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1 Provincia di Pisa I rifiuti speciali in provincia di Pisa (22-28) ARPAT Sezione Regionale Catasto Rifiuti RS_pubblicazione_21_bozza Pagina 1 di 51

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3 I rifiuti speciali in Provincia di Pisa Produzione, gestione, flussi, categorie specifiche Pubblicazione realizzata nell ambito della collaborazione tra ARPAT e la Provincia di Pisa per la realizzazione dell Osservatorio Provinciale Rifiuti RS_pubblicazione_21_bozza Pagina 3 di 51

4 I rifiuti speciali in provincia di Pisa (22-28) Produzione, gestione, flussi, categorie specifiche Fonte dei dati: Sezione regionale del Catasto rifiuti ARPAT Settore Sistema Statistico Regionale della Regione Toscana (IRPET) RS_pubblicazione_21_bozza Pagina 4 di 51

5 A cura di Rossella Francalanci Autori Silvia Cerofolini Roberta Mastri RS_pubblicazione_21_bozza Pagina 5 di 51

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7 Produzione di rifiuti speciali... 8 Premessa...8 Rifiuti speciali totali...11 Rifiuti speciali non pericolosi...14 Rifiuti speciali primari non pericolosi...17 Analisi per attività economica...18 Rifiuti speciali non pericolosi da trattamento rifiuti...21 Rifiuti speciali pericolosi...25 Il comparto conciario...29 Aziende di preparazione e concia del cuoio...29 Stima...3 Criteri di stima...3 Rifiuti da impianti di depurazione a servizio del comparto...32 Gestione di rifiuti speciali Trattamento chimico-fisico (D9)...35 Discarica...37 Recupero...39 Stoccaggi...4 Flussi di rifiuti speciali Ingressi...41 Da altre regioni italiane...41 Da altre province toscane...41 Dall estero...42 Uscite...43 Verso altre regioni italiane...43 Verso altre province toscane...43 All estero...43 Analisi dei flussi per singolo dichiarante Ingressi...47 Da altre regioni italiane...47 Dall estero...49 Uscite...49 Verso altre regioni italiane...49 All estero...5 RS_pubblicazione_21_bozza Pagina 7 di 51

8 Produzione di rifiuti speciali Premessa Il rapporto riferisce sulla produzione e gestione dei rifiuti speciali nella Provincia di Pisa e costituisce un aggiornamento dell analogo rapporto presentato nel 29. La fonte dei dati è costituita dalle dichiarazionei MUD e l intervallo temporale considerato è il (dichiarazioni 29). I dati realtivi al 28, bonificati e validati dalla Sezione regionale del Catasto rifiuti, sono i più recenti a disposizione. Negli anni interessati dalla presente analisi sono intervenute alcune modifiche ai criteri che individuano i soggetti obbligati a presentare la dichiarazione MUD; tali modifiche hanno interessato i produttori di rifiuti non pericolosi nel seguente modo: - fino alle dichiarazioni 25, con il D.Lgs. 22/1997, i soggetti obbligati sono stati tutti i produttori di rifiuti non pericolosi con l esclusione dei piccoli artigiani con non più di 3 dipendenti; - con l entrata in vigore del D.Lgs. 152/26 i produttori di rifiuti non pericolosi sono stati completamente esentati dal presentare la dichiarazione MUD, tale modifica ha riguardato le dichiarazioni 26 e 27; - il D.Lgs. 4/28 ha reintrodotto l obbligo per tutti i produttori di rifiuti non pericolosi con più di 1 dipendenti, andando ad incidere sulle dichiarazioni 28 e 29. La serie storica dei dati di produzione dei rifiuti speciali non pericolosi non è quindi omogenea e nei confronti tra gli anni è necessario usare cautela. Gli effetti del D.Lgs. 152/6 sono stati evidenti con i dati degli anni 25 e 26, con il 26 che ha rappresentato il minimo nel numero delle dichiarazioni presentate. A livello regionale se confrontiamo il numero di dichiaranti nel 24 e nel 26 assistiamo a una riduzione complessiva di unità pari al 21% in meno rispetto al 24 1 ; tale esenzione si somma a quella strutturale del MUD che, nella serie storica , più omogenea, ha previsto comunque, come già detto, l esenzione incrociata per tipologie di rifiuti prodotti e di dichiaranti. Regione Toscana - sezione rifiuti speciali Tipologia Scheda n n n n n n n Dichiarazioni Anagrafiche dichiaranti Schede Rif Schede rifiuto Allegati RT Ricevuto da Terzi Allegati RE Prodotto fuori UL Allegati TE Trasportatori Allegati DR Consegnato a terzi Gestione ordinaria o in Allegati Gestione ordinanza Tabella 1: Numerosità delle dichiarazioni MUD toscane presentate dal 22 al 28 In Tabella 1 e Tabella 2 si riporta il numero delle dichiarazioni MUD pervenute alla Sezione regionale del Catasto rifiuti e riferite al periodo per la Toscana e per la provincia di Pisa. In conseguenza alle modifiche normative intervenute, risulta evidente l oscillazione del numero delle dichiarazioni in provincia di Pisa: più o meno costanti nel triennio 22-24, in calo nel biennio 25-26, di nuovo in aumento nel 27 e 28 ma comunque al di sotto del livello 1 Ultimo anno in cui la banca dati, relativamente ai soggetti obbligati alla presentazione del MUD, può ritenersi completa RS_pubblicazione_21_bozza Pagina 8 di 51

9 iniziale. Lo stesso andamento si osserva nei livelli di produzione totale che nel periodo preso in esame si sono mantenuti intorno ad 1.1. t ad esclusione del 25 2 e del Nella provincia di Pisa le categorie che maggiormente contribuiscono alla produzione totale dei rifiuti speciali sono i rifiuti da gestione acque e rifiuti (CER 19) e i rifiuti da lavorazioni pelli e pellicce (CER 4), tale dato riflette la specifica attività produttiva della provincia con il suo rilevante distretto conciario e la presenza di importanti impianti di gestione. Dichiarazioni Tipologia Scheda Anagrafiche dichiaranti PROVINCIA DI PISA - sezione rifiuti speciali n n n n n n n Schede Rif Schede rifiuto Allegati RT Ricevuto da Terzi Allegati RE Prodotto fuori UL Allegati TE Trasportatori Allegati DR Consegnato a terzi Gestione ordinaria Allegati Gestione o in ordinanza Tabella 2: Numerosità delle dichiarazioni MUD della provincia di Pisa presentate dal 22 al 28 3% PROVINCIA DI PISA 2% 1% % -1% -2% -3% -4% Dichiarazioni RIF RT RE TE DR Gestione Variazione Variazione Variazione Variazione Figura 1: Variazionedella consistenza delle Dichiarazioni MUD presentate in Provincia di Pisa tra il 24 e il 28 In Figura 1 sono riportate le variazioni osservate per la provincia di Pisa relativamente al numero di Dichiarazioni MUD presentate e alle Schede e ai moduli ad esse associati. Da osservare la forte 2 Anno in cui si registra il minimo della produzione dichiarata, anche a causa di due gestori che per errore non hanno presentato la dichiarazione 3 anno in cui maggiore è stata l influenza delle esenzioni alla dichiarazione MUD introdotte con il D.Lgs.152/6 e s.m.i. RS_pubblicazione_21_bozza Pagina 9 di 51

