Ecosistemi acquatici della Provincia di Sondrio

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1 Azione 9 - Aggiornamento del personale tecnico utile al perseguimento degli obiettivi Ecosistemi acquatici della Provincia di Sondrio Gaetano Gentili Montagna in Valtellina, 9 luglio 2010

2 ECOSISTEMI LENTICI: LAGHI, STAGNI E PALUDI, OSSIA ACQUE CHE RISULTANO PRATICAMENTE IMMOBILI ECOSISTEMI LOTICI: ECOSISTEMI LOTICI: FIUMI, RUSCELLI, RII, CANALI, OSSIA ACQUE CARATTERIZZATE DA UN MOVIMENTO CONTINUO E UNIDIREZIONALE E PER QUESTO DEFINITE CORRENTI

3 1 Laghi e bacini alpini 2 Torrenti 3 Fiumi di fondovalle 4 - Laghi

4 Con il termine LAGHI ALPINI si intendono: specchi d acqua di dimensioni modeste, situati in zone montane ad altitudini elevate Circa nell arco alpino

5 LAGHI ALPINI NATURALI: originati per lo più dall azione dei ghiacciai. In base all origine li si distingue in: LAGHI ALPINI ARTIFICIALI: serbatoi ottenuti dallo sbarramento di una valle mediante una diga. LAGHI NATURALI AMPLIATI: laghi naturali preesitenti artificialmente ingranditi con la costruzione di una diga.

6 DIMENSIONI I laghi d alta quota naturali sono generalmente di piccole dimensioni (0,5-5,0 km 2 ) Tuttavia il forte sfruttamento a scopo idroelettrico ha portato a sempre più frequenti ampliamenti tramite sbarramenti da dighe. ALTITUDINE I laghi d alta quota si trovano, per definizione, oltre i 1500m s.l.m. e sono stati stimati attorno ad un numero di (dati OLL)

7 Laghi di Varese e di Comabbio Laghi di ORIGINE Lago di Bracciano Lago Maggiore Glaciale Non glaciale Epiglaciali Marginali Di sbarramento glaciale Di sbarramento morenico Intermorenici Di circo Di conca fra rocce montonate Da sbarramento da frana Da sbarramento da conoidi detritici e alluvionali Da sbarramento da rock glacier Da origine termo-carsica Da origine carsica Da origine vulcanica

8 La MORFOLOGIA è molto VARIABILE in relazione alla genesi del lago e alle successive modificazioni operate dall acqua, dagli apporti provenienti dal bacino di drenaggio o dall intervento umano (nel caso di bacini artificiali). I parametri di riferimento sono costituiti da: Alcuni esempi: Epiglaciali: forma ad imbuto, profondi Di circo: forma circolare/ellittica Morenici: forma irregolare dovuta allo sbarramento Da rocce montonate: forma ellissoidica e profondità esigua Lunghezza Superficie Perimetro Profondità Batimetria Volume

9 LAGHI ARTIFICIALI Forma allungata e frastagliata e possono avere profondità e dimensioni rilevanti LAGHI NATURALI Caratteristiche morfometriche abbastanza comuni: forma regolare, superficie ridotta, profondità mai elevate

10 Caratteristiche climatiche ambientali CARATTERISTICHE TERMICHE LACUSTRI Temperature basse (3-6 C) Precipitazioni elevate ( mm/a -1 ) Copertura ghiacciata per circa 6-7 mesi l anno (da novembre a giugno). In estate le temperature superficiali dei laghi più piccoli raggiungono i 18 C, quelle dei laghi più grandi difficilmente raggiungono i 15 C. Sono laghi principalmente dimittici, con stratificazione diretta in estate, inversa in inverno e stato di omeotermia in autunno e primavera.

11 La chimica delle acque dei laghi alpini dipende dalla natura dei bacini imbriferi BACINI IMBRIFERI dei laghi d alta quota piccole dimensioni composti da rocce cristalline poco inclini a rilasciare soluti parzialmente non-vegetati non risentano di pressione antropica diretta risentono di pressione antropica indiretta: apporti atmosferici e acidificazione delle acque.

12 CONDUCIBILITA : bassa a testimonianza della ridotta quantità di soluti disciolti (eccezione dei laghi posti in bacini calcarei) TRASPARENZA: acque assai limpide per la scarsità di nutrienti disciolti; (eccezioni: laghi a colorazioni lattiginose dovute dal limo glaciale in sospensione) ph: acido in conseguenza alla forte esposizione all inquinamento atmosferico (composti di azoto e zolfo). Un bacino di tipo calcareo ne può bilanciare gli effetti.

