I CIRCOLO DIDATTICO -COMISO- INS. AURORA TERESA SIERNA
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- Guido Carlini
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1 I CIRCOLO DIDATTICO ED. DE AMICIS -COMISO- INS. AURORA TERESA SIERNA
2 B E S BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
3 LA SCUOLA E UNA COMUNITA QUINDI HA COME CARATTERISTICA LA CAPACITA DI ACCOGLIERE E DI INCLUDERE INCLUSIONE NON SIGNIFICA METTERE DENTRO NON E RIEMPIRE INCLUDERE SIGNIFICA TROVARE UN POSTO ALL INTERNO DI UNO SPAZIO IN CUI IL SOGG. CON BES C E E SI MUOVEINMODOATTIVOENONPASSIVO
4 L ALUNNO CON BES HA DELLE ESIGENZE SPECIALI E CHIEDE DEGLI INTERVENTI SPECIALI PER TRE MOTIVI CHE SONO RAGGRUPPATI IN TRE AREE: 1. DISABILITA 2. DSA,ADHD 3. DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI (ABILITA NON VERBALI, COORDINAZIONE MOTORIA, RML O FIL, SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO, LINGUISTICO, CULTURALE
5 Le principali disposizioni previste nella circolare 8 marzo 2013 Redigere il Piano Didattico Personalizzato (PDP) L attivazione di tale percorso individualizzato e personalizzato è deliberata dal Consiglio di Classe (dal team docenti nella scuola primaria). E previsto anche il coinvolgimento della famiglia, attraverso la sottoscrizione del PDP. Sono ribaditi i compiti del Gruppo di lavoro d istituto (GLHI) che assume la denominazione di Gruppo di lavoro per l inclusione (GLI) con l estensione dei propri interventi anche agli alunni che manifestano Bisogni Educativi Speciali (BES). Si suggerisce che il GLI si riunisca con una cadenza almeno mensile in orario di servizio oppure con orari aggiuntivi o funzionali,. Ruolo strategico assumono i nuovi Centri Territoriali per l Inclusione (CTI) previsti in ogni territorio e per i quali la Direttiva ha fornito i propri dettagliati compiti. Nell eventualità che, per ragioni di complessità territoriale, non sia possibile istituire tali organismi, il GLI dovrà avere come riferimento i Centri Territoriali di Supporto (CTS), ai quali la Direttiva affida il ruolo fondamentale di interfaccia fra l Amministrazione e le scuole (e tra le scuole stesse).
6 La situazione globale di una persona, del suo stato di salute e di funzionamento nei suoi contesti reali di vita, va descritta mettendo in relazione informazioni su: Condizioni fisiche: malattie varie, acute o croniche, fragilità, situazioni cromosomiche particolari, lesioni, ecc. Strutture corporee: mancanza di un arto, di una parte della corteccia cerebrale, ecc. Funzioni corporee: deficit visivi, deficit motori, deficit attentivi, di memoria, ecc. Attività personali: scarse capacità di apprendimento, di applicazione delle conoscenze, di pianificazione delle azioni, di comunicazione, di autoregolazione metacognitiva, di interazione sociale, di autonomia, di cura del proprio luogo di vita, ecc. Partecipazione sociale: difficoltà a rivestire i ruoli sociali di alunno, a partecipare alle situazione sociali più tipiche, nei vari ambienti e contesti. Fattori contestuali ambientali: famiglia problematica, cultura diversa, situazione sociale difficile, culture e atteggiamenti ostili, scarsità di servizi e risorse, ecc. Fattori contestuali personali: scarsa autostima, reazioni emozionali eccessive, scarsa motivazione, comportamenti problema, ecc. In uno o più di questi ambiti si può generare un Bisogno Educativo Speciale specifico, che poi interagirà con gli altri ambiti, producendo la situazione globale e complessa di quest alunno. Ovviamente, il peso dei singoli ambiti varierà da alunno ad alunno, anche all interno di una stessa condizione biologica.
7 OGNI SOGGETTO CON BES DEVE ESSERE AIUTATO AD USCIRE DAL GUSCIO PERCHE USCENDO DAL GUSCIO ENTRA A FARE PARTE DI UN GRUPPO INCLUSIONE
8 I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI SONO UGUALI PER TUTTI BISOGNO DI SICUREZZA BISOGNO DI SUCCESSO BISOGNO DI COMPETENZA BISOGNO DI APPARTENENZA IL SOGGETTO CON BES CHE RIESCE A SODDISFARE TALI BISOGNI NON SARA GHETTIZZATO E SI SENTIRA INCLUSO
9 COSA FARE PROGETTARE IL PDP E IL PDV PROGETTO DIDATTICO PERSONALIZZATO E PROGETTO DI VITA
10 P D P ANALISI SITUAZIONE STUDENTE(DATI TIPOLOGIA DEL DISTURBO,ANAMNESI) LIVELLO DI APPRENDIMENTO OBIETTIVI E CONTENUTI DELL APPRENDIMENTO METODOLOGIA STRUMENTI COMPENSATIVI E DISPENSATIVI RAPPORTI CON LA FAMIGLIA VARIE: COMPITI PER CASA, MODALITA, VERIFICHE.
11 IL PDP PROMUOVE LO SVILUPPO E LA CRESCITA DEL SOGG.CON BES E NECESSARIO ENTRARE NELL OTTICA DELLA POSITIVITA EVIDENZIARE LE CAPACITA DELLO STUDENTE, QUINDI PARTIRE DA CIO CHE SA FARE NON USARE IL NON
12 GLI OBIETTIVI DEL PDP SEMPLICI CONCRETI SPECIFICI VERIFICABILI ORGANIZZATI CONVERGENTI CONTINUATIVI
13 CHE COS E IL PDV IL PDV VA PENSATO COME UN VIAGGIO POICHE ESSO E IL DOCUMENTO IN CUI SI SCRIVE COME SI IMMAGINA IL «FUTURO» DEL SOGG. CON BES, QUINDI INDUCE A SCEGLIERE OBIETTIVI ORIENTATI ALLA SUA VITA DA «ADULTO» E AL SUO INSERIMENTO NELLA SOCIETA.
14 OBIETTIVI DEL PDV PROMUOVERE COMPETENZE DI GESTIONE DEL TEMPO (L ALUNNO STA NELLA CLASSE) PROMUOVERE COMPETENZE RISPETTO ALL AUTONOMIA PROMUOVERE L ASSUNZIONE DI UN RUOLO (CHI HA UNRUOLOALL INTRENODIUNGRUPPOE INCLUSO) PROMUOVERE COMPETENZE AFFETTIVE(RELAZIONI) PROMUOVERE L IMPARARE A LAVORARE, NON UN LAVORO(COOPERARE) PROMUOVERE L ESPRESSIONE DELL IDENTITA DELLA PERSONA, NON DEI SUOI EDUCATORI
15 CHI COSTRUISCE IL PDV COSTRUIRE IL PDV COINVOLGE PIU ATTORI: ALUNNO, INSEGNANTI, GENITORI, PERSONALE NON DOCENTE, ECC TUTTI GLI ATTORI DEVONO OPERARE IN TUTTI GLI ATTORI DEVONO OPERARE IN SINERGIA
16 Composizione media di una classe su 24 alunni 2 alunni con disabilità 2 alunni con ADHD 2 alunni con DSA 3 alunni mal-educati 2 alunni con importanti svantaggi personali ed educativi 3 eccellenti sul piano degli apprendimenti 2 ansiosi, pigri, scansafatiche 2 stranieri 2 alunni svantaggiati economicamente
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