Valutazione del progetto di decongestionamento dell Università degli studi La Sapienza di Roma



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MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario Valutazione del progetto di decongestionamento dell Università degli studi La Sapienza di Roma - novembre 2002 - DOC 16/02

Il Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario è previsto dall articolo 2 della legge 370/99 e alla data dell insediamento, il 19 aprile 2000, è subentrato all Osservatorio per la valutazione del sistema universitario. Il Comitato è organo istituzionale del MIUR con il compito di: fissare i criteri generali per la valutazione delle attività delle università; predisporre una relazione annuale sulla valutazione del sistema universitario; promuovere la sperimentazione, l'applicazione e la diffusione di metodologie e pratiche di valutazione; determinare la natura delle informazioni e dei dati che i nuclei di valutazione degli atenei sono tenuti a comunicare; attuare un programma annuale di valutazioni esterne delle università o di singole strutture didattiche; effettuare valutazioni tecniche su proposte di nuove istituzioni universitarie statali e non statali in vista dell'autorizzazione al rilascio di titoli aventi valore legale; predisporre rapporti sullo stato di attuazione e sui risultati della programmazione; predisporre studi e documentazione sullo stato dell'istruzione universitaria, sull'attuazione del diritto allo studio e sugli accessi ai corsi di studio universitari; predisporre studi e documentazione per la definizione dei criteri di riparto della quota di riequilibrio del fondo per il finanziamento ordinario delle università; svolgere per il Ministro attività consultive, istruttorie, di valutazione, di definizione di standard, di parametri e di normativa tecnica, anche in relazione alle distinte attività delle università, nonché ai progetti e alle proposte presentate dalle medesime. Con decreto del 4 aprile 2000 sono stati nominati i seguenti membri: dott. Giuseppe De Rita (presidente), prof. Luigi Biggeri, prof. Carlo Calandra Buonaura, prof. Giuseppe Catalano, prof. Alessandro Corbino, dott. Guido Fiegna, prof. Alessandro Figà Talamanca, dott.ssa Daniela Primicerio, prof.ssa Anna Laura Trombetti Budriesi. In occasione della riunione di insediamento del Comitato, il prof. Biggeri è stato eletto vice-presidente. Il decreto istitutivo assegna al Comitato una segreteria amministrativa e tecnica per assicurare il supporto necessario. Inoltre, per le esigenze derivanti dall'attività del Comitato, possono essere affidati incarichi ad esperti, a gruppi di lavoro, enti e società specializzate per lo svolgimento di ricerche, studi e indagini. I documenti prodotti dal Comitato si articolano nelle seguenti tipologie: DOC Documenti prodotti dal Comitato in ottemperanza alle disposizioni di legge o su richiesta di parere da parte del Ministro; RdR REPRINT Rapporti di ricerca prodotti da altri per conto del Comitato; Relazioni presentate a convegni e articoli pubblicati in altra sede da parte di componenti del Comitato. Il contenuto di tali studi è, ovviamente, responsabilità degli autori e non frutto del lavoro collegiale del Comitato. Ulteriori informazioni sul Comitato nazionale e sulla documentazione fin qui prodotta sono contenute nel sito internet: www.cnvsu.it e www.murst.it/valutazionecomitato. La documentazione del preesistente Osservatorio è contenuta nel sito internet: www.murst.it/osservatorio. Tel.06/5991.2809/2069 fax 06/5991.2223 e_mail: valuniv@murst.it

INDICE Introduzione 1. Il modello organizzativo 1.1 Il quadro di insieme 1.2 L assetto istituzionale e il modello gestionale 1.3 L articolazione territoriale delle sedi degli Atenei Federati 2. L offerta didattica e la domanda di formazione 3. Il piano edilizio 3.1 La disponibilità degli spazi 3.2 I costi e i tempi di realizzazione degli interventi 3.3 Le risorse finanziarie disponibili nell ambito dell accordo di programma 4. Il personale 4.1 L attuale disponibilità e le previsioni di sviluppo del personale tecnicoamministrativo 4.2 L attuale disponibilità e le previsioni di sviluppo del personale docente 5. Conclusioni Appendice A1 Le schede di progetto dei singoli atenei A2 L offerta formativa per l a.a 2002/03 A3 Il rapporto studenti iscritti su personale docente per facoltà (a.a 2000/01 e a.a 2001/02) A4 Il rapporto studenti iscritti su personale docente per ateneo federato e per facoltà (a.a 2000/01 e a.a 2001/02) A5 Gli interventi edilizi in corso A6 Le previsioni formulate dall ateneo sui pensionamenti del personale docente

