PIANO DI GESTIONE DELLE AREE NURSERY DI TAPES PHILIPPINARUM

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1 Incarico al Dott. Biol. Michele Pellizzato per la redazione del PIANO DI GESTIONE DELLE AREE NURSERY DI TAPES PHILIPPINARUM Adeguamento del punto 9.2 del Piano d uso delle aree per venericoltura 2013 della Società Consortile G.R.A.L. (CIG Z0A1BC0470) Venezia, 20 Dicembre 2016 Pellizzato Dott. Biol. Michele pag. 1 di 56

2 INDICE 1 PREMESSA INTRODUZIONE INDIRIZZI E CONTENUTI DEI PRECEDENTI PIANI (2006 E 2011) Aree di raccolta Periodi di raccolta Sistemi e modalità di raccolta Modalità di semina e controllo delle semine Aree sperimentali e di tutela BIOLOGIA DELLA RIPRODUZIONE DI Tapes philippinarum CICLO RIPRODUTTIVO INSEDIAMENTO DEL SEME DI VONGOLA RECLUTAMENTO DEL SEME DI VONGOLA (PERIODO ) RECLUTAMENTO DEL SEME DI VONGOLA (2016) RISULTATI DEI MONITORAGGIO CONCLUSIONI DEI MONITORAGGI IN LAGUNA DI VENEZIA - ANNO LE FOCI DEI FIUMI COME AREE NURSERY CAMPAGNE DI RACCOLTA COLLETTIVA DEL SEME DI VONGOLA PRODUZIONE DELLA VONGOLA FILIPPINA IN LAGUNA DI VENEZIA SCHIUDITOI SISTEMI DI PRE-INGRASSO PESCA GESTITA GESTIONE DELLE AREE NURSERY E DEL SEME DI T. PHILIPPINARUM OBIETTIVI ATTUATI E AZIONI DA ATTUARE Cartografia Monitoraggi Ridefinizione delle aree nursery e aree improduttive (dinamica) Modalità di prelievo del seme PROPOSTE DA PERSEGUIRE E BUONE PRATICHE AUSPICATE Riqualificazione professionale degli operatori Ricerca applicata Aiuto offerto dai modelli (vocazionali, idrodinamici, predittivi, ecc.) Misure di prevenzione ambientale e di sostegno alla produzione Misure volte all ottimizzazione della raccolta del seme DOCUMENTAZIONE E BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO APPENDICI TAGLIA DELLE VONGOLE DELLA SPECIE TAPES PHILIPPINARUM DENSITÀ DEI GIOVANILI IN NATURA E IN VENERICOLTURA PARERE IN MERITO ALL AREA DIGHETTE...49 pag. 2 di 56

3 INDICE FIGURE FIGURA 2.1. QUANTITÀ DI GIOVANILI SEMINATI NELLE AREE IN SUB-CONCESSIONE NEL PERIODO (PROVINCIA DI VENEZIA, 2014 E DATI G.R.A.L., )...6 FIGURA 3.1. PERCENTUALI DI VONGOLE CHE CORRISPONDONO AI DIVERSI STADI DEL CICLO DI MATURAZIONE DELLE GONADI...10 FIGURA 3.2. INSEDIAMENTO POST-LARVALE DI TAPES PHILIPPINARUM IN LAGUNA DI VENEZIA (BOATTO E PELLIZZATO, 2005)...11 FIGURA 3.3. EVOLUZIONE DELLA DENSITÀ DEI POPOLAMENTI DI TAPES PHILIPPINARUM (N. ES./MQ) ESEMPIO AREA EX SIN APRILE-OTTOBRE FIGURA 3.4. EVOLUZIONE DELLA DENSITÀ DEI POPOLAMENTI DI TAPES PHILIPPINARUM (N. ES./MQ) ESEMPIO AREE VERTO NORD E DIGHETTE APRILE-OTTOBRE FIGURA 3.5. GRAFICO RIASSUNTIVO IN 6 AREE NURSERY. BIOMASSA IN G NELL ANNO 2015 (FONTE: G.R.A.L., 2015)...14 FIGURA 3.6. PRESENZA DI TAPES PHILIPPINARUM IN LAGUNA DI VENEZIA (AQUAPROGRAM, 2016)...16 FIGURA 3.7. PRESENZA DI SEME DI TAPES PHILIPPINARUM NEL VERTO NORD E NEL CANALE CUNETTA (G.R.A.L., 2016) FIGURA 3.8. PRESENZA DI SEME DI TAPES PHILIPPINARUM NEL VERTO NORD E NEL CANALE CUNETTA (G.R.A.L., 2016) FIGURA 3.9. LOCALIZZAZIONE DELLE AREE NURSERY DI VONGOLA NELLE LAGUNE E SACCHE NORD- ADRIATICHE (IN BLU, VERDE, MARRONE)...17 FIGURA RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DI UNA POPOLAZIONE: CRESCITA, CLIMAX, DECRESCITA...18 FIGURA DISTRIBUZIONE SPAZIALE DEI GIOVANILI (<25 MM) DI T. PHILIPPINARUM (PELLIZZATO ET AL. 2009)...19 FIGURA SUDDIVISIONE IN TAGLIE IN ADIGE (ADI1 E ADI5) E PO DI LEVANTE (LEV2)...20 FIGURA DISTRIBUZIONE SPAZIALE E TEMPORALE DEI GIOVANILI (<25 MM) DI T. PHILIPPINARUM (PELLIZZATO ET AL. 2009) FIGURA SCHEMA ESEMPLIFICATIVO DELLE FORZANTI AMBIENTALI CHE INTERAGISCONO NEL CICLO BIOLOGICO (RIPRODUZIONE) DI TAPES PHILIPPINARUM, DETERMINANDONE IL SUCCESSO RIPRODUTTIVO FIGURA PRODUZIONE NAZIONALE COMPLESSIVA E RIPARTIZIONE NELLE 4 AREE GEOGRAFICHE...24 FIGURA INCIDENZA NAZIONALE DELLA PRODUZIONE DELLA LAGUNA DI VENEZIA...24 FIGURA PRODUZIONE COMPLESSIVA DELLA PRODUZIONE DELLA LAGUNA DI VENEZIA FIGURA ANDAMENTO DEGLI ADDETTI E DELLE IMPRESE DEDITE ALLA VENERICOLTURA NEL PERIODO FIGURA ANDAMENTO DEL NUMERO DI IMBARCAZIONI DESTINATE ALLA RACCOLTA DELLE VONGOLE FILIPPINE IN LAGUNA DI VENEZIA NEL PERIODO FIGURA RIPARTIZIONE PERCENTUALE DEI MOTOPESCA PER MARINERIA (PROVINCIA DI VENEZIA, 2014). 26 FIGURA RIPARTIZIONE PERCENTUALE DEI BARCHINI PER MARINERIA (PROVINCIA DI VENEZIA, 2014)...26 FIGURA ANDAMENTO DELLE SUPERFICI IN CONCESSIONE AL G.R.A.L., FIGURA RIPARTIZIONE PERCENTUALE DEI SISTEMI DI PRE-INGRASSO UTILIZZATI IN LAGUNA DI VENEZIA (DATI: PROVINCIA DI VENEZIA, 2014)...28 FIGURA PRODUZIONE DA PESCA GESTITA NEL PERIODO FIGURA MAPPE DI VOCAZIONALITÀ PER T. PHILIPPINARUM IN LAGUNA DI VENEZIA (PROVINCIA DI VENEZIA, 2009)...41 FIGURA DISTRIBUZIONE DELLE PARTICELLE (LARVE) NEL BACINO CENTRALE DELLA LAGUNA DI VENEZIA DOPO LE EMISSIONI DEL PERIODO ESTIVO (SX). STIMA DI VONGOLE NEO-INSEDIATE (PER MQ) ADOTTANDO COME AREE DI RIFERIMENTO GLI ELEMENTI TRIANGOLARI DELLA GRIGLIA DI CALCOLO (DX)...42 FIGURA 6.1. ASSE ANTERO-POSTERIORE DI UNA VONGOLA SCHEMATIZZATA: LUNGHEZZA A-B...47 pag. 3 di 56

4 INDICE TABELLE TABELLA 3.1: DENSITÀ E BIOMASSE DI SEME DI T. PHILIPPINARUM (PROVINCIA DI VENEZIA, 2014)...13 TABELLA 3.2: BIOMASSA DI SEME STIMATA PER AREA DI INDAGINE (LAGUNA PROJECT, 2016)...15 TABELLA 3.3: SEME, VONGOLE E CAPULERIO IN FOCE ADIGE E PO DI LEVANTE (PROVINCIA DI ROVIGO, 2007)...20 Giovanili di vongola (seme di età 0+) della specie Tapes philippinarum. pag. 4 di 56

5 1 PREMESSA Con il conferimento dell incarico, avvenuto in data da parte della Società consortile a r.l. G.R.A.L. (CIG Z0A1BC0470), il sottoscritto Dott. Biologo Michele Pellizzato, in qualità di professionista e consulente tecnico, ha svolto tutto quanto indispensabile per la redazione del Piano di gestione delle aree nursery di Tapes philippinarum - adeguamento del punto 9.2 del Piano d uso delle aree per venericoltura 2013 della Soc. consortile G.R.A.L. Il presente documento riporta i risultati dello stato dell arte di questo aspetto della filiera della vongola Tapes philippinarum in laguna di Venezia e le proposte per un miglioramento dell attuale andamento negativo nella produzione naturale di semina (giovanili con cui iniziare il ciclo di allevamento). 2 INTRODUZIONE Il G.R.A.L., già nel 2006, con il Piano d uso sostenibile delle aree in concessione per venericoltura nella parte dedicata alla gestione del seme di vongola filippina, aveva evidenziato nella gestione dei giovanili una delle azioni fondamentali da perseguire, per garantire la conversione dalla pesca all allevamento della vongola filippina in laguna di Venezia. L approvvigionamento del seme costituisce infatti il collo di bottiglia di qualsiasi pratica agricola e la molluschicoltura non fa eccezione. Le indicazioni fornite dai successivi adeguamenti al Piano d uso sostenibile (2009 e 2011) restano sostanzialmente valide ma, alla luce di quanto accaduto in questi anni di gestione della Società Consortile G.R.A.L., vengono qui proposte alcune modifiche e migliorie atte a favorire il recupero di una condizione produttiva che oggi (2016) è ben lontana delle necessità della filiera lagunare (venericoltura in laguna di Venezia) e non in linea con i cambiamenti avvenuti nei bacini lagunari e alla luce di nuove conoscenze tecnico-scientifiche e tecnologiche nel settore. 2.1 Indirizzi e contenuti dei precedenti Piani (2006 e 2011) In questo paragrafo si riassumono i principali temi che hanno motivato ed orientato le regole della gestione dei giovanili di vongola filippina (seme) da parte degli operatori della laguna di Venezia. Sono riepilogati i temi relativi alle zone vocate alla raccolta, ai periodi più opportuni, ai sistemi e alle modalità di pesca e di semina, nonché alla necessità a tutelare queste importantissime aree. pag. 5 di 56

