Cos è la Bonifica (1/2)

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1 Cos è la Bonifica (1/2) Con il DM 471/99, IL Ministero dell Ambiente ha fissato i limiti di concentrazione che alcune sostanze (soprattutto pericolose) possono avere nei terreni e nelle acque di falda. Le sostanze sono circa un centinaio, e le concentrazioni fissate si chiamano Concentrazioni Limiti Ammissibili (CLA). Se in un determinato sito le sostanze sono presenti con concentrazioni inferiori a questi limiti, il sito si considera non contaminato. Se in un determinato sito anche una sola sostanza è presente in quantitativi superiori a quelli del Decreto, si considera il sito contaminato. La BONIFICA, in senso generale, è l insieme della attività che tendono a riportare il sito nelle condizioni di conformità, vale a dire con tutti parametri al di sotto dei limiti del Decreto. In senso stretto, si ha BONIFICA quando si riesce a riportare i parametri a valori inferiori alle Concentrazioni Limiti Ammissibili. Se per motivi tecnici o di insostenibilità economica le attività intraprese non permettono di raggiungere concentrazioni inferiori ai limiti, è ammesso fermarsi prima, a patto di dimostrare con adeguata Analisi di Rischio che le concentrazioni residue non comportano rischi per la salute e per l ambiente e di adottare precauzioni permanenti idonee. In questo caso si parla di BONIFICA CON MISURE DI SICUREZZA. 1

2 Cos è la Bonifica (2/2) Se mentre il sito è oggetto di studio o di lavori si verificano episodi che richiedono interventi urgenti per la salvaguardia delle persone o dell ambiente, si mette in opera la Messa in Sicurezza di Emergenza. Non di devono confondere le misure di sicurezza con la Messa in Sicurezza di Emergenza 2

3 TERMINOLOGIA (1/4): BONIFICA: L insieme degli interventi atti ad eliminare le fonti di inquinamento e le sostanze inquinanti o ridurre le concentrazioni delle sostanze inquinanti presenti nel suolo, nel sottosuolo, nelle acque superficiali o nelle acque sotterranee ad un livello uguale o inferiore ai valori di concentrazione limite accettabili stabiliti dal D.M. 471/99. (Rif. Art. 2 del D.M ); BONIFICA CON MISURE DI SICUREZZA: L insieme degli interventi atti a ridurre le concentrazioni delle sostanze inquinanti nel suolo, nel sottosuolo, nelle acque sotterranee o nelle acque superficiali a valori di concentrazione superiori ai valori di concentrazione limite accettabili stabilite per la destinazione d uso prevista dagli strumenti urbanistici, neppure con l applicazione, secondo i principi della normativa comunitaria, delle migliori tecnologie disponibili a costi sopportabili. In tali casi per l uso del sito devono essere previste apposite misure di sicurezza I valori di concentrazione residui di sostanze inquinanti devono comunque essere tali da garantire la tutela della salute pubblica.. (Rif. Art. 2 del D.M. 471/99); MESSA IN SICUREZZA D EMERGENZA: Ogni intervento necessario ed urgente per rimuovere le fonti inquinanti, contenere la diffusione degli inquinanti e impedire il contatto con le fonti inquinanti presenti nel sito, in attesa degli interventi di bonifica e ripristino ambientale o degli interventi di messa in sicurezza permanente.(rif. Art. 2 del D.M. 471/99); 3

4 TERMINOLOGIA (2/4): MESSA IN SICUREZZA PERMANENTE: Insieme degli interventi atti a isolare in modo definitivo le fonti inquinanti rispetto alle matrici circostanti qualora le fonti inquinanti siano costituite da rifiuti stoccati e non sia possibile procedere alla rimozione degli stessi pur applicando le migliori tecnologie disponibili a costi sopportabili In tali casi devono essere previste apposite misure di sicurezza, piani di monitoraggio I valori di concentrazione delle sostanze inquinanti nelle matrici ambientali influenzate dall inquinamento derivante da rifiuti stoccati non devono superare nel suolo, sottosuolo i valori previsti nell allegato 1. (rif. Art. 2 del D.M. 471/99); 4

