ANTROPOLOGIA ARCHIVISTICA. STORIA DI UN MUTANTE. di Giorgia Di Marcantonio

Transcript

1 ANTROPOLOGIA ARCHIVISTICA. STORIA DI UN MUTANTE. di Giorgia Di Marcantonio

2

3 UNA DOVEROSA PREMESSA Sviluppare questa tematica conduce inevitabilmente a trattare la storia degli archivi e dell archivistica. La bibliografia a supporto di questi argomenti è copiosa per cui alcuni fatti storici si danno per acquisiti ed eventualmente si rimanda ai riferimenti bibliografici posti alla fine di questa presentazione che non pretendono di essere esaustivi. Il seminario si pone l obiettivo di delineare un quadro antropologico della figura dell archivista, puntualizzando il ruolo sociale che questa professionalità ha avuto nella storia.

4 CAMILLERI e gli archivisti

5

6 I. ZANNI ROSIELLO E LA FIGURA DELL ARCHIVISTA Sì, essere archivista mi è subito piaciuto, forse perché quella dell' archivista era una figura ambigua e con molte facce, in bilico tra passato e presente, tra stantii stereo tipi e coraggiosi svecchiamenti (I. Zanni Rosiello) Archivisti e lavoro d'archivio sono, si può dire, sempre esistiti da quando sono stati redatti documenti d'archivio (C. Binchi e T. Di Zio, L archivista sul confine. Scritti di Isabella Zanni Rosiello, Roma, Ministero per i beni e le attività culturali, Direzione generale per gli archivi, La prima citazione è a p. 18, la seconda è a p. 387 )

7 Archivista architetto L archivista artigiano del sapere S. Vitali, L archivista e l architetto: Bonaini, Guasti, Bongi e il problema dell ordinamento degli Archivi di Stato toscani, in Salvatore Bongi nella cultura dell'ottocento. Archivistica, storiografia, bibliologia, Atti del convegno nazionale, Lucca 31 gennaio-4 febbraio 2000 a cura di Giorgio Tori, Roma, Ministero per i beni e le attività culturali, Direzione generale per gli archivi, 2003, pp Custodi notturni dei diritti e guardiani dei cimiteri di carta M. B. Bertini e V. Petrilli. I custodi della memoria : l'edilizia archivistica italiana statale del XX. secolo. Santarcangelo di Romagna Maggioli, 2014.p. 68. Archivista in bilico C. Binchi e T. Di Zio, L archivista sul confine. Scritti di Isabella Zanni Rosiello, Roma, Ministero per i beni e le attività culturali, Direzione generale per gli archivi, I.Zanni Rosiello, Gli Archivi di Stato: una forma di sapere segreta o pubblica, Quaderni storici, Vol. 16, No. 47 (2), Culture del lavoro (agosto 1981), pp Sacerdoti della memoria Sacerdoti della memoria. A. Romiti, Gli archivi e l archivistica tra consapevolezze, illusioni, delusioni e speranze, LEA - Lingue e letterature d Oriente e d Occidente, vol. 1, n. 1 (2012), pp

8 IL CONTESTO DI RIFERIMENTO L archivista camaleontico

9 L ARCHIVISTA DISSOCIATO E L AUTISMO DOCUMENTALE L archivista contemporaneo è una figura antropologicamente dissociata. La storia e la storia della prassi si sono come frantumate. Oggi l archivista assiste attonito al dispiegarsi delle fonti documentarie che sembrano sovrastarle. Ma non è sempre stato così ( ) sull evoluzione della forma dei documenti e dell organizzazione degli archivi influiscono essenzialmente due diversi ordini di fattori, l evoluzione del diritto e l evoluzione dei sistemi di comunicazione. Paola Carucci, Evoluzione dei sistemi di gestione delle fonti archivistiche: dalle metodologie tradizionali alle nuove tecnologie, in Le carte della memoria, a cura di M. Morelli e M. Ricciardi, Editori Laterza, 1997, p.239

10 GLI ARCHIVISTI NEL TEMPO Archivi prima della scrittura Eta romana Eta medievale Eta moderna Eta contemporanea

11 PRIMA GLI ARCHIVI STORICI? Fino agli anni Settanta

12 INVERSIONE OGGI Successivamente (anni Novanta), Archivio corrente

13 ARCHIVISTI DI STATO con la legge 285 si favorisce l occupazione giovanile e negli archivi di Stato vengono assunti professionisti a tempo determinato. Grazie ai continui rinnovi le loro posizioni si stabilizzarono Prossimi alla pensione queste figure verranno rimpiazzate?

