CENNI DI STORIA DELLA SCUOLA MATERNA / DELL INFANZIA. Snals Brescia. Segreteria Provinciale Snals Brescia
|
|
- Sabina Mari
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 CENNI DI STORIA DELLA SCUOLA MATERNA / DELL INFANZIA
2 LA SCUOLA DELL INFANZIA. ASPETTI STORICI Risale al 1896 la disposizione normativa che istituisce accanto ad ogni scuola normale un giardino d infanzia per le esercitazioni di tirocinio delle future maestre. Gli asili infantili sono lasciati all iniziativa privata, alle opere pie e caritative, alle associazioni religiose ed agli enti pubblici; le prime istruzioni programmatiche sono emanate con R.D , n. 27 (Istruzioni, programmi e orari per gli asili infantili e i giardini di infanzia).
3 LA SCUOLA DELL INFANZIA. ASPETTI STORICI Il R.D distingue nell istruzione elementare tre gradi: «preparatorio, inferiore e superiore. L istruzione del grado preparatorio ha normalmente la durata di 3 anni» (art. 1, commi 1-2); di essa fanno parte le istituzioni infantili comunque denominate: asili infantili, giardini di infanzia, case dei bambini, scuole materne; hanno carattere «ricreativo» ed hanno l obiettivo di «disciplinare le prime manifestazioni dell intelligenza e del carattere del bambino» (art. 7, comma 1).
4 LA SCUOLA DELL INFANZIA. ASPETTI STORICI La scuola materna statale è istituita come ordine di scuola autonomo nel 1968 con L. n. 444, dopo un aspro confronto politico in Parlamento. La scuola materna di Stato persegue «fini di educazione» e di «sviluppo della personalità infantile», concorrendo, nel quadro generale del sistema scolastico, a promuovere la «formazione integrale della personalità dei bambini da tre a sei anni di età», perché diventino «soggetti liberi, e responsabili ed attivamente partecipi alla vita della comunità locale, nazionale ed internazionale» (L. n. 444/1968, art. 1). È il «primo essenziale elemento del sistema formativo» che si propone, sul piano sociale, come «agente di trasformazione e di cambiamento nella società contemporanea» (C.M. n. 279/94), contribuendo alla «realizzazione dell uguaglianza delle opportunità educative», al decondizionamento socio-familiare ed alla piena realizzazione delle originalità e delle competenze individuali dei bambini (C.M. n. 18/1989).
5 LA SCUOLA DELL INFANZIA. ASPETTI STORICI Con altro intervento legislativo la scuola materna statale è trasformata in «scuola dell infanzia» (L. n. 30/2000, art. 1, comma 2) ed inserita nel nuovo «sistema educativo di istruzione» di cui sono anche parte il ciclo primario, o della scuola di base/istruzione inferiore, e il ciclo secondario dell istruzione superiore. La L. n. 30/2000 non ha potuto esplicare tutti i suoi effetti perché abrogata in blocco dalla L. n. 53/2003, art. 7, comma 12. Quest ultima norma mantiene la denominazione di scuola dell infanzia e la individua come articolazione del «sistema educativo di istruzione e formazione» (art. 2, comma 1, lett. d, L. n. 53/2003) caratterizzato da «unitarietà didattica e pedagogica»; ha durata triennale e la sua offerta formativa è generalizzata sul territorio nazionale. La scuola dell infanzia statale fa parte del «sistema pubblico integrato»; alla sua gestione provvede lo Stato; per le scuole materne paritarie, che sono scuole pubbliche, provvedono i soggetti istitutivi: enti locali e privati. Il sostrato teleologico e i caratteri distintivi della scuola dell infanzia sono definiti dall art. 2, comma 1, lett. e), della L. n. 53/2003 e sono ripresi, con ampliamenti, sia dal D. Lgs n. 59/2004, art. 1, comma 1, sia dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell infanzia e del primo ciclo d istruzione del 2012.
6 LA SCUOLA DELL INFANZIA. ASPETTI STORICI L ultimo intervento legislativo sulla scuola dell infanzia risale al D.P.R. n. 89/2009, emanato sulla base dell art. 64, comma 4, della L. n. 133/2008. Il decreto dedica l art. 2 alla scuola dell'infanzia. È un articolo che si muove in continuità con la precedente normativa; l unica novità riguarda la possibilità di proseguire l esperienza delle c.d. sezioni primavera (comma 3).