10 flessione del numero delle schede connesse alla produzione fuori unità locale (schede RE) (che riguarda per lo più i rifiuti inerti) che nel 26 si riportano in linea con quanto dichiarato nel t/a Produzione Fuori UL N schede RE Figura 2: Comparazione tra il numero di Allegati RE presentati e il quantitativo dichiarato in produzione fuori unità locale in provincia di Pisa Dalla Figura 2 si vede come il numero di schede RE presentate nel 25 non sia in realtà confrontabile con il quantitativo dichiarato come prodotto fuori unità locale. Nel invece i due incrementi sono correlati: si tratta in questo caso di un aumento delle attività connesse a demolizione e manutenzione che riguardano essenzialmente i rifiuti inerti RS_pubblicazione_21_bozza Pagina 1 di 51

11 Rifiuti speciali totali I rifiuti speciali totali dichiarati in produzione in provincia di Pisa nell anno 28 ammontano a circa t, con un aumento complessivo rispetto al 26 di circa 156. t; nella serie storica presa in esame i quantitativi mostrano un trend sostanzialmente costante con valori compresi tra 1.. t e 1.3. t. Il dato relativo al 25 è invece fortemente fuori serie e si attesta intorno a 87. t a causa essenzialmente dell erronea dichiarazione, già ricordata, dei due grandi gestori intermedi di rifiuti (produttori di rifiuti secondari) della Provincia (t) Arezzo Firenze Grosseto Livorno Lucca Massa Pisa Prato Pistoia Siena Figura 3: Produzione rifiuti speciali totali articolata per provincia La variazione percentuale della produzione di rifiuti speciali nella provincia di Pisa per il 28 mostra un aumento rispetto al 24 (+5,5%) e uno un pò più consistente, ma nella sostanza apparente, rispetto al 26 (+15%), (Tabella 3) a causa delle esenzioni alla dichiarazione introdotte e poi revocate. Rispetto al 27 si assiste invece ad un aumento effettivo del 4,8% della produzione totale, distribuito essenzialmente tra i rifiuti inerti (CER 17), i rifiuti da trattamento acque e rifiuti (CER 19) e gli imballaggi (CER 15). RS_pubblicazione_21_bozza Pagina 11 di 51

12 Provincia variazione (%) variazione (%) variazione (%) variazione (%) variazione (%) Arezzo Firenze Grosseto Livorno Lucca Massa Pisa Prato Pistoia Siena Tabella 3: Variazione percentuale della produzione di rifiuti speciali rispetto all anno precedente Nel dettaglio l aumento di produzione di rifiuti speciali registrato per il 28, rispetto al 26, in provincia di Pisa è così ripartito: per i rifiuti pericolosi l aumento complessivo è di circa 3. t, delle quali circa 25. t concentrate nel biennio 27-28, quasi completamente dovuto ad un incremento dei rifiuti da gestione acque e rifiuti (CER 19); per i rifiuti non pericolosi l aumento ammonta a circa 124. t, delle quali oltre 95. t concentrate nel biennio 26-27, risultanti del bilancio tra alcune variazioni di segno opposto osservate in alcuni settori di attività: o una flessione complessiva di circa 84. t a carico del comparto di gestione acque e rifiuti (ATECO 9), concentrata per il 75% nel biennio o un aumento totale di circa 63. t dovuto al settore delle costruzioni (CER 45) e imputabile per il 63% al biennio o un aumento complessivo di circa 63. t a carico del settore conciario (ATECO 19) e circoscritto al biennio anche in questo caso si tratta probabilmente di un aumento apparente conseguente alla reintroduzione dell obbligo di dichiarazione dei rifiuti non pericolosi per aziende con più di 1 dipendenti RS_pubblicazione_21_bozza Pagina 12 di 51

13 In Figura 4 è riportata l incidenza percentuale della provincia di Pisa sulla produzione toscana dichiarata, si osserva come questa si sia mantenuta sostanzialmente costante nel periodo osservato, salvo la flessione registrata nel 25 per i motivi già esposti % 15% 14% 11% 15% 14% 15% t/a Altre Province toscane Pisa Figura 4: Incidenza percentuale della provincia di Pisa sulla produzione toscana dichiarata dei RS totali RS_pubblicazione_21_bozza Pagina 13 di 51

14 Rifiuti speciali non pericolosi Le considerazioni che seguono sono da valutare alla luce delle modifiche intervenute sulla normativa che individua i soggetti obbligati alla presentazione del MUD che hanno reso la serie storica fortemente disomogenea. Nel 28 la produzione dichiarata di rifiuti speciali non pericolosi ammonta complessivamente a t registrando un aumento di circa 124. t, rispetto al 26, dovuto essenzialmente ai rifiuti conciari (CER4 +4. t) e agli imballaggi (CER t), i cui incrementi sono concentrati nel biennio e ai rifiuti inerti (CER t) che invece mostrano una forte crescita nel periodo L incidenza percentuale della produzione di rifiuti speciali non pericolosi in provincia di Pisa sul totale della regione, ricalca quella già vista per i rifiuti speciali totali dichiarati (Figura 5) % 15% 14% 11% 13% 14% 15% t/a Altre province Pisa Figura 5: Incidenza percentuale della provincia di Pisa sulla produzione toscana dichiarata dei RS-NP In questa sezione i dati sono stati estratti sulla base dei codici ISTAT di attività economica perché, seppure permangano errori nella compilazione delle dichiarazioni MUD per quanto riguarda l attribuzione del codice ATECO, la ripartizione tra rifiuti primari e rifiuti da gestione rifiuti effettuata sulla base dei codici ATECO è più aderente alla realtà rispetto a quella fatta sulla base solo della codifica CER. Per condurre un analisi più approfondita sono state quindi individuate tre macrocategorie di rifiuti speciali non pericolosi: inerti: rifiuti non pericolosi individuati dal capitolo 17 della codifica CER; primari: rifiuti prodotti prevalentemente dai settori agricolo, manifatturiero e terziario; RS_pubblicazione_21_bozza Pagina 14 di 51

