A cura di: Walter Rissone Maurizio Tabacchi Centro Ricerche sul Riso Castello d Agogna (PV) Ente Nazionale Risi

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2 A cura di: Walter Rissone Maurizio Tabacchi Centro Ricerche sul Riso Castello d Agogna (PV) Ente Nazionale Risi Prove realizzate dai tecnici della Provincia di Milano: p.a. Claudio Pastori, Dott.ssa Alessandra Masperi, Dott.ssa Laura Panzeri

3 SOMMARIO TABELLE E GRAFICI DEI DATI PRODUTTIVI SCHEDE AGRONOMICHE ANDAMENTO CLIMATICO CAMPAGNA 2003 ANDAMENTO DELLA CAMPAGNA RISICOLA 2003 ATTIVITA PROVE ON FARM DESCRIZIONE E RISULTATI DELLE PROVE CARATTERIZZAZIONE DEI GIAVONI IN RISAIA PROVE REALIZZATE IN COLLABORAZIONE CON: CENTRO RICERCHE SUL RISO CASTELLO D AGOGNA (PV) ENTE NAZIONALE RISI

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5 TABELLE E GRAFICI DEI DATI PRODUTTIVI

6 Tabella 1 Lunghi A da mercato interno Semina il 28 aprile Varietà Ditta Produz Ciclo Altezza Culmi m 2 Resa lavorazione Allettamento Volano Marisma Arborio Genio Marengo Karnak SIS Semillas Certificadas Castells Ente Nazionale Risi Lugano Sementi Lugano Sementi Melzi d Eril t/ha Semina Seminamaturazione cm n intera globale danneggiata % fioritura % % gg gg % Velocità di crescita 9, ,5 100 bassa 9, ,3 0 media 9, ,3 100 media 9, ,0 0 media 9, ,6 0 media 9, ,7 0 media Carnaroli Ente Nazionale 8, ,4 50 bassa Risi DMS 0,5 0,273 CV 2% Bianca Lugano 9, ,5 0 media Sementi Baldo Ente 7, ,8 10 media Nazionale Risi DMS 0,5 2,8 CV 3%

7 Produzioni in t/ha - Lunghi A da mercato interno ,78 8,23 9,04 9,62 9,11 9,37 9,19 7,02 9,49 t/ha Volano Carnaroli Karnak Marisma Marengo Arborio Genio Baldo Bianca Media: 8,98 t/ha

8 Tabella 2 Varietà precoci Semina il 15 maggio DMS 0.5 0,534 CV 5% Tabella 3 Varietà molto precoci Semina il 4 giugno Resa lavorazione Allettamento Varietà Ditta Produz Ciclo Altezza Culmi Velocità m 2 di t/ha Semina Seminamaturazione cm n intera globale danneggiata % crescita fioritura % % gg gg % Loto SIS 8, ,6 0 media Nembo Lugano Sementi 8, ,9 0 media Galileo Lugano Sementi 8, ,9 0 media Minerva Sa.Pi.Se 6, ,7 0 media Culmi Varietà Ditta Produz Ciclo Altezza m 2 Resa lavorazione Allettamento Velocità di t/ha Semina Seminamaturazione % % cm n intera globale danneggiata % crescita fioritura gg gg % Pierrot Lugano Sementi 6, ,5 0 media Rodeo Lugano Sementi 6, ,4 0 media Cigalon CIRAD 5, ,6 0 media Pegaso Ente Nazionale Risi 2, ,5 0 media DMS 0,5 3,468 CV 43%

9 t/ha Produzioni in t/ha Varietà precoci 8,41 8,22 8,52 6,7 Nembo Minerva Galileo Loto Media: 7,96 t/ha Produzioni in t/ha Varietà molto precoci t/ha ,93 6,19 6,01 2,24 Cigalon Pierrot Rodeo Pegaso Media: 5,09 t/ha

10 Tabella 4 : Avversità Varietà Volano Marisma Arborio Genio Marengo Karnak Carnaroli Bianca Baldo Loto Nembo Galileo Minerva Pierrot Rodeo Cigalon Pegaso Avversità Brusone Elmintosp. Sterilità fiorale Lunghi A da mercato interno Altro * tracce tracce tracce/leggero c) assente/tracce assente/tracce tracce a) leggero tracce leggero c) tracce/leggero tracce tracce/leggero a) leggero tracce tracce/leggero a) tracce tracce assente/tracce a) assente assente/tracce tracce/leggero b) leggero tracce/leggero leggero/discreto tracce/leggero tracce/leggero tracce/leggero Varietà precoci assente/tracce assente/tracce tracce a) assente/tracce assente/tracce tracce a) tracce assente/tracce leggero b) assente assente/tracce tracce a) Varietà molto precoci assente assente tracce assente assente tracce/leggero assente assente leggero assente assente forte * Altre avversità: colatura apicale: a) tracce b)leggero c) discreto

