Le apparecchiature all interno del vano macchine che richiedono un collegamento elettrico risultano:

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2 Le apparecchiature all interno del vano macchine che richiedono un collegamento elettrico risultano: n. 2 assorbitori (4 V trifase); n. 3 pompe di circolazione del circuito acqua (4 V trifase); n. 2 caldaie (23 V monofase); n. valvole motorizzate (23 V monofase); n. sistema di controllo (23 V monofase); altri componenti (n. 3 contatori di energia, n. 4 prese a spina /6 A) (23 V monofase). In copertura, relativamente alle apparecchiature dei campi solari, richiedono energia elettrica: n. 3 pompe di circolazione dei circuiti solari (n. : 23 V monofase; n. 2: 4 V trifase); n. sistema di controllo (23 V monofase); altri componenti (n. 4 prese a spina /6 A) (23 V monofase). Si realizzano due quadri distinti: il primo da porre nel vano macchine e il secondo in copertura. Per ciò che riguarda il quadro del vano macchine, per ogni componente sono previsti gli interruttori indicati in Tabella. L interruttore magnetotermico differenziale è posto a monte di tutti gli altri interruttori. In Tabella 2 vengono indicate le quantità e le lunghezze del cavo elettrico di collegamento alle macchine. In Figura è, invece, riportata una rappresentazione schematica del collegamento tra i vari interruttori. Tabella : Dimensionamento quadro elettrico del vano macchine Id. Descrizione Potenza Tensione - Corrente Sezione In installata fasi (Corr. spunto) cavo assorbitore 578 W 4 V - 3 9,27 A (55,62 A) 63 A 4 x 25 mmq 2 pompa 265 W 4 V - 3 2,35 A (4, A) 25 A 4 x 4 mmq 3 caldaia 36 W 23 V -,74 A 2 A 2 x 4 mmq 4 sistemi elettronici < 3 W 23 V A 2 x 2,5 mmq 5 altri componenti e spine /6 A - 23 V A 2 x 4 mmq 6 Sezionatore sistema di controllo - 23 V x,5 mmq 7 Sezionatore valvole EV, EV2, EV3-23 V x,5 mmq 8 Sezionatore valvole V, V2-23 V x,5 mmq 9 differenziale (Id =,3 A) 7 W 4 V - 3 3, A 63 A 4 x 25 mmq

3 Tabella 2: Quantità interruttori e lunghezza dei cavi elettrici del quadro del vano macchine Id. Q.ta 2 8 m m m 4 m 5 m 6 2 m m m 9 3 m Lunghezza cavo assorbitore assorbitore 2 pompa pompa differenziale pompa 2 Sezionatore sist. controllo caldaia Sezionatore EV, EV2, EV3 caldaia 2 Sezionatore EV, EV2, EV3 sist. elettronici Sezionatore V, V2 spine /6 A Sezionatore V, V2 Figura : Schema illustrativo di collegamento degli interruttori nel quadro elettrico del vano macchine

4 Per ciò che riguarda il quadro elettrico dei campi solari, in Tabella 3 sono riportati gli interruttori previsti, in Tabella 4 vengono indicate le quantità e le lunghezze del cavo elettrico di collegamento e in Figura 2 è riportata la rappresentazione schematica del collegamento tra i vari interruttori. Id. Descrizione Tabella 3: Dimensionamento quadro elettrico dei campi solari Potenza installata Tensione - fasi Corrente (Corr. spunto) In Sezione cavo pompa campo e campo W 4 V - 3,8 A (,8 A) 25 A 4 x 4 mmq 2 pompa campo 3 38 W 23 V -,75 A (,5 A) 25 A 4 x 4 mmq 3 sistemi elettronici < 3 W 23 V A 2 x 2,5 mmq 4 altri componenti e spine /6 A - 23 V A 2 x 4 mmq 5 Sezionatore sistema di controllo - 23 V x,5 mmq 6 differenziale (Id =,3 A) 4 W 4 V - 3 6,5 A 25 A 4 x 6 mmq Tabella 4: Quantità interruttori e lunghezza dei cavi elettrici del quadro dei campi solari Id. Q.ta 2 8 m 2 7 m 3 2 m 4 2 m 5 5 m 6 5 m Lunghezza cavo pompa campo pompa campo 2 differenziale pompa campo 3 sist. elettronici Sezionatore sist. controllo spine /6 A Figura 3: Schema illustrativo di collegamento degli interruttori nel quadro elettrico dei campi solari