6 2.1.1 Aree di raccolta L analisi della provenienza del seme nell ultimo decennio (Fig. 2.1) consentono di affermare come le aree storiche di maggior interesse per l approvvigionamento del seme sia in ambito lagunare (dighette ovest, verti, canale Cunetta, area SIN) che al di fuori (foci Adige e Brenta) non sono più produttive da almeno 8 anni e che devono essere tutelate per la loro funzione di nursery di fondamentale importanza per il mantenimento e lo sviluppo della filiera. Figura 2.1. Quantità di giovanili seminati nelle aree in sub-concessione nel periodo (Provincia di Venezia, 2014 e dati G.R.A.L., ). Anche altre zone lagunari vocate per la il reclutamento di Tapes philippinarum e la raccolta occasionale dei giovanili, quali ad esempio il Canale Lombardo (laguna Sud) o il Canale Ondello (laguna Nord) come evidenziato da recenti campionamenti (Laguna Project, 2016; Aquaprogram, 2016, G.R.A.L., 2016) non raggiungono densità adeguate (>100 es./mq), ne superfici ampie, tali da attivare una campagna di raccolta del seme su larga scala. Già nel Piano 2006 il G.R.A.L. aveva espresso la necessità di procedere tempestivamente all organizzazione ed al coordinamento di campagne di raccolta del seme, a seguito di periodiche indagini mirate che evidenzino la presenza in aree lagunari di prodotto giovanile da destinare agli allevamenti. Ciò richiede la semplificazione della burocrazia e l eliminazione di alcuni vincoli amministrativi attualmente esistenti che rallentando l iter procedurale, ritardano l attività di raccolta ufficiale. Un autorizzazione permanente al prelievo del seme, così come ad esempio avveniva per la foce del Brenta (almeno per quanto di competenza della Regione Veneto), vincolata ai risultati di valutazioni dello stato della risorsa (densità, taglia, rapporto seme/prodotto adulto, ecc.) di una perizia tecnico-scientifica, consentirebbe di contenere pag. 6 di 56

7 drasticamente comportamenti illeciti (prelievi non autorizzati) o il superamento della taglia consentita per la semina (25 mm) da parte della frazione mm nei periodi di massima crescita della specie. A tale proposito una specifica conferenza tecnica tra Magistrato alle Acque, Provincia di Venezia e G.R.A.L. aveva individuato e condiviso le principali prescrizioni che avrebbero dovuto accompagnare ogni campagna di raccolta. Si tratta quindi di formalizzare tali accordi, traducendoli in atti di autorizzazione continuativa Periodi di raccolta Quanto scritto nel Piano d uso delle aree in concessione per venericoltura 2006 è tutt ora valido: Per stabilire periodi e taglia di semina è necessario considerare le caratteristiche biologiche della specie: il periodo migliore per la semina è rappresentato dai mesi primaverili quando la temperatura dell acqua è superiore ai 14 C e si verificano le prime consistenti fioriture fitoplanctoniche dopo il periodo critico invernale (Paesanti e Pellizzato, 2000). Iniziare l allevamento in questo periodo garantisce un rapido accrescimento del seme nel periodo più favorevole allo sviluppo della specie. E possibile seminare anche in settembre-novembre: in questo caso si evitano le alte temperature estive e i bassi tenori di ossigeno disciolto. E comunque sconsigliato effettuare la semina quando la temperatura dell acqua scende al di sotto dei 6-7 C (Rossi, 2004). Di norma, la pesca del seme deve essere quindi regolamentata e consentita agli operatori solo in determinati periodi dell anno (da marzo a inizio giugno e da metà settembre-inizio novembre), quando cioè una frazione consistente della popolazione neo-insediata ha raggiunto la taglia di 10 mm, dimensione che si ritiene consona alle attività di raccolta e risemina. I limiti temporali da imporre nella raccolta del seme di vongola ridurrebbero inoltre le conseguenze negative sul prodotto raccolto, assicurando una maggior resa dell allevamento. La pesca e la semina di esemplari di dimensioni sotto il centimetro, pratica non rara in laguna di Venezia, risulta una scelta piuttosto azzardata per l elevato stress a cui sono sottoposte le vongole nel corso delle operazioni di raccolta, e per le difficoltà delle forme giovanili di ridotte dimensioni di sopravvivere se seminate su fondali a bassa componente sabbiosa, dove la minor compattezza del sedimento non offre un sufficiente sostegno, o di infossarsi velocemente nel sedimento in aree ad elevato idrodinamismo. Notevole può essere infine l incidenza dei fenomeni di predazione sui giovanili inferiori al centimetro. In presenza di esemplari di ridotte dimensioni in aree instabili e a rischio di moria, come le aree nursery alla foce dei fiumi Brenta e Adige, sarebbe opportuno indirizzare tale frazione ad una fase di pre-ingrasso, prima della semina diretta nei fondali. pag. 7 di 56

8 Inoltre, nei periodi suggeriti, gli esemplari sessualmente maturi attraversano la fase di riposo sessuale (novembre) o sono in fase di gametogenesi (febbraio-maggio) (Da Ros et al., 2005, Meneghetti et al., 2004): non vi sono perciò ancora massicce emissioni di gameti con il conseguente insediamento sul fondale delle forme giovanili. Il passaggio dalla vita pelagica a quella bentonica, che avviene dopo due-tre settimane dalla fecondazione delle uova (Helm e Pellizzato, 1990; Paesanti e Pellizzato, 2000) rappresenta un momento particolarmente delicato in quanto la conchiglia dei giovani esemplari (spat, m) è fragilissima e sottile. In questa fase l impatto degli attrezzi da pesca di qualsiasi tipo risulta elevato. E quanto mai opportuno quindi, a tutela delle forme giovanili neo-insediate, impedire la pesca all interno delle aree nursery nei mesi da metà giugno a metà settembre istituendo, anche per le acque interne (lagune), una sorta di riposo biologico per questa specie Sistemi e modalità di raccolta L attività di raccolta del seme, così come la successiva fase di distribuzione alle singole imprese assegnatarie di aree in concessione, dovrà essere gestita e controllata direttamente dal G.R.A.L. Tutte le attività saranno svolte avvalendosi di un pontone-imbarcazione collocato temporaneamente nei pressi delle zone di prelievo, con funzioni di punto di raccolta e distribuzione del novellame, nonché di verifica complessiva dell attività, quale base logistica a disposizione delle Forze dell Ordine. Particolare attenzione andrà posta ai sistemi di raccolta utilizzati direttamente dagli operatori, prediligendo attrezzi ad alta selettività e a minor impatto sia nei confronti del prodotto raccolto che dei fondali che dovranno essere salvaguardati per dare continuità alla produzione. La presenza di alte densità di prodotto commerciale nelle aree interdette all attività di pesca per motivi igienico-sanitari e abitualmente utilizzate per la raccolta del seme, obbliga ad impiegare sistemi in grado di rilasciare immediatamente gli esemplari di taglia superiore a quella consentita. Tali accorgimenti (griglie di luce opportuna), già impiegati sia sulle vibranti che sui barchini, andranno perfezionati e tarati anche in funzione delle caratteristiche dei fondali (granulometria, tessitura, ecc.). Anche i sistemi di vagliatura e selezione del prodotto a bordo (vibrovaglio con griglie di luce opportuna) dovranno essere collaudati e resi non modificabili per tutta la durata della campagna di raccolta del seme. Nel periodo settembre-novembre, potrebbe rivelarsi opportuno consentire in alcune zone il prelievo del seme con l impiego di sistemi manuali come ad esempio i rastrelli da imbarcazione. In questo periodo, infatti, sono ancora presenti esemplari di recente insediamento e di piccole dimensioni (anche <5 mm) che potrebbero subire danneggiamenti da attrezzi ad elevata meccanizzazione. pag. 8 di 56

9 2.1.4 Modalità di semina e controllo delle semine Sebbene le pratiche di venericoltura siano condotte in laguna di Venezia ormai da un significativo periodo di tempo si ravvisa ancora la mancanza di adeguata professionalità in molti operatori, in particolare per quanto riguarda una corretta conduzione dell allevamento. Informazioni fondamentali per il buon esito delle produzioni, quali ad esempio la densità ottimale di semina, possono derivare dall esperienza maturata nel tempo, anche in seguito a parziali o totali fallimenti, o basandosi su dati scientifici (sperimentazioni di preingrasso/ingrasso, modelli di accrescimento, ecc.). Ogni area lagunare si caratterizza per condizioni ambientali e capacità portanti differenti che determinano tassi di accrescimento e sopravvivenza diversi, e soprattutto cambiano nel tempo. La definizione e il rispetto di densità massime di semina nelle concessioni, compatibili con l area di allevamento, rappresentano un importante misura gestionale per evitare elevate mortalità dei giovanili, rese limitate nella crescita e morie. Successi e fallimenti quando non opportunamente valutati e compresi, risultano entrambi ostacolo alla riconversione dalla pesca in allevamento. Il G.R.A.L. dovrebbe quindi fornire il supporto tecnico alle cooperative che ne faranno richiesta, in modo da ottimizzare le rese a seconda delle caratteristiche delle varie zone lagunari. A tal fine provvederà a dare avvio a sperimentazioni mirate a definire le densità di semina ottimali seguendo i tassi di crescita e sopravvivenza medi dei diversi bacini lagunari Aree sperimentali e di tutela Tra le azioni da intraprendere al fine di favorire il reclutamento della vongola filippina rientra la tutela degli stock dei riproduttori che costituisce condizione indispensabile alla rigenerazione della risorsa. A tale scopo le tecniche di acquicoltura permettono di ottenere ottimi risultati. E quindi possibile procedere con attività sperimentali volte a incrementare la densità dei riproduttori in aree idonee e circoscritte, in modo da favorire i processi riproduttivi della specie. Tali zone andranno precluse a qualsiasi attività di raccolta fungendo da zone santuario. La scelta di tali aree dovrà avvenire sulla base di modelli e di specifiche conoscenze pregresse acquisite sul campo. La possibilità di procedere ad operazioni di reimmersione del prodotto potrebbe favorire l avvio di tale sperimentazione. pag. 9 di 56

10 3 BIOLOGIA DELLA RIPRODUZIONE DI Tapes philippinarum (Conoscenze scientifiche di base) 3.1 Ciclo riproduttivo Il ciclo gametogenico di Tapes philippinarum in laguna di Venezia è ben conosciuto sia dai biologi che dai pescatori: inizia a gennaio ed in aprile incominciano a comparire vongole maschi e femmine con gonadi mature (spermi e uova viabili); l emissione dei gameti si verifica più attivamente a maggio e continua per tutta l estate, fino a settembre; a dicembre quasi il 90% delle gonadi è spento (Meneghetti et al., 2004)(Fig. 3.1). Stadi del ciclo riproduttivo di Tapes philippinarum Figura 3.1. Percentuali di vongole che corrispondono ai diversi stadi del ciclo di maturazione delle gonadi. Legenda: 0, in riposo; I, sviluppo iniziale; II, stadio di sviluppo finale; III gonadi mature; IV, emissione; stadio spento. 3.2 Insediamento del seme di vongola I dati raccolti nel corso di 10 anni ( ) nei quali è avvenuto il monitoraggio attento e costante(*), evidenziano come l insediamento della specie Tapes philippinarum sul fondale della laguna di Venezia abbia inizio generalmente tra maggio e giugno di ogni anno, quando è possibile distinguere la nuova classe 0+, sebbene ancora rappresentata da un numero limitato di esemplari, dal resto della popolazione. Nel successivo periodo estivo, l insediamento sul fondale dei giovanili di vongola prosegue con intensità crescente in corrispondenza di più consistenti emissioni di gameti da parte della popolazione adulta. Come conseguenza di tale fenomeno, le massime densità di neo-insediati pag. 10 di 56

