contro nei confronti di per la riforma

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1 N /2012REG.PROV.COLL. N / /2011 REG.RIC. R E P U B B L I C A I T A L I A N A IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Terza) ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 5386 del 2011, proposto da: Consorzio di Cooperative Sociali Kratos, rappresentato e difeso dall'avv. Lorenzo Lentini, con domicilio eletto presso Giuseppe Placidi in Roma, via Cosseria, 2; contro U.T.G. - Prefettura di Caserta; nei confronti di Ministero dell'interno, rappresentato e difeso dall'avvocatura, domiciliata per legge in Roma, via dei Portoghesi, 12; Comune di Succivo, Società Cooperativa Sociale Onlus il Gabbiano; per la riforma della sentenza del T.A.R. CAMPANIA - NAPOLI: SEZIONE I n / /2011, resa tra le parti, concernente REVOCA DELL'AGGIUDICAZIONE PROVVISORIA A FAVORE DELL APPELLANTE DEL SERVIZIO CENTRO DIURNO POLIFUNZIONALE-VII ANNUALITA disposta dal Comune di Succivo con 1

2 determinazione 1 luglio 2010 n. 29 nonché della presupposta interdittiva antimafia emessa dal Prefetto di Caserta 28 maggio 2010 n, 373/ANT/AREA 1. Visti il ricorso in appello e i relativi allegati; Visto l'atto di costituzione in giudizio di Ministero dell'interno; Visti tutti gli atti della causa; Relatore nell'udienza pubblica del giorno 11 novembre 2011 il Cons. Lydia Ada Orsola Spiezia e uditi per le parti l Avv. Lentini e l Avvocato dello Stato Urbani Neri; Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue. FATTO e DIRITTO 1. Con determinazione dirigenziale n. 18/2009 il Comune di Succivo (CE) approvava gli atti della gara indetta per l affidamento del servizio Centro diurno polifunzionale, Area di intervento Diritti dei minori (ai sensi della legge n. 328/2000) per l ambito C3, VII annualità e, quindi, con nota 2 marzo 2010 n chiedeva alla Prefettura di Caserta il rilascio di una informativa antimafia nei confronti del Consorzio di Cooperative Sociali Kratos (con sede a Lusciano), prima classificata. Acquisita la informativa 28 maggio 2010 n. 373, con cui la Prefettura di Caserta (vista la relazione del Gruppo Ispettivo Antimafia G.I.A. del 24 maggio 2010) dichiarava sussistenti nel caso di specie le cause interdittive di cui all art. 4 D.lgs. n. 490/1994, il Comune di Succivo con decreto dirig. 1 luglio 2010 n. 29 ha disposto la revoca dell aggiudicazione definitiva a favore del suddetto consorzio, affidando il servizio alla seconda classificata Avverso la revoca dell aggiudicazione e la nota prefettizia interdittiva (oltre gli atti procedimentali presupposti) il consorzio Kratos ha proposto ricorso al TAR 2

3 Campania che, però, con sentenza 1963/2011 l ha respinto in toto (atto introduttivo e motivi aggiunti). Il consorzio ha appellato la sentenza di primo grado, chiedendone l annullamento per molteplici vizi di eccesso di potere e violazione di legge, dedotti in tre articolati motivi. Si è costituito il Ministero dell Interno che, depositando il fascicolo del giudizio di primo grado, ha chiesto il rigetto dell appello. Alla pubblica udienza del 11 novembre 2011, uditi i difensori presenti, la causa è passata in decisione. 2. In diritto la controversia concerne la contestata legittimità della revoca dell aggiudicazione del Servizio Centro polifunzionale diurno, disposta nei confronti dell appellante da parte del Comune di Succivo (CE) in seguito alla nota 28 maggio 2010 della Prefettura di Caserta, che informava lo stesso Comune circa l esistenza di cause interdittive ex art. 4 D.lgs. n. 490/1994, derivanti dal pericolo di infiltrazione mafiosa nel Consorzio di cooperative Kratos di Aversa. L appello va accolto per difetto di motivazione e di istruttoria della interdittiva antimafia, contenuta nella nota a firma del Prefetto di Caserta del 28 maggio 2010, nonché( in via derivata) del provvedimento del Comune di Succivo, che sul fondamento della suddetta interdittiva ha revocato l aggiudicazione del servizio del Centro diurno già disposta a favore dell appellante. Infatti, pur considerando che le informative antimafia sono ispirate ad un esigenza di anticipazione della soglia di difesa sociale, che prescinde dalla rilevanza probatoria tipica delle fattispecie penalmente rilevanti, cionondimeno l adozione di tale tipologia di provvedimenti non può sottrarsi all esigenza di una congrua motivazione e di una dettagliata istruttoria sulla cui sufficienza riposa il contemperamento tra contrapposti valori costituzionalmente garantiti quali, da un lato, la tutela della pubblica sicurezza e, dall altro, la libertà di iniziativa economica. 3