5 Gli interruttori del quadro elettrico del vano macchine, comprese le n. 4 prese a spina /6 A, devono essere installati in apposito centralino IP65 di almeno 55 moduli, mentre gli interruttori del quadro elettrico dei campi solari e le relative quattro prese a spina /6 A devono essere installati in centralino IP65 da almeno 3 moduli. Ogni interruttore magnetotermico differenziale è collegato ad una dorsale. Le dorsali sono già presente in opera. Le due dorsali sono connesse con linee indipendenti ai quadri elettrici nell edificio mediante ulteriore interruttore magnetotermico differenziale. Si prevede il collegamento del quadro elettrico alla dorsale mediante interramento in canalina plastica del diametro di 4 mm del cavo quadripolare da 25 mmq. Tutte le macchine richiamate sono collegate a terra mediante cavo giallo/verde protetto sia meccanicamente che contro la corrosione, di sezione pari a quelle indicate in Tabella 5. In Tabella 6 sono invece indicate le lunghezze dei cavi. Tabella 5: Sezioni del cavo di terra Sezione cavo elettrico Sezione cavo di terra <= 6 mmq = sezione cavo elettrico 6-35 mmq 6 mmq Tabella 6: Lunghezze del cavo di terra Sezione cavo di terra Lunghezza cavo di terra,5 mmq 95 m 2,5 mmq 2 m 4 mmq 5 m 6 mmq 5 m 6 mmq 2 m Ogni tubazione che collega le macchine alle pompe devono essere messe a terra mediante aggraffaggio ad un conduttore di terra di sezione pari a 4 mmq. Un collettore di terra provvede a connettere insieme tutti i cavi di terra. Questo è collegato con un cavo giallo/verde da 6 mmq ad un apposita puntazza da 5 cm alloggiate in un pozzetto ispezionabile. I collegamenti elettrici così descritti sono tutti protetti meccanicamente poiché posati in opera all interno di opportune canaline di dimensione tale da accogliere i cavi che le attraversano e lasciare adeguato gioco tra di essi.

6 In caso di variazione della direzione dei cavi di 9 o superiore oppure quando siano presenti tratti di lunghezza superiore agli 8 m sono previste delle cassette di derivazione con grado di protezione IP65. Di seguito è riportata la verifica alle scariche atmosferiche per i campi solari in copertura. Da tale verifica si evince come l installazione di sistemi parafulmine non risulti necessaria.

7 COMUNE DI MESAGNE RELAZIONE TECNICA n Relazione sulla valutazione del rischio da fulmini, per il volume: PALAZZO COMUNALE DI MESAGNE (BR) MESAGNE sintesi della valutazione: STRUTTURA PROTETTA 2--22

8 . PREMESSE La valutazione del rischio dovuto al fulmine è stata elaborata considerando le linee-guida nella Norma Sperimentale CEI EN edizione prima fascicolo 8227 dell Aprile 26 seguendo le indicazioni in essa esplicitate. Individuata la struttura da proteggere, le possibili zone in cui suddividerla, i servizi (linee esterne) entranti, gli impianti interni e noti tutti i dati iniziali per il progetto, necessari per la valutazione di: - frequenza di fulminazione diretta e indiretta - tipo del rischio ed entità del danno - probabilità di danno sono stati definiti i possibili tipi di rischio associabili alla struttura considerata ed i relativi valori del rischio tollerabile dalla struttura (R T ). Per ciascun tipo di rischio sono state, quindi, calcolate le relative componenti, i rischi parziali (R D e R i ) ed il rischio complessivo (R). Dal confronto tra i valori del rischio tollerabile R T e del rischio complessivo R può essere stabilita l autoprotezione della struttura (R < R T ) o può essere stabilita la relativa misura da adottare (R > R T ), valutando che tale scelta, modificando le componenti, consenta di ottenere un valore del rischio complessivo minore di quello del rischio accettabile. Poichè, però, per ogni tipo di rischio, esistono più misure di protezione che, da sole o in combinazione tra loro, consentono di ottenere R < R T è stato necessario ottimizzare la valutazione del rischio, valutando altre possibili misure di protezione (associate direttamente ad una riduzione delle componenti di rischio percentualmente più incidenti sul valore del rischio totale) in relazione agli aspetti tecnici ed economici delle varie scelte adottate. Viene proposta la scelta tra tutte le diverse soluzioni adottabili (normativamente accettabili) di quella, (da sola o in combinazione con altre) ritenuta preferibile, in funzione di aspetti economico-realizzativi che consentono di raggiungere, per tutti i tipi di rischio associabili alla struttura considerata, un valore inferiore al relativo valore massimo di rischio tollerabile.

9 2 DATI INIZIALI PER IL PROGETTO 2. NORME DI RIFERIMENTO Pubblicazione Anno Titolo Norma EN Norma CEI IEC Costruzioni elettriche per atmosfere 3-3 esplosive per la presenza di gas Parte : Classificazioni dei luoghi pericolosi IEC Electrical apparatus for use in the EN 624- () presence of combustible dust- Part : Classification of areas where combustible dusts are or may be present IEC Protezione contro i fulmini -Parte : EN / Principi general IEC Protezione contro i fulmini-parte 3: EN /3 Danno materiale alle strutture e pericolo per le persone IEC Protezione contro i fulmini-parte 4: EN /4 Impianti elettrici ed elettronici interni alle strutture IEC () Protection against lightning-part 5: 2.3 CARATTERISTICHE DELLA STRUTTURA 2.3. UBICAZIONE DELLA STRUTTURA La struttura è sita nel comune di: MESAGNE DIMENSIONI DELLA STRUTTURA Le dimensioni massime della struttura (arrotondate all intero più vicino) sono: larghezza (W) lunghezza (L) altezza (H) Services ITU-T 2 Protection of telecommunication lines Recommendation using metallic symmetric conductors K46 against lightning induced surges ITU-T 2 Protection of telecommunication lines Recommendation using metallic conductors against direct K lightning discharges 2.2 INDIVIDUAZIONE DELLA STRUTTURA DA PROTEGGERE La struttura in esame è: PALAZZO COMUNALE DI MESAGNE (BR) CARATTERISTICHE DELLA ZONA CIRCOSTANTE LA STRUTTURA m m m In relazione alle strutture vicine è da considerarsi: Oggetto circondato da oggetti o alberi di altezza uguale o inferiore

