ACU RGE P.E.C. CHIODI 2. Relazione geologica. Ambito di trasformazione AT1.4 CITTA DI IVREA

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1 Regione Piemonte Provincia di Torino CITTA DI IVREA Proprietà: GI.CA.SE. srl Soggetto attuatore: GI.CA.SE. srl Ambito di trasformazione AT1.4 catasto terreni: Foglio 37 mappali 324 e 351 progetto di PIANO ESECUTIVO CONVENZIONATO (art.43 L.R.56/77) P.E.C. CHIODI 2 Relazione geologica Gennaio 2014 ACU RGE progettista: Dott. Nicola Lauria via Casale 1f Ivrea

2 Ambito AT1. 4 Progetto di Piano Esecutivo Convenzionato PEC CHIODI 2 Aprile

3 REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI TORINO CITTA DI IVREA Indagine geognostica relativa al progetto di Piano Esecutivo Convenzionato (art. 43 L.R. 56/77 E ART NTA PRG 2000) P.E.C. CHIODI 2 D.M. 14/01/2008 Committente: GI.CA.SE S.r.l. Via Pietro Micca, 22 TORINO RELAZIONE GEOLOGICA STUDIO GEOLOGICO Dott.Nicola Lauria Via Casale 11F IVREA (TO) P.IVA: C.F.:LRANCL54C15C619W Gennaio 2014

4 PREMESSA Per conto della Società GI.CA.SE. S.r.l. è stata condotta un'indagine geologica preliminare ad un area ubicata alla periferia sud-est della Città di Ivrea, in Via dei Chiodi, al fine di accertare, in prima analisi, le caratteristiche litostratigrafiche, idrologiche, geotecniche e sismiche del sottosuolo. Su detto appezzamento è in progetto la realizzazione di un Piano Esecutivo Convenzionato denominato Chiodi 2 per la costruzione di un nuovo edificio residenziale multipiano con piano interrato. E stato, pertanto, effettuato un sopralluogo geologico, esteso alle aree circostanti, e sono stati analizzati i dati pregressi, rilevati dallo scrivente in occasione della redazione della relazione geologica (anno 2009) allegata al limitrofo P.E.C. lungo via dei Chiodi. In particolare sono stati analizzati i dati rilevati a mezzo di n. 6 prove penetrometriche dinamiche eseguite sulle aree direttamente impegnate dalle recenti costruzioni. I risultati dell indagine preliminare sono esposti nella presente relazione in ottemperanza a quanto previsto dalle leggi vigenti, in particolare al D.M. 14/01/2008. Relativamente al rischio sismico, la Regione Piemonte con D.G.R. n del 19/01/2012 ha approvato la nuova classificazione come previsto dall O.P.C.M. 3519/2006. Essa prevede la suddivisione del territorio in due classi di pericolosità: zona 3 e relative sottozone 3S e zona 4. L area ove si localizza il P.E.C. in esame e più in generale il territorio della Città di Ivrea ricadono nella classe 4. 2

5 ASPETTI GEOLOGICI E GEOMORFOLOGICI L'area interessata dal P.E.C. in questione è ubicata alla periferia sud-est dell abitato di Ivrea, poco ad ovest di Via dei Chiodi (vedi Corografia), alla quota media di 241 m s.l.m. (quota dedotta dalla Carta Tecnica della Provincia di Torino). L appezzamento ricade sulla particella n. 351 del Foglio XXXVII. I terreni adiacenti sul lato sud, est e ovest sono edificati. La morfologia della zona è circa pianeggiante, con una lieve pendenza verso est in direzione di via dei Chiodi. Dal punto di vista geologico l area si estende sulla piana alluvionale interna al grande Anfiteatro Morenico d Ivrea, al margine sud dell area collinare eporediese impostata su affioramenti rocciosi. La roccia è costituita dalle granuliti basiche appartenenti alla Zona Ivrea-Verbano, mentre i materiali costituenti la piana sono di natura fluviale. Quest ultimi sono depositi detritici prevalentemente fini, rappresentati da sabbie limose alternate a limi sabbiosi con locali intercalazioni limo-torbose o ghiaiose. In superficie è presente una coltre di materiali limosi con frazione argillosa costituente il terreno agrario, della potenza media di 1.0 m. I depositi alluvionali poggiano su depositi lacustri a loro volta poggianti sul substrato roccioso. Le prove in sito eseguite sul limitrofo lotto P.E.C. già edificato, spinte alla profondità massima di m dal p.c., non hanno incontrato né i depositi lacustri, né la roccia, evidentemente posti a maggiore profondità. ASPETTI IDROLOGICI ED IDROGEOLOGICI Dal punto di vista idrologico nell intorno del terreno in questione non sono presenti corsi d acqua significativi, sia naturali, sia artificiali. Il canale artificiale Naviglio d Ivrea e l alveo del Fiume Dora Baltea, quest ultimo asse drenante dell intera conca eporediese, si trovano rispettivamente ad oltre 500 m e 1000 m di distanza in direzione sud. Le acque piovane che precipitano sull appezzamento e quelle provenienti dalla limitrofa area collinare, posta a circa 200 m di distanza in direzione NO, s infiltrano nel sottosuolo andando ad alimentare un circuito idrico sotterraneo che si raccorda a quello della pianura alluvionale più prossima al Fiume Dora Baltea, oppure confluiscono nella rete fognaria pubblica attraverso caditoie. 3