11 (classe 0+) si registrano nel periodo settembre-ottobre (Fig. 3.2), quando la specie si avvia verso la fase di riposo sessuale che caratterizza il periodo invernale. Tali osservazioni concordano perfettamente con gli studi istologici sulle gonadi riportate nel precedente paragrafo. Figura 3.2. Insediamento post-larvale di Tapes philippinarum in laguna di Venezia (Boatto e Pellizzato, 2005). (*) Queste le principali pubblicazioni scientifiche di riferimento: Pellizzato et al., 2003; Penzo et al., 2003; Boatto e Pellizzato, 2005; Pellizzato et al., 2005; Pellizzato et al., 2011; numerosi rapporti, relazioni tecniche e perizie sul seme di Tapes philippinarum, finanziate da Enti Pubblici, che il sottoscritto ha seguito in prima persona in qualità di responsabile scientifico. 3.3 Reclutamento del seme di vongola (periodo ) Nel periodo , le densità di giovanili di vongole più elevate sono state rilevate nella laguna centrale (Verti, Dighette, Tomboli, Area SIN, ecc.), con densità comprese tra e es./mq (Casale et al., 2001; Pellizzato e Penzo, 2004; Pellizzato et al., 2005): tali zone sono state quindi definite come aree nursery e, per la loro importanza, sono state oggetto di costante monitoraggio. Negli anni seguenti tali densità non sono mai state più mediamente raggiunte in tutte le aree nursery o presunte tali: sono stati altresì osservati valori medi compresi tra 100 e 500 es./mq, tranne nel bacino centrale della laguna di Venezia, dove sono stati raggiunti valori massimi sino a es./mq (Figg. 3.3 e 3.4). pag. 11 di 56

12 Area ex-sin Figura 3.3. Evoluzione della densità dei popolamenti di Tapes philippinarum (n. es./mq) esempio area Ex SIN aprile-ottobre Aree Verto Nord e Dighette Figura 3.4. Evoluzione della densità dei popolamenti di Tapes philippinarum (n. es./mq) esempio aree VERTO NORD e DIGHETTE aprile-ottobre pag. 12 di 56

13 DENSITA E BIOMASSE DI SEME DI Tapes philippinarum Tabella 3.1: Densità e biomasse di seme di T. philippinarum (Provincia di Venezia, 2014). I dati ufficiali (Provincia di Venezia, 2014) sono riportati in Tab. 3.1, e derivano da monitoraggi effettuati dall autunno 2007 alla primavera 2011, con metodologie analoghe: sono pertanto dati confrontabili che evidenziano il progressivo depauperamento delle aree nursery (Provincia di Venezia, 2014). Nel quinquennio i giovanili di vongola insediatisi in laguna di Venezia hanno seguito un ulteriore generale decremento, con densità molto basse, e ben al di sotto delle potenzialità dei bacini lagunari e delle necessità della filiera locale (cfr. le quantità recuperate nel corso delle campagne di raccolta seme 2.1 e l andamento della produzione nel corso degli anni 2.17, riportati nei paragrafi 3.8 e 3.9). Per il 2015 si riporta il grafico Fig. 3.5 con le concentrazioni medie di seme di vongola in 6 aree nursery nel periodo primaverile (aprile 2015) ed autunnale (settembre-ottobre 2015). pag. 13 di 56

14 Figura 3.5. Grafico riassuntivo in 6 aree nursery. Biomassa in g nell anno 2015 (Fonte: G.R.A.L., 2015). 3.4 Reclutamento del seme di vongola (2016) Nel 2016 la Città Metropolitana di Venezia ha incaricato la società Laguna Project di condurre delle campagne di caratterizzazione e monitoraggio delle principali aree nursery della vongola filippina; sempre nel 2016 la Città Metropolitana di Venezia ha incaricato la società Aquaprogram della mappatura delle aree vocate alla venericoltura e al monitoraggio della risorsa. La stessa società consortile G.R.A.L. a r.l. ha programmato alcune campagne di monitoraggio dei banchi naturali di Tapes philippinarum in laguna di Venezia, con l obiettivo di valutare la consistenza e la distribuzione dei popolamenti e la ripartizione degli esemplari nelle classi di taglia, seguendone l evoluzione nel tempo (relazioni a firma del Dott. D. Fischetti, relative ai mesi di Marzo e Novembre 2016). Tutti i monitoraggi condotti concordano sull estrema penuria di seme. Di seguito sono riportati i principali dati riportati nelle relazioni tecniche sopra citate. pag. 14 di 56

15 3.5 Risultati dei monitoraggio 2016 La campagna primaverile 2016, condotta a marzo da Laguna Project in 197 stazioni di campionamento nelle aree nursery, ha verificato densità di seme molto contenute, con valori spesso <1 es/mq. Soltanto in 2 stazioni (una nel Canale Cunetta e una nel 1 Verto) sono state riscontrate densità di poco superiori a 100 es./mq, limite imposto dal Piano di Gestione delle Risorse Alieutiche della Provincia di Venezia per autorizzare una campagna di raccolta del seme di vongola filippina. Le biomasse teoriche stimate di seme per area di indagine (Tab. 3.2) ammontavano complessivamente a circa 84,7 t sparse su di una superficie di 8,92 kmq (circa 9,5 g/mq)(se lunghezza media 17 mm = 1 g; ne consegue <10 es./mq). Tabella 3.2: Biomassa di seme stimata per area di indagine (Laguna Project, 2016). Il monitoraggio condotto da Aquaprogram nei mesi di Aprile e Maggio 2016 era finalizzato alla mappatura delle aree vocate alla produzione della vongola e alla valutazione della biomassa ed esemplari adulti. Gli oltre 220 campionamenti condotti in laguna, hanno però permesso di verificare la presenza (o assenza) e l abbondanza della specie T. philippinarum nelle stazioni campionate e di confrontarla con i modelli vocazionali. La relazione riporta, per ogni singola stazione di campionamento, una scheda complessa: accanto a informazioni sui parametri ambientali (sedimento, acque, ecc.), è presente il peso del prodotto di ogni singola cala e, sulla frazione del campione vongole filippine, le taglia suddivise, i pesi complessivi e il peso medio per gruppo. pag. 15 di 56

16 I risultati sono riportati nella Fig. 3.6 che riassume in due immagini la densità totale, intesa come numero di esemplari per unità di superficie (mq), e la biomassa totale in grammi, calcolata come peso complessivo delle vongole in un metroquadro. In giallo = Densità totale n. esemplari/mq In rosso = Biomassa totale in g/mq Figura 3.6. Presenza di Tapes philippinarum in laguna di Venezia (Aquaprogram, 2016). I campioni prelevati da G.R.A.L. nel marzo 2016 nel Verto Nord hanno fornito concentrazioni medie di seme pari a 26,9 g/mq (range 2,4-55,2 g/mq) e 26 es./mq con range 2-54 esemplari mq). Il prodotto di taglia inferiore a 25 mm campionato nel Canale Cunetta ha fornito una concentrazione media di 51,5 g/mq (range 25,0-104,1 g/mq) e 41 es./mq (range esemplari/mq)(fig. 3.7). Figura 3.7. Presenza di seme di Tapes philippinarum nel Verto Nord e nel Canale Cunetta (G.R.A.L., 2016). pag. 16 di 56

17 I campioni prelevati da G.R.A.L. nel novembre 2016 nel Verto Nord hanno fornito concentrazioni medie di seme pari a 19,0 g/mq (range 6,5-42,6 g/mq) e 11 es./mq con range 4-24 esemplari mq). Il prodotto di taglia inferiore a 25 mm campionato nel Canale Cunetta ha fornito una concentrazione media di 5,1 g/mq (range 0,9-10,1 g/mq); i valori di densità dei singoli esemplari forniscono una media di 1 esemplare/mq)(fig. 3.8). Figura 3.8. Presenza di seme di Tapes philippinarum nel Verto Nord e nel Canale Cunetta (G.R.A.L., 2016). In Novembre 2016, dopo 7 mesi nel corso dei quali avrebbe dovuto avvenire l insediamento di vongole neo-nate, il monitoraggio ha evidenziato in tutta l area di indagine una evidente penuria di giovanili di vongola: nessun campione raccolto ha fornito valori di concentrazione di seme superiori al limite stabilito per l apertura di una campagna di raccolta. 3.6 Conclusioni dei monitoraggi in laguna di Venezia - anno 2016 A differenza delle aree nursery presenti nelle lagune e nelle sacche del Delta del Po e nella Sacca di Goro, in laguna di Venezia le aree nursery sono localizzate in zone più interne e/o marginali della laguna (Fig. 3.9). Figura 3.9. Localizzazione delle aree nursery di vongola nelle lagune e sacche Nord-adriatiche (in blu, verde, marrone). Si ritiene che la riduzione dell abbondanza dei giovanili, particolarmente evidente, sia associata a: pag. 17 di 56

18 fluttuazioni temporali che caratterizzano il fenomeno del reclutamento dei molluschi bivalvi; pressione di pesca esercitata con diversi attrezzi, che incide significativamente sulle densità dei giovanili, anche nelle aree storicamente vocate all insediamento della specie; fattori ambientali quali i cambiamenti delle aree nursery (morfologici, idrodinamici, mesologici nutrienti?, temperature?, ) che hanno visto mutamenti nei sedimenti (granulometria e tessitura), le batimetrie, i tempi di residenza delle acque, la produttività primaria, ecc. Un altro aspetto, prettamente biologico, riguarda il tipico andamento dei popolamenti di specie alloctone quando colonizzano, con successo, un nuovo ambiente (dove cioè non erano presenti in precedenza). Non può essere escluso anche un fenomeno descritto in letteratura che riguarda la dinamica di popolazione, in genere di specie alloctone, fenomeno descritto dal grafico Fig. 3.10, che sta ad indicare una prima fase di acclimazione, diffusione e (rapido) sviluppo di una specie rustica, con caratteristiche invasive, che va ad occupare una nicchia ecologica vuota (o a scapito di una specie più debole). Figura Rappresentazione grafica di una popolazione: crescita, climax, decrescita. All esplosione della popolazione, segue un periodo di climax, dove la specie, ancora senza predatori, parassiti, epizoozie, non è soggetta a gravi mortalità. Una grande variabilità genetica (si ricorda che T. philippinarum è stata seminata per molti anni con lotti provenienti da diversi schiuditoi, di diversa provenienza geografica e con fenotipi variabilissimi) che permette il lussureggiamento di popolamenti consistenti e diffusi, con grande variabilità genetica. Dopo un certo tempo inizia un declino, più o meno eclatante, che porta alla riduzione di una specie che diviene non più dominante. Esempi di questo tipo sono diffusi in natura, e conosciuti anche per la laguna di Venezia. In passato, si ricordano i casi proprio di altri molluschi bivalvi alloctoni quali: Crassostrea gigas negli anni e Schapharca inaequivalvis negli anni 90. Due esempi recenti di bivalvi che all inizio sembravano incontenibili, mentre a distanza di pochi anni sono ora presenti solo marginalmente nella malacofauna alto-adriatica. pag. 18 di 56

