Difesa contro i principali fitofagi del nocciolo
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- Ilario Salvadori
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1 Giornate Tecniche Nazionali sul Nocciolo Caprarola (VT), 14 luglio 2017 Difesa contro i principali fitofagi del nocciolo Luciana Tavella DISAFA, ULF Entomologia Generale e Applicata, Università degli Studi di Torino
2 L agroecosistema noccioleto è caratterizzato da elevata complessità e relativa stabilità artropodofauna abbondante, con numerose specie utili relativamente pochi insetti e acari dannosi per la produzione corilicola, es. l acaro galligeno Phytoptus avellanae le cimici nocciolaie (es. Gonocerus acuteangulatus e Palomena prasina) Halyomorpha halys! il balanino delle nocciole Curculio nucum
3 nell agroecosistema corileto la difesa integrata fondamentale per la protezione delle molte specie utili, in particolare i limitatori naturali [AliNiazee, 1998] per ridurre l uso intensivo di insetticidi ad ampio spettro d azione, necessario conoscere: quali prodotti sono più efficaci e selettivi quando l attacco dei fitofagi è pericoloso per la produzione e/o quando i fitofagi sono più suscettibili ai trattamenti la suscettibilità della pianta per selezionare e coltivare le varietà resistenti o tolleranti..
4 Xyleborus dispar (anisandro) Agrilus viridis (agrilo) importanza della corretta gestione colturale
5 la pericolosità degli attacchi dei fitofagi può variare in relazione all area e all annata a causa delle condizioni climatiche e ambientali per impostare strategie di difesa efficaci e sostenibili, è importante: conoscere biologia, comportamento ed epidemiologia dei fitofagi nelle diverse aree disporre di metodi di campionamento rapidi e affidabili perché è così importante?
6 Phytoptus avellanae (acaro o eriofide galligeno delle gemme) diffuso nelle aree corilicole in Europa e Turchia differente suscettibilità varietale in Piemonte 6 generazioni, con i livelli più elevati di popolazione in marzo-aprile soglia economica = 10-15% di galle
7 in passato, effettuati molti trattamenti con endosulfan oggi, 1-2 trattamenti con zolfo nel momento di migrazione dell acaro verso le nuove gemme (in aprile-maggio in Piemonte) con impatto basso o nullo sull attività dei nemici naturali
8 Curculio nucum (balanino) diffuso nelle aree corilicole in Europa e Turchia considerato fitofago «chiave» in Centro-Sud Italia ma non in Piemonte, dove il balanino è presente però non sembra in grado di causare gravi danni alla cv locale (TGL) differente suscettibilità varietale già nota, correlata a vari fattori, fra cui: caratteristiche del guscio un rapido e precoce indurimento ostacola l ovideposizione delle femmine
9 Curculio nucum CICLO BIOLOGICO ovideposizione comincia con T medie 18 C fenologia del nocciolo La Nocciola, dal Campo alla Tavola - Viterbo, 3 luglio 2015
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12 Cimici nocciolaie (Coreidae e Pentatomidae)
13 In Europa e Turchia, sino agli anni 90 le cimici nocciolaie* non erano considerate un problema per la corilicoltura ad eccezione di alcune aree, ad esempio la regione orientale del Mar Nero (Kurt, 1975) e la Sicilia (Viggiani, 1994) con le punture di nutrizione a carico delle nocciole causano alterazioni in grado di comprometterne le caratteristiche organolettiche * Coreidae: Gonocerus acuteangulatus, Coreus marginatus Pentatomidae: Palomena prasina, Nezara viridula, Rhaphigaster nebulosa, Piezodorus lituratus e ora Halyomorpha halys
14 Le cimici nocciolaie sono: polifaghe non vivono soltanto sul nocciolo ottimi volatori si spostano sul territorio da piante spontanee a coltivate, e viceversa difficili da campionare nei corileti Gonocerus acuteangulatus una delle specie più dannose su nocciolo in Europa e Turchia accertati i danni causati con l attività trofica sulle nocciole indagata in Piemonte
15 Suscettibilità delle nocciole all attacco di G. acuteangulatus gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic
16 Lotta chimica molto difficile da applicare a causa della mobilità e della polifagia delle cimici che rendono «imprevedibili» le infestazioni tuttavia è oggi il principale mezzo disponibile per ridurre il danno causato dalle cimici
17 Presenza e abbondanza di cimici nelle aree corilicole? G. acuteangulatus vive su altre piante, ben diffuse sul territorio in aree incolte e/o boschive eliminare queste piante? ma in assenza le cimici si sposterebbero su nocciolo piuttosto individuare piante attrattive maggiormente e prima del nocciolo da impiegare come piante trappola Cosa cambia con l introduzione di H. halys?
