3 Osservatorio sul Credito alla Piccola Impresa (<20 addetti)

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1 3 Osservatorio sul Credito alla Piccola Impresa (<20 addetti) Premessa 2 L indagine sul credit crunch: scende la domanda, aumentano le difficoltà di accesso al credito 4 Più difficoltà d accesso per il manifatturiero e a Nord Est 5 Ragioni delle difficoltà di accesso al credito 7 Tipologie di finanziamenti richiesti: per gestire la fase di congiuntura ma comunque di piccoli importi 9 Prospettive di accesso al credito: in peggioramento 12 I dati desk sul credito alle piccole imprese (< 20 addetti) 14 Metodologia e struttura del campione 18 OTTOBRE 2013

2 PREMESSA L Osservatorio sul credito alla piccola impresa, giunto alla terza edizione e realizzato da Fondazione Impresa, traccia le dinamiche dei prestiti in un periodo storico particolarmente difficile, in cui successive contrazioni del prodotto interno lordo (anni 2008, 2009, 2012 e 2013), hanno messo in crisi l intera economia italiana. L Osservatorio indaga, nello specifico, gli aspetti che riguardano il credito alle imprese con meno di 20 addetti, piccole imprese che in Italia, secondo gli ultimi dati del 9 censimento dell industria e dei servizi, occupano il 57% del totale addetti italiani (agricoltura, comparto pubblico e istituzioni non profit escluse). L Osservatorio è strutturato in due sezioni: 1. un indagine campionaria condotta presso mille piccole imprese effettuata con metodo CATI (Computer Assisted Telephonic Interviewing), nel corso dei giorni lavorativi compresi tra il 9 settembre e il 17 settembre 2013 e che fa riferimento ai rapporti tra imprenditori e banche nell arco degli ultimi 6 mesi (aprile settembre 2013); 2. l elaborazione di alcuni dati desk che completano l analisi qualitativa indicando l evoluzione dei prestiti alle piccole imprese (impieghi vivi) sulla base degli ultimi dati a disposizione. Le informazioni riguardano, nello specifico, l andamento a partire dall inizio della crisi (2008) e viene proposto il rank regionale e provinciale del credit crunch negli ultimi 2 anni. 3

3 L indagine sul credit crunch: scende la domanda, aumentano le difficoltà di accesso al credito Negli ultimi 6 mesi (aprile 2013-settembre 2013) meno di 4 piccole imprese su 10 (36,3%) hanno fatto richiesta di finanziamenti. Si tratta di un dato in netto calo rispetto a quanto verificatosi nelle indagini precedenti e che evidenzia come il credit crunch sia generato non solo da un inasprimento delle condizioni bancarie (aumento difficoltà di accesso al credito) ma anche dalla riduzione delle richieste di finanziamento da parte delle piccole imprese. Prosegue la contrazione della domanda di credito da parte delle piccole imprese Osservatorio sul Credito alla Piccola Impresa Settembre 2013 e precedenti Aumentano le difficoltà di accesso al credito per le piccole imprese Osservatorio sul Credito alla Piccola Impresa Settembre 2013 e precedenti 4

4 Più difficoltà d accesso per il manifatturiero e a Nord Est Nell ultima indagine di Fondazione Impresa, che fa riferimento a quanto intervenuto nel periodo aprile-settembre 2013, si evince come più della metà degli imprenditori che hanno chiesto un finanziamento (il 53,9%) abbia incontrato difficoltà: nel 34,6% dei casi le difficoltà sono state meno ardue ( alcune difficoltà ) mentre nel 12,3% dei casi le piccole imprese si sono ritrovate di fronte a molte difficoltà e nel 7,0% dei casi il credito è stato addirittura negato ( impossibile ottenerlo ). Come emerge puntualmente dal grafico precedente, le difficoltà di accesso al credito sono progressivamente aumentate nel tempo: nell ultimo anno si è verificato un netto incremento delle piccole imprese che hanno incontrato criticità nell ottenere finanziamenti (si passa dal 46,6% dell indagine riferita al periodo aprile-settembre 2012, al 53,9% attuale). In particolare negli ultimi sei mesi ha riscontrato difficoltà nell accesso al credito? Non sa / non risponde 2,7% 3 Osservatorio sul Credito alla Piccola Impresa Indagine Settembre 2013 Con riferimento ai settori prevalgono le difficoltà di accesso al credito per le piccole imprese manifatturiere (56,7%) che sono, tra l altro, anche le realtà economiche che hanno richiesto finanziamenti con più intensità negli ultimi 6 mesi: il 42,9% delle piccole imprese manifatturiere ha infatti fatto richiesta di credito rispetto al 36,3% della media del campione preso in esame. Sempre a livello settoriale le difficoltà di accesso al credito si registrano con grado inferiore nell artigianato (49,3% vs 53,9% del dato complessivo) anche se gli imprenditori artigiani evidenziano un incidenza di finanziamenti ritenuti molto difficoltosi superiore (14,3% dei casi rispetto al 12,3% del totale settori. 5