19 L importanza strategica del seme di vongola filippina richiede una continua attenzione verso questa risorsa per disporre di conoscenze in grado di fornire informazioni funzionali alla gestione delle campagne di raccolta dei giovanili Tapes philippinarum. Precisi criteri gestionali riguardanti la taglia, i periodi ed i sistemi di raccolta del seme, le densità massime di semina nelle aree in concessione, la tutela dei riproduttori, i sistemi di raccolta, ecc. devono necessariamente essere adottati per garantire un razionale utilizzo dei giovanili, tale da supportare la produzione ed assicurarne la sostenibilità nel tempo. Altrettanto urgenti risultano, infine, la tutela, la salvaguardia e la conservazione delle aree risultate vocate al reclutamento della specie (aree nursery), soprattutto per quanto riguarda gli aspetti morfologici ed idrodinamici. 3.7 Le foci dei fiumi come aree nursery Un discorso a parte può essere fatto per le aree di foce: sulla base di puntuali e cadenzati monitoraggi condotti nel periodo 2007 e 2008 (Pellizzato et al., 2009) è stato possibile seguire l evoluzione dei popolamenti alla foce del fiume Brenta (Fig. 3.11), che a quel tempo risultava essere una delle zone di approvvigionamento del seme di vongola filippina più estese e produttive sia per ampiezza (circa 60 ettari) che per densità del seme, anche superiore ai es./mq! Foce del Fiume Brenta - Periodo Figura Distribuzione spaziale dei giovanili (<25 mm) di T. philippinarum (Pellizzato et al. 2009). pag. 19 di 56

20 Lo stesso ragionamento può essere fatto per le altre foci presenti nell area costiera altoadriatica, per esempio il fiume Adige (condiviso tra le Province di Venezia e Rovigo) e il fiume Po (ramo di Levante). Tabella 3.3: Seme, vongole e capulerio in foce Adige e Po di Levante (Provincia di Rovigo, 2007). Nella relazione delle attività per la Carta Ittica della Provincia di Rovigo (2007), ad esempio, le quantità di seme monitorate alla foce dell Adige e sul Po di Levante sono riportate nella Tab. 3.3: le quantità censite sono state valutate come non cospicue, ma comunque di qualche interesse. Sempre a titolo di esempio, è riportata la suddivisione in taglie di 2 stazioni nell Adige (ADI1 e ADI5) e una a Porto Levante (LEV2)(Fig. 3.12). Figura Suddivisione in taglie in Adige (ADI1 e ADI5) e Po di Levante (LEV2). I grafici mostrano la frequenza delle taglie di campionamenti effettuati alle foci dell Adige e del Po di Levante: le differenze mostrano difformità nei periodi di massimo reclutamento. I campionamenti risultano comunque disturbati da azioni di pesca antecedenti al campionamento. Anche la foce del fiume Adige nel biennio ha seguito la stessa sorte (Fig. 3.13): attualmente vi sono segnalazioni di una lieve ripresa dei popolamenti tra Porto Fossone e l Adriatico, ma va ricordato che la sopravvivenza del seme, in questi ambienti, è esclusivamente pag. 20 di 56

21 dipendente dalla persistenza di acqua marina (o meglio, dall assenza di acqua dolce!) a livello del fondale. Fiume Adige anni Figura Distribuzione spaziale e temporale dei giovanili (<25 mm) di T. philippinarum (Pellizzato et al. 2009). La drammatica flessione registrata nella presenza dei banchi di Tapes philippinarum va attribuita all elevata pressione di pesca esercitata, ma va considerata anche l elevata instabilità del tratto di foce per quanto riguarda i parametri ambientali, che risultano essere sicuramente una delle principali forzanti, nel limitare l areale distributivo della specie, fino a condizionarne la stessa presenza (sopravvivenza). La Fig schematizza le principali forzanti ambientali che influenzano il ciclo biologico, e quindi la riproduzione, di Tapes philippinarum, determinando la quantità e la qualità dei gamenti (uova e spermi), sopravvivenza, accrescimento e distribuzione delle larve, ecc. pag. 21 di 56

22 Schema delle principali forzanti ambientali Figura Schema esemplificativo delle forzanti ambientali che interagiscono nel ciclo biologico (riproduzione) di Tapes philippinarum, determinandone il successo riproduttivo. 3.8 Campagne di raccolta collettiva del seme di vongola A partire dalla seconda metà degli anni 90, la grande disponibilità di seme selvatico di vongola è stato il grande punto di forza della produzione in laguna di Venezia. Le variazioni che avvengono in natura sono però un fattore di debolezza, in quanto vi è una stretta dipendenza che condiziona sensibilmente gli aspetti produttivi. E anche per questo che la gestione del seme e delle aree nursery deve essere svolta con particolare attenzione. I dati ufficiali sulla provenienza del seme destinato agli allevamenti sono riportate in Fig Il periodo è ripreso dal Piano per la Gestione delle Risorse Alieutiche della Provincia di Venezia (2014), mentre la fonte dell aggiornamento è del G.R.A.L. I dati indicano un incremento dei quantitativi ufficialmente raccolti dal 2006 al 2008, quando è stato registrato il valore massimo (circa t), successivamente si è assistito a un consistente calo con valori che dal 2009 al 2012 si sono mantenuti intorno alle t. Risulta interessante notare come l ex area SIN di Venezia (Sito di Interesse Comunitario per l inquinamento, così come riportato nel D.M.A. 23/02/2000, ovvero, nel presente caso, l area di bassofondo antistante la zona industriale di Porto Marghera e l abitato di Campalto) e le foci pag. 22 di 56

23 fluviali (in particolare quella del Brenta) dopo aver contribuito in modo consistente alla produzione di seme nel periodo siano risultate successivamente improduttive (Fig. 2.1). Per quanto riguarda le altre aree nursery della laguna di Venezia, queste sono rappresentate in particolare dalle aree denominate Dighette, Verto e Canale Cunetta localizzate nel bacino centrale (Provincia di Venezia, 2014). Tale tendenza si è ulteriormente aggravata nel tempo: negli ultimi anni le semine in laguna di Venezia sono state sostenute per la maggior parte da vongoline provenienti dall area del Delta del Po (da Caleri a Comacchio), ed il contributo del seme da schiuditoio è rimasto assolutamente marginale (Fig. 2.1). Se è vero, come è vero, quanto affermato nel paragrafo 6.1 del Piano delle Risorse Alieutiche della Provincia di Venezia (2014), dove si scrive: La disponibilità di seme naturale con il quale avviare il ciclo produttivo della venericoltura risulta un fattore fondamentale soprattutto a supporto delle scelte gestionali. E ancora: La costante riduzione della disponibilità di seme selvatico nelle tradizionali aree nursery della laguna di Venezia, sia dai dati dei monitoraggi che dai quantitativi raccolti (Fig. 2.1), porta obbligatoriamente a riflettere sulle possibilità di sviluppo del settore, risulta evidente la necessità di interventi innovativi a favore di questo settore produttivo potenzialmente importante per le comunità isolane della laguna di Venezia. 3.9 Produzione della vongola filippina in laguna di Venezia (Aggiornamento al Piano delle Risorse Alieutiche della Provincia di Venezia, dati G.R.A.L. e rilevamento esperto) I seguenti grafici (Figg. 3.15, 3.16 e 3.17) sono ottenuti dalla collaborazione ultra trentennale di alcuni esperti del settore (Turolla et al., 2008; Turolla E., Rossetti E., Zentilin A. e Pellizzato M., com. pers.): si ritiene che tali dati, ottenuti sempre con lo stesso metodo e dagli stessi esperti, siano una stima realistica della produzione nazionale, ripartita per macro-area. Le difficoltà connesse ad avere dati ufficiali reali di questa filiera sono ben noti: i molluschi bivalvi passano solo in minima nei mercati ittici e i dati sulla quantità di vongole realmente prodotte vanno raccolte da più fonti ed integrate. A garanzia della bontà dei dati qui riportati, si ricorda che i 4 biologi sopraccitati, coordinati dal Prof. Remigio Rossi, sono stati per molti anni referenti del Mi.P.A.F. per la formulazione di Piani Triennali, e che, in tempi più recenti tali dati ed elaborazioni, sono stati recepiti e utilizzati da varie Istituzioni di Veneto, Emilia- Romagne e Friuli Venezia Giulia. pag. 23 di 56

24 I grafici permettono di seguire l evoluzione della filiera nelle varie aree vocate alla produzione di Tapes philippinarum, e illustrano l andamento negli anni ( ) della produzione della venericoltura alto-adriatica e quella relativa alla laguna di Venezia (Figg. 3.15, 3.16 e 3.17). Figura Produzione nazionale complessiva e ripartizione nelle 4 aree geografiche. Figura Incidenza nazionale della produzione della Laguna di Venezia. Figura Produzione complessiva della produzione della Laguna di Venezia. pag. 24 di 56

25 Dai grafici (Figg. 3.15, 3.16 e 3.17) appare evidente il progressivo calo di produzione avvenuto solo in laguna di Venezia. Altri dati di massa, descrittori del settore, sono rappresentati dai seguenti grafici (Figg ) tratti per il periodo , dal Piano per la Gestione delle Risorse Alieutiche della Provincia di Venezia (2014), mentre la fonte dell aggiornamento sono del G.R.A.L. (2016). Figura Andamento degli addetti e delle imprese dedite alla venericoltura nel periodo Figura Andamento del numero di imbarcazioni destinate alla raccolta delle vongole filippine in laguna di Venezia nel periodo pag. 25 di 56

26 RIPARTIZIONE MOTOPESCA PER MARINERIA Figura Ripartizione percentuale dei motopesca per marineria (Provincia di Venezia, 2014). RIPARTIZIONE BARCHINI PER MARINERIA Figura Ripartizione percentuale dei barchini per marineria (Provincia di Venezia, 2014). Figura Andamento delle superfici in concessione al G.R.A.L., pag. 26 di 56

27 Lo stato dell arte della venericoltura in Provincia di Venezia è riportato nel Piano per la Gestione delle Risorse Alieutiche (2014). L aggiornamento al 2016 qui riportato (Figg ) mostra una ulteriore riduzione delle produzioni, delle superfici richieste per venericoltura, degli operatori del settore, ecc. Il settore è profondamente in crisi, non essendo più disponibile l approvvigionamento di giovanili di vongola filippina (semina) Schiuditoi In laguna di Venezia non sono presenti schiuditoi, ne sperimentali ne commerciali, in grado di fornire produzioni massive di seme di vongola filippina o altre specie di molluschi bivalvi. Gli operatori potrebbero anche scegliere di acquistare il seme presso un schiuditoi esteri come è successo inizialmente negli anni 80, ma attualmente tale scelta non è conveniente per gli elevati costi e l elevata mortalità una volta messo a dimora. L acquisto di seme presso uno schiuditoio va comunque pianificato per tempo, dato che il quantitativo desiderato deve essere comunicato con notevole anticipo (6-8 mesi). Le dimensioni del seme da schiuditoio sono variabili, e comprese tra i 2 ed i 4 mm con costi variabili a seconda della taglia (mediamente 2 per pezzi). Vengono comunque venduti anche individui di taglia superiore, tra gli 8 ed i 10 mm, definiti come seme da preingrasso (mediamente 5 per esemplari). Pur riconoscendo agli impianti di riproduzione controllata (schiuditoi) un importanza strategica e di ricerca, nonché di produzione di limitate quantità di seme/giovanili di vongola, è da tempo stato appurato che queste strutture non possono, per motivi tecnici, economici e produttivi garantire un adeguato rifornimento di giovanili per le necessità produttive della filiera produttiva della laguna di Venezia e in generale per tutte le lagune altoadriatiche. Infatti dovrebbero essere le stesse lagune, se opportunamente gestite, a sopperire al fabbisogno produttivo necessario ai venericoltori attraverso le aree nursery naturali presenti negli stessi bacini deltizi e lagunari, alle foci dei fiumi o nelle zone sotto costa. Come esempio si riportano i casi della Sacca di Goro (FE) che, per conseguire una produzione di circa t/anno, è stata stimata la necessità di disporre di almeno 3-4 miliardi di giovanili di vongola, e degli allevamenti di vongola nell area del rodigino, il cui fabbisogno annuale di seme è stato stimato in 4-5 miliardi di esemplari: oltre il 99% di questo è prelevato in ambiente naturale e solo in minima parte viene fornito da schiuditoi nazionali e soprattutto stranieri. Un fattore discriminante la mortalità di seme selvatico raccolto in una area di nursery naturale e trasferito in una zona di allevamento è dato dalla diversità ambientale dei due siti. Il concetto di distanza tra luogo di provenienza del seme e il sito in cui dovrà essere seminato è da porsi, non tanto in termini spaziali, ma in riferimento alle eventuali diversità ambientali dei due siti. Prima pag. 27 di 56

