PROTOCOLLO PER L INCLUSIONE DI ALUNNI CON (BES) BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
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- Salvatore Brescia
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1 ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE DI PONT CANAVESE Via G. MARCONI 23 BIS PONT C.SE (TO) Tel. 0124/85171 C.M.: TOIC Sito: toic814009@istruzione.it Pec: toic814009@pec.istruzione.it PROTOCOLLO PER L INCLUSIONE DI ALUNNI CON (BES) BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
2 FINALITA Il presente PROTOCOLLO per l INCLUSIONE costituisce un documento guida per l accoglienza e la gestione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali, ai fini di un efficace integrazione all interno della nostra scuola. Una scuola inclusiva ha il dovere di porre attenzione alle molteplici esigenze dei propri alunni, pertanto promuove l'integrazione degli alunni disabili e si attiva per rispondere in modo adeguato alle problematiche, che possono derivare da disturbi specifici di apprendimento, disturbi evolutivi specifici, difficoltà comportamentali, svantaggi culturali e/o linguistici. L attenzione sarà indirizzata in modo mirato sui punti di forza e sulle potenzialità di questi alunni con i quali la scuola stessa si impegna in un progetto, che preveda percorsi di lavoro individualizzati o personalizzati dettagliati, integrati e aggiornati. LA SCUOLA ATTUA LE INDICAZIONI NORMATIVE CONTENUTE: nella Legge Quadro n 104/92 e successivi Decreti applicativi; nelle Linee guida per l'integrazione degli alunni con disabilità pubblicate nell Agosto 2009; nella nuova Legge sulla Dislessia n.170 dell 8 Ottobre 2010 e nel D.M. n del 12 Luglio 2011; nei riferimenti normativi (Direttiva Ministeriale del 27 Dicembre 2012, C. M. 8 del 6 Marzo 2013) in materia di alunni con Bisogni Educativi Speciali. Nella DGR del 4 febbraio Il presente PROTOCOLLO delinea le caratteristiche degli alunni con Bisogni Educativi Speciali, definendo organi, compiti e ruoli delle figure operanti per gli alunni all interno dell Istituzione scolastica. Contiene principi, criteri ed indicazioni riguardanti le procedure e le pratiche per l inclusione, in modo da facilitare l apprendimento e il raggiungimento del successo formativo. Il Protocollo, deliberato dal Collegio dei Docenti, diventa parte integrante del Piano dell Offerta Formativa Triennale e dispone dal punto di vista : amministrativo e burocratico: l acquisizione della documentazione necessaria e verifica della completezza del fascicolo personale dell alunno; comunicativo e relazionale: la conoscenza/individuazione dell alunno e presa in carico dalla Scuola attraverso incontri con le famiglie ed attività programmate; 1
3 educativo-didattico: incontri tra docenti dei due ordini di scuola; formazione delle classi e assegnazione alla classe, predisposizione di percorsi individualizzati (PEI) e personalizzati (PDP); sociale: rapporti di collaborazione della Scuola con le ASL e i Servizi Sociali. COSA SIGNIFICA BES Il Bisogno Educativo Speciale (Special Educational Need) è qualsiasi difficoltà evolutiva, in ambito educativo e/o apprenditivo, che si manifesta in un funzionamento problematico anche per il soggetto in termini di danno, ostacolo, stigma sociale, indipendentemente dall eziologia, e che necessita di educazione speciale individualizzata (Ianes D.2005, Bisogni educativi speciali e inclusione, Trento, Erickson). In questo quadro rientrano tre categorie di alunni: Alunni con Disturbi evolutivi specifici: Disturbi specifici di apprendimento Alunni con Esigenze Educative Speciali: Deficit dell attenzione e iperattività Disturbi oppositivi/provocatori Disturbi del linguaggio e della funzione motoria Borderline cognitivo Alunni con Svantaggio: Socio-economico Linguistico-culturale Difficoltà comportamentali/relazionali Istruzione parentale/alunni ospedalizzati con istruzione domiciliare Rientrano nei BES anche quegli alunni che, pur avendo cominciato un percorso di valutazione, non sono ancora in possesso di una diagnosi o di una certificazione rilasciata da un operatore privato accreditato o da parte dei centri pubblici. Pertanto, oltre all elaborazione del PEI per gli alunni certificati e del PDP per gli alunni DSA- EES, si può rendere necessario elaborare un Piano Didattico Personalizzato per quegli alunni che non riescono a conseguire gli obiettivi minimi stabiliti per la classe di appartenenza a causa di uno SVANTAGGIO relativo a: 2