6 In passato, lungo il tratto sud di via dei Chiodi, era presente un fosso, emissario del Lago San Michele, nel quale confluivano le acque piovane della zona. Negli anni 60 il corso d acqua è stato intubato e le acque immesse nel Naviglio d Ivrea in prossimità dell incrocio con via XXV Aprile. Nel corso delle prove in sito eseguite sul limitrofo P.E.C., la falda freatica è stata individuata alla profondità di circa 5.0 m dal p.c. Detto livello è, comunque, soggetto ad escursioni in relazione alla piovosità stagionale. Poiché i terreni più prossimi al piano campagna sono scarsamente drenanti e mancano recapiti efficienti per l allontanamento delle acque superficiali, la zona è potenzialmente esposta a rischi di ristagno idrico che possono evolvere in veri e propri allagamenti in caso di eventi meteorici intensi e prolungati. Detta limitazione è segnalata anche nella Tavola 8.1 Sintesi della pericolosità geologica e Assetto urbanistico Tavola Nord dello Studio geologico a supporto del P.R.G.C. 2000, redatto dalla dr. geol. Renata De Vecchi Pellati, (vedi estratto), in cui l area interessata dall intervento è inserita in classe II Territorio caratterizzato da condizioni di moderata pericolosità geologica, sottoclasse II 3. Si tratta di Ambiti di pianura con limitazioni legate a natura dei materiali, drenaggio e falda idrica superficiale. Per ogni nuovo intervento devono essere verificate le condizioni di stabilità locale, le caratteristiche geotecniche anche attraverso indagini geognostiche dirette, le modalità del drenaggio superficiale e la diffusione delle acque sotterranee. I risultati delle indagini occorrono a verificare la fattibilità dell intervento e devono essere recepiti a livello di progetto esecutivo insieme all eventuali soluzioni tecniche necessarie. Area in esame Estratto (fuori scala) Tav. 8.1 a supporto del P.R.G.C

7 CARATTERIZZAZIONE LITOSTRATIGRAFICA E GEOTECNICA La caratterizzazione litostratigrafica e geotecnica preliminare del sottosuolo dell area del P.E.C. Chiodi 2 è stata effettuata utilizzando le risultanze delle prove penetrometriche dinamiche eseguite in sito nel 2009 dallo scrivente con penetrometro superpesante di tipo TG EML.C. nell ambito del progetto del limitrofo P.E.C. in cui gli edifici sono stati ultimati (vedi Planimetria generale). In particolare di seguito si riportano le litostratigrafia ricavate con le prove n. 2 e n.5, più prossime all edificio in progetto: Prova DIN2 da 0.00 m a 0.40 m: Terreno agrario 0.40 m 2.60 m: Limo sabbioso 2.60 m 4.80 m: Sabbie e ghiaie 4.80 m 6.60 m: Limo torboso 6.60 m 7.60 m: Limo sabbioso 7.60 m 8.40 m: Sabbie frammiste e ghiaietto 8.40 m m: Ghiaie e sabbie Prova DIN5 da 0.00 m a 0.40 m: Terreno agrario 0.40 m 1.60 m: Limo sabbioso 1.60 m 5.00 m: Sabbie limose 5.00 m 5.80 m: Sabbie e ghiaie 5.80 m 6.60 m: Limo torboso 6.60 m 7.40 m: Limo sabbioso 7.40 m 9.20 m: Sabbie frammiste e ghiaietto 9.20 m m: Limo sabbioso m m: Ghiaie e sabbie addensate Per ottenere la resistenza dinamica alla punta (Rpd), in funzione del numero di colpi N, è stata utilizzata la Formula Olandese: Rpd 2 M H A e ( M P) 2 M H N A ( M P) 5

