Dopo la crisi? Il mercato del lavoro in Friuli Venezia Giulia e nelle province: uno sguardo di lungo periodoe recente

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1 Al servizio di gente unica Dopo la crisi? Il mercato del lavoro in Friuli Venezia Giulia e nelle province: uno sguardo di lungo periodoe recente Carlos Corvino Osservatorio, sviluppo e comunicazione del mercato del lavoro

2 Scaletta Andamento dell economia Durata e profondità della crisi del Principali indicatori del mercato del lavoro in FVG e confronto con il territorio italiano (Istat) Caratteristiche della domanda e dell offerta di lavoro (Istat) Il mercato del lavoro dal punto di vista dei flussi (Comunicazioni obbligatorie) La disoccupazione e le politiche del lavoro

3 Andamento variazione del PIL in FVG e Italia, (e previsioni) La crisi in termini di diminuzione del PIL è stata relativamente più forte in FVG, soprattutto nelle due fasi più intense ( e ), mentre il recupero è stato più elevato. Il nostro tessuto produttivo sembra aver sofferto dello shock esogeno, soprattutto nel comparto manifatturiero e nelle costruzioni ma ha dimostrato una maggiore resilienza e capacità di recupero. Il Pil oggi viaggia intorno al +1%, mentre le previsioni per il futuro probabilmente saranno riviste al rialzo.

4 Andamento PIL e occupazione in FVG (numeri indice a base mobile 100=2004) L occupazione ha reagito alle due fasi della crisi in modo diverso, dimostrando nel complesso capacità di recupero importanti rispetto all intensità della caduta del PIL. Durante la prima fase l impatto sull occupazione è stato limitato, grazie all utilizzo della CIG e della CIG in deroga (2009). Poi l occupazione cresce relativamente di meno rispetto al PIL probabilmente perché le imprese hanno intensificato il lavoro con grosso modo lo stesso numero di occupati. Durante la seconda fase l occupazione scende ancora meno rispetto alla diminuzione del PIL. Dal 2014 a oggi siamo in una fase di lenta crescita, sia del PIL sia dell occupazione.

5 Lunghezza e profondità della crisi occupazionale in Italia (Reyneri per 90 anni di Istat) Confronto tra crisi del 29 e quella del 10 Differente contesto socioeconomico Crisi del 29: economia rurale e poco aperta; welfare quasi inesistente; regime dittatoriale Crisi del 10: economia terziaria e molto aperta (UE); welfare rilevante per gli occupati, regime democratico In entrami i periodi il PIL si riduce di 6,5% in soli due anni e i settori più colpiti sono costruzioni e industria ma: La crisi anni 30 arrivava dopo un periodo di forte crescita a differenza degli anni 10 Negli anni 30 la ripresa è più rapida e forte, mentre la crisi attuale ha avuto un inversione di tendenza solo dopo circa 8 anni

6 Lunghezza e profondità della crisi occupazionale in Italia (Reyneri per 90 anni di Istat) Confronto tra crisi del 29 e quella del 10 Impatto sul numero di persone occupate Crisi anni 30 si perdono circa 8% persone occupate, dopo 8 anni ritorno al livello pre-crisi La crisi del è meno intensa, ma ancora non ha recuperato i valori pre-crisi La crisi degli anni 10 è più lunga ma meno grave di quella degli anni 30, dal punto di vista delle persone occupate.

7 Lunghezza e profondità della crisi occupazionale in Italia (Reyneri per 90 anni di Istat) Confronto tra crisi del 29 e quella del 10 Impatto sulla quantità di lavoro (ULA unità lavoro annue equivalenti) Se guardiamo invece al volume lavorativo complessivo, la crisi del 2010 è stata forte sia per durata sia per caduta del volume di lavoro produttivo. Questo per due motivi «strutturali» Maggior presenza dal 2000 in poi di varie forme di flessibilità del lavoro (oraria, funzionale, organizzativa, contrattuale) Introduzione (seppur lenta) di tecniche e tecnologie labor-saving che, nel lungo periodo, hanno migliorato le condizioni generali di lavoro ma tendono a «spiazzarlo» Quest ultima tendenza è da tenere sottoosservazione nei prossimi anni (es. Industria 4.0) Crisi occupazione o «grande trasformazione»?

