Prot. n 09.11/MM Bergamo, PEC / Raccomandata A/R

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1 Provincia di Bergamo Via T.Tasso, Bergamo Settore Ambiente Servizio Rifiuti Via G. Camozzi, 95 - Passaggio Canonici Lateranensi, Bergamo - Tel Fax segreteria.discariche@provincia.bergamo.it Prot. n 09.11/MM Bergamo, PEC / Raccomandata A/R Oggetto: I BONETTI s.n.c. di BONETTI LUIGI e MASSIMILIANO - Richiesta di verifica di assoggettabilità alla V.I.A. ai sensi dell art 20 del D.lgs. 152/06 e s.m.i. relativa alle varianti all attività di recupero (R13, R12, R3, R4, R5) di rifiuti speciali non pericolos sita in Comune di Antegnate (BG) in via I maggio e, p.c. Esito verifica assoggettabilità alla VIA. Spett.le ditta I BONETTI s.n.c. di BONETTI LUIGI E MASSIMILIANO Via M. Merisi, Antegnate (BG) Spett.le Sindaco del Comune di Antegnate Via Castello, Antegnate (BG) info@cert.comune.antegnate.bg.it Spett.le A.R.P.A. della Lombardia Dipartimento di Bergamo Via Clara Maffei, BERGAMO dipartimentobergamo.arpa@pec.regio ne.lombardia.it Con nota prot. n del , la Ditta in oggetto ha presentato richiesta di verifica di assoggettabilità alla VIA per apportare varianti all attività di recupero (R13, R12, R3, R4, R5) di rifiuti speciali non pericolosi sita in Comune di Antegnate (BG) Via I Maggio. Lo scrivente Servizio ha proceduto ad effettuare il controllo in ordine all assoggettabilità alla procedura di VIA ai sensi del D.lgs. 152/06 e s.m.i. sulla base degli elaborati predisposti in conformità ai contenuti previsti nell allegato V alla parte II al suddetto decreto, pervenuti con la stessa nota di cui sopra, nonché sulla base delle integrazioni trasmesse dalla ditta con nota agli atti provinciali con prot. n del A seguito di tale controllo si attesta che le varianti alle attività di messa in riserva (R13) e recupero (R12, R3, R4, R5) di rifiuti speciali non pericolosi di cui all oggetto non sono soggette alla procedura di V.I.A. Si prescrive in ogni caso: l esecuzione, una volta avviata l attività secondo le varianti richieste, di una campagna di rilevazioni fonometriche al fine di verificare il rispetto dei limiti previsti dal Piano di zonizzazione acustica comunale. Qualora le rilevazioni evidenziassero il superamento dei limiti imposti dalla normativa, la ditta dovrà presentare un piano di risanamento acustico, redatto in conformità con quanto previsto dalla d.g.r. n. 6906/01; Pagina 1 di 9 I_Bonetti_snc_verificaVIA_assogg

2 come indicato da ASL di Bergamo e da ARPA Dipartimento di Bergamo in occasione della Conferenza dei Servizi tenutasi in data nell ambito dell istanza presentata ai sensi dell art. 210 del D.lgs. 152/06 e s.m.i., l esecuzione di analisi periodiche delle acque di seconda pioggia per verificare le caratteristiche qualitative dello scarico nel suolo (pozzi perdenti), la cui frequenza sarà stabilita nell ambito del procedimento autorizzativo avviato ai sensi dell art. 210 del D.lgs. 152/06 e s.m.i. Si precisa che il presente atto è rilasciato unicamente ai sensi e per gli effetti dell art. 20 del D.lgs. 152/06 e s.m.i. e non costituisce pertanto presunzione di legittimità sotto ogni diverso aspetto. Le procedure relative alle operazioni di miscelazione di cui all operazione R12, verranno valutate nell ambito del procedimento autorizzativo ai sensi dell art. 210 del D.lgs. 152/06 e s.m.i. In ottemperanza a quanto previsto all art. 3 della Legge n. 241, si precisa che è possibile presentare, entro 60 giorni dal ricevimento della presente, ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (L n. 1034) ovvero, entro 120 giorni, ricorso straordinario al Presidente della Repubblica (D.P.R n. 1199). Distinti saluti. Il Dirigente del Servizio Dott. Claudio Confalonieri Allegati: (1) contenuti previsti nell allegato V del D.lgs. 152/06 e s.m.i.; Pagina 2 di 9