4 - CONDIZIONI FISICHE difficili e transitorie (ospedalizzazioni,..) - FATTORI CONTESTUALI AMBIENTALI (famiglia problematica, pregiudizi ed ostilità culturali, difficoltà socioeconomiche, ambienti deprivati/devianti, scarsità di servizi ) segnalati dai Servizi Sociali. - FATTORI CONTESTUALI PERSONALI (problemi emozionali, problemi comportamentali, scarsa autostima per scarsa autoefficacia, stili attributivi distorti, scarsa motivazione, difficoltà nell identità e nel progetto di Sé ) Le disabilità certificate, secondo la Legge 104/92, risultano aventi sostegno e ad un Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.). diritto all insegnante di I disturbi specifici di apprendimento (dislessia, disortografia, disgrafia, discalculia), che rientrano nella Legge 170/10, risultano aventi diritto al PDP, ma non ad un insegnante di sostegno. Anche tutti quegli alunni, che hanno bisogno di una speciale attenzione nel loro percorso scolastico, pur non possedendo una certificazione di disabilità, né di DSA, né di EES, hanno diritto ad avere un PDP, piano didattico personalizzato, con obiettivi, strumenti e valutazioni pensati su misura per loro, ma non ad un insegnante di sostegno. 3
5 L ISTITUZIONE SCOLASTICA Le istituzioni scolastiche operano tenendo conto delle indicazioni contenute: nella Legge Quadro n 104/92 e successivi Decreti applicativi; nelle Linee guida per l'integrazione degli alunni con disabilità pubblicate nell Agosto 2009; nelle linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento allegate al decreto del MIUR n del 12 Luglio 2011; nelle linee guida per il diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali (C. M. n. 8 del 6 Marzo 2013); compatibilmente con le risorse umane, finanziarie e materiali assegnate ad ogni istituzione scolastica e impegnandosi a predisporre interventi finalizzati al successo degli alunni con disabilità, DSA e altri BES, che prevedano percorsi individualizzati e personalizzati e/o l utilizzo di strumenti compensativi e misure dispensative. IL DIRIGENTE SCOLASTICO Il Dirigente scolastico, nella logica dell autonomia riconosciuta alle istituzioni scolastiche, è il garante delle opportunità formative offerte e dei servizi erogati ed è colui che attiva ogni possibile iniziativa affinché il diritto allo studio di tutti e di ciascuno si realizzi. Tale azione si concretizza anche mediante la promozione e la cura di una serie di iniziative da attuarsi di concerto con le varie componenti scolastiche, atte a favorire il coordinamento dei vari interventi rispetto alle norme di riferimento. In particolare, il Dirigente: guida e coordina le azioni/iniziative/attività connesse con le procedure previste dalle norme di riferimento; indirizza l operato dei docenti affinché promuovano e sviluppino occasioni di apprendimento, favoriscano la partecipazione alle attività scolastiche, collaborino alla stesura del P.E.I. ed elaborino il PDP; istituisce e presiede il GLI, iniziale e finale; valorizza progetti che attivino strategie orientate a potenziare il processo di inclusione; coinvolge attivamente le famiglie e garantisce la loro partecipazione nel processo di inclusione; 4