11 SCHEDE AGRONOMICHE

12 SCHEDA AGRONOMICA Varietà tradizionali Campo Cagnola Precessione colturale soia CARATTERISTICHE DEL TERRENO: Natura del terreno Franco sabbioso Sostanza organica Sufficientemente dotato Fosforo Sufficientemente dotato Potassio scambiabile Mediamente dotato Magnesio scambiabile Scarsamente dotato Calcio scambiabile Sufficientemente dotato ph 5,18 molto acido OPERAZIONI COLTURALI: discatura leggera 15 novembre 2002 concimazione organica titolo alla dose di 225 kg/ha - 15 kg/pertica; unità di azoto 20,25 concimazione minerale con KCl titolo 61 alla dose di 105 kg/ha (7 kg/pertica) unità di potassio: 64 erpicatura semina a file in asciutta con rototiller 200 kg/ha (circa 13 kg/pertica) rullatura diserbo con Stomp 330 E (p.a. pendimetalin) alla dose di 4 kg/ha (circa 260 g/pertica) 13 aprile aprile 14 aprile 28 aprile 28 aprile 29 aprile diserbo con Stam DF 80 granulare (p.a. propanile) alla dose di 3 kg/ha (circa 200 g/pertica) 15 maggio e 20 maggio concimazione minerale con urea titolo 46 alla dose di 75 kg/ha (5 kg/pertica) unità di azoto 34,5 sommersione concimazione minerale titolo alla dose di 150 kg/ha - 10 kg/pertica; unità di azoto 24; unità di potassio 45 trattamento fungicida con Amistar (azoxystrobin) 1 l/ha raccolta 22 maggio 25 maggio 3 luglio 5 luglio 5 settembre Unità di Azoto totali: 78,75 Unità di Potassio totali: 109

13 SCHEDA AGRONOMICA Varietà precoci Campo Vallazza Precessione colturale Riso CARATTERISTICHE DEL TERRENO: Natura del terreno Franco sabbioso Sostanza organica Sufficientemente dotato Fosforo Sufficientemente dotato Potassio scambiabile Ben dotato Magnesio scambiabile Scarsamente dotato Calcio scambiabile Sufficientemente dotato ph 5,32 - acido OPERAZIONI COLTURALI: discatura leggera 15 novembre 2002 concimazione organica titolo dose 225 kg/ha (15 kg/pertica) unità di azoto 20,25 concimazione minerale con KCl titolo 61 - dose 105 kg/ha (7 kg/pertica) unità di potassio: 64 erpicatura diserbo con rototiller semina a file in asciutta - dose 200 kg/ha circa 13 kg/pertica) rullatura diserbo con Stomp 330 E (p.a. pendimetalin) dose 4 kg/ha (circa 260 g/pertica) irrigazione a pioggia per favorire emergenza diserbo con Stam DF 80 granulare (p.a. propanile) dose 3 kg/ha (circa 200 g/pertica) concimazione con concime complesso dose 150 kg/ha 15 kg/pertica ; unità di azoto 24; unità di potassio 45; sommersione trattamento fungicida con Amistar (azoxystrobin) dose 1 l/ha raccolta 13 aprile aprile 14 aprile 12 maggio 15 maggio 16 maggio 16 maggio 25 maggio 1 giugno 3 giugno 30 luglio 23 settembre Unità di Azoto totali: 44,25 Unità di Potassio totali: 109

14 SCHEDA AGRONOMICA Varietà precocissime Precessione colturale loietto OPERAZIONI COLTURALI: raccolta loietto (produzione secco 3 q/pertica 45 q/ha) 13 maggio 2003 irrigazione distribuzione liquame alla dose di 1000 q/ha aratura erpicatura semina alla dose di 200 kg/ha (13 kg/pertica); varietà Pierrot seminata a 250 kg/ha (17 kg/pertica) irrigazione diserbo con Farm DF 80 (propanile) dose 5,25 kg/ha (350 g/pertica) concimazione con urea titolo 46 dose 90 kg/ha (6 kg/pertica) unità di azoto 41 trattamento con Beam (triciclazolo) 450 g/ha sommersione concimazione fogliare con N.S.Z. 26 dose 9 l/appezzamento trattamento con Beam 450 g/ha raccolta 16 maggio 1 giugno 3 giugno 3 giugno 4 giugno 16 giugno 18 giugno e 25 giugno 21 giugno 22 giugno 28 giugno 6 luglio 8 agosto 14 ottobre Unità di Azoto totali: 41 - Unità di Fosforo e Potassio : 0

15 ANDAMENTO CLIMATICO CAMPAGNA 2003 ANDAMENTO DELLA CAMPAGNA RISICOLA 2003 ATTIVITA PROVE ON FARM DESCRIZIONE E RISULTATI DELLE PROVE CARATTERIZZAZIONE DEI GIAVONI IN RISAIA