13 OSSIGENO DISCIOLTO: generalmente uguale dalla superficie al fondo sia in situazione di rimescolamento che di stratificazione termica. Il max contenuto lo si può trovare d estate a pochi m dalla superficie quando l attività di fotosintesi è elevata. NUTRIENTI: i laghi alpini sono classificati come laghi ultraoligotrofi o oligotrofi, sulla base delle basse concentrazioni di fosforo e azoto registrate. In particolare il fosforo è registrato in quantità ai limiti della rilevabilità strumentale. Questo va a costituire un fattore limitante per la biocenosi lacustre.

14 Le acque cristalline dei laghi naturali d alta quota costituiscono un ambiente difficile da colonizzare. PRINCIPALI FATTORI LIMITANTI Copertura ghiacciata per circa 7 mesi all anno Acque molto fredde Alta quantità di penetrazione UV Scarsa penetrazione luminosa Substrato spesso roccioso Povertà di nutrienti disciolti Esposizione al pericolo di acidificazione La conseguenza è che a partire dalla biocenosi fitoplanctonica fino ad arrivare alle biocenosi di livello trofico superiore si osserveranno numerosi adattamenti di tipo strutturale e comportamentale degli individui.

15 Bacini artificiali: rispetto ai bacini naturali presentano fattori limitanti aggiuntivi: PRINCIPALI FATTORI LIMITANTI Svuotamenti Variazioni di livello Ricevimento di acque non proprie

16 FITOPLANCTON Posizione nella colonna d acqua è funzione di Trasparenza e luminosità: Disponibilità di soluti presenti (nutrienti e minerali per il metabolismo corporeo) STAGIONALITA Strati superficiali: troppi UV Strati profondi: no fotosintesi Estate: massima irradiazione luminosa. ALGHE VERDI Primavera: scioglimento ghiaccio. DINOFLAGELLA TI E CRIPTOFITE Autunno: maggior disponibilità di sostanza organica disciolta. DIATOMEE PLANCTONICHE E CIANOBATTERI Inverno: copertura ghiacciata

17 LAGHI d ALTA d QUOTA vs LAGHI di PIANURA Il plancton di laghi eutrofi è di solito qualitativamente diverso e quantitativamente più ricco di quello in ambienti oligotrofi LAGHI d ALTA d QUOTA OLIGOTROFI LAGHI di PIANURA EUTROFI FITOPLANCTON tipico: Crisoficee Cloroficee (Sphaerocystis) Diatomee(Cyclotella, Tabellaria) Dinoflagellati(Ceratium hirudinella, Peridinium willei) FITOPLANCTON tipico: Cianoficee Cloroficee (Pediastrum) Diatomee(Synedra, Fragilaria crotonensis) Dinoflagellati(Peridinium, Ceratium)

18 ZOOPLANCTON: Invertebrati di piccole dimensioni che si alimentano di fitoplancton, detrito organico in sospensione e batteri. Costituiscono la base alimentare per eccellenza di stadi giovanili di pesci e, data la scarsità di cibo, spesso anche per adulti non strettamente plantofaghi (es. salmerino) Ne fanno parte: PROTOZOI, ROTIFERI, CROSTACEI (Copepodi e Cladoceri) Daphnia Molte specie ad AMPIA VALENZA ECOLOGICA e POCHI SPECIALISTI Temperatura DISTRIBUZIONE VERTICALE dettata da: Presenza di fitoplancton Turbolenza Spostamenti stagionali Luminosità Spostamenti nictimerali

19 ZOOPLANCTON LAGHI d ALTA d QUOTA OLIGOTROFI Keratella quadrata ROTIFERI: Taxa più comune in termini di abbondanza LAGHI di PIANURA EUTROFI Poche specie e per lo più ad ampia valenza ecologica Specie generaliste, non specializzate Specie frigostenoterme appartenenti a Copepodi, Rotiferi, Cladoceri COPEPODI (Arctodiaptomus alpinus) ROTIFERI CLADOCERI In condizioni molto compromesse lo zooplancton può risultare addirittura assente Prevalenza di forme fitofaghe (causa: elevata produzione primaria) CLADOCERI (In particolare il genere Daphnia) ROTIFERI (Quasi tutte le specie sono fitofaghe) COPEPODI

