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1 Provincia di Bergamo Via T.Tasso, Bergamo Settore Ambiente Servizio Rifiuti Via G. Camozzi, 95 - Passaggio Canonici Lateranensi, Bergamo - Tel Fax segreteria.discariche@provincia.bergamo.it Prot. n /MM Bergamo, Raccomandata A/R Oggetto: BONOMELLI MASSIMO - Richiesta di verifica di assoggettabilità alla V.I.A. ai sensi dell art. 20 del D.lgs. 152/06 e s.m.i. per una variante all attività in essere che prevede la messa in riserva (R13) ed il recupero (R3, R4, R12) di rifiuti non pericolosi presso l impianto sito in Comune di Castelli Calepio (BG) in via dei Mille, 121. Esito verifica assoggettabilità alla VIA. e, p.c. Spett.le ditta BONOMELLI MASSIMO Via dei Mille, Castelli Calepio (BG) Spett.le Sindaco del Comune di Castelli Calepio Via I. Marini, 17/ Castelli Calepio (BG) Spett.le A.R.P.A. della Lombardia Dipartimento di Bergamo Via Clara Maffei, BERGAMO La ditta in oggetto, con nota in atti provinciali n del e pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia Serie Inserzioni e Concorsi n. 31 del , ha presentato richiesta di verifica di assoggettabilità alla procedura di VIA relativamente ad una variante all attività in essere di recupero (R3, R4, R12) e messa in riserva (R13) di rifiuti non pericolosi attualmente esercitata in procedura semplificata ed in ordine alla quale la ditta ha presentato istanza per il passaggio da regime autorizzativo semplificato a regime autorizzativo ordinario. Lo scrivente Servizio ha proceduto ad effettuare il controllo in ordine all assoggettabilità alla procedura di VIA ai sensi del D.lgs. 152/06 e s.m.i. sulla base degli elaborati predisposti in conformità ai contenuti previsti nell allegato V alla parte II al suddetto decreto, pervenuti con la stessa nota di cui sopra nonché sulla base delle integrazioni trasmesse dalla ditta con note agli atti provinciali con prot. n del e prot. n del A seguito di tale controllo si attesta che l attività di messa in riserva (R13) e recupero (R3, R4, R12) di rifiuti non pericolosi di cui all oggetto non è soggetto alla procedura di V.I.A. regionale. Si prescrive in ogni caso: l esecuzione, una volta avviata l attività nella configurazione comprensiva delle varianti in progetto, di rilevazioni acustiche in sito, al fine di verificare il rispetto dei limiti previsti dal Piano di zonizzazione acustica comunale. Qualora le rilevazioni acustiche di cui sopra evidenziassero il superamento dei limiti imposti dalla normativa, la ditta dovrà presentare un piano di risanamento acustico. Pagina 1 di 10 Bonomelli_verificaVIA_assogg
2 Si precisa che il presente atto è rilasciato unicamente ai sensi e per gli effetti dell art. 20 del D.lgs. 152/06 e s.m.i. e non costituisce pertanto presunzione di legittimità sotto ogni diverso aspetto. In particolare la puntuale verifica della compatibilità dell impianto con i criteri localizzativi aggiornati, dovrà essere espletato nell ambito del procedimento avviato ai sensi dell art. 210 del D.lgs. 152/06 e s.m.i. Per quanto attiene alle operazioni di miscelazione individuate con le operazioni R12, la ditta, con nota del poi integrata con nota del , ha presentato istanza in conformità a quanto disposto dalla DGR n del Le procedure di miscelazione verranno valutate nell ambito del procedimento autorizzativo di cui all art. 210 del D.lgs. 152/06 e s.m.i. In ottemperanza a quanto previsto all art. 3 della Legge n. 241, si precisa che è possibile presentare, entro 60 giorni dal ricevimento della presente, ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (L n. 1034) ovvero, entro 120 giorni, ricorso straordinario al Presidente della Repubblica (D.P.R n. 1199). Distinti saluti. Il Dirigente del Servizio Dott. Claudio Confalonieri Allegati: (1) Caratteristiche ed impatti del progetto secondo quanto previsto nell allegato V del D.lgs. 152/06 e s.m.i. Pagina 2 di 10