Introduzione Nel Doc 5/01 il Comitato Nazionale ha espresso un parere su una prima ipotesi relativa al Piano di decongestionamento, presentato dall Università di Roma La Sapienza nel marzo del 2001. Tale Progetto prevedeva la costituzione di cinque Atenei Federati( 1 ), ma, in quel momento, i singoli progetti non erano stati ancora completamente delineati; di conseguenza, il Comitato diede una valutazione positiva sull impianto generale, segnalando alcune questioni critiche, in attesa di esaminare gli specifici aspetti di un Progetto più definito e completo. In sintesi, le osservazioni riguardavano: - la costituzione dell Ateneo di Latina, ritenuta non necessaria ai fini del decongestionamento, in relazione alla dimensione ridotta del bacino di utenza di domanda; - la numerosità degli iscritti dell Ateneo della Scienza e della Tecnica, che a regime prevedeva una popolazione di circa 40.000 studenti, superiore a quella degli altri Atenei Federati e al limite di quella di una università da considerarsi congestionata ; - le scelte culturali alla base del costituendo ateneo delle Politiche Sanitarie e Sociali, ritenute sostanzialmente poco comprensibili; preoccupava, in particolare, il distacco tra la facoltà medica e le altre componenti scientifiche dell ateneo e l accentuazione apparentemente rivolta ad aspetti del tutto particolari delle scienze mediche e di quelle politiche. Inoltre, nel Doc 5/01 erano stati individuati alcuni problemi da affrontare e risolvere: - il completamento delle opzioni del corpo docente; - la verifica delle esigenze di personale amministrativo e tecnico della sede centrale e di ogni sede universitaria federata, prevedendo la destinazione del personale attuale e da acquisire; - la verifica in itinere del fabbisogno di docenza dei nuovi Atenei Federati, al fine di evitare il permanere di squilibri tra di essi, derivanti dalla attuale distribuzione del corpo docente; - il confronto nella programmazione delle scelte con gli altri atenei urbani e regionali; - il coordinamento del programma edilizio in funzione della tempistica prevista. Sin da allora, il Comitato pose particolare attenzione alla coerenza tra gli ambiziosi e condivisibili obiettivi del Progetto e le risorse effettivamente disponibili per la sua attuazione, sottolineando come la parte relativa agli investimenti nelle infrastrutture edilizie, che rappresenta al tempo stesso uno degli aspetti più qualificanti e una delle condizioni indispensabili per il suo successo, richiedesse un investimento aggiuntivo di risorse pubbliche. 1 1) Ateneo della Scienza e della Tecnologia; 2) Ateneo delle Politiche Pubbliche e Sanitarie; 3) Ateneo di Latina; 4) Ateneo delle Scienze Giuridiche e Economiche; 5) Ateneo delle Scienze Umane, delle Arti e dell Ambiente. 1

Nell ultimo anno, si sono susseguiti diversi incontri tra il Comitato ed i rappresentanti dell ateneo responsabili del Progetto, che hanno permesso di accompagnare le varie fasi della sua predisposizione, attraverso un confronto sulle iniziative che si andavano via via definendo. Il presente documento è stato, quindi, redatto sulla base del Progetto finale, presentato nel corso del mese di agosto del 2002, che ha recepito gran parte delle osservazioni espresse dal Comitato nel precedente parere (Doc 5/01). I principali aspetti in cui si articola il Progetto sono: - gli obiettivi; - il quadro della nuova offerta formativa e la previsione della domanda di formazione in una prospettiva decennale; - il modello organizzativo territoriale e il programma di sviluppo edilizio; - l analisi dei costi per l attuazione e le risorse finanziarie disponibili; - la disponibilità e il fabbisogno di personale docente e tecnico-amministrativo; - gli interventi per il diritto allo studio. La più importante innovazione riguarda l istituzione di un quinto ateneo federato: l Ateneo dello Spazio e della Società (A.De.S.So.), mentre le sedi didattiche dislocate a Latina non prefigurano più la costituzione di un ateneo indipendente, bensì di un polo didattico decentrato. Più in generale, il nuovo Progetto, e gli atti regolamentari ad esso collegati, hanno definito in modo compiuto la struttura di governance dell ateneo. Nel quadro del sistema federato e dell articolazione delle funzioni e compiti, nonché del grado di autonomia degli atenei, riveste una particolare importanza il nuovo Regolamento per l amministrazione, la finanza e la contabilità, recentemente emanato con decreto Rettorale del 23 luglio 2002. Un altra importante novità è costituita dal piano coordinato edilizio, denominato PAG - Piano di Assetto Generale, approvato dal Consiglio di Amministrazione il 28 maggio 2002, che costituisce lo strumento di indirizzo generale per la programmazione delle attività edilizie de La Sapienza, riprendendo e completando il precedente Progetto per il decongestionamento e la riqualificazione delle strutture, approvato dagli organi di governo de La Sapienza nel 1999; i suoi contenuti verranno esaminati con maggiore attenzione nel paragrafo riguardante il piano edilizio. Per la realizzazione del Progetto, nel maggio 2001, l ateneo ha sottoscritto con il Ministero un accordo di programma che prevede la realizzazione di interventi edilizi per circa 258 milioni di euro, con un quota di cofinanziamento pari al 50% a carico del bilancio dell università. Nel piano di sviluppo per il triennio 2001-2003 ( 2 ) sono previsti alcuni interventi specifici per il decongestionamento del sistema universitario romano: per l Università La Sapienza di Roma e le Università di Roma Tor Vergata e di Roma Tre sono stati destinati circa 38 milioni di euro consolidabili. Il 50% dei fondi è riservato alle esigenze di decongestionamento dell Università La Sapienza di Roma, ed è previsto 2 DM 8.5.2001 n.115, art.16, ridefinito per la parte finanziaria dal DM 24.4.2002. 2