14 ARCHIVISTI BENICULTURISTI Nel dicembre 1974 fu istituito il Ministero per i Beni Culturali e Ambientali: 1. Gli archivi e gli archivisti entrarono, pur con difficoltà, in questa nuova struttura con la speranza di ampliare gli ambiti delle proprie azioni e di andare a occupare spazi tradizionalmente riservati ad altri; ad esempio, avevano posato con insistenza gli sguardi su quella ricerca storica alla quale avevano sempre aspirato facendone, proprio negli anni Cinquanta, un forte elemento di riferimento. (A. Romiti, Gli archivi e l archivistica tra consapevolezze, illusioni, delusioni e speranze, LEA - Lingue e letterature d Oriente e d Occidente, vol. 1, n. 1 (2012), pp ) 2. Tutela e Valorizzazione

15 EVOLUZIONE NORMATIVA, AD OGNI MUTANTE LA SUA LEGGE 1. L archivista corrente (record manager e digital curator). Legge 241/90 + Codice dell Amministrazione digitale Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n L archivista storico. D.P.R. n. 1409/ Codice dei Beni Culturali Decreto legislativo, testo coordinato 22/01/2004 n 42

16 Archivisti istituzionali: Archivisti di Stato* Archivisti uffici statali Archivisti extraistituzionali Archivisti di enti locali Archivisti liberi professionisti Cooperative e aziende archivistiche Archivisti d impresa* Digital curator UNA FIGURA DINAMICA

17 LA CERTIFICAZIONE E IL RICONOSCIMENTO PROFESSIONALE: CONTRIBUTI RECENTI 2006: Tariffario dei lavori archivistici (Anai) 2013: Disposizioni in materia di professioni non organizzate 2014 Definizione ISTAT 2014 Norma UNI Figura professionale dell archivista. Requisiti di conoscenza abilità e competenze 2014 Legge Madia sulle professioni dei beni culturali elenchi presso il MiBACT Gli effetti non possono ancora essere valutati appieno

18 GLI ARCHIVISTI NELLA STORIA

19 I (PROTO) ARCHIVISTI Incas Mnemon Etruschi (Scribi civili/scribi nei templi) «Il protoarchivista o l archivista senza documenti in senso proprio»

20 GLI ARCHIVISTI NELLE POLEIS Nelle Poleis greche l'origine dell'archivio è legata alle singole magistrature statali. L'archivio è sede di riunione dei magistrati e raccolta dei loro atti. Da Archài, magistrature, derivata il termine archivio. Latinizzato Archivium. Spesso una custodia dei documenti pubblici era affidata a un santuario per avere garanzia di conservazione ma anche per porre sotto la tutela della divinità l oggetto stesso del documento. Ad Atene il più antico tribunale, l aeropago, fu in un primo tempo l'archivio di deposito di documenti di Stato. Da qui furono trasferiti nel tempio di Cerere. Dopo la metà del IV secolo si istituì un vero e proprio archivio di Stato nel Metroon dove i cittadini potevano prendere visione degli atti relativi alla politica e l'amministrazione della città e garantiva che questi atti non venissero ne alterati ne falsificati. ( P. Angelucci, Storia degli archivi e dell archivistica, Perugia, Morlacchi Editore, 2001, pp.21-29)

21 GLI ARCHIVISTI NELL ANTICA ROMA In epoca romana l evoluzione di presenta più articolata essendo copiose le testimonianze in tal senso. Si rammenta solo che la funzione degli archivi era duplice sia di conservare la memoria sia di assicurare la pubblica fede dei documenti. Gli atti venivano conservati nei templi insieme all aerarium, vicino il tesoro di Stato ed in altri edifici pubblici del Campidoglio (P. Angelucci, Storia degli archivi e dell archivistica, Perugia, Morlacchi Editore, 2001, pp.21-29) 1. Gli archivisti nelle famiglie private. /Tablinium/Tabelliones 2. Gli Antiquarii nello scrinium memoriae (archivisti paleografi) 3. L archivista era anche definito Tabularius (tabularium archivio). 4. Nel Corpus juris civilis per indicare l archivista si utilizzava il termine archeota. 5. Sempre in età imperiale i primi «inventari» venivano detti Regesta che erano redatti da Regerendarii

