Lezione 13 COORDINATRICE DIDATTICA: PAOLA BACCIN COLLABORAZIONE: SANDRA GAZZONI
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- Giustino Raimondi
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1 PROGRAMA DE PÓS-GRADUAÇÃO EM LÍNGUA, LITERATURA E CULTURA ITALIANA FACULDADE DE FILOSOFIA LETRAS E CIÊNCIAS HUMANAS USP Lezione 13 COORDINATRICE DIDATTICA: PAOLA BACCIN COLLABORAZIONE: SANDRA GAZZONI Revisão Karine Lyziane Nascimento Leite de Freitas, Natália Savassi Tamaio, Regina K. S. Mergulhão, Verônica Prazeres Silva. Desenhos (Reprodução proibida) Alex San Lyra (imagens extraídas do material em vídeo). Marcos Airam Ribeiro (salvo quando indicado diversamente no final do material). Fotos (Reprodução proibida) Thaisa de Oliveira (fotos extraídas do material em vídeo). Mario Sergio Correa Cuzziol e Paola Baccin (salvo quando indicado diversamente no final do material). 2016
2 UNA CANZONE PER COMINCIARE Cominciamo la nostra lezione con una canzone di Sergio Endrigo. Ascoltate la canzone e cercate di completare le parole mancanti. Le cose di ogni raccontano a chi le sa guardare ed Per fare un ci vuole il legno per fare il legno ci vuole l' per fare l' ci vuole il seme per fare il seme ci vuole il per fare il ci vuole il fiore ci vuole un fiore, ci vuole un fiore, per fare un ci vuole un fiore Per fare un ci vuole un ramo per fare il ramo ci vuole l' per fare l' ci vuole il bosco per fare il bosco ci vuole il per fare il ci vuol la terra per far la terra ci vuole un per fare tutto ci vuole un Per fare un ci vuole il per fare il ci vuole l' per fare l' ci vuole il per fare il ci vuole il per fare il ci vuole il ci vuole un, ci vuole un, per fare ci vuole un 2
3 Nella puntata di oggi Tarcisio e Marcello parlano di progetti e per realizzarli ci vuole pazienza e tanto lavoro: bisogna saper sognare. Per indicare necessità, bisogno, possiamo usare il verbo volerci che, come il verbo piacere, ha solo il singolare e il plurale. Vediamo qualche esempio: Per fare un tavolo ci vuole il legno. Per fare una torta ci vuole farina, ci vogliono le uova, ci vuole del lievito e ci vuole del latte. E per fare una «caipirinha», che cosa ci vuole? Ci vuole un lime, un cucchiaio di zucchero di canna. E ci vuole anche della «cachaça», che è una grappa di canna da zucchero. Per fare la «caipirinha» non usiamo il limone, ma un lime. In italiano, la parola limone si riferisce al limone siciliano. 3
4 Per indicare necessità, bisogno, possiamo anche usare aver bisogno di. In questo caso il verbo si coniuga in tutte le persone: Io ho bisogno di tempo, Tu hai bisogno di aiuto? Marcelo ha bisogno di riposo. Tarcisio ha bisogno di un po di serenità. Noi abbiamo bisogno di soldi. Voi avete bisogno di documenti? Loro hanno bisogno di una mano per spostare i mobili. E con aver bisogno non dimenticatevi della preposizione DI. Osservate i soggetti delle seguenti frasi: Ci vuole pazienza. Ci vogliono soldi. (io) Ho bisogno di pazienza. (tu) Hai bisogno di qualcosa? (lui) Ha bisogno di un po di tranquillità. (noi) Abbiamo bisogno di soldi. (voi) Avete bisogno di soldi. (loro) Hanno bisogno di pace. Con il verbo volerci non abbiamo un soggetto personale, per cui il verbo ha solo il singolare e il plurale. Vi ricordate dei verbi piacere e esserci? 4
5 VOLERCI PIACERE ESSERCI ci vuole mi piace c è ci vogliono mi piacciono ci sono Aver bisogno di è coniugato in tutte le persone: Io ho bisogno di Tu hai bisogno di Lui ha bisogno di Noi abbiamo bisogno di Voi avete bisogno di Loro hanno bisogno di Per indicare necessità, possiamo anche usare il verbo servirsi: Per fare lo spritz mi serve il Prosecco. La pubblicità nell immagine accanto riporta una frase in dialetto veneto, che in italiano si traduce: Per bere uno Spritz, non c è bisogno di un privè, serve una piazza, basta una piazza. Infatti molti italiani hanno l abitudine di prendere l aperitivo in piazza e lo spritz, un aperitivo di origine veneta, che è ormai comune in tutta la penisola. 5