15 da gestione rifiuti (secondari): rifiuti prodotti da gestori non definitivi di rifiuti 5. Le considerazioni che seguono si riferiscono ai quantitativi di rifiuti speciali non pericolosi dichiarati, con tutti i limiti della serie storica ricordati. Con tali premesse, delle t di rifiuti non pericolosi dichiarati in produzione nel 28 in Provincia di Pisa, il 22% è associabile a rifiuti primari, il 17% ai rifiuti inerti e il 61% ai rifiuti da trattamento rifiuti. In Figura 6 sono riportati i dati di produzione di rifiuti speciali non pericolosi per il periodo articolati nelle tre macrocategorie descritte. Per i rifiuti primari abbiamo assistito ad una generale diminuzione tra il 22 ed il 24 (triennio di dati confrontabili): l incidenza percentuale dei rifiuti primari sul totale dei rifiuti speciali non pericolosi dichiarati in produzione è gradualmente diminuita dal 35% al 28%. Nel 25 e 26, i rifiuti primari dichiarati, come era naturale aspettarsi in seguito all esenzione per i produttori di rifiuti speciali non pericolosi, sono diminuiti drasticamente; con la reintroduzione dell obbligo di dichiarazione per i produttori con più di 1 dipendenti, nel 27 e 28 il dato è tornato a risalire, riportandosi rispettivamente al 24% e al 22% sul totale dei primari. I rifiuti da gestione rifiuti mostrano una variabilità più contenuta (per i gestori sono rimasti invariati gli obblighi di dichiarazione) 6 anche se nel 26 il valore in tonnellate è stato decisamente più alto in conseguenza sia della corretta dichiarazione dei due gestori intermedi sia di alcune produzioni specifiche: rifiuti stabilizzati (CER 193) prodotti in seguito a bonifica rifiuti da trattamento acque reflue (CER 198) per l emersione del flusso dei fanghi derivanti dal processo di depurazione dei reflui industriali del comparto conciario rifiuti da imballaggi (CER 15) Gli inerti seguono invece un andamento variegato perché legati ad attività specifiche di cantiere. 5 I codici ATECO che identificano l attività di gestione rifiuti sono 37, 9 e In merito all utilizzo della codifica ATECO per l individuazione dei soggetti gestori si precisa che l attività di bonifica si concentra nel tentativo di recuperare le informazioni mancanti, su quei soggetti che non indicano affatto il codice ATECO o ne utilizzano uno inesistente. È infatti possibile che il codice ATECO utilizzato per la compilazione della dichiarazione MUD non corrisponda, per errori di varia natura, all attività che genera rifiuti, così come richiesto dalle istruzioni di compilazione. 6 Ad eccezione del 25per la già citata errata compilazione del MUD da parte di due gestori intermedi RS_pubblicazione_21_bozza Pagina 15 di 51

16 t/a Rifiuti da gestione rifiuti Rifiuti primari Rifiuti inerti Figura 6: Distribuzione della produzione di rifiuti speciali non pericolosi per macrocategorie in provincia di Pisa RS_pubblicazione_21_bozza Pagina 16 di 51

17 Rifiuti speciali primari non pericolosi L analisi sulla produzione di rifiuti primari non pericolosi è condotta per macrocategoria CER e mette in luce (Figura 7) che nel periodo le tipologie di rifiuti maggiormente incidenti sul totale prodotto nella provincia sono: (t) CER 4 CER 19 CER 1 CER 2 CER 3 CER 15 Altri CER Figura 7: Produzione rifiuti speciali non pericolosi primari articolata per CER2 in provincia di Pisa o i rifiuti dalla lavorazione di pelli e pellicce (CER 4), attribuibili alle aziende del comparto conciario che, dopo la forte flessione registrata nel biennio 25-26, mostrano un deciso aumento nel 27 e 28 del quale sarà trattato in seguito; o i rifiuti da trattamento acque e rifiuti (CER 19) che negli anni mostrano una variabilità piuttosto marcata con valori compresi tra 2. t e 4. t circa. La tipologia di rifiuti prevalenti è costituita da percolato di discarica (CER 1973) a carico essenzialmente dell impianto per rifiuti speciali di Bulera che rappresenta oltre l 8% della produzione totale di rifiuti da trattamento acque e rifiuti in tutti gli anni tranne: nel biennio sul quale pesano i fanghi da trattamento acque reflue (CER 198) a carico essenzialmente del Consorzio Depuratore di Castelfranco, (chiuso nel ) nel 26 per la produzione di 6.3 t circa fanghi da bonifica presso Enel di Pomarance o i rifiuti da prospezione o estrazione da miniera e cava (CER 1) hanno un andamento oscillante con massimi di circa 66. t nel 22 e 5. t nel 24, imputabili ai fanghi di perforazione prodotti inseguito a bonifiche fuori unità locale effettuate dalla Enel di Pomarance. I valori superiori a 25. t nel sono invece da attribuire ai rifiuti da trattamento chimico-fisico di minerali (CER 14) prodotti da un azienda del settore estrattivo. Per tutte le tipologie di rifiuto è molto evidente l aumento della produzione registrato nel 27 rispetto all anno precedente, in linea con la reintroduzione dell obbligo di dichiarazione per le aziende produttrici di rifiuti non pericolosi con più di 1 dipendenti. RS_pubblicazione_21_bozza Pagina 17 di 51