3 ALLEGATO 1 Ditta BONOMELLI MASSIMO Castelli Calepio (BG) via dei Mille, 121 Nella relazione allegata all istanza, come integrata con note agli atti provinciali con prot. n del e prot. n del con riferimento ai contenuti previsti dall allegato V alla parte II del D.lgs. 152/06 e s.m.i., viene riportato quanto segue: Tipologia e dimensioni impianto La ditta svolge attività di recupero in regime semplificato relativamente alle seguenti tipologie di rifiuti previste dall allegato 1 sub allegato 1 al D.M e s.m.i.: 1.1, 2.1, 3.1, 3.2, 3.3, 3.7, 5.1, 5.2, 5.5, 5.6, 5.7, 5.8, 5.10, 5.16, 5.19, 6.1, 9.1. A seguito delle modifiche apportate al D.M. 5 febbraio 1998 con D.M. 05/04/2006 n. 186, l impianto non soddisfa più i requisiti per la prosecuzione dell attività in regime semplificato, pertanto la ditta ha inoltrato istanza di autorizzazione all esercizio dell attività in regime ordinario ai sensi dell art. 210 del D.Lgs. 152/06, come disposto dall art. 11, comma 5, del D.M. 05/02/98 e s.m.i. Rispetto alla comunicazione in essere ai sensi dell art. 216 del D.lgs. 152/06 la ditta intende apportare le seguenti modifiche all impianto: introduzione dei codici CER (operazione R13) e (operazioni R13 R4); introduzione dell operazione (R3) sui CER e ; rinuncia allo svolgimento delle operazioni di recupero R3 sui rifiuti costituiti da spezzoni di cavo con il conduttore in alluminio ricoperto e spezzoni di cavo di rame ricoperto di cui ai codici CER , , , , e ; rinuncia al ritiro dei codici di cui ai CER , , e ; ritiro del codice CER limitatamente ai rifiuti rientranti nell ambito di applicazione del D.lgs. 151/05; rinuncia allo svolgimento delle operazioni di recupero (R4) sui rifiuti costituiti da apparecchi domestici, apparecchiature e macchinari post-consumo non contenenti sostanze lesive dell ozono stratosferico di cui alla legge n. 549/93 o HFC rientranti nell ambito di applicazione del D.lgs. 151/05. Tutti i rifiuti in ingresso all impianto rientranti nell ambito di applicazione di tale decreto verranno sottoposti alle sole operazioni di messa in riserva (R13); introduzione dell operazione R12; riorganizzazione del layout produttivo con riduzione da m 3 a 279 m 3 del quantitativo massimo di rifiuti messo in riserva nell impianto; incremento da t a t del quantitativo annuo complessivo di rifiuti in ingresso all impianto. Rispetto alla comunicazione in essere ai sensi dell art. 216 del D.lgs. 152/06 e s.m.i. le varianti richieste comportano un consumo di suolo pari a 494 m 2. Le operazioni di recupero, a seconda della tipologia di rifiuto consisteranno: rifiuti metallici ferrosi e non ferrosi: selezione e/o cernita manuale e/o meccanica mediante ragno caricatore finalizzata all eliminazione di impurezze e di materiali estranei. I rifiuti che necessiteranno di riduzione volumetrica verranno poi sottoposti a pressatura e/o cesoiatura; rifiuti costituiti da imballaggi misti e/o compositi: le operazioni di recupero consisteranno nella selezione e/o cernita manuale e/o meccanica mediante ragno caricatore finalizzata Pagina 3 di 10
4 all ottenimento di materiali selezionati e cerniti ed all eliminazione di impurezze e di materiali estranei; rifiuti costituiti da cavi elettrici: le operazioni di recupero consisteranno nella selezione e/o cernita manuale e/o meccanica mediante ragno caricatore finalizzata all ottenimento di materiali selezionati e cerniti ed all eliminazione di impurezze e di materiali estranei ed a separare i cavi unipolari dai cavi multipolari. Gli spezzoni di cavi unipolari verranno poi sottoposti alle successive operazioni di recupero mediante spelacavi; rifiuti costituiti da componenti rimossi da apparecchiature fuori uso: selezione e/o cernita manuale e/o meccanica mediante ragno caricatore finalizzata all eliminazione di impurezze e di materiali estranei. I rifiuti che necessiteranno di riduzione volumetrica verranno poi sottoposti a pressatura e/o cesoiatura; rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso (RAEE) ricadenti nell ambito di applicazione del D.lgs. 151/05: saranno sottoposti alla sola