6 In italiano possiamo usare anche: è necessario, sono necessari, ma sono meno frequenti, perciò scegliete tra ci vuole, aver bisogno di o servirsi. 1. Completate con i verbi volerci o aver bisogno di. a) Ragazzi, scusate, ma qui un po di serietà. (noi) decidere cosa si farà nelle due ultime settimane del corso. Dobbiamo fare le valutazioni, correggere tutti i compiti e preparare gli esami. b) Un pensatore anonimo ha detto: troppa pazienza per aver pazienza. Io sinceramente non ce l ho. E tu, sei una persona paziente? c) anni per costruire la fiducia e solo pochi secondi per distruggerla. (Paulo Coelho) d) Per evitare il caos assoluto delle regole. e) tanti soldi per andare a fare un corso in Italia? f) (io) tanti soldi per fare tutto quello che voglio. g) Tarcisio qualche consiglio su quale vestito mettersi per il colloquio di lavoro. h) settantadue muscoli per fare il broncio ma solo dodici per sorridere. Provaci per una volta. (Mordecai Richler) 72 muscoli 12 muscoli. 6
7 La pagina Facebook di Cucchiaio d Argento però ci tranquillizza: solo 39 muscoli per mangiare una pizza. i) solo coraggio, o forse buon senso, per capire che le lezioni migliori sono di solito le più dure. (Anthony Clifford Grayling) l) (Noi) contadini, di poeti, di gente che sa fare il pane, di gente che ama gli alberi e riconosce il vento. (Franco Arminio) 7
8 L INDICATIVO IMPERFETTO Invito alla ricerca Cercate chi è stata Susanna Agnelli. A quale famiglia apparteneva? Perché la famiglia Agnelli è importante in Italia? Dove abitava la famiglia Agnelli? ESERCIZIO DI COMPRENSIONE SCRITTA Facciamo un esercizio di comprensione scritta. Negli esercizi online potete svolgere questa attività anche come comprensione orale (lettura di Sandra Gazzoni). Vi consigliamo vivamente di ascoltare la registrazione e di fare gli esercizi online per imparare la pronuncia corretta dell imperfetto, soprattutto della sillaba tonica. Eccovi un brano del libro Vestivamo alla marinara (A. Mondadori, Milano, 1975). Il libro, in prima persona, racconta l infanzia dei fratelli Agnelli. In questo brano vedremo com era una giornata tipica dei bambini Agnelli e della loro governante inglese, Miss Parker. 8
9 Vestivamo sempre alla marinara: blu d'inverno, bianca e blu a mezza stagione e bianca in estate. Per pranzo ci mettevamo il vestito elegante e le calze di seta corte. Mio fratello Gianni si metteva un'altra marinara. L'ora del bagno era chiassosa, piena di scherzi e spruzzi; ci affollavamo nella camera da bagno, nella bagnarola, e le cameriere impazzivano. Ci spazzolavano e pettinavano i capelli lunghi e ricci, poi li legavano con enormi nastri neri. Arrivava Miss Parker. Quando ci aveva radunati tutti Let's go -diceva e non fate rumore. Correvamo a pazza velocità lungo il corridoio, attraverso l'entrata di marmo, giravamo l'angolo appoggiandoci alla colonnina dello scalone e via fino alla saletta da pranzo dove ci fermavamo ansimanti. Vi ho detto di non correre, diceva Miss Parker one day vi farete male e la colpa sarà soltanto vostra: a chi direte grazie? Ci davano da mangiare sempre quello che più odiavamo; credo che facesse parte della nostra educazione britannica. Dovevamo finire tutto quello che ci veniva messo sul piatto. Il mio incubo erano le rape e la carne, nella quale apparivano piccoli nervi bianchi ed elastici. Se uno non finiva tutto quello che aveva nel piatto se lo ritrovava davanti al pasto seguente. Il dolce lo sceglievamo a turno, uno ogni giorno. Quando era la volta di Maria Sole noi le dicevamo: Adesso, per l'amor del cielo, non scegliere 'crème caramel' che nessuno può soffrire. Invariabilmente Miss Parker chiedeva: So, Maria Sole, che dolce, 9
