e con l'intervento di

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1 N /2011 REG.PROV.COLL. N /2001 REG.RIC. REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia Lecce - Sezione Seconda ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 326 del 2001, proposto da: Comune di Alezio, rappresentato e difeso dall avv.to Gabriella Spata, con domicilio eletto presso Gabriella Spata in Lecce, via Zanardelli, n. 60; contro CO.RE.CO. - Sezione Provinciale di controllo di Lecce, n.c.; ad e con l'intervento di opponendum: Petrucelli Giorgio, De Santis Walter, rappresentati e difesi

2 dall avv.to Alessandro De Matteis, con domicilio eletto presso Alessandro De Matteis in Lecce, via Trinchese, n. 63; per l'annullamento del provvedimento del CORECO Sezione Prov.le decentrata di Lecce dell 1 dicembre 2000 prot. n. 2948/3; nonché di ogni atto presupposto, connesso e collegato; Visti il ricorso e i relativi allegati; Viste le memorie difensive; Visti tutti gli atti della causa; Relatore nell'udienza pubblica del giorno 2 marzo 2011 il referendario dott. Paolo Marotta e udito per la parte ricorrente l avv.to G. Spata; Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue. FATTO e DIRITTO La Giunta del Comune di Alezio, con deliberazione n. 137 del 15 settembre 2000, procedeva ad una variazione di bilancio, ratificata dal Consiglio comunale con deliberazione n. 40 del 25 settembre In merito alla suddetta ratifica, il CO.RE.CO. Sezione provinciale di Lecce chiedeva al Comune di Alezio alcuni chiarimenti in merito ad una specifica circostanza riferita da un Consigliere comunale di Alezio, id est al fatto che alla formulazione del parere espresso sulla predetta deliberazione di variazione al bilancio aveva partecipato uno dei componenti del Collegio dei Revisori (dott. Mercuri) che, a detta dell autore dell esposto, doveva considerarsi decaduto dalla carica.

3 Con deliberazione n. 56 del 21 novembre 2000 il Consiglio comunale forniva i chiarimenti richiesti. Con provvedimento prot. n. 2948/3 dell 1 dicembre 2000 il Co.Re.Co., sulla base dei chiarimenti forniti dal Comune, ha preso atto della predetta deliberazione nell intesa che sia ricostituita l integrità dell organo dei Revisori dei conti (mediante surroga del componente decaduto) e riacquisito il parere del medesimo sull atto. Avverso il provvedimento della Sezione di Controllo di Lecce è insorto il Comune di Alezio, contestandone la legittimità per i seguenti motivi: - Carenza assoluta di potere e/o eccesso di potere per travalicamento; - Eccesso di potere per erroneità dei presupposti, carenza di motivazione. Violazione per falsa applicazione dell art. 236 d.lgs. n. 267/2000; - Eccesso di potere per contraddittorietà. Nel corso del giudizio sono intervenuti ad opponendum i Sig.ri Petrucelli Giorgio e De Santis Walter,contestando il fondamento del ricorso e chiedendone pertanto la reiezione. Con Ordinanza n. 378/2001 è stata accolta la domanda di sospensione cautelare del provvedimento impugnato, presentata in via incidentale dalla parte ricorrente. Con dichiarazioni depositate nel corso del giudizio gli intervenienti ad opponendum hanno rinunciato all atto di intervento precedentemente presentato.