7 SCUOLA PRIMARIA. CENNI STORICI Nell Italia pre-unitaria, il R.D. 13 novembre 1859 n. 3725, (noto come legge Casati - ministro p.i. proponente), emanato dal Parlamento sardo-piemontese all indomani della II a guerra di indipendenza, disciplinava in modo organico l ordinamento scolastico piemontese, in seguito esteso alle regioni dello Stato unitario. I principi della obbligatorietà dell istruzione elementare, della gratuità della stessa, assimilati dalle monarchie illuministe e dalla cultura della Rivoluzione francese, nell unità d indirizzo fortemente accentrato dell intero sistema scolastico, costituiscono l ispirazione di fondo del provvedimento casatiano, espressione di una politica scolastica moderata che avvertiva l urgenza di dare al popolo una prima istruzione e, conseguentemente, di contrastare il grave fenomeno dell analfabetismo. La scuola primaria, regolamentata dagli articoli del decreto, è distinta in «due gradi, inferiore e superiore», ciascuno di durata biennale e comprensivo di due classi distinte. Snals Brescia
8 SCUOLA PRIMARIA. CENNI STORICI Il 15 luglio 1877 viene promulgata la legge sull'istruzione obbligatoria, n Il ministro proponente, Michele Coppino, della sinistra liberale appena salita al potere, si trova a contrastare le forze politico-culturali conservatrici che, in Parlamento e fuori, temevano possibili riflessi negativi per l ordine sociale a causa di un istruzione elementare obbligatoria e perciò più capillarmente diffusa tra il popolo. In particolare, il precetto legislativo dispone che i «fanciulli e le fanciulle che abbiano compiuta l'età di sei anni [...] dovranno essere inviati alla scuola elementare del comune». L'obbligo scolastico rimane tuttavia limitato al corso elementare inferiore, «il quale dura di regola fino ai nove anni e comprende le prime nozioni dei doveri dell uomo e del cittadino, la lettura, la calligrafia, i rudimenti della lingua italiana, dell aritmetica e del sistema metrico». L 8 luglio 1904, dopo ampio dibattito parlamentare sull obbligo scolastico, è approvata la legge Orlando, dal nome del ministro proponente. Con questa norma si amplia la frequenza scolastica obbligatoria portata da quattro a sei anni, cioè fino al dodicesimo anno di età; ai gradi inferiore e superiore si aggiungono le classi V e VI, a cui si accede mediante «un esame speciale di maturità».
9 SCUOLA PRIMARIA. CENNI STORICI La successiva legge Daneo-Credaro, del 4 giugno 1911, risponde all esigenza di un amministrazione statale diretta del sistema scolastico e avvia il processo di statizzazione delle scuole elementari, sottraendole quindi al governo municipale. Il processo di statizzazione delle scuole elementari, avviato nel 1911 dalla legge Daneo-Credaro, si completa nel 1933: le residue scuole dei comuni autonomi capoluogo di provincia passano sotto la diretta amministrazione dello Stato.
10 SCUOLA PRIMARIA. CENNI STORICI Il regio decreto 1 ottobre 1923, n. 2185, compreso tra i provvedimenti legislativi e regolamentari che vanno sotto il nome di riforma Gentile, reca modifiche all ordinamento dell'istruzione primaria. Ora il corso elementare comprende, oltre ai tradizionali gradi inferiore, che da due passa a tre anni - I, II e III classe -, e superiore di durata biennale - IV e V classe -, il nuovo grado preparatorio di durata triennale, cioè l'asilo d'infanzia, gestito da Comuni o da privati. Questo grado cesserà di far parte dell'istruzione elementare con l'entrata in vigore della legge 18 marzo 1968, n L obbligo scolastico è protratto sino al 14 anno di età; la prosecuzione della frequenza scolastica può avvenire in «corsi, esercitazioni e simili di istruzione elementare, tenuti nella località da istituzioni di educazione e di cultura. In mancanza, è consentito all obbligato di continuare a frequentare l ultima classe elementare esistente fino al raggiungimento del 14 anno». Viene così istituito il terzo grado dell istruzione elementare, comprensivo delle classi VI, VII e VIII, denominate post-elementari. Di fatto, il terzo grado, pensato per una scuola popolare di otto anni, non si è realizzato che in pochi casi e solo in alcune province.
11 SCUOLA PRIMARIA. CENNI STORICI La legge 24 dicembre 1957, n dà assetto giuridico ai cicli didattici. L art.1 prescrive che «la prima e la seconda classe elementare costituiscono il primo ciclo didattico della scuola elementare; la terza, la quarta e la quinta ne costituiscono il secondo ciclo didattico». Il passaggio dal 1 al 2 ciclo avviene mediante esami scritti e orali. Il passaggio dall'una all'altra classe, all'interno del medesimo ciclo, avviene per scrutinio. La non ammissione alla classe successiva è consentita «soltanto in casi eccezionali, su ciascuno dei quali (il docente) fornisce al direttore didattico motivata relazione scritta». Sono così soppressi i precedenti grado inferiore (classi 1, 2, 3) e il grado superiore (classi 4 e 5) dell'istruzione elementare. L introduzione nell ordinamento scolastico delle attività integrative e degli insegnamenti speciali nel settembre 1971, mira ad arricchire «la formazione dell'alunno» e ad avviare la «realizzazione della scuola a tempo pieno» (art. 1, L. n. 800/1971).
12 SCUOLA PRIMARIA. CENNI STORICI Nel 1990 una nuova legge, la n. 148, innova in profondità la scuola elementare: è introdotto il modulo organizzativo composto di norma da tre docenti che operano su due classi nel plesso di assegnazione od anche in plessi diversi del circolo didattico (D. Lgs n. 297/94, art. 121, comma 3 e art. 128, comma 5); in subordine, da quattro docenti operanti su tre classi (D. Lgs n, 297/94, art. 121, comma 3). È previsto l insegnamento della lingua straniera (art. 10, L. n. 148/1990).
CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE LAFFRANCO, BIANCONI
Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 572 PROPOSTA DI LEGGE D INIZIATIVA DEI DEPUTATI LAFFRANCO, BIANCONI Disciplina della professione di educatore di asilo nido e istituzione
DettagliLegge Casati: anno 1859
IL SISTEMA SCOLASTICO ITALIANO DALLE ORIGINI AD OGGI Legge Casati: anno 1859 Legge Casati. Il fatto innovativo è l obbligatorietà dell istruzione come formazione di base per tutti. La scuola è statale
DettagliPROTOCOLLO D'INTESA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE. DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A
PROTOCOLLO D'INTESA TRA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE (di seguito denominato Ministero) E DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A (di seguito denominata Casa Editrice) VISTO il decreto legislativo 16 aprile 1994, n.