6 attiva specifiche azioni di orientamento per assicurare continuità nella presa in carico del soggetto da parte della scuola successiva; intraprende le iniziative necessarie per individuare e rimuovere eventuali barriere architettoniche e/o senso-percettive; promuove attività di formazione/aggiornamento per il conseguimento di competenze specifiche diffuse; riceve la diagnosi consegnata dalla famiglia, la acquisisce al protocollo, la condivide con il gruppo docente e la inserisce nel fascicolo personale dell alunno; gestisce le risorse umane e strumentali; nomina un Docente/i Referente per DSA; aggiorna il fascicolo personale inserendo il PDP / PEI; cura il raccordo con le diverse realtà territoriali (EE.LL., enti di formazione, cooperative, scuole, servizi socio-sanitari, ecc.) ed aggiorna gli organi competenti del Territorio sul numero di alunni con BES presenti nella Scuola. GRUPPI DI LAVORO G.L.I. Gruppo di Lavoro per l Inclusione Il G.L.I., presieduto dal Dirigente Scolastico, o da un suo delegato, è composto dai referenti BES dei due ordini di scuola e da un gruppo di docenti che si occupano dell integrazione di alunni con Bisogni Educativi Speciali. Competenze: Opera un confronto sui casi; Elabora e aggiorna la mappatura degli alunni con B.E.S.; Informa circa le disposizioni normative vigenti; Raccoglie, documenta e verifica i dati inerenti gli interventi didattico-educativi; Predispone il PAI. G.L.H. Operativo per gli alunni disabili Per ogni alunno diversamente abile viene attivato, presso la scuola, il G.L.H. Operativo che vede la partecipazione dei docenti della classe in cui è inserito l alunno, degli operatori socio-sanitari della A.S.L. che lo seguono e dei genitori. 5
7 E coordinato dal Dirigente Scolastico o suo delegato e convocato dallo stesso anche su richiesta della famiglia e/o degli specialisti. Si riunisce almeno due volte nell anno scolastico (all inizio e alla fine). Il G.L.H. operativo ha il compito di predisporre il P.E.I. e di verificarne l attuazione e l efficacia nell intervento scolastico. Possono essere convocati anche operatori di contesti extrascolastici che lavorano con l alunno, al fine di creare raccordo e organicità tra i diversi interventi. Nell ottica della continuità, alla fine di ciascun ciclo scolastico, sono previsti G.L.H. di passaggio alla sola presenza dei docenti degli ordini di scuola interessati. IL TEAM DEI DOCENTI La presenza all interno dell Istituto scolastico del G.L.I. didattico-educativo, non deve sollevare il team dei docenti e il relativo Collegio dall impegno educativo di condividere le scelte; risulta pertanto indispensabile che sia l intera comunità educante a possedere gli strumenti di conoscenza e competenza, affinché tutti siano corresponsabili del progetto formativo elaborato e realizzato per gli alunni con BES. In particolare, ogni docente, per sé e collegialmente: durante le prime fasi degli apprendimenti scolastici, pone attenzione ai segnali di rischio in un ottica di prevenzione ed ai fini di una segnalazione; mette in atto strategie di recupero per quegli alunni con difficoltà; cura la preparazione dei materiali e di tutto quanto può consentire all alunno individuato come BES, la piena partecipazione allo svolgimento della vita scolastica nella sua classe; prende visione della documentazione riguardo il percorso didattico pregresso/ si confronta con le insegnanti dell ordine di scuola precedente; segnala al G.L.I. la presenza di un alunno con BES; segnala alla famiglia le particolari difficoltà dell alunno, nonostante gli interventi di recupero; propone e concorda con la famiglia, in concerto con il G.L.I., un percorso scolastico personalizzato; elabora un percorso educativo personalizzato che dettaglia, integra e aggiorna nel PDP che risulta il documento ufficiale dell alunno nell anno scolastico; aggiorna il G.L.I. riguardo la verifica in itinere del percorso didattico personalizzato; realizza incontri di continuità con i colleghi del successivo ordine o grado di scuola. 6
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