20 ZOOBENTHOS Macroinvertebrati che popolano il fondo, comuni a quelli dei torrenti: Plecotteri, Tricotteri, Efemerotteri Macroinvertebrati colonizzatori della massa d acqua: in assenza di corrente, nuotano in superficie (Eterotteri) o pattinano sull acqua (Gerridi). Macroinvertebrati popolanti zone fangose: Ditteri, Chironomidi. TRICOTTERO EFEMEROTTERO PLECOTTERO GASTEROPODE SANGUISUGA

21 SALMERINO ALPINO PESCI SANGUINEROLA TROTA FARIO TROTA IRIDEA SALMERINO di FONTE SALMERINO CANADESE L ittiofauna presente non esisterebbe se non fosse stato per l immissione ad opera dell uomo Fattori limitanti lo stabilirsi di popolazioni durature: Assenza di corrente adeguata per la riproduzione (ad es. di trote) Non adeguata disponibilità alimentare: ridotto accrescimento o nanismo

22 LAGHI E BACINI ALPINI DELLA PROVINCIA DI SONDRIO OGGETTO DI INTERESSE PER LA PESCA 115 BORMIO TIRANO SONDALO TEGLIO SONDRIO MORBEGNO CHIAVENNA Invaso di Livigno LagoSchiazzera Lago La Bassa lago Valle dei Laghi lago Entova lago Spluga bacino Val Di Lei Lago passo Fieno lago Schiazzera di mezzo Lago Pedruna lago Val dei laghi inf. lago Palù lago Pescegallo bacino Montespluga Lago del Monte lago Schiazzera inferiore Lago Guinzana lago di Pisa lago Scarolda lago Trona bacino di Isola Lago Valletta Lago Ferrata bacino di Frera lago Tricheco lago Rotondo bacino di Prestone Lago Minestra L. Malghera Super. lago Torena lago Pirola lago Inferno bacino di Villa Lago Alpisella L. Malghera Mezzo lago Lavazza lago Lagazzuolo lago Zancone lago Valle dei Ratti Lago Nero Foscagno Lago Malghera lago Selu' lago Nero di Sassersa Lago Colino lago Acquafraggia Invaso S.Giacomo L. Piano del Lago lago Reguzzo Sassersa di Mezzo lago Porcile inferiore lago Angeloga Invaso di Cancano L.Piano Sortivo lago S.Stefano Sassersa Inferiore lago Porcile di mezzo lago della Ruota Lago di Forbesana Lago Scalpellino lago S.Stefano mezzo lago di Chiesa lago Porcile superiore lago Nero di Angeloga Lago Forbesana sup. Lago Fop Roos lago S.Stefano sup. laghi Cassandra lago Caldera Lago Viola Lago Sapellaccio lago Scermendone lago Del Vertice Lago Verva L.Negro di Avedo lago Arcoglio lago Ballone Lago Nero Verva Lago Venere lago Zana lago Emet Lago Bei Laghetti Lago Tres lago Müfulee lago Andossi Bei Laghetti mezzo Lago Tres infer. lago Campagneda super. lago Nero Montespluga Lago Stelù Lago Alpesella Campagneda di mezzo lago Azzuro Montespl. Lago Tre Mote Lago Calosso lago Campagn. inferiore lago Grande Baldiscio Lago Brodeg bacino di Fusino bacino di Campo Moro lago del Mot (Bal.sup.) lago Colombano sup. Invaso di Lovero bacino di Campo Gera lago Croce lago Painale laghi Rogneda lago Bernasca lago Fermo lago Forato lago Lendine bacino del Publino bacino di Truzzo lago Casera lago Zocco bacino di Scais

23 La caratteristica più evidente di questi ambienti risulta l elevata dinamicità che si manifesta sia nel tempo che nello spazio

24 Fiume CORSO D ACQUA PERENNE CON PENDENZE DELL ALVEO (<0,5%) E VELOCITÀ BASSE Torrente CORSO D ACQUA CON PENDENZE E VELOCITÀ MAGGIORI E PORTATE MINORI

25 Dal suolo Da un lago Sorgente: emersione di una falda acquifera quando il suo tetto incontra la superficie del terreno Da un ghiacciaio In un altro fiume In un lago