4 2.1. Nel caso di specie, avendo la Prefettura di Caserta fatto proprie le conclusioni raggiunte dal G.I.A. nella riunione del 24 maggio 2010, è opportuno prendere in considerazione innanzitutto il contenuto della relazione predisposta dal suddetto organo investigativo all espresso fine di esaminare gli esiti degli approfonditi accertamenti disposti sul conto del Consorzio Kratos e di alcune cooperative sociali (tra cui in particolare le Soc. c o o p. Eco- Idem e Mediterraneo ). Da tale relazione emerge che il G.I.A., nel formulare il giudizio prognostico di pericolo di infiltrazione mafiosa nell attività del Consorzio in questione, ha ritenuto determinante, in primo luogo, la circostanza che il presidente del Consorzio ( signora Lagravanese Margherita,nata a S. Cipriano nel 1969), ed uno dei consiglieri (signora Flauto Sofia) sono, rispettivamente, sorella e moglie del signor Lagravanese Luigi ; ciò in quanto questo ultimo era stato già colpito dalla interdittiva antimafia emessa nel 2009 sul conto della soc. AGAPE e Punto H, di cui era amministratore. Il G.I.A.,inoltre, sottolineava che i germani Lagravanese erano anche cugini della omonima Lagravanese Margherita( nata a Napoli nel 1977), coniugata con Russo Massimo, pregiudicato di Casal di Principe, all epoca detenuto. Inoltre, sempre ad avviso del G.I.A., assumeva rilevanza anche la circostanza che nel giugno 2008 Lagravanese Margherita e Rauso Maria Luisa, in occasione di un controllo di polizia ad Aversa, erano state identificate in compagnia di De Vito Maria, sorella di altro pregiudicato (De Vito Luigi) di Casal di Principe, all epoca detenuto Ad avviso del collegio, però, da un lato, la circostanza che la signora Lagravanese Margherita e il signor Lagravanese Luigi siano germani di per se stessa non è automaticamente sufficiente a far presumere che sussista un apprezzabile collegamento di affari tra il Consorzio Kratos ed il Consorzio AGAPE, mentre, dall altro, l assenza di specifici addebiti (per asserite cointeressenze in affari con 4

5 ambienti malavitosi) non giustifica l estensione alla signora Lagravanese Margherita delle valutazioni di possibile contiguità ad ambienti dediti al crimine e di sospetta permeabilità ad infiltrazioni mafiose. Inoltre, nel caso dell esame, manca anche l aggiornamento della prognosi negativa che portò nel marzo 2009 ( e non 2010, come riferito dall appellante) alla emanazione della interdittiva nei confronti Lagravanese Luigi in relazione ai rapporti intrattenuti (a livello societario ed economico) con le società AGAPE e Punto H: infatti la difesa dell appellante afferma che Lagravanese Luigi nel gennaio 2009 è cessato da qualsiasi carica sociale (o dirigenziale) ricoperta in AGAPE, circostanza confermata nella nota 8 luglio 2009 n trasmessa dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Caserta alla Prefettura di Caserta.. Pertanto non appare condivisibile l assunto esposto alle pagg. 8-9 della sentenza TAR secondo cui l abbandono delle cariche sociali nella suddetta società da parte di Lagravanese Luigi non vale a mutare in modo significativo il contesto indiziario in precedenza tratteggiato sul conto di Eco Coop: infatti, quanto alla presunta persistenza in capo al medesimo dell interesse ad intrattenere rapporti di affari con ambienti malavitosi, il G.I.A. avrebbe dovuto riferire alla Prefettura di Caserta elementi di valutazione relativi almeno al periodo successivo al gennaio 2009 (data della nota della Prefettura di Caserta che comunicava al Comune di Succivo l assenza di cause interdittive nei confronti del Consorzio Kratos) ed al nuovo assetto assunto dagli organi societari di AGAPE e Punto H dopo l interdittiva 16 marzo bis. Quanto, poi, alla figura del consigliere di Kratos sig.ra Flauto Sofia il G.I.A., nell esaminare la contiguità della stessa ad ambienti malavitosi, si limita a richiamare il rapporto di coniugio con il signor Lagravanese Luigi, ma non valuta la circostanza che la medesima dal 2008 svolge attività di esperto volontario (ai sensi degli art. 77 e 78 ord. penit.) presso la Casa circondariale di Pozzuoli e che 5

