REGIONE LAZIO GIUNTA REGIONALE STRUTTURA PROPONENTE. OGGETTO: Schema di deliberazione concernente: ASSESSORATO PROPONENTE DI CONCERTO

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1 REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N. DEL /10/2016 GIUNTA REGIONALE PROPOSTA N DEL 06/10/2016 STRUTTURA PROPONENTE Direzione Regionale: PROGRAM. ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO Area: RAGIONERIA ED ENTRATE Prot. n. del OGGETTO: Schema di deliberazione concernente: Approvazione schema Protocollo d'intesa con il Comando Regionale Lazio della Guardia di Finanza ai fini del coordinamento dei controlli e dello scambio d'informazioni in materia di finanziamenti dei fondi comunitari. (FREDI FLAVIA) (DI POGGIOVALLE VINCENZO) (G. DELL'ARNO) (MARAFINI MARCO) L' ESTENSORE IL RESP. PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE RESPONSABILE IL DIRETTORE REGIONALE ASSESSORATO PROPONENTE POLITICHE DEL BILANCIO, PATRIMONIO E DEMANIO (Sartore Alessandra) L'ASSESSORE DI CONCERTO ALL'ESAME PREVENTIVO COMM.NE CONS.RE COMMISSIONE CONSILIARE: Data dell' esame: VISTO PER COPERTURA FINANZIARIA: IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE REGIONALE PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO con osservazioni senza osservazioni SEGRETERIA DELLA GIUNTA Data di ricezione: 17/10/2016 prot. 647 ISTRUTTORIA: IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE COMPETENTE IL SEGRETARIO DELLA GIUNTA IL PRESIDENTE Pagina 1 / 4 Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI

2 Oggetto: Approvazione schema Protocollo d intesa con il Comando Regionale Lazio della Guardia di Finanza ai fini del coordinamento dei controlli e dello scambio d informazioni in materia di finanziamenti dei fondi comunitari. LA GIUNTA REGIONALE SU PROPOSTA dell Assessore alle Politiche del Bilancio, Patrimonio e Demanio. VISTO: - il Regolamento (CE) n. 2035/05 del 12 dicembre 2005, che modifica il Regolamento (CE) n. 1681/94 dell 11 luglio 1994, relativo alle irregolarità ed al recupero delle somme indebitamente pagate nell ambito del finanziamento delle politiche comunitarie nonché all organizzazione di un sistema d informazione in questo settore; - il Regolamento (CE/EURATOM) n. 2988/95 del 18 dicembre 1995 relativo alla tutela degli interessi finanziari delle Comunità; - il Regolamento (CE/EURATOM) n. 2185/96 dell 11 novembre 1996 relativo ai controlli ed alle verifiche sul posto effettuati dalla Commissione ai fini della tutela degli interessi finanziari delle Comunità europee contro le frodi e altre irregolarità; - il Regolamento (CE) n. 1083/06 dell 11 luglio 2006, recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione, concernente il periodo di programmazione ; - il Regolamento (CE) 846/09 dell 1 settembre 2009 di modifica del Regolamento (CE) n. 1828/06 dell 8 dicembre 2006, che stabilisce le modalità di applicazione del Regolamento (CE) n. 1083/06, per quanto riguarda i sistemi di gestione e di controllo dei contributi concessi nell ambito dei Fondi Strutturali nel periodo di programmazione ; - il Regolamento (UE/EURATOM) n. 966/12 del 25 ottobre 2012 che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'unione; - il Regolamento (CE/EURATOM) n. 883/13 del 11 settembre 2013 relativo alle indagini svolte dall Ufficio europeo lotta antifrode (OLAF); - il Regolamento (UE) n. 1303/13 del 17 dicembre 2013, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca nel periodo di programmazione ; - il Regolamento delegato (UE) n. 480/14 del 3 marzo 2014 che integra il Regolamento (CE) n. 1303/13 del 17 dicembre 2013; - il Regolamento di esecuzione (UE) n. 1011/14 del 22 settembre 2014, recante modalità di esecuzione del Regolamento (UE) n. 1303/13 per quanto riguarda i modelli per la presentazione di determinate informazioni alla Commissione e le norme dettagliate concernenti gli scambi di Pagina 2 / 4