10 2.3.4 RESISTIVITÀ DEL TERRENO La resistività del terreno in cui sono interrate le eventuali linee degli impianti esterni potrebbe essere diversa per linee entranti diverse. Si associerà, quindi, a ciacuna linea esterna il corrispondente valore di resistività e, nel caso il valore superasse 5 Ohm m, verrà assunto come valore proprio 5 Ohm m CORPI METALLICI ESTERNI Come indicato nella Norma, per la valutazione del rischio dovuto al fulmine, si assume che i corpi metallici esterni siano collegati a terra nel punto di ingresso alla struttura e, pertanto, la probabilità di scarica sia nulla. N.B. In caso contrario dovranno essere realizzati i collegamenti dei corpi metallici esterni nel punto di ingresso alla struttura per non invalidare la presente valutazione del rischio.

11 2.3.6 CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE DELLA STRUTTURA In relazione ai materiali impiegati, le caratteristiche costruttive della struttura sono: Per la copertura Copertura realizzata con materiali non conduttori mattoni, muratura Per le strutture portanti Struttura realizzata con materiali non conduttori mattoni, muratura, ecc. Per le pareti o gli schermi Facciate realizzate con materiali non conduttori mattoni, muratura, senza schermatura 2.4 RISCHIO 2.4. TIPI DI RISCHIO E VALORI TOLLERABILI PER LA STRUTTURA Per la struttura in esame devono essere considerati i seguenti tipi di rischio: Rischio di tipo : PERDITA DI VITE UMANE Rischio di tipo 4: PERDITE ECONOMICHE I valori di rischio tollerabili per la struttura in esame sono i seguenti: Il valore tollerabile per il Rischio di tipo è: - 5 Il valore tollerabile per il Rischio di tipo 4 è: 2.5 ZONE DELLA STRUTTURA La struttura può essere suddivisa nelle Zone di seguito elencate: UNICA

12 2.6 CARATTERISTICHE ZONE DELLA STRUTTURA 2.6. CARATTERISTICHE PER ZONA UNICA DESTINAZIONE D USO PER ZONA UNICA La destinazione d uso per la zona UNICA ed il relativo carico d incendio è: Immobili ad uso ufficio con carico d'incendio pari a 3, kg / m 2 553,3 MJ / m CLASSIFICAZIONE PER ZONA UNICA La Zona UNICA, in relazione ad eventuali pericoli particolari può essere così classificata: nella struttura non si evidenziano pericoli particolari Ed in relazione al livello di panico può essere così classificata: Considerando il numero di persone potenzialmente in pericolo pari a: 8 LIVELLO RIDOTTO DI PANICO: numero di persone presenti compreso tra e CLASSIFICAZIONE PER ZONA UNICA IN BASE AL RISCHIO DI INCENDIO In relazione al rischio di incendio, considerando il carico specifico di incendio medio: 3, kg / m 2 di legna equivalente pari a 553,3 la Zona può essere considerata: struttura con RISCHIO DI INCENDIO ORDINARIO MJ / m MISURE ADOTTATE PER LIMITARE LE CONSEGUENZE DELL INCENDIO PER ZONA UNICA Sono presenti le seguenti misure di protezione per ridurre le conseguenze dell incendio: estintori idranti impianti di segnalazione allarme manuali impianti fissi di estinzione operato manualmente TIPO DEL RIVESTIMENTO SUPERFICIALE PERIMETRALE PER ZONA UNICA La tipologia del terreno circostante la struttura fino a 3 m all esterno (all'aperto), dipende dalla resistività superficiale del suolo e, quindi, dal tipo di rivestimento. Il tipo di rivestimento superficale circondante la struttura è costituito da: Pietrisco, moquette, tappeto (resistenza di contatto compresa tra TIPO DEL RIVESTIMENTO SUPERFICIALE DELLA PAVIMENTAZIONE PER ZONA UNICA La tipologia della pavimentazione (al chiuso), dipende dalla resistività superficiale della pavimentazione e, quindi, dal tipo di rivestimento. Il tipo di rivestimento è costituito da: Marmo, ceramica (resistenza di contatto compresa tra CARATTERISTICHE DEGLI IMPIANTI INTERNI PER ZONA UNICA Gli impianti interni nella zona sono:4 ELETTRICO 2 GAS 3 ACQUA 4 SOLAR COOLING La tipologia di conduttori degli impianti interni alla zona è: Cavi non schermati - nessuna precauzione nella scelta del percorso al fine di evitare spire 2 Cavi non schermati - nessuna precauzione nella scelta del percorso al fine di evitare spire 3 Cavi non schermati - nessuna precauzione nella scelta del percorso al fine di evitare spire 4 Cavi non schermati - nessuna precauzione nella scelta del percorso al fine di evitare spire