3 ALLEGATO 1 Ditta I.BONETTI s.n.c. Via I maggio, Antegnate (BG) Nella relazione allegata all istanza, come integrata con nota agli atti provinciali con prot. n del , con riferimento ai contenuti previsti dall allegato V alla parte II del D.lgs. 152/06 e s.m.i., viene riportato che: CARATTERISTICHE DEL PROGETTO La ditta svolge attualmente attività di recupero in regime semplificato (ai sensi dell art. 216 del D.lgs. 152/06 e s.m.i.) relativamente alle seguenti tipologie di rifiuti non pericolosi previste dall allegato 1 sub allegato 1 al D.M e s.m.i.: 3.1, 3.2, 5.6, 5.16, 5.19, 9.1. La ditta a seguito delle modifiche apportate al D.M. 5 febbraio 1998 con il D.M. 05/04/2006 n. 186, non soddisfacendo più i requisiti per la prosecuzione dell attività in regime semplificato, ha presentato istanza di autorizzazione all esercizio dell attività in regime ordinario ai sensi dell art. 210 del D.lgs. 152/06. La ditta, contestualmente al passaggio in regime ordinario, intende apportare le seguenti varianti operative e gestionali: rinuncia al ritiro dei rifiuti di cui ai codici CER , , e ; introduzione del rifiuto di cui al codice CER (vetro) da sottoporre ad operazioni di recupero consistenti nella selezione e cernita riconducibile all operazione di recupero R5; introduzione dell operazione R12 (miscelazione). La comunicazione in essere prevede un quantitativo massimo annuo sottoposto alle operazioni di recupero (R3, R4) pari a t e un quantitativo massimo annuo ritirato (comprensivo della messa in riserva R13) pari a t. L istanza di autorizzazione presentata ai sensi dell art. 210 del D.lgs. 152/06 e s.m.i. prevede un incremento dei rifiuti sottoposti alle operazioni di recupero (R3, R4, R5, R12) che passerà dalle attuali t alle future t mentre il quantitativo massimo istantaneo di stoccaggio (R13) si ridurrà dagli attuali m 3 ai futuri m 3. Non è prevista la realizzazione di nuove opere edilizie che possano determinare consumo di suolo o alterazione dello stato dei luoghi. I rifiuti metallici ferrosi e non ferrosi vengono sottoposti ad un controllo radiometrico e successivamente depositati nelle aree di messa in riserva. Tali rifiuti sono poi sottoposti a selezione e cernita manuale e/o con l ausilio di un ragno caricatore al fine di eliminare materiali e/o sostanze estranee, successivamente vengono sottoposti, qualora necessario, a riduzione volumetrica mediante cesoia montata su escavatore e/o ossitaglio e/o pressa. I rifiuti costituiti da rottami elettrici ed elettronici e da apparecchi domestici, apparecchiature e macchinari post-consumo non contenenti sostante lesive dell ozono, non ricadenti nell ambito di applicazione del D.lgs. 151/05 vengono sottoposti ad un controllo radiometrico e successivamente depositati nelle aree di messa in riserva. Per tali rifiuti il ciclo di recupero consisterà in una prima selezione e cernita e successivamente nella separazione e nel disassemblaggio delle apparecchiature mediante piccola attrezzatura varia. I rifiuti di legno vengono sottoposti alle sole operazioni di messa in riserva. I rifiuti di vetro saranno sottoposti alle operazioni di messa in riserva e selezione al fine di estrarre eventuali materiali metallici. I rifiuti in vetro verranno invece conferiti presso altri impianti autorizzati per le successive operazioni di recupero. Pagina 3 di 9

4 L impianto è ubicato su un area avente una superficie complessiva pari a circa m 2 di cui m 2 c.a scoperti ed i restanti 314 m 2 c.a. coperti. Cumulo con altri progetti L impianto è ubicato all interno di un area classificata in base al Piano Regolatore Vigente Zona artigianale di completamento e/o sostituzione e/o ristrutturazione. Nelle immediate vicinanze dell impianto sono presenti le seguenti attività produttive: fabbricazione di prodotti in metallo; industrie tessili e dell abbigliamento; confezionamento abbigliamento; commercio all ingrosso e intermediari del commercio; fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche; fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi. La ditta ritiene che, in considerazione degli accorgimenti tecnico / gestionali da essa adottati, gli impatti dell attività non concorreranno a determinare un effetto cumulo significativo con le altre attività presenti nell area. Utilizzo di risorse naturali L attività non prevede l avvio di cicli produttivi che richiedano impiego di acqua. Il consumo di acqua nell insediamento è pertanto solo di tipo civile. Tutte le nuove attrezzature impiegate sono alimentate ad energia elettrica, addotta direttamente dalla linea Enel. Le attrezzature/macchinari esistenti sono alimentati ad energia elettrica/gasolio. Il progetto non prevede l utilizzo di ulteriori