3 informazioni tra beneficiari e Autorità di Gestione, Autorità di Certificazione, Autorità di Audit e Organismi Intermedi; - il Regolamento di esecuzione (UE) n. 1974/2015 dell'8 luglio 2015 che stabilisce la frequenza e il formato della segnalazione di irregolarità riguardanti il Fondo europeo di sviluppo regionale, il Fondo sociale europeo, il Fondo di coesione e il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, a norma del regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio - il Regolamento delegato (UE) n. 1970/2015 dell'8 luglio 2015 che integra il regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio con disposizioni specifiche sulla segnalazione di irregolarità relative al Fondo europeo di sviluppo regionale, al Fondo sociale europeo, al Fondo di coesione e al Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca - la Legge 31 dicembre 1996 n. 675, relativa alla tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali; - il Decreto Legislativo del 30 giugno 2003, n. 196, relativo alla tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali; - la Direttiva 95/46/CE del 24 ottobre 1995, relativa alla tutela delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati; - la D.G.R. n. 295/2004 del 16 aprile 2004, ad oggetto Protocollo d intesa con il Comando Regionale Lazio della Guardia di Finanza ai fini del coordinamento dei controlli e dello scambio d informazioni in materia di finanziamenti dei fondi comunitari. Approvazione schema. CONSTATATO che il Comando Regionale Lazio della Guardia di Finanza, chiamato istituzionalmente ad effettuare controlli amministrativo-contabili e fiscali diretti a prevenire e contrastare possibili utilizzi fraudolenti delle risorse pubbliche, ha già sottoscritto con la Regione Lazio un Protocollo d Intesa approvato con la D.G.R. n. 295/2004; PREMESSO: - che, la Regione, nell ambito delle precedenti Programmazioni FSE e , con DGR n. 295/04, ha sottoscritto un Protocollo d Intesa con il Comando Regionale Lazio della Guardia di Finanza, ai fini del coordinamento dei controlli e dello scambio di informazioni in materia dei finanziamenti dei Fondi Comunitari; - che, anche nell ambito degli interventi cofinanziati dai Fondi Strutturali comunitari a valere sulle Programmazioni e , la gestione e il controllo dei suddetti interventi deve avvenire in conformità a quanto previsto dai Regolamenti comunitari per quanto attiene alle procedure di spesa e all ammissibilità dei costi; - che, al fine di disporre di idonei strumenti per il miglioramento dell efficacia e dell efficienza dell azione amministrativa appare opportuno definire una cornice di collaborazione con il Comando Regionale Lazio della Guardia di Finanza diretta a determinare condizioni per ottimizzare le risorse disponibili al fine di assicurare la massima trasparenza nella gestione degli interventi cofinanziati dai Fondi Strutturali; Pagina 3 / 4

4 CONSIDERATO: - che è reciproco interesse potenziare le attività di cooperazione in materia di interventi cofinanziati dai Fondi Strutturali comunitari al fine di garantire la massima legalità ed efficacia nell erogazione e nell utilizzo delle risorse pubbliche e nell intraprendere azioni di prevenzione dei fenomeni illeciti; - che l'obiettivo che si è prefissata la Regione Lazio è quello di migliorare il rafforzamento delle strategie antifrode, soprattutto in chiave di prevenzione dei fenomeni illeciti dei casi di irregolarità e di frode e di tutela della legalità e l efficacia complessiva dei controlli in materia di finanziamenti delle politiche strutturali, di coesione e sociali dell Unione Europea; RITENUTO opportuno sottoscrivere il protocollo; DATO ATTO che il presente provvedimento non è soggetto alla procedura di concertazione con le parti sociali; all unanimità D E L I B E R A di approvare lo schema di protocollo d intesa, allegato alla presente e della quale costituisce parte integrante, da sottoscrivere dal Presidente della Giunta Regionale con il Comando Regionale Lazio della Guardia di Finanza. Pagina 4 / 4