5 TERMINOLOGIA (3/4): PIANO DELLA CARATTERIZZAZIONE (PdC): Descrive dettagliatamente il sito e tutte le attività che si sono svolte o che ancora si svolgono; individua le correlazioni tra le attività svolte e tipo, localizzazione ed estensione della possibile contaminazione; descrive le caratteristiche delle componenti ambientali sia all interno del sito che nell area da questo influenzata; descrive le condizioni necessarie alla protezione ambientale e alla tutela della salute pubblica; presenta un piano delle indagini per definire tipo, grado ed estensione dell inquinamento. (Rif. Allegato 4, punto I, D.M. 471/99); PROGETTO PRELIMINARE DI BONIFICA: Presenta e valuta le investigazioni ed analisi svolte per caratterizzare il sito e l ambiente da questo influenzato..definisce gli obbiettivi per la bonifica con esplicito riferimento ai vincoli normativi e alla destinazione d uso prevista, analizza e seleziona le migliori tecnologie di bonifica indica compiutamente gli interventi e i lavori da realizzare in base alla tecnologia individuata definisce ove previsto lo studio per la valutazione di impatto ambientale. I risultati d indagine ottenuti sono tali da definire un computo metrico estimativo degli impianti di bonifica previsti. (Rif. Allegato 4, punto II, D.M. 471/99); PROGETTO DEFINITIVO:Determina in ogni dettaglio i lavori da realizzare ed il relativo costo E corredato da un piano di manutenzione delle opere di bonifica. Definisce inoltre gli interventi necessari ad attuare le eventuali prescrizioni e limitazioni all uso del sito richieste dall autorità competente. Può essere sviluppato per Fasi. 5

6 TERMINOLOGIA (4/4): MODELLO CONCETTUALE DEL SITO: Vengono descritte le caratteristiche specifiche del sito in termini di fonti della contaminazione; grado ed estensione della contaminazione del suolo, del sottosuolo, delle acque superficiali e sotterranee del sito e dell ambiente da questo influenzato; percorsi di migrazione dalle sorgenti di contaminazione ai bersagli ambientali e alla popolazione. (Rif. Allegato 4, punto I.2 del D.M. 471/99); CERTIFICAZIONE FINALE DI AVVENUTA BONIFICA: Il completamento degli interventi di bonifica e ripristino ambientale e la conformità degli stessi al progetto approvato sono accertati dalla Provincia mediante apposita certificazione predisposta in conformità ai criteri ed ai contenuti indicati nell allegato 5 del d.m. 471/99. Il completamento degli interventi di messa in sicurezza permanente e la conformità degli stessi al progetto approvato non può comunque essere accertato se non decorsi cinque anni dall effettuazione del primo controllo ai sensi del comma 4. (Rif. Art.12, comma 2 del D.M. 471/99); 6

7 Come si svolgono i procedimenti di bonifica nel Petrolchimico (1/2) Avvio volontario: Il proprietario (in questo caso) comunica una situazione di inquinamento e denuncia che intende occuparsi della bonifica del sito. Presentazione Piano di Caratterizzazione: è il primo passo del procedimento: contiene tutte informazioni disponibili al momento della presentazione (che deve avvenire entro un mese dalla denuncia); definisce un programma di attività delle indagini che si intendono fare. E oggetto di approvazione da parte del Comune, sentita la Conferenza dei Servizi. Presentazione Progetto Preliminare di Bonifica: il Progetto Preliminare sfrutta tutte le conoscenze acquisite con la Caratterizzazione del sito. In base all inquinamento rilevato e ai meccanismi di diffusione in atto (il cosiddetto modello concettuale), propone, tra diverse tecniche di bonifica, quella più adatta al caso specifico. E l elaborato più complesso e articolato di tutto il procedimento. E oggetto di approvazione da parte del Comune, sentita la Conferenza dei Servizi. Può contenere la previsione di test pilota in campo per mettere a punto le operazioni successive. 7