che essi siano utilizzati dall Università in relazione alle iniziative individuate nei decreti ministeriali adottati in attuazione dell articolo 3 del decreto ministeriale 30 marzo 1998, valutate dal Comitato come decongestionanti e che necessitano di risorse integrative. A favore dei tre atenei sono state ripartite (DM 3.10.2002) le risorse finanziarie consolidabili relative al 2001, 2002 e 2003 nel modo seguente. Tabella 1 Le assegnazioni finanziarie sul piano triennale 2001-03 (valori in euro) Ateneo 2001 2002 2003 Università LA SAPIENZA di Roma 6.455.711 6.290.445 6.222.653 Università di Roma TOR VERGATA 3.227.855 3.145.223 3.111.326 Università di Roma TRE 3.227.856 3.145.222 3.111.327 Totale 12.911.422 12.580.890 12.445.306 Fonte: MIUR Dip.to per la programmazione, il coordinamento e gli affari economici. Le assegnazioni relative al 2001 e al 2002 sono effettive, mentre per il 2003 la previsione di assegnazione potrebbe subire modificazioni in relazione ad eventuali rimodulazioni dei fondi della legge finanziaria 2003; l importo effettivo del 2003 sarà consolidato, determinando un incremento corrispondente del FFO a partire dal 2004. Una particolare attenzione è stata posta dal Comitato, nella valutazione del Progetto di decongestionamento, alla congruità tra gli obiettivi e i relativi interventi con le risorse effettivamente disponibili per la sua realizzazione. Inoltre, il Comitato, a differenza dei pareri espressi su altri progetti di decongestionamento, non ha ritenuto opportuno esprimersi in modo dettagliato su tutte le specifiche iniziative didattiche previste nel Progetto e attualmente in corso di attuazione. Scopo delle valutazioni è stato di individuare più puntualmente le iniziative che necessitano di risorse integrative, nonché di esprimersi su alcune iniziative che possono suscitare riserve e perplessità in relazione alla loro efficacia rispetto all obiettivo di decongestionamento. 3