16 ANDAMENTO CLIMATICO Il mese di marzo è stato caratterizzato da temperature minime molto basse, che molte volte sono scese sotto zero con una pressoché totale assenza di precipitazioni. Queste condizioni climatiche hanno agevolato la preparazione dei campi favorendo i livellamenti delle camere di risaia. Il mancato scioglimento delle nevi in montagna dovuto alle basse temperature, ha mantenuto scarsa la portata dei canali d irrigazione, per cui l acqua non è stata disponibile in quantità utile per le prime sommersioni come negli anni precedenti. Verso la fine del mese le temperature si sono rialzate, in particolare le massime, con alte temperature al di sopra delle medie sia massime che minime, come si può ben vedere dal grafico n 1. L innalzamento delle temperature è avvenuto nella seconda decade del mese di aprile, che è trascorso con scarse precipitazioni e bel tempo, favorendo le prime semine delle varietà di ciclo più lungo, avvenute alla fine del mese, e soprattutto le semine interrate. Già all inizio del mese di maggio le temperature massime e le minime si sono mantenute nettamente al disopra della media ventennale, anticipando la tendenza alle alte temperature che si è mantenuta poi per tutta l estate, anche le precipitazioni sono state scarse. Questa situazione climatica ha favorito la crescita del riso e i trattamenti per il controllo del riso crodo, in seguito dei venti abbastanza forti dopo la seconda metà del mese, hanno disturbato non poco i trattamenti diserbanti. Verso la fine del mese c è stato un notevole innalzamento delle temperature massime che hanno raggiunto i 30 C e che non si sono più abbassate per tutta l estate; in alcune zone marginali non servite da un sistema irriguo adeguato, si sono verificate le prime avvisaglie di mancanza d acqua per la sommersione delle risaie. La prima metà del mese di giugno è stata eccezionalmente calda per il periodo, infatti, il giorno 13 si è registrata la temperatura più alta: 36 C. L assenza di precipitazioni cominciava ad essere una seria preoccupazione, si sono avute difficoltà nel ripristino dell acqua dopo le asciutte delle risaie per i trattamenti diserbanti, che però favoriti dalle alte temperature, hanno dato degli ottimi risultati. Anche per il resto del mese le temperature si sono mantenute molto alte, solo negli ultimi giorni delle correnti atlantiche accompagnate da brevi e poco intensi temporali hanno abbassato leggermente la temperatura, ma che si è mantenuta sempre a livelli superiori alla media, mentre la scarsità d acqua cominciava ad essere molto preoccupante nelle zone dell alto vercellese, dell alto novarese e nel pavese dove si segnalavano i primi danni alle colture. Dove l irrigazione era sufficiente, il riso cresceva molto velocemente e rigoglioso traendo vantaggio dalle alte temperature. Nel mese di luglio le temperature si sono mantenute sempre molto alte con una leggera attenuazione nella seconda decade, dove le temperature massime e minime si sono avvicinate alle medie

17 stagionali, le precipitazioni sono state sempre molto scarse, salvo in due casi nella terza decade, dove piogge modeste non hanno affievolito la scarsità d acqua che ormai ha provocato riguardevoli danni alle colture. Le alte temperature hanno accelerato le fasi vegetative del riso e alcune varietà hanno iniziato la fioritura verso la metà del mese, con 15 giorni circa di anticipo. Alla fine del mese di luglio sono comparse le prime colature apicali nelle varietà sensibili: Arborio, Volano, S.Andrea, Carnaroli ecc.. Si sono manifestate anche diffuse sterilità nelle spighette dovute all eccessivo caldo. Normalmente durante la maturazione, il polline aumenta di volume facendo scoppiare l antera che, rilasciando i granuli di polline fecondano lo stigma, quando le temperature raggiungono e superano i C, diminuisce la viabilità del polline e in molti casi la fecondazione è impedita. Il mese d agosto è stato il più caldo dell estate, le temperature massime non sono mai scese sotto i 30 C e il giorno 11 si è registrata la temperatura più alta in assoluto: 36.8 C. Anche le minime raramente sono scese sotto i 20 C, le precipitazioni sono state quasi nulle. La tendenza estiva è perdurata fino alla seconda metà del mese di settembre, quando ci sono state delle brevi precipitazioni che hanno contribuito ad un abbassamento delle temperature notturne. La maturazione del riso è avvenuta molto velocemente e questo non ha favorito, in generale, le rese alla lavorazione che sono state tendenzialmente basse, mentre le produzioni sono state mediamente elevate. L estate del 2003 è stata veramente eccezionale per la costanza delle alte temperature registrate e le scarse precipitazioni, la quantità di pioggia caduta nel periodo marzo-ottobre è stata di 160 mm mentre la media ventennale per lo stesso periodo è di 430 mm. Le inconsuete temperature hanno favorito inoltre il diffondersi di insetti che normalmente è raro vedere su riso, come la piralide del mais, che ha provocato leggeri danni sulle foglie. Nei grafici n 1 e 2 si possono analizzare le medie decadali delle temperature massime, minime e della piovosità a confronto con quelle del ventennio precedente

18 Grafico n. 1: Valori medi decadali delle temperature di Castello d'agogna 2003 e del ventennio MIN 03 MAX 03 MIN MAX C Marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre Grafico n. 2: Valori medi decadali pluviometrici di Castello d'agogna 2003 e del ventennio (Precipitazioni in mm) C.d'A.2003 C.d'A Marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre

19 ANDAMENTO DELLA CAMPAGNA RISICOLA 2003 La superficie investita a riso nella provincia di Milano nel 2003 è stata di ha, leggermente in calo rispetto l anno precedente, le varietà maggiormente coltivate sono sempre i i Lunghi A da mercato interno. In questo gruppo si è avuto una rilevante flessione del Volano, che da 5266 ha coltivati nel 2002 è passato a 4323 ha nel Il calo di ettari coltivati a Volano è molto presumibilmente imputabile al mercato che non ha premiato adeguatamente queste varietà, e alla necessità di coltivare varietà più produttive e precoci per la lotta al riso crodo, infatti, c è stato un notevole aumento di Selenio e Gladio che hanno raddoppiando la superficie investita nel A livello nazionale, l Arborio e il Volano hanno subito un decremento di coltivazione di 4000 ha, confermando la difficoltà di commercializzazione di queste due varietà anche se gli ettari totali coltivati sono sempre rilevanti: ha c.a., è in leggera flessione anche il Carnaroli con 5291 ha, varietà questa con una nicchia di mercato di qualità che, almeno per il momento, non è in grado di assorbirne una maggiore quantità. Resta stabile invece la coltivazione di Baldo e Roma con circa ha, queste varietà hanno però uno sbocco nell esportazione verso la Turchia. La varietà maggiormente coltivata in Italia è stata ancora il Gladio che ha incrementato gli ettari coltivati, superando i ha, a conferma della sua adattabilità ai diversi ambienti di coltivazione e raggiungendo sempre delle buone produzioni. L aumento del riso crodo è sicuramente condizionante nella scelta varietale, infatti, le varietà precoci e a taglia bassa sono indispensabili in questa lotta, ciò significa che sarà inevitabile un incremento di questo tipo di varietà anche in zone non tipiche per la loro coltivazione, come il milanese. La rotazione resta comunque il migliore modo per vincere questa battaglia perché evita la specializzazione delle infestanti e ne frena l espansione, compreso il riso crodo; inoltre le varietà tipiche del milanese, esprimono il massimo delle loro potenzialità produttive e qualitative proprio quando sono coltivate in successione. La tendenza del miglioramento genetico è rivolta in modo massiccio verso la costituzione di varietà precoci adatte alle semine tardive dopo il diserbo del riso crodo, e all ottenimento di varietà più produttive e resistenti alle malattie, non è facile raggiungere questi obiettivi, infatti, molte varietà sono iscritte al Pubblico Registro Varietale ogni anno, ma poche di queste riescono a raggiungere superfici di coltivazione rilevanti. Le prove varietali hanno lo scopo di far conoscere agli agricoltori, tramite le visite in campo e la divulgazione, le caratteristiche delle nuove varietà per consentire un maggiore e più veloce aggiornamento sulle novità proposte dalla ricerca.

20 ATTIVITA PROVE ON FARM La rete nazionale On Farm mette a confronto le varietà di nuova iscrizione in diversi ambienti per almeno tre anni, con lo scopo di testarne le caratteristiche produttive e di resistenza alle malattie, nonché di adattabilità ai diversi ambienti risicoli. Nell ambito di questa rete nel 2003 sono state eseguite quarantotto prove varietali, utilizzando lo stesso disegno sperimentale e ottenendo perciò dati confrontabili tra loro. Le prove varietali sono state suddivise nei seguenti gruppi merceologici: Tondi, Lunghi A da parboiled, Lunghi A per il mercato interno, Lunghi B e Lunghi B Aromatici, sono state inoltre eseguite prove con varietà precoci e molto precoci, adatte alla semine tardive dopo i trattamenti contro il riso crodo e, per i molto precoci, con semina a giugno e adatte anche come secondo raccolto. Le varietà sono raggruppate e messe a confronto per gruppi di appartenenza, questo implica inevitabilmente un numero ridotto di prove per gruppo, che comunque si cerca di non ridurre a meno di tre. La gestione delle prove On Farm è eseguita con mezzi aziendali dalla semina alla raccolta e per tutto il decorso della coltivazione, con la preziosa collaborazione delle aziende agricole, senza la quale l esecuzione di questo tipo di prove sarebbe impossibile. L impegno della Provincia di Milano e di altre provincie della Lombardia e del Piemonte è stato sostanzioso, prendendosi in carico e gestendo 23 prove varietali, mentre le restanti 25 prove sono state eseguite dal Servizio Assistenza Tecnica dell Ente Nazionale Risi. Le Amministrazioni Provinciali che hanno aderito alla Rete Varietale sono state le seguenti: per la Lombardia, la Provincia di Milano, la Provincia di Pavia e la Provincia di Lodi; per il Piemonte, la Provincia di Novara, la Provincia di Biella e la Provincia di Alessandria. La Provincia di Milano ha realizzato tre campi varietali a Casarile, presso le aziende Rozzi Giuseppe e Dominoni Antonio e Andrea. Nell azienda Rozzi Giuseppe sono state eseguite due prove: una con varietà appartenenti al gruppo dei Lunghi A per il mercato interno con varietà di riferimento Volano, Carnaroli e Baldo; l altra con varietà a ciclo precoce adatte alla semina dopo il diserbo del riso crodo. Nell azienda Dominoni Antonio e Andrea è stata realizzata una prova con varietà molto precoci, che in questo caso, sono state seminate dopo lo sfalcio del loietto. La semina di tutte le prove è stata fatta adottando la tecnica della semina interrata a file, nella prova dei precoci il controllo del riso crodo è stato attuato tramite erpicatura.