8 Al servizio di gente unica Indicatori di Mercato del lavoroin FVG, Italiae Nord Est

9 Sintesi dei principali indicatori di mercato del lavoro in FVG var var Var Forze di lavoro ,4% 0,3% 0,12% Occupati ,8% 0,8% 0,62% Occupati femmine ,2% 1,5% 2,40% Occupati dipendenti ,2% 3,2% 2,33% Disoccupati ,0% -5,5% -5,72% Inattivi ,2% -1,3% -0,84% Tasso di attività 68,7 69,3 70,0 1,9 1,3 0,7 Tasso di occupazione 63,1 63,7 64,7-0,5 1,6 1 Tasso di occupazione femminile 55,3 55,0 57,0 1,5 1,7 2 Tasso di disoccupazione 8,0 8,0 7,5 3,3-0,5-0,5 Tasso di disoccupazione femminile 8,9 9,7 9,5 3,1 0,6-0,2 var var Avviamenti ,5% -6,0% Cessazioni ,3% -6,9% Saldi

10 Occupati, disoccupati e inattivi in FVG, Dal punto di vista dell occupazione siamo in fase di recupero, anche se ancora non ai livelli prima di una crisi epocale. Il forte incremento dei disoccupati si è avuto dal 2008 al 2010 e poi, soprattutto per una diminuzione degli inattivi in età lavorativa, sono ulteriormente aumentati sino al 2014, mentre negli ultimi anni tendono a diminuire. Continua la crescita degli inattivi in età non lavorativa, a cause delle note dinamiche demografiche regionali. Da notare che un aumento dei disoccupati significa anche un aumento dell utenza potenziale dei servizi e delle politiche attive del lavoro.

11 Occupazione e tasso di occupazione in FVG La forte perdita di occupati si è avuta tra il 2008 e il 2010, poi ancora in una seconda fase dal 2011 al A partire dal 2014 si ha l inversione di tendenza segnalata.

12 Tassi di attività in Italia, Nord-est e FVG Tasso attività totale Strutturalmente partecipano e sono occupati più maschi che femmine. I tassi di attività del FVG sono più vicini a quelli del nord-est, soprattutto per la componente femminile. Cresce di più la partecipazione femminile al mercato del lavoro, soprattutto nel 2016 in FVG. Tasso attività femminile

13 Tassi di occupazione complessivo in Italia, Nord-est e FVG I tassi di occupazione del FVG sono nettamente superiori alla medie nazionale, e un po distanti dal Nord-est. L andamento dei tassi di occupazione ricalca l effetto delle due fasi della crisi. Rispetto al tasso del 2008 (65,4) siamo distanti di meno di un punto percentuale (64,7).

14 Tassi di occupazione in Italia, Nord-est e FVG Tasso occupazione maschile I tassi di occupazione maschili in FVG e nel Nord-est sono sempre stati oltre il 70%. Quelli femminili sempre sotto il 60%. In FVG nel 2016 il tasso di occupazione femminile è del 57%, superiore al livello del 2008 e del Permangono i gender gap, dunque, con una leggera convergenza. Il problema dell occupazione femminile riguarda la qualità dell occupazione e la conciliazione. Tasso occupazione femminile

15 Tassi di occupazione in Italia, Nord-est e FVG Tasso occupazione anni Tasso di occupazione giovanile è in diminuzione dal 2004 in modo costante, con una inversione di tendenza a partire dal Il problema del lavoro giovanile è pertanto strutturale e non contingente. Simmetricamente, la tendenza di lungo periodo è all aumento del tasso di occupazione over 55, con una dinamica particolarmente forte per la nostra regione. Nel complesso, questo andamento simmetrico, si spiega con i seguenti fattori: - Demografici - Capitale umano specifico - Capitale sociale Tasso occupazione anni

16 Forze di lavoro per classi di età in Italia, Nord-est e FVG 2008 Tende a diminuire la forza lavoro giovanile e ad aumentare quella anziana, soprattutto in FVG Ddd 2016