5 Per quanto concerne le aree geografiche le maggiori difficoltà di accesso al credito si verificano nel Mezzogiorno (58,6%) e nel Nord Est (57,1%). È invece nel Nord Ovest dove i piccoli imprenditori hanno incontrato minori difficoltà: meno di un impresa su due che ha chiesto un finanziamento (il 48,8%) l ha ottenuto agevolmente e le imprese che hanno fatto richiesta di credito si attestano su una quota superiore rispetto al caso Italia (39,5% vs 36,3%). Negli ultimi sei mesi ha riscontrato difficoltà nell accesso al credito? Analisi per settore e per ripartizione geografica Settore attività TOTALE Artigianato Piccola impresa Commercio Servizi SETTORI Non ho fatto richiesta di credito 63,2% 57,1% 65,1% 64,5% 63,7% Ho fatto richiesta di credito 36,8% 42,9% 34,9% 35,5% 36,3% Nessuna difficoltà 50,7% 43,3% 45,2% 44,5% 46,1% Difficoltà di accesso: 49,3% 56,7% 54,8% 55,5% 53,9% Alcune difficoltà 27,9% 36,7% 35,8% 37,6% 34,6% Molte difficoltà 14,3% 11,9% 13,3% 9,1% 12,3% E stato impossibile ottenere il credito 7,1% 8,1% 5,7% 8,8% 7,0% Ripartizione geografica Nordest Nordovest Centro Sud Isole ITALIA Non ho fatto richiesta di credito 69,4% 60,5% 65,0% 58,8% 63,7% Ho fatto richiesta di credito 30,6% 39,5% 35,0% 41,2% 36,3% Nessuna difficoltà 42,9% 48,8% 47,8% 41,4% 46,1% Difficoltà di accesso: 57,1% 51,2% 52,2% 58,6% 53,9% Alcune difficoltà 30,3% 35,3% 32,9% 36,7% 34,6% Molte difficoltà 16,9% 10,8% 11,5% 14,3% 12,3% E stato impossibile ottenere il credito 9,9% 5,1% 7,8% 7,6% 7,0% 3 Osservatorio sul Credito alla Piccola Impresa Indagine Settembre

6 Ragioni delle difficoltà di accesso al credito La richiesta di garanzie eccessive rappresenta la principale difficoltà di accesso al credito (45,5%) indicata dalle piccole imprese. In seconda battuta, il 22,7% dei piccoli imprenditori individua come causa delle difficoltà le tempistiche delle procedure che risultano troppo lunghe. A seguire si ritrovano, su frequenze meno elevate, i costi bancari (14,6%) e i tassi di interesse (13,6%), reputati questa volta meno critici da parte delle piccole imprese. Rispetto a quanto emerso nell indagine dello scorso anno - segnalano i ricercatori di Fondazione Impresa - si nota un netto incremento di piccole imprese che ritengono critici i tempi di concessione del credito (il 22,7% contro appena l 11,1% registrato dodici mesi prima). Richieste di garanzie eccessive e allungamento dei tempi di concessione dei prestiti sono dunque le questioni che allontanano, sempre più, le piccole imprese dai finanziamenti; con buona probabilità gli istituti finanziari stanno rafforzando le valutazioni sul merito di credito analizzando sempre più scrupolosamente i parametri economici e patrimoniali delle imprese che, per l effetto della lunga crisi economica, sono ovviamente peggiorate. Per quale motivo ha riscontrato difficoltà di accesso al credito? (solo per le imprese che hanno incontrato difficoltà ad ottenere credito dalle banche) Richiesta di garanzie eccessive Tempi / procedure troppo lunghe Costi bancari troppo elevati Tassi di interesse / spread troppo elevati 14,6% 13,6% 22,7% 45,5% Altro 3,6% Non sa / non risponde 3,5% Osservatorio sul Credito alla Piccola Impresa Indagine Settembre 2013 L allungamento dei tempi della concessione del credito trova più evidenza nel commercio (25,6%) e nell artigianato (23,6%) che si attestano su quote d incidenza più elevate della media del campione (22,7%). Tali risultati sono probabilmente influenzati dalla dimensione, relativamente meno strutturata delle imprese che appartengono a questi due 7