5 PROTOCOLLO D INTESA TRA LA REGIONE LAZIO E IL COMANDO REGIONALE LAZIO DELLA GUARDIA DI FINANZA AI FINI DEL COORDINAMENTO DEI CONTROLLI E DELLO SCAMBIO D INFORMAZIONI IN MATERIA DI FINANZIAMENTI DEI FONDI COMUNITARI tra La Regione Lazio, di seguito denominata Regione rappresentata dal Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, nato a il., domiciliato per la carica in Roma presso la sede della Giunta Regionale in via Cristoforo Colombo, 212, 00147, e Il Comando Regionale Lazio della Guardia di Finanza, di seguito denominato Guardia di Finanza - rappresentato dal Comandante Regionale,.., nato a. il e residente per la carica in PREMESSO - che la Regione Lazio, nell ambito delle sue competenze istituzionali, ha interesse a perseguire il rafforzamento degli interventi a tutela della legalità dell azione amministrativa relativa all utilizzo di risorse pubbliche; - che la Regione, nell ambito delle precedenti Programmazioni FSE e , con DGR n. 295/04, ha sottoscritto un Protocollo d Intesa con il Comando Regionale Lazio della Guardia di Finanza, ai fini del coordinamento dei controlli e dello scambio di informazioni in materia dei finanziamenti dei Fondi Comunitari; - che, anche nell ambito degli interventi cofinanziati dai Fondi Strutturali comunitari a valere sulle Programmazioni e , la gestione e il controllo dei suddetti interventi deve avvenire in conformità a quanto previsto dai Regolamenti comunitari per quanto attiene alle procedure di spesa e all ammissibilità dei costi; - che la Commissione Europea ha posto come punto cardine della Programmazione la necessità che gli Stati Membri rafforzino le strategie antifrode rivolte alla prevenzione dei fenomeni illeciti; - che la Regione Lazio, nell ambito delle competenze delle singole Autorità di Gestione dei Fondi comunitari, è tenuta all implementazione di un apposito strumento informatico dell Ufficio Europeo per la Lotta Antifrode (OLAF), denominato Irregularity Management System (IMS) attraverso il quale vengono comunicati alla Commissione i casi di irregolarità e di frode; - che la Guardia di Finanza, ai sensi dell articolo 3 comma 1 del D.Lgs 19 marzo 2001 n. 68, in relazione alle proprie competenze in materia economica e finanziaria, è chiamata ad effettuare controlli amministrativo contabili e fiscali diretti a prevenire ed a 1

6 contrastare possibili utilizzi fraudolenti delle risorse pubbliche, collaborando, altresì, con gli Organi Istituzionali, Autorità indipendenti ed Enti di Pubblico interesse; - che la Guardia di Finanza esplica le proprie funzioni di controllo anche sui cofinanziamenti comunitari in base al principio di assimilazione di cui all art. 280, comma 2 del Trattato che istituisce la Comunità Europea, in virtù del quale gli Stati Membri adottano, a tutela delle risorse comunitarie, le stesse misure che adottano a tutela delle risorse nazionali; - che la Guardia di Finanza ha un ruolo fondamentale nel sistema dei controlli volti agli interessi finanziari dell UE, ponendo in essere una costante ed incisiva azione di prevenzione e repressione delle frodi; - che tra i compiti istituzionali della Guardia di Finanza vi è il contrasto delle varie forme di illegalità che recano pregiudizio alle uscite del bilancio dell Unione Europea; - che è reciproco interesse cooperare per ottimizzare l impiego delle risorse comunitarie e per assicurare la massima trasparenza nella gestione degli interventi cofinanziati dai Fondi Strutturali comunitari, ciò anche al fine di: consentire, così come disposto dai Regolamenti CE 1083/2006 dell 11 luglio 2006 e 1303/2013 del 17 dicembre 2013 gli Stati Membri prevengono, individuano e correggono le irregolarità e recuperano gli importi indebitamente versati compresi, se del caso, gli interessi di mora, il recupero delle somme indebitamente percepite in seguito ad abusi o negligenze nell ambito del finanziamento delle politiche comunitarie; assolvere all obbligo della immediata comunicazione alla Commissione delle irregolarità accertate (Regolamento CE 1828/2006 e Regolamento CE 1303/13); favorire ogni opportuna sinergia nell espletamento delle attività di controllo di rispettiva competenza. VISTI - il Regolamento (CE) n. 2035/05 del 12 dicembre 2005, che modifica il Regolamento (CE) n. 1681/94 dell 11 luglio 1994, relativo alle irregolarità ed al recupero delle somme indebitamente pagate nell ambito del finanziamento delle politiche comunitarie nonché all organizzazione di un sistema d informazione in questo settore; - il Regolamento (CE/EURATOM) n. 2988/95 del 18 dicembre 1995 relativo alla tutela degli interessi finanziari delle Comunità; - il Regolamento (CE/EURATOM) n. 2185/96 dell 11 novembre 1996 relativo ai controlli ed alle verifiche sul posto effettuati dalla Commissione ai fini della tutela degli interessi finanziari delle Comunità europee contro le frodi e altre irregolarità; - il Regolamento (CE) n. 1083/06 dell 11 luglio 2006, recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione, concernente il periodo di programmazione ; - il Regolamento (CE) 846/09 del 1 settembre 2009 di modifica del Regolamento (CE) n. 1828/06 dell 8 dicembre 2006, che stabilisce le modalità di applicazione del Regolamento (CE) n. 1083/06, per quanto riguarda i sistemi di gestione e di controllo 2