26 IMPORTANTE PARAMETRO CHE CARATTERIZZA LA QUANTITÀ E LA QUALITÀ DELL ACQUA DISPONIBILE NEL TORRENTE ALIMENTAZIONE DI TIPO PLUVIALE (tipica dell Appennino Settentrionale) L ACQUA PROVIENE DALLE PIOGGE IL REGIME È CARATTERIZZATO DA PIENE NEI PERIODI DI MASSIMA PIOVOSITÀ (autunno-primavera) E MAGRE NELLE STAGIONI SECCHE (estate-inverno) ALIMENTAZIONE DI TIPO GLACIALE L ACQUA PROVIENE PRINCIPALMENTE DALLO SCIOGLIMENTO DEI GHIACCI IL REGIME È CARATTERIZZATO DA PIENE NEI PERIODI ESTIVI E DA MAGRE NEI PERIODI INVERNALI ALIMENTAZIONE DI TIPO NIVALE L ACQUA PROVIENE PRINCIPALMENTE DALLO SCIOGLIMENTO DELLE NEVI IL REGIME È CARATTERIZZATO DA PIENE NEI PERIODI PRIMAVERILI (maggio-giugno) giugno) CHE DECRESCONO IN ESTATE

27 RIFFLE DIREZIONE DELLA POOL RUN CORRENTE RIFFLE POOL RUN

28 TRASPARENZA: DIPENDE DALLA QUANTITÀ DI MATERIALE DISCIOLTO TEMPERATURA: DIPENDE DAL TIPO DI REGIME IDROLOGICO COMPOSIZIONE CHIMICA: DIPENDE DAL TERRENO SU CUI SCORRE E, NEL CASO DELLE ACQUE DI SORGENTE, DAL TERRENO CHE ATTRAVERSA PRIMA DI SGORGARE IN SUPERFICIE DIPENDE DA QUALI E QUANTI IONI SONO DISCIOLTI: DIPENDE DALA COMPOSIZIONE DELLE ROCCE E DALL AGGRESSIVIT AGGRESSIVITÀ DELL ACQUA (ph( ph): SUBSTRATI CARBONATICI ph basico Acque ricche in ioni Ca++ e Carbonati SUBSTRATI CRISTALLINI SUBSTRATI CRISTALLINI (abbondano quarzo e feldspati) ph acido ricche in silice

29 MONTE Pendenze ripide e acqua veloce Corrente vivace, ma non eccessiva VALLE Basse velocità e pozze GRANDI MASSI, ZONE di ROCCIA VIVA CIOTTOLI e GHIAIA ACCUMULI di SABBIA

30 COME CAMBIANO LE CARATTERISTICHE DI UN CORSO D D ACQUA DALLA SORGENTE ALLA FOCE? MONTE VALLE DIMENSIONE DEI SASSI DI FONDO VELOCITÀ DI CORRENTE TURBOLENZA OSSIGENO DIMINUISCONO NUMERO DI SPECIE DI PESCI PRESENTI LARGHEZZA DEL FIUME TEMPERATURA AUMENTANO

31 Un corso d acqua presenta un evoluzione longitudinale di: Caratteristiche geo-morfologiche Caratteristiche chimico-fisiche Condizioni trofiche (concentrazioni di nutrienti) Larghezza alveo ridotta Pendenza elevata Acque veloci, turbolenti e poco profonde Acque fredde e ossigenate Fondo di massi, ciottoli e ghiaia Profilo tendenzialmente rettilineo Fiume largo e profondo Corrente lenta Acque calde e poco ossigenate Fondo di ghiaia e sabbia Profilo meandriforme Fiume più largo (per la confluenza con altri torrenti) e profondo Acque veloci ma meno turbolenti T acqua un po più alta Fondo di ghiaia e ciottoli Profilo tendenzialmente rettilineo con poche curve

32 SONO PICCOLI ANIMALETTI (INSETTI ACQUATICI, CROSTACEI, MOLLUSCHI ) GRANDI QUALCHE MILLIMETRO CHE VIVONO SUL FONDO DEI CORSI D ACQUA COSTITUISCONO IL NUTRIMENTO PER I PESCI COSIDDETTI BENTOFAGI ALCUNI TRASCORRONO L INTERA VITA IN ACQUA, ALTRI INVECE SOLO PARTE DI ESSA (GLI STADI GIOVANILI) SONO IMPORTANTI INDICATORI DELLA QUALITÀ DELL ACQUA

33 DIVERSITA AMBIENTALE DIVERSITÀ DELL HABITAT E DELLE COMUNITÀ BIOLOGICHE Maggiore diversità fisica Maggiore diversità biologica Risposta più efficace alle alterazioni ambientali

34

35

36 I GRANDI LAGHI

37 oligotrofo pochi nutrienti produttività bassa

38 mesotrofo abbastanza nutrienti produttività media

39 eutrofo eccesso di nutrienti produttività elevata

40 GRAZIE

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