano divise per gruppi merceologici e, a loro volta, ripartite per ciclo vegetativo e, talvolta, per esigenze colturali. Le varietà in prova sono testate per tre anni e in almeno tre località, al fine di ottenere delle indicazioni sufficientemente attendibili. Una parte importante delle prove, circa il 50%, è stata gestita in collaborazione con le Province di Biella, Lodi, Milano, Novara e Pavia; il Servizio Assistenza Tecnica dell Ente Nazionale Risi ha condotto la parte restante. Le prove On farm sono realizzate con mezzi aziendali secondo la tecnica colturale delle aziende ospitanti, su parcelloni di c.a m 2, limite minimo per ottenere un dato produttivo sufficientemente rappresentativo. La Provincia di Milano ha realizzato nel 2007 quattro campi prova varietali: due a Casarile, uno con varietà tipiche della zona adatte al mercato nazionale e un altro di varietà appartenenti al gruppo dei Tondi, presso l azienda Rozzi Giuseppe. A Noviglio sono stati eseguiti altri due campi prova simili a quelli eseguiti a Casarile, presso l azienda Rossi nella cascina Tavernasco. Le varietà appartenenti al gruppo dei Lunghi A prevalentemente destinati al mercato interno avevano come varietà di riferimento Volano e Carnaroli. Le varietà appartenenti al gruppo dei Tondi avevano come testimone il Balilla a Noviglio e il Selenio a Casarile. Descrizione riassuntiva prove "on farm" Provincia di Milano 2007 Varietà Natura del Coltura Tipo di semina Località CV c) Concimazione testimone terreno N P 2 O 5 K 2 0 prec. Varietà a granello Tondo Noviglio (MI) Balilla 4% medio imp. 40* pisello-mais inter.a file Casarile (MI) Selenio 5% medio imp riso inter.a file Varietà mercato interno Noviglio (MI) Volano 3% medio imp. 40* pisello-mais inter.a file Casarile (MI) Volano 4% medio imp riso inter.a file * concimazione di base con 40 t/ha di liquame 6

9 DESCRIZIONE E RISULTATI DELLE PROVE VARIETA A GRANELLO TONDO Parametri del gruppo: lunghezza mm 5.2; rapporto lungh/larg.< 2 Varietà testimone: Balilla Anno d iscrizione Responsabile della conservazione: SA.PI.SE Selenio - Anno d iscrizione Responsabile della conservazione: Ente Nazionale Risi Varietà in prova: Arpa - Anno d iscrizione 2005 Responsabile della conservazione: Bertone Sementi Brio - Anno d iscrizione 2005 Responsabile della conservazione: Bertone Sementi Centrauro - Anno d iscrizione 2002 Responsabile della conservazione: AL.MO Selenio e Balilla (testimoni). Selenio ha un ciclo breve che si adatta bene alle semine tardive, ha buone capacità produttive e normalmente rese alla lavorazione elevate. Balilla è una varietà storica ma sempre apprezzata per la buona capacità produttiva e qualitativa, ha un ciclo medio e una resistenza alle malattie fungine non troppo elevata. Le prove sono state effettuate mettendo a confronto le più recenti varietà del gruppo dei Tondi con le varietà di riferimento, la prove con testimone Balilla a Noviglio è stata seminata il 26 di aprile, mentre la prova con testimone Selenio a Casarile è stata seminata dopo il 17 di maggio. Arpa. Arpa è una nuova varietà con ciclo simile a Balilla, con la quale condivide anche la taglia, ha una pannocchia compatta a portamento intermedio e senza aristatura, la foglia bandiera orizzontale è larga e di colore verde intenso. Nella prova di Casarile (MI), la produzione di Arpa è stata la più bassa a causa principalmente della data di semina, troppo ritardata per questa varietà. Le rese alla lavorazione sono leggermente più basse delle altre varietà in prova, ma i difetti sulla cariosside sono tendenzialmente più bassi. Il granello lavorato è paragonabile a quello di Balilla, con una piccola perla centrale. Brio. Brio è un varietà a ciclo medio precoce caratterizzata da spighette con aristatura completa. La taglia è leggermente più bassa del Selenio con le foglie larghe e di colore verde intenso. La capacità produttiva è elevata come si può vedere dalla tabella seguente. A Casarile, nonostante la semina molto ritardata, ha ottenuto una produzione molto elevata, dimostrando buon adattamento alle semine tardive. La resa alla lavorazione è tendenzialmente elevata e il granello lavorato è cristallino con una striscia un po pronunciata. Centauro. Centauro è una varietà in continua espansione, nel 2007 è stata coltivata su quasi ha superando Selenio, con il quale condivide il ciclo e il portamento. Si adatta bene alla coltivazione nei differenti ambienti della risicoltura italiana. Nelle prove eseguite nel 2007 ha sempre raggiunto produzioni tra le più elevate, adattandosi bene anche ai differenti periodi di semina. Le rese alla lavorazione sono buone anche se talvolta inferiori a quelle di Selenio, mentre difetti sulla cariosside sono tendenzialmente bassi. 7