1. Il modello organizzativo 1.1 Il quadro d insieme L Università di Roma La Sapienza è storicamente situata in un ambito urbano ristretto, raccolto principalmente all'interno della Città Universitaria e nelle zone limitrofe. Questa situazione ha provocato nel tempo effetti negativi nei confronti della città e della qualità della vita degli studenti e di quanti operano all interno dell'università, rendendo necessario un graduale decongestionamento dell'ateneo romano. Il decongestionamento di un megateneo può realizzarsi, come già espresso nel Doc 3/97 ( 3 ), attraverso l istituzione di diversi modelli organizzativi, in relazione alle caratteristiche del territorio, agli insediamenti della popolazione e alla struttura del sistema dei trasporti dell'area in cui ha sede il megateneo. Nel caso de La Sapienza la scelta del modello organizzativo si è orientata verso l'istituzione di un sistema universitario a rete di sedi, collegate in un sistema federato dotato di ampia autonomia didattica, amministrativa e finanziaria, con organi collegiali decentrati in ciascuna delle sedi. L'adozione di tale modello organizzativo consentirebbe, a parere dei proponenti, il mantenimento dell unità culturale de La Sapienza, conservando inalterate le dimensioni delle strutture di ricerca, e di aumentare al tempo stesso, l efficienza gestionale attraverso un forte decentramento. 1.2 L assetto istituzionale e il modello gestionale Il nuovo Statuto (pubblicato nella G.U. del 16 novembre 1999) ha rappresentato il primo passo per il concreto avvio del processo di decongestionamento. Il modello istituzionale che ne deriva prevede di conseguire il decongestionamento attraverso un articolazione in Atenei Federati, autonomi sotto il profilo amministrativo ed organizzativo, ciascuno con proprie caratterizzazioni tematiche. Nel progetto de La Sapienza, sia le funzioni amministrative (ivi compresa la destinazione delle risorse alle spese di investimento e per il personale), sia l articolazione degli organi di governo degli Atenei Federati sono decentrate. Si prevede che questi operino sulla base di uno stesso regolamento contabile e di identici regolamenti didattici. Viene mantenuta centralizzata la organizzazione e gestione dei dottorati di ricerca aventi sede amministrativa nell Università; dei centri di ricerca e di servizi; del nucleo di valutazione (la cui composizione viene stabilita dal regolamento amministrativo contabile); delle commissioni per la ricerca, la didattica e la formazione e l aggiornamento del personale; delle attività sportive. Questa scelta è apprezzabile, in quanto consente un costante confronto tra le esperienze dei vari Atenei, evita l autoreferenzialità degli stessi in materia di valutazione della ricerca e della didattica, consente la gestione e creazione di strutture comuni, che per i singoli Atenei potrebbero 3 Criteri per la graduale separazione degli atenei sovraffollati: note preliminari, Doc 3/97, marzo 1997. 4

risultare onerose. Essa pone tuttavia forti vincoli agli Atenei Federati, che si trovano ad operare in condizioni di minore autonomia di un normale Ateneo. Ciò vale in particolare per le strutture dipartimentali che mantengono un duplice rapporto con l ateneo (o gli atenei) da un lato e la sede centrale dall altro. Non si dispone al momento di un quadro della distribuzione dei dipartimenti tra le università federate, né della previsione di quali fra questi abbiano le caratteristiche di dipartimenti interateneo e quali afferiscano a singole sedi. Va notato tuttavia che, se da un lato è comprensibile che non si vogliano smembrare strutture dipartimentali consolidate, al fine di garantire il mantenimento e la funzionalità delle strutture di ricerca disponibili, dall altro la dipendenza diretta (per specifiche funzioni esclusiva) di molte delle attività di maggior rilievo della struttura dipartimentale della sede centrale, può dare luogo a difficoltà nei rapporti tra dipartimenti e Atenei di afferenza. La gestione dei dipartimenti è un parte essenziale dell autonomia di una sede universitaria, dal momento che essi assicurano funzioni importanti per la formazione, la ricerca e la consulenza al territorio. Sul piano della composizione degli organi degli Atenei Federati, le scelte compiute vanno tutte nella direzione della paritetica partecipazione delle componenti istituzionali e del personale che concorrono alla loro gestione, con accentuazione del principio federativo per quanto riguarda le istituzioni (si prevede la rotazione delle cariche tra le facoltà), e di quello corporativo per quanto riguarda le componenti di personale (docenti, non docenti, studenti). Non vengono precisate, essendo delegata tale scelta ai singoli regolamenti di Ateneo, le dimensioni degli organi collegiali; non è pertanto possibile al momento esprimere un parere sulle possibilità di un loro efficace funzionamento. Sul piano della composizione degli organi centrali, emerge un indirizzo paritetico per la composizione del Consiglio di amministrazione (opportunamente mantenuto in dimensioni relativamente contenute: 21 membri) e un indirizzo federativo per quella del Senato accademico. A questo riguardo, la previsione di ammettere nel Senato dell Università (organo centrale) un numero di presidi corrispondente alla tipologia delle facoltà esistenti al momento della approvazione dello Statuto adottato (12), appare in verità non del tutto coerente con l indirizzo federativo e ostativo ad un suo eventuale futuro sviluppo. I presidi sono designati a rotazione, nel caso di facoltà sdoppiate (con aggravamento della difficoltà nel caso di compresenza della facoltà sdoppiata in diversi Atenei). Quest ultima circostanza sembra avere indotto, inoltre, la previsione di una composizione dell organo che per volere essere sufficientemente rappresentativo assumerebbe dimensioni (oltre 40 membri) che potrebbero rallentare e compromettere la rapidità dei processi decisionali. Il funzionamento della nuova Sapienza è disciplinato dal Regolamento per l amministrazione, la finanza e la contabilità, emanato con decreto Rettorale il 23 luglio 2002; esso traduce in termini di sistema federato tutti i processi e le procedure relative alla gestione amministrativa, economico-finanziaria e contabile degli Atenei Federati, chiarendo la netta separazione di ruoli e funzioni di indirizzo e controllo attribuiti a La Sapienza, dai ruoli e funzioni di gestione degli Atenei Federati, arrivando a definire l'articolazione di ruoli e funzioni dei singoli soggetti del Sistema Federato. 5