DettagliFACOLTÀ DI SOCIOLOGIA ART. 1
SEZIONE QUATTORDICESIMA FACOLTÀ DI SOCIOLOGIA ART. 1 Alla Facoltà di Sociologia afferisce il seguente corso di diploma universitario: a) corso di diploma universitario triennale in Servizio sociale ART.
DettagliCAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. Nuove norme in materia di diritto allo studio degli alunni con disabilità e di insegnanti di sostegno
Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 1561 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato GIANNI FARINA Nuove norme in materia di diritto allo studio degli alunni con disabilità e
DettagliMinistero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca
N. 37 IL MINISTRO VISTO il testo unico delle leggi in materia di istruzione approvato con decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297; VISTO il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e successive modificazioni;
DettagliALLEGATO 4 MODALITA APPLICATIVE DELLE PROCEDURE DI STABILIZZAZIONE DEL PERSONALE DEL COMUNE DI RAVENNA DI CUI AL COMMA 558 DELLA LEGGE N. 296/2006.
ALLEGATO 4 MODALITA APPLICATIVE DELLE PROCEDURE DI STABILIZZAZIONE DEL PERSONALE DEL COMUNE DI RAVENNA DI CUI AL COMMA 558 DELLA LEGGE N. 296/2006. Art. 1 Oggetto. I percorsi di stabilizzazione del personale
DettagliRegolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica.
Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Art. 1 Ambito di applicazione 1. Il presente Regolamento è adottato ai sensi della normativa
DettagliLA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI
LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI Regolamento (D.P.R. 22 giugno 2009, n. 122) Testo in vigore dal 20.08.2009 1 Art. 1 Oggetto del regolamento Finalità e caratteri della valutazione 2. La valutazione è espressione
DettagliLegge accesso disabili agli strumenti informatici
Legge accesso disabili agli strumenti informatici da Newsletter Giuridica: Numero 81-26 gennaio 2004 Pubblicata sulla Gazzetta la Legge in materia di accesso dei disabili agli strumenti informatici, approvata
DettagliSCUOLA DELL INFANZIA
SCUOLA DELL INFANZIA L ACCESSO Accoglie le bambine e i bambini di età compresa tra i 3 e i 5 anni compiuti entro il 31 dicembre dell anno scolastico di riferimento Possono chiedere l iscrizione le bambine
DettagliPotenza 18.04.2013 Prot. 2206 AI DIRIGENTI SCOLASTICI LORO SEDI
Potenza 18.04.2013 Prot. 2206 AI DIRIGENTI SCOLASTICI LORO SEDI OGGETTO: CORSI DI FORMAZIONE SULLA SICUREZZA PER LAVORATORI, PREPOSTI, DIRIGENTI - ART. 37 D. LGS. 81/08 Accordi Stato Regioni del 21 dicembre
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO V.O.CENCELLI SABAUDIA RELAZIONE FINALE FUNZIONE STRUMENTALE
ISTITUTO COMPRENSIVO V.O.CENCELLI SABAUDIA RELAZIONE FINALE FUNZIONE STRUMENTALE Ferraro Adele Anno Scolastico 2013 2014 ATTIVITA di Continuità educativo - didattica Accoglienza PROGETTO Conoscere per
DettagliNuovi percorsi abilitanti: TFA lo stato dell arte
Nuovi percorsi abilitanti: TFA lo stato dell arte A CHE PUNTO SIAMO Nella informativa di fine dicembre 2011 sullo stato dell'arte dei decreti applicativi del Regolamento sulla formazione iniziale (DM 249/10)
DettagliLa Regione Molise. L Ufficio scolastico Regionale per il Molise
Accordo Territoriale per la realizzazione nell anno scolastico 2011/2012 di percorsi di IeFP di durata triennale,in regime di sussidiarietà,da parte degli Istituti Professionali Statali della Regione Molise,
DettagliCircolare n.20 Roma, 4 marzo 2011 Prot. n. 1483 Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali LORO SEDI
Circolare n.20 Roma, 4 marzo 2011 Prot. n. 1483 Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali LORO SEDI Al Sovrintendente Scolastico della Provincia di BOLZANO Al Dirigente del Dipartimento Istruzione
Dettagli1. 2 incluso il titolo è abrogato. 2. 3 incluso il titolo recita: Materie obbligatorie e corsi di insegnamento 3. Il primo ciclo di studi comprende
A C C O R D O TRA L UNIVERSITÀ DI INNSBRUCK E L UNIVERSITÀ DI PADOVA SULLA MODIFICA DEL PIANO DI STUDI PER IL CORSO DI LAUREA INTEGRATO IN GIURISPRUDENZA PRESSO L UNIVERSITÀ DI INNSBRUCK IN COMUNE CON
DettagliIL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MIUR
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca PROTOCOLLO DI INTESA TRA IL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MIUR E LA SOCIETA DANTE ALIGHIERI Protocollo d'intesa Tra
DettagliLa Riforma Moratti. una scuola che cambia.
La Riforma Moratti una scuola che cambia. Possiamo dire che cfr. AA.VV., Norme per la scuola, Ed.Adierre, p.37; p.43; p.147 gli anni 70 e 80 gli anni 90 il 2003 Sono stati gli anni della collegialità.