10 Tondi Località e Varietà Produz Ciclo Altezza Culmi m 2 Resa lav. Allett. Velocità sem-fior sem-fior int. glob. dann. di t/ha cm n % gg gg % % % crescita Presenza di avversità Sterilità Brusone Elmintosp. fiorale Altro* Noviglio (MI) semina il 26 aprile Centauro media tracce tracce tracce a) Brio media leggero tracce tracce a) Arpa media leggero tracce tracce a) Balilla media leggero tracce tracce a) DMS CV 4% *Altre avversità: Fusariosi a) tracce Casarile (MI) semina il 17 maggio Brio media assente assente leggero Centauro media assente assente leggero Selenio media assente assente tracce Arpa media assente assente tracce DMS CV 5% Produzioni relative rispetto a Balilla prove "On farm" 2007 Breme (PV) 9.65 Noviglio (MI) % 40% 44% 30% 20% 16% 10% Balilla 0% -10% 3% 6% 0% -2% Centauro Arpa Brio Produzioni relative rispetto a Selenio prove "On farm" 2007 Vigevano (PV) 8.81 Novara 9.36 Casarile (MI) % 15% 10% 17% 12% Selenio 5% 0% -5% 0% 1% 3% -4% -10% -15% -20% Centauro Brio Arpa -14% 8

11 VARIETA A GRANELLO LUNGO (PREVALENTEMENTE DESTINATE AL MERCATO INTERNO) Parametri del gruppo: lunghezza mm > 6.0; rapporto lungh/largh. > 2 e < 3 A questo gruppo appartengono le varietà che rivestono maggiore importanza per il consumo del riso in Italia come Carnaroli e Arborio, le più conosciute ed apprezzate per la preparazione dei risotti e dei piatti tipici della cucina italiana. Varietà testimone: Arborio Anno d iscrizione Responsabile della conservazione: Ente Nazionale Risi Carnaroli - Anno d iscrizione Responsabile della conservazione: Ente Nazionale Risi Volano - Anno d iscrizione Responsabile della conservazione: S.I.S. Varietà in prova: Genio Anno d iscrizione 2004 Responsabile della conservazione: Lugano Leonardo Karnak - Anno d iscrizione 2002 Responsabile della conservazione: Az. Agr. Giulio Melzi D Eril Arborio e Carnaroli sono due varietà di vecchia costituzione, ma d altissimo pregio qualitativo. Sono caratterizzate da taglia molto alta, suscettibilità alle malattie fungine, produzione talvolta limitata, ma sono le varietà di riferimento merceologico per il miglioramento genetico di questo gruppo varietale. Volano (testimone). Volano è la varietà del gruppo più coltivata in Italia, nel 2007 gli ettari coltivati sono stati oltre Le caratteristiche più importanti di questa varietà sono la buona capacità produttiva, specialmente su terreni fertili, taglia medio alta, sensibilità agli allettamenti. La cariosside è simile a quella di Arborio. Sono consigliabili trattamenti fungini per prevenire attacchi di Pyiricularia grisea (mal del collo). Genio. Varietà di recente costituzione ha una pianta con taglia media e resistente all allettamento, ha inoltre una buona capacità produttiva. Ha una buona adattabilità ai differenti ambienti di coltivazione salvo che nelle zone più a nord dove può manifestare della sterilità. Il granello lavorato è simile a quello di Arborio con una perla ben definita, le rese alla lavorazione sono tendenzialmente elevate con scarsità di difetti. Genio ha una discreta resistenza alle malattie fungine e la produzione è normalmente buona. Karnak. Karnak è una varietà con caratteristiche morfologiche simili a quelle di Carnaroli tranne che per la taglia molto più bassa che garantisce una buona resistenza all allettamento e una potenzialità produttiva superiore. Nel 2007 gli attacchi di Piriculariosi sono stati intensi e questo ha provocato una riduzione produttiva nelle varietà sensibili alla malattia, nonostante i trattamenti specifici effettuati. 9