Nell ambito di tale separazione è comunque previsto che gli Atenei federati siano dotati di una piena autonomia di gestione amministrativa, contabile e finanziaria, e che sia garantita la possibilità agli Atenei federati e alle strutture decentrate di poter stipulare direttamente, entro un sistema di regole generali definito dall amministrazione centrale, attività contrattuali e convenzioni con istituzioni pubbliche e private. Questa autonomia è condizione essenziale per garantire il funzionamento del Sistema Federato. Le funzioni di programmazione generale e di indirizzo, di attribuzione programmata delle risorse, relazioni internazionali, valutazione, organizzazione dei servizi comuni, programmi edilizi e relativi interventi attuativi restano prerogativa de La Sapienza e diventeranno più articolate e complesse; si determina perciò l esigenza di costituire strutture amministrative centralizzate ed integrate nell apparato amministrativo centrale e di acquisire nuove specifiche professionalità. Lo schema della struttura amministrativa individua sei tipologie di centri di spesa e vari centri di responsabilità amministrativa come descritto nella tabella 2 e nel grafico 1. Tabella 2 La struttura amministrativa per centri di spesa e di responsabilità Centro di spesa Numero Centro di responsabilità amministrativa Struttura Centrale La Sapienza Atenei Federati 5 1 Rettorato Direzione amministrativa N ripartizioni Presidenza Direzione Facoltà 21 Facoltà Dipartimenti 120 Dipartimento Centri di Ricerca n. da definire Centro di ricerca Centri di servizio n. da definire Centro di servizio Fonte: Progetto di ateneo. La peculiarità del modello adottato è tale comunque che un adeguato giudizio sulla sua efficacia potrà venire solo da una sua pratica sperimentale, che potrà farne emergere vantaggi e difficoltà e alla quale dunque è rimessa in ultima analisi una appropriata valutazione. Nella consapevolezza dell importanza del tema, il Comitato non ritiene opportuno, in questo ambito, trattare i problemi gestionali legati alla presenza di due policlinici, di cui uno a gestione diretta e l altro a gestione convenzionata, in quanto non direttamente attinenti all obiettivo del decongestionamento e meritevoli di un approfondimento ad hoc. 6

Grafico 1 Le relazioni amministrative nel sistema Università degli studi La Sapienza di Roma LA SAPIENZA CENTRO DI RICERCA CENTRO DI SERVIZI DIPARTIMENTO ATENEO FEDERATO ATENEO FEDERATO DIPARTIMENTI INTERATENEO FACOLTA FACOLTA CENTRO DI SERVIZI DI ATENEO CENTRO DI SERVIZI INTERATENEO CENTRO DI SERVIZI DI ATENEO Fonte: Progetto di ateneo. 7

