IL PIANO DI AZIONE DELLA PROVINCIA DI MILANO

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1 IL PIANO DI AZIONE DELLA PROVINCIA DI MILANO PER L EFFICIENZA ENERGETICA: PRIMI RISULTATI Bruna Brembilla Assessora all Ambiente Sommario Gli obiettivi della provincia di Milano in materia di energia, discendono dal Piano strategico di Mandato , che a sua volta fonda le radici nelle linee guida del Protocollo di Kyoto, recepite dalla Comunità Europea e dal Governo Italiano. Questo impegno è stato fissato nel Programma di Efficienza Energetica (Deliberazione della Giunta provinciale n 739 del 23 Ottobre 2006), e al netto degli obblighi in capo ai distributori di energia elettrica e gas naturale ai sensi dei Decreti Ministeriali del 20 luglio 2004, è pari a tep/anno di riduzione dei consumi finali di energia primaria da conseguire nei settori civile e industriale. In termini di gas climalteranti l obiettivo consiste nell evitare l immissione in atmosfera circa tonnellate di CO 2 all anno. Di conseguenza è stato redatto un Piano di Azione e sono stati messi a punto diversi strumenti operativi finalizzati a ridurre i consumi finali di energia da fonti fossili, promuovere le fonti rinnovabili e come risultato ridurre l inquinamento dell aria e l immissione in atmosfera di gas climalteranti. Questi strumenti sono stati organizzati in accordo con tre principali linee di azione di politica energetica: 1. Adozione di un articolato piano delle regole nel comparto civile. 2. Incentivazione finanziaria per la riqualificazione energetica degli edifici e degli impianti. 3. Diffusione dell informazione, comunicazione e formazione. Tra il 2006 e il 2007, tutti gli strumenti sono stati sviluppati e implementati e i primi risultati evidenziano che alla fine del mandato dell attuale Giunta provinciale del maggio 2008 l obiettivo di riduzione dei consumi finali di energia primaria di Tep/anno sarà raggiunto e forse anche superato.

2 Il Programma di Efficienza Energetica e il Piano di Azione Per la Provincia di Milano, la riduzione dell inquinamento dell aria e dei gas a effetto serra rappresentano gli obiettivi principali della politica energetica nonché elemento essenziale di visione strategica di lungo periodo. In particolare, la Provincia di Milano ha puntato sull efficienza energetica e sull innovazione tecnologica non solo per ridurre i costi per le famiglie e per le imprese, ma anche per rilanciare tutto quel tessuto di piccole e medie imprese e di servizi che costituisce ancora la spina dorsale della sua economia. A partire dal 2005, basandosi principalmente sulla concertazione e con tavoli di lavoro a cui hanno partecipato numerosi amministratori e tecnici dei Comuni del milanese, nonché dei principali portatori di interessi economici, sociali, finanziari, sono stati elaborati e realizzati diversi strumenti operativi finalizzati a ridurre drasticamente i consumi finali di energia fossile e conseguentemente abbattere l inquinamento dell aria. Il Piano di Azione è stato articolato e sviluppato secondo tre principali linee direttrici: 1. La prima linea di azione concerne la stesura e la diffusione di Nuovi Regolamenti Edilizi, finalizzati a dimezzare i consumi di energia negli edifici nuovi e ristrutturati; l adozione della Certificazione Energetica degli Edifici per una maggiore consapevolezza dei consumi da parte dei cittadini e una migliore trasparenza del mercato edilizio; la creazione di un Sistema di Accreditamento per i Certificatori Energetici al fine di garantire che i Certificatori siano qualificati e indipendenti. Infine è stato potenziato il Controllo degli Impianti Termici, attività che deriva direttamente da una competenza istituzionale trasferita dallo Stato alle Province nel 1993, molto prima della Direttiva europea 2002/91/CE. Questa attività è ancora considerata il Cavallo di Battaglia per l efficienza energetica degli impianti di riscaldamento e delle caldaie. 