17 Tasso di occupazione per titolo di studio in Italia, Nord-est e FVG 2008 Al crescere del titolo di studio aumenta l occupazione e l occupabilità. Quindi chi ha un maggiore «capitale umano» è anche capace di affrontare meglio le crisi e la ricollocazione o la ricerca di lavoro. Non ci sono grandi differenze, tranne che per l aumento del tasso di occupazione dei titoli di studio più bassi per il FVG 2016

18 Al servizio di gente unica Il mercato del lavoro in FVG e nelle province

19 Principali indicatori delle province del FVG, 2016 e var. rispetto 2015 Udine Pordenone Gorizia Trieste FVG Occupati ,0% ,2% ,7% ,4% ,6% Occupati femmine ,8% ,7% ,6% ,6% ,4% Occupati dipendenti ,5% ,5% ,8% ,8% ,3% Disoccupati ,4% ,1% ,9% ,4% ,7% Inattivi (15-64anni) ,8% ,4% ,9% ,7% ,1% tasso di occupazione 63,6 1,4 67,7 1,9 60,9-1,4 65,2 0,3 64,7 1,0 tasso di occupazione femminile 56,0 2,9 58,9 2,9 49,8-2,3 60,7 0,8 57,0 1,9 tasso di disoccupazione 6,9-1,6 7,4 0,6 9,3 0,6 8,1 0,0 7,5-0,5 avviamenti ,0% ,9% ,7% ,7% ,0% cessazioni ,1% ,0% ,8% ,6% ,9% saldi

20 Occupazione e tasso di occupazione nelle province FVG

21 Occupazione e tasso di occupazione nelle province FVG Tasso di occupazione nelle province del Friuli Venezia Giulia Nel territorio della provincia di Pordenone i tassi di occupazione sono sempre stati più alti rispetto alle altre. È la provincia dove il recupero occupazionale la avvicina al periodo pre-crisi. Udine sembra essere uscita finalmente dal periodo più critico, mentre Gorizia ha avuto fasi alterne, con una diminuzione nell ultimo anno. Saldo occupazionale è più elevato proprio per questa provincia, dovuto soprattutto al traino della cantieristica, cosa che dovrebbe spingere l occupazione al rialzo nei prossimi mesi. Recupero per Trieste soprattutto negli ultimi 3 anni. Andamento occupazione nelle province FVG (2007=100)

22 Assunzioni e cessazioni in FVG e province, Var. % assunzioni ,8% GORIZIA ,3% PORDENONE ,9% TRIESTE ,7% UDINE ,0% cessazioni ,6% GORIZIA ,0% PORDENONE ,9% TRIESTE ,8% UDINE ,3%

23 Assunzioni, cessazioni e saldi in FVG Assunzioni, cessazioni e saldi nelle province

24 Assunzioni e cessazioni per genere var.% assunzioni ,8% Femmine ,0% Maschi ,1% cessazioni ,6% Femmine ,8% Maschi ,6% Saldi per genere

25 Assunzioni e cessazioni per classi di età Giovani ,2% ,0% Adulti ,2% ,9% Anziani ,5% ,1% Totale ,0% ,1% Saldi per classi di età

26 Assunzioni per tipologia contrattuale Apprend. e form lavoro ,6% ,0% Determinato ,1% ,1% Indeterminato ,4% ,0% Parasubordinato ,2% ,8% Somministrato ,5% ,3% Intermittente ,0% ,6% Tirocinio ,5% ,5% Lav. Domestico ,5% 213 3,1% Lsu ,0% ,4% Totale ,0% ,1%

27 Indice di flessibilità in Friuli Venezia Giulia L'indice di «flessibilità» degli avviamenti al lavoro è stato calcolato* rapportando gli avviamenti con contratti temporanei (tutti) con i soggetti avviati con contratti a tempo indeterminato. Ci dice per ogni contratto a tempo indeterminato quelli temporanei per ogni gruppo di riferimento.