10 domani? It's your turn. Maria Sole esitava, arrossiva e sussurrava: crème caramel. Ma perché continui a dire 'crème caramel' se non ti piace? Non mi viene in mente nient altro. Il pomeriggio facevamo lunghe passeggiate. Torino era, anche allora, una città nota per le sue pasticcerie. Nella luce artificiale delle vetrine apparivano torte arabescate, paste piene di crema, cioccolatini, marzapani, montagne di brioches, fondants colorati disposti in tondo sui piatti come fiori, ma noi non ci saremmo mai sognati di poter entrare in un negozio a comprare quelle tentatrici delizie. "Non si mangia tra i pasti; "it ruins your appetite" era una regola ferrea che mai ci sarebbe venuto in mente di discutere. Così camminavamo dalle due alle quattro, paltò alla marinara e berrettino tondo alla marinara con il nome di una nave di Sua Maestà Britannica scritta sul nastro, Miss Parker in mezzo a due di noi da una parte e uno o due di noi dall'altra finché non era l'ora di tornare a casa. Facevamo i compiti, giocavamo. Mentre aiutavo Gianni a sistemare la locomotiva a vapore o il treno elettrico mi veniva il terrore del buio e della notte che si avvicinava. Vedevamo i nostri genitori finito il nostro pranzo, mentre si preparavano per il loro. Qualche volta, se non avevano troppi invitati, sedevamo con loro in biblioteca finché il pranzo non era servito. E 10
11 qualche volta ci veniva perfino permesso di sedere intorno alla tavola. Ma siccome giocavamo con la cera delle candele e diventavamo noiosi ci mandavano subito via. Di ritorno in camera da gioco Miss Parker ci leggeva ad alta voce un racconto, o facevamo un gioco, finché: Time for bed now diceva Miss Parker lavatevi i denti e verrò tra dieci minuti a darvi la buona notte; ricordatevi di piegare i vestiti e di dire le preghiere. Mi inginocchiavo in camera da letto e pregavo disperatamente. Baciavo il Crocifisso e la Madonna accanto al mio letto e chiedevo soltanto di non avere troppa paura e di poter dormire senza svegliarmi durante la notte. Entravo nel letto. Avevamo una camera per uno, e quando Miss Parker entrava le buttavo le braccia intorno al collo, la stringevo e la supplicavo di lasciare la mia porta aperta 'soltanto un pochettino', così che potessi vedere la luce. No, no, rispondeva calma devi imparare a dormire al buio, è silly avere paura. Incominciamo dalla comprensione del lessico. 2. Scegliete l alternativa corretta. Vestivamo sempre alla marinara: blu d'inverno, bianca e blu a mezza stagione e bianca in estate. A mezza stagione significa: a) A metà estate. b) A metà inverno. c) In autunno o in primavera, quando non fa né tanto caldo né tanto freddo. 11
12 L'ora del bagno era chiassosa, piena di scherzi e spruzzi; ci affollavamo nella camera da bagno, nella bagnarola, e le cameriere impazzivano. Chiassosa significa: a) Rumorosa, allegra, turbolenta. b) Silenziosa, tranquilla. I contrari di chiassosa sono: a) Rumorosa, allegra, turbolenta. b) Silenziosa, tranquilla. Scherzi significa: a) Divertimenti. b) Getti d acqua. Spruzzi significa: a) Divertimenti. b) Getti d acqua. Ci spazzolavano e pettinavano i capelli lunghi e ricci, poi li legavano con enormi nastri neri. Un nastro è: a) Un elastico. b) Una striscia di tessuto. 12
13 Correvamo a pazza velocità lungo il corridoio, attraverso l'entrata di marmo, giravamo l'angolo appoggiandoci alla colonnina dello scalone e via fino alla saletta da pranzo dove ci fermavamo ansimanti. Ansimanti significa: a) Senza fiato, con difficoltà a respirare. b) Contenti. Incubo significa: a) Un mostro, un gigante. b) Un brutto sogno. Ci davano da mangiare sempre quello che più odiavamo; credo che facesse parte della nostra educazione britannica. Dovevamo finire tutto quello che ci veniva messo sul piatto. Il mio incubo erano le rape e la carne, nella quale apparivano piccoli nervi bianchi ed elastici. Il dolce lo sceglievamo a turno, uno ogni giorno. Quando era la volta di Maria Sole noi le dicevamo: Adesso, per l'amor del cielo, non scegliere 'crème caramel' che nessuno può soffrire. Segnate l immagine che corrisponde al Crème caramel: a) b) c) d) 13