8 Come si svolgono i procedimenti di bonifica nel Petrolchimico (2/2) Presentazione Progetto Definitivo di Bonifica: definisce compiutamente l insieme dei lavori e delle operazioni che saranno svolte, in conformità con il progetto Preliminare come è stato approvato. Di contenuto più ingeneristico, anche questo elaborato viene approvato dal Comune, sentita la Conferenza dei Servizi. Esecuzione dei lavori, monitoraggi: avvengono con la verifica continua degli enti di controllo Certificazione finale: a cura della Provincia, certifica che i lavori sono stati svolti in modo conforme al Progetto Definitivo e che i risultati della Bonifica sono quelli previsti dal Progetto stesso. 8

9 Il ruolo del Comune Il Comune è l organo che governa il procedimento e lo amministra. Non interviene direttamente, né con opere né con servizi, e quindi non sostiene spese dirette Nella sua opera, il Comune è tenuto ad avvalersi della collaborazione, dei pareri, delle funzioni degli altri enti preposti, che tutti assieme costituiscono la Conferenza dei Servizi 9

10 LA CONFERENZA DI SERVIZI La Conferenza di Servizi viene istituita per la valutazione e l approvazione dei principali step di bonifica previsti dal D.M. 471/99: Piano di Caratterizzazione, Progetto Preliminare e Progetto Definitivo. Inoltre viene convocata ogni qualvolta sia ritenuto necessario ai fini dell approvazione di procedimenti intermedi (opere di messa in sicurezza d emergenza, valutazione dello stato della contaminazione, valutazione avanzamento lavori, ecc.). La Conferenza di Servizi viene convocata ai sensi dell Art. 14 della Legge 7 Agosto 1990, n.241, e successive modifiche ed integrazioni. La Conferenza di Servizi è composta dagli Enti locali interessati al procedimento, l ARPA competente per il territorio e tutte le altre amministrazioni competenti per le autorizzazioni, le concessioni, i nulla osta ecc (U.S.L., Provincia, Regione, Consorzio di Bonifica, Servizio Tecnico Bacino Po di Volano, ARNI, ecc..) L Università di Ferrara è consulente stabile della Conferenza, attraverso la presenza di ricercatori della Facoltà di Scienze della Terra, Giurisprudenza, Ingegneria. 10

11 CONFERENZE DI SERVIZI NEL TEMPO Conferenze di Servizio ex DM 471/99 svolte presso il Servizio Ambiente del Comune di Ferrara (Bonifica dei Siti Contaminati): 2001: 7, di cui 2 per il Petrolchimico 2002: 25, di cui 5 per il Petrolchimico 2003: 33, di cui una per il Petrolchimico 2004: 42, di cui 17 per il Petrolchimico 11

12 STORIA DEL PROCEDIMENTO DI BONIFICA (S.E.F. E PETROLCHIMICO) Denuncia di avvio procedimento di bonifica ai sensi del D.M. 471/99, da parte di ENICHEM SpA, stabilimento di Ferrara, il 29 Marzo Denuncia assieme tutte le 9 Società dello stabilimento. Sito considerato unitario; Piano della Caratterizzazione: presentato da ENICHEM SpA, il 29 Aprile 2001 (2 volumi). Ogni Società del petrolchimico presenta un proprio Piano della Caratterizzazione; Conferenza di Servizi del 25 Ottobre 2001, approva il Piano della Caratterizzazione di ENICHEM SpA, con prescrizioni; Atto di Giunta Comunale del 11 Gennaio 2002, approvazione del Piano della Caratterizzazione di ENICHEM SpA con prescrizioni; Nel corso del secondo semestre del 2002 si attiva la caratterizzazione del sito multisocietario come indicato nel PdC del 29 Aprile2001; Nel I semestre del 2003 vengono esaminati i risultati della caratterizzazione dello stabilimento multisocietario (55 volumi), presentati il 20 Dicembre 2002; 12