7 settori e, di conseguenza, ad una certa difficoltà da parte delle banche alla valutazione del merito di credito; esistono invece procedure più consolidate per le piccole imprese manifatturiere che richiedono credito con più frequenza e per importi più elevati. In effetti, appena il 16,4% dei piccoli imprenditori del manifatturiero indica le lunghe procedure di concessione del credito come causa determinante delle difficoltà di accesso ai finanziamenti mentre, sempre in questo comparto, si verifica la quota più elevata di chi indica invece come più responsabile la richiesta di garanzie eccessive. A livello territoriale si verificano alcuni scostamenti rispetto al dato Italia: per quanto riguarda il Nord Ovest si registra una predominanza relativa di richieste di garanzie eccessive (49,2% vs 45,5% della media del campione). In relazione alla lunghezza delle procedure di concessione del credito, risultano superiori alla media nazionale i dati del Mezzogiorno e del Nord Est (rispettivamente 28,4% e 25,3% contro una media del 22,7%). Per quale motivo ha riscontrato maggiori difficoltà? (solo per le imprese che hanno incontrato difficoltà ad ottenere credito dalle banche) Analisi per settore e per ripartizione geografica Settore attività TOTALE Artigianato Piccola Impresa Commercio Servizi SETTORI Richiesta di garanzie eccessive 44,4% 48,2% 42,9% 47,6% 45,5% Tempi / procedure troppo lunghe 23,6% 16,4% 25,6% 21,0% 22,7% Costi bancari troppo elevati 12,7% 10,9% 16,2% 18,4% 14,6% Tassi di interesse / spread troppo elevati 11,1% 18,6% 14,3% 10,7% 13,6% Altro 8,2% 5,9% 1,0% 2,3% 3,6% Ripartizione geografica Nordest Nordovest Centro Sud Isole ITALIA Richiesta di garanzie eccessive 46,7% 49,2% 43,3% 40,8% 45,5% Tempi / procedure troppo lunghe 25,3% 20,6% 19,7% 28,4% 22,7% Costi bancari troppo elevati 12,4% 13,7% 15,3% 16,9% 14,6% Tassi di interesse / spread troppo elevati 9,2% 14,2% 17,4% 10,6% 13,6% Altro 6,4% 2,3% 4,3% 3,3% 3,6% 3 Osservatorio sul Credito alla Piccola Impresa Indagine Settembre 2013 e precedenti 8

8 Tipologie di finanziamenti richiesti: per gestire la fase di congiuntura ma comunque di piccoli importi La fase di difficoltà e di scarsa liquidità che stanno vivendo le aziende in questo periodo di crisi economica si riflette sulla tipologia dei finanziamenti richiesti. In effetti, il terzo Osservatorio sul Credito di Fondazione Impresa consente di cogliere come la richiesta di credito per sostenere le imprese nella fase di crisi economica sia preponderante e in crescita: negli ultimi 6 mesi (aprile-settembre 2013, più di 7 imprese su 10 (il 71,4%) hanno richiesto credito per sostenere l azienda nella crisi e sopperire alla mancanza di liquidità; si tratta di una quota molto ampia e in aumento rispetto a quanto registrato nello stesso periodo dell anno precedente (si attestava al 67,6% in aprile-settembre 2012). Di converso, diminuiscono le necessità di finanziamenti a medio termine (orientati ai nuovi investimenti) che passano dal 20,9% al 16,8%. L intensificazione delle richieste di credito per gestire l ordinaria amministrazione e garantire la sopravvivenza delle imprese - rammentano i ricercatori di Fondazione Impresa evidenzia come la leva del credito rappresenti, in questa fase storica perturbata, una delle poche via d uscita per le piccole imprese in attesa della ripresa economica e del suo consolidamento. Per quale motivo l azienda ha richiesto nuovi crediti? (solo per le imprese che hanno fatto domanda di finanziamento alle banche) Osservatorio sul Credito alla Piccola Impresa Indagine Settembre 2013 e precedenti 9

