LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS LAVORO-CORRELATO (art. 17 comma 1 lettera a) del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)

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1 prot. 767/3-sqrz Cooperativa P.G. Frassati Servizi alla persona LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS LAVORO-CORRELATO (art. 7 comma lettera a) del D.Lgs. 8/28 e s.m.i.) Sicurezza e Qualità Srl Corso Turati 8 34 Torino Tel Fa

2 INDICE PREMESSA 3 NORMATIVA DI RIFERIMENTO 4 METODOLOGIA 6 LA VALUTAZIONE NEL 2 6 LA VALUTAZIONE NEL 22 7 IL PIANO DI LAVORO NEL 23 9 LA CHECK-LIST COMPILATA INDICATORI AZIENDALI CONTENUTO DEL LAVORO 4 CONTESTO DEL LAVORO 9 IDENTIFICAZIONE DELLA CONDIZIONE DI RISCHIO GRUPPO A - PSICHIATRIA RESIDENZIALE 23 GRUPPO B - PSICHIATRIA NON RESIDENZIALE 24 GRUPPO C - MINORI RESIDENZIALE 25 GRUPPO D - MINORI NON RESIDENZIALE 26 GRUPPO E - ANZIANI RAA, RA, RAF 27 GRUPPO F - OSPEDALE 28 GRUPPO F - RSA FOGLIZZO 29 GRUPPO G - DISABILI RESIDENZIALE 3 GRUPPO H - DISABILI NON RESIDENZIALE 3 GRUPPO H - FATTORIA SOCIALE 32 GRUPPO I - ASSISTENZA DOMICILIARE 33 GRUPPO L - ADULTI RESIDENZIALE 34 GRUPPO M - COMUNITA TERAPEUTICA 35 GRUPPO N - CASA DI OSPITALITA NOTTURNA 36 GRUPPO O - ASILO 37 GRUPPO P - SERVIZI SOCIALI 38 GRUPPO Q - UFFICI 39 TABELLA DI LETTURA RIASSUNTIVA: PUNTEGGIO RISCHIO 4 ESITI DELLA VALUTAZIONE PRELIMINARE 4 CONCLUSIONI E FIRME 43 Pag. 2

3 PREMESSA Il presente documento costituisce la valutazione dei rischi previste dall art. 28, comma -bis del D.Lgs. 8/28 per quanto riguarda il rischio stress lavoro-correlato della Cooperativa P.G. Frassati, s.c.s. onlus. 3

4 NORMATIVA DI RIFERIMENTO Decreto legislativo 9 aprile 28, n. 8 Articolo 2: definizioni «salute»: stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, non consistente solo in un'assenza di malattia o d'infermità; Articolo 28: oggetto della valutazione dei rischi La valutazione deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell'accordo europeo dell'8 ottobre 24. Articolo 29: modalità di effettuazione della valutazione dei rischi Il datore di lavoro effettua la valutazione ed elabora il documento, in collaborazione con il responsabile del servizio di prevenzione e protezione e il medico competente. Accordo europeo sullo stress sul lavoro (8//24) (Accordo siglato da CES - sindacato Europeo; UNICE- confindustria europea ; UEAPME - associazione europea artigianato e PMI; CEEP - associazione europea delle imprese partecipate dal pubblico e di interesse economico generale) Lo stress non è una malattia ma una esposizione prolungata allo stress può ridurre l efficienza sul lavoro e causare problemi di salute L obiettivo è offrire ai datori di lavoro e ai lavoratori un modello che consenta di individuare e di prevenire o gestire i problemi di stress da lavoro Articolo : Introduzione c. 2 Potenzialmente lo stress può riguardare ogni luogo di lavoro ed ogni lavoratore, indipendentemente dalle dimensioni dell azienda, indipendentemente dal settore di attività indipendentemente dalla tipologia del contratto o del rapporto di lavoro. Ciò non significa che tutti i luoghi di lavoro e tutti i lavoratori ne sono necessariamente interessati. Quando si affrontano i problemi dello stress lavoro-correlato è essenziale tener conto delle diverse caratteristiche dei lavoratori. 4

5 Articolo 2: Finalità. accrescere la consapevolezza e la comprensione dello stress lavoro-correlato da parte dei datori di lavoro, dei lavoratori e dei loro rappresentanti, e attirare la loro attenzione sui segnali che potrebbero denotare problemi di stress lavoro-correlato. 2. offrire ai datori di lavoro ed ai lavoratori un quadro di riferimento per individuare e prevenire o gestire problemi di stress lavoro-correlato. Non è invece quello di attribuire la responsabilità dello stress all individuo. 3. non concerne la violenza, le molestie e lo stress post traumatico. Articolo 3: Descrizione dello stress e dello stress lavoro-correlato. Lo stress è una condizione che può essere accompagnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale ed è conseguenza del fatto che taluni individui non si sentono in grado di corrispondere alle richieste o alle aspettative riposte in loro. 2. L individuo è assolutamente in grado di sostenere una esposizione di breve durata alla tensione, che può essere considerata positiva, ma ha maggiori difficoltà a sostenere una esposizione prolungata ad una pressione intensa. 3. Lo stress non è una malattia ma una situazione di prolungata tensione può ridurre l efficienza sul lavoro e può determinare un cattivo stato di salute. 4. Lo stress che ha origine fuori dall ambito di lavoro può condurre a cambiamenti nel comportamento e ad una ridotta efficienza sul lavoro. Non tutte le manifestazioni di stress sul lavoro possono essere considerate come stress lavorocorrelato. Lo stress lavoro correlato può essere causato da fattori diversi come il contenuto del lavoro, l eventuale inadeguatezza nella gestione dell organizzazione del lavoro e dell ambiente di lavoro, carenze nella comunicazione, etc. Circolare applicativa del 8//2 sulla valutazione del rischio stress lavoro correlato. Nuove indicazioni per la valutazione dello stress lavoro correlato - SCADENZA MINISTERIALE definitiva al 3/2/2 In data 8//2 il Ministero del Lavoro ha emanato la circolare applicativa sulla valutazione del rischio stress-lavoro-correlato che prevede l'inizio delle attività di valutazione tassativamente entro e non oltre il 3/2/2. Le indicazioni sono state approvate dalla Commissione consultiva per la salute e sicurezza sul lavoro. 5

6 METODOLOGIA La Cooperativa Sociale P.G. Frassati s.c.s.onlus nel processo di valutazione del rischio stress lavoro-correlato ha seguito le indicazioni fornite dalla Circolare del Ministero del Lavoro del La metodologia di riferimento è stata quella dell Inail (e Ispesl). LA VALUTAZIONE NEL 2 Nel 2 la valutazione preliminare era stata effettuata considerando la Cooperativa Frassati nel suo complesso, pertanto era stata compilata una unica lista di controllo della metodologia ispesl ma la compilazione della suddetta lista era stata effettuata da un gruppo di persone scelto in modo da essere rappresentativo di tutte le realtà aziendali. In particolare il gruppo era composto da: Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione; Addetto del Servizio di Prevenzione e Protezione Medico Competente Rappresentanti dei Lavoratori per la sicurezza Personale interno specializzato in Psicologia Auditor del Sistema Qualità I dati relativi agli indicatori aziendali erano stati acquisiti con la collaborazione del Responsabile dell Ufficio Paghe. Nel 2 le conclusioni della valutazione del rischio stress lavoro-correlato indicavano un rischio quantificabile in termini di. La maggior parte delle criticità non risultavano attribuibili all organizzazione aziendale ma riferibili alle caratteristiche stesse dell attività socio-assistenziale, educativa e sanitaria. Tuttavia alcuni indicatori avevano evidenziato la necessità di adottare azioni di miglioramento nei confronti di alcuni servizi. Pertanto si era stabilito di ripetere la valutazione preliminare dopo l adozione delle azioni di miglioramento e comunque entro un anno. 6