21 Nel mese di settembre molti agricoltori hanno partecipato alla visita in campo organizzata dalla Provincia di Milano, e hanno potuto vedere e confrontare le caratteristiche delle varietà in prova. In questa pubblicazione sono presentati tutti i risultati produttivi e qualitativi ottenuti dalle prove. DESCRIZIONE E RISULTATI DELLE PROVE Le prove varietali di riso eseguite nel 2003 a Casarile sono state di notevole interesse, molto raramente è possibile vedere nello stesso ambiente e a distanza di poche centinaia di metri, tre prove varietali con cicli differenti, consentendo così di verificare la capacità produttiva e di adattamento all ambiente di nuove e diverse varietà e le loro tecniche di coltivazione. LUNGHI A DA MERCATO INTERNO La prima prova presa in esame è quella con varietà tradizionali eseguita nell azienda Rozzi Giuseppe; nel campo Cagnola perfettamente preparato, sono state seminate il 28 aprile, sette varietà a confronto con la tecnica della semina a file interrando il seme: Volano, Carnaroli, Karnak, Marisma, Marengo, Arborio e Genio. La varietà Volano, come varietà maggiormente coltivata nella zona, è stata il testimone ripetuto tre volte per saggiare la variabilità ambientale, il Carnaroli era la varietà di riferimento per il Karnak, l Arborio era la varietà di riferimento per il Marengo mentre il Volano oltre che essere il testimone è stato la varietà di riferimento per Marisma e Genio. Karnak è una varietà al terzo anno di prova ed ha confermato una maggiore capacità produttiva rispetto a Carnaroli, una migliore resistenza all allettamento e una maggiore resa alla lavorazione, il granello è molto simile alla varietà di riferimento. Marengo è una varietà simile ad Arborio come aspetto e come ciclo ma si differenzia per una taglia più bassa e una notevole resistenza all allettamento, le produzioni sono state simili al testimone di riferimento, come le rese alla lavorazione tendenzialmente basse, mentre i granelli danneggiati sono stati maggiori, Marengo è una varietà che necessita di trattamenti fungini tempestivi vista la sua notevole sensibilità al mal del collo (Pyricularia oryzae). Marisma è una nuova varietà spagnola caratterizzata da taglia bassa e una buona resistenza all allettamento e alle malattie, in questo primo anno di prova ha dimostrato una buona capacità produttiva e un ciclo leggermente più corto di Volano, il granello è glabro, lavorato è paragonabile a quello dell Arborio, la resa alla lavorazione è stata abbastanza buona ma i granelli danneggiati sono stati i più elevati di tutte le varietà in prova, è sicuramente da rivedere in futuro.

22 Genio è una nuova varietà iscritta nel 2003 al primo anno di prova, ha una taglia più bassa di Volano e una maggiore resistenza all allettamento e alle malattie fungine, la produzione ottenuta è stata paragonabile al Volano mentre la resa alla lavorazione è stata nettamente superiore, è una varietà di sicuro interesse per la zona perché ha un granello molto simile a Volano, da verificare negli anni successivi. Le produzioni ottenute in questa prova sono state molto elevate per merito dell ottima conduzione del campo di prova, dalla semina al raccolto; da segnalare che le varietà di riferimento: Arborio, Volano e Carnaroli erano completamente allettate. Affiancata alla prova precedente erano presenti altre due varietà a confronto: Baldo e Bianca. Baldo è una varietà molto conosciuta e apprezzata per le alte qualità merceologiche, è caratterizzata da taglia alta, ciclo medio e una buona sensibilità alle malattie fungine, nel milanese è coltivato su 800 ha circa. Bianca è una varietà di recente iscrizione ed è in prova da tre anni, ha taglia bassa e ciclo più lungo di Baldo, resistente alle malattie necessita di buona fertilità del terreno per esprimere al massimo le sue capacità produttive, ha un granello molto simile a Baldo con una resa nettamente superiore. Le produzioni sono state molto buone e superiori al testimone. Bianca è una varietà molto interessante che per i tre anni di prove ha confermato la buona capacità produttiva, può essere soggetta a sterilità qualora le temperature estive siano basse. VARIETA PRECOCI Sempre nell azienda Rozzi Giuseppe, a poche decine di metri dalla precedente prova nel campo Vallazza, è stata eseguita una prova di varietà precoci adatte alla semina dopo il diserbo del riso crodo. Il campo prova era in successione a riso, e dopo una discatura leggera in autunno e una erpicatura in primavera con la quale era stato sistemato il terreno e interrati i concimi, è stata effettuata il 12 maggio una scerbatura meccanica con un rototiller, dopo tre giorni è stata seminata la prova su terreno asciutto interrando il seme a file. Le varietà in prova sono state le seguenti: Nembo testimone, Minerva, Galileo e Loto. Nembo è una varietà iscritta nel 1999 e ha le caratteristiche merceologiche molto simili al Loto, del quale condivide l utilizzo come mercato, infatti, è impiegato principalmente nella parboilizzazione. La superficie investita con Nembo è in costante aumento, nel 2003 ha raggiunto i ha, garantisce buone produzioni e si adatta bene alle semine tardive, come ciclo è leggermente più lungo di Loto, una settimana circa, ed è mediamente resistente alle malattie fungine. Nella prova di Casarile era ripetuto per tre volte come testimone con lo scopo di saggiare la variabilità ambientale, le produzioni ottenute sono state molto buone, tra le più elevate della prova come la resa alla