14 3. Com era la giornata dei bambini Agnelli? Enumerate in ordine crescente le attività raccontate dalla narratrice: ( ) I bambini andavano a trovare i loro genitori in biblioteca. ( ) Arrivava Miss Parker. ( ) I bambini facevano i compiti e giocavano. ( ) I bambini andavano a fare una lunga passeggiata con Miss Parker per Torino. ( ) I bambini correvano fino alla sala da pranzo. ( ) I bambini facevano il bagno aiutati dalle cameriere. ( ) I bambini piegavano i loro vestiti. ( ) I bambini pranzavano. ( ) I bambini si lavavano i denti. ( ) Miss Parker andava a dargli la buonanotte. ( ) I bambini pregavano. ( ) Miss Parker e i bambini tornavano a casa. ( ) Andavano a letto. 4. Vediamo ora la comprensione globale del testo. Scegliete l alternativa corretta. 1) Come si vestivano i bambini della famiglia Agnelli? a) Alla marinara: blu, bianca, e rossa. b) Alla marinara: blu d inverno, bianca d estate, bianca e blu in primavera e autunno. c) Con vestiti eleganti. 2) Quanti fratelli erano? 14
15 a) Due. b) Tre. c) Quattro. 3) Come era l ora del bagno? a) Rumorosa. Tutti i fratelli facevano il bagno insieme e le cameriere impazzivano. b) Spaventosa. Le cameriere facevano il bagno ai bambini uno alla volta. c) Chiassosa. Miss Parker impazziva mentre si faceva il bagno nella bagnarola. 4) I ragazzi ubbidivano a Miss Parker quando gli diceva di non correre? a) Sì. Non facevano rumore. b) No. Correvano a pazza velocità fino alla saletta da pranzo. c) A volte sì e altre no. 5) Cosa mangiavano? a) Cibo britannico che preparava Miss Parker. b) Incubo, rape e carne con i nervi. c) Quello che più odiavano perché dovevano imparare a mangiare di tutto. 6) Se uno non finiva tutto quello che aveva nel piatto... a) non poteva alzarsi per giocare. b) non mangiava il dolce. c) lo doveva mangiare al prossimo pasto. 7) Perché Maria Sole sceglieva sempre Crème Caramel? 15
16 a) Perché le piaceva tanto e non poteva mangiarlo tra i pasti. b) Perché aveva paura di Miss Parker ed era l unico dolce che le veniva in mente. c) Perché i fratelli glielo chiedevano. 8) Cosa facevano i bambini il pomeriggio? a) Passeggiavano con Miss Parker dalle due alle quattro, dopo facevano i compiti e giocavano. b) Camminavano fino alla Nave di sua Maestà. c) Andavano in una famosa pasticceria di Torino. 9) Come era il rapporto dei bambini con i loro genitori? a) Sereno. b) Quasi inesistente perché i loro genitori avevano sempre tanti invitati e non avevano pazienza con i bambini. c) Divertente. Ogni sera i genitori parlavano con i bambini della loro giornata. 10) Di che cosa aveva paura la scrittrice? a) Della carne con i nervi bianchi ed elastici. b) Del buio. c) Di Miss Parker. 11) Come si chiamavano i fratelli Agnelli? INDICATIVO IMPERFETTO: CONIUGAZIONE 16
17 Susanna Agnelli ci racconta le cose che lei e i suoi fratelli facevano quando erano bambini e per raccontarci queste azioni ripetute nel passato la scrittrice si serve dell imperfetto dell indicativo. 5. Leggete le frasi, sottolineate i verbi all imperfetto e individuatene il soggetto: Vestivamo sempre alla marinara. Per pranzo ci mettevamo il vestito elegante. Ci affollavamo nella camera da bagno. Correvamo a pazza velocità lungo il corridoio. Giravamo l'angolo appoggiandoci alla colonnina dello scalone. Ci fermavamo ansimanti. Dovevamo finire tutto quello che ci veniva messo sul piatto. Il dolce lo sceglievamo a turno. Il pomeriggio facevamo lunghe passeggiate. Camminavamo dalle due alle quattro. Giocavamo. Vedevamo i nostri genitori finito il nostro pranzo. Diventavamo noiosi. Avevamo una camera per uno. Il soggetto di tutte queste frasi è Osservate che non importa la coniugazione, la prima persona del plurale avrà sempre la terminazione: -vamo. Attenzione alla pronuncia della sillaba tonica: 17