18 Analisi per attività economica Pur con i limiti precedentemente espressi si riporta in Tabella 4 anche la distribuzione negli anni della produzione di rifiuti speciali primari non pericolosi per macro attività economica (ATECO2). Si nota come i valori più alti, fino al 24, sono attribuibili al comparto conciario (ATECO 19) con quantitativi superiori alle 13. t/anno. La flessione di questo settore evidenziata nel 25 (- 95. t) e confermata dal dato 26 (-24. t rispetto all anno precedente) è apparente e motivata dalle modifiche normative. Il settore conciario infatti ha beneficiato in maniera rilevante delle esenzioni introdotte. In realtà (vedi paragrafo specifico) i quantitativi prodotti stimati mostrano una sostanziale stabilità della produzione di rifiuti del comparto nel periodo (rispettivamente ca t, 144. t, 148. t, 14. t) con una lieve flessione nel 28 (12. t). Altri settori incidenti sul totale sono: o fabbricazione di prodotti chimici (ATECO 24): la variabilità interannuale è tutta da attribuire all azienda chimica di Larderello e in particolare al percolato della discarica di cui si è già riferito in precedenza o fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (ATECO 26): mostra un calo piuttosto consistente nel 26 (-14. t rispetto al 25) associato a un azienda di produzione del vetro 7 che si avvale dell esenzione introdotta dal D.Lgs.152/6, dal 27 però, con i mutati limiti normativi, la stessa azienda ricompare tra i dichiaranti o estrazione di minerali non energetici (ATECO 14): si rilevano due picchi di produzione nel 24 e nel 27 associati a due diverse aziende del settore ATECO2 Tipologia attività t/a AGRICOLTURA, CACCIA E SILVICOLTURA PESCA, PISCICOLTURA E SERVIZI CONNESSI ESTRAZIONE DI MINERALI ENERGETICI ESTRAZIONE DI MINERALI NON ENERGETICI INDUSTRIE ALIMENTARI, DELLE BEVANDE E DEL TABACCO INDUSTRIE TESSILI E DELL ABBIGLIAMENTO INDUSTRIE CONCIARIE, FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN CUOIO, PELLE E SIMILARI INDUSTRIA DEL LEGNO E DEI PRODOTTI IN LEGNO FABBRICAZIONE DELLA PASTA-CARTA, DELLA CARTA E DEL CARTONE, DEI PRODOTTI DI CARTA; STAMPA ED EDITORIA FABBRICAZIONE DI COKE, RAFFINERIE DI 23 PETROLIO, TRATTAMENTO DEI COMBUSTIBILI NUCLEARI FABBRICAZIONE DI PRODOTTI CHIMICI E DI FIBRE SINTETICHE E ARTIFICIALI FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN GOMMA E MATERIE PLASTICHE Saint Gobain RS_pubblicazione_21_bozza Pagina 18 di 51

19 ATECO2 Tipologia attività t/a 26 FABBRICAZIONE DI PRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DI MINERALI NON METALLIFERI 27 METALLURGIA, FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN METALLO FABBRICAZIONE DI MACCHINE ED APPARECCHI MECCANICI FABBRICAZIONE DI MACCHINE ELETTRICHE E DI APPARECCHIATURE ELETTRICHE, ELETTRONICHE ED OTTICHE FABBRICAZIONE DI MEZZI DI TRASPORTO ALTRE INDUSTRIE MANIFATTURIERE PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA, GAS E ACQUA Questa sezione include l'attività di fornitura di energia elettrica, gas naturale, vapore ed acqua attraverso la gestione di infrastrutture permanenti di COSTRUZIONI COMMERCIO ALL INGROSSO E AL DETTAGLIO; RIPARAZIONE DI AUTOVEICOLI, MOTOCICLI E DI BENI PERSONALI E PER LA CASA ALBERGHI E RISTORANTI TRASPORTI, MAGAZZINAGGIO E COMUNICAZIONI ATTIVITÀ FINANZIARIE ATTIVITÀ IMMOBILIARI, NOLEGGIO, INFORMATICA, RICERCA, SERVIZI ALLE IMPRESE AMMINISTRAZIONE PUBBLICA ISTRUZIONE SANITÀ E ASSISTENZA SOCIALE ALTRI SERVIZI PUBBLICI, SOCIALI E PERSONALI ORGANIZZAZIONI ED ORGANISMI EXTRATERRITORIALI Totale Tabella 4: Produzione di rifiuti speciali primari non pericolosi in provincia di Pisa articolata per macrocategoria di codice Istat di Attività Economica (ATECO2) RS_pubblicazione_21_bozza Pagina 19 di 51

20 t/a industrie conciarie estrazioni minerali non en. fabb. prodotti chimici fabb. prodotti di minerali non metalliferi prod. e distrib. en. elettrica, gas, acqua Figura 8: Produzione di rifiuti speciali non pericolosi primari articolati per ATECO del produttore, anno 28 Dall analisi condotta per singolo codice ATECO (Figura 8) e limitata all ultimo biennio, emerge che nel 28 l attività che produce il maggior quantitativo di rifiuti è ancora quella dell industria conciaria, seppure in calo nel 28 (-9. t circa). Per le aziende di estrazione di minerali non energetici (ATECO 14) il dato 27 è da attribuire, come già riportato, a una produzione straordinaria mentre per le aziende chimiche (ATECO 24) l aumento osservato di circa 1. t rispetto all anno precedente è da attribuire esclusivamente al percolato della discarica di Bulera che nel 28 gestisce complessivamente 12.5 t circa delle quali: 1% di rifiuti chimici contenenti metalli (CER 64, 1.5 t circa) il 42% di terra e rocce (CER 1754, 42.6 t circa) provenienti per l 85% da fuori regione il 15% di fanghi di dragaggio (CER 1756, 15.5 t) anch essi per 2/3 provenienti da fuori Toscana il 3% di rifiuti da costruzione e demolizione (CER 1794, 3. t) il 37% di rifiuti da operazioni di bonifica (CER 1913, 38. t) provenienti essenzialmente dalla Lombardia (89%). RS_pubblicazione_21_bozza Pagina 2 di 51

21 Rifiuti speciali non pericolosi da trattamento rifiuti I dati riportati di seguito si riferiscono alla produzione di rifiuti speciali articolata per macrocategoria di rifiuto (CER2) e riferita ai soggetti identificati come gestori di rifiuti e individuati dai codici ISTAT di attività 37, 9 e (Figura 9) t/a CER 19 CER 2 CER 15 CER 4 CER 16 CER 3 Altri CER Figura 9: Produzione rifiuti da trattamento rifiuti in provincia di Pisa articolata per CER2 Come era lecito attendersi (Figura 9) i rifiuti da trattamento acque e rifiuti (CER19) costituiscono la parte preponderante dei rifiuti secondari. I valori di produzione si mantengono sopra le 5. t nel biennio mentre il dato relativo al 25 è fortemente fuori serie in seguito alla già citata errata dichiarazione da parte di due grossi impianti di gestione intermedia. Il calo registrato dopo il 26 è comunque attribuibile a questi due impianti per i quali diminuiscono complessivamente di t i rifiuti speciali non pericolosi dichiarati in produzione Gli altri rifiuti maggiormente incidenti sul totale dei non pericolosi prodotti da soggetti gestori di rifiuti sono: - rifiuti urbani (domestici ed assimilabili) (CER 2) che mostrano un andamento piuttosto variabile nel periodo con un calo progressivo nell ultimo triennio; nella prima parte della serie l aumento è dovuto ad un incremento di attività di Geofor e al trasferimento dell attività di selezione di Revet da Empoli a Pontedera - imballaggi (CER 15) il cui andamento oscillante è fortemente influenzato dai quantitativi dichiarati in produzione dall impianto di selezione di Pontedera. Per queste due tipologie di rifiuti il contributo dell impianto di Pontedera è preponderante, pertanto in Figura 1 è illustrato il dato di produzione provinciale rapportato a quello di Revet. RS_pubblicazione_21_bozza Pagina 21 di 51