23 lavorazione nettamente più alta di tutte le altre varietà in prova. Nembo è un varietà interessante, ormai molto conosciuta in altre zone di coltivazione del riso. Minerva è una nuova varietà iscritta nel 2003, appartiene al gruppo dei Medi (Lido), ha taglia bassa ma poca resistenza all allettamento, necessita di essere seminato fitto per esprimersi al massimo delle sue potenzialità e di avere una buona fertilizzazione. In questa prova non ha dato dei buoni risultati, infatti, è stata la varietà che ha prodotto di meno nonostante avesse un investimento simile alle altre varietà, la resa alla lavorazione è stata buona. Nelle prove eseguite nelle altre province, ha dato invece dei buoni risultati produttivi e delle rese alla lavorazione molto buone, Minerva è una varietà che necessita di essere nuovamente provata per verificare bene le sue potenzialità in questo ambiente. Galileo è una recente varietà iscritta nel 2002, le sue caratteristiche principali sono di avere la taglia bassa, una buona precocità e un granello molto simile a Baldo. Nel primo anno di prove era stato seminato nelle zone a nord a confronto con il S.Andrea non dando dei buoni risultati; vista la sua notevole precocità, si è provato quest anno ad inserirlo nelle semine tardive e risultati sono stati nettamente migliori. In questa prova la produzione è stata buona, ponendosi tra le più alte, mentre la resa alla lavorazione è stata bassa nonostante l umidità alla raccolta era abbastanza alta: 24%. È una varietà interessante per la precocità e il granello di qualità, inoltre ha anche taglia bassa, queste caratteristiche ne fanno una varietà adatta alla semina dopo crodo, in special modo in quelle aziende che coltivano varietà per il mercato interno come nel milanese. E però abbastanza suscettibile alle malattie fungine perciò necessita di trattamenti specifici. Loto è una varietà molto conosciuta, in iscrizione dal 1988, è coltivata livello nazionale su ha, ha buona capacità produttiva e si avvantaggia molto di fertilizzazioni frazionate, in questa prova era la varietà di riferimento come la più coltivata dopo il diserbo del riso crodo. Il Loto ha confermato i buoni risultati produttivi, ma una resa tendenzialmente bassa con la percentuale più alta di granelli danneggiati, questi due risultati sono legati alla senescenza precoce della varietà e, in parte, all andamento climatico. Tutte le varietà si sono avvantaggiate della semina a file perché ha consentito investimenti regolari e produzioni più elevate, ma per il controllo del riso crodo non è certo la condizione migliore, infatti, il prolungato periodo senza sommersione favorisce la germinazione dagli strati profondi dei semi di riso crodo che infestano nuovamente il campo, diventa così consigliabile intervenire successivamente con una monda o con un trattamento diserbante con Roundup applicato con la barra a filo.