12 PROVA AGRONOMICA SUL TRATTAMENTO FUNGICIDA Le prove con le varietà del gruppo lungo A da mercato interno, di grande interesse merceologico ma sensibili alle malattie fungine, particolarmente le meno recenti, sono state eseguite con lo scopo di verificare la resistenza delle varietà in prova a trattamenti fungicidi, è stata messa a confronto una parte del campo sottoposta ad un trattamento fungicida con una parte del campo non trattata. Lo scopo di questa prova è verificare nel corso di almeno tre anni, l efficacia di un trattamento fungicida sulle singole varietà. I dati ottenuti dalle prove a confronto, tra il trattato fungicida e non trattato, saranno elaborati statisticamente e pubblicati al termine della sperimentazione. 70% 50% Produzioni relative rispetto a Volano prove "On farm"2007 (trattato) S.Pietro M. Nibbia (NO) 5.05 Noviglio (MI) 8.73 Casarile (MI) 9.21 S.Angelo Lodigiano (LO) % 30% 10% Volano 0% -10% -30% -50% -70% 8% 2% -13% -6% -14% -12% -24% -33% -42% -39% -46% -49% -60% -61% Carnaroli Karnak Arborio Genio L andamento climatico estivo del 2007 ha favorito estesi attacchi di Piriculariosi, il mese di Luglio è stato abbastanza mite, la seconda settimana tra il giorno 9 e il 15 le temperature si sono abbassate in modo sensibile, specialmente le minime, per poi innalzarsi notevolmente nella settimana successiva, con temperature che hanno raggiunto i 34 il giorno 19 e il 20 (la settimana più calda dell estate). Questi sbalzi di temperatura sono molto spesso lo starter della malattia ma la mancanza di precipitazioni e l umidità relativa abbastanza bassa non ne hanno favorito lo sviluppo. Il mese di Agosto ha avuto inizio con temperature miti, le massime solo per pochi giorni hanno superato i 30. Nei giorni 7 e 8 l umidità relativa è stata elevata e per molte ore dalle 16 del pomeriggio fino all alba in corrispondenza di una scarsa precipitazione (c.a. 10 mm) che molto probabilmente ha favorito le prime infezioni di Pyricularia grisea; anche nei giorni 18 e 19 l umidità dell aria è stata elevata e continuativa. Nei giorni 20, 21, 22 si sono verificate delle consistenti precipitazioni (30 mm) e le temperature si sono ancora abbassate mentre l umidità è stata elevata. Questi tre momenti di alta umidità registrati nel mese di agosto, hanno favorito lo sviluppo della malattia che si è poi manifestata alla fine del mese di agosto e a settembre. 10