22 Imballaggi REVET Imballaggi RU REVET RU t/a Imballaggi RU Imballaggi RU Imballaggi RU Imballaggi RU Imballaggi RU Imballaggi RU Imballaggi RU Figura 1: Produzione di rifiuti urbani e imballaggi dal 22 al 28 in provincia di Pisa, in colore più chiaro la quota attribuibile a Revet L aumento della produzione di imballaggi nel è strettamente connesso all aumento dei quantitativi di rifiuti in ingresso all impianto di selezione del multimateriale. Questo è dovuto sia all aumento della raccolta differenziata di questa frazione sia al fatto che il multimateriale viene gestito in massima parte non più a Empilo ma a Pontedera. Nella Figura 11 si riportano i dati precedenti senza CER19 e riferiti ad una scala più piccola così da apprezzare meglio le differenze. RS_pubblicazione_21_bozza Pagina 22 di 51

23 t/a CER 2 CER 15 CER 4 CER 16 CER 3 Altri CER Figura 11: Produzione rifiuti da trattamento rifiuti in provincia di Pisa articolata per CER2 La produzione di rifiuti da trattamento acque e rifiuti (CER 19) da parte dei gestori della provincia di Pisa è stata ulteriormente analizzata (Figura 12) per mostrare nel dettaglio le tipologie di rifiuti maggiormente incidenti, si tratta di: o rifiuti prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti (CER 1912) che si sono sempre attestati tra il 3% e il 45%, si sono ridotti nel 28 fino al 26%; o il percolato di discarica (CER197) la cui rilevanza oscilla con valori tra il 13 e il 23% con una variabilità marcata negli anni e tra i vari impianti o rifiuti da impianti di trattamento delle acque reflue (CER 198), caratterizzati da una prima forte contrazione tra il 22 e il 23 e da un secondo calo registrato tra il 23 e il 24. Nel 24 infatti è stata introdotta nell impianto Ecoespanso la disidratazione tramite centrifughe dei fanghi in arrivo via fangodotto 8 che ha notevolmente ridotto il volume dei rifiuti fangosi in uscita dall impianto. Le successive oscillazioni sono dovute essenzialmente alle variazioni annuali nei flussi in ingresso ad Ecoespanso dai depuratori condottati Aquarno e Fucecchio che comportano variazioni nei quantitativi di fanghi in uscita dalle centrifughe. A questo si aggiunge l emersione di alcuni flussi precedentemente non dichiarati. o rifiuti da trattamenti chimico/fisici specifici di rifiuti industriali CER 192, la cui importanza è andata progressivamente aumentando: si tratta in particolare di miscugli di rifiuti non pericolosi(cer 19123) a carico di due impianti di gestione 9 o rifiuti stabilizzati/solidificati CER 193 probabilmente legati ad bonifiche 1, 8 è cessata parimenti l utilizzo delle filtropresse presso Aquarno 9 Waste Recycling e Teseco 1 Teseco RS_pubblicazione_21_bozza Pagina 23 di 51

24 t/a Figura 12: Produzione rifiuti da trattamento rifiuti da parte di soggetti gestori articolata per CER4 (CER 194, 196, 1911, non sono stati inseriti perché pari a in ogni anno) 1% 9% 8% 7% 6% 5% 4% % 2% 1% % % 4% 45% 28% 43% 33% 26% % 36% 29% 4% 3% 36% 31% % 2% 21% 23% 13% 13% 17% 193 1% 1% 1% 4% 6% 6% 5% 192 5% 1% 1% 1% 4% 9% 18% 191 3% 2% 3% 4% 3% 3% 3% Figura 13: Composizione della produzione di CER 19 da parte di soggetti gestori articolata per CER4 RS_pubblicazione_21_bozza Pagina 24 di 51

25 Rifiuti speciali pericolosi t/a Figura 14: Produzione di rifiuti pericolosi in Provincia di Pisa % 13% 1% 11% 22% 22% 35% 2. t/a Altre province Pisa Figura 15: Incidenza percentuale della provincia di Pisa sulla produzione toscana dei RS-P (28) RS_pubblicazione_21_bozza Pagina 25 di 51

26 I rifiuti pericolosi non sono stati oggetto delle esenzioni dalla dichiarazione MUD che hanno riguardato i produttori di rifiuti non pericolosi, di conseguenza la serie storica analizzata risulta più omogenea, fatta eccezione naturalmente per eventuali evasori. Dopo una rilevante diminuzione nella produzione tra il 22 e il (Figura 14) ed un successivo triennio di sostanziale stabilità, la produzione di rifiuti pericolosi è tornata a salire in maniera progressiva, tendenza che ha portato l incidenza della produzione di rifiuti pericolosi della provincia di Pisa al 35% rispetto al totale regionale (Figura 15) Nel 28 la provincia di Pisa è la prima tra le province toscane per la produzione di rifiuti speciali pericolosi, con valori che raggiungono le 1. t. In Figura 16 e Figura 17 si può osservare il contributo, in valore assoluto ed in valore percentuale, delle diverse tipologie di rifiuto alla produzione di rifiuti speciali pericolosi. Anche per questi ultimi i rifiuti da trattamento acque e rifiuti (CER 19) rappresentano la tipologia prevalente con valori oltre il 6% negli ultimi 3 anni, in valore assoluto si assiste ad un aumento complessivo di circa 32. t dal 26 al 28. Nel dettaglio, per il periodo 26-28, si tratta di:miscugli di rifiuti (CER 1924), rifiuti da trattamento rifiuti (CER ) e rifiuti parzialmente stabilizzati (CER 1934) prodotti in misura sempre crescente da due grossi impianti 12. Questi rifiuti sono destinati per l 85% all estero, prevalentemente in Germania e per il 9% in altre regioni italiane del nord e del sud, il restante 6% è diretto invece in impianti toscani t/a CER 17 CER 6 CER 19 CER 16 CER 13 CER 7 Altri CER Figura 16: Rifiuti speciali pericolosi: articolazione per CER2 Dalla Figura 17 risulta evidente il cambiamento nel tempo della composizione dei rifiuti pericolosi della provincia, c è stata una diminuzione del contributo dei rifiuti chimici inorganici (CER6) con la chiusura dello stabilimento dell acido borico di Pomarance, e un deciso aumento dei rifiuti da trattamento acque e rifiuti (CER19, Figura 16). 11 Da imputare alla chiusura dell azienda di produzione dell acido borico di Pomarance. 12 Waste Recycling e Teseco RS_pubblicazione_21_bozza Pagina 26 di 51