1.3 L articolazione territoriale delle sedi degli Atenei Federati Dal punto di vista della localizzazione territoriale, il Progetto prevede l integrazione del nucleo storico della Città Universitaria, realizzata negli anni trenta, con una rete di nuovi insediamenti che seguono un disegno urbanistico assai diverso da quello concretizzatosi di fatto, nel tempo, in una proliferazione di sedi senza una ben definita logica localizzativa. A partire dalla originaria Città Universitaria, la futura Sapienza si svilupperà secondo due diverse direttrici territoriali: la direttrice Flaminia e di Roma Nord e la direttrice orientale. Il Piano prevede, inoltre, sempre al fine di diminuire la pressione sulla Città Universitaria, uno sviluppo ed una razionalizzazione delle strutture insediative universitarie al Castro Laurenziano e nell area del Policlinico Umberto I. Infine, il Progetto delinea il consolidamento e la nuova costituzione di un sistema di poli, nell ambito provinciale e regionale: Latina, Civitavecchia, Rieti, i Comuni delle fasce pedecollinari nord orientale e meridionali. L espansione de La Sapienza sulla prima direttrice - via Flaminia e Roma Nord - graviterà su una struttura a V, con fondamento centrale sulle Caserme di via Guido Reni, a contatto diretto con il nuovo Centro per le Arti Contemporanee, nell area dell ex Caserma Montello, e diramazioni sulla Trionfale (S. Maria della Pietà) e sulla Flaminia (Saxa Rubra e S. Andrea). In aggiunta a questo nucleo centrale, sono previste le sedi tradizionali di Valle Giulia, via Flaminia e via Salaria, oltre a un nuovo insediamento sulla via Nomentana. La seconda direttrice interessa la via Tiburtina e Roma Est; essa collega e associa alle importanti attrezzature scientifiche della Città Universitaria e di S. Pietro in Vincoli il polo produttivo e tecnologico di Roma Est. Dal punto di vista dei trasporti tale direttrice potrà avvalersi della nuova Stazione ferroviaria di Tiburtina; inoltre, avrà un insediamento importante nell area dell ex Snia Viscosa sulla Prenestina (all altezza di via del Portonaccio) e un secondo insediamento nello SDO di Pietralata, con la funzione di area di espansione per le strutture universitarie che permarranno nella parte centrale del sistema universitario de La Sapienza. La direttrice comprende anche aree ulteriori come il Polo Tecnologico della Tiburtina e gli insediamenti dell Esquilino. È prevista, inoltre, la ristrutturazione e la formazione di una zona centrale nell area del Castro Laurenziano, nonché la ristrutturazione e il restauro degli spazi per la didattica e la ricerca della vecchia Facoltà di Medicina e Chirurgia, che sebbene possano oggi contare sul secondo polo medico al S. Andrea, sono tradizionalmente associati al Policlinico Umberto I. La tabella 3 illustra la localizzazione dei vari Atenei Federati lungo le direttrici territoriali. Le direttrici di sviluppo del Progetto lasciano, sul piano territoriale, il più ampio campo allo sviluppo di Tor Vergata lungo la direttrice Sud orientale e di Roma Tre lungo la direttrice sud occidentale, all Ostiense. Si configura in tal modo una struttura urbanisticamente equilibrata, che vedrebbe il sistema universitario romano svilupparsi su quattro direttrici e su un polo centrale, quello de La Sapienza piacentiniana, più i 8

poli esterni, in grado di configurare in futuro un sistema a rete integrato alle strutture metropolitane e regionali. L articolazione per direttrici e per nuclei esterni risulta coerente con l evoluzione urbanistica della Capitale, basata sullo sviluppo dei trasporti pubblici su ferro, che mira a conferire pari opportunità alle aree interne ed alle aree e ai sistemi insediativi esterni, in una continuità di tipo metropolitano. Altra caratteristica importante del Progetto riguarda il fatto che lo sviluppo de La Sapienza si articolerà sul territorio, prioritariamente, attraverso il coinvolgimento di aree e strutture edilizie pubbliche dismesse o in via di dismissione (aree del demanio militare, della Provincia e del Comune di Roma: ad es. S. Maria della Pietà; aree private in degrado e vincolate espressamente a destinazione d uso universitaria: ad es. la ex Snia Viscosa; aree destinate ad essere espropriate per le finalità previste dalla Legge n 396/90: SDO di Pietralata). Non è chiaro invece dal Progetto come lo sviluppo degli Atenei Federati lungo le nuove direttrici si accompagni a quello dei servizi (mense, alloggi, sale di studio etc.) agli studenti, che si troveranno a frequentare aule e laboratori nelle diverse aree urbane. Per il buon esito del decongestionamento risulterà essenziale il coordinamento di tali iniziative con la programmazione della nuova agenzia per il diritto allo studio universitario del Lazio, prevista nella proposta di legge regionale n 438 Disposizioni in materia di diritto agli studi universitari, attualmente in corso di discussione, e con il piano di realizzazione di alloggi e residenze per studenti universitari (sono previsti circa 3.000 alloggi), presentato dalla Regione Lazio ai sensi della legge 338/2000. Tabella 3 La localizzazione per direttrici territoriali degli Atenei Federati Ateneo Ateneo Federato della Scienza e della Tecnologia Ateneo Federato delle Politiche Pubbliche e Sanitarie Ateneo Federato delle Scienze Umane, delle Arti e dell'ambiente Ateneo Federato delle Scienze Umanistiche, Giuridiche ed Economiche Ateneo Federato dello Spazio e della Società (A.De.S.So.) Fonte: Progetto di ateneo. Direttrice Tiburtina Sistema centrale Poli esterni Roma Nord Sistema centrale Poli esterni Roma Nord Sistema centrale Sistema Centrale Tiburtina Roma Nord Poli esterni Roma Nord Sistema centrale In generale, gli Atenei Federati non abbandoneranno le sedi tradizionali, che saranno opportunamente riconvertite, ma si svilupperanno secondo le direttrici territoriali indicate dal Piano, con insediamento prioritario nelle aree strategiche dell ex- SNIA, di Pietralata, di via Guido Reni, di S. Maria della Pietà. Una parte non irrilevante degli interventi edilizi previsti, quindi, riguarda il riuso delle sedi tradizionali, motivato 9