22

23 GLI ARCHIVISTI NELL'ETÀ MEDIEVALE Il notaio Le massime autorità civili della società medievale europea erano gli imperatori e i re, che possedevano archivi chiamati dal VII Scrinia, ossia un ufficio apposito per la redazione e il rilascio dei documenti. Le prime notizie di archivi imperiali risalgono a Carlo Magno tra il VIII e il IX secolo. Visto lo spostamento continuo degli imperatori molta documentazione andrà dispersa. La parte mobile erano chiamati archivi Viatoria, il complesso invece Statoria L archivista nascosto: il notaio / Gli archivisti mobili

24 GLI ARCHIVISTI O ARCHIVARI Tornando alla definizione della figura archivistica in un regolamento del 1347 della regina Giovanna I d Angiò, in un regolamento indirizzato ai maestri razionali (controllori fiscali) si danno delle indicazioni sul personale e sui compiti degli Archivari. Lodolini riprende un articolo di Romiti* dove si parla di instructi ossia coloro che volendo avvicinarsi all attività archivista avessero seguito una sorta di percorso di formazione. L archivista cerca una scuola

25 IL MAGNIFICO ARCHIVISTA Un bando del 20 ottobre 1601 si ordina che nessun documento possa essere venduto se non sia stato prima presentato al magnifico archivista del magnifico maestrato di Biccherna.

26 EPOCA MODERNA Numerose contestazioni tra Stato e Chiesa: è di questo periodo lo slogan Un buon archivista è più importante per il principe che un buon generale di artiglieria. Michele Battagia «personaggi, soprattutto, che tengono un vicino rapporto coi Governi, con la Letteratura e cogl interessi di tutta la Società; ed a quali è da supporsi che non si sarebbe giammai conferita una carica tanto onorevole e gelosa, quando e per nobiltà di carattere, e per onestà di costumi non fossero stati riconosciuti al coperto d ogni maledicenza. E di fatti, tutti i saggi Governi pongono in questo gran cura; poiché vediamo costantemente consegnati gli Archivj ad uomini d una fedeltà, e di onore a tutte prove» (E. Lodolini, Storia dell archivistica italiana: dal mondo antico alla metà del XX secolo, Milano, Franco Angeli Editore, 2001, p. 138) L archivista umanista, fedeli e onesti

27 Verso l ottocento si vanno definendo i criteri di ordinamento (E. Lodolini, Storia dell archivistica italiana: dal mondo antico alla metà del XX secolo, Milano, Franco Angeli Editore, 2001, p. 207) Nel XIX secolo la storiografia romantica, l affermarsi del principio di nazionalità contribuiscono all utilizzazione degli archivi e quindi il ricorso agli archivisti per ricercare la propria storia, la propria identità. L archivista è motore e strumento del cambiamento mette la sua professionalità non al servizio dei documenti ma di una «causa»

28 SCUOLA ARCHIVISTICA TOSCANA ( Fondata nel 1856 da Francesco Bonaini), per offrire agli "apprendisti" dell'archivio la preparazione scientifica di alto profilo necessaria allo svolgimento del loro lavoro. Già dal 1860, la Scuola, imperniata sugli insegnamenti di Diplomatica e Paleografia, assunse carattere pubblico, e alla fine del decennio fu trasferita presso l'istituto di Studi Superiori di Firenze, rimanendo poi per quasi un secolo sotto l'ala dell'università, dove nel 1925 prese la denominazione di "Scuola per bibliotecari ed archivisti paleografi". (

29 Con le scuole di archivistica, al di là delle criticità che oggi possiamo riscontrare, contribuiscono alla definizione della figura dell archivista storico, deputato alle carte e alle istituzioni.

30 LA SCUOLA ARCHIVISTICA MACERATESE Ludovico Zdekauer ( ) Schema di lezioni di Paleografia e Diplomatica: modulo autonomo di Nozioni di archivistica generale Ezio Sebastiani - Tesi: Genesi, concetto e natura giuridica degli archivi di Stato in Italia (a.a )

31 ASSOCIAZIONE DEGLI ARCHIVISTI ITALIANI Circolare del 31 maggio La circolare, tra le altre disposizioni, prevedeva la pubblicazione di una rivista per trattare tematiche come 1. Illustrazione e descrizione di fondi e serie archivistiche 2. Storia degli archivi e dei regolamenti archivistici E altre tematiche dedicate alle nuove acquisizioni e alle Scuole di paleografia degli archivi di Stato.