18 (noi) Vestivámo, ci mettevámo, ci affollavámo, correvámo, giravámo, ci fermavámo, dovevámo, lo sceglievámo, facevámo, camminavámo, giocavámo, vedevámo, diventavámo, avevámo ecc Completate con i verbi all infinito: VERBO ALL INFINITO ESEMPIO Vestivamo sempre alla marinara. Per pranzo ci mettevamo il vestito elegante. Ci affollavamo nella camera da bagno. Correvamo a pazza velocità lungo il corridoio. Giravamo l'angolo appoggiandoci alla colonnina dello scalone. Ci fermavamo ansimanti. Dovevamo finire tutto quello che ci veniva messo sul piatto. Il dolce lo sceglievamo a turno. Camminavamo dalle due alle quattro. Facevamo i compiti. Giocavamo. Vedevamo i nostri genitori finito il nostro pranzo. Diventavamo noiosi. Avevamo una camera per uno. 7. Leggete le frasi, sottolineate i verbi all imperfetto e individuatene il soggetto: Mio fratello si metteva un'altra marinara. Arrivava Miss Parker. Quando ci aveva riuniti tutti diceva: let s go. Se uno non finiva tutto quello che aveva nel piatto se lo ritrovava davanti al pasto seguente. Miss Parker chiedeva a Maria Sole che dolce voleva per il giorno dopo. 1 Queste parole non sono accentate graficamente perché sono parole piane. In italiano, solo le parole tronche sono accentate graficamente. 18
19 Maria Sole esitava, arrossiva e sussurrava: crème caramel. Mi veniva il terrore del buio. La notte si avvicinava. Miss Parker ci leggeva ad alta voce un racconto. Quando Miss Parker entrava le buttavo le braccia intorno al collo. Il soggetto di tutte queste frasi è o Osservate che non importa la coniugazione, la terza persona del singolare avrà sempre la terminazione: -va. 8. Completate con i verbi all infinito: VERBO ALL INFINITO ESEMPIO Mio fratello si metteva un'altra marinara. Arrivava Miss Parker. Quando ci aveva riuniti tutti diceva: let s go. Se uno non finiva tutto quello che aveva nel piatto se lo ritrovava davanti al pasto seguente. Se uno non finiva tutto quello che aveva nel piatto se lo ritrovava davanti al pasto seguente. Se uno non finiva tutto quello che aveva nel piatto se lo ritrovava davanti al pasto seguente. Miss Parker chiedeva a Maria Sole che dolce voleva. Maria Sole esitava. Maria Sole arrossiva. Maria Sole sussurrava. Mi veniva il terrore del buio. La notte si avvicinava. Miss Parker ci leggeva ad alta voce un racconto. Quando Miss Parker entrava le buttavo le braccia intorno al collo. 9. Completate con i verbi all imperfetto: 19
20 Vi ricordate ancora che cosa facevate quando andavate all asilo? (noi) (disegnare), (imparare) i numeri, (ascoltare) le fiabe che ci raccontava la maestra, (cantare), (recitare) delle filastrocche, (ballare) e (imparare) a giocare con gli altri bambini. 10. Leggete le frasi, sottolineate i verbi all imperfetto e individuatene il soggetto: Aiutavo Gianni a sistemare la locomotiva a vapore. Mi inginocchiavo in camera da letto. Pregavo disperatamente. Baciavo il Crocifisso e la Madonna accanto al mio letto. Chiedevo di non avere troppa paura e di poter dormire senza svegliarmi durante la notte. Entravo nel letto. Quando Miss Parker entrava le buttavo le braccia intorno al collo. Stringevo Miss Parker. La supplicavo di lasciare la mia porta aperta. Il soggetto di tutte queste frasi è. Osservate che non importa la coniugazione, la prima persona del singolare avrà sempre la terminazione: -vo. 11. Completate con i verbi all infinito: 20