13 STORIA DEL PROCEDIMENTO DI BONIFICA (S.E.F. E PETROLCHIMICO) 30 Aprile 2003: Cambio di denominazione sociale di ENICHEM SpA in Syndial SpA; 17 Giugno 2003: La CdS richiede ulteriori integrazioni di caratterizzazione del sito multisocietario petrolchimico di Ferrara (inclusa ENICHEM), in base ai risultati fino a quel momento pervenuti; 13

14 STORIA DEL PROCEDIMENTO DI BONIFICA (S.E.F. E PETROLCHIMICO) Per inquadrare il resto del procedimento in modo più chiaro, occorre tener presente che il sottosuolo del Petrolchimico è costituito all incirca come nello schema seguente. LIVELLO 1 :TERRENO Saturo Non saturo LIVELLO 2 :FALDINA SUPERFICIALE Scarsa mobilità Non prevalente direzione di flusso LIVELLO 3 :ARGILLA Poco permeabile Continua LIVELLO 4 :ACQUIFERO CONFINATO Media mobilità ( ~ 50 m/anno ) Direzione di flusso verso Est LIVELLO 1 LIVELLO 2 LIVELLO 3 LIVELLO 4 NOTA: Il livello di pressione della falda profonda è poco diverso da quello della falda superficiale. 14

15 STORIA DEL PROCEDIMENTO DI BONIFICA (S.E.F. E PETROLCHIMICO) DA DICEMBRE 2003 IN POI (vedi anche Delibera ): La Falda profonda verrà trattata unitariamente per tutto il Petrolchimico La Falda superficiale ed i terreni verranno trattati singolarmente attraverso la realizzazione di specifici Progetti di bonifica da parte di ogni Società presente entro il sito Petrolchimico di Ferrara 5 Dicembre 2003: SEF, appena divenuta proprietaria della sua area acquistata da Syndial, presenta il Piano di caratterizzazione relativo solo alla sua proprietà (area centrale turbogas, zona decompressione gas) SEF EREDITA L OBBLIGO DI BONIFICA Dicembre 2003: Risultati della caratterizzazione della falda profonda Progetto Preliminare della falda profonda (intero petrolchimico) Modello concettuale di tutto il Sito (falda profonda + falda superficiale e terreni) 15

16 STORIA DEL PROCEDIMENTO DI BONIFICA (S.E.F. E PETROLCHIMICO) Conferenze dei Servizi del 29/01/2004 e del 12/02/2004: Viene ritenuto soddisfacente il modello concettuale raggiunto dal Petrolchimico, per le matrici ambientali caratterizzate. RAPPORTI TRA BONIFICA DI SITO E DI AREE. PRINCIPALI DOCUMENTI ED ATTI DI RIFERIMENTO: Delibera di Giunta del 26 Agosto 2003 (P.Gen n 12180) Dichiarazione di indirizzi circa l applicazione della normativa in materia di bonifica dei siti inquinati ; Conferenza di Servizi del 24 Marzo 2004: Definizione della metodologia per l esecuzione delle prossime fasi delle procedure di bonifica ; Conferenza di Servizi del 2 Settembre 2004: Precisazioni in merito al documento d indirizzo sulla metodologia per l esecuzione delle prossime fasi delle procedure di bonifica, ricognizione e valutazione delle misure fin qui adottate dalle singole società coinsediate nel Petrolchimico. 16

17 STORIA DEL PROCEDIMENTO DI BONIFICA (FALDA PROFONDA) Conferenza di Servizi del 1 Luglio 2004: La Conferenza di Servizi approva, con prescrizioni, il Progetto Preliminare di Bonifica della Falda profonda (confinata). Atto di Giunta del 1 Dicembre 2004 (P.Gen n 92478): Approvazione del Progetto Preliminare di bonifica della falda confinata per lo stabilimento petrolchimico multisocietario di Ferrara e autorizzazione all esecuzione dell intervento. L intervento comporta l utilizzo di test pilota atti a verificare l efficacia della tecnica di bonifica proposta, la Bioremediation assistita. La bonifica attraverso tale tecnologia avviene mediante l ossidazione biochimica degli inquinanti presenti nella falda profonda, favorita mediante l iniezione di MgO 2 e l utilizzo di batteri autoctoni già presenti nella falda stessa. Presentazione del Progetto Definitivo prevista per l autunno