4 Alla pubblica udienza del 2 marzo 2011 su richiesta della parte ricorrente la causa è stata posta in decisione. Il thema decidendum del ricorso in esame attiene alla legittimità dell atto di controllo adottato, ai sensi dell art. 126 del d.lgs n. 267 e dell art. 26 della l.r. della Puglia 22 giugno 1994 n. 22, dal Co.Re.Co. - Sezione decentrata di Lecce con riguardo ad una deliberazione del Comune di Alezio, avente ad oggetto una variazione al bilancio. Con il primo motivo di gravame la parte ricorrente deduce l eccesso di potere per travalicamento. L organo di controllo, nell esercizio della funzione tutoria riconosciutagli dall ordinamento giuridico, non si sarebbe limitato ad una valutazione della legittimità dell atto sottoposto al controllo (la deliberazione di variazione al bilancio), ma avrebbe travalicato le sue funzioni, imponendo al Comune di Alezio un facere di carattere positivo (la sostituzione di un componente del Collegio dei revisori). La censura è fondata. Invero, la deliberazione di variazione al bilancio approvata dal Comune di Alezio era accompagnata da un parere del Collegio dei Revisori dell Ente, alla cui formulazione aveva partecipato un componente che dopo aver presentato le proprie dimissioni per la sussistenza di una causa di incompatibilità (la nomina del padre quale assessore dell Ente), successivamente, al venir meno della causa di incompatibilità, le aveva ritirate. Nel provvedimento impugnato, il Co.Re.Co. Sezione di Lecce, sulla base dei chiarimenti forniti dal Comune di Alezio, dopo aver richiamato l istituto del funzionario di fatto, il principio della

5 conservazione degli atti amministrativi nonché il principio di buon andamento di cui all art. 97 Costituzione, prende atto della deliberazione sottoposta a controllo nell intesa che sia ricostituita l integrità dell Organo dei Revisori dei Conti e riacquisito il parere del medesimo sull atto in questione. La giurisprudenza amministrativa ha definitivamente chiarito che il controllo di legittimità può essere validamente esercitato anche in forma condizionata, qualora l organo tutorio non invada le competenze della p.a. controllata, ma si limiti a subordinare la propria approvazione all esito di accertamenti che l organo di amministrazione attiva è tenuto a compiere (Consiglio di Stato, Sez. IV, 30 settembre 2002 n. 4983; Consiglio di Stato, Sez. V 1 aprile 1999 n. 348; Consiglio di Stato, Sez. V 2 febbraio 1996 n. 120; Tar Puglia Bari, Sez. I 16 maggio 1992 n. 296). Orbene, nel caso di specie, in disparte ogni considerazione sulla contraddittorietà tra le premesse del provvedimento impugnato (che sembrano deporre a favore della sostanziale legittimità della deliberazione sottoposta a controllo) e la parte dispositiva del medesimo provvedimento, l organo di controllo non si limita a richiedere al Comune ulteriori accertamenti circa la legittimità del provvedimento controllato, ma sostanzialmente impone alla amministrazione comunale la sostituzione di un componente del Collegio dei Revisori, subordinando al parere dell organo di revisione ricostituito la definitiva espressione positiva del proprio visto di legittimità. Questo modus operandi determina, a giudizio del Collegio, una inammissibile violazione della prerogative attribuite

6 dall ordinamento giuridico all Ente Comune, in quanto impone a quest ultimo un facere positivo (la sostituzione di un componente del Collegio dei revisori), senza che sia definitivamente acclarata la questione giuridica controversa (id est, la possibilità di un componente del Collegio dei revisori di ritirare le proprie dimissioni, una volta venuta meno la causa di incompatibilità che le aveva determinate e, conseguentemente, la legittimità del parere espresso dall organo di revisione). Con il secondo motivo di gravame il ricorrente contesta la legittimità del provvedimento impugnato nella parte in cui afferma che il Collegio dei revisori dei conti, al momento della formulazione del parere in questione, era illegittimamente costituito, in quanto uno dei suoi componenti doveva considerarsi decaduto ex lege in ragione della sopravvenuta incompatibilità (in quanto parente entro il IV grado di uno dei componenti della Giunta comunale). A sostegno della propria tesi il ricorrente evidenzia che l organo consiliare del Comune di Alezio, pur essendo stato informato della presentazione delle dimissioni da parte del componente divenuto incompatibile, non lo ha mai sostituito e che prima della formulazione del contestato parere, il componente dimissionario aveva revocato le proprie dimissioni per il venir meno della causa di incompatibilità. A giudizio del ricorrente non può trovare applicazione nei confronti dei componenti dell organo di revisione del Comune la disposizione dettata dall ordinamento giuridico per le dimissioni dei Consiglieri comunali (art. 38, comma 8, del d.lgs. n. 267/2000), a norma della