8 Dove: Rpd = resistenza dinamica punta (area A); e = infissione per colpo = d/n; M = peso massa battente (altezza caduta H); P = peso totale aste e sistema di battuta. Le prove in sito hanno evidenziano un assetto litostratigrafico caratterizzato da una rilevante variabilità litologica verticale e laterale. In sintesi, si tratta di una sequenza litostratigrafica di tipo fluviale in cui a banchi di sabbie limose si alternano sabbie ghiaiose, talora addensate, con locali intercalazioni limo-torbose. Queste ultime s incontrano tra le profondità di 4.80 m e m ed evidenziano un periodo in cui nella zona era presente una palude. Analizzando i dati delle prove Nspt sulla base della tipologia di materiale (granulare, coesivo o granulari-coesivi), sono stati dedotti i parametri geotecnici (angolo di attrito, densità, coesione, ecc.) utilizzando formule note di letteratura che li correlano ai valori di Nspt (numero colpi prova SPT). Detti valori, inseriti opportunamente in una formula (es. Terzaghi) per il calcolo delle capacità portanti, permettono il dimensionamento delle fondazioni e la determinazione dei carichi ammissibili. In dettaglio sono forniti i seguenti parametri geotecnici: Terreni Granulari Dr = densità relativa (Terzaghi e Peck 1948, 1967) ' = angolo di attrito efficace (Peck, Hanson e Thorburn, 1953, 1974) E' = modulo di deformazione drenato [kg/cm 2 ](D'Apollonia et al., 1970) Ysat/Yd = peso di volume saturo e secco (Ysat e Yd) [t/m 3 ](Terzaghi-Peck 1948, 1967) Terreni Coesivi Cu = Coesione non drenata (Terzaghi e Peck 1948, 1967) Ysat= peso di volume saturo (Ysat) [t/m 3 ](Terzaghi e Peck 1948, 1967) W = umidità (%) (Terzaghi e Peck 1948, 1967) E = indice dei vuoti (e) (Terzaghi e Peck 1948, 1967) Per i terreni granulari-coesivi, sono espressi entrambi i valori. 6

9 In sintesi sulla base delle prove effettuate sul lotto limitrofo, di seguito vengono esposti i parametri rilevati. Prova DIN2 Prof. (m) Litologia Nspt Natura granulare Natura Coesiva DR F' E' Ysat Yd Cu Ysat W e Terreno agrario Limo sabbioso Sabbie e ghiaie Limo torboso Limo sabbioso Sabbie frammiste a ghiaietto Ghiaie e sabbie Prova DIN5 Prof. (m) Litologia Nspt Natura granulare Natura Coesiva DR F' E' Ysat Yd Cu Ysat W e Terreno agrario Limo sabbioso Sabbie limose Sabbie e ghiaie Limo torboso Limo sabbioso Sabbie frammiste a ghiaietto Limo sabbioso Ghiaie e sabbie addensate Nel corso delle prove la falda freatica è stata incontrata a profondità variabile compresa tra 5.0 m e 5.50 m dal piano campagna. I risultati delle prove mostrano in prima analisi che i litotipi costituenti il sottosuolo al di sotto della coltre superficiale di terreno agrario hanno un comportamento geomeccanico fortemente variabile da strato a strato, da scadente in corrispondenza degli orizzonti a granulometria fine, quali il terreno agrario di copertura, i limi torbosi e sabbiosi, a discreto nei livelli di sabbie limose e sabbie frammiste a ghiaietto, quindi decisamente buono negli strati di sabbie e ghiaie e nelle ghiaie e sabbie addensate. 7