13 Nella prova di Noviglio l attacco di brusone è stato molto importante dovuto principalmente alle favorevoli condizioni ambientali, infatti la fertilità organica era molto elevata grazie alla importante concimazione con liquami bovini avvenuta prima della semina. Nella prova di Casarile la concimazione è stata molto equilibrata e frazionata mantenendo, così, la coltivazione sana anche nella parte non trattata. È stata altresì eseguita una prova simile in provincia di Novara a S. Pietro Mosezzo fraz. Nibbia dove è stato eseguito un solo trattamento con Amistar; il controllo della malattia è stato però insufficiente, con varietà molto sensibili come quelle in prova e sarebbero stati i necessari due interventi, come consigliato dall etichetta del prodotto. Nei grafici che rappresentano le produzioni ottenute nei campi prova, si può notare come a Casarile le differenze produttive non sono imputabili al trattamento in quanto risulta che una varietà molto sensibile come Arborio ha prodotto maggiormente, anche se in minima parte, nel non trattato; la varietà Genio, che è abbastanza resistente alla malattia, ha prodotto di più nel non trattato, questo significa che, come prima spiegazione, l influenza del campo prova è stata più determinante della malattia. Solamente con un analisi statistica alla fine dei tre anni di prova si potrà eventualmente formulare delle ipotesi più attendibili. Nella prova di Noviglio le differenze produttive sono state molto evidenti tra il non trattato e il trattato: per tutte le varietà in prova, la gravità dell infezione è stata tale da influire pesantemente sulla produzione ottenuta. La varietà Genio presenta una resistenza maggiore alla malattia rispetto alle altre varietà in prova perciò l influenza del trattamento è stata meno determinante sulla produzione. Casarile (MI) Produzioni t/ha trattato non trattato t/ha Carnaroli Volano Karnak Genio Arborio 11

14 Noviglio (MI) Produzioni t/ha trattato non trattato t/ha Volano Karnak Genio Carnaroli Arborio S.Pietro M. (NO) Produzioni t/ha trattato non trattato t/ha Genio Volano Carnaroli Karnak Per la resa alla lavorazione, si conferma l orientamento già evidenziato nel 2006 le varietà trattate con fungicida, hanno la tendenza ad avere la resa di qualche punto percentuale più elevato. I trattamenti fungicidi hanno come effetto in generale una maturazione più graduale del riso e di 12

15 conseguenza un grado di umidità più elevato alla raccolta, questo fatto potrebbe avere influito positivamente sulle rese alla lavorazione, principalmente per quelle varietà che hanno come caratteristica di riportare valori minori. Nella prova di Casarile le differenze sono state minime per i motivi già citati, mentre nella prova eseguita a Noviglio si può vedere come le rese di Volano e Arborio abbiano avuto vantaggio dal trattamento, mentre le altre varietà a ciclo più lungo o più resistenti come Genio, ne abbiano tratto meno giovamento. Casarile (MI) Rese alla lavorazione % (intero) trattato non trattato % Carnaroli Volano Karnak Genio Arborio Noviglio (MI) Rese alla lavorazione (intero) % trattato non trattato % Volano Karnak Genio Carnaroli Arborio 13

16 S.Pietro M. (NO) Rese alla lavorazione (intero) % trattato non trattato % Genio Volano Carnaroli Karnak Sui difetti presenti sul granello lavorato, l influenza del trattamento fungicida non è chiara dai risultati ottenuti dalle prove, la causa di questo grave inconveniente che danneggia commercialmente il riso è da ricercarsi nell andamento stagionale, nella predisposizione varietale e in altre cause. L agente originante della macchia sul granello del riso è da imputare sicuramente a dei funghi che trovano accesso alla cariosside, ma che non è possibile combattere con i trattamenti fungicidi effettuati contro il brusone, visto il lungo periodo che intercorre tra il momento del trattamento e la formazione del granello. Casarile (MI) Granelli danneggiati % trattato non trattato % Carnaroli Volano Karnak Genio Arborio 14

17 Noviglio (MI) Granelli danneggiati % trattato non trattato t/ha Volano Karnak Genio Carnaroli Arborio S.Pietro M. (NO) Granelli danneggiati % trattato non trattato % Genio Volano Carnaroli Karnak 15