13 La tipologia di conduttori degli impianti interni alla zona è: Sistema di SPD assente 2 Sistema di SPD assente 3 Sistema di SPD assente 4 Sistema di SPD assente CARATTERISTICHE DELLE LINEE ESTERNE PER ZONA UNICA Le linee esterne e le sezioni di esse collegate agli impianti interni della zona sono: 2 A Acqua E 25mmq Le caratteristiche delle linee esterne e delle sezioni di esse collegate agli impianti interni della zona sono riportate nell'apposita appendice

14 3 DATI DI PROGETTO 3. INDIVIDUAZIONE COMPONENTI DI RISCHIO 3.. COMPONENTI DI RISCHIO PER ZONA UNICA 3... COMPONENTI DI RISCHIO PER R (UNICA) Le componenti di rischio da valutare o trascurare sono: R A - Componente di rischio, dovuta alla fulminazione diretta della struttura, relativa ai danni ad esseri viventi, dovuti a tensioni di contatto e di passo in zone fino a 3 m all esterno della struttura R B - Componente di rischio, dovuta alla fulminazione diretta della struttura, relativa ai danni materiali causati da scariche pericolose all interno della struttura che innescano l incendio e l esplosione e che possono anche essere pericolose per l ambiente Deve essere trascurata la componente R C - Componente di rischio, dovuta alla fulminazione diretta della struttura, relativa al guasto di impianti interni causata dal LEMP, che provoca immediato pericolo per la vita umana, poichè da considerare solo nel caso di ospedali, o altre strutture, in cui guasti di impianti interni possono provocare IMMEDIATO pericolo per la vita umana, o di strutture con rischio di esplosione. Deve essere trascurata la componente R M - Componente di rischio, dovuta alla fulminazione in prossimità della struttura, relativa al guasto di impianti interni causata dal LEMP, che provoca immediato pericolo per la vita umana, poichè da considerare solo nel caso di ospedali, o altre strutture, in cui guasti di impianti interni possono provocare IMMEDIATO pericolo per la vita umana, o di strutture con rischio di esplosione. R U - Componente di rischio, dovuta alla fulminazione diretta di un servizio connesso alla struttura, relativa ai danni ad esseri viventi, dovuti a tensioni di contatto all interno della struttura per la corrente di fulmine iniettata nella linea entrante R V - Componente di rischio, dovuta alla fulminazione diretta di un servizio connesso alla struttura, relativa ai danni materiali (incendio o esplosione), dovuti alla corrente di fulmine trasmessa attraverso il servizio entrante Deve essere trascurata la componente R W - Componente di rischio, dovuta alla fulminazione diretta di un servizio connesso alla struttura, relativa al guasto di impianti interni causato da sovratensioni indotte sulla linea e trasmesse alla struttura, poichè da considerare solo nel caso di ospedali, o altre strutture, in cui guasti di impianti interni possono provocare IMMEDIATO pericolo per la vita umana, o di strutture con rischio di esplosione. Deve essere trascurata la componente R Z - Componente di rischio, dovuta alla fulminazione in prossimità di un servizio connesso alla struttura, relativa al guasto di impianti interni causato da sovratensioni indotte sulla linea e trasmesse alla struttura, poichè da considerare solo nel caso di ospedali, o altre strutture, in cui guasti di impianti interni possono provocare IMMEDIATO pericolo per la vita umana, o di strutture con rischio di esplosione COMPONENTI DI RISCHIO PER R 4 (UNICA) Le componenti di rischio da valutare o trascurare sono: Risulta trascurabile la componente R A - Componente di rischio, dovuta alla fulminazione diretta della struttura, relativa ai danni ad esseri viventi, dovuti a tensioni di contatto e di passo in zone fino a 3 m all esterno della struttura, poichè da considerare solo nel caso di strutture agricole con presenza di animali. R B - Componente di rischio, dovuta alla fulminazione diretta della struttura, relativa ai danni materiali causati da scariche pericolose all interno della struttura che innescano l incendio e l esplosione e che possono anche essere pericolose per l ambiente