2. Dato che gli edifici di nuova costruzione e quelli ristrutturati rappresentano solo il 3% dello stock edilizio, è stato attivato uno schema finanziario per concedere Prestiti a Tasso Zero alle famiglie e ai proprietari di edifici esistenti per la loro riqualificazione energetica. Lo strumento scelto, un partenariato pubblico/privato per ripartire il costo degli interessi sui capitali prestati tra la Provincia e le Banche, è particolarmente efficace, con un moltiplicatore pari a 12 tra il costo per la Provincia e i capitali mobilitati a favore principalmente delle Piccole e Medie Imprese. 3. La terza linea di azione è rappresentata dalla diffusione dell informazione, la comunicazione e la formazione. E stata creata una Rete di Sportelli Energia denominati Spazi Infoenergia con il duplice scopo di decentrare le attività di reporting sule attività di manutenzione degli impianti termici e per avvicinare la Provincia ai cittadini. Gli Spazi InfoEnergia sono collocati in luoghi facilmente accessibili al pubblico in aree ad alta frequentazione. InfoEnergia assicura 2

3 informazione sull efficienza energetica e offre assistenza per adottare tecnologie che consentano il risparmio energetico; inoltre pubblicizza e incoraggia l uso razionale dell energia tramite regolari incontri e sessioni di formazione dedicati a specifici argomenti e/o tecnologie. A tutt oggi sono stati aperti 40 Sportelli per ospitare il pubblico e dare risposte e concrete alle aspettative dei cittadini. Alcune delle azioni realizzate sono state progettate e implementate anche grazie alla cooperazione europea operata nell ambito della Fedarene, la Federazione Europea delle Agenzie per l Energia e l Ambiente di cui la Provincia detiene la Vice-Presidenza. In particolare, la Rete di Sportelli per l Energia, InfoEnergia, è stata costituita prendendo ad esempio la rete di Guichet pour l Energie della Regione Vallonia in Belgio. L esperienza belga è stata studiata e adattata poi alla realtà milanese. Analogamente, le partnership pubblico-privato avviate con alcuni istituti di credito, le Banche di Credito Cooperativo, sono state mutuate da analoghe esperienze condotte nelle Regioni Nord-Pas-de-Calais e Picardia in Francia. Diversi incontri e seminari hanno consentito di analizzare le diverse peculiarità amministrative, giuridiche e tecniche; visite di studio e incontri organizzati dalla Fedarene presso la sede di Bruxelles hanno poi consentito, a seguito di approfondite discussioni e confronti, di articolare delle soluzioni da realizzare nella Provincia di Milano. La Manutenzione e il Controllo degli Impianti di Riscaldamento Il compito istituzionale principale che la legge assegna alla Provincia riguarda la verifica del corretto stato di manutenzione degli impianti termici. Il problema dell inquinamento delle città non riguarda solo le automobili; nelle stagioni invernali, le emissioni delle caldaie influiscono per il 40% sull inquinamento dell aria e una corretta manutenzione degli impianti termici consente di ridurre le emissioni inquinanti anche fino a valori del 5%. Inoltre, oltre a verificare lo stato di manutenzione degli impianti termici, non possiamo non preoccuparci anche alla sicurezza del cittadino soprattutto per quanto riguarda gli impianti a gas naturale con scelte all avanguardia nell applicazione attenta e responsabile delle nuove leggi proposte da Unione europea, Governo e Regione. Per questo motivi, la Provincia ha lanciato la campagna CalorEfficienza, stipulando un Accordo Volontario con le Associazioni di categoria dei manutentori, grazie al quale i cittadini, le famiglie, gli amministratori, possono accedere a un elenco di manutentori convenzionati, in grado di assicurare una garanzia di qualità nell ambito della manutenzione e del controllo degli impianti termici civili, sollevando il privato da ulteriori adempimenti burocratici con l introduzione di una procedura semplificata e di un Bollino provinciale. 3