sia da considerazioni economiche, sia dall esistenza di depositi culturali e attrezzature al momento intrasferibili e ai quali nessuna delle facoltà interessate intende rinunciare. In tal senso vengono recuperate le sedi tradizionali della Città Universitaria e di Villa Mirafiori per le facoltà nate dalla Facoltà di Lettere e Filosofia. Analogamente avverrà per le due Facoltà di Architettura (sedi di Via Flaminia, Valle Giulia, Fontanella Borghese), per Sociologia e Scienze della Comunicazione (sede di via Salaria), per Scienze Matematiche Fisiche e Naturali e per Ingegneria (rispettivamente Città Universitaria e S. Pietro in Vincoli). Nella maggioranza dei casi, la trasformazione delle vecchie sedi, spesso poco adatte ad un efficace svolgimento delle attività didattiche, avverrà nella direzione di ampliare la fruibilità delle importanti attrezzature ivi insediate: le grandi biblioteche, in particolare, o le strutture museali, anche implementando nuovi servizi e attrezzature comuni. Gli organi centrali de La Sapienza saranno localizzati nella Città Universitaria, ma nessun Ateneo federato avrà i propri organi di governo nel suo perimetro. Le sedi centrali dei nuovi Atenei Federati verranno conseguentemente localizzate in aree baricentriche rispetto alle facoltà che lo compongono (tabella 4). Tabella 4 La localizzazione delle sedi centrali degli Atenei Federati Ateneo federato Ateneo della Scienza e della Tecnologia Ateneo delle Politiche pubbliche e sanitarie Ateneo delle Scienze umanistiche, giuridiche ed economiche Ateneo delle Scienze umane, delle Arti e dell Ambiente Ateneo dello Spazio e della Società (A.De.S.So.) Localizzazione organi centrali Area ex-snia Area del Policlinico Umberto I Area del Castro Laurenziano Area di via Guido Reni Area di Valle Giulia Fonte: Progetto di ateneo. 10

2. L offerta didattica e la domanda di formazione L ateneo di Roma La Sapienza presenta diverse problematicità legate al sovraffollamento che il piano di decongestionamento si prefigge di affrontare. Per la loro valutazione, occorre partire, da un lato, dai parametri indicati dal DM 30 marzo 1998, Criteri per l individuazione degli atenei e delle facoltà sovraffollate, per numero di studenti e di docenti, e criteri per la graduale separazione organica degli stessi, dall altro, si deve però tener conto di un diverso quadro normativo di riferimento che deriva dalla riforma degli ordinamenti didattici. A questo proposito, si può rilevare che la possibilità degli studenti fuori corso di transitare al nuovo ordinamento potrebbe favorire un più rapido completamento degli studi; inoltre, con la nuova organizzazione degli studi, non dovrebbe sussistere un problema di sovraffollamento delle strutture per i corsi di laurea specialistica, cui dovrebbero iscriversi un numero limitato di studenti. La tabella 5 illustra la situazione delle facoltà che, sulla base dei parametri del DM 30 marzo 1998, presentavano nell'anno accademico 2000/01, situazioni critiche. Il decreto individua come sovraffollate e soggette prioritariamente agli interventi di decongestionamento le facoltà nelle quali il numero dei docenti è superiore a 500, ovvero il numero degli studenti in corso è superiore a 10.000, e le facoltà con un numero di docenti compreso fra 500 e 250. Tabella 5 Le situazioni critiche per numero di studenti e docenti (a.a 2000/01) Facoltà Studenti in corso a.a.2000/01 Docenti (PO, PA, RIC, ASS) 31.12.2000 Docenti > 500 Studenti in corso > 10.000 250 < Docenti < 500 Architettura 2.899 274 SI Economia 4.076 264 SI Farmacia 2.528 108 Giurisprudenza 4.938 211 Ingegneria 7.105 544 SI Lettere e filosofia 8.534 577 SI Medicina e chirurgia 6.530 1.167 SI Psicologia 7.220 137 Sc. Politiche 3.580 134 Scienze MFN 5.291 661 SI Scienze statistiche 981 153 Sociologia 12.256 98 SI Totale complessivo 65.938 4.328 Fonte: MIUR, Ufficio di statistica (a.a. 2000-2001). La facoltà di Architettura presentava un numero di docenti compreso fra le 250 e le 500 unità ed è stata oggetto di un intervento di decongestionamento, che ha determinato la nascita di due nuove facoltà: Architettura A, Architettura Valle Giulia. 11