18 ALCUNI CENNI SULLA BIOLOGIA DEL BRUSONE DEL RISO (Pyricularia grisea) In Italia si verificano solitamente, durante il mese di luglio, le condizioni ottimali per l'instaurarsi della malattia. Il tempo necessario ad un conidio (spora di origine asessuale) per infettare ed invadere le cellule dell'ospite, varia con la temperatura ed è di 10,8,6 ore con temperatura di 32 C, 28 C e 24 C rispettivamente. Il numero di conidi depositati sulla foglia varia ampiamente in base alla posizione della foglia ed all'angolo esistente tra questa e lo stelo: sono più numerosi sulla terza piuttosto che sulla seconda foglia e pochi risultano presenti sulla foglia apicale. La maggior parte dei conidi sono prodotti e liberati nelle ore notturne ed il loro rilascio necessita di rugiada e di vento. Il trasporto di conidi dall'aria, infatti, è la più importante forma di dispersione di Pyricularia, anche se il fungo può essere disseminato tramite le stoppie, le sementi o le acque di irrigazione infette. Nelle regioni temperate il principale mezzo di svernamento del patogeno sono le sementi, le stoppie ed alcune infestanti (molte graminacee ma anche ciperacee e cannacee). La quantità di conidi prodotti da Pyricularia aumenta proporzionalmente con valori di umidità relativa dell'aria. Nelle nostre regioni risicole, dunque, il brusone acquista una certa intensità su esemplari di riso adulti, quando la temperatura si avvicina al limite ottimale per il patogeno (27-30 C) e si raggiungono elevati valori di umidità relativa dell'aria (80-90% ).Nei climi temperati, la maggior parte dei conidi è rilasciata tra le 2 e le 6 del mattino. Nelle nostre condizioni climatiche la germinazione delle spore avviene quando si realizza l azione concomitante delle tre seguenti condizioni: acqua sui tessuti per almeno ore (pioggia o rugiada) temperatura di C. Umidità relativa del 90-95% Fattori predisponenti l'infezione. L effetto delle eccessive fertilizzazioni azotate varia con le condizioni climatiche e con quelle del suolo. L influenza è notevole quando si distribuisce azoto a pronta azione come il solfato d'ammonio e, soprattutto quando ne viene somministrato in eccesso ed in una sola volta. Risultati negativi si sono pure ottenuti in suoli sabbiosi o limosi e quindi con poca capacità di trattenere la concimazione; i suoli argillosi sono, in generale, meno pericolosi. L effetto dell'azotatura sull'andamento del brusone non è ancora ben chiaro. L accumulo cuticolare di azoto potrebbe causare una sua maggiore permeabilità e ridurre l'emicellulosa e la 16

19 lignina delle cellule, predisponendo le stesse all'attacco del patogeno. Inoltre, l'accumulo di azoto in forma solubile all'interno delle cellule della pianta stimola la germinazione delle spore, la formazione dell'appressorio (organo che penetra nella foglia) e contribuisce ad aumentare la grandezza delle lesioni. Il fungo, quindi, utilizza l'azoto in eccesso come fonte di nutrimento. L'infezione Il processo infettivo inizia con l'arrivo del fungo sulla superficie della pianta e continua con la formazione di una serie di strutture specializzate (appressori) ciascuna adattata a una particolare funzione. È ancora una volta importante ricordare che condizioni ambientali, quali temperatura e umidità, giocano un ruolo fondamentale nell'instaurarsi dell'infezione fungina. L inoculo della malattia fungina è rappresentato dalle spore. Le spore sono prodotte in numero elevato alla fine del processo infettivo e vengono trasportate passivamente nell'ambiente circostante dal vento o dall'acqua. La particolare struttura delle spore fa sì che queste possano sopravvivere nel terreno per parecchi anni costituendo una fonte d'inoculo della malattia nel momento in cui le condizioni ambientali tornino favorevoli alla germinazione del patogeno. Tratto da: Anna Maria Picco et al. - Biologia di Pyricularia grisea (Cooke) Saccardo - In: df ANDAMENTO METEOROLOGICO Il punto di rilevamento dei dati meteorologici è situato presso il Centro Ricerche sul Riso a Castello d Agogna (PV). Il mese di marzo ha avuto temperature minime e massime al di sopra della media, anche le precipitazioni sono state scarse, salvo nella terza decade dove le precipitazioni sono state di poco superiori ai 20 mm di pioggia. Il clima di questo mese e quelli precedenti, sono stati favorevoli alla preparazione delle risaie per la semina. La tendenza del mese di Marzo è proseguita nel mese di Aprile con temperature massime e minime nettamente superiori alle medie ventennali con quasi completa scarsità di precipitazioni. Nella terza decade del mese le medie delle temperature massime sono state superiori ai 25 C. a Castello d Agogna (PV). Queste condizioni particolarmente favorevoli di temperature, le minime erano più elevate della norma, hanno favorito le varietà di riso seminate nel mese di aprile consentendo loro uno sviluppo molto veloce nelle prime fasi. 17