28 di ogni intervento di semina sarebbe buona norma cercare di rispondere alla domanda: riuscirà quel tipo di seme di vongola ad adattarsi alle nuove condizioni, oppure ci saranno condizioni così diverse per generare fenomeni di mortalità? (tipo di fondale, parametri mesologici diversi, presenza di predatori, ecc.). I mesi migliori per la semina vanno da marzo a giugno e da settembre a novembre, con temperatura dell acqua superiore ai 6 C Sistemi di pre-ingrasso In laguna di Venezia esistono alcune ditte autorizzate al pre-ingrasso, secondo varie tipologie (Fig. 3.23). SISTEMI DI PRE-INGRASSO UTILIZZATI IN LAGUNA DI VENEZIA (anno 2012) Figura Ripartizione percentuale dei sistemi di pre-ingrasso utilizzati in laguna di Venezia (dati: Provincia di Venezia, 2014). Attualmente (G.R.A.L., 2016) sono attive una decina di imprese autorizzate dal G.R.A.L. ad esercitare tale attività Pesca gestita La cosiddetta pesca gestita è un attività di raccolta condotta in aree autorizzate, ma non in concessione al G.R.A.L., che si pone l obiettivo di limitare e controllare il prelievo della risorsa in modo da garantirne la continuità nel tempo (Provincia di Venezia, 2014). L istituzione di tale pratica è un tentativo di controllare e far emergere ( legalizzare ) del prodotto presente in natura, sottraendolo ad azioni condotte illegalmente, nottetempo, da operatori disposti a rischiare sanzioni e condanne, a fronte di ingenti guadagni. pag. 28 di 56

29 Nel periodo le zone interessate dalla raccolta sono state l area Piloni in laguna Nord, le aree Marotta, Tombolino, Molini, Sacca Sessola e Dighette in laguna Centrale e i canali di Chioggia nel Bacino Sud. Figura Produzione da pesca gestita nel periodo Dal 2006 si è registrato un progressivo calo delle produzioni da pesca gestita passate dalle circa 792 t a 42 t del Dal 2013 non sono più state effettuate pesche gestite (Fig. 3.24)(G.R.A.L., 2016). In passato, come elemento innovativo nella gestione della risorsa vongola, si era ipotizzata la costituzione di una banca del seme, in un ottica di gestione unitaria delle semine con materiale giovanile. Lo scopo era quello di quantificare le esigenze dei singoli allevamenti e pianificare, coordinare e controllare il reperimento di seme in natura, stabilendo le aree, i tempi ed i modi in cui operare i prelievi. Questa attività è stata svolta, almeno in parte, dalla Provincia di Venezia che ne autorizzava il prelievo a imprese, consorzi, cooperative che ne facevano richiesta. 4 GESTIONE DELLE AREE NURSERY E DEL SEME DI T. PHILIPPINARUM Come più volte ricordato nella presente relazione, la filiera produttiva della vongola, come la maggior parte delle pratiche di allevamento, è fondata su una adeguata disponibilità di semina. Disporre di individui giovanili in numero sufficiente da garantire gli obiettivi prefissati è quindi requisito strategico per il mantenimento e lo sviluppo della filiera. Sembra banale affermare che: le aree nursery per le vongole forniscono giovanili di vongola da utilizzare per l allevamento, ma non è altrettanto scontato l uso che ne viene fatto. Malgrado la grande attenzione posta dai tecnici del settore sin dall inizio per tutelare lo sviluppo della filiera pag. 29 di 56

30 della vongola verace filippina in Italia, e che si ritrova sin dai primi documenti tecnici (1985) e pianificatori degli enti gestori (1999), l accesso alla risorsa è stato concesso indipendentemente dalle caratteristiche produttive di ciascuna area di allevamento. A tale proposito è forse utile ricordare la definizione di area nursery: è un habitat che fornisce più adulti per unità di area (Beck et al., 2001), mentre un habitat è l'insieme delle condizioni ambientali in cui vive una determinata specie animale o vegetale, o anche dove si compie un singolo stadio del ciclo biologico di una specie. La produttività delle popolazioni dipende dalla quantità e qualità degli habitat disponibili per i giovanili. Vanno quindi valutati: la persistenza temporale delle aree di nursery e i concetti di degrado, di perdita di habitat e, quindi, la conseguente perdita di aree nursery. I pescatori vedono spesso l ambiente come un ostacolo alla propria attività, senza cogliere invece il fatto che una corretta gestione dello stesso sarebbe per loro stessi di grande vantaggio (rigenerazione migliore della risorsa seminale). Quindi l ambiente non come limite, ma come risorsa! Si veda, per esempio, la proposta area dighette (Appendice 6.3): potrebbe essere sufficiente una migliore organizzazione della raccolta di Tapes philippinarum, per ritrovarsi in regalo una ingente quantità di seme. E sempre in merito a questa proposta, questa deve essere stata colta, inconsapevolmente, in Sacca Toro (Bacino Sud) dagli operatori, che regolarmente seminano. I recenti monitoraggi sulla vocazionalità (Aquaprogram, 2016) hanno verificato che se si segue il flusso della corrente in uscita del canale dominante quell area, sul lato Sud sono presenti vongole che in passato non c erano, a dimostrazione che la proposta ha basi tecniche corrette e anche risultati positivi nella sua applicazione. Cosa prevedono le attuali norme per la gestione delle aree nursery e dei giovanili di vongole ( seme ) della specie Tapes philippinarum? Per completezza di informazione, si riporta integralmente il capitolo 3 - pagg degli indirizzi e delle azioni per la gestione e la regolamentazione delle attività di pesca e acquicoltura del Piano di Gestione delle Risorse Alieutiche delle lagune della Provincia di Venezia (2014 rev. 2 recepimento prescrizioni VAS 4 Maggio 2015). pag. 30 di 56

31 (segue ) pag. 31 di 56

32 pag. 32 di 56

33 4.1 Obiettivi attuati e azioni da attuare Il G.R.A.L., organismo consortile con funzioni di coordinamento, monitoraggio, amministrazione delle campagne di raccolta del seme e del prodotto, implementazione del sistema di qualità, ecc., sovrastante l attuale frammentarietà degli operatori e unificatore delle loro rappresentanze, potrebbe garantire in piena autonomia: la gestione unitaria e condivisa delle aree di nursery di Tapes philippinarum, il mantenimento di un circuito virtuoso di autosostentamento e di controllo della qualità del seme, l integrazione, se necessario, di quantità di seme di origine da fonti naturali extra lagunari o da schiuditoi controllati e certificati, la tempestività necessaria per raccogliere il seme da ottenersi attraverso una autorizzazione continua, rilasciata sulla base di piani di prelievo programmati, e tali da prevenire sia l utilizzo improprio ed illegale della risorsa seme, che il rischio di perdere la risorsa stessa in conseguenza dello sviluppo di condizioni ambientali sfavorevoli, l ottimizzazione delle modalità di prelievo e di successiva semina, in modo da massimizzare la sopravvivenza del prodotto e ridurre gli effetti sulle aree di nursery, il potenziamento delle azioni di individuazione dei siti di nursery ed il monitoraggio degli stessi, in modo da disporre delle informazioni tecnico-scientifìche adeguate per la gestione della risorsa seme anche nel medio e nel lungo periodo. Quanto attuato fino ad ora, ed al netto della variabilità annuale e dalla distruzione degli habitat attraverso azioni di bonifica, opere ingegneristiche che hanno sensibilmente modificato l ambiente lagunare, comprese le aree nursery, non hanno visto i pescatori completamente responsabilizzati nella gestione della risorsa. Al pari di quanto avvenuto per la gestione della risorsa vongole di mare della specie Chamelea gallina da parte dei Consorzi di Gestione e valorizzazione delle Vongole (Co.Ge.Vo.) instituiti nel 1996, risulta strategico affidare la completa gestione del seme ai pescatori. I dati e le statistiche raccolte in questo documento (Cap. 3), comprovano la tesi che le attuali regole in vigore, non hanno dato i risultati auspicati, probabilmente sia per non aver potuto assicurare un controllo adeguato ad azioni illegali e non regolamentate, sia per non aver responsabilizzato pienamente i pescatori. Poiché la raccolta del seme e la sua gestione risultano essere attività peculiari e complesse che necessitano attrezzature e basi conoscitive specifiche, si dovrebbe intervenire anche nella pag. 33 di 56

34 formazione degli operatori verso l acquisizione di competenze essenziali per lo svolgimento di attività di raccolta, manipolazione, gestione (condivisa) e pre-ingrasso di questa risorsa comune. In laguna di Venezia sono presenti diverse aree nursery (vedi cartografia allegata e par ) che, per morfologia del fondale, caratteristiche del sedimento, circolazione idrica, ecc. favoriscono l insediamento ed il reclutamento delle forme larvali di Tapes philippinarum: queste sono aree di straordinaria importanza strategica per la filiera della vongola, e la loro gestione è stata oggetto di attenta valutazione, ma non di salvaguardia per i noti aspetti legati alla pesca illegale e non autorizzata (sia nei periodi che nelle quantità prelevate), nonché per altri aspetti antropici connessi a lavori ingegneristici ed idraulici che hanno modificato la morfologia e l idrodinamica lagunare. Le campagne di raccolta del seme che vengono effettuate nelle aree nursery, hanno quindi la finalità di garantire agli operatori una quota necessaria ai loro fabbisogni; talvolta accade però che il materiale giovanile non venga distribuito in esatta proporzione rispetto alle superfici effettivamente disponibili ai singoli. Sarà attivata una preventiva attività di concertazione con tutti gli operatori che hanno accesso alla risorsa una attività pianificatoria del prelievo in funzione delle reali esigenze di novellame delle diverse imprese. Per migliorare la gestione delle aree nursery ed avere un maggior beneficio sulla produzione, servirebbe non interferire (negativamente) sull insediamento delle forme larvali e sui giovanili di vongola. Elementi di disturbo sono dovuti alla movimentazione dei sedimenti superficiali causata dall azione dei sistemi di pesca impiegati o anche per l eccessiva densità di vongole adulte presenti sul fondale di aree usate per l ingrasso. Si ricorda poi l inevitabile esigenza di controllare rigorosamente, anche con incremento delle attività di vigilanza, la gestione delle aree nursery naturali, pena la drammatica ed aggravata penuria della produttività di tali aree. Una azione di tale tipo risulterebbe inoltre importante per scoraggiare la pesca illegale di questo prodotto ed il successivo smercio. Tali indicazioni valgono per tutte le aree nursery indicate in cartografia (par allegato). Importantissimo risulta anche provvedere, su base annuale, alla verifica della variazioni di ubicazione, densità, estensione dei banchi di seme selvatico di vongola mediante monitoraggi da svolgersi durante il periodo di reclutamento della specie e da fare confluire in apposito database. Importante risulta infine essere anche la pianificazione temporale della raccolta del seme: in accordo con quanto ribadito nei Piani di Gestione per le laguna venete (Provincia di Venezia, Provincia di Rovigo, Provincia di Ferrara), si prevedono periodi di raccolta ben definiti, grosso pag. 34 di 56