DettagliDECRETA. ART. 1 (Posti a concorso) ART. 2 (Compiti e funzione dei distaccati)
c) BANDO DI CONCORSO PER IL RECLUTAMENTO DI N. 6 DOCENTI IN POSIZIONE DI SEMIESONERO, DI CUI DUE UNITA IN SERVIZIO PRESSO LA SCUOLA MATERNA E QUATTRO UNITA IN SERVIZIO PRESSO LA SCUOLA ELEMENTARE, DA UTILIZZARE
DettagliCAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato MARCO DI STEFANO
Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 2173 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato MARCO DI STEFANO Riordino dei convitti nazionali e degli educandati statali e istituzione
DettagliIl reclutamento nella scuola
Il reclutamento nella scuola Accesso Art. 97 della Costituzione I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo da assicurare il buon andamento e l'imparzialità dell'amministrazione.
DettagliPiano Offerta Formativa
Piano Offerta Formativa ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE Scuola dell Infanzia, Primaria e Secondaria di primo grado Via Venezia,15 San Giovanni Teatino Chieti I plessi Scuola dell'infanzia Dragonara Scuola
DettagliCAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE
Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 1343 PROPOSTA DI LEGGE D INIZIATIVA DEI DEPUTATI RODEGHIERO, ALBORGHETTI, APOLLONI, BAGLIANI, BAL- LAMAN, BALOCCHI, BIANCHI CLERICI, CE, FAUSTINELLI,
DettagliMinistero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per l Istruzione Direzione Generale per lo Studente, l Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione S.I.C.E.S. SrL Società
DettagliDocenti che frequentano corsi di dottorato di ricerca, o che siano titolari di borse di studio o di assegni di ricerca presso Università o enti.
Seite 1 von 5 Prassi delle Leggi d'italia Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca Circ. 4-11-2002 n. 120 Docenti che frequentano corsi di dottorato di ricerca, o che siano titolari di
DettagliDIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO
10511 12/11/2014 Identificativo Atto n. 1108 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO APPROVAZIONE DELL AVVISO PUBBLICO PER L ASSEGNAIZONE DELLA DOTE SCUOLA COMPONENTE MERITO - A.S. 2014/1015.
DettagliRegolamento per il funzionamento dei corsi
Prot. n 5311/B3 del 3 novembre 2014 Il Direttore Vista la Delibera del Consiglio Accademico n 15 del 24 ottobre 2014 che approva il testo e le griglie del Regolamento per il funzionamento dei corsi di
DettagliUNIONE POPOLARE CRISTIANA STATUTO
UNIONE POPOLARE CRISTIANA STATUTO Art.1 E costituita, ai sensi degli artt. 18 e 49 della Costituzione, e dell art. 36 e ss. del Codice Civile, l Associazione UNIONE POPOLARE CRISTIANA (UPC), successivamente
DettagliApprofondimenti e-book: I laboratori come strategia didattica autore: Antonia Melchiorre
Approfondimenti e-book: I laboratori come strategia didattica autore: Antonia Melchiorre Breve excursus delle risoluzioni giuridiche introdotte per garantire il diritto al Successo formativo nella scuola
DettagliDisposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici
Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici DISEGNO DI LEGGE Art. 1. (Obiettivi e finalità) 1. La Repubblica riconosce e tutela il diritto di ogni persona ad accedere
DettagliCome si diventa insegnanti: ecco le nuove regole Nuovo regolamento per la formazione degli insegnanti
Come si diventa insegnanti: ecco le nuove regole Nuovo regolamento per la formazione degli insegnanti Il Ministro dell'istruzione, Mariastella Gelmini, ha presentato il 10 settembre 2010 a Palazzo Chigi
Dettagliassolutamente condivisibili.
Si fa riferimento alla proposta di Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 7 settembre 2006. Il Quadro europeo delle Qualifiche e dei Titoli contiene le seguenti definizioni: Competenze
Dettagli- di pubblicare il presente provvedimento sul Bollettino Ufficiale della Regione
2405 - di trasmettere, a cura del Servizio Programmazione e Politiche dei Fondi Strutturali, il presente provvedimento alle Aree vaste interessate e al Responsabile della Linea di intervento 2.5; - di
DettagliSENATO DELLA REPUBBLICA Disegno di legge 2152 XVI Legislatura. Norme in materia di regolamentazione della figura di operatore sanitario naturopata
SENATO DELLA REPUBBLICA Disegno di legge 2152 XVI Legislatura Norme in materia di regolamentazione della figura di operatore sanitario naturopata Firmatari: Bianco, Vizzini, D alia, Pinzger, Contini, Finocchiaro,
DettagliArticolo 1. Articolo 2. (Definizione e finalità)
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRENTO DIPARTIMENTO DI ECONOMIA E MANAGEMENT REGOLAMENTO DEL TIROCINIO FORMATIVO E DI ORIENTAMENTO (approvato nel Consiglio di Dipartimento del 19 febbraio 2014) Articolo 1 (Definizione
DettagliLEGGE REGIONALE N. 36 DEL 27-11-2006 REGIONE PIEMONTE. Autorizzazione ed accreditamento dei soggetti operanti nel mercato del lavoro regionale.
