Giorno della Memoria. Le iniziative a Milano

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1 Giorno della Memoria Il 27 gennaio 1945 i soldati dell Armata Rossa entravano nel campo di sterminio di Auschwitz, in Polonia, e rivelavano al mondo l orrore della Shoah. Quella data è oggi ricordata a livello internazionale come il Giorno della memoria e per celebrarla degnamente, anche quest anno, Cgil e Cisl hanno promosso il progetto un "Treno per Auschwitz" ( Il 23 gennaio, dal binario 21 della stazione Centrale di Milano partirà infatti un treno diretto al lager, su cui viaggeranno oltre seicento tra studenti delle scuole superiori, lavoratori e pensionati di tutta la Lombardia. L obiettivo dell iniziativa, come spiegano i promotori, è "di costruire memoria delle atrocità del nazifascismo e contribuire a porre le premesse perché ciò che è accaduto non accada mai più". Il binario 21 è quello da cui muovevano i convogli carichi di ebrei destinati a morire nelle camere a gas. Il primo "viaggio della morte" risale al 6 dicembre Ne seguirono altri 14, fino al 15 gennaio In quello del 30 gennaio 1944 partirono in 650: sopravvissero solo in venti. Su questi temi il sindacato è da sempre sensibile: lo scorso novembre la Filca Cisl di Milano, che rappresenta gli addetti dell edilizia, aveva organizzato una visita ad Auschwitz per i suoi dirigenti. Un altro convoglio, promosso dalla Provincia per gli studenti del milanese, partirà (sempre dal binario 21) il 27 gennaio. Il campo di sterminio di Auschwitz fu realizzato dai tedeschi nel 1940, su una preesistente caserma dell esercito polacco. Inizialmente venne utilizzato come campo di concentramento per prigionieri politici e in seguito si trasformò nella tragica fabbrica di morte che conosciamo. Il lager, per far fronte al massiccio arrivo di deportati (soprattutto ebrei) da tutta Europa, fu poi ampliato dai nazisti con la costruzione di una nuova enorme struttura, a 3 chilometri di distanza, nel villaggio di Brzezinka: Birkenau, o Auschwitz II. Secondo gli storici ad Auschwitz, nell ambito della cosiddetta Soluzione finale della questione ebraica, furono uccisi almeno ebrei, in gran parte ungheresi (400mila) e polacchi (300mila). Ma qui vennero deportati anche numerosi ebrei italiani (già duramente colpiti, è bene ricordarlo, dalle famigerate leggi razziali fatte varare dal governo fascista di Mussolini nel 1938). Resta tristemente noto il rastrellamento, il 16 ottobre 1943, nel ghetto di Roma di oltre mille persone. Tornarono a casa solo in sedici. Oltre agli ebrei, nel campo tedesco furono eliminati dal gas e dalle estenuanti fatiche, migliaia di prigionieri politici e di guerra, disabili, zingari, omosessuali. Le iniziative a Milano Il Giorno della Memoria verrà ricordato con diverse iniziative anche a Milano. Da segnalare, tra le altre, la visita al carcere di San Vittore, organizzata da Aned, Anpi, Cgil, Cisl e Uil. Da qui passarono tutti i milanesi destinati ai campi di concentramento. Il 27 gennaio, alle ore 17.45, verrà deposta una corona in memoria delle vittime in piazza Filangeri. La commemorazione proseguirà poi all'interno, alla presenza del Provveditore alla cerceri lombarde Luigi Pagano, del presidente dell'aned Gianfranco Maris e del rabbino capo Alfonso Arbib. Il calendario prevede poi altre proposte per ricordare e approfondire. Eccone alcune. o 22 gennaio, alle sarà scoperta in via Santa Margherita una lapide che ricorda le vittime della Gestapo che lì aveva sede, nell'ex Hotel Regina. o 26 gennaio, ore 21, presso l'unione Femminile, corso di Porta Nuova 32, "Quartetto per la fine del tempo" di Olivier Messiaen, concepito ed eseguito per la prima volta in un campo di concentramento, a Gorliz nel Alessandro Braga, violino; Alberto Longhi, clarinetto; Simone Scotto, violoncello; Marco De Gaspari, pianoforte. o 27 gennaio, ore 18, presso la Società Umanitaria, via Daverio 7, Sala Facchinetti. "I tesori della memoria": la Biblioteca e Archivio della Fondazione Memoria della Deportazione (Giovanna Massariello e Vanessa Matta) e la Biblioteca della Fondazione CDEC presenteranno le loro raccolte documentarie. o 29 gennaio, ore 21, in via Sansovino 9, proiezione del documentario "I Voglia di non morire" dedicato alla deportazione di Ferdinando Valletti. o il 4 febbraio, alle 11, nel salone Di Vittorio della Camera del Lavoro, corso di Porta Romana 43, "Arbeit macht frei", spettacolo scritto e diretto da Daniele Biacchessi con Andrea Sigona.