21 VERBO ALL INFINITO ESEMPIO Aiutavo Gianni a sistemare la locomotiva a vapore. Mi inginocchiavo in camera da letto. Pregavo disperatamente. Baciavo il Crocifisso e la Madonna accanto al mio letto. Chiedevo di non avere troppa paura e di poter dormire senza svegliarmi durante la notte. Entravo nel letto. Quando Miss Parker entrava le buttavo le braccia intorno al collo. Stringevo Miss Parker. La supplicavo di lasciare la mia porta aperta. 12. Fabrizio Grillo sostiene un colloquio di lavoro in un importante albergo a Roma. Il manager gli chiede quali erano le sue mansioni quando lavorava come receptionist presso un albergo a Venezia. Completate il testo con i verbi all imperfetto: (svolgere) il lavoro ed (eseguire) i compiti che mi erano affidati all'interno di una struttura abbastanza complessa. (accogliere) il cliente al suo arrivo, lo (assistere) durante tutto il soggiorno e ne (gestire) la partenza. (dare) il benvenuto agli ospiti e gli (fornire) suggerimenti e informazioni sul luogo di soggiorno, gli (assegnare) le camere e (eseguire) anche compiti che presuppongono la conoscenza della struttura. Ad esempio (attribuire) a 21
22 un altro dipendente il compito di eseguire il servizio richiesto dal cliente, per cui (avere) la consapevolezza dei ruoli di responsabilità all'interno dell'azienda, inoltre (gestire) i reclami o i disguidi verificatisi o comunicati alla reception. Insomma, (svolgere) le attività di tutto il reparto di ricevimento e di portineria. 13. Leggete le frasi, sottolineate i verbi all imperfetto e individuatene il soggetto: Le cameriere impazzivano. Le cameriere ci spazzolavano i capelli. Le cameriere ci pettinavano i capelli Le cameriere ci legavano i capelli con enormi nastri neri. Ci davano da mangiare sempre quello che più odiavamo. Nella carne apparivano piccoli nervi bianchi ed elastici. Qualche volta, se non avevano troppi invitati, sedevamo con loro in biblioteca finché il pranzo non era servito. Ci mandavano subito via. Il soggetto di tutte queste frasi è. Osservate che non importa la coniugazione, la terza persona del plurale avrà sempre la terminazione: -vano. Attenzione alla pronuncia della sillaba tonica: 22
23 (loro) Impazzívano; ci spazzolávano; ci pettinávano; ci legávano; dávano; apparívano, avêvano; ci mandávano; telefonávano ecc. 2 Leggete ad alta voce e fate attenzione alla sillaba tonica: Noi mangiavámo Noi leggevámo Noi partivámo Noi telefonavámo Noi apparivámo Noi avevámo loro mangiávano. loro leggêvano loro partívano loro telefonávano loro apparívano loro avêvano 14. Completate con i verbi all infinito: VERBO ALL INFINITO ESEMPIO Le cameriere impazzivano. Le cameriere ci spazzolavano i cappelli. Le cameriere ci pettinavano i capelli Le cameriere di legavano i capelli con enormi nastri neri. Ci davano da mangiare sempre quello che più odiavamo. Nella carne apparivano piccoli nervi bianchi ed elastici. Qualche volta, se non avevano troppi invitati, sedevamo con loro in biblioteca finché il pranzo non era servito. Ci mandavano subito via. 2 Queste parole non sono accentate graficamente perché sono parole sdrucciole. In italiano, solo le parole tronche sono accentate graficamente. 23
24 15. Completate con le terminazioni adatte: A Carnevale mio fratello ed io ci vestiv da pirati e andav in piazza a giocare con gli altri bambini, poi telefonav a nostra nonna e le chiedev di prepararci un bel piatto di frittelle. Lei era una donna molto in gamba, sempre contenta e ci riempiv di coccole. Noi le volev un bene dell anima e ancora oggi sentiamo la sua mancanza. Abitav a Venezia e i turisti arrivav da tutto il mondo per vedere le maschere. Riempiv gli alberghi, i ristoranti e i negozi parlando in tutte le lingue. Mio fratello ed io avev voglia di capire quello che dicev Forse è nato lì il mio amore per le lingue straniere. Avrete notato che all imperfetto si mantiene sempre la vocale tematica della coniugazione di appartenenza: A per -ARE, E per -ERE, I per - IRE + la terminazione VO VI VA VAMO VATE VANO 24