10 PARAMETRI SISMICI E CATEGORIA DI SUOLO DI FONDAZIONE In conformità con il D.M Norme tecniche per le costruzioni, sono stati identificati i parametri sismici del sito sulla base delle coordinate, utilizzando il programma di calcolo Spettri-NTC ver I dati del reticolo sismico per la determinazione dell accelerazione al suolo risultano: - Coordinate geografiche: Longitudine = ; Latitudine = Di seguito si riportano i valori dei parametri sismici ed i relativi spettri di risposta elastici per i periodi di ritorno T R di riferimento caratteristici del sito in esame. Valori dei parametri a g, F o, T * C per i periodi di ritorno T R di riferimento per il sito in esame Spettri di risposta elastici per i periodi di ritorno T R di riferimento per il sito in esame 8

11 Noti quindi i parametri correlati alla tipologia di opera in progetto è stato possibile risalire ai parametri sismici per i periodi di ritorno T R associati a ciascun stato limite. Caratteristiche opere in progetto (da verificare a cura del progettista) - V N (opera infrastrutturale di importanza normale) 50 anni; - Classe d Uso: II coeff. cu = 1; - V R = V N x cu = 50 anni. Valori dei parametri a g, F o, T C * per i periodi di ritorno T R associati a ciascuno SL in relazione all opera in progetto Spettri di risposta elastici per i diversi Stati Limite in relazione all opera in progetto Al fine di caratterizzare da un punto di vista sismico il profilo stratigrafico del terreno di fondazione la normativa ha schematizzato diverse categorie standard, omogenee in termini di risposta alla sollecitazione sismica. 9

12 Dai risultati ottenuti, in relazione al D.M delle sei categorie proposte, il terreno di fondazione dell area in esame rientra nella categoria C. Vista la morfologia, la categoria topografica applicabile è T1. CONCLUSIONI Nel corso dello studio preliminare non sono emerse controindicazioni di ordine geologico e idrogeologico alla realizzazione dell intervento in progetto sull area P.E.C. Chiodi 2. L assetto litostratigrafico, rilevato con prove in sito eseguite dallo scrivente sul limitrofo P.E.C. (anno 2009), e quindi, estrapolabili all area in esame, ha tuttavia evidenziato le seguenti limitazioni: presenza nel sottosuolo di depositi alluvionali fortemente variabili verticalmente e lateralmente; esistenza nel sottosuolo di orizzonti di sabbie limose alternati a sabbie ghiaiose, talora addensate, con locali intercalazioni limo-torbose, quest ultime a scadente comportamento geomeccanico esposizione al rischio di allagamenti in caso di intense e prolungate piogge; falda freatica poco profonda e soggetta a marcate escursioni. Dette limitazioni impongono particolare cautela e l adozione di idonei accorgimenti costruttivi sia in fase progettuale, sia esecutiva. In particolare si rende necessario: realizzare fondazioni adeguate alle variabili caratteristiche geotecniche dei terreni del sottosuolo; individuare soluzioni tecniche per evitare l intrusione di acque superficiali nel piano interrato; impermeabilizzare con cura i pavimenti ed muri perimetrali dei locali posti al piano interrato; procedere ad un efficace raccolta e corretto smaltimento delle acque piovane e di gronda in modo da non aggravare la situazione esistente. Ne consegue la necessità di far precedere la fase esecutiva dell intervento costruttivo sull area interessata da un accurata indagine geotecnica e geofisica con adeguate e puntuali 10

13 prove in sito al fine di rilevare in dettaglio i caratteri litostratigrafici, geotecnici e sismici come prescritto dal D.M. 14/01/2008. Per quanto riguarda la classificazione sismica del territorio, con D.G.R. n del 19/01/2012 la Regione Piemonte ha approvato la nuova classificazione come da O.P.C.M. 3519/2006. Tale classificazione prevede la suddivisione del territorio in due classi di pericolosità: zona 3 e relativa sottozona 3S e zona 4. L area in esame e più in generale il territorio comunale della Città di Ivrea ricadono nella classe 4. Da una prima analisi, non disponendo di misure specifiche dirette in sito, delle sei categorie proposte dal D.M , il terreno di fondazione dell area in esame dovrebbe rientrare nella categoria C, mentre la categoria topografica applicabile è T1. Gennaio

14 COROGRAFIA scala 1:5.000 Estratto dalla Carta Tecnica della Provincia di Torino Area in esame (PEC CHIODI 2 ) 12

15 DIN5 DIN2 PLANIMETRIA GENERALE Fuori scala DINn Ubicazione prove penetrometriche dinamiche eseguite nell ambito del progetto relativo al precedente P.E.C. Nuovo edificio multipiano in progetto (P.E.C. Chiodi 2 ) 13