28 Al servizio di gente unica Tendenze recenti del mercato del lavoro: dati Istat e COB primo trimestre 2017

29 Indicatori Mercato del lavoro, primo trimestre media I trim II trim III trim IV trim media I trim var. tend. Forze lavoro ,3% Occupati ,5% Femmine ,5% Dipendenti ,4% Indipendenti ,7% Disoccupati ,7% Tasso attività 69,3 69,2 70,2 69,8 70,8 70,0 69,9 0,7 Tasso di occupazione 63,7 64,3 64,4 64,7 65,3 64,7 64,9 0,6 Tasso di disoccupazione 8,5 7,1 8,2 7,2 7,6 7,5 6,9-0,2 Avviamenti ,2% Cessazioni ,8% Saldi

30 Assunzioni primo trimestre 2017 e variazione tendenziale I trimestre 2016 I trimestre 2017 Variazione tendenziale Sesso v.a. quote v.a. quote v.a. v.p. Maschi ,9% ,7% ,8% Femmine ,1% ,3% ,8% Totale ,0% ,0% ,2% Cittadinanza Italiani ,6% ,1% ,9% Extra-Cee ,0% ,2% ,6% Cee ,4% ,7% 433 9,3% Età Giovani da 15 a ,4% ,7% ,0% Adulti da 30 a ,5% ,2% ,2% Anziani da 55 in su ,1% ,1% ,0% n.d Contratto Apprendistato 981 2,2% ,8% ,1% Determinato ,2% ,5% ,3% Indeterminato ,1% ,2% 260 5,8% Parasubordinato ,3% ,0% -54-1,5% Somministrato ,1% ,0% ,1% Intermittente 844 1,9% ,4% ,7% Tirocinio ,5% ,7% ,3% Lav. Domestico ,1% ,1% ,7% Lsu 219 0,5% 133 0,30% ,3%

31 Assunzioni primo trimestre 2017 e variazione tendenziale Variazione I trimestre 2016 I trimestre 2017 tendenziale Settore v.a. quote v.a. quote v.a. v.p. Posizione professionale Agricoltura ,20% ,00% ,20% Alberghi e ristoranti ,00% ,90% ,50% Costruzioni ,80% ,50% 175 8,10% Istruzione ,50% ,50% ,20% Manifatt+estrattive ,10% ,50% ,10% Terziario ,40% ,70% ,10% n.d. 5 1 Legislatori 181 0,40% 158 0,30% ,70% Prof. Intel/scient. elevata spec ,70% ,10% ,70% Prof. Tecniche ,10% ,80% ,20% Prof. Esecutive ,80% ,10% ,40% Prof. qualif. Commercio e servizi ,30% ,80% ,20% Artigiani, op. spec. agric ,10% ,90% 555 7,70% Conduttori impianti ,40% ,70% ,30% Prof. non qualificate ,10% ,30% ,00% N.d 5 1

32 Al servizio di gente unica Caratteristichedell occupazionee della domanda di lavoro

33 Caratteristiche domanda di lavoro (dati Istat) Occupati totale ,8% 0,8% Occ. Dipendenti ,2% 3,2% Occ. Indipendenti ,8% -7,9% Tempo Indeterminato ,9% 1,6% Tempo Determinato ,1% 15,1% Tempo pieno , ,034-7,6% -0,4% Tempo parziale ,6% 5,8% Agricoltura, silvicoltura e pesca ,9% 9,5% Totale industria ,5% -2,6% Totale industria escluse costruzioni ,4% 1,2% Costruzioni ,7% -17,5% Totale servizi ,2% 2,0% Commercio, alberghi e ristoranti ,6% -0,3% Altre attività dei servizi ,9% 2,9%

34 Occupazione dipendente e indipendente, numeri indice (2004=100) In termini relativi perde di più l occupazione indipendente, rispetto a quella dipendente. Le dipendenti donne hanno avuto l incremento più elevato in termini quantitativi, superando i valori pre-crisi e rimanendo, in termini di variazioni, più elevate rispetto alle variazioni maschili. Viceversa, perdono di più le indipendenti donne, anche se rispetto all ultimo anno c è stato un forte recupero rispetto ai maschi (+5000 donne indipendenti in più)

35 Occupazione a tempo determinato e indeterminato La percentuale di occupazione a tempo indeterminato si è sempre aggirata intorno all 80-85%. Dal 2004 in poi, tuttavia, è cresciuta la quota di occupati a tempo determinato. Cresce anche il tempo indeterminato, ma meno intensamente. La quota di occupazione a tempo determinato è più elevata per le donne rispetto ai maschi e cresce molto tra 2015 e 2016.