18 Halyomorha halys: pericolosità su nocciolo confronto fra le cimici indigene Gonocerus acutengulatus e Palomena prasina e la cimice esotica H. halys mediante isolamento su nocciolo
19 Halyomorha halys: pericolosità su nocciolo Specie cimiciato totale cimiciato mm cimiciato ff n % n % n % Gonocerus acuteangulatus Palomena prasina Halyomorpha halys testimone 30 0 >
20 Halyomorha halys: monitoraggio tramite rilievo visivo, scuotimento (o frappage) e trappole con: feromone aggregazione di Plautia stali (MTD) sino al 2012 catture da metà stagione feromone aggregazione emesso dai maschi di H. halys (murgantiol) MTD + murgantiol = maggiore attrattività
21 Halyomorha halys: monitoraggio feromoni molto attrattivi, ma non tutte le cimici entrano nelle trappole aumento di popolazione attorno alla trappola collocare le trappole ai bordi (e non al centro) del corileto
22 Halyomorha halys: controllo soglie di intervento in Nord America adulti 10 catture cumulative di adulti per trappola (USDA ARS) stadi giovanili 5 catture cumulative di giovani per trappola, oppure 2 settimane consecutive con giovani presenti (Greg Krawczyk) lotta chimica IPM-Crop Perimeter Restructuring attract-&-kill, push-&-pull reti escludi-insetto lotta biologica (predatori, parassitoidi)
23 Halyomorha halys: controllo lotta chimica di difficile applicazione ed efficacia (in relazione alla generazione), con ripercussioni negative, soprattutto in corileto poche molecole efficaci, ad ampio spettro di azione azione abbattente immediata ma limitata persistenza ricolonizzazione rapida della coltura da parte di nuovi individui Nannini et al. (2016) Informatore Agrario 17: 53-58
24 Halyomorha halys: controllo Aggiornamento sulla situazione H. halys - luglio 2017
25 Halyomorha halys: controllo % cimiciato sui frutti alla raccolta (dati prove SAGEA 2016) testimone 4 Epik 1,5 L/ha 4 Epik 2,0 L/ha 4 Trebon up 2,0 L/ha 2 Epik 2,0 L/ha 1 Trebon up 1 Sparviero 0,2 L/ha 1 Trebon up 1 Sparviero *ANOVA, test Student-Newman-Keuls P<0,05 poche s.a. registrate su nocciolo in Italia (es.λ-cyhalothrin, deltamethrin, etofenprox, indoxacarb, piretrine) agroecosistema stabile per abbondanza di limitatori ma
26 nell agroecosistema corileto la difesa integrata fondamentale per la protezione delle molte specie utili, in particolare i limitatori naturali [AliNiazee, 1998]
27 nell agroecosistema corileto la difesa integrata fondamentale per la protezione delle molte specie utili, in particolare i limitatori naturali [AliNiazee, 1998]
28 nell agroecosistema corileto la difesa integrata fondamentale per la protezione delle molte specie utili, in particolare i limitatori naturali [AliNiazee, 1998]
29 Halyomorha halys: controllo IPM-Crop Perimeter Restructuring
30 Halyomorha halys: controllo attract-&-kill feromone
31 Halyomorha halys: controllo attract-&-kill
32 Halyomorha halys: controllo attract-&-kill
33 Halyomorha halys: controllo lotta biologica parassitoidi oofagi 84 ovature = uova 66 ovature parassitizzate (79%) dati Tim Haye (CABI, Delémont, Svizzera)
34 Halyomorha halys: controllo lotta biologica parassitoidi oofagi brown-marmorated-stink-bug/
35 Halyomorha halys: controllo lotta biologica parassitoidi oofagi Piemonte 2016 Emergenza totale neanidi parassitoidi uova rotte 291 uova predate 73 uova non schiuse uova totali % 13% 21% sfarfallate 4 specie: Anastatus bifasciatus predominante (97%) Trissolcus sp. interessante! Telenomus sp. iperparassitoide uova non schiuse: quali le cause?
36 Halyomorha halys: controllo lotta biologica parassitoidi oofagi in condizioni naturali A. bifasciatus sembra essere ad oggi l unico parassitoide in grado di contenere in parte la popolazione di H. halys tuttavia merita approfondire lo studio su Trissolcus sp. (potrebbe in futuro svolgere in Europa un ruolo analogo a quello svolto da T. japonicus in Cina?)
37 In conclusione, per migliorare quali-quantitativamente le produzioni corilicole, è necessario impostare e adottare misure di difesa efficaci contro i fitofagi, ma senza effetti indesiderati sull artropodofauna utile adatti alle condizioni locali (clima, ambiente, pratiche colturali ) sostenibili dai punti di vista economico e ambientale
38 Grazie per l attenzione!
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