35 modo, nella stagione primaverile ed in quella autunnale per non compromettere, causa eccessivo disturbo dei fondali, il reclutamento e l insediamento della successiva generazione di vongole. Tale pianificazione potrebbe essere derogata nel momento in cui si accertasse un importante reclutamento di vongole (età 0+) in un area lagunare e non si potesse garantire il totale rispetto nel divieto di pesca. L accertata presenza di Tapes philippinarum neo-insediato ( 4-5 mm) potrebbe mettere in moto un adeguato sistema di recupero e con accortezza essere avviato al pre-ingrasso, così come è già stato fatto per il seme proveniente dagli ambienti di foce (Brenta, Adige), in attesa di raggiungere una taglia adatta per la semina sul fondale, in grado di difendersi meglio da attacchi di predatori (granchi, gasteropodi, pesci, ecc.) e spostamenti passivi. Sarebbe opportuno che gli operatori partecipassero a corsi di formazione specifici a prescindere : il lavoro del molluschicoltore è tutt altro che semplice ed il fatto che possa essere svolto da addetti privi di specifiche qualifiche professionali non implica necessariamente che l attività venga svolta nel migliore dei modi. Molti allevamenti sono posti in aree di grande interesse naturalistico-ambientale e il risultato di questo lavoro è un prodotto alimentare, destinato al consumo umano diretto. La mancanza di adeguate conoscenze su ecologia degli ambienti di lavoro, biologia dei popolamenti ivi residenti, requisiti igienico-sanitari, aspetti normativi, commerciali, ecc. rappresenta un fattore limitante per un progresso del settore. In particolare, proprio le pratiche di pre-ingrasso, richiedono conoscenze tecniche e manualità esperta da imparare in modo da ridurre al minimo le perdite di giovanili e delle migliori pratiche per il loro pre-ingrasso. Tali attività dovrebbero essere fatte di concerto e di comune accordo con le associazioni ed i rappresentanti degli operatori del settore per dare maggiore forza e condivisione alle scelte che si andranno a fare. Nel caso tuttavia si verificassero situazioni di insufficienza nell approvvigionamento del seme, non sono comunque da escludere delle soluzioni-tampone, suggerendo ai produttori l acquisto di lotti di giovanili da altre aree geografiche nazionali o da schiuditoi che operano in Paesi comunitari e non. Tali pratiche possono essere incoraggiate e sostenute, ma vanno considerate attentamente in tutti i loro vari aspetti (valutazione SWOT): infatti, accanto al prioritario aspetto economicoproduttivo-occupazionale, devono essere valutate anche le tematiche biologiche e sanitarie che riguardano il trasferimento di organismi viventi da altre aree geografiche (rischio di importazione di nuove specie alloctone, parassitosi, epizoozie, ecc.). pag. 35 di 56

36 Tralasciando le azioni non autorizzate e illegali, in passato ampiamente diffuse e reiterate, le campagne di pesca nelle nursery è stata effettuata concedendo a tutte le cooperative di prelevare una propria quota calcolata sulla base dell estensione della concessione e del numero dei soci. Tali criteri non hanno considerato, ad esempio, le caratteristiche produttive delle aree in concessione. La produttività nella laguna di Venezia risulta tutt altro che uniforme, sia spazialmente che temporalmente, e varia notevolmente da valori molto alti (anche >10 kg/mq) a situazioni di totale improduttività (0 kg/mq). Si sono verificati casi di cooperative che disponevano di zone originariamente produttive e che con il mutamento delle condizioni ambientali (sedimento, idrodinamica, fisica-chimica delle acque, produttività primaria, aspetti biologici, ecc.) non lo erano più. Altri operatori hanno chiesto, ed ottenuto, concessioni in aree non produttive, probabilmente per aver accesso alle aree nursery o per altri scopi In tutti i casi, è stato comunque consentito il prelievo di giovanili di vongola che è stato ceduto ad altri allevatori, e non solo all interno della laguna di Venezia. Tali considerazioni permettono di affermare che, per migliorare la gestione delle aree nursery, per maggiori benefici sulla produzione locale, saranno stabilite la destinazione, la ripartizione, e l uso della risorsa seme. Anni di scarso reclutamento sono seguiti da anni in cui si registra una flessione produttiva. Disporre di maggiori superfici utilizzabili come nursery può contribuire a limitare le situazioni di carenza di seme. Le aree poste ad Ovest delle aree Verti e Canale Cunetta, in base ad osservazioni e monitoraggi condotti anche di recente (2016), si può affermare che l area idonea all insediamento e allo sviluppo di giovanili di vongola filippina si estende significativamente anche oltre i confini attuali verso Ovest (Carta delle vocazioni - Provincia di Venezia, 2016) Cartografia La cartografia allegata (Allegato n. 1) riporta le principali aree nursery per la vongola verace filippina in laguna di Venezia e alla foce del fiume Brenta. Sono rappresentati 3 temi: - le aree contrassegnate con linee continue di colore azzurro identificano nursery storiche e di maggior interesse considerando l apporto nell approvvigionamento del seme e già presenti nel Piano per la gestione delle risorse alieutiche delle laguna della Provincia di Venezia (2014); e - linee tratteggiate in verde, che identificano zone AMPIE - linee tratteggiate rosse, che identificano macroaree all interno delle quali sono state individuate limitate porzioni delle stesse, entrambe ritenute vocate al reclutamento di giovanili della specie Tapes philippinarum, in quanto in passato sono state oggetto di pag. 36 di 56

37 prelievo di seme da parte delle marinerie lagunari o che nel corso di monitoraggi ufficiali anche recenti (Provincia di Venezia, 2016) hanno evidenziato una certa abbondanza di seme, o che per motivi di vocazione ambientale (modelli) sono ritenute vocate alla produzione di seme Monitoraggi Di rilevante interesse strategico e gestionale, risulta rilevare periodicamente l evoluzione della distribuzione dei giovanili di T. philippinarum a seguito delle singole stagioni riproduttive. Le variazioni di ubicazione, densità, estensione dei banchi di seme selvatico di vongola filippina devono essere analizzate di anno in anno, mediante monitoraggi da svolgersi durante il periodo di reclutamento della specie. Al fine di individuare i fattori che determinano l insediamento e lo sviluppo dei banchi naturali di seme. Di particolare utilità potrebbe essere anche la rilevazione dei parametri ambientali (p. es. la temperatura delle acque lagunari). A tale proposito si ricordano i numerosi monitoraggi effettuati negli ultimi due anni dal G.R.A.L. ad Aprile, Settembre-Ottobre 2015 e in Marzo e Novembre Ridefinizione delle aree nursery e aree improduttive (dinamica) Sono state aggiornate le aree nursery e quelle prive dei requisiti per l allevamento, sulla base sia delle esperienze pregresse di produttori partecipi (pescatori e venericoltori) sia di studi sull ambiente lagunare (morfologia, idrodinamica, sedimenti, produttività primaria, lavori ingegneristici, ecc.). Sono state individuate nuove zone da destinarsi a nursery (p. es. Lago dei Teneri, zona cisterne Marghera, ) e/o avere la possibilità di poter raccogliere seme anche in aree non nursery, ma caratterizzate da accertata, seppur episodica, presenza di seme (da quantificare con monitoraggio) Modalità di prelievo del seme Le modalità di prelievo previste dalle attuali norme Provinciali e del G.R.A.L. sono riportate al punto del presente documento. Queste prevedono la gestione e il controllo del G.R.A.L., la presenza di un pontone/imbarcazione, anche come base logistica a disposizione delle Forze dell Ordine. La raccolta dei giovanili/seme prevede l uso di attrezzature da raccolta specifiche e di annessi di bordo adeguati ad ottenere la vagliatura e selezione del seme e la separazione dello scarto, di altri prodotti della pesca e delle vongole di taglia sub-commerciale e commerciale. pag. 37 di 56

38 Alla luce dell attuale normativa si procederà come in passato e cioè il prelievo avverrà da parte di plurime imbarcazioni dotate di attrezzi consentiti, appositamente modificati per la raccolta della semina di T. philippinarum. 4.2 Proposte da perseguire e buone pratiche auspicate I principi tecnico-scientifici fondatori del 1 Piano per la Gestione delle lagune della Provincia di Venezia (1999), e ribaditi anche nel 2 Piano (2007) e 3 Piano (2015), sono sostanzialmente tutt ora validi. Il problema riguarda l incapacità/impossibilità di far rispettare i principi (oggettivi e ragionevoli) enunciati nei documenti programmatici e operativi che sono stati approvati e ufficialmente condivisi anche dai corpi intermedi e dalle parti sociali e politiche. Periodi di difficoltà, ignoranza, e desiderio di sfruttare a proprio esclusivo favore le risorse naturali, (Hardin, 1968 La tragedia delle risorse comuni), portano a comportamenti demagogici ed irrazionali che provocano, magari nel tempo, a danni fatali o difficilmente recuperabili al settore e alla Comunità tutta. Ciò anche nel caso di risorse naturali rinnovabili, come nel caso dei molluschi bivalvi filtratori. In questa fase storica della venericoltura in laguna di Venezia, di fronte a una grande potenzialità offerta da questo settore per quanto riguarda produzione compatibile nel contesto lagunare, occupazione, sviluppo sostenibile, mantenimento della cultura e delle tradizioni pescherecce, è forse possibile ripartire con criteri di consapevolezza nel modo di produrre e di gestire ambiente e risorse, responsabilizzando e coinvolgendo direttamente gli operatori del settore. Nello specifico, anche grazie ai cospicui finanziamenti disponibili per il settore (Inter-reg, , ecc ) si possono cantierare alcune iniziative a supporto del settore, utili/indispensabili per una ri-partenza della venericoltura in laguna di Venezia. Non è ragionevole avere produzioni risibili e perseverare con un sistema produttivo ad elevato impatto ambientale che per di più non produce PLV ne redditi adeguati agli operatori. L assunto di base, di seguito esposto, dovrebbe essere condiviso da tutti (Amministrazioni Pubbliche, Ente Gestore, rappresentanze sindacali, imprese e cooperative), in modo da intraprendere un circolo virtuoso della filiera produttiva: Garantire la tutela e la conservazione dell ecosistema lagunare e le foci (Adige, Brenta, Dese), con particolare riferimento alla qualità (ripristino?) degli habitat e alle condizioni di vita degli organismi acquatici; pag. 38 di 56