6 collabora con la Casa circondariale di Napoli (su autorizzazione del Tribunale Sorveglianza di Napoli), facendo anche parte, come componente privato, del Tribunale per i Minorenni di Napoli dal 2005 e svolgendo, altresì, le funzioni di responsabile di una comunità educativa di tipo familiare operante a S. Arpino (CE) su nomina dell Ufficio Tutele del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Pertanto gli elementi istruttori raccolti dal G.I.A. sul conto della sig.ra Flauto Sofia appaiono lacunosi e sommari, mentre, sotto un profilo speculare, manca una qualsiasi comparazione tra le diverse tipologie dei fatti esposti nonché qualsiasi spiegazione della apparente incompatibilità tra le attività svolte dalla sig.ra Flauto presso il Tribunale di Napoli e Santa Maria Capua Vetere a favore di minori e detenuti e quella svolta come consigliere del Consorzio di cui si sospetta la contiguità con imprese gestite dalla criminalità organizzata;manca, inoltre, qualsiasi motivazione in ordine alla mancata trasmissione agli uffici competenti dei suddetti Tribunali delle informazioni di polizia raccolte sulla persona in questione quale consigliere del Consorzio in questione al fine di porre tali Uffici Giudiziari in condizione di adottare eventuali nuovi provvedimenti circa la prosecuzione o meno degli incarichi sopraindicati Né tanto meno risulta di per se stesso significativo di permeabilità ad infiltrazioni mafiose l episodio del controllo di polizia del giugno 2008 dal quale è emerso che la signora Lagravanese Margherita e la signora Rauso Maria Luisa erano in compagnia di De Vito Maria: infatti, in primo luogo, l episodio è precedente a successive investigazioni nelle quali non si segnala la reiterazione di tali frequentazioni, mentre, in secondo luogo, il G.I.A. nel suo rapporto non da alcun ragguaglio sulla circostanza che il coniuge della medesima (cioè Luigi Diana, indicato come detenuto ed appartenente alla criminalità organizzata di Casal di Principe) era diventato da anni collaboratore di giustizia. 6

7 2.4. Un ulteriore difetto di motivazione e di istruttoria della nota prefettizia interdittiva del maggio 2010 va individuato nella circostanza che in data 30 gennaio 2009 la Prefettura di Caserta ha emanato un informativa liberatoria sul conto del Consorzio Kratos, mentre, poi, la stessa Prefettura, senza una specifica motivazione, ha rivalutato con giudizio negativo gli stessi elementi indiziari; appare, infatti, evidente che la nuova più attenta e complessiva valutazione degli elementi a disposizione (vedi sentenza TAR, pag. 9) rientra nella discrezionalità della Prefettura e nel corretto uso di tale potestà, ma, ove si sovrappongono ambiti e periodi di indagine, l amministrazione è comunque tenuta a dar conto delle ragioni per cui a situazioni già esaminate viene data una diversa valutazione; pertanto nell adozione delle informative antimafia l organo competente deve adeguatamente illustrare l iter logico seguito, quando fatti già noti vengono diversamente valutati (cogliendo nuove connessioni tra fatti e persone) a seguito della emersione di situazioni prima ancora in corso di evoluzione. 3. Per le esposte considerazioni l appello va accolto nei sensi sopraindicati e, per l effetto, in riforma della sentenza impugnata, vanno annullate la determinazione dirigenziale del Comune di Succivo 1 luglio 2010 n. 29 (revoca di aggiudicazione Servizio Centro diurno polifunzionale 7^ annualità) e la presupposta nota interdittiva antimafia della prefettura di Caserta 28 maggio 2010 n. 373/12b, 16/Area 1, entrambe adottate nei confronti dell appellante; resta impregiudicata la facoltà del Comune di Succivo e della Prefettura di Caserta di ripronunciarsi, eventualmente, sull oggetto della controversia alla luce di elementi conoscitivi che, pur preesistenti, non sono stati richiamati nei provvedimenti annullati. Data la preminenza dell obiettivo del contrasto al pericolo della infiltrazione di interessi illegali nei contratti della P.A., sussistono giusti motivi per compensare fra le parti gli oneri di lite per entrambi i gradi di giudizio. P.Q.M. 7

8 Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Terza) accoglie l appello in epigrafe nei sensi di cui in motivazione e per l effetto, in riforma della sentenza TAR impugnata, annulla la determinazione dirigenziale del Comune di Succivo 1 luglio 2010 n. 29 e la presupposta informativa antimafia interdittiva della Prefettura di Caserta 28 maggio 2010 n. 373/ANT/AREA1,salva l adozione eventuale di ulteriori provvedimenti alla luce di elementi che, pur preesistenti, non sono stati richiamati nei provvedimenti annullati. Compensa tra le parti le spese di lite per entrambi i gradi di giudizio. Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa. Così deciso in Roma nella camera di consiglio del giorno 11 novembre 2011 con l'intervento dei magistrati: Pier Giorgio Lignani, Presidente Lanfranco Balucani, Consigliere Salvatore Cacace, Consigliere Angelica Dell'Utri, Consigliere Lydia Ada Orsola Spiezia, Consigliere, Estensore L'ESTENSORE IL PRESIDENTE DEPOSITATA IN SEGRETERIA Il 30/05/2012 IL SEGRETARIO (Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.) 8