7 LA VALUTAZIONE NEL 22 Il gruppo di lavoro nel 22 è stato mantenuto inalterato. In particolare era costituito da - Rosi ZUCCHINI (R.S.P.P.) - Mariangela CHIOLERO (A.S.P.P.) - Fulvio BELLOMO ( Medico Competente) - Barbara BARISON (R.L.S.) - Santo CARCEA (R.L.S.) - Serena ARTURI (R.L.S.) - Gianluca POLONIATO (Psicologo) - Rosa CASSARA (Auditor Qualità) - Luca BERTONE (Auditor Qualità) - Maria Grazia CAON (Auditor Qualità) La percezione di alcuni indicatori nei servizi Nel 23 il gruppo di lavoro ha stabilito di far precedere alla compilazione della chek list dell Inail un indagine conoscitiva sulla percezione di alcuni indicatori di rischio stress lavoro-correlato da parte dei Coordinatori dei diversi servizi. Scopo dell indagine è stato quello di tentare di discriminare le condizioni di rischio all interno della Cooperativa Frassati e di conseguenza individuare azioni di rimedio mirate. L indagine è stata compiuta durante gli incontri di formazione rivolti ai preposti nei mesi di marzoaprile 22. Negli incontri è stata distribuita a tutti i Coordinatori una scheda che richiamava alcuni punti della check-list proposta dall Inail. Si è chiesto di compilare la scheda (una per ogni servizio, con l indicazione del numero di operatori impiegati), al fine di acquisire un analisi di maggior dettaglio dei punti che si sono rivelati problematici, per definirne il peso all interno della cooperativa. Il raggruppamento in aree omogenee di rischio Si è poi proceduto nel raggruppamento dei servizi in 5 aree di rischio omogenee dal punto di vista dei fattori di stress lavoro-correlato. SERVIZIO Servizi residenziali area psichiatria Centri Diurni Area psichiatria Comunità Alloggio per minori Centri di aggregazione giovanile, educativa scolastica, educativa territoriale Servizi residenziali per anziani Ospedale e RSA Servizi residenziali per disabili Servizi diurni per disabili, terapia occupazionale Servizi di assistenza domiciliare Convivenze Guidate Adulti Comunità terapeuritca Ospitalità notturna Asilo Nido Servizi Sociali, PASS Uffici SERVIZI OMOGENEI IN RELAZIONE AL RISCHIO STRESS GRUPPO A GRUPPO B GRUPPO C GRUPPO D GRUPPO E GRUPPO F GRUPPO G GRUPPO H GRUPPO I GRUPPO L GRUPPO M GRUPPO N GRUPPO O GRUPPO P GRUPPO Q 7

8 La compilazione di una check-list per ogni gruppo Per ogni gruppo omogeneo di rischio è stata compilata una check-list in modo da evidenziare le criticità di ogni singolo gruppo e mirare gli interventi successivi. Solo gli indicatori aziendali sono stati valutati in generale per tutta l azienda. Non sono state effettuate distinzioni per mansione. Nella compilazione delle check-list il gruppo di lavoro ha tenuto conto anche di quanto percepito dai Coordinatori nell indagine conoscitiva. Gli esiti della valutazione nel 22 Il gruppo di lavoro si è riunito per la compilazione della check list in data L analisi dei parametrici tipici delle condizioni di stress ha evidenziato un rischio stress lavorocorrelato quantificabile per tutti i servizi. Tuttavia alcuni servizi quali RA, RAA, RSA, RAF per anziani, RSA, Ospedale, Casa di Ospitalità notturna hanno ottenuto un punteggio al confine con il rischio. Come nel 2 la valutazione ha evidenziato indicatori critici in larga parte non attribuibili all Organizzazione Aziendale ma legati al lavoro socio-assistenziale, educativo e sanitario. Alcune criticità invece sono suscettibili di azioni correttive e di miglioramento da parte dell organizzazione. A seguito della valutazione il gruppo di lavoro della Cooperativa Frassati sul rischio stress-lavoro correlato ha proposto al Datore di Lavoro i seguenti interventi da adottare nell anno 22-23: - interventi formativi sulla gestione dell aggressività; - potenziamento della diffusione dell organigramma aziendale mediante sito internet, o altri strumenti; - diffusione a tutti i servizi di un piccolo opuscolo informativo sullo stress (cosa è lo stress, i fattori di stress, gli effetti dello stress, le risorse contro lo stress, etc.) - adozione di una procedura di registrazione/indagine degli infortuni e quasi infortuni. 8

9 IL PIANO DI LAVORO NEL 23 Nell anno 23 il Datore di Lavoro, in accordo con l RSPP, con i Rappresentante dei Lavoratori e con il Medico Competente ha deciso di coinvolgere direttamente i lavoratori nelle attività di valutazione del rischio stress lavoro-correlato. E stato stabilito di mantenere la suddivisione in gruppi omogenei già adottata nel 22 e consultare -3 lavoratori per ogni gruppo omogeneo. In particolare sono stati scelti lavoratori rappresentativi del proprio gruppo omogeneo di rischio, con una buona conoscenza delle caratteristiche del proprio gruppo e tuttavia non coincidenti con i Coordinatori o Responsabili o altre figure con ruoli di preposto/dirigente. I raggruppamenti sono riportati nel prospetto sottostante. SERVIZIO ASL TO c.so De Gasperi ASL TO via Berthollet ASL TO GA corso Bramante ASL TO GA largo Guala ASL TO via Madama Cristina -2 ASL TO via Negarville 26/A ASL TO Corso Marconi -2 ASL TO via Saluzzo 9 C.A. psichiatria Settimo G.A. via Nizza 364 ASL TO CD via Bidone ASL TO CD via Negarville C.A.. Moncalieri C.A. Moncalieri Da Vinci C.A.. Pellerina (Torino) CER C.so Vittorio (Torino) C.A.G. Caselle C.A.G. Mappano C.D. Girotondo (Moncalieri) C.D. Progetto Ponte Centro Corallo (Moncalieri) Centro Diurno (S. Ambrogio) Centro Zefiro E.T. Moncalieri E.T. Susa Educativa e ass. scolastica Avigliana Educativa e ass. scolastica La Loggia Interspazio L.N. Torino Servizio pre e post scuola Sostegno Educativo Disabili Casa di Riposo Val della Torre Residenza per anziani di Borgone di Susa Residenza per anziani di Salbertrand SERVIZI OMOGENEI IN RELAZIONE AL RISCHIO STRESS GRUPPO A GRUPPO B GRUPPO D GRUPPO E COMPILATORE Giovacchini Lara Solari Maria Troglia Laura Bar Michela Cancian Paola Toniolo Grazia 9