7 dei contributi concessi nell ambito dei Fondi Strutturali nel periodo di programmazione ; - il Regolamento (CE/EURATOM) n. 966/12 del 25 ottobre 2012 che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'unione; - il Regolamento (CE/EURATOM) n. 883/13 del 11 settembre 2013 relativo alle indagini svolte dall Ufficio europeo lotta antifrode (OLAF); - il Regolamento (CE) n. 1303/13 del 17 dicembre 2013, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca nel periodo di programmazione ; - il Regolamento (CE) n. 480/14 del 3 marzo 2014 che integra il Regolamento (CE) n. 1303/13 del 17 dicembre 2013; - il Regolamento (CE) n. 1011/14 del 22 settembre 2014, recante modalità di esecuzione del Regolamento (CE) n. 1303/13 per quanto riguarda i modelli per la presentazione di determinate informazioni alla Commissione e le norme dettagliate concernenti gli scambi di informazioni tra beneficiari e Autorità di Gestione, Autorità di Certificazione, Autorità di Audit e Organismi Intermedi; - la Legge 23 aprile 1959 n. 189 concernente l ordinamento del Corpo della Guardia di Finanza; - la Legge 31 dicembre 1996 n. 675, relativa alla tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali; - la Legge 21 dicembre 1999 n. 526, recante disposizioni per l adempimento di obblighi derivanti dall appartenenza dell Italia alle Comunità europee, che attribuisce per la tutela degli interessi finanziari comunitari, alla Guardia di Finanza poteri di indagine per l accertamento e la repressione delle violazioni in danno all Unione Europea e di quelle lesive del bilancio nazionale connesse alle prime; - il Decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973 n. 600, in particolare l articolo 36, comma 4, concernente le comunicazioni alla Guardia di Finanza di dati e notizie acquisiti da soggetti pubblici incaricati istituzionalmente di svolgere attività ispettiva o di vigilanza; - il Decreto Legislativo del 31 marzo 1998 n. 123 ed in particolare gli articoli 9 e 11, in materia rispettivamente di: revoca dei benefici e sanzioni; di monitoraggio e valutazione di efficacia degli interventi; - il Decreto Legislativo del 19 marzo 2001, n. 68 recante Adeguamento dei compiti del corpo della Guardia di Finanza ed in particolare quanto disposto dagli articoli 2 e 3, i quali prevedono tra i compiti istituzionali della Guardia di Finanza, la tutela del Bilancio dello Stato e dell Unione Europea e la collaborazione, a tali fini, con Organi ed Enti Nazionali; 3