15 interni causata dal LEMP, che provoca immediato pericolo per la vita umana R M - Componente di rischio, dovuta alla fulminazione in prossimità della struttura, relativa al guasto di impianti interni causata dal LEMP, che provoca immediato pericolo per la vita umana Risulta trascurabile la componente R U - Componente di rischio, dovuta alla fulminazione diretta di un servizio connesso alla struttura, relativa ai danni ad esseri viventi, dovuti a tensioni di contatto all interno della struttura per la corrente di fulmine iniettata nella linea entrante, in quanto non sono presenti linee che possano trasmettere la corrente di fulmine o poichè da considerare solo nel caso di strutture agricole con presenza di animali. R V - Componente di rischio, dovuta alla fulminazione diretta di un servizio connesso alla struttura, relativa ai danni materiali (incendio o esplosione), dovuti alla corrente di fulmine trasmessa attraverso il servizio entrante R W - Componente di rischio, dovuta alla fulminazione diretta di un servizio connesso alla struttura, relativa al guasto di impianti interni causato da sovratensioni indotte sulla linea e trasmesse alla struttura Risulta trascurabile la componente R Z - Componente di rischio, dovuta alla fulminazione in prossimità di un servizio connesso alla struttura, relativa al guasto di impianti interni causato da sovratensioni indotte sulla linea e trasmesse alla struttura; in quanto non sono presenti linee esterne o impianti interni che possano essere sede di sovratensione

16 3.2 SOMMARIO RISULTATI PER COMPONENTI DI RISCHIO DELLA STRUTTURA PALAZZO COMUNALE DI MESAGNE (BR) 3.2. COMPONENTI DI RISCHIO PER R La sintesi dei risultati per le componenti di rischio da valutare (ed i relativi pesi percentuali rispetto al totale) è: R A 2,45 - % R B 2, ,93 % R C R M R U,5-5 % R V,5-9,7 % R W R Z Il dettaglio dei calcoli svolti è riportato nella parte 3.3 della presente relazione. Per quanto sopra evidenziato, con riferimento alla sorgente di danno, si ottiene: Rischio di tipo dovuto alla fulminazione diretta della struttura (sorgente S): R D = R A + R B + R C = 2,45-6 Rischio di tipo dovuto alla fulminazione indiretta della struttura (sorgenti S2 S3 ed S4): R I = R M + R U + R V + R W + R Z =,5-9 Con riferimento al tipo di danno, si ottiene: Rischio di tipo di danno ad esseri viventi: R S = R A + R U = 2,45 - Rischio di tipo di danno materiale: R F = R B + R V = 2,46-6 Rischio di tipo imputabile alle sovratensioni sugli impianti interni: R O = R M + R C + R W + R Z = Il Rischio di tipo vale R = 2,46-6 Considerando che il rischio accettabile vale: R T = - 5 Il rischio di fulminazione diretta risulta minore del rischio accettabile: probabilmente LA PROTEZIONE CONTRO I FULMINI (LPS esterno) NON È NECESSARIA

17 3.2.4 COMPONENTI DI RISCHIO PER R 4 La sintesi dei risultati per le componenti di rischio da valutare (ed i relativi pesi percentuali rispetto al totale) è: R A R B 2,45-5,32 % R C R M 2,45-4 6,54-3 3,2 % 96,47 % R U R V R W R Z,5-8 %,5-7 % Il dettaglio dei calcoli svolti è riportato nella parte 3.3 della presente relazione. Per quanto sopra evidenziato, con riferimento alla sorgente di danno, si ottiene: Rischio di tipo 4 dovuto alla fulminazione diretta della struttura (sorgente S): R D = R A + R B + R C = 2,249-4 Rischio di tipo 4 dovuto alla fulminazione indiretta della struttura (sorgenti S2 S3 ed S4): R 6,54-3 I = R M + R U + R V + R W + R Z = Con riferimento al tipo di danno, si ottiene: Rischio di tipo 4 di danno ad esseri viventi: R S = R A + R U = Rischio di tipo 4 di danno materiale: R F = R B + R V = Rischio di tipo 4 imputabile alle sovratensioni sugli impianti interni: R O = R M + R C + R W + R Z = Il Rischio di tipo 4 vale R 4 = 6,379-3 Considerando che il rischio accettabile vale: R T = 2,46-5 6,359-3 Il rischio di fulminazione diretta risulta minore del rischio accettabile: probabilmente LA PROTEZIONE CONTRO I FULMINI (LPS esterno) NON È NECESSARIA

18 3.3 SOMMARIO RISULTATI PER COMPONENTI DI RISCHIO 3.3. COMPONENTI DI RISCHIO PER ZONA UNICA COMPONENTI DI RISCHIO PER R (UNICA) La sintesi dei risultati per le componenti di rischio da valutare (ed i relativi pesi percentuali rispetto al totale) è: R A 2,45 - % R B 2, ,93 % R C R M R U R V R W R Z,5-5 %,5-9,7 % Il dettaglio dei calcoli svolti è riportato nella parte 3.3 della presente relazione. Per quanto sopra evidenziato, con riferimento alla sorgente di danno, si ottiene: Rischio di tipo dovuto alla fulminazione diretta della zona (sorgente S): R D = R A + R B + R C = 2,45-6 Rischio di tipo dovuto alla fulminazione indiretta della zona (sorgenti S2 S3 ed S4): R I = R M + R U + R V + R W + R Z =,5-9 Con riferimento al tipo di danno, si ottiene: Rischio di tipo di danno ad esseri viventi: R S = R A + R U = 2,45 - Rischio di tipo di danno materiale: R F = R B + R V = 2,46-6 Rischio di tipo imputabile alle sovratensioni sugli impianti interni: R O = R M + R C + R W + R Z = Il Rischio di tipo vale R = 2,46-6