4 Le iniziative sviluppate comprendono: l utilizzo degli Spazi InfoEnergia con il ruolo primario di diffondere informazioni e dare consigli su come mantenere efficienti gli impianti di riscaldamento, ottimizzare i consumi, ridurre l inquinamento ed avere un risparmio economico; la stipula di accordi volontari con le principali associazioni di categoria dei manutentori presenti sul territorio al fine di garantire uno standard di qualità attraverso una formazione professionale permanente e l utilizzo di strumentazione certificata; la sigla di convenzioni con 800 imprese per la manutenzione degli impianti di riscaldamento e l espletamento dei relativi obblighi di legge; il reclutamento di 59 Ispettori indipendenti con elevata qualificazione tecnica e professionale per le ispezioni degli impianti termici; l istituzione di un Tavolo di lavoro sulla Sicurezza che vedo coinvolti, oltre la Provincia, i Comuni e le Aziende sanitarie Locali al fine di razionalizzare ed ottimizzare le procedure operative a tutela della sicurezza dei cittadini; l implementazione e la gestione della porzione provinciale del Catasto Unico regionale degli Impianti Termici e sviluppo di soluzioni tecnologiche innovative. I dati elaborati sulla base dei rapporti redatti dagli ispettori durante le verifiche effettuate sugli impianti di riscaldamento nel biennio agosto luglio 2007 hanno evidenziato un miglioramento medio nel rendimento dell 1% rispetto alla precedente campagna I dati raccolti durante la campagna su un campione selezionato di 1680 caldaie riguardano gli impianti di riscaldamento con meno di 15 anni, con una potenza compresa tra i kw che corrisponde alla maggioranza degli impianti termici residenziali a gas presenti sul territorio provinciale e con un rendimento superiore all 80% che corrisponde al limite di legge. Considerando un totale di impianti a gas con un potenza media di 27 kw, questi dati indicano una riduzione nei consumi di di m 3 di gas pari a Tep risparmiate e tonnellate di CO 2 evitate ogni anno. Il modello operativo messo a punto dalla Provincia di Milano rappresenta una delle esperienze nazionali più significative e consolidate dell applicazione della direttiva Europea 2002/91/CE. Tale modello rappresenta inoltre una concreta attivazione di un servizio pubblico con l obiettivo di riqualificare il settore del riscaldamento, incrementare la qualità tecnica delle imprese di manutenzione ed offrire un miglior servizio al cittadino. I Nuovi Regolamenti Edilizi e la Certificazione Energetica Sul fronte dell edilizia residenziale, il cavallo di battaglia dell azione provinciale è stato e rimane l adozione da parte dei Comuni di Nuovi Regolamenti Edilizi (Deliberazione della Giunta provinciale n 699 del 5 Ottobre 2005), che vengono ancora promossi al fine di rendere efficaci gli obblighi deliberati successivamente dalla Regione Lombardia nel 2007 in tema di efficienza energetica negli edifici. 4

5 Grazie a questi regolamenti edilizi, le nuove edificazioni e le ristrutturazioni, devono obbligatoriamente prevedere dispersioni di calore attraverso le pareti dimezzate rispetto alla normativa precedente. Inoltre almeno la metà dell acqua calda sanitaria deve essere prodotta con collettori solari e le caldaie a gas devono essere del tipo a condensazione, accoppiate preferibilmente a sistemi di riscaldamento a bassa temperatura. Nelle case poi, devono essere regolati e diminuiti i flussi di acqua e l'acqua piovana deve essere recuperata per irrigare orti e giardini. Tutto questo con sovracosti, conti alla mano, non superiori al 2-3%, con un risparmio sulle bollette dell ordine del 40-50% all anno, che si traduce, oltre che in migliori condizioni di comfort abitativo, anche in una drastica riduzione di emissioni di gas inquinanti e climalteranti. Un altro importante strumento introdotto è un Sistema di Accreditamento per i Certificatori Energetici. Lo strumento è stato realizzato con la creazione nel 2006 di