LEGGE REGIONALE N. 36 DEL 27-11-2006 REGIONE PIEMONTE Autorizzazione ed accreditamento dei soggetti operanti nel mercato del lavoro regionale. Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE PIEMONTE N. 48 del
DettagliFederazione Italiana Scuole Materne NOTE PER L INSERIMENTO DEI DATI DI INIZIO ANNO 2012-2013 - SECONDA PARTE -
FISM LOMBARDIA Federazione Italiana Scuole Materne REGIONE LOMBARDIA NOTE PER L INSERIMENTO DEI DATI DI INIZIO ANNO 2012-2013 - SECONDA PARTE - Da oggi e fino al 20 OTTOBRE 2012 sono aperte le funzioni
DettagliVISTO l art. 3 della Legge Costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, che reca modifiche al Titolo V della parte seconda della Costituzione;
A.G.C. 17 - Istruzione - Educazione - Formazione Professionale - Politica Giovanile e del Forum Regionale della Gioventù - Osservatorio Regionale del Mercato del Lavoro (O.R.ME.L.) - Deliberazione n. 509
DettagliGuida Compilazione Piani di Studio on-line
Guida Compilazione Piani di Studio on-line SIA (Sistemi Informativi d Ateneo) Visualizzazione e presentazione piani di studio ordinamento 509 e 270 Università della Calabria (Unità organizzativa complessa-
DettagliAccordo fra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica francese relativo al doppio rilascio del diploma d Esame di Stato e
Accordo fra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica francese relativo al doppio rilascio del diploma d Esame di Stato e del diploma di Baccalauréat 1 Il Governo della Repubblica
DettagliLinee Guida di cui all articolo 13, comma 1-quinquies del decreto legge 31 gennaio 2007, n. 7, convertito dalla legge 2 aprile 2007, n.
Linee Guida di cui all articolo 13, comma 1-quinquies del decreto legge 31 gennaio 2007, n. 7, convertito dalla legge 2 aprile 2007, n. 40 Premessa Il presente documento contiene indicazioni e orientamenti
DettagliCAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato ABRIGNANI. Disciplina delle professioni relative alle attività motorie
Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 2914 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato ABRIGNANI Disciplina delle professioni relative alle attività motorie Presentata il 25 febbraio
DettagliSEZIONE PRIMA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER L INSEGNAMENTO SECONDARIO DELL UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE ART. 1
SEZIONE PRIMA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER L INSEGNAMENTO SECONDARIO DELL UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE ART. 1 Per conseguire le finalità di cui all art. 4, secondo comma, della legge 19 novembre
DettagliSERVIZIO CIVILE IN LOMBARDIA L.r. 03.01.2006, n. 2
SERVIZIO CIVILE IN LOMBARDIA L.r. 03.01.2006, n. 2 1 1 IL CONTESTO ISTITUZIONALE La Legge regionale sul Servizio Civile in Lombardia si inserisce all interno Servizio Civile Nazionale, istituito con la
DettagliPROTOCOLLO ACCOGLIENZA ALUNNI DISABILI
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE A.COSTA Scuola dell infanzia G.B.Guarini Scuole primarie A.Costa G.B.Guarini A.Manzoni Scuola Secondaria di I grado M.M.Boiardo - Sezione Ospedaliera Sede: Via Previati, 31
DettagliIL GRUPPO DI LAVORO SULL HANDICAP DI CIRCOLO/ISTITUTO I.S.I.S. Leonardo Da Vinci di Firenze martedì 5 marzo 2013
IL GRUPPO DI LAVORO SULL HANDICAP DI CIRCOLO/ISTITUTO I.S.I.S. Leonardo Da Vinci di Firenze martedì 5 marzo 2013 Il Referente per l Integrazione Ufficio Scolastico Territoriale di Firenze Giuseppe Panetta
DettagliMIUR.AOODRER.REGISTRO UFFICIALE(I).0013937.12-11-2014
MIUR.AOODRER.REGISTRO UFFICIALE(I).0013937.12-11-2014 INTESA BIENNALE aa.ss. 2013/2014 2014/2015 TRA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE E REGIONE EMILIA-ROMAGNA PER LA PROGRAMMAZIONE E LA GESTIONE COMPLESSIVA
Dettagli1. INQUADRAMENTO LEGISLATIVO
1. INQUADRAMENTO LEGISLATIVO Il primo Programma Triennale dei Servizi della Regione Abruzzo vede la luce nell ambito della redazione del PRIT ed in un momento di generale incertezza a livello nazionale
DettagliMinistero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca
Protocollo d Intesa per la tutela dei minori Rom, Sinti e Camminanti tra Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e Opera Nomadi VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 26 marzo
DettagliMinistero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca
Circolare n. 25 Prot. AOODPIT/Reg.Uff./509 Roma, 2 marzo 2009 Al Direttore Generale per il personale della scuola SEDE Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali LORO SEDI e, p.c. Al Gabinetto
DettagliCOMUNE DI SINNAI (PROVINCIA DI CAGLIARI)
COMUNE DI SINNAI (PROVINCIA DI CAGLIARI) CONVENZIONE SCUOLE DELL INFANZIA (art. 2, comma 2, L.R. 25.6.1984, n 31) CONVENZIONE TRA IL COMUNE DI SINNAI E LA SCUOLA DELL INFANZIA PARITARIA LE GIOVANI MARMOTTE
DettagliA livello generale, in base alla Normativa di riferimento, la valutazione degli alunni BES deve:
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE DI QUINTO DI TREVISO SCUOLA PRIMARIA e SECONDARIA di I GRADO Via Donatori del Sangue, 1-31055 Quinto di Treviso - Tel. 0422/379357 - Fax 0422/479476 e-mail: segreteria@icquintotv.gov.