10 SERVIZIO Ospedale di Settimo T.se - infer. RRF Ospedale di Settimo T.se - lungodegenza Ospedale di Settimo T.se - n. blu DP - OSS Ospedale di Settimo T.se - n. rosso DP - OSS Ospedale di Settimo T.se - n. verde DP - OSS Ospedale di Settimo T.se - OSS RRF Ospedale di Settimo T.se - terap. RRF R.S.A. Foglizzo R.A.F. disabili Casa Famiglia Moncalieri R.A.F. disabili Il Geco Druento C.A. via Pio VII R.A.F. diurna via Pio Sostegno educativo disabili CAD Cascina la Luna SAD - alta Valle di Susa SAD - alta-alta Valle di Susa SAD - bassa Valle di Susa SAD - media Valle di Susa SAD - Moncalieri SAD Gassino SAD Settimo T.se G.A. giovani (Moncalieri) Conv. Guid. Via Bersezio Nichelino Conv. Guid Via Oberdan Nichelino SERVIZI OMOGENEI IN RELAZIONE AL RISCHIO STRESS GRUPPO F GRUPPO G GRUPPO H GRUPPO I GRUPPO L COMPILATORE Pilone Fabrizio Marini Erika Cerrato Guido Rasetto Manuela De Bellis Maria Rosaria Guinzio Sabrina Serena Stoppa Mariella Lamberti Tiziana Alfero Michela De Stefano Carmen C.T. tossicodipendenti in comorbilità (Torino) GRUPPO M Vigada Stefania Ospitalità notturna v. Ghiacciaie GRUPPO N Vigada Stefania Nido bimbi Entrate GRUPPO O Calderoni Laura Servizio sociale C.I.S.S.A. Moncalieri P.A.S.S. e sportello GRUPPO P Masiero Elisa Ufficio contabilità Ufficio paghe Ufficio segreteria GRUPPO Q Grasso Lidia La compilazione di una check-list per ogni gruppo Per ogni gruppo omogeno di rischio è stata compilata una check list della metodologia ISPESL. Solo gli indicatori aziendali sono stati valutati in generale per tutta l azienda mediante i dati forniti dall ufficio Personale e dal Medico Competente. Gli altri indicatori relativi al CONTENUTO e al CONTESTO del lavoro sono stati valutati dai lavoratori con il supporto dei Rappresentanti dei Lavoratori per la sicurezza. La valutazione preliminare è stata condotta in data 27 settembre 23 ed è stata preceduta da un incontro informativo sulla metodologia e sulle nozioni principali del rischio stress lavoro-correlato da parte del RSPP.

11 LA CHECK-LIST COMPILATA INDICATORI AZIENDALI N Diminuito Inalterato Aumentato PUNTEGGIO NOTE INDICI INFORTUNISTICI * X 4 2 ASSENZA PER MALATTIA (non maternità, allattamento, congedo matrimoniale) 3 ASSENZE DAL LAVORO X 4 X % FERIE NON GODUTE X % TRASFERIMENTI INTERNI RICHIESTI DAL PERSONALE %ROTAZIONE DEL PERSONALE X * 4 X PROCEDIMENTI/SANZI ONI DISCIPLINARI * 4 X RICHIESTE VISITE MED. STRAORDINARIE MEDICO COMPETENTE SEGNALAZIONI SCRITTE AL MEDICO COMPETENTE DI CONDIZIONI STRESS AL LAVORO X - NO X * SI ISTANZE GIUDIZIARIE PER LICENZIAMENTO/ DEMANSIONAMENTO - NO X 4 - SI PUNTEGGIO 4 No Si ISTANZE GIUDIZIARIE PER MOLESTIE MORALI/SESSUALI X SITUAZIONE CHE VINCOLA LA VALUTAZIONE ALL APPROFONDIMENTO SOGGETTIVO DELLO STRESS LAVORO CORRELATO

12 NOTE ALLA RILEVAZIONE DEGLI INDICATORI AZIENDALI NELLA COOPERATIVA FRASSATI Gli indicatori aziendali sono stati valutati nel triennio INDICI INFORTUNISTICI L indice infortunistico rilevato è stato quello dato dal rapporto tra il numero totale degli infortuni occorsi nell anno (ad eccezione degli infortuni in itinere) ed il numero degli occupati Infortuni totali (inclusi segnalazioni infortuni tipo biologico) Infortuni in itinere 6 3 Infortuni totali esclusi infortuni in itinere Indice di incidenza (n infortuni/n lavoratori) Indice di frequenza (n infortuni/n ore lavorate) ,7 4,6,3,34,299 L indice è in lieve calo. Da rilevare una sensibile riduzione degli infortuni di tipo biologico e degli infortuni in itinere. LUOGO DI LAVORO NELLA QUALE SI E VERIFICATO L INFORTUNIO NEL 2 NUMERO INFORTUNI 2 NUMERO INFORTUNI 2 RESIDENZE PER ANZIANI OSPEDALE 2 5 RSA CENTRI DIURNI DOMICILIO UTENTE 4 RAF SERVIZI PSICHIATRIA 3 2 COMUNITA ALLOGGIO MINORI 2 2 COMUNITA TERAPEUTICA AREE ASTERNE -TERRITORIO NUMERO INFORTUNI 22 L Ospedale, RSA e RAF si confermano i servizi dove si verificano più infortuni ma sono anche i servizi con il maggiore numero di occupati. % ASSENZE PER MALATTIA Le assenze dal lavoro per malattia sono in lieve aumento. 2

13 % ASSENZE DAL LAVORO S intendono le condizioni sotto elencate: - permessi retribuiti - permessi per malattia - periodi di aspettativa per motivi personali - assenze ingiustificate - mancato rispetto dell orario minimo di lavoro (ritardi, uscite anticipate, ecc.) Non si considera assenza la non presenza legata ad agitazione di carattere sindacale quali scioperi ed assemblee autorizzate. Formula di calcolo: [Num. ore lavorative perse / Num. ore lavoro potenziali lavorabili da contratto] Le assenze dal lavoro sono pressoché inalterate. %TRASFERIMENTI INTERNI RICHIESTI DAL PERSONALE Per trasferimento di personale si intende il passaggio di un dipendente da una Unità Funzionale interna all impresa ad un altra. Tale tipo di trasferimento di solito è teso a coniugare le esigenze personali dei dipendenti con quelle delle Unità Funzionali. Formula di calcolo: [(Num. richieste (*) di trasferimento / Num. trasferimenti avvenuti) / Num. totali lavoratori] (*) Per richieste intendiamo tutte quelle pervenute includendo quelle accettate e quelle non accettate. Nella Cooperativa Frassati la percentuale di trasferimenti interni risulta in aumento. Da rilevare che la chiusura di alcuni servizi ha obbligato l azienda ad una riorganizzazione interna. %ROTAZIONE DEL PERSONALE Con questo indicatore s intende il ciclo di rinnovo o la sostituzione del personale, cioè la misura del tasso in cui una data impresa incrementa o perde il proprio personale. La velocità di rotazione/ricambio (in inglese turnover) può essere alta, quando vengono assunte diverse persone nuove in azienda e ne escono altrettante. Bassa quando il ciclo di assunti-dimessi è minore. Formula di calcolo: [(Num. Lavoratori usciti + Num. Lavoratori entrati) / Num. totali lavoratori] Nel 2 la rotazione del personale risulta dimunita. SEGNALAZIONI AL MEDICO COMPETENTE O ALL AZIENDA Il Medico competente ha comunicato che nel 22 non ci sono state segnalazioni scritte di condizioni di stress lavoro-correlato PROCEDIMENTI/SANZIONI DISCIPLINARI I procedimenti disciplinari risultano in aumento. Procedimenti/ sanzioni disciplinari