25 16. Completare le tabelle con i modelli dei verbi all imperfetto: Verbi regolari MANGI-A-RE LEGG-E-RE USC-I-RE (io) mangia-vo (tu) usci-vi (lui) (noi) (voi) legge-vate (loro) Verbi irregolari FARE DIRE 3 ESSERE (io) facevo dicevo (tu) eri (lui) faceva (noi) dicevamo eravamo (voi) facevate eravate (loro) dice VANO erano 3 FARE, DIRE, BERE prendono la E dai rispettivi latini facere ; dicere ; bevere. 25
26 ESERCITIAMOCI 17. Completate il testo che ci racconta la storia della nonna di Tarcisio e del nonno di Elisa. La nonna di Tarcisio è nata a Picerno, in Basilicata ed (essere) ancora molto giovane quando è venuta a vivere in Brasile: (avere) circa 18 anni. (essere) una bella donna da ragazza e ora vive a São Paulo. Da giovane (vivere) a Picerno con la sua famiglia. (abitare) in una casa con giardino. Quando era giovane (andare) a scuola, (uscire) prestissimo di casa. Il pomeriggio (aiutare) i suoi genitori nelle faccende di casa, (giocare) con i fratelli e i cugini più piccoli. Le (piacere) leggere e (leggere) poesia. 26
27 Il nonno di Elisa vive a Roma, ma da giovane (vivere) a Potenza. (fare) il pittore ma non (essere) ricco, per cui (lavorare) anche nel negozio dei suoi genitori. (Vendere) scarpe. Gli (piacere) dipingere panorami per cui (andare) spesso a Picerno. (Partire) presto la mattina, (cercare) un posto tranquillo per sistemare i suoi pennelli e il suo cavalletto e (mettersi) a dipingere. (fermarsi) solo per mangiare un panino e continuava a dipingere finché (esserci) luce. (finire) il lavoro e (tornare) a casa. 27
Lezione 13. Coordinatrice didattica: Paola Baccin. Collaborazione: Sandra Gazzoni
Lezione 13 Coordinatrice didattica: Paola Baccin Collaborazione: Sandra Gazzoni UNA CANZONE PER COMINCIARE Cominciamo la nostra lezione con una canzone di Sergio Endrigo. Ascoltate la canzone e cercate
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INDICATIVO: L IMPERFETTO IL VERBO ESSERE IO ERO TU ERI LUI/LEI ERA NOI ERAVAMO VOI ERAVATE LORO ERANO IL VERBO AVERE IO AVEVO TU AVEVI LUI/LEI AVEVA NOI AVEVAMO VOI AVEVATE LORO AVEVANO IL VERBO MANGIARE
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Era la storia del suo sogno.
Eravamo in un prato pieno di fiori colorati con farfalle che andavano a prendere il polline. Si sentiva un profumo buonissimo. Veniva dai petali rossi, gialli, rosa e bianchi. Era giorno; il cielo era
Lezione 12 COORDINATRICE DIDATTICA: PAOLA BACCIN COLLABORAZIONE: SANDRA GAZZONI
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A: COMPRENSIONE GENERALE DEL TESTO: MASSIMO 10 PUNTI
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Lezione 4. Coordinatrice didattica: Paola Baccin
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Lezione 11. Chiavi degli esercizi COORDINATRICE DIDATTICA: PAOLA BACCIN COLLABORAZIONE: SANDRA GAZZONI
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jeans e il mio peluche berretto Bene grazie: sono contenta perché partirò domani Vai sola o con la famiglia? E dove vai?
IN PARTENZA Bene grazie: sono contenta perché partirò domani E dove vai? Vai sola o con la famiglia? Ciao Ling, come va? Dormirete in albergo? Avete già fatto le valigie? Andrò a Firenze a trovare gli
Il signor Rigoni DAL MEDICO
5 DAL MEDICO Per i giornali, Aristide Rigoni è l uomo più strano degli ultimi cinquant anni, dal giorno della sua nascita. È un uomo alto, forte, con due gambe lunghe e con una grossa bocca. Un uomo strano,
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Corso ITALIANO Prof.ssa S. DOTTI Liv. 2
IMPERFETTO INDICATIVO VERBI REGOLARI PARL-ARE CRE-DERE DORM-IRE Io parlavo credevo dormivo Tu parlavi credevi dormivi Lui/Lei parlava credeva dormiva Noi parlavamo credevamo dormivamo Voi parlavate credevate
Unità. Per cominciare... 1 Osservate le immagini e discutete: cosa è più bello il primo giorno di scuola? 2 Tra queste materie quale preferite?
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Lezione 9 COORDINATRICE DIDATTICA: PAOLA BACCIN COLLABORAZIONE: SANDRA GAZZONI
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