2 Intervista a Nedo Fiano, sopravvissuto ad Auschwitz Nedo Fiano, classe 1925, fiorentino ma milanese di adozione, è un sopravvissuto di Auschwitz. Nel campo di sterminio nazista ha perso tutta la famiglia. Se vuoi leggere l'intervista a Fiano, realizzata da Paolo Lambruschi, sul quotidiano Avvenire ( ) clicca qui Il viaggio della Filca Cisl Un percorso formativo nella memoria. La Filca Cisl, il sindacato di categoria dei lavoratori del settore edile, di Milano ha organizzato per i propri dirigenti, delegati e operatori un viaggio di quattro giorni in Polonia. Dal 22 al 25 novembre, la comitiva, composta da oltre cento persone, ha visitato Cracovia e il famigerato campo di sterminio nazista di Auschwitz- Birkenau. Qui, durante la Seconda Guerra mondiale, furono eliminati almeno 1 milione e mezzo di esseri umani, tra uomini, donne, anziani, giovani e bambini, in gran parte ebrei assassinati nelle camere a gas e ridotti in cenere nei forni crematori. Questa iniziativa spiega il segretario generale della Filca Cisl milanese, Francesco Bianchi è una tappa di un progetto formativo che stiamo portando avanti da tempo. L anno scorso, ad esempio, abbiamo organizzato un viaggio, un percorso nella legalità, in Sicilia, sulle tracce di Peppino Impastato, il giornalista ucciso dalla mafia. Per noi la formazione non è solo un fatto tecnico, ma deve riguardare tutta la persona. Prendere coscienza di certe situazioni ci aiuta anche ad interpretare meglio il nostro ruolo di sindacalisti. A Cracovia, la comitiva (della quale ha fatto parte anche il segretario generale della Cisl di Milano, Danilo Galvagni) ha visitato l antico quartiere ebraico di Kazimierz, i cui abitanti furono quasi completamente rastrellati dai nazisti e inviati nei lager per essere eliminati. Prima della guerra gli ebrei erano circa 70mila, dopo ne rimasero appena 7mila. La località è stata sede della fabbrica di oggetti smaltati Schindler, l azienda di Oskar Schindler, l imprenditore tedesco che salvò da morte sicura circa ebrei con il pretesto di impiegarli come suoi dipendenti a sostegno dello sforzo bellico della Germania. Ma Cracovia è anche nota per essere stata la città dove ha studiato, visstuto ed è diventato vescovo Karol Wojtyla, il futuro Papa Giovanni Paolo II, che durante il conflitto frequentò il seminario clandestino. All iniziativa ha aderito anche la Filca Cisl del Triveneto. A far da guida è stato lo storico Marcello Pezzetti, direttore dell istituendo Museo della Shoah di Roma, uno dei massimi esperti mondiali della materia (nonché, tra l altro, consulente di Steven Spielberg per Schindler s List" e di Roberto Benigni per La vita è bella ). Intervista a Shlomo Venezia Shlomo Venezia è un sopravvissuto di Auschwitz. La sua storia ha dell incredibile: ebreo, arrestato nel marzo del 1944, insieme con la famiglia, a Salonicco, deportato da Atene verso Auschwitz, costretto a compiere una marcia della morte verso Mauthausen, è stato liberato nel maggio del 1945 dalle truppe angloamericane del generale Patton. Ad Auschwitz faceva parte del Sonderkommando, la squadra di lavoro composta da prigionieri, addetta al funzionamento dei crematori e delle camere a gas. Se vuoi leggere l'intervista di Daniele Rocchetti a Shlomo Venezia clicca qui Fotografie Ingresso Auschwitz L ingresso del campo di Auschwitz. Sopra al cancello di ingresso si può osservare la beffarda insegna Arbeit macht frei, il lavoro rende liberi. In realtà chi entrava nel lager aveva pochissime possibilità di salvarsi e tornare libero.

3 Blocchi Auschwitz Alcuni blocchi del campo di Auschwitz. Il lager è stato ricavato da una preesistente caserma dell esercito polacco. Ingresso Auschwitz Birkenau La famigerata torretta di guardia di Birkenau, detta anche cancello della morte. Judenrampe Auschwitz Birkenau I binari della Judenrampe (la banchina degli ebrei). I convogli di ebrei che giungevano dall Europa venivano svuotati qui. Sulla Judenrampe le persone erano divise in due file: uomini da una parte, donne e bambini dall altra. Un medico delle SS decideva poi, con una rapida occhiata, chi doveva essere internato nel campo e avviato al lavoro e chi andava eliminato subito, attraverso le camere a gas. In genere erano destinati alla morte immediata i bambini, gli anziani, le persone all apparenza di salute cagionevole, insomma i cosiddetti inabili al lavoro. Ma non era sempre così: a volte venivano mandati a morire anche gli abili : dipendeva solo da quante "braccia" avevano bisogno i nazisti in quei giorni. Binari Auschwitz Birkenau I binari della Judenrampe. Lampione e reticolato Auschwitz-Birkenau I deportati vivevano sempre sotto lo stretto controllo delle SS. Reticolato Auschwitz-Birkenau Il reticolato era elettrificato. Molti deportati, per sfuggire alle disumane condizioni di vita nel campo, si suicidarono attaccandosi al reticolato. Torretta Auschwitz-Birkenau Il campo era sorvegliato da torrette poste lungo tutto il suo perimetro. Le SS potevano sparare addosso ai deportati in qualsiasi momento. Vagone ferroviario Auschwitz-Birkenau I deportati giungevano ad Auschwitz da ogni angolo d Europa. Il viaggio avveniva in treno e poteva durare anche 10 e più giorni. Le persone venivano stipate nei convogli in condizioni terribili. Molti morivano durante il trasporto.