14 CONTENUTO DEL LAVORO AMBIENTE DI LAVORO ED ATTREZZATURE DI LAVORO N Si No PUNTI NOTE 2 3 Esposizione a rumore sup. al secondo livello d azione Inadeguato confort acustico (ambiente non industriale) Rischio cancerogeno/chimico non irrilevante 4 Microclima adeguato Adeguato illuminamento con particolare riguardo alle attività ad elevato impegno visivo (VDT, lavori fini, ecc.) Rischio movimentazione manuale dei carichi Disponibilità adeguati e confortevoli DPI Lavoro a rischio di aggressione fisica/lavoro solitario Segnaletica di sicurezza chiara, immediata e pertinente ai rischi Esposizione a vibrazione superiore al limite d azione Adeguata manutenzione macchine ed attrezzature In Alcuni Centri di Aggregazione e nell Educativa Territoriale Giovanile si segnalano lamentele sul microclima. Negli uffici si segnala un problema di microclima soprattutto nel periodo estivo Nei servizi: -Ospedale e RSA -RAF e CA disabili -RAF diurna -SAD -asilo nido -residenze per anziani Il rischio aggressione o reazioni improvvise da parte dell utenza è presente con entità diversa in tutti i servizi della Cooperativa Frassati ad eccezione dell Asilo Nido, Ospedale,,Uffici Si segnalano problemi di manutenzione nei Centri diurni per disabili, nei CAG, nelle Convivenze guidate di Nichelino. 4

15 AMBIENTE DI LAVORO ED ATTREZZATURE DI LAVORO N Si No PUNTI NOTE 2 Esposizione a radiazioni ionizzanti 3 Esposizione a rischio biologico Nei servizi: -interspazio -anziani residenziali -ospedale e RSA -RAF e CA disabili -RAF disabili diurna -Comunità terapeutica Ospitalità notturna -Asilo Nido -SAD GRUPPO GRUPPO A GRUPPO B GRUPPO C GRUPPO D GRUPPO E GRUPPO F GRUPPO G (Ospedale) 3 2 (RSA) GRUPPO H GRUPPO I GRUPPO L GRUPPO M GRUPPO N GRUPPO O GRUPPO P GRUPPO Q 3 (RAF diurna) (fattoria soc) 5

16 PIANIFICAZIONE DEI COMPITI N Si No Il lavoro subisce frequenti interruzioni Adeguatezza delle risorse strumentali necessarie allo svolgimento dei compiti E presente un lavoro caratterizzato da alta monotonia Lo svolgimento della mansione richiede di eseguire più compiti contemporaneamente 8 Chiara definizione dei compiti 9 Adeguatezza delle risorse umane necessarie allo svolgimento dei compiti PUNTEGGIO FINALE NOTE Uffici Ospedale Comunità terapeutica Casa di Ospitalità Notturna Uffici Interspazio ed educativa territoriale Ospedale Sad -Comunità Minori -Interspazio ed Educativa territoriale -CAG -Residenze anziani RAF e CA disabili SAD Comunità terapeutica Ospitalità Notturna Asilo Servizi sociali Ospedale RAF e CA disabili RAF disabili diurna Residenze Anziani Ospedale RAF e CA disabili RAF disabili diurna GRUPPO GRUPPO A GRUPPO B GRUPPO C GRUPPO D GRUPPO E GRUPPO F GRUPPO G (ospedale) 3 (RSA) GRUPPO H GRUPPO I GRUPPO L GRUPPO M GRUPPO N GRUPPO O GRUPPO P GRUPPO Q 2 (raf diurna) (fatt sociale) 6

17 CARICO DI LAVORO RITMO DI LAVORO N Si No I lavoratori hanno autonomia nell esecuzione dei compiti Ci sono frequenti variazioni imprevedibili della quantità di lavoro Vi è assenza di compiti per lunghi periodi nel turno lavorativo E presente un lavoro caratterizzato da alta ripetitività Il ritmo lavorativo per l esecuzione del compito, è prefissato Il lavoratore non può agire sul ritmo della macchina I lavoratori devono prendere decisioni rapide Lavoro con utilizzo di macchine ad elevato rischio Lavoro con elevata responsabilità per terzi, impianti e produzione PUNTEGGIO FINALE NOTE Uffici Raf disabili diurna -Servizi psichiatria - Comunità minori -CAG, Interspazio, Educativa territoriale -Residenze Anziani -Ospedale ed RSA -RAF e CA disabili -Raf disabili diurna -SAD -Ospitalità notturna -Servizi Sociali -Uffici Nei seguenti servizi i lavoratori devono prendere decisioni rapide per fronteggiare le necessità dell utenza ma i lavoratori possono consultarsi con altri (coordinatore, CSM, ecc.): -psichiatria res -psich non res -minori res -cag, educativa territoriale, interspazio -residenziale anziani -ospedale e RSA -RAF e CA disabili -RAF disabili diurna -SAD -Convivenze Guidate -Comunità terapeutica -Casa di ospitalità notturna- -Asilo Nido -servizi sociali Tutti i servizi della Cooperativa Frassati ad eccezione degli uffici GRUPPO GRUPPO A GRUPPO B GRUPPO C GRUPPO D GRUPPO E GRUPPO F GRUPPO G (ospedale) 3 3 (RSA) GRUPPO H GRUPPO I GRUPPO L GRUPPO M GRUPPO N GRUPPO O GRUPPO P GRUPPO Q 4 (Raf diurna) (fatt sociale) 7

18 ORARIO DI LAVORO N Si No E presente regolarmente un orario lavorativo superiore alle 8 ore Viene abitualmente svolto lavoro straordinario E presente orario di lavoro rigido (non flessibile)? La programmazione dell orario varia frequentemente Le pause di lavoro sono chiaramente definite 34 E presente il lavoro a turni E presente il lavoro a turni notturni E presente il turno notturno fisso o a rotazione PUNTEGGIO FINALE NOTE Nei servizi residenziali l orario superiore alle 8 ore non si verifica regolarmente ma solo per esigenze organizzative dei lavoratori nel week end e nei turni notturni. In un servizio di assistenza domiciliare l operatore segnala un orario superiore alle 8 ore in alcuni giorni della settimana Nella RAF diurna Disabili di sono stati nell anno periodi di lavoro straordinario. La situazione risulta al momento risolta in quanto è stata rivista l organizzazione del servizio. L organizzazione dei seguenti servizi basata sulla turnazione non consente la flessibilità dell orario: -RSA Foglizzo -Raf disabili diurna --Asilo Nido -Educativa territoriale -Residenze Anziani -Raf disabili diurna -SAD Le pause non sono chiaramente definite ma i lavoratori hanno una certa autonomia nella gestione delle stesse e giudicano questa flessibilità della pausa un aspetto positivo In molti servizi i lavoratori consumano i pasti con gli utenti durante l orario di lavoro. Questo aspetto non è da considerare una criticità in quanto risponde alle esigenze dell azienda ma anche alle richieste dei lavoratori. Si ritiene solo che nei servizi SAD le pause non siano chiaramente definite, dovuto a caratteristica del lavoro -Servizi psichiatria -Comunità Minori -Residenze Anziani -Ospedale e RSA Raf e CA disabili --Comunità terapeutica -Ospitalità Notturna -Servizi della psichiatria -Comunità Minori -Ospedale e RSA -Raf e CA disabili -residenze per anziani --comunità terapeutica -ospitalità notturna GRUPPO GRUPPO A GRUPPO B GRUPPO C GRUPPO D GRUPPO E GRUPPO F GRUPPO G (ospedale) 3 3 (RSA) GRUPPO H GRUPPO I GRUPPO L GRUPPO M GRUPPO N GRUPPO O GRUPPO P GRUPPO Q 2 (raf diurna) (fatt sociale) 8