operazione di messa in riserva (R13); rifiuti ingombranti: le operazioni di recupero svolte su tali rifiuti saranno finalizzate alla valorizzazione della componente metallica; carta e cartone, legno, vetro, rifiuti plastici, rifiuti di cui ai codici CER , e saranno sottoposti alla sola operazione di messa in riserva (R13). L impianto è ubicato all interno di una vasta area di proprietà del sig. Bonomelli avente superficie pari a c.a m 2. La superficie dell impianto è pari a m 2, di cui 1.060m 2 c.a. coperti e m 2 scoperti. Tutte le superfici coperte sono pavimentate in cls. Le superfici scoperte saranno organizzate come segue: 129 m 2 c.a. adibiti ad aree verdi; tutte le aree verdi sono opportunamente delimitate da cordoli/muretti in cls; m 2 c.a. pavimentati in cls destinati allo stoccaggio/lavorazione dei materiali, al transito e movimentazione dei mezzi/materiali ed al deposito dei cassoni vuoti. Cumulo con altri progetti L impianto è situato alla periferia ovest del centro abitato ed è collocato all interno di un area industriale classificata in base al PRG come zona D1/C: produttiva esistente commerciale compatibile. Nell intorno dell insediamento la ditta ha individuato diverse attività produttive di tipo prettamente artigianale (stampaggio plastica, una falegnameria, un officina meccanica, una carrozzeria) nonché alcune attività commerciali (concessionari, rivendite di materiali edilizi, consorzio agricolo, rivendita mobili). La ditta ritiene che la probabilità che possano generarsi fenomeni di cumulo con gli effetti generati dalle attività ubicate nei pressi dell impianto sia poco significativa in quanto: l attività della ditta Bonomelli non produce disturbi ambientali significativi (le emissioni acustiche sono rispettose dei limiti di legge, non genera né emissioni significative in atmosfera, né emissioni odorigene, non comporta rischi di contaminazione per il suolo e le acque reflue vengono scaricate previo opportuni trattamenti e secondo le modalità autorizzate dall ente gestore nella pubblica fognatura); le attività presenti nei dintorni dell impianto non producono, se esercite nel rispetto delle normative vigenti, disturbi ambientali significativi. Utilizzo di risorse naturali I cicli produttivi svolti non prevedono l impiego di acqua. Il consumo di acqua nell insediamento è solo di tipo civile. Pagina 4 di 10
5 Tutti i macchinari sono alimentati ad energia elettrica/gasolio. Produzione di rifiuti I rifiuti prodotti dall attività sono costituiti da materiali indesiderati (es. carta e cartone, legno, vetro, plastiche, gomme, imballaggi misti, etc.) decadenti dalle operazioni di selezione e cernita e da rifiuti ferrosi e non ferrosi non conformi alle norme CECA, AISI, CAEF, UNI e EURO. Tali rifiuti verranno depositati nell area dedicata e conferiti, accompagnati dal relativo formulario d identificazione, ad altri impianti autorizzati alle operazioni di smaltimento e/o recupero ai sensi della normativa vigente. I codici CER vengono attribuiti di volta in volta in funzione della tipologia di rifiuto prodotto scegliendoli nella famiglia dei 1912 o nelle famiglie dei codici prevalenti come, ad esempio, tra 1501 nel caso degli imballaggi, etc. Inquinamento e disturbi ambientali Emissioni in atmosfera Tutti i rifiuti ritirati sono allo stato solido non polverulento ad eccezione dei rifiuti di cui ai codici CER e che, per loro natura, potrebbero risultare polverulenti. Tali rifiuti saranno depositati esclusivamente in contenitori/containers ubicati su area coperta all interno del capannone, protetti dall azione del vento e delle acque meteoriche. I materiali polverulenti non vengono mai scaricati a terra ma sono sempre movimentati all interno dei relativi contenitori/containers: pertanto le relative operazioni di carico, scarico e movimentazione non genereranno emissioni significative di polveri. Le operazioni di recupero R3/R4 svolte sugli imballaggi misti e/o compositi, sulle componenti rimosse da apparecchiature