39 Promuovere azioni di recupero e riequilibrio indirizzate ad una strategia di tutela ambientale complessiva e disciplinare delle attività di prelievo (controllo degli aspetti della riproduzione e delle fasi più delicate della crescita dei giovanili); Individuare e valorizzare le aree di riproduzione spontanea di crescita larvale (anche sottraendole all uso esclusivo come sub-concessione); Coinvolgimento e condivisione delle decisioni a tutte le cooperative (anche nelle operazioni di raccolta); Vantaggi per chi partecipa alla raccolta seme (p. es. innalzamento della quota di spettanza) sistema consortile di gestione e certezza della destinazione del prodotto sottotaglia (controlli anche a distanza di tempo); Autorizzazione all uso di attrezzature speciali (p. es. idrorasche) per ridurre il tempouomo delle operazioni di raccolta e aumentare l efficienza (autorizzazioni speciali, sotto stretto controllo); Evitare produzioni sbilanciate (da 0,02 a 16,00 kg/mq). Con ragionevole certezza scientifica, in condizioni standard, il fattore di moltiplicazione ponderale annuale per vongola è stimato in 5: se un allevatore riceve 100 di seme, dopo un anno dovrà aver prodotto al massimo 500 in termini di peso. Se dichiara un ordine di grandezza differente, c è qualche cosa che non va Riqualificazione professionale degli operatori Il lavoro del molluschicoltore è tutt altro che semplice ed il fatto che possa essere svolto da addetti privi di specifiche qualifiche professionali non implica necessariamente che l attività venga svolta nel migliore dei modi. Molti allevamenti sono posti in aree di grande interesse naturalistico-ambientale e il risultato di questo lavoro è un prodotto alimentare, destinato al consumo umano diretto. La mancanza di adeguate conoscenze su ecologia degli ambienti di lavoro, biologia dei popolamenti ivi residenti, requisiti igienico-sanitari, aspetti normativi, commerciali, ecc. rappresenta un fattore limitante per un progresso del settore Ricerca applicata Accanto alle attività promozionali, di sviluppo e di innovazione nella trasformazione, conservazione, trattamento di nuovi prodotti merceologici e nelle modalità di trasporto e confezionamento dei bivalvi, si suggerisce di attivare specifiche ricerche applicate al settore, orientate ai soli fini produttivi, che possano essere poi in tempi brevi trasferite ai produttori. pag. 39 di 56

40 Tali sperimentazioni possono riguardare anche tecniche di raccolta del seme, azioni per favorire il reclutamento in natura (*), l innovazione nelle tecniche pre-ingrasso, nuovi sistemi di raccolta, ecc. Malgrado siano numerosi gli enti che studiano i molluschi, i risultati delle loro ricerche raramente contribuiscono ai problemi del mondo della produzione. Se paragoniamo i parametri economici e sociali del settore della molluschicoltura ad una media industria, è ragionevole pensare ad uno specifico centro di ricerca a supporto del settore (il laboratorio, ad esempio, del Co.S.P.A.V., nato nel 1978 e liquidato nel 1987 aveva avuto proprio anche questa funzione!) Aiuto offerto dai modelli (vocazionali, idrodinamici, predittivi, ecc.) Tra le azioni che il G.R.A.L. potrebbe intraprendere al fine di favorire il reclutamento della vongola filippina rientra la tutela degli stock di riproduttori che costituisce una condizione indispensabile per la rigenerazione della risorsa. A tale scopo le tecniche di acquicoltura consentono di ottenere ottimi risultati. E quindi possibile, con il coinvolgimento degli operatori e la loro attiva partecipazione, procedere con attività operative sperimentali volte a incrementare la densità di riproduttori in aree idonee e circoscritte, in modo da favorire i processi riproduttivi della specie. Tali zone andranno precluse per un periodo di tempo adeguato a qualsiasi attività di raccolta fungendo da zone santuario per un idoneo periodo. La scelta di tali aree dovrà avvenire sulla base di conoscenze pregresse e sulla base di modelli e aggiornamento della situazione lagunare nel suo complesso. In passato sono già stati elaborati i modelli di vocazionalità di HSI (Habitat Suitable Index) e idrodinamici applicati alla biologia della vongola verace filippina implementati con dati ambientali e di abbondanza della vongola (dalla Facoltà di Scienze Ambientali dell Università di Cà Foscari e dal C.N.R.-ISMAR di Venezia). Tali modelli applicati hanno dimostrato una buona capacità di calcolo e predittiva ed hanno permesso di individuare i parametri più significativi che influiscono maggiormente sulla sopravvivenza del seme (granulometria del sedimento, torbidità e temperatura dell acqua, fitoplancton, ecc.). Le mappe di idoneità dell habitat risultanti dall applicazione del modello permettono di visualizzare graficamente le aree a diversa vocazionalità: le zone più adatte per l insediamento e sviluppo del seme di vongola. (*) Un tentativo in tal senso era stato proposto, e quindi attuato già nel 2009, una sperimentazione in un area della laguna centrale denominata Dighette, con evidenti risvolti applicativi, e con conseguenze positive per il comportamento della categoria (Appendice n. 6.3) da estendersi, eventualmente, ad altre aree. pag. 40 di 56

41 Le informazioni derivanti dall utilizzo di modelli di circolazione, che considerano la componente idrodinamica del sistema, invece, si propongono di spiegare la presenza dei giovanili in laguna e la loro densità per effetto delle correnti sul trasporto del seme. Sulla base del giudizio di esperti per la discriminazione delle aree nursery, l applicazione dei modelli hanno consentito di individuare le potenziali aree ad elevata densità di giovanili (>100 individui/mq), già note per il reclutamento del seme, e aree che presentano buoni valori di densità ( individui/mq). Il modello di vocazionalità di HSI (Habitat Suitable Index) per la vongola verace filippina è stato elaborato su dati ambientali e di abbondanza a partire dal Risultano piuttosto evidenti le differenze con quanto risulta dai monitoraggi e ricerche condotte nel 2016 (Aquaprogram, 2016; Laguna Project, 2016, G.R.A.L., 2016). Ciò nonostante si ritiene che tali modelli possano essere molto utili nella progettazione e programmazione della venericoltura in laguna di Venezia. Le Figg e 3.26 si sono fondate su serie di dati, oggi non aggiornati, o aggiornati solo parzialmente. I lavori connessi alle Grandi Opere lagunari, nonché alle modifiche idrauliche e morfologiche di ampie zone dei bacini lagunari, compresa le correnti di circolazione di marea e (forse) dei cambiamenti climatici, fanno ritenere che siano avvenute significative modifiche sia nelle condizioni ambientali (sedimenti, idrodinamica, (forse) clima, ecc.) sia nell abbondanza dei banchi naturali della vongola verace filippina. Figura 4.1. Mappe di vocazionalità per T. philippinarum in laguna di Venezia (Provincia di Venezia, 2009). pag. 41 di 56

42 Figura 4.2. Distribuzione delle particelle (larve) nel bacino centrale della laguna di Venezia dopo le emissioni del periodo estivo (SX). Stima di vongole neo-insediate (per mq) adottando come aree di riferimento gli elementi triangolari della griglia di calcolo (DX) Misure di prevenzione ambientale e di sostegno alla produzione Al fine di prevenire e mitigare gli eventi calamitosi più comuni e diffusi nelle zone destinate a nursery della laguna di Venezia, si suggerisce di proporre attività ed azioni da porre in atto, su singola area produttiva nel corso dell anno o limitatamente ai momenti di crisi, quali la raccolta delle macroalghe, il contenimento dei predatori, la guardiania, l emendamento fondali, ecc. Le semine dovrebbero essere adeguate sia per gli aspetti qualitativi (lunghezza sempre maggiore di mm) che quantitativi, in modo tale non eccedere la capacità portante del sito di allevamento di cui si dispone); anche la scelta appropriata della taglia di commercializzazione può essere spiegata come una misura di tutela per il seme: raccogliere preferenzialmente vongole dello spessore di almeno mm, di circa 7-9 g l una e mm di lunghezza e non a taglie inferiori (anche se consentito dalla legislazione vigente fino a 25 mm Regolamento CE n del 27 giugno 1994), permette una riduzione del fabbisogno di giovanili da semina, superiore anche del 20% Misure volte all ottimizzazione della raccolta del seme La raccolta dei giovanili/seme prevede l uso di attrezzature da raccolta specifiche e di annessi di bordo adeguati ad ottenere la vagliatura e selezione del seme e la separazione dello scarto, di altri prodotti della pesca e delle vongole di taglia sub-commerciale e commerciale. pag. 42 di 56

43 La presenza di numerose imbarcazioni nella stessa zona (con attrezzi e caratteristiche di selezione diverse) e la difficoltà di esercitare il controllo su quantità e misure sarebbe giustificata dalla tempestività del tempo di raccolta e dalla condivisione della campagna del seme tra operatori, cooperative, marinerie, ecc. Questo poteva avere una validità in presenza di seme abbondante e su vaste aree, tale da giustificare prelievi per più giorni/settimane da parte di molte unità da pesca. Altro fattore in gioco era la possibilità data a tutti gli operatori di partecipare e di verificare di persona l abbondanza e la qualità della semina. La penuria di seme verificata in questi ultimi anni in laguna (nessuna area sembra raggiungere i 100 es./mq, limite imposto per iniziare una campagna di raccolta), la riduzione del numero di operatori (circa del 90 % rispetto agli anni 90 e 2000) e una maggior presa di coscienza da parte di chi opera nel settore della venericoltura, permette di suggerire una diversa strategia più idonea per la filiera e più rispettosa dell ambiente, anche nello stesso interesse del settore produttivo, nonché della Comunità. L uso controllato e migliorato dei sistemi da pesca dei giovanili di vongole (impiego di sistemi GPS tipo Marano Lagunare, migliorata efficienza degli attrezzi e strumentazione, maggior esperienza degli operatori rispetto a una decina di anni orsono, ecc.), permetterebbe, con una forma di raccolta centralizzata, degli impatti ambientali di gran lunga inferiori, più uniformità nella qualità del prodotto e maggiore trasparenza nella suddivisione della semina di vongole. Il minor numero di imbarcazioni impiegate nella pesca della semina permetterebbe una maggiore accuratezza nella ispezione dei fondali (setacciatura del sedimento), e data la minor concitazione nel numero delle imbarcazioni, permetterebbe di passare una sola volta, a distanza di tempo, sul fondale. La totale presa in carico (responsabilità) da parte del G.R.A.L. di tutto ciò che concerne la semina (autorizzazioni e modalità preventive concordate con gli Enti competenti in materia, modalità di prelievo, monitoraggi, rispetto delle regole, controllo delle quantità e quantità della semina, ripartizione e reale destinazione dei giovanili, ecc.), permetterebbe una maggiore possibilità di programmazione nelle campagne di raccolta nelle zone classificate come nursery, ma anche una tempestività negli interventi di raccolta in aree non nursery o di nuova scoperta). Sarebbe auspicabile indirizzarsi secondo quanto di seguito esposto: GRAL centralizza la gestione delle aree nursery, con il fondamentale limite dato dall impossibilità di controllare le aree. Dovrebbe solo poter battere sul tempo gli abusivi mediante il controllo del territorio (monitoraggi pressoché permanenti nelle aree in cui è possibile si formi semina, con successivo immediato prelievo della semina pag. 43 di 56