un associazione senza scopo di lucro, chiamata Sacert (Deliberazione del Consiglio provinciale n 8 del 9 febbraio 2006), la cui principale finalità è quella di verificare che i soggetti e gli organismi che intendono certificare gli edifici posseggano i necessari requisiti di professionalità, capacità e indipendenza, e mantengano queste credenziali nel tempo, in linea con i dettati della Direttiva europea 2002/91/EC. Con oltre 60 soci tra amministrazioni pubbliche ed enti privati e oltre 600 certificatori accreditati in tutta Italia a fine 2007, Sacert è diventato un punto di riferimento nazionale nel quale il ruolo pubblico e il mondo degli operatori si confrontano con un obiettivo comune: condividere scelte che contribuiscano in modo efficiente e concreto a cambiare il processo edilizio rendendolo sempre più compatibile con le esigenze di conoscenza dei consumi e di trasparenza del mercato per i cittadini e per gli operatori stessi. I Prestiti a Tasso Zero per la riqualificazione energetica degli edifici esistenti Le nuove costruzioni e le ristrutturazioni edilizie, pur ponendo le basi per una futura edilizia a basso impatto ambientale, rappresentano non più del 3% del parco immobiliare presente sul territorio. Per poter intervenire quindi sul parco edilizio esistente, che rappresenta il 97% dell edilizia totale, è stato lanciato Il Patto per l Energia (Deliberazione della Giunta provinciale n 739 del 23 ottobre 2006), accordo volontario con le parti economiche e sociali, per assicurare interventi di riqualificazione energetica nell edilizia esistente che abbiano standard elevati in termini di progettualità e di garanzia sui risultati. Conseguentemente sono state promosse delle partnership pubblico/privato con degli istituti di credito, attivando un dispositivo innovativo di credito co-finanziato destinato alle famiglie, alle persone fisiche, ai proprietari di abitazioni che intendono realizzare lavori di isolamento termico, lavori di riqualificazione impiantistica e installazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili. 5

6 Lo strumento scelto per promuovere la riqualificazione degli edifici più energivori è il prestito bancario a tasso zero denominato poi Mutuo a-profitto con interessi ripartiti tra la Provincia e gli istituiti di credito. La logica con cui vengono concessi i prestiti a tasso zero è che al fine di rendere indolori i costi dei lavori di riqualificazione energetica da parte delle famiglie, i risparmi monetari conseguenti agli investimenti devono essere superiori o uguali agli investimenti effettuati. Pertanto il periodo di rimborso dei prestiti e le rate di rimborso sono concordate in modo tale che, già dal primo anno, il risparmio che si ottiene sulla bolletta energetica compensi la rata di rimborso del prestito. Attualmente, a seguito di quattro bandi europei, dal 2006 al 2009, undici Banche hanno aderito all iniziativa, ed è stata attivata la possibilità da parte dei cittadini di ottenere prestiti fino a Euro per 7 anni a tasso zero, ossia senza pagare gli interessi sulle somme prestate. La somma stanziata dalla Provincia ammonta a Euro che sommata ad una equivalente somma messa a disposizione delle Banche aderenti all iniziativa, hanno consentito la mobilitazione di investimenti valutati in 15 milioni di euro e che contribuiranno in modo decisivo al raggiungimento degli obiettivi fissati di riduzione dei consumi finali di energia. Il risparmio di energia ottenuto è stato di circa MWh/anno che corrisponde ad una riduzione di circa 260 Tep/anno. Durante tutto il ciclo di vita degli interventi di riqualificazione energetica la riduzione cumulata dei consumi sarà di oltre Tep, evitando l immissione in atmosfera di Tonnellate di CO 2. La Rete InfoEnergia Una ulteriore iniziativa è stata la realizzazione di una Rete di Sportelli per Energia e l Ambiente chiamati InfoEnergia, creati per diffondere l informazione sull efficienza energetica con lo scopo di