fuori uso e sui rifiuti ingombranti, viste le modalità di recupero e le caratteristiche dei materiali trattati (selezione e/o cernita manuale e/o meccanica mediante ragno caricatore), non genereranno emissioni polverulente. Con riferimento all attività di adeguamento volumetrico dei metalli mediante presso/cesoia la ditta, in data , ha trasmesso al Comune di Castelli Calepio apposita dichiarazione di attività ad inquinamento scarsamente rilevante. Il ciclo di recupero R4 svolto sui rifiuti costituiti da spezzoni di cavo unipolari non genererà polveri in quanto trattasi di semplice separazione del rivestimento mediante pelacavi ad azione manuale. Traffico Rispetto all attività in essere le varianti richieste comportano l incremento del quantitativo massimo annuo di rifiuti in ingresso all impianto da t a t, con un incremento annuo di movimentazione in ingresso pari a t. Dilazionando su 300 giorni lavorativi/anno il quantitativo massimo annuo di rifiuti in ingresso all impianto si ottengono le seguenti medie giornaliere: 19,2 t/giorno di rifiuti in ingresso attualmente autorizzate; 33,3 t/giorno di rifiuti in ingresso in progetto; 14,1 t/giorno di incremento. I medesimi valori possono essere attribuiti ai materiali/rifiuti in uscita dall impianto. Nell ipotesi di utilizzare per le operazioni di trasporto automezzi con portata utile di 3 t ed ipotizzando che i mezzi trasportanti i rifiuti in ingresso escano vuoti dall impianto e che i mezzi impiegati per il Pagina 5 di 10
6 trasporto delle MPS in uscita arrivino vuoti all impianto, si ottengono le seguenti movimentazioni medie giornaliere: 12,8 transiti/giorno in ingresso e in uscita nella configurazione attualmente autorizzata; 22,2 transiti/giorno in ingresso e in uscita nella configurazione comprensiva delle varianti richieste. Rispetto alla movimentazione media giornaliera attualmente gravante sull area è previsto un incremento pari a 9,4 transiti/giorno in ingresso e in uscita dall impianto. La ditta ritiene che l aumento del quantitativo massimo annuo trattato non determinerà un incremento significativo dell impatto generato dal traffico sulla rete viaria a servizio dell impianto. considerato che l impianto è servito da una strada provinciale a viabilità di grande comunicazione. Odori L attività svolta non produce emissioni odorigene, ciò in quanto all impianto non sono conferiti rifiuti putrescibili o che possano essere origine di molestie olfattive. Emissioni sonore Nel dicembre 2009 è stata effettuata una valutazione previsionale di impatto acustico nelle cui conclusioni viene riportato che: il clima acustico presente lungo il lato nord della ditta in esame è controllato esclusivamente dal rumore determinato dal transito di veicoli lungo la SP n 91 ; il rumore determinato dagli impianti della ditta in esame influenza il clima acustico circostante, senza determinare superamenti dei limiti acustici stabiliti dalla zonizzazione acustica comunale; dalle considerazione riportate nella presente relazione si attende il rispetto del limite differenziale di immissione diurno all interno dei ricettori sensibili più prossimi all insediamento. Scarichi idrici Dall impianto decadono le seguenti tipologie di reflui: acque pluviali delle coperture; acque meteoriche di dilavamento del piazzale pavimentato in cls; eventuali sversamenti interni al capannone; acque civili. Lo schema fognario dell impianto risulta così organizzato: Le acque meteoriche decadenti sul piazzale in cls di recente realizzazione (parte nord dell impianto) vengono convogliate dalle pendenze della pavimentazione in apposite griglie, per essere poi inviate in una vasca disoleatrice e, successivamente, in una vasca di sollevamento/sedimentazione. Successivamente confluiscono nella rete fognaria a servizio del secondo piazzale. Tutte le acque meteoriche di dilavamento dei piazzali vengono a questo punto indirizzate in una vasca di separazione prima pioggia che provvede a separare le acque di prima pioggia dalle acque di seconda pioggia; le acque di prima pioggia vengono poi convogliate in un modulo di sedimentazione (costituito da n. 2 vasche di sedimentazione collegate in serie), in una vasca disoleatrice e quindi scaricate in pubblica fognatura previo passaggio in un pozzetto di ispezione; le acque di seconda pioggia vengono invece bypassate e inviate direttamente in Pagina 6 di 10