risorse naturali. Produzione di rifiuti I rifiuti prodotti dall esercizio dell attività sono costituiti prevalentemente da scarti decadenti dalle operazioni di trattamento sui rifiuti in entrata. Da tali operazioni si ottengono rifiuti recuperabili selezionati da avviare a successivo recupero e rifiuti non recuperabili da avviare a successivo smaltimento presso impianti terzi autorizzati. I rifiuti di cui sopra sono identificati dai codici CER del capitolo 1501 e del capitolo 1912 e saranno gestiti in deposito temporaneo rispettando le condizioni stabilite dall art. 183, comma 1, lettera bb) del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. Inquinamento e disturbi ambientali Emissioni in atmosfera L attività produttiva può comportare la produzione di: 1. polveri (generate dalle operazioni di scarico, movimentazione e carico dei materiali); 2. fumi di saldatura (prodotti dall adeguamento volumetrico dei metalli ferrosi e non ferrosi mediante ossitaglio). L effetto generato sulla componente aria dalle polveri è indicato come poco significativo per le seguenti motivazioni: la maggior parte dei rifiuti ritirati si presenta in ingresso all impianto con un contenuto nullo o basso di polveri (stato solido non polverulento); i pochi rifiuti che, a seconda della granulometria, possono presentarsi allo stato solido polverulento (quali i CER , , , , , ) vengono depositati in contenitori al coperto sotto il capannone o contenitori dotati di copertura (es.: telo, coperchio, copertura idraulica); è ritenuta pertanto poco significativa la relativa produzione di polveri; le aree di movimentazione e stoccaggio vengono mantenute costantemente pulite. Pagina 4 di 9

5 Le eventuali emissioni di polveri prodotte dalle operazioni di carico, scarico e movimentazione dei rifiuti sono indicate essere contenute nella norma, e quindi non soggette ad autorizzazioni e/o visti inerenti la Parte V del D.Lgs 152/06 e s.m.i.. I materiali polverulenti non vengono mai scaricati a terra ma sono sempre movimentati all interno dei relativi contenitori/cassoni: pertanto le relative operazioni di carico, scarico e movimentazione non generano emissioni significative di polveri. In merito all attività di taglio di rottami ferrosi e non ferrosi mediante fiamma ossidrica (ossitaglio), in sede di Conferenza dei Servizi del per l istanza di autorizzazione all esercizio dell attività in regime ordinario ai sensi dell art. 210 del D.lgs. 152/06 e s.m.i., il Servizio Emissioni Atmosferiche e Sonore, con nota del , ha fatto presente che l attività non può essere ricondotta alle ex attività ad inquinamento poco significativo (allegato 1 DPR 25/7/91) ora ricomprese nell art. 272 comma 1 del D.lgs. 152/06 ma è invece ricompresa nelle attività in deroga ex art. 272 comma 2 del D.lgs. 152/06 (in particolare all allegato 30 della DGR 2663/200). Di norma le emissioni convogliate o tecnicamente convogliabili devono recapitare i flussi d aria trattati all esterno degli ambienti. Laddove l operazione di ossitaglio venga svolta in modo saltuario su pezzi di grandi dimensioni il suddetto Servizio non ritiene necessario che l attività sia da assoggettare ai disposti del titolo V del D.lgs. 152/2006 e s.m.i.; in caso contrario la ditta dovrà presentare istanza di autorizzazione alle emissioni in atmosfera ex art. 272 comma 2 del D.lgs. 152/2006 e s.m.i. La ditta ha precisato che le operazioni di adeguamento volumetrico dei metalli ferrosi e non ferrosi mediante ossitaglio vengono effettuate occasionalmente, solo per particolari tipologie di rifiuti e vengono svolte per lo più all esterno del capannone. Traffico Rispetto allo stato di fatto non è previsto un incremento del quantitativo annuo di rifiuti in ingresso all impianto e pertanto dei materiali in uscita dallo stesso. Il numero di automezzi in transito rimane quindi invariato. Odori E indicato che l attività svolta non produce emissioni odorigene in quanto all impianto non sono conferiti rifiuti putrescibili o che possano dare origine a molestie olfattive. Emissioni sonore Le emissioni acustiche generate dall attività sono prodotte dall utilizzo delle macchine ed attrezzature, in particolare dalla pressa, dal ragno caricatore e dagli automezzi che effettuano le operazioni di carico e