4 Auschwitz-Birkenau Il "cancello della morte". Camera a gas e crematorio Auschwitz-Birkenau I tedeschi in fuga, per cancellare le prove dei loro orrendi crimini, distrussero le camere a gas e i crematori. Fotografie di ebrei deportati ad Auschwitz-Birkenau Un pannello, all interno della Sauna di Auschwitz-Birkenau, raccoglie le immagini di migliaia di ebrei assassinati dalle SS. Baracche Auschwitz Birkenau Le baracche del campo, viste attraverso il filo spinato. Interno baracca Auschwitz Birkenau Interno di una baracca. I deportati erano stipati in ogni angolo e dormivano distribuendosi sui tre piani del castello-letto. Le condizioni di vita nelle baracche erano disumane. Barattolo di Zyklon B Un barattolo di Zyklon B, con le zolle di diatomiti impregnate di acido cianidrico, che venivano calate nelle camere a gas attraverso dei fori nel soffitto. Le persone nelle camere erano nude. I nazisti le convincevano ad entrare dicendo che avrebbero fatto una doccia. La morte avveniva per asfissia, in genere, in una decina di drammatici minuti. Quando il processo di sterminio finiva, i tedeschi avviavano delle ventole che disperdevano il gas. I deportati morti venivano bruciati in fosse comuni o nei forni crematori. Centinaia di barattoli di Zyklon B Lo Zyklon B era fornito ai nazisti da due aziende tedesche del gruppo I.G. Farben. Le SS ad Auschwitz ne utilizzarono diverse tonnellate. Valigie Una volta arrivati al campo gli ebrei venivano depredati di tutti i loro averi. Appena scesi dai treni dovevano abbandonare le valigie (con la promessa, falsa, che le avrebbero ricevute indietro dopo la doccia ). Il Museo di Auschwitz conserva diversi oggetti di proprietà dei deportati.

5 Occhiali Migliaia di paia di occhiali sottratti ai deportati. Capelli I deportati, sia uomini che donne, venivano rasati a zero: gli abili al lavoro durante la registrazione nella "Sauna" (un processo che comprendeva anche la tatuatura del numero identificativo sull avambraccio sinistro - i prigionieri non avevano nome -, la disinfezione, la consegna dei vestiti del campo - degli stracci che non davano alcun conforto durante il rigido inverno polacco e degli zoccoli di legno); gli inabili al lavoro, in genere, dopo che erano stati assassinati nelle camere a gas e prima della crematura nei forni. Interno camera a gas Auschwitz L interno della camera a gas di Auschwitz. Il locale è ancora intatto. Forni crematori Auschwitz Accanto alla camera a gas, erano in funzione i forni crematori. Il camino di Auschwitz funzionava a ciclo continuo. L odore di carne bruciata si sentiva anche a diversi chilometri di distanza. Forni crematori Auschwitz L immagine si riferisce ai forni del crematorio di Auschwitz, l unico rimasto in piedi. I crematori di Birkenau sono stati ridotti in macerie, per nascondere le prove dello sterminio, dalle SS in fuga. Da leggere per saperne di più Binario 21: Un treno per Auschwitz Stefania Consenti Edizioni Paoline Il libro racconta, come in un reportage giornalistico, il viaggio degli studenti, dei lavoratori e dei pensionati lombardi che in treno, nel gennaio del 2009, hanno raggiunto il campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. Venti ore in carrozza, sulle tracce degli ebrei deportati che partirono dal Binario 21 della Stazione Centrale di Milano. E ancora

6 Il libro della Shoah italiana Marcello Pezzetti Einaudi Album Auschwitz I. Gutman B. Gutterman M. Pezzetti Einaudi Sonderkommando Auschwitz Shlomo Venezia Bur Auschwitz Frediano Sessi Bur Il libro della Shoah: ogni bambino ha un nome... S. Kaminski - M. Milano Sonda A 5405 Il coraggio di vivere Nedo Fiano Monti La Shoah in Italia Michele Sarfatti Einaudi Il libro della memoria Liliana Picciotto

7 Mursia