9 A livello settoriale il ricorso al credito presenta alcune differenze. Nel caso del commercio e dei servizi prevale, rispetto al totale dei settori, il ricorso ai finanziamenti per sostenere le imprese nella congiuntura (rispettivamente 77,8% e 74,9% contro il 71,4% della media del campione); si tratta, con relativa certezza, da un lato dell effetto della crisi particolarmente intensa nel comparto del commercio e, dall altro, da un comportamento più strutturale che evidenzia una minore propensione all investimento nel comparto dei servizi rispetto alla piccola impresa manifatturiera. A livello territoriale si ritrova una netta propensione alla richiesta di credito per gestire le fasi di crisi aziendale nel Centro e nel Mezzogiorno. Questa osservazione è strettamente collegata all intensità della crisi che - in linea con quanto indicato dall Osservatorio Congiunturale sulla Piccola Impresa in Italia (pubblicato su Il Sole 24 Ore del 19/08/2013) - indicava come nel I semestre del 2013 siano state proprio le imprese del Centro e del Sud a soffrire maggiormente la recessione. Per quale motivo l azienda ha richiesto nuovi crediti? (solo per le imprese che hanno fatto domanda di finanziamento alle banche) Analisi per settore e per ripartizione geografica Sostegno all'azienda nella crisi / mancanza di liquidità Settore attività TOTALE Artigianato Piccola impresa Commercio Servizi SETTORI 68,5% 67,2% 77,8% 74,9% 71,4% Nuovi investimenti 19,4% 16,2% 11,1% 15,0% 16,8% Ampliamento / acquisizione immobili 4,2% 11,6% 10,9% 2,4% 8,0% Altro 7,9% 5,0% 0,2% 7,7% 3,8% Ripartizione geografica Nordest Nordovest Centro Sud Isole ITALIA Sostegno all'azienda nella crisi / mancanza di liquidità 68,2% 68,8% 79,4% 76,7% 71,4% Nuovi investimenti 21,3% 16,5% 14,1% 18,3% 16,8% Ampliamento / acquisizione immobili 4,9% 12,5% 2,3% 3,1% 8,0% Altro 5,6% 2,2% 4,2% 1,9% 3,8% 3 Osservatorio sul Credito alla Piccola Impresa Indagine Settembre 2013 Un aspetto che riguarda il credito alle piccole imprese si focalizza sull ammontare degli importi richiesti al sistema bancario. Si tratta, come confermato da questa indagine, di somme molto contenute. Nel 35,4% dei casi si tratta di importi non superiori ai 10 mila euro e in quasi la metà dei casi (47,9%) le richieste spaziano nella soglia compresa tra dieci mila e cinquanta mila euro. 10

10 Le piccole imprese - indicano i ricercatori di Fondazione Impresa - necessitano di finanziamenti per piccoli importi che sono tuttavia fondamentali alla sopravvivenza delle loro iniziative economiche. L impossibilità di autofinanziarsi ( bassa capitalizzazione strutturale e scarsa liquidità dovuta alla crisi) impone, per queste realtà imprenditoriali, una continuità delle linee di credito al fine di poter proseguire la propria attività. I finanziamenti che richiede ad una banca, si attestano prevalentemente in quale soglia? Fino a 10 mila 35,4% Tra mila 47,9% Tra mila 6,3% Oltre 100 mila 10,4% Non sa / non risponde 8,9% Analisi per settore e per ripartizione geografica Settore attività TOTALE Artigianato Piccola impresa Commercio Servizi SETTORI Fino a 10 mila 37,5% 28,9% 36,4% 32,4% 35,4% Tra mila 41,7% 50,2% 43,6% 49,6% 47,9% Tra mila 4,2% 5,2% 12,0% 10,5% 6,3% Oltre 100 mila 16,6% 15,7% 8,0% 7,5% 10,4% Ripartizione geografica Nordest Nordovest Centro Sud Isole ITALIA Fino a 10 mila 38,5% 32,1% 30,2% 39,8% 35,4% Tra mila 43,8% 53,9% 51,7% 42,6% 47,9% Tra mila 9,1% 7,1% 3,9% 5,4% 6,3% Oltre 100 mila 8,6% 6,9% 14,2% 12,2% 10,4% 3 Osservatorio sul Credito alla Piccola Impresa Indagine Settembre 2013 Come prevedibile gli importi più significativi sono, per ragioni strutturali, richiesti dalle imprese artigiane e dalle piccole imprese manifatturiere (qui si registrano rispettivamente quote pari al 16,6% e al 15,7% contro una media del campione pari al 10,4%). 11