27 1% 9% 8% 7% 6% 5% 4% Altri CER CER 7 CER 13 CER 16 CER 19 CER 6 CER 17 3% 2% 1% % Altri CER 7% 17% 23% 27% 12% 1% 1% CER 7 1% 6% 12% 12% 3% 2% 2% CER 13 9% 4% 5% 5% 2% 2% 2% CER 16 7% 14% 13% 2% 8% 7% 5% CER 19 8% 7% 24% 6% 61% 68% 73% CER 6 33% 1% 7% 18% 4% 2% 2% CER 17 34% 42% 16% 11% 11% 9% 6% Figura 17: Composizione della produzione di rifiuti pericolosi per CER2 RS_pubblicazione_21_bozza Pagina 27 di 51

28 12. RS-P RS-NP Provincia di Pisa Figura 18: Andamento della produzione di rifiuti speciali pericolosi e non in provincia di Pisa La percentuale dei rifiuti pericolosi sul totale dei rifiuti speciali dichiarati in produzione nel 27 e 28 si attesta tra il 7% ed il 9%, confermando l aumento rispetto al biennio 25-26, ma riportandosi sui livelli degli anni RS_pubblicazione_21_bozza Pagina 28 di 51

29 Il comparto conciario I dati estratti dal MUD si riferiscono a due gruppi di rifiuti che nel prosieguo verranno trattati separatamente: o quelli prodotti dalle aziende che dichiarano come attività prevalente la preparazione e concia del cuoio (ATECO 191); o i quelli prodotti dagli impianti di depurazione a servizio del comparto. Comparto conciario Pisa (ATECO 191) Produzione t n Dichiaranti Tabella 5: Confronto tra il quantitativo dei rifiuti prodotti e il numero di dichiaranti nel comparto conciario Aziende di preparazione e concia del cuoio Su questo settore si concentrano gli effetti delle modifiche apportate alla normativa relativa ai soggetti obbligati a presentare il MUD e quindi a dichiarare i rifiuti prodotti: il numero dei dichiaranti appartenenti al settore individuato dall ATECO passa infatti (vedi Tabella 5) dalle 52 unità nel 24 alle 224 del 26 per poi tornare un po a salire fino a 34 dichiaranti del 28. Il totale dei rifiuti speciali dichiarati in produzione nel 27 e 28 da queste aziende è compreso tra le 84. e le 75. t; per entrambi gli anni, del totale dichiarato, la quasi totalità (93%) è costituita dai rifiuti specifici del settore (CER 41) e di questi circa metà è rappresentata dal liquido di concia contente cromo 14 (CER 414) conferito esclusivamente all impianto di Santa Croce sull Arno adibito appunto al recupero del cromo 15. A fronte della produzione dichiarata il dato stimato, nel 27 e nel 28, ammonta rispettivamente a circa 14. e 12. t. 13 questo indica una forte influenza delle associazioni di categoria 14 Il confronto tra il quantitativo di liquido di concia contenente cromo dichiarato in produzione dalle aziende del comparto e quanto dichiarato in ingresso dall impianto di recupero consente di verificare gli effetti ancora presenti del D.Lgs. 152/6 confermando una sottostim, nella produzione di questo rifiuto del 33% comunque inferiore agli anni precedenti. Il gestore del rifiuto, che sottostà comunque all obbligo di dichiarazione, ne dichiara in ingresso all impianto infatti circa 51. t nel 27 e circa 48. t nel 28, provenienti da aziende conciarie di Pisa. Confrontato con il dato 25 estratto con le stesse modalità, il quantitativo si mostra in calo del 19%. 15 Consorzio Recupero Cromo RS_pubblicazione_21_bozza Pagina 29 di 51

30 Stima Comparto conciario Pisa (ATECO 191) Produzione t Produzione stimata Tabella 6: Confronto tra quantitativi dichiarati e stimati di produzione di rifiuti speciali per le aziende di preparazione e concia del cuoio (ATECO 191 Dalla tabella risulta evidente la discrepanza tra i quantitativi dichiarati e quelli stimati calcolati in base ai dati dei gestori; com era prevedibile, i due anni in cui tale differenza è maggiore sono quelli in cui i produttori di rifiuti non pericolosi sono stati esentati dall obbligo di presentazione del MUD. Poiché i dati di produzione e gestione non sono confrontabili, assumeremo come più attendibile quanto dichiarato dai gestori, ciò premesso possiamo affermare che i rifiuti specifici del comparto, nel 28, vengono così trattati: o il 4% è costituito da liquido di concia sottoposto a recupero del cromo; o il 24% va a recupero per produzione di fertilizzanti in vari impianti in provincia di Pisa; 16 o il 6% viene sottoposto a selezione in un impianto dedicato 17 ; o i quantitativi rimanenti (pari a circa il 22%) vengono sottoposti a trattamenti intermedi o a recupero. Il confronto esteso negli anni mette in evidenza una sostanziale stabilità sia nei quantitativi conferiti sia nelle tipologie di trattamento effettuate sui rifiuti del comparto (Figura 19). Criteri di stima Il quantitativo stimato per la produzione si ottiene estendendo l analisi dei rifiuti in ingresso ai soggetti gestori per tutti gli impianti che ricevono rifiuti conciari (CER 41) da Pisa. Dall analisi dei dati pregressi, emerge infatti che i rifiuti specifici dichiarati in produzione dal comparto vengono gestiti interamente in Toscana pertanto è lecito affermare che i quantitativi così stimati sono abbastanza aderenti alla realtà. In questo caso il confronto tra produttori e gestore è agevole poiché prendiamo in esame un rifiuto specifico che ha una sola destinazione all interno della Toscana. Il metodo illustrato perde di validità per altri rifiuti e altri comparti quando il confronto con quanto dichiarato dai gestori diventa più complesso per la polverizzazione delle destinazioni e delle operazioni di gestione effettuate. 16 Organazoto Fertilizzanti, Idea Verde, Fertilizzanti Spa 17 Tecnoambiente, autorizzati per D15 effettuano in realtà selezione (contattati) RS_pubblicazione_21_bozza Pagina 3 di 51