19 CONTESTO DEL LAVORO FUNZIONE E CULTURA ORGANIZZATIVA N Si No 37 Diffusione organigramma aziendale 38 Presenza di procedure aziendali Diffusione delle procedure aziendali ai lavoratori Diffusione degli obiettivi aziendali ai lavoratori Presenza di un Sistema di gestione della sicurezza aziendale Presenza di un sistema di comunicazione aziendale (bacheca, internet, busta paga, volantini.) Effettuazione riunioni/incontri tra dirigenti e lavoratori Presenza di un piano formativo per la crescita professionale dei lavoratori Presenza di momenti di comunicazione dell azienda a tutto il personale Presenza di codice etico e di comportamento (esclusi codici disciplinari) Identificazione di un referente per l ascolto e la gestione dei casi di disagio lavorativo PUNTEGGIO FINALE NOTE Il personale lamenta la mancanza di un piano formativo per il settore uffici. Pur non essendo presente un vero e proprio Codice Etico il personale ritiene che ci siano delle regole di condotta e dei principi etici condivisi da tutti. Questo indicatore non è da ritenersi una criticità. Non esiste un unico referente per l ascolto e la gestione dei casi di disagio lavorativo. L eventuale disagio viene affrontato dal Coordinatore o a livello di riunioni di servizio. I lavoratori consultati ritengono comunque che l identificazione di un referente a livello di cooperativa non possa essere uno strumento idoneo alle caratteristiche stesse della cooperativa. Questo indicatore non è da ritenersi una criticità. GRUPPO GRUPPO A GRUPPO B GRUPPO C GRUPPO D GRUPPO GRUPPO F GRUPPO G E GRUPPO H GRUPPO I GRUPPO L GRUPPO M GRUPPO N GRUPPO O GRUPPO P GRUPPO Q 2 9

20 RUOLO NELL AMBITO DELL ORGANIZZAZIONE N Si No 48 I lavoratori conoscono la linea gerarchica aziendale 49 I ruoli sono chiaramente definiti 5 5 Vi è una sovrapposizione di ruoli differenti sulle stesse persone (capo turno/preposto/responsabile qualità) Accade di frequente che i dirigenti/preposti forniscano informazioni contrastanti circa il lavoro da svolgere PUNTEGGIO FINALE NOTE La conoscenza dei lavoratori sulla linea gerarchica aziendale è presente ma suscettibile di miglioramento -RSA di Foglizzo - Raf disabili diurna GRUPPO GRUPPO A GRUPPO B GRUPPO C GRUPPO D GRUPPO E GRUPPO F GRUPPO G (Osped.) (RSA) GRUPPO H GRUPPO I GRUPPO L GRUPPO M GRUPPO N GRUPPO O GRUPPO P GRUPPO Q EVOLUZIONE DELLA CARRIERA N Si No Sono definiti i criteri per l avanzamento di carriera Esistono sistemi di valutazione dei dirigenti/capi in relazione alla corretta gestione del personale subordinato Esistono sistemi di verifica del raggiungimento degli obiettivi di sicurezza PUNTEGGIO FINALE NOTE Il personale non sa rispondere alla domanda Il personale non sa rispondere alla domanda Esistono sistemi di verifica solo per alcuni obiettivi di sicurezza GRUPPO GRUPPO A GRUPPO B GRUPPO C GRUPPO D GRUPPO GRUPPO F GRUPPO G E GRUPPO H GRUPPO I GRUPPO L GRUPPO M GRUPPO N GRUPPO O GRUPPO P GRUPPO Q 2

21 AUTONOMIA DECISIONALE CONTROLLO DEL LAVORO N Si No Il lavoro dipende da compiti precedentemente svolti da altri I lavoratori hanno sufficiente autonomia per l esecuzione dei compiti I lavoratori hanno a disposizione le informazioni sulle decisioni aziendali relative al gruppo di lavoro Sono predisposti strumenti di partecipazione decisionale dei lavoratori alle scelte aziendali Sono presenti rigidi protocolli di supervisione sul lavoro svolto PUNTEGGIO FINALE NOTE Nei servizi nei quali l assistenza all utenze è multidisciplinare o d equipe (oss, infermiere, educatore, psichiatra, etc) il successo del lavoro del singolo dipende anche dalle caratteristiche del lavoro svolto dalle altre persone dell equipe. Il lavoro dipende da compiti precedentemente svolti da altri nei servizi: --minori residenziale -interspazio e CAG -residenze anziani -ospedale e rsa -RAF e CA disabili -RAF disabili diurna e CAD -SAD -Asilo Nido -ospitalità notturna -uffici comunità terapeutica uffici GRUPPO GRUPPO A GRUPPO B GRUPPO C GRUPPO D GRUPPO E GRUPPO F GRUPPO G GRUPPO H GRUPPO I GRUPPO L GRUPPO M GRUPPO N GRUPPO O GRUPPO P GRUPPO Q 2 2

22 RAPPORTI INTERPERSONALI SUL LAVORO N Si No Possibilità di comunicare con i dirigenti di grado superiore da parte dei lavoratori Vengono gestiti eventuali comportamenti prevaricatori o illeciti da parte dei superiori e dei colleghi Vi è la segnalazione frequente di conflitti e litigi PUNTEGGIO FINALE NOTE SAD (un servizio) GRUPPO GRUPPO A GRUPPO B GRUPPO C GRUPPO D GRUPPO E GRUPPO F GRUPPO G GRUPPO H GRUPPO I GRUPPO L GRUPPO M GRUPPO N GRUPPO O GRUPPO P GRUPPO Q INTERFACCIA CASA LAVORO CONCILIAZIONE VITA/LAVORO N Si No 63 Possibilità di effettuare la pausa pasto in luogo adeguato - mensa aziendale 64 Possibilità di orario flessibile Possibilità di raggiungere il posto di lavoro con mezzi pubblici Possibilità di svolgere lavoro parttime verticale/orizzontale PUNTEGGIO FINALE NOTE I seguenti servizi non hanno un luogo dedicato alla consumazione dei pasti: -Casa di Ospitalità notturna -SAD La flessibilità non è consentita nei servizi organizzati con le turnazioni (circa 5% del totale) Non hanno la possibilità di utilizzare i mezzi pubblici: -Educativa territoriale Interspazio e CAG -Residenze Anziani (alcune) -RSA Foglizzo -SAD -Convivenze Guidate di Nichelino Gli operatori dell Asilo Nido e della RAF disabili ritengono impossibile il part-time. Se il risultato finale è uguale a, nella TABELLA FINALE CONTESTO DEL LAVORO alla voce INTERFACCIA CASA LAVORO si inserisce il valore - Se il risultato finale è superiore a, nella TABELLA FINALE CONTESTO DEL LAVORO alla voce INTERFACCIA CASA LAVORO si inserisce il valore GRUPPO GRUPPO A GRUPPO B GRUPPO C GRUPPO D GRUPPO E GRUPPO F GRUPPO G GRUPPO H GRUPPO I GRUPPO L GRUPPO M GRUPPO N GRUPPO O GRUPPO P GRUPPO Q 22