24 VARIETA PRECOCISSIME Nell azienda Dominoni Antonio e Andrea, è stata eseguita la terza prova in ordine di semina, a poche centinaia di metri dalle altre due, questa prova con varietà particolarmente precoci era finalizzata a semine molto tardive, nel mese di giugno. Il campo prova è stato coltivato a loietto che è stato sfalciato a metà maggio; dopo una irrigazione che è servita per ammorbidire il terreno, si è distribuito del liquame e si è proceduto all aratura e alla sistemazione del terreno per la semina, la semina è stata eseguita il 4 giugno sempre a file interrando il seme. Le varietà in prova erano le seguenti: Cigalon testimone, Pierrot, Rodeo e Pegaso. Cigalon è una vecchia varietà francese del 1962, appartiene al gruppo dei Tondi ha taglia bassa e buona precocità, si adatta bene alle semine molto ritardate, nonostante la taglia bassa tende spesso all allettamento, in questa prova era la varietà ripetuta per saggiare la variabilità ambientale. Le produzioni ottenute sono state buone come le rese alla lavorazione, sarebbe stata la varietà più produttiva della prova, se una ripetizione non avesse subito un grave danno da sterilità che ha ridotto drasticamente la produzione della parcella interessata, riducendo così la media produttiva calcolata sulle tre parcelle. Pierrot è una varietà al secondo anno di iscrizione al Registro Varietale Nazionale, ma è da qualche anno che è in prova; appartiene al gruppo dei Tondi, è caratterizzata da taglia media, pannocchia semipendula e il colore della pianta giallo, sembra sempre in carenza di azoto, mentre sopporta molto bene le alte fertilizzazioni. Pierrot ha una buona resistenza alle malattie fungine, si avvantaggia molto di semine fitte e di buona fertilità, si adatta bene alle semine interrate dove l investimento è più regolare raggiungendo così delle buone produzioni, com è avvenuto in questa prova. E stata, infatti, la varietà più produttiva superando di poco il Rodeo, la resa alla lavorazione è stata buona e i granelli danneggiati sono stati in percentuale minore delle altre varietà. Rodeo è una varietà iscritta nel 2003 e al secondo anno di prova, appartiene al gruppo dei Lunghi A da parboiled (Ariete), ha taglia media e buona resistenza all allettamento, in questa prova ha confermato la buona adattabilità alle semine molto tardive raggiungendo una buona produzione, mentre ha dimostrato una notevole sensibilità alla macchia, infatti i granelli danneggiati sono stati percentualmente i più elevati della prova. Abbastanza buona la resistenza alle malattie fungine e alla sterilità. Per ultimo abbiamo il Pegaso che è una varietà non recente e appartenente ai Lunghi B, ha un ciclo precoce maggiormente indicato per semine entro il mese di maggio, i risultati produttivi sono stati molto scarsi principalmente dovuti ad una grande sterilità che ha interessato quasi mezza parcella confinante con quella precedentemente citata di Cigalon. Non si è potuto così valutare appieno le

25 caratteristiche e le potenzialità della varietà che comunque è più adatta a semine entro il mese di maggio. La notevole sterilità che ha interessato una parte molto importante di due parcelle, è stata molto probabilmente provocata dalla concomitanza di un elevata fertilità organica e di una carenza idrica dovuta al livello del terreno che in quella zona era più alto, infatti, il campo prova è stato irrigato periodicamente in base alla poca disponibilità idrica. Nella tabella dove sono riportati i dati della prova si può notare che il CV (coefficiente di variabilità) è molto alto, 43%, questo significa che le produzioni ottenute nelle tre ripetizioni, dalla varietà preposta a saggiare appunto la variabilità ambientale (Cigalon), sono state differenti tra loro per una percentuale maggiore del 15% che è quella normalmente accettata, in un altra annata con maggiore disponibilità idriche, probabilmente questo fenomeno sarebbe stato molto più contenuto. Questa prova è stata comunque di grande interesse perché ha dato delle indicazioni importanti sulla possibilità di coltivazione di varietà molto precoci (ciclo 125 giorni) per quelle aziende risicole che coltivano foraggio per l allevamento del bestiame, per le semine molto tardive dopo diserbo riso crodo, dopo spianamenti che si sono prolungati oltre il tempo previsto e per eventuali risemine; sarebbe importante avere la possibilità di ripetere ulteriormente questo tipo di prove per capire maggiormente la potenzialità di questo varietà molto precoci. Per meglio valutare le varietà che sono state provate a Casarile, si consiglia di confrontare il loro comportamento in tutte le prove eseguite nelle altre provincie risicole, a questo scopo si rimanda la lettura della Relazione Annuale dell Ente Nazionale Risi, dove sono riportati tutte le prove eseguite nella Rete Nazionale On farm con i più importanti i parametri varietali rilevati.