avvicinare la Provincia ai cittadini (Deliberazione del Consiglio provinciale n 9 del 9 febbraio 2006). Gli Spazi InfoEnergia costituiscono dei luoghi permanenti di incontro con il pubblico situati in punti facilmente accessibili e in zone di alta frequentazione. Gli sportelli assicurano che le informazioni sulle tematiche dell efficienza energetica e delle fonti rinnovabili siano facilmente accessibili, forniscono una prima consulenza ai cittadini e assistenza sulle scelte conseguenti anche tramite incontri, seminari e sessioni di formazione dedicate a specifiche tecnologie e agli aspetti correlati all uso razionale dell energia nelle abitazioni. Le principali attività degli Spazi InfoEnergia sono: 1 Fornire supporto e consulenza ai cittadini per i rapporti con i manutentori e con i verificatori sul controllo degli impianti termici. 2 Fornire ai cittadini un servizio di consulenza e di informazione sulle opportunità di risparmio energetico, sulle forme di finanziamento, sulla normativa tecnica e sulla legislazione riguardante l energia. 3 Prestare attività di consulenza ai Comuni per la riduzione dei costi di approvvigionamento energetico nelle strutture di proprietà comunale e/o di competenza. 6

7 4 Accrescere le competenze tecniche in materia di energia presso gli operatori pubblici e privati e promuovere l uso efficiente dell energia e sviluppare le fonti energetiche rinnovabili. Ci sono due tipi di Sportelli: gli Sportelli di Zona, veri e propri negozi che interessano una popolazione di abitanti aperti con orari di negozio dal martedì al sabato e gli Sportelli Comunali ospitati presso strutture pubbliche aperti un giorno alla settimana con orari fissati in coerenza con gli orari tipici degli uffici comunali. A fine 2008, la rete contava già 40 sportelli aperti al pubblico, di cui 6 di zona e 42 comunali. Conclusioni I risultati del Programma e del Piano di Azione sono senz altro positivi e la prospettiva è, non solo di raggiungere gli obiettivi prefissati, ma anche di superarli. Ciò nonostante vi sono ancora numerose barriere da superare: Il quadro legislativo e normativo non è ancora definito compiutamente. Ad esempio recentemente il Governo nazionale ha abolito l obbligo dell allegazione della certificazione energetica nelle transazioni immobiliari, aprendo un vuoto legislativo rispetto alla Direttiva europea. Occorre ancora guadagnare la fiducia di più istituzioni finanziarie. Le Banche hanno regole interne molto rigorose un sistema amministrativo rigido. Questo comporta difficoltà nell integrare le attività amministrative pubbliche con le attività finanziarie delle Banche. La formazione del personale e degli operatori è ancora insufficiente a tutti i livelli. Un approccio bottom-up sembra comunque essenziale per il successo nell applicazione di piani di azione a livello locale, anche se può risultare più difficile e più lungo. Lavorare con associazioni europee, come la Fedarene oppure Energie- Cités, può rivelarsi la carta vincente al fine di rafforzare la cooperazione e diffondere le migliori tecnologie disponibili e le migliori pratiche. Le Banche locali sembrano essere più efficaci nel condurre partenariati pubblicoprivati e una loro migliore conoscenza dei territori su cui operano limita di molto le cosiddette sofferenze. D altra parte i costruttori, i fornitori di componenti in generale e i professionisti, sono ancora reticenti nel fornire delle garanzie sul risultato del loro lavoro, cosa peraltro indispensabile per valutare in sede progettuale i piani finanziari degli interventi di risparmio energetico. Infine, ma non meno importante, i tempi e i costi per la formazione e l addestramento non vanno sottovalutati; creare e formare nuove professionalità complesse, come quella del facilitatore in campo energetico, sono attività a medio e lungo termine lunghe e faticose, ma sicuramente non uno spreco di tempo. Aprile

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