DettagliIL DIRIGENTE SCOLASTICO
Afragola, 29/04/2015 prot.2185/a7 IL DIRIGENTE SCOLASTICO il decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, con cui è stato approvato il testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione;
DettagliGentile Dirigente Scolastico,
Gentile Dirigente Scolastico, grazie per aver aderito al progetto VALES, un progetto del Ministero della Pubblica Istruzione in collaborazione con l INVALSI. Come sa, l obiettivo del progetto VALES è quello
DettagliLinee guida sulla Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro nella legislazione europea
Linee guida sulla Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro nella legislazione europea Giovanni Bartoli Nell Unione europea la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro rappresentano argomenti tra i più
DettagliREGOLAMENTO COMUNALE DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE
COMUNE DI TORBOLE CASAGLIA PROVINCIA DI BRESCIA REGOLAMENTO COMUNALE DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE Approvato con deliberazione consiliare n. 11 del 23-02-2007 SOMMARIO ART. 1 - Costituzione e denominazione
DettagliCONSIDERATO CONSIDERATO VISTA VISTA VISTA PRESO ATTO VISTA VISTO
INTESA BIENNALE PER GLI ANNI SCOLASTICI 2015/2016 E 2016/2017 TRA L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER L EMILIA-ROMAGNA E LA REGIONE EMILIA-ROMAGNA PER LA PROGRAMMAZIONE E LA GESTIONE COMPLESSIVA DELLE SEZIONI
DettagliACCORDO DI RETE RETE NAZIONALE SCUOLE ITALIA ORIENTA. con protocollo 0004232 che riconoscono alla scuola
ACCORDO DI RETE RETE NAZIONALE SCUOLE ITALIA ORIENTA Visto il D.P.R. n. 275/1999, art. 7, che prevede la possibilità per le istituzioni Scolastiche autonome di stipulare accordi di rete per perseguire
DettagliN. 423 DEL 09.09.2008
N. 423 DEL 09.09.2008 ASILI NIDO - APPROVAZIONE PROGETTO PER L INSERIMENTO DI BAMBINI CON DISABILITÀ NEGLI ASILI NIDO COMUNALI - ANNO SCOLASTICO 2008/2009 LA GIUNTA COMUNALE Vista la Legge Regionale 27/94
DettagliLa Mediazione Culturale nella scuola
La Mediazione Culturale nella scuola PANORAMA NORMATIVO A CURA DI: NORA LONARDI RES RICERCA E STUDIO, TRENTO DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI ONU- 10 DICEMBRE 1948 art. 1 : Tutti gli esseri umani
DettagliArt. 1 Finalità. Art. 2 Soggetti
LEGGE REGIONALE 17 agosto 1998, n. 26 Norme per la promozione ed il sostegno dell attività delle Università della Terza Età in Basilicata. (B.U.R. 21 agosto 1998, n. 46) Art. 1 Finalità 1. La Regione Basilicata
DettagliPROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016 -
PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016-1 1. Introduzione: organizzazione e funzioni del Comune. Con l approvazione del presente Programma Triennale della Trasparenza e dell
DettagliACCORDO TERRITORIALE TRA REGIONE DEL VENETO E UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL VENETO DIREZIONE GENERALE
ALLEGATO 1 ACCORDO TERRITORIALE TRA REGIONE DEL VENETO E UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL VENETO DIREZIONE GENERALE per la realizzazione di un offerta sussidiaria di percorsi di istruzione e formazione
DettagliUtilizzo del personale e tempo scuola
Il primo ciclo Il primo ciclo Utilizzo del personale e tempo scuola Tutti i modelli di orario introdotti saranno assicurati sempre e comunque dai docenti dell istituto, secondo modalità organizzative definite
DettagliDeliberazione n. 1/pareri/2005
Deliberazione n. 1/pareri/2005 REPUBBLICA ITALIANA LA CORTE DEI CONTI IN SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA LOMBARDIA composta dai magistrati: dott. Enrico Gustapane (relatore) dott. Mario Donno dott.