7 pubblica fognatura, dopo essersi unite alla linea delle acque di prima pioggia a valle dei relativi trattamenti, all altezza del pozzetto di ispezione. Eventuali sversamenti che si verificassero all interno del capannone vengono raccolti mediante l impiego di materiale assorbente (segatura/seppiolite) e da n. 2 griglie di raccolta a tenuta ubicate nella parte sud/est del capannone. Tali griglie vengono periodicamente svuotate da ditte specializzate (autospurghi) ed il contenuto conferito, accompagnato dal formulario d identificazione, ad impianti autorizzati ai sensi del D.Lgs. 152/06 e s.m.i.. La trasformazione in griglie di raccolta a tenuta è stata effettuata interrompendo il relativo collegamento alla rete di scarico esistente. Al fine di evitare che eventuali sversamenti all interno del capannone possano essere captati dalle restanti griglie, la ditta ha deciso di istallare a ridosso delle stesse appositi cordoli in gomma. Le acque pluviali del locale pesa, visto l esiguo quantitativo, vengono disperse sul terreno della adiacente area verde (il pluviale precedentemente collegato alla rete raccolta acque dei piazzali è stato recentemente scollegato). Le acque pluviali del capannone e dell autorimessa vengono raccolte da appositi pluviali e convogliate alla pubblica fognatura previo passaggio in un pozzetto di ispezione. Le acque reflue civili vengono indirizzate in una fossa biologica e quindi convogliate, unitamente alle acque pluviali, alla pubblica fognatura previo passaggio in un pozzetto di ispezione. Suolo, sottosuolo Le aree di deposito e lavorazione dei materiali sono collocate al coperto e solamente per una piccola parte allo scoperto e sono dotate di idonea pavimentazione in cls con adeguate caratteristiche di impermeabilizzazione e resistenza. Tutte le superfici interessate dal transito e movimentazione dei mezzi sono pavimentate in cls e dotate di rete di raccolta e smaltimento delle acque reflue meteoriche. La pavimentazione viene periodicamente sottoposta a controllo visivo al fine di verificarne lo stato di conservazione e l integrità, ciò per evitare eventuali rischi di contaminazione delle matrici sottostanti. Nell insediamento è sempre presente un deposito di materiale assorbente (segatura o sepiolite) da utilizzare nel caso di sversamenti accidentali. Non presenti scarichi in sottosuolo. Rischio di incidenti L attività esercitata presso l insediamento non comporta per l uomo e per l ambiente particolari rischi di incidenti legati alle sostanze ed alle tecnologie utilizzate. La movimentazione dei rifiuti viene effettuata con idonee modalità. Le aree interessate dalla movimentazione, dallo stoccaggio e dalle soste operative dei mezzi che intervengono a qualsiasi titolo sui rifiuti, sono impermeabilizzate e realizzate in modo tale da garantire la salvaguardia delle acque di falda e la ripresa di possibili sversamenti. Monitoraggio Fatti salvi eventuali specifici monitoraggi imposti dagli enti competenti in sede di rilascio delle diverse autorizzazioni richieste (emissioni in atmosfera, scarichi idrici, etc.), ai quali fin da ora la ditta si è impegnata ad ottemperare, al fine di circoscrivere al minimo la possibilità di recare danni all ambiente Pagina 7 di 10