7 quale le dimissioni sono irrevocabili, non necessitano di presa d atto e sono immediatamente efficaci. Anche questa censura è fondata. Nell ambito del testo unico delle leggi sull ordinamento degli enti locali (d.lgs. 18 agosto 2000 n. 267) sono dedicati all organo di revisione economico finanziaria gli artt. 234 e ss. L art. 235 del d.lgs. n. 267/2000, rubricato Durata dell incarico e cause di cessazione, estende all organo di revisione economico finanziaria le norme relative alla proroga degli organi amministrativi, di cui agli artt. 2, 3, comma 1, 4, comma 1, 5, comma 1, e 6 del decreto legge 16 maggio 1994 n. 293, convertito con modificazioni dalla legge 15 luglio 1994 n In particolare, in base al combinato disposto degli art. 3 e 4del d.l n. 293/1994, gli organi amministrativi scaduti e non sostituiti entro il termine di scadenza sono prorogati per non più di quarantacinque giorni. L art. 5, comma I, e l art. 6 del d.l. n. 293/1994 stabiliscono rispettivamente l efficacia immediata dell atto di ricostituzione dell organo scaduto e la decadenza degli organi non ricostituiti nel termine previsto,sancendo la nullità degli atti adottati dopo il periodo di proroga. Le disposizioni normative sopra richiamate si ispirano al principio di continuità dell azione amministrativa, avendo la funzione di assicurare che l esercizio delle funzioni pubbliche da parte degli organi amministrativi si svolga senza soluzione di continuità. Dalla semplice disamina delle predette disposizioni emerge con chiara evidenza che ai componenti dell organo di revisione degli enti

8 locali non si applica l art. 38, comma 8, del d.lgs. n. 267/2000, che disciplina le dimissioni dei Consiglieri comunali, stabilendone la irrevocabilità e la immediata efficacia e prescrivendo l obbligo del Consiglio comunale di procedere alla surroga del Consigliere dimissionario nel termine perentorio di giorni dieci. Ricostruito il quadro normativo di riferimento, deve ritenersi che non fosse precluso al componente del Collegio dei revisori del Comune di Alezio di ritirare le proprie dimissioni, una volta cessata la causa di incompatibilità, in quanto di dette dimissioni l organo consiliare, ancorché informalmente reso partecipe, non ha mai preso atto né ha avviato il procedimento volto alla sostituzione del componente dimissionario. Oltre alle considerazioni che precedono, la censura appare meritevole di accoglimento anche per ragioni di carattere sostanziale, in quanto al momento della adozione della variazione al bilancio da parte della Giunta comunale di Alezio, poi ratificata dal Consiglio comunale, la causa di incompatibilità era comunque cessata. Per questo motivo, il ricorso va accolto e, assorbita ogni altra censura, il provvedimento impugnato deve essere annullato. In considerazione della peculiarità della controversia, il Collegio ritiene che le spese di giudizio possano essere dichiarate irripetibili. P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia Lecce - Sezione Seconda definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo accoglie e per l effetto annulla il provvedimento impugnato.

9 Spese irripetibili. Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa. Così deciso in Lecce nella camera di consiglio del giorno 2 marzo 2011 con l'intervento dei magistrati: Luigi Costantini, Presidente Enrico d'arpe, Consigliere Paolo Marotta, Referendario, Estensore L'ESTENSORE IL PRESIDENTE DEPOSITATA IN SEGRETERIA Il 24/05/2011 IL SEGRETARIO (Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)