36 Occupazione a tempo parziale, maschi e femmine Occupazione a tempo parziale soprattutto per le donne (elevata spesso la quota di part-time involontario). Dal 2012 gli incrementi maggiori per il part time sono per i maschi.

37 Tassi di occupazione per genere ed età Tasso occupazione maschile Permane, per le donne, il problema della conciliazione, visto che diminuisce il tasso di occupazione soprattutto nelle fascia anni. Aumenta il tasso delle 44-54enni, in parte spinte a tornare al lavoro per necessità. L aumento, sia per gli uomini, sia per le donne del tasso di occupazione over 55 è dovuto all allungamento dell età pensionabile, oltre alla dinamica demografica. Tasso occupazione femminile

38 Percentuale occupazione per settore, maschi e femmine Maschi Maschi occupati soprattutto nell industria, quota in aumento dal 2008 e nelle altre attività dei servizi. Donne in netta prevalenza nei servizi, commercio alberghi e ristorazione. Femmine

39 Disoccupazione e disoccupazione di lunga durata

40 Tasso disoccupazione per titolo di studio All aumentare del titolo di studio, il tasso di disoccupazione è tendenzialmente più basso Tra 2008 e 2016: Nel 2016 questa relazione sembra più netta Rimane alto per i titoli più bassi Cresce in particolare il td della licenza media e dei diplomi superiori Il tasso di disoccupazione dei laureati cresce poco Differenze tra maschi e femmine Riduzione importante del tasso di disoccupazione femminile per i titoli più bassi Aumenta di meno il tasso di disoccupazione per le licenze medie delle donne, mentre aumenta di più per le diplomate Il tasso di disoccupazione tra maschi e femmine con elevato titolo di studio è praticamente identico Differenze di genere si vedono soprattutto sui titoli più bassi

41 Numero di Neet e percentuale rispetto alla popolazione

42 Conclusioni Una crisi epocale, lunga e intensa, dalla quale sembra stiamo uscendo ma con una situazione strutturalmente diversa rispetto al A partire dal 2014 il PIL e l occupazione crescono in modo lento ma regolare, crescita confermata anche dalle analisi di Bankitalia e dai dati sull occupazione del primo trimestre 2017 L aumento dell occupazione e della disoccupazione, nel medio periodo, sono dovuti alla diminuzione degli inattivi in età da lavoro (mentre crescono gli inattivi non in età da lavoro) Gli indicatori del mercato del lavoro per il FVG sono migliori rispetto al dato nazionale, ma tendenzialmente inferiori rispetto al Nord-est Questo soprattutto perché la nostra regione ha un invecchiamento demografico più pronunciato Una forza lavoro tendenzialmente più anziana può avere riflessi sulla produttività del lavoro

43 Conclusioni In questo contesto strutturale vanno accolti positivamente l incremento recente dell occupazione, soprattutto dei tassi di occupazione giovanili e femminili in particolare per coloro che hanno un livello di istruzione più elevato Permane, naturalmente, la difficoltà dei giovani al primo ingresso soprattutto di coloro con capitale sociale e umano più «deteriorato» Permangono le difficoltà di conciliazione per le donne Sembrano esistere due mercati del lavoro distinti, uno qualificato con buone condizioni di lavoro, l altro de-qualificato con condizioni peggiori La potenziale efficacia degli interventi mirati di politica attiva del lavoro si riflettono sulla diminuzione della disoccupazione (soprattutto di lunga durata) e dell inattività La quota di Neet sulla popolazione tende a diminuire

44 Conclusioni La decontribuzione per le assunzioni con contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti ha favorito soprattutto le assunzioni dei giovani tra il 2014 e il 2015 (in parte anche nell ultimo anno) Viceversa, crescono ancora le assunzioni a tempo determinato, andando a limitare attualmente i possibili buoni effetti del contratto a tutele crescenti Nel I trimestre 2017 crescono in particolare le assunzioni in apprendistato e tempo determinato, crescono ancora anche quella a tempo determinato Da notare il notevole incremento tendenziale delle assunzioni con il lavoro intermittente, soprattutto nei settori dove era molto intenso l utilizzo dei voucher (commercio, turismo)