32 ARCHIVI E ARCHIVISTI NELL UNIVERSITA insegnamento di archivistica di Casanova alla Facoltà di scienze politiche dell università degli studi di Roma. Elio Lodolini (titolare della cattedra dal 1970 al 1987) Dal 1970: Archivistica come insegnamento autonomo presso la Facoltà di Lettere grande contributo all organizzazione teorica della disciplina sostiene che gli archivisti, prima della specializzazione, debbano essere in possesso di una preparazione universitaria storica e giuridica

33 L ESIGENZA DI DIVERSIFICARE I PROFILI PROFESSIONALI Avere figure professionali specializzate come già accade per altri ambiti disciplinari è necessario per: dare garanzie di credibilità sul mercato del lavoro avere le capacità gestionali per le diverse tipologie documentarie

34 L EFFICACIA DELL OFFERTA FORMATIVA La formazione archivistica tradizionale, orientata prevalentemente alla dimensione storico-culturale dell archivio, si trova in difficoltà nel garantire una formazione adeguata alle nuove esigenze professionali Ad esempio la recente normativa su Documento informatico Conservazione digitale individua nuove professionalità e competenze quali il responsabile della conservazione

35 I soggetti formatori tradizionali Altri soggetti formatori Le Università La Scuola Speciale per Archivisti e Bibliotecari (La Sapienza) Le Scuole di Archivistica, Paleografia e Diplomatica (presso gli Archivi di Stato) Enti locali Archivi Soprintendenze archivistiche Anai Soggetti formatori privati La Scuola Vaticana di Paleografia, Diplomatica e Archivistica

36 IL MUTANTE CHE MUTA: IL DIGITAL CURATOR Linee guida sulla conservazione dei documenti informatici emanate dall Agezia per l Italia digitale afferma che: Il Responsabile della conservazione è la persona fisica inserita stabilmente nell organico del soggetto produttore dei documenti, che definisce e attua le politiche complessive del sistema di conservazione e ne governa la gestione con piena responsabilità e autonomia, in relazione al modello organizzativo adottato.

37 Su questo punto è utile richiamare l intervento di Pierluigi Feliciati: Requisiti informativi e professionali per la gestione e conservazione a lungo termine di risorse digitali. Disponibile qui.

38

39 BIBLIOGRAFIA Angelucci, Patrizia. Breve storia degli archivi e dell archivistica. Perugia: Morlacchi Editore, Bertini, M. Barbara. I custodi della memoria : l edilizia archivistica italiana statale del XX secolo. A cura di Vincenza Petrilli. Santarcangelo di Romagna: Maggioli, Carucci, Paola. «Evoluzione dei sistemi di gestione delle fonti archivistiche: dalle metodologie tradizionali alle nuove tecnologie». In Le carte della memoria. Archivi e nuove tecnologie, a cura di Marcello Morelli e Mario Ricciardi, Roma: LaTerza, «Questioni giuridiche e metodologiche sull accesso alle fonti nell attività archivista di Claudio Pavone». In Laboratorio di storia. Studi in onore di Claudio Pavone, a cura di Paolo Pezzino e Gabriele Renzato, Milano: FrancoAngeli, Lodolini, Elio. «Gli archivi di tavolette di argilla nel vicino Oriente». Rassegna degli Archivi di Stato XXXVI, n. settembre-dicembre (1976): Storia dell archivistica italiana: dal mondo antico al XX secolo. Milano: FrancoAngeli, Romiti, Antonio. «Aspetti metodologici e criteri organizzativi dell inventariazione archivistica». In Temi di archivistica, Lucca: M.Pacini Fazzi Editore, «Gli archivi e l archivistica tra consapevolezze, illusioni, delusioni e speranze». LEA - Lingue e letterature d Oriente e d Occidente 1, n. 1 (2012): Valacchi, Federico. Diventare archivisti. Competenze tecniche di un mestiere sul confine. Milano: Editrice Bibliografica, La memoria integrata nell era digitale.continuità archivistica e innovazione tecnologica. Corazzano: Titivillus, Vitali, Stefano. «L archivista e l architetto: Bonaini, Guasti, Bongi e il problema dell ordinamento degli Archivi di Stato toscani». In Salvatore Bongi nella cultura dell Ottocento. Archivistica, storiografia, bibliologia, Atti del convegno nazionale, Lucca 31 gennaio-4 febbraio 2000, a cura di Giorgio Tori, Roma: Ministero per i beni e le attività culturali, Direzione generale per gli archivi, Zanni Rosiello, Isabella. «Gli Archivi di Stato: una forma di sapere segreta o pubblica». Quaderni storici 16, n. 47(2) (1981): L archivista sul confine. Roma: Ministero per i beni e le attività culturali, Ufficio centrale per i beni archivistici, «Sul mestiere dell archivista». Rassegna degli Archivi di Stato XLI (1981):