31 trattamenti preliminari e stoccaggi altre operazioni di recupero 1. discarica t/a selezione recupero cromo produzione (stima) gestione produzione (stima) gestione produzione (stima) gestione produzione (stima) gestione produzione (stima) gestione recupero per produzione fertilizzanti produzione (stima) Figura 19: Confronto tra produzione e gestione dei rifiuti specifici del comparto conciario dai dati dei gestori RS_pubblicazione_21_bozza Pagina 31 di 51

32 Rifiuti da impianti di depurazione a servizio del comparto Gli impianti di depurazione a servizio del comparto sono due: Ecoespanso e Cuoio-Depur. All impianto Ecoespanso i fanghi arrivano, tramite due fangodotti distinti, dai depuratori centralizzati di Fucecchio e Santa Croce a servizio dei rispettivi distretti conciari in cui il ciclo produttivo è prevalentemente al cromo. I rifiuti fangosi dichiarati in produzione dai due depuratori nel 28 ammontano complessivamente a circa 9.6 t, di questi il 99% (89.6 t) è rappresentato dai fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue industriali (CER 19812) dichiarati da Ecoespanso 18. A questi si aggiungono circa 6 t di rifiuti descritti dallo stesso CER ma con stato fisico liquido I rifiuti fangoso palabili sono quelli in uscita dal processo di centrifugazione che vengono inviati: - in parte (68.2 t) al successivo trattamento termico per la produzione di plastofill 19 ; - in parte (3.4 t) allontanati tal quali e diretti per il 45,5% verso un impianto di compostaggio di Bergamo (13.9 t) e per il 54% a discariche in provincia di Taranto. Il Consorzio Cuoio-Depur dichiara per il ,5 t di rifiuti in produzione, di questi l 94% è rappresentato da CER specifici (CER 198). Si tratta di fanghi da trattamento acque reflue (CER 1985, 486 t) e di rifiuti dall eliminazione della sabbia (CER 1982, 557 t ) inviati in impianti della provincia. L unica operazione di gestione dichiarata è il trattamento chimico-fisico (D9) effettuato sui fanghi non contenenti cromo (CER 417) in ingresso all impianto da varie concerie pisane. In Tabella 7 è riportato un quadro riassuntivo per il 28 dei quantitativi in ingresso ai due impianti presi in esame con il dettaglio dei rifiuti prodotti e della loro destinazione; in Tabella 8 sono riportati invece i quantitativi complessivi di rifiuti speciali dichiarati in produzione dagli impianti di depurazione a servizio del comparto. 18 Durante accertamenti avviati dal Dipartimento ARPAT sulla dichiarazione MUD relativa al 26 presentata da Ecoespanso, sono emerse alcune irregolarità nella compilazione del MUD che hanno portato all emersione di flussi di rifiuti e operazioni di gestione fino a quel momento non dichiarati. 19 indicato sul con le operazioni di recupero R3-R5 RS_pubblicazione_21_bozza Pagina 32 di 51

33 Ingresso all'impianto (t) Ecoespanso* Fanghi Trattamento interno all'impianto Tiplogia di trattamento Quantità trattata I fase (t) Quantità trattata II fase (t) Quantità prodotta (t) centrifuga fanghi sinterizzazione 68.2 Produzione rifiuti Tipologia fanghi essiccati 2.55 sinterizzato fuori specifica Destinazione rifiuti allontanati tal quali inviati ad impianti di smaltimento o inviato a smaltimento Cuoio-Depur ingresso non dichiarato perché l'impianto si configura come un depuratore che riceve liquidi tramite condotta operazione non dichiarata perché liquidi ricevuti tramite condotta recupero per produzione pellicino (operazione di gestione rifiuti non dichiarata sul MUD) (extraflussi) D9?? fanghi allontanati tal quali Vergine (Taranto), Tecnoambient e, Teseco Tabella 7: Ingresso, gestione e destinazione dei fanghi trattati dai due impianti di depurazione a servizio del comparto conciario anno 28 Fonte dati: Dichiarazioni - Elaborazione: ARPAT, Sezione regionale del Catasto rifiuti t/anno dichiarato Impianti di depurazione a servizio del comparto Tabella 8: Produzione dichiarata di rifiuti speciali dagli impianti di depurazione a servizio del comparto conciario Fonte dati: Dichiarazioni - Elaborazione: ARPAT, Sezione regionale del Catasto rifiuti RS_pubblicazione_21_bozza Pagina 33 di 51

34 Gestione di rifiuti speciali I quantitativi totali dichiarati 2 in gestione nella provincia di Pisa nel 28 sono stati circa t (2,5% sul totale regionale) dei quali: o t di rifiuti non pericolosi (14% sul totale regionale dei non pericolosi) o 12.8 t circa di rifiuti pericolosi (48% sul totale regionale dei pericolosi). È necessario precisare che: o i quantitativi gestiti non comprendono i rifiuti urbani indifferenziati (CER 231) poiché, conteggiando i rifiuti speciali derivanti dal loro trattamento (CER 1912 e 195), porterebbero necessariamente a una sovrastima dei quantitativi gestiti; o i rifiuti termodistrutti sono tutti e soli quelli gestiti nell impianto di incenerimento per RS di Gello; le operazioni di recupero energetico di legno, biogas e altre frazioni specifiche sono conteggiate nella categoria Recuperati insieme a tutte le altre operazioni di recupero così come definite dagli allegati B e C al D.Lgs.152/6 e s.m.i.; o per Altro si intende la somma dei quantitativi di rifiuti speciali avviati a trattamenti intermedi ai fini dello smaltimento e ai trattamenti meccanico-biologici e fisici. (D3, D4, D6, D7, D8, D9); o nei quantitativi indicati in giacenza sono compresi sia quelli stoccati ai fini del recupero (R13) che ai fini dello smaltimento (D15). I quantitativi maggiori sono gestiti negli impianti di trattamento intermedi (Figura 2) seppure in calo dal 26, seguono i flussi recuperati, ancora in crescita nel 28; i quantitativi di rifiuti speciali inceneriti rappresentano una parte residuale del totale gestito (,1% nel 28) con un trend pressoché costante negli anni; si tratta prevalentemente di rifiuti ospedalieri t Discarica Termodistrutti Recuperati Altro Stoccati/Giacenza Figura 2: Gestioni dichiarate di rifiuti speciali in provincia di Pisa (esclusi i rifiuti urbani indifferenziati CER 231) 2 Per la gestione le carenze intrinseche della fonte informativa (dichiarazioni MUD), fatto salvi eventuali evasori, non influiscono sui dati poiché tutti i gestori sono obbligati alla dichiarazione. Influiscono tuttavia gli errori di compilazione dei gestori più rilevanti. RS_pubblicazione_21_bozza Pagina 34 di 51