8 e alla salute nell ambiente di lavoro, l attività sarà comunque oggetto di monitoraggi periodici relativamente a: controlli sui rifiuti in ingresso all impianto e sulle MPS in uscita; verifica dell integrità delle superfici realizzate a tutela gli strati superficiali del sottosuolo e della pulizia delle caditoie e delle conduttore; controllo della rumorosità ambientale, a seguito di eventuali variazioni del ciclo produttivo o in caso di ridefinizione della zonizzazione acustica comunale; analisi e valutazione dei rischi nell ambiente di lavoro, nel rispetto delle specifiche prescrizioni previste dalla normativa vigente; manutenzione periodica delle attrezzature utilizzate nel concreto esercizio delle operazioni di movimentazione e trattamento del materiale. Ripristino del sito La ditta adotterà tutte le misure idonee per il ripristino dell area interessata dopo la chiusura dell impianto; a tal fine è stato predisposto apposito piano di ripristino ambientale. L intervento di ripristino ambientale da attuarsi alla chiusura dell impianto sarà articolato secondo le fasi di seguito descritte: rimozione rifiuti presenti, pulizia di pozzetti, canali e griglie di raccolta reflui, pulizia delle pavimentazioni, verifica dell integrità delle pavimentazioni. Tutti i rifiuti derivanti dalla pulizia saranno inviati a centri autorizzati dopo l attribuzione del codice CER. Tutte le operazioni descritte saranno svolte nel rispetto della normativa vigente e in modo da non costituire un pericolo per la salute dell uomo, da non recare pregiudizio all ambiente, e in particolare, da non creare rischi per l acqua, l aria, il suolo e per la fauna e la flora e da non causare inconvenienti da rumori e odori. Si ritiene che, a seguito dell avvenuto ripristino del sito, l area interessata potrà essere totalmente riutilizzata per le attività previste dal Piano Regolatore. LOCALIZZAZZIONE DEL PROGETTO L area ove è ubicato l insediamento è classificata come Zona D1/C produttiva esistente commerciale compatibile. Criteri escludenti / penalizzanti La ditta ha provveduto alla valutazione della localizzazione dell attività rispetto ai criteri previsti dalla d.g.r. n. 8/220 del 27 giugno 2005 integrata con D.G.R. n del , evidenziando la presenza di un vincolo escludente rappresentata dalla fascia di rispetto di infrastrutture lineari energetiche come attestato dal certificato vincoli del prot. n rilasciato dal Comune di Castelli Calepio (BG), ove viene riportato che i terreni censuari di cui ai mappali nn (parte) del foglio n. 3 ricadono: in prossimità all elettrodotto a volt tra i sostegni n. 22 e n. 23 nel Comune di Calepio Relativamente a tale vincolo la ditta ha prodotto : nota di TERNA del , prot. n. TEA0TMI/P avente come oggetto Istanza ai sensi dell art. 210 del D.lgs. 152/06, per l autorizzazione all esercizio delle operazioni di recupero, presso l impianto situato in prossimità dell elettrodotto a volt 2S.E. Gorlago C.P. Tagliuno n. 625 e S.E. Gorlago C.P. Villongo n. 768, tra i sostegni n. 22 e n. 23 in Comune di Castelli Calepio (BG), nella quale viene indicato che esaminati i suddetti elaborati (nuovi elaborati di progetto relativi all impianto di trattamento rifiuti interferente con l elettrodotto in epigrafe), rileviamo che risultano soddisfatte le condizioni di compatibilità previste dal D.M. del , Pagina 8 di 10
9 costituente la normativa tecnica relativa alla costruzione ed all esercizio delle linee elettriche aeree esterne. CARATTERISTICHE DELL IMPATTO POTENZIALE Sensibilità ambientale delle aree circostanti La ditta precisa che l area oggetto della presente non è interessata da: zone umide; zone costiere; zone montuose o forestali, l area vincolata più vicina è posta a nord ad una distanza di circa 800 metri ed è costituita dal Monte del Castello (D.Lgs. 490/99 art. 146 Boschi e foreste lett. g); riserve e parchi naturali, l area vincolata più vicina sono i Parchi Regionali (L.R. 86/83 art. 1 lett. b) poste ad est ad una distanza di circa metri; zone classificate o protette dalla legislazione degli Stati membri; zone protette speciali designate dagli Stati membri in base alle direttive 79/409/CEE 92/43/CEE; zone nelle quali gli standard di qualità ambientale fissati dalla legislazione comunitaria sono già stati superati; zone a forte densità demografica; zone di importanza storica, culturale