8 - il Decreto Legislativo del 30 giugno 2003, n. 196, relativo alla tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali; - la Direttiva 95/46/CE del 24 ottobre 1995, relativa alla tutela delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati; - la Circolare del 12 ottobre 2007 della Presidenza del Consiglio dei Ministri (pubblicata sulla G.U. n. 240 del 15 ottobre 2007), che stabilisce modalità di comunicazione alla Commissione Europea delle irregolarità e frodi a danno del Bilancio Comunitario; - la Circolare n del 1 ottobre 2008 del Comando Generale del Corpo della Guardia di Finanza avente ad oggetto Flusso di comunicazioni in materia di indebite percezioni di finanziamenti comunitari e successive integrazioni, CONSIDERATO - che gli articoli 2, paragrafo 1, e 8, paragrafo 2, del Regolamento (CE/EURATOM) n. 2988/95 del 18 dicembre 1995, dispongono che i controlli devono avere carattere effettivo, proporzionato e dissuasivo ed essere adeguati alle specificità di ciascun settore, tenendo conto delle prassi e delle strutture esistenti negli Stati Membri; - che l'articolo 1 comma 2, del Regolamento (CE/EURATOM) n. 883/13 del 11 settembre 2013, prevede che l'olaf promuova e coordini, con gli Stati Membri e tra essi, la condivisione di esperienze operative e di migliori pratiche procedurali, nel settore della tutela degli interessi finanziari dell'unione e sostenga azioni comuni contro le frodi; - che l articolo 125 paragrafo 4, lettera c) del Regolamento CE 1303/2013, dispone che le Autorità di Gestione dei Fondi Strutturali istituiscano misure antifrode efficaci e proporzionate, tenendo conto dei rischi individuati; - che con D.G.R. 295/2004, è stata avviata, già per le Programmazioni Comunitarie e , una fattiva cooperazione tra la Regione Lazio e la Guardia di Finanza in materia di controlli su interventi cofinanziati dai Fondi Strutturali comunitari; - che è di reciproco interesse potenziare le attività di cooperazione anche nelle Programmazioni Comunitarie e , al fine di garantire la massima legalità ed efficacia nell erogazione e nell utilizzo delle risorse pubbliche, CONVENGONO E STIPULANO QUANTO SEGUE ART.1 (Oggetto) 1. Il presente Protocollo d Intesa regola le attività di collaborazione tra la Guardia di Finanza e la Regione, nel rispetto delle competenze istituzionali assegnate dall ordinamento vigente, al fine di migliorare: a) il rafforzamento delle strategie antifrode, soprattutto in chiave di prevenzione dei fenomeni illeciti dei casi di irregolarità e di frode e di tutela della legalità; b) l efficacia complessiva dei controlli in materia di finanziamenti delle politiche strutturali, di coesione e sociali dell Unione Europea. 4

9 ART.2 (Referenti Operativi) 1. Sul piano operativo, il coordinamento e il corretto funzionamento dei meccanismi di collaborazione, sarà assicurato: a) per la Regione, dal Direttore (o altra carica) della Cabina di Regia istituita presso la Direzione Regionale Programmazione Economica, Bilancio, Demanio e Patrimonio; b) per la Guardia di Finanza, dal Capo Ufficio Operazioni del Comando Regionale Lazio che potrà essere coadiuvato dal Comandante del Gruppo Tutela Spesa Pubblica del Nucleo Polizia Tributaria di Roma. 1. La Regione: ART.3 (Linee Programmatiche e di attuazione) a) si impegna a rendere disponibili al Corpo: (1) l elenco dei beneficiari dei finanziamenti comunitari, comunicandone eventuali aggiornamenti e/o rettifiche; (2) ai sensi delle norme vigenti, gli atti e le notizie inerenti alla concessione dei finanziamenti ed all attuazione dei progetti cofinanziati con le risorse a valere sui diversi Programmi Operativi Regionali vigenti anche prevedendo l accesso diretto per la Guardia di Finanza alle Banche Dati dei finanziamenti comunitari previa verifica della fattibilità tecnica; (3) al fine di evitare la sovrapposizione e/o la reiterazione dei controlli sugli stessi soggetti, l elenco dei beneficiari sottoposti a controlli individuati a seguito del campionamento effettuato sui progetti cofinanziati dai POR vigenti; b) provvede, a seguito dell esercizio delle proprie funzioni di vigilanza e controllo a: (1) comunicare fatti rilevati che possono considerarsi violazioni tributarie, al competente Comando Provinciale della Guardia di Finanza, fornendo l eventuale documentazione atta a comprovare tali fatti (DPR n. 600/1973 e D.Lgs. n. 68/01); (2) segnalare sulla base di concreti indizi di rischio dati e notizie che possano evidenziare ipotesi di illecito già delineato nei loro tratti essenziali, al Referente operativo del Corpo, per i necessari approfondimenti; c) promuove, nell ambito delle competenze delle Autorità di Gestione dei singoli Fondi, le modalità di aggiornamento e l omogeneizzazione di dati e notizie dei singoli casi di irregolarità/frode riferiti in particolare allo stato dei procedimenti giudiziari, in linea con quanto previsto dai Regolamenti UE; 2. La Guardia di Finanza, si impegna: a) per evitare eventuali sovrapposizioni di interventi presso gli stessi soggetti, a comunicare, successivamente all avvio, l effettuazione di accessi, ispezioni e verifiche nei confronti dei beneficiari di cofinanziamenti gestiti dalla Regione controllati ai sensi della normativa vigente; b) qualora accerti violazioni di natura amministrativa, nonché nel caso di rilievi penalmente rilevanti d interesse ai fini del presente protocollo previo nulla osta dell Autorità Giudiziaria - a darne comunicazione alla Regione indicando anche le disposizioni violate, la natura e l entità della spesa, il momento o il periodo in cui è 5