DettagliISTRUZIONE DEGLI ADULTI (D.P.R 263/2012) LINEE GUIDA PER IL PASSAGGIO AL NUOVO ORDINAMENTO
ISTRUZIONE DEGLI ADULTI (D.P.R 263/2012) **** LINEE GUIDA PER IL PASSAGGIO AL NUOVO ORDINAMENTO (Art.11, comma 10, D.P.R 263/2012) I risultati di apprendimento attesi in esito ai percorsi di alfabetizzazione
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO DI ZOCCA E MONTESE. ISCRIZIONI a. s. 2013 / 2014 31/01/2013 UFFICIO DI DIRIGENZA 1
ISTITUTO COMPRENSIVO DI ZOCCA E MONTESE ISCRIZIONI a. s. 2013 / 2014 31/01/2013 UFFICIO DI DIRIGENZA 1 ISTITUTO COMPRENSIVO DI ZOCCA E MONTESE PRESENTA POF 2013 / 2014 31/01/2013 UFFICIO DI DIRIGENZA 2
Dettaglivalutata la richiesta di rinnovo di tale protocollo d intesa da parte del Centro Unesco di Torino, prot. n. 25214 del 20 maggio 2015 ;
REGIONE PIEMONTE BU32 13/08/2015 Deliberazione della Giunta Regionale 6 luglio 2015, n. 35-1688 Approvazione dello schema di Protocollo d'intesa annuale tra la Regione Piemonte, l'ufficio Scolastico regionale
DettagliLEGGE REGIONALE N. 30 DEL 09-09-1998 REGIONE LIGURIA
LEGGE REGIONALE N. 30 DEL 09-09-1998 REGIONE LIGURIA RIORDINO E PROGRAMMAZIONE DEI SERVIZI SOCIALI DELLA REGIONE E MODIFICHE ALLA LEGGE REGIONALE 8 AGOSTO 1994 N. 42 IN MATERIA DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO
DettagliMIUR. La Nuova Secondaria Superiore
La Nuova Secondaria Superiore Una Riforma complessiva Con l approvazione del Consiglio dei Ministri del 4 febbraio nasce la Nuova Scuola Secondaria Superiore. E la prima riforma complessiva del secondo
DettagliGli aggiornamenti della normativa italiana e Il Codice dell Amministrazione digitale dlgs 82/05
Gli aggiornamenti della normativa italiana e Il Codice dell Amministrazione digitale dlgs 82/05 Comune di Nembro Progetti dematerializzazione del Comune di Bergamo 26/092011 Finalità e caratteristiche
DettagliUNIONE BASSA REGGIANA. Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016
Allegato 2 DGU 5/2014 UNIONE BASSA REGGIANA (PROVINCIA DI REGGIO EMILIA) Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016 1. PREMESSA In data 20.4.2013, è entrato in vigore il D.lgs. 14.3.2013
DettagliDIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO
1608 27/02/2014 Identificativo Atto n. 167 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO ASSEGNAZIONE DEI CONTINGENTI DI DOTI PER LA REALIZZAZIONE DI PERCORSI DI QUALIFICA TRIENNALI DI ISTRUZIONE
DettagliDECRETO E AUTONOMIA SCOLASTICA NELLA SCUOLA PRIMARIA
CGIL SCUOLA DECRETO E AUTONOMIA SCOLASTICA NELLA SCUOLA PRIMARIA a cura della Cgil Scuola Nazionale Via Leopoldo Serra 31 00153 Roma www.cgilscuola.it Premessa Con la Circolare Ministeriale 29/04, le scuole
DettagliPROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA
PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA (P.T.T.I.) 2015 2017 1. Introduzione: organizzazione e funzioni dell amministrazione. La trasparenza costituisce strumento di prevenzione e contrasto
DettagliCIRCOLO RICREATIVO AZIENDALE LAVORATORI DI POSTE ITALIANE. CRALPoste CODICE DI COMPORTAMENTO
CIRCOLO RICREATIVO AZIENDALE LAVORATORI DI POSTE ITALIANE CRALPoste CODICE DI COMPORTAMENTO Roma, 31 Marzo 2005 INDICE Premessa pag. 3 Destinatari ed Ambito di applicazione pag. 4 Principi generali pag.
DettagliBreve guida pratica ad uso del supplente temporaneo. di Libero Tassella
Breve guida pratica ad uso del supplente temporaneo di Libero Tassella 1. Le graduatorie da utilizzare. Il dirigente scolastico dovrà comunque utilizzare le graduatorie di circolo o di istituto per il
DettagliITALIA. 2. Controllo amministrativo e importanza dell istruzione finanziata con fondi pubblici
ITALIA I DESCRIZIONE DEL SISTEMA EDUCATIVO 1. Popolazione educativa e lingua di istruzione Nell anno scolastico 2005-2006, il totale degli studenti, a tutti i livelli scolastici, è stato di 7.714.557,
DettagliVademecum per gli addetti al primo soccorso e alle emergenze nelle scuole dell infanzia, primarie e secondarie di primo grado
Vademecum per gli addetti al primo soccorso e alle emergenze nelle scuole dell infanzia, primarie e secondarie di primo grado Edizione 2014 Pubblicazione realizzata da INAIL Sovrintendenza Sanitaria Centrale
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI CATANIA
D.R. 7675 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CATANIA IL RETTORE - Vista la Legge del 19 novembre 1990, n.341 e in particolare gli articoli 6 e 7, concernenti la riforma degli ordinamenti didattici universitari;
DettagliREGOLAMENTO COMUNALE DEI SERVIZI DI TRASPORTO E MENSA SCOLASTICA
COMUNE DI BASCHI PROVINCIA DI TERNI REGOLAMENTO COMUNALE DEI SERVIZI DI TRASPORTO E MENSA SCOLASTICA (Approvato con delibera consiliare n. 50 del 30.09.2010) TITOLO I Norme Generali TITOLO II Trasporto
DettagliS E NA T O D EL L A R EP U B B LI C A
S E NA T O D EL L A R EP U B B LI C A X I I I L E G I S L A T U R A N. 4369 D I S E G N O D I L E G G E d iniziativa del senatore PASSIGLI COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 1 o DICEMBRE 1999 Norme in materia
DettagliMASTER di II Livello LA FUNZIONE DOCENTE E IL PIANO TRIENNALE DELL'OFFERTA FORMATIVA: DIDATTICA, INCLUSIVITA' E VALUTAZIONE
MASTER di II Livello LA FUNZIONE DOCENTE E IL PIANO TRIENNALE DELL'OFFERTA FORMATIVA: DIDATTICA, 1ª EDIZIONE 1500 ore 60 CFU Anno Accademico 2015/2016 MA465 Pagina 1/5 Titolo LA FUNZIONE DOCENTE E IL PIANO
Dettaglistatuto Testo approvato dalla XXXI Assemblea Generale congressuale Roma, 1 dicembre 2004
statuto Testo approvato dalla XXXI Assemblea Generale congressuale Roma, 1 dicembre 2004 Art. 1 DENOMINAZIONE E SEDE È costituita dal 1908 l Unione delle Province d Italia (U.P.I.). Essa ha sede in Roma.