o archeologica; territori con produzioni agricole di particolare qualità e tipicità di cui all articolo 21 del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228; come attestato dal certificato di destinazione urbanistica rilasciato dal comune di Castelli Calepio in data 23/03/2009 in quanto l area ricade in zona D1/C produttiva esistente commerciale compatibile. La ditta, sulla base delle informazioni acquisite sullo stato dei luoghi e dall analisi progettuale, in considerazione delle precauzioni adottate per limitare ed evitare la dispersione al suolo e nell ambiente di liquidi contaminati, del rispetto dei limiti di zonizzazione acustica comunale e l assenza di emissioni moleste, ritiene che le aree geografiche confinanti non possano risentire in modo significativo dell impatto dell attività. Portata dell impatto Vista la bassa sensibilità ambientale delle aree geografiche che possono risentire dell impatto del progetto e viste le caratteristiche dell impatto potenziale del progetto si ritiene che l intervento non darà origine ad impatti potenzialmente significativi per le seguenti motivazioni: i nuovi interventi fuori terra previsti, sono costituiti dalla realizzazione di un nuovo cordolo in gomma che, avrà un impatto nullo; non ci sono cumuli significativi con altri progetti; il progetto non prevede consumo di risorse naturali; il rumore determinato dagli impianti della ditta in esame influenza il clima acustico circostante senza determinare superamenti dei limiti acustici stabiliti dalla zonizzazione acustica comunale; sia l attività che i rifiuti decadenti dalla stessa vengono gestiti in modo conforme alla normativa vigente, senza creare alcun rischio per le matrici suolo e sottosuolo, il progetto non prevede significative emissioni in atmosfera, il traffico indotto dall attività è da considerarsi poco significativo, l attività non determina emissioni odorigene, al fine di minimizzare l impatto visivo dell impianto, lungo il perimetro è presente una barriera verde; Pagina 9 di 10
10 nel caso in cui dovesse cessare l attività è previsto un ripristino dell area con la possibilità di riutilizzo della stessa. La corretta gestione aziendale (appropriato utilizzo delle attrezzature, periodica manutenzione delle stesse, periodica pulizia dei piazzali scoperti) determinerà una scarsa probabilità di impatti sulle principali matrici ambientali. OSSERVAZIONI D UFFICIO CONCLUSIONI Considerato che: le tipologie di rifiuti/materiali depositati non sono tali da generare molestie olfattive; l impatto sulla componente aria è sostanzialmente limitato al traffico generato dalle operazioni di trasporto e dalle operazioni di carico e scarico (incremento pari a 9,4 transiti giorno in ingresso ed in uscita); l area sulla quale viene esercitata l attività di messa in riserva e recupero rifiuti (parte al coperto e parte allo scoperto) è completamente pavimentata in calcestruzzo e dotata di un sistema di raccolta, trattamento e smaltimento delle acque meteoriche; Visti gli esiti della valutazione di impatto acustico. Alla luce degli elementi contenuti nella verifica di assoggettabilità presentata dalla ditta: l ufficio ritiene che non sussistano fattori legati all attività in esame che possano causare ripercussioni sull ambiente di importanza tale da rendere necessario l espletamento della procedura di valutazione di impatto ambientale. Si prescrive in ogni caso: l esecuzione, una volta avviata l attività nella configurazione comprensiva delle varianti in progetto, di rilevazioni acustiche in sito, al fine di verificare il rispetto dei limiti previsti dal Piano di zonizzazione acustica comunale. Qualora le rilevazioni acustiche di cui sopra evidenziassero il superamento dei limiti imposti dalla normativa, la ditta dovrà presentare un piano di risanamento acustico. L Istruttore Agro - Ambientale Il Responsabile del procedimento Il Dirigente del Servizio Pagina 10 di 10
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