18 STORIA DEL PROCEDIMENTO DI BONIFICA (SEF CENTRALE TURBOGAS) DOCUMENTI SEF, TERRENI E FALDA SUPERFICIALE: DATA DOCUMENTO 05/12/2003 (P.G ) 09/12/2003 (P.G ) 12/12/2003 (P.G ) 16/04/2004 (P.G ) 10/05/2004 (P.G ) 13/05/ /06/2004 (P.G ) 23/06/2004 Piano di caratterizzazione delle aree SEF Invio atto notarile acquisto terreni da Syndial Progetto Preliminare di bonifica aree SEF Integrazioni al Progetto Preliminare: richiesta approvazione bonifica per fasi; Integrazioni al Progetto Preliminare: analisi di rischio ed attività integrative eseguite. Trasmissione Addendum: documento integrativo Progetto preliminare del 10/05/04 Trasmissione documento integrativo e riassuntivo del Progetto Preliminare Analisi relativa alla richiesta di bonifica con misure di sicurezza 18

19 STORIA DEL PROCEDIMENTO DI BONIFICA (SEF CENTRALE TURBOGAS) DOCUMENTI SEF, TERRENI E FALDA SUPERFICIALE: DATA 30/07/2004 (P.G ) 18/10/2004 (P.G ) DOCUMENTO Documento integrativo: prova di pompaggio differenziale ed integrazioni al ProgettoPreliminare Trasmissione Progetto Definitivo di Bonifica 26/11/2004 (P.G ) Trasmissione integrazioni al Progetto Definitivo di Bonifica 19

20 Date Conferenze 29 Gennaio Aprile Maggio Giugno Settembre 2004 CONFERENZE DI SERVIZI (SEF CENTRALE TURBOGAS) ARGOMENTO Valutazione Piano di caratterizzazione e Progetto preliminare, presentati il 5 e 12 Dicembre 2003 Valutazione della richiesta di approvazione della bonifica per fasi, come da documento del 16/04/2004. La Conferenza richiede integrazioni al Progetto preliminare. Valutazione documento SEF d integrazione al Progetto del 10/05/2004. La Conferenza ritiene conclusa la caratterizzazione ma richiede ulteriori integrazioni al Progetto Preliminare. Valutazione del documento riassuntivo (completo) Progetto Preliminare del 03/06/2004. La Conferenza richiede ai fini dell approvazione delle ultime integrazioni. Approvazione del Progetto Preliminare (integrato) con prescrizioni. 20

21 DATE CdS 12 Novembre Dicembre Dicembre Dicembre 2004 CONFERENZE DI SERVIZI (SEF CENTRALE TURBOGAS) ARGOMENTO Valutazione del Progetto Definitivo di Bonifica (presentato da SEF il 18/10/2004). La Conferenza (istruttoria) richiede integrazioni conformemente al D.M. 471/99. Approvazione del Progetto Definitivo di bonifica (integrato con documento pervenuto il 26/11/04), con (molte) prescrizioni. Approvazione della Giunta Comunale del Progetto Preliminare di bonifica (P.G ) Approvazione della Giunta Comunale del Progetto Definitivo di bonifica (P.G ) 21

22 STRUTTURA DEL SITO SEF DI FERRARA 1. Area Centrale vera e propria, 12 ettari, circa il 5% del Polo Petrolchimico di Ferrara; 2. Area Decompressione Gas, circa 1500 mq; 3. Area Nord, deposito temporaneo terreni, 3 ettari; 4. Percorso elettrodotto interrato di circa 2000 mq entro il sito e 2000 mq fuori dal sito (in zona Syndial). 22