23 IDENTIFICAZIONE DELLA CONDIZIONE DI RISCHIO GRUPPO A - (PSICHIATRIA RESIDENZIALE) INDICATORI AZIENDALI 25% 25 5% 5 % INDICATORI AZIENDALI PUNTEGGIO CONTENUTO DEL LAVORO Ambiente di lavoro ed attrezzature di lavoro Pianificazione dei compiti Carico di lavoro ritmo di lavoro Orario di lavoro PUNTEGGIO CONTESTO DEL LAVORO 25% 25 5% 5 % Funzione e cultura organizzativa Ruolo nell ambito dell organizzazione Evoluzione della carriera 2 3 Autonomia decisionale controllo del lavoro Rapporti interpersonali sul lavoro 2 3 Interfaccia casa lavoro conciliazione vita/lavoro PUNTEGGIO I punteggi delle 3 aree vengono sommati (secondo le indicazioni) e consentono di identificare il proprio posizionamento nella TABELLA DEI LIVELLI DI RISCHIO. AREA AREA INDICATORI AZIENDALI 2 CONTENUTO DEL LAVORO 6 CONTESTO DEL LAVORO PUNTEGGIO RISCHIO 9 23

24 IDENTIFICAZIONE DELLA CONDIZIONE DI RISCHIO GRUPPO B (PSICHIATRIA NON RESIDENZIALE) INDICATORI AZIENDALI 25% 25 5% 5 % INDICATORI AZIENDALI PUNTEGGIO CONTENUTO DEL LAVORO Ambiente di lavoro ed attrezzature di lavoro Pianificazione dei compiti Carico di lavoro ritmo di lavoro Orario di lavoro PUNTEGGIO CONTESTO DEL LAVORO 25% 25 5% 5 % Funzione e cultura organizzativa Ruolo nell ambito dell organizzazione Evoluzione della carriera 2 3 Autonomia decisionale controllo del lavoro Rapporti interpersonali sul lavoro 2 3 Interfaccia casa lavoro conciliazione vita/lavoro PUNTEGGIO I punteggi delle 3 aree vengono sommati (secondo le indicazioni) e consentono di identificare il proprio posizionamento nella TABELLA DEI LIVELLI DI RISCHIO. AREA AREA INDICATORI AZIENDALI 2 CONTENUTO DEL LAVORO 4 CONTESTO DEL LAVORO PUNTEGGIO RISCHIO 7 24

25 IDENTIFICAZIONE DELLA CONDIZIONE DI RISCHIO GRUPPO C (MINORI RESIDENZIALE) INDICATORI AZIENDALI 25% 25 5% 5 % INDICATORI AZIENDALI PUNTEGGIO CONTENUTO DEL LAVORO Ambiente di lavoro ed attrezzature di lavoro Pianificazione dei compiti Carico di lavoro ritmo di lavoro Orario di lavoro PUNTEGGIO CONTESTO DEL LAVORO 25% 25 5% 5 % Funzione e cultura organizzativa Ruolo nell ambito dell organizzazione Evoluzione della carriera 2 3 Autonomia decisionale controllo del lavoro Rapporti interpersonali sul lavoro 2 3 Interfaccia casa lavoro conciliazione vita/lavoro PUNTEGGIO I punteggi delle 3 aree vengono sommati (secondo le indicazioni) e consentono di identificare il proprio posizionamento nella TABELLA DEI LIVELLI DI RISCHIO. AREA AREA INDICATORI AZIENDALI 2 CONTENUTO DEL LAVORO 7 CONTESTO DEL LAVORO 2 PUNTEGGIO RISCHIO 25

26 IDENTIFICAZIONE DELLA CONDIZIONE DI RISCHIO GRUPPO D (MINORI e MINORI DISABILI NON RESIDENZIALE) INDICATORI AZIENDALI 25% 25 5% 5 % INDICATORI AZIENDALI PUNTEGGIO CONTENUTO DEL LAVORO Ambiente di lavoro ed attrezzature di lavoro Pianificazione dei compiti Carico di lavoro ritmo di lavoro Orario di lavoro PUNTEGGIO CONTESTO DEL LAVORO 25% 25 5% 5 % Funzione e cultura organizzativa Ruolo nell ambito dell organizzazione Evoluzione della carriera 2 3 Autonomia decisionale controllo del lavoro Rapporti interpersonali sul lavoro 2 3 Interfaccia casa lavoro conciliazione vita/lavoro PUNTEGGIO I punteggi delle 3 aree vengono sommati (secondo le indicazioni) e consentono di identificare il proprio posizionamento nella TABELLA DEI LIVELLI DI RISCHIO. AREA AREA INDICATORI AZIENDALI 2 CONTENUTO DEL LAVORO CONTESTO DEL LAVORO 2 PUNTEGGIO RISCHIO 4 26

27 IDENTIFICAZIONE DELLA CONDIZIONE DI RISCHIO GRUPPO E (ANZIANI RA,RAA,RAF) INDICATORI AZIENDALI 25% 25 5% 5 % INDICATORI AZIENDALI PUNTEGGIO CONTENUTO DEL LAVORO Ambiente di lavoro ed attrezzature di lavoro Pianificazione dei compiti Carico di lavoro ritmo di lavoro Orario di lavoro PUNTEGGIO CONTESTO DEL LAVORO 25% 25 5% 5 % Funzione e cultura organizzativa Ruolo nell ambito dell organizzazione Evoluzione della carriera 2 3 Autonomia decisionale controllo del lavoro Rapporti interpersonali sul lavoro 2 3 Interfaccia casa lavoro conciliazione vita/lavoro PUNTEGGIO I punteggi delle 3 aree vengono sommati (secondo le indicazioni) e consentono di identificare il proprio posizionamento nella TABELLA DEI LIVELLI DI RISCHIO. AREA AREA INDICATORI AZIENDALI 2 CONTENUTO DEL LAVORO CONTESTO DEL LAVORO 2 PUNTEGGIO RISCHIO 5 27

28 IDENTIFICAZIONE DELLA CONDIZIONE DI RISCHIO GRUPPO F (OSPEDALE) INDICATORI AZIENDALI 25% 25 5% 5 % INDICATORI AZIENDALI PUNTEGGIO CONTENUTO DEL LAVORO Ambiente di lavoro ed attrezzature di lavoro Pianificazione dei compiti Carico di lavoro ritmo di lavoro Orario di lavoro PUNTEGGIO CONTESTO DEL LAVORO 25% 25 5% 5 % Funzione e cultura organizzativa Ruolo nell ambito dell organizzazione Evoluzione della carriera 2 3 Autonomia decisionale controllo del lavoro Rapporti interpersonali sul lavoro 2 3 Interfaccia casa lavoro conciliazione vita/lavoro PUNTEGGIO I punteggi delle 3 aree vengono sommati (secondo le indicazioni) e consentono di identificare il proprio posizionamento nella TABELLA DEI LIVELLI DI RISCHIO. AREA AREA INDICATORI AZIENDALI 2 CONTENUTO DEL LAVORO 2 CONTESTO DEL LAVORO 3 PUNTEGGIO RISCHIO 7 28

29 IDENTIFICAZIONE DELLA CONDIZIONE DI RISCHIO GRUPPO F (RSA FOGLIZZO) INDICATORI AZIENDALI 25% 25 5% 5 % INDICATORI AZIENDALI PUNTEGGIO CONTENUTO DEL LAVORO Ambiente di lavoro ed attrezzature di lavoro Pianificazione dei compiti Carico di lavoro ritmo di lavoro Orario di lavoro PUNTEGGIO CONTESTO DEL LAVORO 25% 25 5% 5 % Funzione e cultura organizzativa Ruolo nell ambito dell organizzazione Evoluzione della carriera 2 3 Autonomia decisionale controllo del lavoro Rapporti interpersonali sul lavoro 2 3 Interfaccia casa lavoro conciliazione vita/lavoro PUNTEGGIO I punteggi delle 3 aree vengono sommati (secondo le indicazioni) e consentono di identificare il proprio posizionamento nella TABELLA DEI LIVELLI DI RISCHIO. AREA AREA INDICATORI AZIENDALI 2 CONTENUTO DEL LAVORO 8 CONTESTO DEL LAVORO 3 PUNTEGGIO RISCHIO 3 29