44 appena questa raggiunge taglia idonea, con un mezzo proprio e con distribuzione proporzionale agli ettari in concessione ai sub concessionari, dietro rimborso spese). GRAL affida le aree Nursery (ovviamente sotto la propria supervisione) a tutti i subconcessionari che ne siano interessati (a condizione che vi sia una maggioranza qualificata (>60% del totale delle aree sub-concesse e che corrisponde grosso modo anche al numero degli operatori coinvolti). A questi dovrebbe essere affidata la gestione del prelievo del seme, ove G.R.A.L. fornisca i criteri fondamentali (contenuti nel piano tipo periodo, pezzatura, modalità di raccolta ) e i pescatori si accordano su quote di distribuzione e oneri di guardiania, soggetti raccoglienti, ecc. Sotto l aspetto giuridico può essere inquadrata come una autorizzazione alla raccolta di giovanili (seme) di Tapes philippinarum. Tale ipotesi si potrebbe concretizzare con la messa a bando (annuale, prevedendone una gestione proporzionale ai partecipanti, con l onere da parte loro di individuare chi raccoglie e con quale mezzo). G.R.A.L. potrebbe mettere a disposizione il servizio di monitoraggio permanente delle aree e il controllo della semina in partenza (e forse anche all arrivo), oltre che offrire la location per il coordinamento e relativa supervisione. pag. 44 di 56

45 5 DOCUMENTAZIONE E BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO AA.VV Le nursery di Tapes philippinarum. In: Carta ittica lagunare della Provincia di Rovigo. Relazione delle attività nell anno 2007, pp AQUAPROGRAM Mappatura delle aree vocate alla venericoltura e monitoraggio della risorsa. Relazione tecnica del 30/05/2016, pp BECK M.W., KENNETH L., HECK J., KENNETH W.A., DANIEL L.C., DAVID B.E., BRONWYN M.G., HALPERN B., HAYS C.G., KAHO H., MINELLO T.J., ORTH R.J., SHERIDAN P.F., WEINSTEIN M.P The identification conservation and management of estuarine and marine nurseries for fish and invertibrates. Bioscience, 51: BOATTO V., PELLIZZATO M La filiera della vongola Tapes philippinarum in Italia. Milano, Franco Angeli Ed., pag 185. CASALE M., GIOVANARDI O., GRIMM F., OREL G., PESSA G Distribuzione ed abbondanza delle principali specie di molluschi bivalvi nella laguna di Venezia nell estate 1999, con particolare riguardo per Tapes philippinarum (Adams & Reve, 1850). Biol. Mar. Medit., 8(1): FISCHETTI D Monitoraggio di Tapes philippinarum nella laguna di Venezia. Rapporto tecnico (7-8 Aprile, 16 Settembre, Ottobre), pp FISCHETTI D Monitoraggio di Tapes philippinarum nella laguna di Venezia. Rapporti tecnici 2016: ( ), pp. 1-10; ( ), pp. 1-9; ( ), pp. 1-8; GHEZZO M., SILVESTRI S., PELLIZZATO M., UMGIESSER G Climate change impacts on clam distribution in Venice lagoon: a modelling approach. Rapp. Comm. Int. Mer. Médit, 39: 746. GHEZZO M., PELLIZZATO M., SILVESTRI S., UMGIESSER G Socio-economic impacts of biodiversity loss in Venice lagoon as result of climate change. Rapp. Comm. Int. Mer Medit., 39: 747. GHEZZO M., SILVESTRI S., UMGIESSER G., PELLIZZATO M E possibile avere una venericoltura sostenibile in laguna di Venezia, nonostante i cambiamenti climatici? Marano Lagunare (UD), Atti del 3 Convegno Nazionale SIRAM, 3: LAGUNA PROJECT Caratterizzazione e monitoraggio delle principali aree nursery ai fini della venericoltura in laguna di Venezia. Relazione campagna primavera Rapporto tecnico del 29/04/2016, pp MAIO G., PELLIZZATO M., ARTOLOZZI S., PANAZZOLO W., BUSATTO T., BENATELLI F., BRESSAN P. LA PIANA G., MARCONATO E., SALVIATI S Studio per l introduzione di nuove attrezzature per la pesca delle vongole filippine in laguna di Venezia. VeGAL, pp MENEGHETTI F., MOSCHINO V., DA ROS L Gametogenic cycle and variations in oocyte size of Tapes philippinarum from the Lagoon of Venice. Aquaculture, 240: MAURACHER C., PELLIZZATO M., TREVISAN G Una valutazione tecnico-economica del comparto veneto della vongola. In: Le vongole dell Alto Adriatico tra ambiente e mercato (a cura di Trevisan G.), Milano, Franco Angeli Ed., pagg OREL G., BOATTO V., SFRISO A., PELLIZZATO M., Piano per la gestione delle risorse alieutiche delle lagune della Provincia di Venezia. Benevento, Sannioprint, pp pag. 45 di 56

46 PAESANTI F., PELLIZZATO M Manuale di allevamento della vongola verace Tapes philippinarum. E.S.A.V., pagg (1^ Ed.). (Nel ^ Ed.). PELLIZZATO M., ROCCO R., FOLIN D., BRESSAN M., GALVAN T., PENZO P., VENDRAMINI A., CABERLOTTO S., PELA L Verifica del reclutamento del seme di Tapes philippinarum in laguna di Venezia. Acquisizione dati per un sistema a supporto della gestione delle attività di allevamento e raccolta di Tapes philippinarum in laguna di Venezia. Quaderni Scientifici della Lega pesca, pag PELLIZZATO M., FAVRETTO J., GALVAN T., PENZO P Produzione alieutica in laguna di Venezia. 36 Congresso S.I.B.M. Trieste, Biol. Mar. Medit. 13(1): PELLIZZATO M., GALVAN T., PENZO P Monitoraggio delle principali aree di reclutamento di Tapes philippinarum (Adams & Reeve) in laguna di Venezia. 35 Congresso S.I.B.M. Genova, Biol. Mar. Medit. 12(1): PELLIZZATO M., GALVAN T., LAZZARINI R., PENZO P Recruitment of Tapes philippinarum in the Venice Lagoon (Italy) during Aquaculture International, 19(3): PELLIZZATO M., GALVAN T., LAZZARINI R., PENZO P La foce del fiume Brenta: un importante area nursery per la specie Tapes philippinarum (Adams & Reeve, 1850). 40 Congresso S.I.B.M. Livorno, Biol. Mar. Medit. 16 (1): PELLIZZATO M., PENZO P., Relazione tra tempo di immersione e sviluppo di Tapes philippinarum (Adams and Reeve, 1860) in un area nursery della laguna di Venezia. Boll. Mus. Civ. St. nat. Venezia, 55: PELLIZZATO M., GALVAN T., PENZO P., Monitoraggio delle principali aree di reclutamento di Tapes philippinarum (Adams & Reeve) in laguna di Venezia. Biol. Mar. Medit., 12 (1): PELLIZZATO M., PENZO P Vongole in Alto Adriatico: aspetti biologici e gestionali. In: Le vongole dell Alto Adriatico tra ambiente e mercato (a cura di Trevisan G.), Milano, Franco Angeli Ed., pagg PRANOVI F., FRANZOI P., PELLIZZATO M., ZUCCHETTA M., TORRICELLI P The contribute of the Manila clam to the secondary production of the benthic compartment in the Venice lagoon. Rapp. Comm. Int. Mer Medit., 39: 638. PROVINCIA DI VENEZIA Piano per la gestione delle risorse alieutiche delle laguna della Provincia di Venezia. Documento pianificatorio Assessorato alla caccia, pesca e polizia provinciale, a cura di OREL G., BOATTO V., SFRISO A., PELLIZZATO M., pp allegati. PROVINCIA DI VENEZIA Piano per la gestione delle risorse alieutiche delle lagune della Provincia di Venezia. Provincia di Venezia. Documento approvato con deliberazione del Consiglio Provinciale n. 2007/00085 del a cura di TORRICELLI P., BOATTO V., FRANZOI P., PELLIZZATO M., SILVESTRI S., pp PROVINCIA DI VENEZIA Piano per la gestione delle risorse alieutiche delle laguna della Provincia di Venezia, pp TORRICELLI P., BOATTO V., FRANZOI P., PELLIZZATO M., SILVESTRI S Piano per la gestione delle risorse alieutiche delle lagune della Provincia di Venezia. Arti Grafiche Zoppelli Dosson di Casier (TV), pp TUROLLA E., ROSSETTI E., PELLIZZATO M., ZENTILIN A La venericoltura in Italia a 25 anni dal suo esordio. Il Pesce, 3: VINCENZI S., ZUCCHETTA M., FRANZOI P., PELLIZZATO M., PRANOVI F., DE LEO G.A., TORRICELLI P Application of a Random Forest algorithm to predict spatial distribution of the potential yield of Ruditapes philippinarum in the Venice lagoon, Italy. Ecological Modelling, 222: pag. 46 di 56

47 6 APPENDICI 6.1 Taglia delle vongole della specie Tapes philippinarum La taglia della vongola è definita sulla base della lunghezza antero-posteriore della conchiglia (Fig. 6.1). Figura 6.1. Asse antero-posteriore di una vongola schematizzata: lunghezza a-b. Le taglie di Tapes philippinarum di interesse sono: taglia del seme, taglia minima, e le taglie commerciali. La taglia massima del seme, stabilita dal Decreto Legge 7 agosto 1995, è pari a 15 mm, al disopra della quale le vongole non possono più essere considerate novellame e quindi non potrebbero essere raccolte come tali. La taglia del seme può essere classificata grossolanamente secondo le seguenti tre pezzature: piccolo: pezzi/kg (mediamente circa 5 mm), medio: pezzi/kg (mediamente circa 10 mm), grande: pezzi/kg (mediamente circa 15 mm). La taglia minima di cattura, prevista dal Regolamento CE n è di 25 mm. La taglia minima di cattura, prevista dal Regolamento della Città Metropolitana di Venezia è invece di 29 mm. Gli esemplari di lunghezza inferiore a tale misura sono considerati sotto-taglia e quindi non possono essere prelevati e destinati al consumo. Le taglie commerciali, non sono invece definite per legge, ma da consuetudini di mercato che talvolta per motivi che regolano la domanda e l offerta possono essere modificate. Le vongole destinate al consumo umano sono classificate secondo le seguenti tre pezzature: mezzane: pezzi/kg (da 25 a 32 mm), grosse: pezzi/kg (da 32 a 40 mm), super: < 50 pezzi/kg (> 40 mm). pag. 47 di 56

48 6.2 Densità dei giovanili in natura e in venericoltura In allevamento le vongole vanno seminate ad una densità di almeno es./mq (ma comunque non superiore a es./mq) in relazione al sito di allevamento e alla mortalità naturale attesa (20-30% annuo): si dovrebbero comunque ottenere produzioni almeno prossime ad 1 kg/mq di vongole da circa 10 g in peso e 35 mm di taglia). Per seminare solo 100 mq (10x10m), quindi, sono necessarie vongoline. Per ottenere questo lotto di semina è necessario setacciare ben mq in una nursery, con densità medie di 10 es./mq. Considerando l ampiezza di un attrezzo per la raccolta del seme (p. es. una draga vibrante o un idro-rasca predisposta per la raccolta del seme, che è di circa cm), occorre procedere in linea retta per quasi un chilometro. E ciò ipotizzando che l attrezzo sia perfettamente tarato per raccogliere tutte le vongole presenti nel sedimento e che le condizioni meteomarine e morfologiche ne permettano la completa ispezione. pag. 48 di 56

49 6.3 Parere in merito all area Dighette Parere in merito all opportunità di autorizzare la pesca nell area Dighette nella stagione invernale del Dott. Biol. Michele Pellizzato al Dirigente del Settore Pesca del Settore Caccia, Pesca, Polizia Provinciale dell Amministrazione Provinciale di Venezia. Venezia, 1 Dicembre pag. 49 di 56

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