20 Nella prima decade del mese di maggio le temperature sia massime che minime si sono abbassate in concomitanza delle abbondanti precipitazioni avvenute tra il 2 e il 4 di Maggio. Le temperature massime e minime si sono mantenute sempre al di sopra della media ventennale per tutto il mese, favorendo le semine del mese di maggio. Il mese di Giugno ha avuto inizio con un abbassamento delle temperature massime che a Castello d Agogna (PV) sono scese anche al di sotto della media, le precipitazioni hanno interessato solo la prima parte di giugno. Le temperature minime non sono mai scese al di sotto della media di riferimento. Questo clima un po variabile non ha disturbato più di tanto le operazioni di diserbo e il riso si è sviluppato regolarmente. Il mese di Luglio ha avuto inizio con un abbassamento delle temperature minime e massime abbastanza rilevante in relazione al periodo, a cavallo tra la prima e la seconda decade del mese provocando un arresto vegetativo del riso, con la mancata risposta alle fertilizzazioni effettuate normalmente in questo periodo. In seguito le temperature massime si sono rialzate sopra la media, mentre le minime sono rimaste al di sotto, l escursione termica è stata rilevante, le precipitazioni sono state assenti per tutto il mese. Nella coltivazione, l andamento delle temperature un po anomalo per il mese di Luglio, ha provocato sterilità e colatura apicale nelle varietà più sensibili a queste fisiopatie. Il mese di agosto non è stato caldo, le temperature massime e minime sono risultate inferiori alla media ventennale; le minime, non scendendo sotto i 15 C., non influendo così, in modo negativo, sulla fioritura del riso. Le precipitazioni sono state di breve intensità e ricorrenti. Nell ultima decade sono state più intense e le temperature sono calate ulteriormente. Nei giorni 7 e 8 l umidità relativa è stata elevata e per molte ore dalle 16 del pomeriggio fino all alba in corrispondenza di una scarsa precipitazione (c.a. 10 mm) che molto probabilmente ha favorito le prime infezioni di Pyricularia grisea; anche nei giorni 18 e 19 l umidità dell aria è stata elevata e continuativa. Nei giorni 20, 21, 22 ci sono state delle consistenti precipitazioni, circa 30 mm e le temperature si sono ancora abbassate mentre l umidità è stata elevata. Questi periodi di alta umidità registrati nel mese di agosto, hanno favorito gli attacchi di brusone che si sono verificati abbastanza diffusamente sulle varietà sensibili. Il mese di Settembre ha avuto scarse precipitazioni nella prima metà del mese dove si sono registrate temperature minime abbastanza basse e temperature massime vicine alla media di riferimento; quest escursione termica ha favorito una veloce maturazione del riso, talvolta, però le rese alla lavorazione di alcune varietà ne hanno risentito. Il mese di ottobre è stato molto piacevole con scarse precipitazioni e condizioni favorevoli alla raccolta del riso, anche le temperature sono state superiori alla media stagionale. Il 2007 è stato un anno abbastanza favorevole alla coltivazione del riso. La produzione del riso è stata abbastanza buona ma, mediamente, leggermente inferiore a quella dell anno scorso, dovuta principalmente a diffusi attacchi fungini che hanno interessato le varietà più sensibili. Le 18

21 rese alla lavorazione sono state leggermente più basse grazie alla maturazione talvolta troppo veloce, dovuta al clima di Settembre, che ha interessato soprattutto le varietà più precoci. Valori medi decadali delle temperature di Castello d'agogna (PV) 2007 e del ventennio MIN 07 MAX 07 MIN MAX C marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre 80 Valori medi decadali pluviometrici di Castello d'agogna (PV) 2007 e del ventennio C.d'A C.d'A mm marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre 19