19 COMPONENTI DI RISCHIO PER R 4 (UNICA) La sintesi dei risultati per le componenti di rischio da valutare (ed i relativi pesi percentuali rispetto al totale) è: R A R B 2,45-5,32 % R C R M 2,45-4 6,54-3 3,2 % 96,47 % R U R V R W R Z,5-8 %,5-7 % Il dettaglio dei calcoli svolti è riportato nella parte 3.3 della presente relazione. Per quanto sopra evidenziato, con riferimento alla sorgente di danno, si ottiene: Rischio di tipo 4 dovuto alla fulminazione diretta della zona (sorgente S): R D = R A + R B + R C = 2,249-4 Rischio di tipo 4 dovuto alla fulminazione indiretta della zona (sorgenti S2 S3 ed S4): R I = R M + R U + R V + R W + R Z = 6,54-3 Con riferimento al tipo di danno, si ottiene: Rischio di tipo 4 di danno ad esseri viventi: R S = R A + R U = Rischio di tipo 4 di danno materiale: R F = R B + R V = 2,46-5 Rischio di tipo 4 imputabile alle sovratensioni sugli impianti interni: R O = R M + R C + R W + R Z = 6,359-3 Il Rischio di tipo 4 vale R 4 = 6,379-3

20 3.4 DETTAGLIO CALCOLI COMPONENTI DI RISCHIO R A - Componente di rischio, dovuta alla fulminazione diretta della struttura, relativa ai danni ad esseri viventi, dovuti a tensioni di contatto e di passo in zone fino a 3 m all esterno della struttura R A = N D P A r a L t R B - Componente di rischio, dovuta alla fulminazione diretta della struttura, relativa ai danni materiali causati da scariche pericolose all interno della struttura che innescano l incendio e l esplosione e che possono anche essere pericolose per l ambiente R C - Componente di rischio, dovuta alla fulminazione diretta della struttura, relativa al guasto di impianti interni causata dal LEMP, che provoca immediato pericolo per la vita umana R B = N D P B h z r p r f L f R C = N D P C L o R M - Componente di rischio, dovuta alla fulminazione in prossimità della struttura, relativa al guasto di impianti interni causata dal LEMP, che provoca immediato pericolo per la vita umana R U - Componente di rischio, dovuta alla fulminazione diretta di un servizio a tensioni di contatto all interno della struttura per la corrente di fulmine iniettata nella linea entrante R V - Componente di rischio, dovuta alla fulminazione diretta di un servizio connesso alla struttura, relativa ai danni materiali (incendio o esplosione), dovuti alla corrente di fulmine trasmessa attraverso il servizio entrante R W - Componente di rischio, dovuta alla fulminazione diretta di un servizio connesso alla struttura, relativa al guasto di impianti interni causato da sovratensioni indotte sulla linea e trasmesse alla struttura R M = N M P M L o R U = (N L + N D a ) P U r u L t R V = (N L + N D a ) P v h z r p r f L f R W = (N L + N D a ) P W L o R Z - Componente di rischio, dovuta alla fulminazione in prossimità di un servizio connesso alla struttura, relativa al guasto di impianti interni causato da sovratensioni indotte sulla linea e trasmesse alla struttura R Z = (N I + N L ) P Z L o 3.4. r a FATTORI DI INCREMENTO E RIDUZIONE E DANNI = Fattore di riduzione associato al tipo di superficie del suolo r p = Fattore di riduzione associato al tipo di pavimentazione r u = Fattore di riduzione correlato alle misure antincendio r f = Fattore di riduzione correlato al carico d incendio h z = Fattore di incremento in presenza di pericoli particolari L t = Perdita dovuta alle tensioni di contatto e di passo L f = Perdita dovuta a danno materiale L o = Perdita dovuta a guasto degli impianti interni I valori sono diversi per ciascuna zona e sono riportati al punto successivo

21 3.4.2 DETTAGLIO VALORI FATTORI DI INCREMENTO E RIDUZIONE E DANNI UNICA r a, r p,5 r u, r f, h z per R h z per R4 2 L f per R L o per R L t interno per R L t esterno per R L f per R2 L o per R2 L f per R3 L f per R4 L o per R4 L t interno per R4 L t esterno per R4,2-2