35 Stoccati/Giacenza Altro Recuperati Termodistrutti Discarica 2.. (t) AR FI GR LI LU MS PI PO PT SI Figura 21: Gestioni dichiarate di rifiuti speciali in Toscana suddivise per provincia anno 28 Fonte dati: dichiarazioni MUD Elaborazione: ARPAT, Sezione regionale del catasto rifiuti Dalla Figura 21 si evince come la provincia di Pisa mostri nel 28 i quantitativi gestiti più alti di tutta la Toscana. Sul totale provinciale risultano particolarmente incidenti (45%) i rifiuti speciali avviati alle operazioni di gestione intermedie ( Altro ), in particolare a trattamento fisico-chimico (D9). Anche questo dato è strettamente legato all impianto di gestione dei flussi di rifiuti fangosi provenienti dal distretto conciario (Ecoespanso) e per questo la tipologia di gestione D9 è trattata nel dettaglio. Trattamento chimico-fisico (D9) In Tabella 9 è riportato il dettaglio dei quantitativi dichiarati in D9 nel 28 in provincia di Pisa. Il quantitativo maggiore (circa 926. t pari al 77% del totale) riguarda i rifiuti da trattamento acque e rifiuti (CER 19) e in particolare i rifiuti prodotti dagli impianti per il trattamento delle acque reflue (CER 198). Questi incidono sul totale del gruppo per l 84% e gran parte sono associati all impianto Ecoespanso, come dettagliato in precedenza. Un 8% (pari a circa 93.5 t) è invece imputabile al percolato di discarica. RS_pubblicazione_21_bozza Pagina 35 di 51

36 Anno CER Descrizione rifiuti derivanti dalla prospezione, l'estrazione da miniera o cava, nonche' dal trattamento fisico o chimico di minerali rifiuti prodotti da agricoltura, orticoltura, acquacoltura, selvicoltura, caccia e pesca, trattamento e preparazione di alimenti rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di pannelli, mobili, polpa, carta e cartone rifiuti della lavorazione di pelli e pellicce, nonche' dell' industria tessile rifiuti della raffinazione del petrolio purificazione del gas naturale e trattamento pirolitico del carbone RS-NP RS-P RS-TOT t/anno rifiuti dei processi chimici inorganici rifiuti da processi chimici organici rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di rivestimenti (pitture, vernici e smalti vetrati), adesivi, sigillanti ed inchiostri per stampa 28 9 rifiuti dell'industria fotografica rifiuti prodotti da processi termici rifiuti prodotti dal trattamento chimico superficiale e dal rivestimento di metalli ed altri materiali; idrometallurgia non ferrosa rifiuti prodotti dalla lavorazione e dal trattamento fisico e meccanico superficiale di metalli e plastica oli esauriti e residui di combustibili liquidi (tranne gli oli commestibili ed oli di cui ai capitoli 5, 12 e 19) solventi organici, refrigeranti e propellenti di scarto (tranne 7 e 8) rifiuti di imballaggio, assorbenti, stracci, materiali filtranti e indumenti protettivi (non specificati altrimenti) rifiuti non specificati altrimenti nell'elenco rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione (compreso il terreno proveniente da siti contaminati) rifiuti prodotti dal settore sanitario e veterinario o da attivita' di ricerca collegate (tranne rifiuti di cucina e ristorazione non direttamente provenienti da trattamento terapeutico) rifiuti prodotti da impianti di trattamento rifiuti, impianti di trattamento delle acque reflue fuori sito, nonche' della potabilizzazione dell'acqua e dalla sua preparazione per uso industriale rifiuti urbani (rifiuti domestici ed assimilabili prodotti da attivita' commerciali e industriali nonche' dalle istituzioni) inclusi i rifiuti della raccolta differenziata Totale Tabella 9: Trattamento chimico-fisico, gestione dichiarata in provincia di Pisa per CER2 anno 28 RS_pubblicazione_21_bozza Pagina 36 di 51

37 Discarica Nella provincia di Pisa sono presenti cinque discariche per rifiuti non pericolosi (urbani e speciali) due delle quali per rifiuti anche pericolosi. Il volume complessivo autorizzato è di oltre 4.. mc dei quali, al 31/12/29 risultavano essere residui oltre 3.1. mc. Il dettaglio delle discariche presenti sul territorio provinciale è mostrato in Tabella 1. Comune Indirizzo Gestore Montecatini Val di Cecina Peccioli Pontedera Volume Autorizzato (mc) Volume Residuo (mc) Tipologia Loc. Buriano ASAV Spa RU Loc. Belvedere - Legoli Gello di Lavaiano Belvedere Spa RU Ecofor Service Spa Mista, anche RS-P Pomarance Piazza Leopolda SCL Spa RS, anche RS-P Volterra Via Moie Vecchie Atisale RS Tabella 1: Impianti di discarica presenti in provincia di Pisa Fonte dati: Rapporto rifiuti/ecotassa Elaborazione: ARPAT, Sezione regionale del Catasto rifiuti L andamento pluriennale dei quantitativi smaltiti con il dettaglio per impianto (Figura 22) indica nell ultimo biennio una variabilità concentrata su: o Pomarance: lo stabilimento di produzione dell acido borico ha cessato l attività nel 22 con conseguente calo dei quantitativi smaltiti registrato nel 23 e 24. La discarica, prima in conto proprio, dal 25 smaltisce per lo più inerti e ceneri anche in conto terzi. Nel 27 si registra un aumento dei quantitativi smaltiti dell 82% (sostanzialmente stabili nel 28), questo perché l impianto è stato autorizzato alla gestione di nuove tipologie di rifiuti: residui solidi da bonifica di terreni (CER 19132) e rifiuti misti da costruzione e demolizione (CER 1794) o Volterra: i valori disomogenei negli anni sono da attribuire sia al pulper di cartiera (CER 337) utilizzato come copertura, che ai rifiuti da trattamento rifiuti (CER ) provenienti da impianti di trattamento rifiuti speciali. Nel 28 si assiste ad un aumento di 32.2 t nei quantitativi smaltiti in seguito alla bonifica da parte di un azienda romana della ex discarica di Via Moje Vecchie. RS_pubblicazione_21_bozza Pagina 37 di 51

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