22 Il punteruolo acquatico del riso Nel 2004 è stato segnalato l ennesimo caso d introduzione accidentale in Italia di un insetto esotico: il punteruolo acquatico (Lissorhoptrus oryzophilus Kuschel), uno dei fitofagi più temibili per il riso al mondo. L. oryzophilus è originario degli Stati Uniti ed ha in seguito colonizzato gli areali risicoli del Sud est asiatico. Nella zona di origine sono presenti entrambi i sessi, ma in tutte le zone di successiva espansione, compresa l Italia, vi sono esclusivamente popolazioni costituite da femmine partenogenetiche. Tale condizione, che consente la riproduzione in assenza del maschio, ne agevola la diffusione. In Italia l insetto è attualmente presente in Lombardia e Piemonte. Areale di presenza di Lissorhoptrus oryzophilus nel 2007 L adulto presenta, come tutti i curculionoidei, il capo allungato in un lungo rostro su cui sono inserite le antenne. È lungo poco meno di 4 mm, di colore bruno chiaro con una macchia più scura sul dorso. Pupe e larve sono rintracciabili tra le radici. Le larve di colore biancastro presentano uncini sul dorso che vengono utilizzati per l approvvigionamento dell ossigeno. Le uova di colore, bianco traslucido, si rinvengono nella parte basale delle guaine delle foglie sommerse. Uova Larva Celletta pupale Pupa Adulto 20

23 L insetto supera l inverno da adulto, cercando rifugio nel terreno sulle rive o, più raramente, nei campi. In primavera riprende la propria attività alimentandosi su Poacee e Ciperacee spontanee. Successivamente, quando il riso emerge, si trasferisce sulla coltura, dove, dopo essersi alimentato delle foglie, si spinge sott acqua e depone le uova nella parte basale della guaina fogliare. Dopo pochi giorni le larve neonate si portano sulle radici e iniziano a nutrirsi. L attività trofica delle larve può ritardare lo sviluppo e, nei casi più gravi, favorire lo sradicamento della pianta. Danni provocati dell adulto Ritardo di maturazione per attacco larvale In bibliografia vengono indicate 1 o 2 generazioni all anno, a seconda dell area geografica. In Italia, nei tre anni in cui è stato effettuato il monitoraggio ( ) è stata rilevata una sola generazione dell insetto annua, l inizio della ovideposizione è avvenuto all inizio di maggio, la presenza di larve si è potuta osservare intorno alla metà di maggio mentre gli adulti sfarfallano da metà di giugno. La presenza dell insetto nel comprensorio risicolo lombardo-piemontese è aumentata nel corso dei tre anni di monitoraggio, in particolare nella stagione appena conclusasi in seguito ad un inverno caratterizzato da clima mite che probabilmente ha favorito la sopravvivenza di un numero maggiore di adulti rispetto agli anni precedenti. Il monitoraggio si basa sull osservazione diretta degli adulti sulla vegetazione o sull individuazione della presenza di larve sulle radici mediante il prelievo di carote costituite dalla pianta di riso e dalla zolla di terreno. Dal punto di vista agronomico una buona tecnica di lotta risulta la semina in asciutta che limita la presenza dell insetto in campo ai periodi di sommersione e di conseguenza riduce notevolmente l infestazione. A livello mondiale il sistema di controllo più utilizzato prevede l utilizzo di vari formulati insetticidi, ma attualmente in Italia non vi sono prodotti registrati per la lotta all insetto. Daniela Lupi Cesare Cenghialta - Istituto di Entomologia agraria- Via Celoria Milano Attività svolta nell ambito del Progetto di ricerca Il punteruolo acquatico del riso: biologia e controllo agronomico finanziato dalla D.G. Agricoltura della Regione Lombardia nell ambito del piano di ricerca e sviluppo

24

25 Provincia di Milano Settore Agricoltura Viale Piceno Milano nr. verde fax / Uffici di zona: Abbiategrasso, Via XX Settembre 64 Tel Fax Legnano, Via Dei Mille 12 Tel /04 Fax Monza, Piazza Diaz 1 Tel f.savino@provincia.milano.it

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