DettagliGESTIONE DELLE ATTIVITÀ DI SOSTEGNO DEGLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP
ISTITUTO COMPRENSIVO E. CURTI GEMONIO Pagina 1 di 6 GESTIONE DELLE ATTIVITÀ DI SOSTEGNO DEGLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP Entro i termini e i criteri previsti dalla legge, sulla base del numero di
Dettaglie.p.c. Alla Regione Veneto Direzione Istruzione VENEZIA Al Dirigente Ufficio VI Al Dirigente Ufficio IV SEDE
Prot. MIUR.AOODRVE.UFF.III/ 4511/D11 Venezia, 18 aprile 2013 Ai Dirigenti Uffici Scolastici territoriali Ai Dirigenti Scolastici Direzioni Didattiche e Istituti Comprensivi e.p.c. Alla Regione Veneto Direzione
DettagliModifiche e Integrazioni al D. Lgs. 118/2011 inerenti l introduzione della Contabilità Economico-Patrimoniale nelle Regioni
Modifiche e Integrazioni al D. Lgs. 118/2011 inerenti l introduzione della Contabilità Economico-Patrimoniale nelle Regioni ROBERTA SCOLA Staff e Affari Giuridici della Direzione Centrale Risorse Strumentali,
DettagliPROTOCOLLO D INTESA. tra. MIUR USR Sicilia. Ufficio XI Ambito Territoriale per la provincia di Trapani
PROTOCOLLO D INTESA tra MIUR USR Sicilia Ufficio XI Ambito Territoriale per la provincia di Trapani e Conservatorio di Musica di Stato di Trapani Antonio Scontrino PROTOCOLLO D INTESA tra MIUR USR Sicilia
DettagliPERCORSO DIDATTICO PERSONALIZZATO (PER ALUNNI CON DSA)
ISTITUTO COMPRENSIVO DI SCUOLA DELL'INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI I GRADO VIA S. CANIO N 1, TEL. 0784-53125 FAX 0784-529085 E-mail: nuic821006@istruzione.it PEC: nuic821006@pec.istruzione.it Sito
DettagliCAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE N. 354. Norme sull informazione e sull educazione sessuale nelle scuole. Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati
Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 354 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato ALBERTA DE SIMONE Norme sull informazione e sull educazione sessuale nelle scuole Presentata
DettagliMinistero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca
INTESA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA e LA REGIONE LOMBARDIA VISTI - gli artt. 117 e 118 della Costituzione che assegnano alle Regioni competenze esclusive in materia di
DettagliMinistero della Pubblica Istruzione
Circolare Ministeriale n. 59 Roma, 1 agosto 2006 Prot. INT/ 5863 / 06-04 Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici regionali LORO SEDI e p.c. Al Ministero degli Affari Esteri Direzione Generale per
DettagliMOBILITA INTERNAZIONALE DEGLI STUDENTI
MOBILITA INTERNAZIONALE DEGLI STUDENTI L istituzione scolastica Polo Valboite, nell intento di favorire l educazione interculturale e nella convizione che gli scambi internazionali rappresentino una risorsa
DettagliElementi essenziali dei corsi di formazione in materia di salute e sicurezza
Elementi essenziali dei corsi di formazione in materia di salute e sicurezza La normativa italiana in materia di salute e sicurezza sul lavoro è il risultato di una serie di interventi, succedutisi in
DettagliREGOLAMENTO PER IL CONFERIMENTO DELLE BORSE DI STUDIO PER STUDENTI DEL PERCORSO FORMATIVO COMUNE DEL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN MATEMATICA
REGOLAMENTO PER IL CONFERIMENTO DELLE BORSE DI STUDIO PER STUDENTI DEL PERCORSO FORMATIVO COMUNE DEL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN MATEMATICA Art. 1 - Finalità, durata, e modalità di assegnazione 1. La
DettagliComune di Figline Valdarno (Provincia di Firenze) REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI RISTORAZIONE SCOLASTICA
Comune di Figline Valdarno (Provincia di Firenze) REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI RISTORAZIONE SCOLASTICA Approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 46 del 13.4.2010 ART. 1 FINALITA 1. Il servizio
DettagliREGOLAMENTO COMUNALE PER L ISTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE
COMUNE DI GARGNANO Provincia di Brescia REGOLAMENTO COMUNALE PER L ISTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - appendice al regolamento sull ordinamento degli uffici e dei servizi - (Approvato
DettagliREGIONE ABRUZZO PROTOCOLLO D INTESA TRA REGIONE ABRUZZO. COMUNE DI PESCARA ATTIVA SpA
REGIONE ABRUZZO PROTOCOLLO D INTESA TRA REGIONE ABRUZZO E COMUNE DI PESCARA ATTIVA SpA GLI AMICI DEL RICICLO PROGETTO SPERIMENTALE DI COMUNICAZIONE AMBIENTALE NEL SETTORE DELLA GESTIONE INTEGRATA DEI RIFIUTI
DettagliI.I.S. Astolfo Lunardi
Piano dell offerta formativa IL Dirigente Scolastico Funzione Strumentale Pagina 1 di 1 POF - vers 02 - Copertina, 11/10/2010 Delibera CD n. 09 del 29/09/2010 Data stampa: 06/12/12 Delibera Cdi n. 17 del
Dettagli