22 3.4.3 NUMERO DI EVENTI PERICOLOSI N D Numero, medio annuo atteso di eventi pericolosi dovuti alla fulminazione diretta della struttura (estremità b di un servizio) N D = N g A d / b C d / b - 6 = 2,45-2 con: N g = 2,5 Densità annua di fulmini al suolo (fulmini/ anno km 2 ) C d / b =,5 Coefficiente di posizione della struttura A d / b = 8,79 3 m 2 Area di raccolta della struttura isolata valutata con il metodo indicato nell Appendice A / art A.2. Con i dati inseriti, le aree di raccolta della struttura rettangolare, con la presenza di protrusioni sul tetto, sono valutate in modo matematico NUMERO DI EVENTI PERICOLOSI N M Numero, medio annuo atteso di eventi pericolosi dovuti alla fulminazione in prossimità della struttura (estremità b di un servizio) N M = N g (A m - C d / b A d / a ) - 6 =,654 con: N g = 2,5 Densità annua di fulmini al suolo (fulmini/ anno km 2 ) C d / b =,5 Coefficiente di posizione della struttura A d / b = 8,79 3 m 2 Area di raccolta della struttura isolata valutata con il metodo indicato nell Appendice A / art A.2. A m = 2,543 5 m 2 Area di raccolta che si estende fino ad una distanza di 25 m dal perimetro della struttura Con i dati inseriti, le aree di raccolta della struttura rettangolare, con la presenza di protrusioni sul tetto, sono valutate in modo matematico NUMERO DI EVENTI PERICOLOSI N D a Numero, medio annuo atteso di eventi pericolosi dovuti alla fulminazione diretta della struttura (estremità a di un servizio) N D a = N g A d / a C d / a C t - 6 = con: N g = 2,5 Densità annua di fulmini al suolo (fulmini/ anno km 2 ) C d / a = A d / a = C t = Coefficiente di posizione della struttura Area di raccolta della struttura isolata valutata con il metodo indicato nell Appendice A / art A.2. Coefficiente di correzione per la presenza di un trasformatore a due avvolgimenti sulla linea cui la struttura è connessa I valori sono diversi per ciascuna linea (o sezione di essa e sono riportati nella sintesi dei risultati per le linee entranti

23 3.4.6 NUMERO DI EVENTI PERICOLOSI N L Numero, medio annuo atteso di eventi pericolosi dovuti alla fulminazione diretta di un servizio (o di una sezione di esso) N L = N g A l C d C t - 6 = con: N g = 2,5 Densità annua di fulmini al suolo (fulmini/ anno km 2 ) A L = C d = C t = Area di raccolta dei fulmini che colpiscono il servizio (m 2 ) Coefficiente di posizione del servizio Coefficiente di correzione per la presenza di un trasformatore a due avvolgimenti a valle della sezione I valori sono diversi per ciascuna linea (o sezione di essa e sono riportati nella sintesi dei risultati per le linee entranti NUMERO DI EVENTI PERICOLOSI N I Numero, medio annuo atteso di eventi pericolosi dovuti alla fulminazione indiretta di un servizio (o di una sezione di esso) N I = N g A L C e C t - 6 = con: N g = 2,5 Densità annua di fulmini al suolo (fulmini/ anno km 2 ) A L = Area di raccolta dei fulmini al suolo in prossimità del servizio (m 2 ) C e = C t = Coefficiente ambientale del servizio Coefficiente di correzione per la presenza di un trasformatore a due avvolgimenti a valle della sezione I valori sono diversi per ciascuna linea (o sezione di essa e sono riportati nella sintesi dei risultati per le linee entranti

24 R PROBABILITA DI DANNO E COMPONENTI R U - R V - R W - R Z A truttura di provenienza SERVIZIO Acqua non definita Sistema di SPD completamente assente LINEA DI TELECOMUNICAZIONI A d A IMPIANTO COLLEGATO ZONA U W (kv) 3 ACQUA UNICA SEZIONE E 25mmq cavo aereo Lunghezza 5, C D,5 C E, C T, P L D P L I P S P D P A P U P V P W P Z A L A I N L N I R U R V R W R Z 2 5 4,5-5,5-5,5-9 TOTALE LINEA DI TELECOMUNICAZIONI A L A I VERIFICA DI N D +N L <, N L,5-5 N I R U R V R W R Z,5-5,5-9 N 2,45-2 2,46-2 D N D +N L N D +N L <, SI

25 R4 PROBABILITA DI DANNO E COMPONENTI R U - R V - R W - R Z A truttura di provenienza SERVIZIO Acqua non definita Sistema di SPD completamente assente LINEA DI TELECOMUNICAZIONI A d A IMPIANTO COLLEGATO ZONA U W (kv) 3 ACQUA UNICA E 25mmq cavo aereo Lunghezza 5, C D,5 C E, C T, P L D P L I P S P D P A P U P V P W P Z A L A I N L N I R U R V R W R Z 2 5 4,5-5,5-8,5-7 TOTALE LINEA DI TELECOMUNICAZIONI R U R V,5-8 R W,5-7 R Z