23 MESSE IN SICUREZZA D EMERGENZA IN AREA SEF 1. Piezometro profondo (PZPEC20), contaminato da As, Ni, Benzene ed idrocarburi. La prima avvisaglia di contaminazione è stata nell Aprile Effettuata misura di messa in sicurezza tramite pompaggio in falda e monitoraggio settimanale. Concordata con la Conferenza di Servizi del 24 /03/2004, la misura viene sospesa (nota del 22 Luglio 2004, P.G ), in quanto le analisi settimanali degli ultimi 2 mesi non mostravano superamenti; 2. Piezometro superficiale (PZSEC028), contaminato da As, idrocarburi aromatici, idrocarburi alifatici, organoclorurati alifatici. La prima avvisaglia di contaminazione è dell Aprile La misura di messa in sicurezza d emergenza è stata concordata nella CdS del 17/06/2003. Attualmente in corso il pompaggio dalla falda superficiale con portata media di 40 litri/h, conferiti al depuratore di stabilimento. 23

24 CONTAMINAZIONE DEL SITO SEF 1. AREA CENTRALE TURBOGAS: Terreni: presente un nucleo di idrocarburi di circa 2500 metri cubi Falda (soggiacente di circa 2 metri): As: molto diffuso; Idrocarburi aromatici, idrocarburi alifatici, Al, presenti nella zona nord del sito; Idrocarburi aromatici, idrocarburi alifatici, oragnoclorurati alifatici, As, presenti nella zona sud del sito. 2. AREA DECOMPRESSIONE GAS: Terreni: presente un piccolo nucleo di idrocarburi di circa 350 metri cubi Falda: presenti superamenti modesti di As, Al e Cloroalifatici 3. AREA DEPOSITO A NORD DEL SITO: Non contaminata 4. PERCORSO ELETTRODOTTO: Non contaminato 24

25 CONTAMINAZIONE DEL SITO SEF COME CONOSCIAMO LO STATO DELLA CONTAMINAZIONE? Attraverso l esecuzione di: 56 sondaggi per analisi dei terreni; 20 Piezometri per analisi delle falde; Prelevati più di 336 campioni di terreno e più di 184 campioni di acque di falda; Eseguite più di 6500 analisi su acque e terreni tutte a carico della Ditta. Controcampionate da ARPA. 25

26 Complessivamente per l intero sito (situazione a fine 2003) (ex) (ex) 58+12(ex) *+16**+= *=31 8+9*= *= I dati del 2004 sono in corso di elaborazione 26

27 1. Bonifica dei terreni; TIPO DI BONIFICA DEL SITO SEF 2. Bonifica delle acque di falda superficiale dalla presenza di contaminanti quali idrocarburi aromatici ed alifatici nella zona sud (interna al sito) e nella zona nord (già in messa in sicurezza d emergenza); 3. Bonifica con misure di sicurezza delle acque di falda per la presenza di Arsenico e Allumino, (Analisi di rischio conforme al dettato del D.M. 471/99) 27

28 OPERE DI BONIFICA APPROVATE DEL SITO SEF 1. Monitoraggio continuo per tutto il periodo di intervento della bonifica; 2. ZONA CENTRALE TURBOGAS Terreni: Asportazione, trattamento/discarica a impianti terzi. Sostituzione con terreni conformi; Falda superficiale: (sia zona sud interna al sito che zona nord), Intercettazione e progressivo esaurimento mediante trincee drenanti; 3. ZONA DECOMPRESSIONE GAS Terreni: asportazione come zona centrale turbogas; Falda superficiale: da affrontare data la modesta estensione del sito, con l area circostante di proprietà di Syndial (zona 4 e 5). Pump and Treat da un solo pozzo. 4. AREA DEPOSITO A NORD DEL SITO: Bonifica non necessaria 5. PERCORSO ELETTRODOTTO: Bonifica non necessaria 28

29 TEMPI DI BONIFICA AREA SEF Lavori sui terreni: Durata prevista di circa 6 mesi. Obbiettivo: Risanamento completo Lavori per le trincee drenanti (falda superficiale): Durata prevista esecuzione lavori 5 mesi. Efficacia prevista con risanamento completo in almeno 5 anni. 29