30 IDENTIFICAZIONE DELLA CONDIZIONE DI RISCHIO GRUPPO G (DISABILI RESIDENZIALE) INDICATORI AZIENDALI 25% 25 5% 5 % INDICATORI AZIENDALI PUNTEGGIO CONTENUTO DEL LAVORO Ambiente di lavoro ed attrezzature di lavoro Pianificazione dei compiti Carico di lavoro ritmo di lavoro Orario di lavoro PUNTEGGIO CONTESTO DEL LAVORO 25% 25 5% 5 % Funzione e cultura organizzativa Ruolo nell ambito dell organizzazione Evoluzione della carriera 2 3 Autonomia decisionale controllo del lavoro Rapporti interpersonali sul lavoro 2 3 Interfaccia casa lavoro conciliazione vita/lavoro PUNTEGGIO I punteggi delle 3 aree vengono sommati (secondo le indicazioni) e consentono di identificare il proprio posizionamento nella TABELLA DEI LIVELLI DI RISCHIO. AREA AREA INDICATORI AZIENDALI 2 CONTENUTO DEL LAVORO 2 CONTESTO DEL LAVORO 3 PUNTEGGIO RISCHIO 7 3

31 IDENTIFICAZIONE DELLA CONDIZIONE DI RISCHIO GRUPPO H (DISABILI NON RESIDENZIALI) INDICATORI AZIENDALI 25% 25 5% 5 % INDICATORI AZIENDALI PUNTEGGIO CONTENUTO DEL LAVORO Ambiente di lavoro ed attrezzature di lavoro Pianificazione dei compiti Carico di lavoro ritmo di lavoro Orario di lavoro PUNTEGGIO CONTESTO DEL LAVORO 25% 25 5% 5 % Funzione e cultura organizzativa Ruolo nell ambito dell organizzazione Evoluzione della carriera 2 3 Autonomia decisionale controllo del lavoro Rapporti interpersonali sul lavoro 2 3 Interfaccia casa lavoro conciliazione vita/lavoro PUNTEGGIO I punteggi delle 3 aree vengono sommati (secondo le indicazioni) e consentono di identificare il proprio posizionamento nella TABELLA DEI LIVELLI DI RISCHIO. AREA AREA INDICATORI AZIENDALI 2 CONTENUTO DEL LAVORO CONTESTO DEL LAVORO 3 PUNTEGGIO RISCHIO 6 3

32 IDENTIFICAZIONE DELLA CONDIZIONE DI RISCHIO GRUPPO H (CAD FATTORIA SOCIALE) INDICATORI AZIENDALI 25% 25 5% 5 % INDICATORI AZIENDALI PUNTEGGIO CONTENUTO DEL LAVORO Ambiente di lavoro ed attrezzature di lavoro Pianificazione dei compiti Carico di lavoro ritmo di lavoro Orario di lavoro PUNTEGGIO CONTESTO DEL LAVORO 25% 25 5% 5 % Funzione e cultura organizzativa Ruolo nell ambito dell organizzazione Evoluzione della carriera 2 3 Autonomia decisionale controllo del lavoro Rapporti interpersonali sul lavoro 2 3 Interfaccia casa lavoro conciliazione vita/lavoro PUNTEGGIO I punteggi delle 3 aree vengono sommati (secondo le indicazioni) e consentono di identificare il proprio posizionamento nella TABELLA DEI LIVELLI DI RISCHIO. AREA AREA INDICATORI AZIENDALI 2 CONTENUTO DEL LAVORO 2 CONTESTO DEL LAVORO 2 PUNTEGGIO RISCHIO 6 32

33 IDENTIFICAZIONE DELLA CONDIZIONE DI RISCHIO GRUPPO I (ASSISTENZA DOMICILIARE) INDICATORI AZIENDALI 25% 25 5% 5 % INDICATORI AZIENDALI PUNTEGGIO CONTENUTO DEL LAVORO Ambiente di lavoro ed attrezzature di lavoro Pianificazione dei compiti Carico di lavoro ritmo di lavoro Orario di lavoro PUNTEGGIO CONTESTO DEL LAVORO 25% 25 5% 5 % Funzione e cultura organizzativa Ruolo nell ambito dell organizzazione Evoluzione della carriera 2 3 Autonomia decisionale controllo del lavoro Rapporti interpersonali sul lavoro 2 3 Interfaccia casa lavoro conciliazione vita/lavoro PUNTEGGIO I punteggi delle 3 aree vengono sommati (secondo le indicazioni) e consentono di identificare il proprio posizionamento nella TABELLA DEI LIVELLI DI RISCHIO. AREA AREA INDICATORI AZIENDALI 2 CONTENUTO DEL LAVORO CONTESTO DEL LAVORO 3 33

34 PUNTEGGIO RISCHIO 6 IDENTIFICAZIONE DELLA CONDIZIONE DI RISCHIO GRUPPO L (ADULTI RESIDENZIALE) INDICATORI AZIENDALI 25% 25 5% 5 % INDICATORI AZIENDALI PUNTEGGIO CONTENUTO DEL LAVORO Ambiente di lavoro ed attrezzature di lavoro Pianificazione dei compiti Carico di lavoro ritmo di lavoro Orario di lavoro PUNTEGGIO CONTESTO DEL LAVORO 25% 25 5% 5 % Funzione e cultura organizzativa Ruolo nell ambito dell organizzazione Evoluzione della carriera 2 3 Autonomia decisionale controllo del lavoro Rapporti interpersonali sul lavoro 2 3 Interfaccia casa lavoro conciliazione vita/lavoro PUNTEGGIO I punteggi delle 3 aree vengono sommati (secondo le indicazioni) e consentono di identificare il proprio posizionamento nella TABELLA DEI LIVELLI DI RISCHIO. AREA AREA INDICATORI AZIENDALI 2 CONTENUTO DEL LAVORO 4 CONTESTO DEL LAVORO 3 34

35 PUNTEGGIO RISCHIO 9 IDENTIFICAZIONE DELLA CONDIZIONE DI RISCHIO GRUPPO M (COMUNITA TERAPEUTICA) INDICATORI AZIENDALI 25% 25 5% 5 % INDICATORI AZIENDALI PUNTEGGIO CONTENUTO DEL LAVORO Ambiente di lavoro ed attrezzature di lavoro Pianificazione dei compiti Carico di lavoro ritmo di lavoro Orario di lavoro PUNTEGGIO CONTESTO DEL LAVORO 25% 25 5% 5 % Funzione e cultura organizzativa Ruolo nell ambito dell organizzazione Evoluzione della carriera 2 3 Autonomia decisionale controllo del lavoro Rapporti interpersonali sul lavoro 2 3 Interfaccia casa lavoro conciliazione vita/lavoro PUNTEGGIO I punteggi delle 3 aree vengono sommati (secondo le indicazioni) e consentono di identificare il proprio posizionamento nella TABELLA DEI LIVELLI DI RISCHIO. AREA AREA INDICATORI AZIENDALI 2 CONTENUTO DEL LAVORO 8 CONTESTO DEL LAVORO 2 35