26 R PROBABILITA DI DANNO E COMPONENTI R U - R V - R W - R Z UNICA ELETTRICO Cavi non schermati - nessuna precauzione nella scelta del percorso al fine di evitare spire U W kv K S K S 2 K S 3 K S 4 K M S P M S P S P D,5,5,5,75 P M I P C I R U R V R W R Z 2 GAS Cavi non schermati - nessuna precauzione nella scelta del percorso al fine di evitare spire U W kv K S K S 2 K S 3 K S 4 K M S P M S P S P D,5,5,5,75 P M I P C I R U R V R W R Z 3 ACQUA Cavi non schermati - nessuna precauzione nella scelta del percorso al fine di evitare spire U W kv K S K S 2 K S 3 K S 4 K M S P M S P S P D,5,5,5,75 P M I P C I R U R V R W R Z,5-5,5-9 4 SOLAR COOLING Cavi non schermati - nessuna precauzione nella scelta del percorso al fine di evitare spire U W kv,5 K S K S 2 K S 3 K S 4 K M S P M S P S P D,5,5,5 P M I P C I R U R V R W R Z P M P C R U R V R W R Z,5-5,5-9 complessivi ZONA

27 R4 PROBABILITA DI DANNO E COMPONENTI R U - R V - R W - R Z UNICA ELETTRICO Cavi non schermati - nessuna precauzione nella scelta del percorso al fine di evitare spire U W kv K S K S 2 K S 3 K S 4 K M S P M S P S P D,5,5,5,75 P M I P C I R U R V R W R Z 2 GAS Cavi non schermati - nessuna precauzione nella scelta del percorso al fine di evitare spire U W kv K S K S 2 K S 3 K S 4 K M S P M S P S P D,5,5,5,75 P M I P C I R U R V R W R Z 3 ACQUA Cavi non schermati - nessuna precauzione nella scelta del percorso al fine di evitare spire U W kv K S K S 2 K S 3 K S 4 K M S P M S P S P D,5,5,5,75 P M I P C I R U R V R W R Z,5-8,5-7 4 SOLAR COOLING Cavi non schermati - nessuna precauzione nella scelta del percorso al fine di evitare spire U W kv,5 K S K S 2 K S 3 K S 4 K M S P M S P S P D,5,5,5 P M I P C I R U R V R W R Z P M P C I R U R V R W R Z,5-8,5-7 complessivi ZONA

28 4 SOLUZIONI 4. TIPI DI RISCHIO Per ogni tipo di rischio esistono più misure di protezione che, da sole o in combianzione tra loro, consentono di ottenere R < R T. Tutte le diverse soluzioni adottabili, normativamente accettabili, vengono riportate con una sintesi dei risultati ottenuti per le diverse componenti di rischio. 4.2 MISURE ADOTTABILI 4.2. SOLUZIONE Con la adozione delle sottoelencate misure di protezione: Risulta : COMPONENTI DI RISCHIO PER RISCHIO DI TIPO Componenti di rischio rivalutate STRUTTURA PROTETTA L adozione delle sopraelencate misure di protezione modifica le componenti di rischio, i rischi parziali ed il rischio totale (per i vari tipi di rischio individuati) così come di seguito indicato R A 2,45 - % R B R C 2, ,93 % R M R U R V R W R Z,5-5 %,5-9,7 % Per quanto sopra evidenziato, con riferimento alla sorgente di danno, si ottiene: Rischio di tipo dovuto alla fulminazione diretta della struttura (sorgente S): R D = R A + R B + R C = 2,45-6 Rischio di tipo dovuto alla fulminazione indiretta della struttura (sorgenti S2, S3 ed S4): R,5-9 I = R M + R U + R V + R W + R Z = Con riferimento al tipo di danno, si ottiene: Rischio di tipo di danno ad esseri viventi: R 2,45 - S = R A + R U = Rischio di tipo di danno materiale: R 2,46-6 F = R B + R V = Rischio di tipo imputabile alle sovratensioni sugli impianti interni: R O = R M + R C + R W + R Z =

29 Il Rischio di tipo vale Il rischio accettabile vale: R = 2,46-6 R T = - 5 COMPONENTI DI RISCHIO PER RISCHIO DI TIPO 4 Componenti di rischio rivalutate R A R B 2,45-5,32 % R C 2,45-4 3,2 % R M 6, ,47 % R U R V R W R Z,5-8 %,5-7 % Il dettaglio dei calcoli svolti è riportato nella parte 3.3 della presente relazione. Per quanto sopra evidenziato, con riferimento alla sorgente di danno, si ottiene: Rischio di tipo 4 dovuto alla fulminazione diretta della struttura (sorgente S): R D = R A + R B + R C = 2,249-4 Rischio di tipo 4 dovuto alla fulminazione indiretta della struttura (sorgenti S2, S3 ed S4): R 6,54-3 I = R M + R U + R V + R W + R Z = Con riferimento al tipo di danno, si ottiene: Rischio di tipo 4 di danno ad esseri viventi: R S = R A + R U = Rischio di tipo 4 di danno materiale: R 2,46-5 F = R B + R V = Rischio di tipo 4 imputabile alle sovratensioni sugli impianti interni: R 6,359-3 O = R M + R C + R W + R Z = Il Rischio di tipo 4 vale Il rischio accettabile vale: R 4 = 6,379-3 R T =

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