scarico dei materiali e dei rifiuti. Su incarico della ditta, nel settembre 2011 lo studio Poma Consulting s.r.l. l. ha redatto una valutazione previsionale di impatto acustico nelle cui conclusioni / considerazioni finali viene riportato che: in tutte le postazioni di rilievo si rispetta il limite di immissione considerato (classe V); essendo presenti eventi impulsivi anche nelle misure di rumore residuo in quantità simile o anche maggiore rispetto alle misure di rumore ambientale si è applicata la penalizzazione di 3 db(a), previste dalla normativa, ad ambedue le serie di rilievi; è verificato il rispetto del criterio differenziale in entrambe le postazioni; l attività in oggetto con l installazione della nuova pressa non influenza il rumore ambientale presente nella zona in modo significativo e l attività oggetto dell indagine è conforme alle disposizioni riguardanti l impatto acustico. Pagina 5 di 9

6 Scarichi idrici / Suolo e Sottosuolo Tutta l attività produttiva verrà svolta su area pavimentata in cls, parte al coperto e parte allo scoperto. Dall impianto decadranno le seguenti tipologie di reflui: 1) acque meteoriche provenienti da copertura; 2) acque meteoriche di dilavamento del piazzale pavimentato in cls; 3) acque civili. Lo schema fognario dell impianto risulta così organizzato: 1) le acque meteoriche decadenti dalle coperture del capannone e raccolte dai pluviali vengono convogliate, previo passaggio in idonei pozzetti piede pluviale, ad un pozzo perdente ubicato a sud del fabbricato; 2) le acque di dilavamento del piazzale pavimentato in cls vengono convogliate dalle pendenze della pavimentazione ad apposite caditoie e griglie di raccolta e quindi indirizzate ad una vasca che provvede a separare le acque di prima pioggia dalle acque di seconda pioggia. Le acque di prima pioggia vengono convogliate a 2 vasche desolatrici posizionate in parallelo e quindi indirizzate al collettore fognario, previo passaggio in un pozzetto di ispezione. Le acque di seconda pioggia vengono invece convogliate ad un pozzo perdente; 3) le acque civili provenienti dai servizi igienici vengono convogliate al collettore per acque nere della pubblica fognatura. All interno del capannone è presente una caditoia/pozzetto a tenuta per la raccolta di eventuali sversamenti, il refluo eventualmente presente è avviato a smaltimento o recupero, come rifiuto ad impianti autorizzati. La ditta è in possesso dell autorizzazione allo scarico in fognatura e in 2 pozzi perdenti dei reflui provenienti dall insediamento destinato al recupero dei rifiuti rilasciata dal Comune di Antegnate in data 16/06/2009, prot. n Nell ambito del procedimento autorizzativo dovrà essere valutata l opportunità, vista la soggiacenza della falda (da -3 m a -7 m), di prevedere analisi periodiche delle acque di seconda pioggia recapitanti nel suolo (pozzo perdente), come evidenziato da ASL ed ARPA nella Conferenza dei Servizi tenutasi in data Monitoraggio Fatti salvi eventuali specifici monitoraggi imposti dagli enti competenti in sede di rilascio delle diverse autorizzazioni richieste (gestione rifiuti, verifica di assoggettabilità a VIA, etc ), ai quali fin da ora la ditta si impegna ad ottemperare, è indicato che al fine di circoscrivere al minimo la possibilità di recare danni all ambiente e alla salute nell ambiente di lavoro, l attività sarà comunque oggetto di monitoraggi periodici relativamente a: verifica dell integrità delle superfici realizzate a tutela degli strati superficiali del sottosuolo e della pulizia delle caditoie e delle conduttore; il controllo della rumorosità ambientale verrà effettuato a seguito di eventuali variazioni del ciclo produttivo o in caso di ridefinizione della zonizzazione acustica comunale; analisi e valutazione dei rischi nell ambiente di lavoro, nel rispetto delle specifiche prescrizioni previste dalla normativa vigente; manutenzione periodica ordinaria delle attrezzature utilizzate nel concreto esercizio delle operazioni di movimentazione e trattamento del materiale; sorveglianza radiometrica dei rifiuti in ingresso. Pagina 6 di 9