30 INTERFERENZA SULLA COSTRUZIONE DELLA CENTRALE TURBOGAS Il progetto definitivo indica alcuni accorgimenti che saranno adottati nelle fasi di costruzione della centrale. Per quanto concerne il procedimento di bonifica, la costruzione e le opere costruite non interferiscono con l efficacia delle opere di bonifica, sia delle matrici superficiali che della falda profonda. Di tutto ciò è stato già informato il MINISTERO DELL AMBIENTE, Ente competente sulla sorveglianza del Decreto V.I.A. La questione più importante in questo caso riguarda le opere di palificazione. I pali saranno circa 1000, lunghi m, a sostegno delle macchine più pesanti (turbine). Questi dati saranno precisati e valutati in dettaglio non appena la Ditta avrà trasmesso il Progetto Esecutivo delle fondazioni, che è stato richiesto dal Permesso di Costruire. 30

31 INTERFERENZA SULLA COSTRUZIONE DELLA CENTRALE TURBOGAS Infatti, parallelamente al Progetto di bonifica (di vero interesse dell amministrazione) ha avuto luogo il Procedimento Urbanistico (vedi cronologia). 31

32 INTERFERENZA SULLA COSTRUZIONE DELLA CENTRALE TURBOGAS PALIFICAZIONI (Le valutazioni sono state fatte sempre con il supporto determinante dell Università degli Studi di Ferrara, Facoltà di Ingegneria) Miglior tecnica disponibile (B.A.T.) conosciuta e consolidata; Evitano contaminazione dei terreni; Minimizzano il rischio di comunicazione tra le falde; La tecnica di realizzazione permetterà di controllare palo per palo la conformità a questi principi; Il monitoraggio nella direzione di valle della falda profonda consente di verificare e se necessario correggere le eventuali non conformità 32

33 COSTI DELLA BONIFICA AREA SEF Le opere di bonifica del Progetto descritto sono stimate in 4,5 M. La gestione di tali opere per il quinquennio (stimato) necessario alla bonifica è di Nel caso di necessità di intervento sostitutivo (da parte del Comune) la Ditta è tenuta a garantire tali importi con una fideiussione bancaria di importo corrispondente, (N.B. la legge dice che la fideiussione può esser compresa tra il 20% ed il 100% dell importo previsto). Gli oneri del Comune sono quelli del Servizio di istruttoria: personale interno e consulenza all Università tramite il Consorzio Ferrara Ricerche. 33

34 CONSULTAZIONE DATI I dati, gli Atti, i Progetti, i disegni sono a disposizione di tutti, anche spiegati (compatibilmente con le risorse del Servizio). Accessi agli Atti finora effettuati (bonifica Petrolchimico): 10 Di tutto questo, segue trattazione dettagliata se la Commissione III lo richiede. 34

35 SVILUPPI FUTURI DEL SITO SEF 1. Nessuno di competenza del Consiglio; 2. Sorveglianza e controllo dei lavori (report mensile). Coinvolti ARPA, Provincia e Comune; 3. Monitoraggio in corso d opera, acquisizione dei dati a sistema (tecniche in corso di elaborazione); 4. Verifica di compatibilità con le progettazioni dei confinanti (in tema di tecniche di bonifica) ed emanazione di disposizioni specifiche, se necessario. 35

36 BONIFICA ED ACCORDO DI PROGRAMMA 36

37 ATTIVITA AUSILIARIE DI FORMAZIONE E importante segnalare che nel frattempo il Servizio Ambiente del Comune di Ferrara ha contribuito a formare personale in collaborazione con l Università degli Studi di Ferrara, attraverso un Master universitario denominato MaSTeM Master in Scienza Tecnologia e Management. Si sono sviluppate sul tema delle Bonifiche dei siti contaminati del Comune di Ferrara ben 5 tesi di MaSTeM. Il Servizio Ambiente ha dato finora 4 borse di studio per la Bonifica dei Siti Contaminati nel Comune di Ferrara. Il personale dell Uff. Bonifiche è costituito attualmente da 2 Dottori in Chimica e 3 Dottori in Geologia; quattro unità su cinque provengono dal MASTEM. 37

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