36 PUNTEGGIO RISCHIO 2 36

37 IDENTIFICAZIONE DELLA CONDIZIONE DI RISCHIO GRUPPO N (CASA DI OSPITALITA NOTTURNA) INDICATORI AZIENDALI 25% 25 5% 5 % INDICATORI AZIENDALI PUNTEGGIO CONTENUTO DEL LAVORO Ambiente di lavoro ed attrezzature di lavoro Pianificazione dei compiti Carico di lavoro ritmo di lavoro Orario di lavoro PUNTEGGIO CONTESTO DEL LAVORO 25% 25 5% 5 % Funzione e cultura organizzativa Ruolo nell ambito dell organizzazione Evoluzione della carriera 2 3 Autonomia decisionale controllo del lavoro Rapporti interpersonali sul lavoro 2 3 Interfaccia casa lavoro conciliazione vita/lavoro PUNTEGGIO I punteggi delle 3 aree vengono sommati (secondo le indicazioni) e consentono di identificare il proprio posizionamento nella TABELLA DEI LIVELLI DI RISCHIO. AREA AREA INDICATORI AZIENDALI 2 CONTENUTO DEL LAVORO 9 CONTESTO DEL LAVORO 2 PUNTEGGIO RISCHIO 3 37

38 IDENTIFICAZIONE DELLA CONDIZIONE DI RISCHIO GRUPPO O (ASILO) INDICATORI AZIENDALI 25% 25 5% 5 % INDICATORI AZIENDALI PUNTEGGIO CONTENUTO DEL LAVORO Ambiente di lavoro ed attrezzature di lavoro Pianificazione dei compiti Carico di lavoro ritmo di lavoro Orario di lavoro PUNTEGGIO CONTESTO DEL LAVORO 25% 25 5% 5 % Funzione e cultura organizzativa Ruolo nell ambito dell organizzazione Evoluzione della carriera 2 3 Autonomia decisionale controllo del lavoro Rapporti interpersonali sul lavoro 2 3 Interfaccia casa lavoro conciliazione vita/lavoro PUNTEGGIO I punteggi delle 3 aree vengono sommati (secondo le indicazioni) e consentono di identificare il proprio posizionamento nella TABELLA DEI LIVELLI DI RISCHIO. AREA AREA INDICATORI AZIENDALI 2 CONTENUTO DEL LAVORO 6 CONTESTO DEL LAVORO 2 PUNTEGGIO RISCHIO 38

39 IDENTIFICAZIONE DELLA CONDIZIONE DI RISCHIO GRUPPO P (SERVIZI SOCIALI) INDICATORI AZIENDALI 25% 25 5% 5 % INDICATORI AZIENDALI PUNTEGGIO CONTENUTO DEL LAVORO Ambiente di lavoro ed attrezzature di lavoro Pianificazione dei compiti Carico di lavoro ritmo di lavoro Orario di lavoro PUNTEGGIO CONTESTO DEL LAVORO 25% 25 5% 5 % Funzione e cultura organizzativa Ruolo nell ambito dell organizzazione Evoluzione della carriera 2 3 Autonomia decisionale controllo del lavoro Rapporti interpersonali sul lavoro 2 3 Interfaccia casa lavoro conciliazione vita/lavoro PUNTEGGIO I punteggi delle 3 aree vengono sommati (secondo le indicazioni) e consentono di identificare il proprio posizionamento nella TABELLA DEI LIVELLI DI RISCHIO. AREA AREA INDICATORI AZIENDALI 2 CONTENUTO DEL LAVORO 5 CONTESTO DEL LAVORO 2 PUNTEGGIO RISCHIO 9 39

40 IDENTIFICAZIONE DELLA CONDIZIONE DI RISCHIO GRUPPO Q (UFFICI) INDICATORI AZIENDALI 25% 25 5% 5 % INDICATORI AZIENDALI PUNTEGGIO CONTENUTO DEL LAVORO Ambiente di lavoro ed attrezzature di lavoro Pianificazione dei compiti Carico di lavoro ritmo di lavoro Orario di lavoro PUNTEGGIO CONTESTO DEL LAVORO 25% 25 5% 5 % Funzione e cultura organizzativa Ruolo nell ambito dell organizzazione Evoluzione della carriera 2 3 Autonomia decisionale controllo del lavoro Rapporti interpersonali sul lavoro 2 3 Interfaccia casa lavoro conciliazione vita/lavoro PUNTEGGIO I punteggi delle 3 aree vengono sommati (secondo le indicazioni) e consentono di identificare il proprio posizionamento nella TABELLA DEI LIVELLI DI RISCHIO. AREA AREA INDICATORI AZIENDALI 2 CONTENUTO DEL LAVORO 4 CONTESTO DEL LAVORO 4 PUNTEGGIO RISCHIO 4

41 TABELLA DI LETTURA RIASSUNTIVA: PUNTEGGIO RISCHIO SERVIZIO GRUPPO A GRUPPO B GRUPPO C GRUPPO D GRUPPO E GRUPPO F GRUPPO F GRUPPO G PUNTEGGIO (ospedale) 3 (RSA) 6 SERVIZIO GRUPPO H GRUPPO H GRUPPO GRUPPO L GRUPPO M GRUPPO N GRUPPO O GRUPPO P GRUPPO Q I PUNTEGGIO 6 6 (fatt soc) DA A LIVELLO DI RISCHIO NOTE COOP FRASSATI 7 RISCHIO 25% L analisi degli indicatori non evidenzia particolari condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro. Nel caso in cui la valutazione preliminare del rischio da stress lavoro-correlato identifichi un rischio non rilevante, tale risultato va riportato nel DVR e si dovrà prevedere un piano di monitoraggio, ad esempio anche attraverso un periodico controllo dell andamento degli eventi sentinella RISCHIO 5% L analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress lavorocorrelato; vanno adottate azioni correttive e successivamente va verificata l efficacia degli interventi stessi; in caso di inefficacia, si procede, alla fase di valutazione approfondita. Per ogni condizione identificata con punteggio, si devono adottare adeguate azioni correttive (ad es. interventi organizzativi, tecnici, procedurali, comunicativi, formativi) riferite, in modo specifico, agli indicatori di contenuto e/o di contesto che presentano i valori di rischio più elevato. Successivamente va verificata, anche attraverso un monitoraggio effettuato con le stesse liste di controllo, l efficacia delle azioni correttive; se queste ultime risultano inefficaci, si passa alla valutazione approfondita RISCHIO + di 5% L analisi degli indicatori evidenzia una situazione di alto rischio stress lavoro-correlato tale da richiedere il ricorso ad azioni correttive immediate. Si adottano le azioni correttive corrispondenti alle criticità rilevate; successivamente va verificata l efficacia degli interventi correttivi; in caso di inefficacia, si procede alla fase di valutazione approfondita. Per ogni condizione identificata con punteggio, riferito ad una singola area, si devono adottare adeguate azioni correttive (ad es. interventi organizzativi, tecnici, procedurali, comunicativi, formativi) riferite in modo specifico agli indicatori di contesto e/o di contenuto con i valori di rischio stress più elevato. Successivamente va verificata, anche attraverso un monitoraggio effettuato con le stesse liste di controllo, l efficacia delle azioni correttive; se queste ultime risultano inefficaci, si passa alla valutazione approfondita. 4

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