7 La ditta è dotata di idonea strumentazione atta ad accertare l eventuale presenza di materiale radioattivo nei rifiuti metallici e nei rifiuti costituiti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (non ricadenti nell ambito di applicazione del D.Lgs 151/05) in entrata all impianto. Ripristino del sito La ditta adotterà tutte le misure idonee per il ripristino dell area interessata dopo la chiusura dell impianto; a tal fine è stato predisposto apposito piano di ripristino ambientale. L intervento di ripristino ambientale da attuarsi alla chiusura dell impianto sarà articolato secondo le fasi di seguito descritte: rimozione rifiuti presenti, pulizia di pozzetti, canali e griglie di raccolta reflui, pulizia delle pavimentazioni, verifica dell integrità delle pavimentazioni. Tutti i rifiuti derivanti dalla pulizia saranno inviati a centri autorizzati dopo l attribuzione del codice CER. Tutte le operazioni descritte saranno eseguite sotto la direzione tecnica e la supervisione di un responsabile designato dalla direzione dell Azienda, saranno svolte nel rispetto della normativa vigente e in modo da non costituire un pericolo per la salute dell uomo, da non recare pregiudizio all ambiente, e in particolare, da non creare rischi per l acqua, l aria, il suolo e per la fauna e la flora e da non causare inconvenienti da rumori e odori. La ditta ritiene che, a seguito dell avvenuto ripristino del sito, l area interessata potrà essere totalmente riutilizzata per le attività previste dal Piano Regolatore. Rischio di incidenti E indicato che l attività esercitata presso l insediamento non comporta per l uomo e per l ambiente particolari rischi di incidenti legati alle sostanze ed alle tecnologie utilizzate. La movimentazione dei rifiuti viene effettuata con idonee modalità. Le aree interessate dalla movimentazione, dallo stoccaggio e dalle soste operative dei mezzi che intervengono a qualsiasi titolo sui rifiuti, sono impermeabilizzate e realizzate in modo tale da garantire la salvaguardia delle acque di falda e la ripresa di possibili sversamenti. Alla luce di quanto sopra la ditta non ritiene che eventuali incidenti possano comportare un rischio di danni irreversibili all ambiente. LOCALIZZAZZIONE DEL PROGETTO Le aree individuata dal mappale n. 398 del foglio 6, come indicato nel certificato di destinazione urbanistica del Comune di Antegnate, prot. n del sono classificate in base al P.R.G. come ZONA D1 Zona artigianale di completamento e/o sostituzione e/o ristrutturazione. Esistenza vincoli - Criteri Escludenti/penalizzanti Il progetto di variante in esame non prevede la realizzazione di nuove opere ed il consumo di nuovo suolo. L istanza di autorizzazione presentata non concerne l autorizzazione di un nuovo impianto di recupero rifiuti ma il passaggio in regime di autorizzazione, con alcune varianti, di un impianto esistente che già opera in regime di comunicazione (art. 216 del D.lgs. 152/06 e s.m.i.. La valutazione dei criteri localizzativi effettuata rispetto ai criteri previsti dalla d.g.r. n. 8/220 del 27 giugno 2005 deve pertanto tener conto della preesistenza dell impianto. A seguito della valutazione dei criteri localizzativi di cui sopra la ditta ha rilevato che l area interessata dall insediamento ricade in: Aree di protezione della falda superficiale Fluttuazione della falda dal piano campagna a 5m dal pino campagna. Il certificato vincoli rilasciato dal Comune di Antegnate in data , prot. n evidenzia che il mappale su cui sorge l impianto si trova in classe 1 di fattibilità dello studio geologico comunale. Non vengono evidenziati altri vincoli. Nel corso della Conferenza dei Servizi che si è tenuta in data il Comune di Antegnate ha evidenziato Pagina 7 di 9

8 che: come indicato nello Studio Geologico a supporto del PGT la falda ha una fluttuazione compresa tra i 3 ed i 7 metri dal piano campagna. In relazione a tale criterio, la ditta ha indicato di aver adottato le seguenti cautele: le aree di deposito e lavorazione dei materiali sono tutte provviste di idonea pavimentazione in cls con adeguate caratteristiche di impermeabilizzazione e resistenza in modo da evitare ogni contaminazione del suolo e dei corpi recettori superficiali e profondi, l impianto in oggetto è di recente realizzazione compresa la rete di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche. Sensibilità ambientale delle aree circostanti La ditta precisa che nell