11 Prospettive di accesso al credito in peggioramento Le prospettive circa la possibilità di ottenere nuovi prestiti sono in peggioramento e appena il 32,1% delle imprese intervistate ritiene di ricevere agevolmente un finanziamento. Di converso quasi 7 piccole imprese su 10 (il 67,9%) ritiene che avrà difficoltà nell accesso al credito di qui in avanti. Difficoltà nell ottenere credito e prospettive Osservatorio sul Credito alla Piccola Impresa Indagine Settembre 2013 e precedenti Se dunque il 46,1% delle piccole imprese non ha incontrato difficoltà negli ultimi 6 mesi, le prospettive attuali scendono nettamente e poco più di 3 piccoli imprenditori su 10 (32,1%) ritiene di ottenere credito agevolmente. Se le previsioni venissero confermate si tratterebbe di un incidenza quasi dimezzata rispetto a quanto rilevato nel periodo aprilesettembre del 2012 quando più della metà delle imprese (il 53,4%) aveva dichiarato di non aver incontrato difficoltà nella richiesta di credito. Il sentiment degli imprenditori segnalano i ricercatori di Fondazione Impresa va ovviamente preso con cautela (specie in un contesto così difficile e mai sperimentato di crisi) e, come è probabile, l entità delle criticità nell accesso al credito prevista per i prossimi mesi potrebbe risultare sovrastimata. Inoltre, nel frattempo, la politica è intervenuta per mitigare il fenomeno del credit crunch attraverso il rafforzamento del Fondo di Garanzia mentre altre iniziative potrebbero trovare spazio in un decreto del fare bis ed invertire la tendenza. Va però sottolineato che nelle precedenti indagini di Fondazione Impresa il segno delle previsioni stilate dai piccoli imprenditori è sempre stato confermato e quindi il perdurare del peggioramento delle condizioni di accesso al credito potrebbe continuare a manifestarsi anche nella chiusura del

12 In previsione il sentiment sulle problematiche nell accesso ai finanziamenti indica criticità più rilevanti per i servizi (il 70,0% degli imprenditori ritiene che si recasse oggi in banca avrebbe difficoltà, nel 26,7% dei casi addirittura molte difficoltà) mentre a livello territoriale spicca il dato del Mezzogiorno dove, tra gli imprenditori, prevale un forte senso di sfiducia: qui il 73,3% delle piccole imprese prevede di incontrare delle difficoltà di accesso al credito, una quota nettamente superiore al 58,6% registrato negli ultimi 6 mesi. Se dovesse chiedere credito alle banche con le quali normalmente intrattiene rapporti, quante difficoltà pensa che avrebbe ad ottenerlo? Analisi per settore e per ripartizione geografica Settore attività TOTALE Artigianato Piccola impresa Commercio Servizi SETTORI Nessuna difficoltà 32,3% 38,6% 35,3% 30,0% 32,1% Difficoltà di accesso: 67,7% 61,4% 64,7% 70,0% 67,9% Alcune difficoltà 29,4% 28,3% 32,4% 38,6% 33,4% Molte difficoltà 15,7% 14,3% 23,5% 26,7% 20,5% Penso che sarebbe impossibile ottenere credito 22,6% 18,8% 8,8% 4,7% 14,0% Ripartizione geografica Nordest Nordovest Centro Sud Isole ITALIA Nessuna difficoltà 38,1% 30,2% 34,3% 26,7% 32,1% Difficoltà di accesso: 61,9% 69,8% 65,7% 73,3% 67,9% Alcune difficoltà 29,0% 35,4% 28,3% 38,6% 33,4% Molte difficoltà 28,6% 21,5% 14,3% 8,3% 20,5% Penso che sarebbe impossibile ottenere credito 4,3% 12,9% 23,1% 26,4% 14,0% 3 Osservatorio sul Credito alla Piccola Impresa Indagine Settembre