26 CARATTERIZZAZIONE DEI GIAVONI IN RISAIA I giavoni (Echinochloa spp.) rappresentano uno dei principali gruppi di infestanti della risaia insieme ai biotipi di riso crodo e sono stati oggetto di uno studio triennale svolto in collaborazione dal Centro Ricerche sul Riso dell Ente Nazionale Risi, dalla Facoltà di Agraria di Torino e dalla Facoltà di Biologia di Milano e concluso nel La prima parte del lavoro ha avuto come obiettivo la caratterizzazione morfologica del genere Echinochloa infestante le risaie italiane, in considerazione dell ampia variabilità che rende difficoltosa la classificazione precisa delle diverse specie. Lo studio ha permesso di descrivere, mediante 15 caratteri morfologici delle piante e delle infiorescenze, 80 diversi biotipi di giavoni raccolti nelle risaie piemontesi e lombarde, individuando come principali caratteri discriminanti per la determinazione delle diverse specie la colorazione della parte basale del culmo e le dimensioni delle spighette. La variabilità dei parametri morfologici tipica di questo genere non ha però consentito una identificazione univoca in base alla chiave tassonomica di Pignatti (utilizzata in Italia); la specie più facilmente individuabile è risultata Echinochloa crus-galli, caratterizzata da culmi di colore rosso più o meno intenso alla base e da una lunghezza delle spighette non superiore a 3,6 mm (arista esclusa). La classificazione dei biotipi con base del culmo verde (Echinochloa phyllopogon ed Echinochloa erecta) è risultata controversa per l ampia variabilità degli altri caratteri considerati, anche se quasi tutte le spighette sono risultate più lunghe di 3,9 mm. Il gruppo di lavoro dell Università degli Studi di Milano ha svolto in parallelo una ricerca per la classificazione di questi biotipi di Echinochloa spp. mediante marcatori molecolari. In base alle analisi eseguite, i biotipi classificati come Echinochloa crus-galli sono risultati molto simili dal punto di vista genetico, dimostrando come l espressione fenotipica di alcuni caratteri morfologici (lunghezza delle ariste, colore delle spighette, ecc.) sia molto variabile e dipendente dalle condizioni ambientali. La specie Echinochloa phyllopogon (caratterizzata dalla presenza di peli sul bordo della guaina) non è risultata raggruppata in modo a sé stante, sulla base dei dati genetici; al contrario, grazie all uso dei marcatori molecolari, è stato possibile definire la probabile appartenenza di due biotipi, ritrovati vicino a Casale Monferrato e a Mortara, ad una specie distinta, riconducibile tassonomicamente ad Echinochloa oryzoides (presente nella chiave di classificazione spagnola e non in quella italiana di Pignatti). L attività condotta dal gruppo dell Università degli Studi Torino ha avuto come obiettivo principale quello di valutare la variabilità, nell ambito dei diversi biotipi di giavone, della sensibilità a diversi erbicidi utilizzati in risaia. Sono state effettuate quindi prove di dose-risposta con erbicidi per verificare la variabilità all interno delle popolazioni del genere Echinochloa.

27 Lo studio è stato condotto in serra, su piante allevate in vaso ed ha interessato circa metà degli 80 biotipi di giavone individuati nelle risaie lombarde e piemontesi. Quando le plantule hanno raggiunto lo stadio di 3-4 foglie, sono stati effettuati trattamenti con i seguenti erbicidi: azimsulfuron (Gulliver), bensulfuron-metile (Londax 60DF), bispiribac-sodio (Nominee), cialofopbutile (Clincher), molinate (Ordram), propanile (Stam) e quinclorac (Facet SC). Ogni erbicida è stato impiegato alla dose di campo, a metà dose e al doppio della dose. L efficacia dei diversi trattamenti è stata valutata determinando il peso fresco della parte aerea dopo 7 o 14 giorni dal trattamento (a seconda dell erbicida) e calcolando la riduzione in termini percentuali rispetto al peso fresco di piante non trattate (testimoni) degli stessi biotipi. I diversi biotipi saggiati hanno manifestato un livello di sensibilità ai trattamenti la cui variabilità è risultata fortemente condizionata dall erbicida impiegato. Nel caso di azimsulfuron (Gulliver), quasi tutti i biotipi hanno subito una riduzione di biomassa maggiore del 50% già alla dose di campo. L applicazione di bensulfuron-metile (Londax 60DF) ha determinato in genere una scarsa riduzione di biomassa. Tale comportamento era tuttavia in parte noto a priori (il prodotto non viene impiegato specificatamente contro i giavoni). Questo erbicida è stato introdotto nello studio poiché impiegato da lungo tempo in risaia e potenzialmente in grado di selezionare popolazioni tolleranti a diversi ALS inibitori. Una simile variabilità di comportamento, anche se con valori medi di riduzione della biomassa nettamente superiori, è stata osservata a seguito dei trattamenti con bispiribac-sodio (Nominee). Nel caso di cialofop-butile (Clincher) è stata osservato un livello di efficacia elevato e poco variabile fra i biotipi considerati. Elevata tolleranza a questo erbicida è stata peraltro osservata in un biotipo, che ha manifestato una certa tolleranza anche a propanile e quinclorac (Facet SC). Buoni livelli di efficacia e scarsa variabilità fra i biotipi sono stati rilevati per il molinate. Elevata efficacia è stata osservata anche nel caso del propanile e del quinclorac (Facet SC). Tre biotipi hanno tuttavia manifestato una discreta tolleranza a tali prodotti. Nel complesso, i risultati hanno mostrato l ampia variabilità morfologica e genetica osservata nell ambito dei diversi biotipi di Echinochloa, ma hanno consentito di individuare alcuni caratteri morfologici utili per distinguere fra di loro le specie, verificato l attendibilità dell analisi genetica e osservare la presenza di una specie non ancora segnalata (Echinochloa oryzoides). Tra i risultati più interessanti di questo studio vi è la individuazione di biotipi particolarmente tolleranti ad alcuni giavonicidi specifici. Per alcuni di questi biotipi sono stati effettuati studi più approfonditi, dai quali risulta la presenza di un elevato grado di resistenza a propanile. Ulteriori indagini saranno effettuate per verificare la presenza di fenomeni di resistenza incrociata (resistenza ad erbicidi appartenenti a famiglie chimiche diverse).

28 GIAVONI IN RISAIA Echinochloa crus - galli Echinochloa erecta Echinochloa oryzoides

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