10 stata commessa l irregolarità, le modalità di perpetrazione dell infrazione, la possibilità di recupero, la data in cui è stata accertata la violazione, l identità delle persone fisiche e giuridiche implicate. 3. Nel rispetto delle reciproche attribuzioni, le Parti s impegnano a: a) intrattenere un rapporto di puntuale e fattiva collaborazione tale da snellire l attività di controllo; in particolare, la Regione segnalerà: (1) l apertura di controlli; (2) i soggetti nei confronti dei quali, a seguito dei controlli finanziari, emergano possibili collegamenti con fenomeni di rilevanza penale; b) comunicare rispettivamente, attraverso i punti di contatto convenuti, ogni informazione che, acquisita nel contesto delle reciproche attività istituzionali, possa essere utile al fine di avviare nuovi controlli o approfondire controlli già in atto. In particolare, qualora nel corso di controlli amministrativi eseguiti dalla Regione Lazio emergano sistemi di frode di rilevanza penale particolarmente complessi tali da richiedere un approccio tipico delle investigazioni di polizia economicofinanziaria, la stessa informa, tempestivamente ed attraverso i rispettivi punti di contatto, la Guardia di Finanza affinché possano essere prontamente avviate le indagini del caso; c) concordare opportune modalità per lo scambio di informazioni per via telematica. ART.4 (Azioni Comuni) 1. La Guardia di Finanza e la Regione possono, di concerto, definire ed attuare, nell esercizio e nel rispetto delle diverse competenze, azioni comuni finalizzate al contrasto delle irregolarità in materia di Fondi comunitari, nonché forme particolari di collaborazione operativa che, nell ambito delle rispettive attività istituzionali, consentano di massimizzare l efficacia degli interventi, nel settore di entrambe le Amministrazioni. 2. La Guardia di Finanza e la Regione si impegnano a valutare lo sviluppo di iniziative dirette alla formazione ed alla specializzazione del personale impiegato nell attività ispettiva di competenza, per favorire la circolazione delle casistiche più frequenti di errore, delle metodologie criminali e delle buone prassi di controllo maturate nei vari settori dei Fondi Strutturali. ART. 5 (Tutela della Riservatezza) Le parti sono tenute ad osservare il riserbo nei confronti di qualsiasi persona non autorizzata, per quanto riguarda fatti, informazioni, cognizioni, documenti od oggetti di cui fossero venuti a conoscenza o che gli fossero stati comunicati in virtù del presente Protocollo d Intesa ai sensi del Decreto Legislativo n. 196/2003. Tale impegno cessa solo nel caso in cui fatti, informazioni, documenti od oggetti siano o divengano di pubblico dominio. Tutti i documenti e le informazioni che le parti mettono a disposizione nell'ambito dell'attuazione dell accordo sono considerati rigorosamente riservati e le parti non possono in alcun modo cedere a terzi non autorizzati i suddetti documenti e/o informazioni. 6

11 ART. 6 (Integrazioni e Modifiche) Il presente Protocollo può essere integrato e modificato di comune accordo fra le parti firmatarie, alla luce di nuove disposizioni normative o di ulteriori aspetti che possono emergere nel corso della collaborazione. ART. 7 (Periodo di Validità) Il presente Protocollo di Intesa, che sostituisce quello attualmente in essere, siglato in data 25 giugno 2004, ha effetto a decorrere dalla data di sottoscrizione, salvo recesso di una delle parti. Le parti possono esercitare le facoltà di recesso unilaterale in ogni momento, previa comunicazione formale alle controparti. Il recesso ha efficacia decorsi 90 giorni dalla notificazione della comunicazione stessa. Letto, approvato e sottoscritto Roma, lì il Comandante Regionale Lazio della Guardia di Finanza il Presidente della Regione Lazio 7

12 Il Presidente pone ai voti, a norma di legge, il suesteso schema di deliberazione che risulta approvato all unanimità.

VISTO: TENUTO CONTO RITENUTO. fonte:

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