13 I dati desk sul credito alle piccole imprese (< 20 addetti) La seconda parte dell Osservatorio completa l analisi qualitativa offerta dall indagine sul credito alla piccola impresa attraverso una panoramica sull andamento degli impeghi vivi (cioè gli impieghi al netto delle sofferenze) per le imprese con meno di 20 addetti. Dall avvento della crisi (dal 2008) l andamento dei prestiti alle piccole imprese italiane (impeghi vivi cioè al netto delle sofferenze) ha subito due fasi di discesa. Il primo rallentamento è avvenuto a partire dalla fine del 2008 ed è stato abbastanza contenuto: infatti, dal 31/12/2008 al 30/09/2009 gli impieghi vivi alle piccole imprese sono scesi di 3 miliardi di euro per una contrazione del 2,1% (da 167,9 miliardi di euro a 164,9 miliardi). Dopo la prima discesa gli impieghi hanno ripreso a salire con decisione e, su base trimestrale, è stato raggiunto il nuovo picco a fine marzo del 2011: 174,9 miliardi di euro. Tuttavia con l acuirsi delle tensioni sui mercati internazionali e l avvento della nuova fase di recessione (biennio ) i prestiti hanno subito una profondissima caduta. Questa seconda ondata di credit crunch (avvenuta negli ultimi 2 anni) si è materializzata attraverso un vero e proprio crollo degli impieghi vivi, ritornati nettamente al di sotto dei livelli registrati prima dell avvento della crisi (31/12/2007). Negli ultimi due anni i prestiti alle piccole imprese (impieghi vivi) sono scesi di quasi 20 miliardi di euro passando da 174,6 mld di fine giugno del 2011 a 155,5 mld di euro di fine giugno Si tratta secondo i ricercatori di Fondazione Impresa - di una contrazione del credito alle piccole imprese senza precedenti e che misurata in termini reali ha un effetto ancora più ampio. In effetti, considerando l aumento dei prezzi intervenuto tra giugno del 2011 e giugno 2013 (+4,4% secondo l indice delle rivalutazioni monetarie) la contrazione reale si attesta al 15% per una caduta di circa 26 miliardi di euro su due anni. L intensità della diminuzione è stata molto accentuata in tutte le aree del Paese anche se con maggior vigore nel Mezzogiorno dove gli impieghi vivi alle piccole imprese sono crollati dell 11,6% in due anni contro il -10,9% registrato a livello nazionale. I dati confermano i risultati emersi nell indagine qualitativa effettuata da Fondazione Impresa presso il campione di mille imprese intervistate (vedasi prima parte di questo lavoro) che evidenziano proprio nel Sud d Italia la quota più elevata di piccoli imprenditori che hanno dichiarato di incontrare difficoltà di accesso al credito. In seconda battuta il caso del Nord Est che pure in linea con la media italiana (-10,9%) evidenzia un credit crunch superiore al Nord Ovest e al Centro Italia. 14

14 Serie storica degli impieghi vivi alle piccole imprese in Italia (<20 addetti) Andamento trimestrale dall inizio della crisi Valori in milioni di euro Elaborazione Fondazione Impresa su dati Banca d Italia Impieghi vivi alle piccole imprese (<20 addetti) Analisi per ripartizione geografica Andamento negli ultimi 2 anni Valori in milioni di euro e in % Giu Giu Giu Var. Ass. Giu 2013-Giu 2011 (in mln di euro) Var. % Giu 2013/Giu 2011 (in mln di euro) ITALIA ,9 Nord Ovest ,8 Nord Est ,9 Centro ,5 Mezzogiorno ,6 Elaborazione Fondazione Impresa su dati Banca d Italia 15