immediato intorno dell impianto non sono presenti zone umide, riserve e parchi naturali, zone a forte densità demografica, zone di importanza storica, culturale ed archeologica, territori con produzioni agricole di particolare qualità e tipicità. Il mappale interessato ricade in aree non comprese nelle zone di rispetto di cui all art. 94, comma 1 del D.lgs. 152/06 e s.m.i. (aree di salvaguardia delle acque superficiali e sotterranee destinate al consumo umano). Caratteristiche dell impatto potenziale La ditta, valutate le caratteristiche del progetto preliminare e la sensibilità ambientale delle aree circostanti, ritiene che, rispetto allo stato di fatto, il progetto non genererà impatti significativi sull ambiente in quanto: il progetto riguarda un area già interessata da un attività di messa in riserva e recupero rifiuti facente capo alla medesima ditta esercitata in procedura semplificata; rispetto allo stato di fatto non è prevista la realizzazione di nuove opere edilizie che possano determinare consumo di suolo o alterazione dello stato dei luoghi; non sono previsti cumuli significativi con altri progetti; il rumore determinato dall attività, come indicato nella valutazione previsionale acustica predisposta nel settembre 2011, non influenza il rumore ambientale presente nella zona in modo significativo e l attività oggetto dell indagine è conforme alle disposizioni riguardanti l impatto acustico. sia l attività che i rifiuti decadenti dalla stessa saranno gestiti in modo conforme alla normativa vigente, senza creare rischi per le matrici suolo e sottosuolo; i macchinari e le attrezzature impiegati per le operazioni di recupero dei rifiuti non produrranno emissioni significative; l attività non determina emissioni odorigene; le matrici suolo e sottosuolo sono adeguatamente isolate e protette; il traffico indotto dall attività è da considerasi poco significativo; nell insediamento è sempre presente un deposito di materiale assorbente (segatura o sepiolite) da utilizzare nel caso di sversamenti accidentali; la ditta attuerà una corretta gestione aziendale assicurando l appropriato utilizzo di attrezzature, periodica manutenzione delle stesse, periodica pulizia dei piazzali scoperti. OSSERVAZIONI D UFFICIO CONCLUSIONI Considerato che: all impianto non vengono conferiti rifiuti putrescibili o che possano generare odori molesti; l impatto sulla componente aria risulta poco significativo; la ditta ha previsto l adozione di particolari cautele per lo stoccaggio di rifiuti polverulenti; Pagina 8 di 9

9 l area sulla quale viene esercitata l attività di messa in riserva e recupero rifiuti è completamente pavimentata in calcestruzzo e dotata di un sistema di raccolta, trattamento e smaltimento delle acque meteoriche; Visti gli esiti della valutazione previsionale di impatto acustico. Alla luce degli elementi contenuti nella verifica di assoggettabilità presentata dalla ditta: l ufficio ritiene che non sussistano fattori legati all attività in esame che possano causare ripercussioni sull ambiente di importanza tale da rendere necessario l espletamento della procedura di valutazione di impatto ambientale. Si prescrive in ogni caso: l esecuzione, una volta avviata l attività secondo le varianti richieste, di una campagna di rilevazioni fonometriche al fine di verificare il rispetto dei limiti previsti dal Piano di zonizzazione acustica comunale. Qualora le rilevazioni evidenziassero il superamento dei limiti imposti dalla normativa, la ditta dovrà presentare un piano di risanamento acustico, redatto in conformità con quanto previsto dalla d.g.r. n. 6906/01; come indicato da ASL di Bergamo e da ARPA Dipartimento di Bergamo in occasione della Conferenza dei Servizi tenutasi in data nell ambito dell istanza presentata ai sensi dell art. 210 del D.lgs. 152/06 e s.m.i., l esecuzione di analisi periodiche delle acque di seconda pioggia per verificare le caratteristiche qualitative dello scarico nel suolo (pozzi perdenti), la cui frequenza sarà stabilita nell ambito del procedimento autorizzativo avviato ai sensi dell art. 210 del D.lgs. 152/06 e s.m.i. L Istruttore Agro - Ambientale Il Responsabile del procedimento Il Dirigente del Servizio Pagina 9 di 9

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