15 A livello regionale, l andamento degli impieghi vivi negli ultimi 2 anni ha evidenziato diminuzioni più ampie in Molise (-18,4%), Marche (-14,3%) Calabria (-13,9%) e Campania (-13,2%). Tuttavia anche nelle principali regioni del Nord d Italia la contrazione dei finanziamenti alle piccole imprese è stata significativa tant è che Veneto (-12,6%) e Emilia Romagna (-11,6%) evidenziano contrazioni superiori rispetto alla media italiana (-10,9%). Anche in Lombardia la situazione è particolarmente negativa ma in linea con la media italiana. Rank regionale credit crunch a piccole imprese (<20 addetti) Var. % Giu.2013/Giu.2011 Impieghi vivi - Valori in milioni di euro e in % RANK REGIONI Giu Giu Var. % Giu. 2013/Giu MOLISE ,4 2 MARCHE ,3 3 CALABRIA ,9 4 CAMPANIA ,2 5 SARDEGNA ,9 6 VENETO ,6 7 ABRUZZO ,2 8 UMBRIA ,7 9 EMILIA-ROMAGNA ,6 10 SICILIA ,0 11 LOMBARDIA ,9 12 PIEMONTE ,8 13 FRIULI-VENEZIA GIULIA ,8 14 TOSCANA ,8 15 LIGURIA ,6 16 BASILICATA ,4 17 PUGLIA ,5 18 VALLE D'AOSTA ,7 19 LAZIO ,6 20 TRENTINO-ALTO ADIGE ,3 ITALIA ,9 Mezzogiorno ,6 Nord Est ,9 Nord Ovest ,8 Centro ,5 Elaborazione Fondazione Impresa su dati Banca d Italia 16

16 Rank provinciale credit crunch a piccole imprese(<20 addetti) Var.% Giu.2013/Giu.2011 Impieghi vivi - Valori in milioni di euro e in % RANK PROVINCE Giu Giu Var. % Giu. 2013/ Giu 2011 RANK PROVINCE Giu Giu Var. % Giu. 2013/ Giu CAMPOBASSO ,89 57 MESSINA ,50 2 BIELLA ,43 58 SAVONA ,40 3 AGRIGENTO ,54 59 LA SPEZIA ,28 4 AVELLINO ,82 60 PALERMO ,18 5 VARESE ,66 61 VERONA ,94 6 MACERATA ,19 62 PRATO ,92 7 REGGIO CALABRIA ,04 63 RIMINI ,81 8 CROTONE ,88 64 MANTOVA ,73 9 TERAMO ,62 65 SIRACUSA ,44 10 ASCOLI PICENO ,56 66 MASSA CARRARA ,39 11 CASERTA ,32 67 MILANO ,29 12 VICENZA ,28 68 BOLOGNA ,29 13 REGGIO EMILIA ,12 69 FOGGIA ,28 14 TREVISO ,02 70 PISA ,27 15 TRAPANI ,00 71 SALERNO ,22 16 PISTOIA ,85 72 FIRENZE ,11 17 LUCCA ,68 73 PIACENZA ,09 18 MATERA ,61 74 FORLI' ,02 19 PORDENONE ,36 75 ISERNIA ,01 20 ANCONA ,99 76 CARBONIA-IGLESIAS ,94 21 NAPOLI ,97 77 UDINE ,87 22 VERCELLI ,90 78 CHIETI ,86 23 ORISTANO ,89 79 LATINA ,58 24 COMO ,85 80 GENOVA ,52 25 NUORO ,81 81 ROVIGO ,14 26 CALTANISSETTA ,78 82 ASTI ,11 27 SASSARI ,68 83 SIENA ,01 28 PESCARA ,52 84 L'AQUILA ,88 29 MONZA-BRIANZA ,29 85 BRINDISI ,78 30 TORINO ,21 86 TRIESTE ,69 31 PESARO E URBINO ,20 87 VERBANO CUSIO OSSOLA ,63 32 PARMA ,16 88 BARI ,53 33 CATANZARO ,93 89 OGLIASTRA ,48 34 ALESSANDRIA ,87 90 RIETI ,47 35 FERMO ,84 91 PAVIA ,31 36 VIBO VALENTIA ,84 92 RAGUSA ,15 37 LECCO ,84 93 GORIZIA ,09 38 OLBIA-TEMPIO ,83 94 LIVORNO ,94 39 CAGLIARI ,69 95 GROSSETO ,79 40 RAVENNA ,69 96 POTENZA ,72 41 BARLETTA-ANDRIA-TRANI ,68 97 CATANIA ,62 42 BRESCIA ,67 98 ENNA ,97 43 COSENZA ,59 99 TRENTO ,71 44 BERGAMO , AOSTA ,68 45 BELLUNO , ROMA ,48 46 MEDIO CAMPIDANO , BOLZANO ,97 47 AREZZO , VITERBO ,84 48 TERNI , CUNEO ,72 49 VENEZIA , TARANTO ,29 50 PERUGIA , LECCE ,17 51 BENEVENTO , CREMONA ,40 52 MODENA , SONDRIO ,29 53 PADOVA , FROSINONE ,04 54 FERRARA , LODI ,61 55 IMPERIA ,53 56 NOVARA ,51 ITALIA ,94 Elaborazione Fondazione Impresa su dati Banca d Italia 17

17 METODOLOGIA DI INDAGINE E STRUTTURA DEL CAMPIONE STRUTTURA DELL INDAGINE SUL CREDITO ALLA PICCOLA IMPRESA L indagine sul Credito alla Piccola Impresa in Italia, è stata realizzata da Fondazione Impresa che ha curato la rilevazione e l elaborazione dei dati. La popolazione di riferimento è la piccola impresa italiana; più specificamente vengono considerate tutte le aziende aventi nella propria struttura meno di 20 addetti e appartenenti all artigianato, alla piccola impresa, al commercio ed ai servizi. L indagine è stata condotta per via telefonica, con metodo CATI (Computer Assisted Telephonic Interviewing), nel corso dei giorni lavorativi compresi tra il 9 settembre e il 17 settembre 2013 contattando, con l ausilio di intervistatori esperti ed adeguatamente formati sui contenuti dell indagine circa mille imprese nell universo della piccola impresa in Italia. Tutte le imprese intervistate soddisfano a due requisiti fondamentali relativamente alla fase del ciclo di vita dell azienda: per poter essere incluse nel campione di osservazione, al momento della rilevazione devono essere attive da almeno 18 mesi e non prevedere la terminazione dell attività nei successivi sei mesi. La verifica telefonica, effettuata attraverso domande filtro ha consentito di escludere tutte le imprese che non rispettavano i parametri che definiscono l appartenenza alla popolazione oggetto d indagine, ovvero cessazione / inattività dell azienda, dimensione superiore a 19 addetti. Nel definire il disegno di campionamento si è partiti dall idea di ottenere un adeguato bilanciamento tra precisione della stima e costi / tempi necessari per ottenerla, individuando la strategia campionaria migliore per ottenere un ridotto errore campionario complessivo, ed in ogni caso accettabile per le stime di ciascuna delle categorie di interesse. Inoltre per aumentare l efficienza del campione (riduzione dell errore pur con la stessa numerosità campionaria) e mantenere contenuto l errore complessivo di rilevazione (dovuto non solo all errore campionario ma anche ad altri fattori, quali le non risposte) nell indagine è stato adottato un disegno di campionamento stratificato della popolazione (ed, in particolare, con estrazione proporzionale all ampiezza degli strati). Attraverso un campionamento stratificato, infatti, si possono sfruttare informazioni eventualmente disponibili a priori sulla popolazione indagata per migliorare il disegno di campionamento ed aumentarne l efficienza. Nello specifico è facile ipotizzare che le variabili indagate dipendano sia dalla categoria che dall area geografica, variabili conosciute nella popolazione e che, per questo, hanno costituito gli strati dell indagine. 18

18 Le imprese sono state allora suddivise per strati in base alla macroarea di localizzazione (Nordest, Nordovest, Centro, Sud-Isole) ed alla categoria economica di appartenenza, (Artigianato, Piccola impresa, Commercio, Servizi) e sono state selezionate casualmente da ogni strato, conservando la medesima proporzione presente all interno dell universo di riferimento. Questo procedimento consente una maggiore efficienza del campione, ovvero una riduzione complessiva dell errore di campionamento rispetto ad un campione casuale semplice. 19

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