La facoltà di Medicina e Chirurgia e la facoltà di Lettere e Filosofia presentavano un numero di docenti superiore alle 500 unità e sono state oggetto di un intervento di decongestionamento, che ha dato luogo, rispettivamente, alla creazione della nuova facoltà di Medicina e Chirurgia II e di quattro nuove facoltà: Lettere e Filosofia, Filosofia, Studi Orientali e Scienze Umanistiche. La facoltà di Sociologia presentava un numero di iscritti in corso superiore alle 10.000 unità ed è stata oggetto di un intervento di decongestionamento, che ha dato vita alla nuova Facoltà di Scienze della Comunicazione. Le facoltà di Ingegneria e di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, che presentavano criticità per numero dei docenti superiore a 500 unità, non hanno ancora attuato specifici interventi di decongestionamento, ma all interno dello stesso Ateneo Federato in cui si collocano, hanno avviato un Progetto che darà luogo all istituzione di nuove facoltà. In questa prospettiva, il Comitato ritiene assolutamente necessaria ed improcastinabile la scelta di ridefinire il ruolo della Scuola di Ingegneria Aerospaziale. Infatti, le sue dimensioni appaiono subottimali, sul piano dell offerta formativa, per un efficiente impiego delle risorse umane e finanziarie, e la sua funzione non appare più coerente con la nuova architettura dei corsi di studio. E quindi opportuno prevederne il riassorbimento nella facoltà di Ingegneria. La facoltà di Economia che presentava un numero di docenti di poco superiore alle 250 unità, non necessita al momento di interventi di sdoppiamento/suddivisione. Lo stato di avanzamento attuale del processo di decongestionamento delle Facoltà, a seguito delle suddivisioni e degli sdoppiamenti, e il disegno degli Atenei Federati è presentato nella tabella 6. Sul piano delle aggregazioni delle facoltà negli Atenei Federati, il Comitato ribadisce le perplessità, già espresse, relativamente all Ateneo delle Politiche Pubbliche e Sanitarie, la cui aggregazione non appare facilmente sostenibile sul piano culturale e non chiaramente giustificabile sul piano del migliore utilizzo delle risorse. Preoccupa in particolare il distacco tra la facoltà medica e le altre componenti scientifiche dell ateneo e l accentuazione apparentemente rivolta ad aspetti del tutto particolari delle scienze mediche e di quelle politiche. Il quadro della nuova offerta formativa relativa alle lauree specialistiche è in corso di definizione; il Comitato sulla base degli elementi disponibili ritiene che l attivazione dei corsi di laurea specialistica debba essere effettuata non nell ambito del Progetto di decongestionamento, ma seguendo le procedure ordinarie. 12

Tabella 6 Il quadro degli sdoppiamenti e suddivisioni delle facoltà e relativo ateneo di confluenza Facoltà prima degli sdoppiamenti/ suddivisioni Facoltà suddivise/sdoppiate Ateneo Federato della Scienza e della Tecnologia Ateneo Federato delle Politiche Pubbliche e Sanitarie Ateneo di confluenza Ateneo Federato delle Scienze Umane, delle Arti e dell' Ambiente Ateneo Federato delle Scienze Umanistiche, Giuridiche ed Economiche Architettura Architettura A (nuova) X Architettura Valle Giulia (nuova) Economia Economia X Farmacia Farmacia X Giurisprudenza Giurisprudenza X Ingegneria Ingegneria X Scuola di Ingegneria Aerospaziale X Lettere Lettere e Filosofia (nuova) X Filosofia (nuova) X Studi Orientali (nuova) X Scienze Umanistiche (nuova) X Scuola Speciale per Archivisti e X Bibliotecari Medicina Medicina e Chirurgia X Medicina e Chirurgia 2 (nuova) X Psicologia Psicologia X Psicologia 2 (nuova) X Scienze X Scienze Politiche politiche Scienze X matematiche, Scienze Matematiche Fisiche e fisiche e Naturali naturali Scienze Scienze Statistiche statistiche Sociologia Sociologia Scienze della Comunicazione (nuova) Fonte: Progetto di ateneo. X X Ateneo Federato dello Spazio e della Società X X Il quadro della nuova offerta formativa, relativo ai corsi di laurea del nuovo ordinamento dell a.a 2001/02, è riportato nella tabella 7; in appendice viene riportata una tabella (A2) di raccordo fra l offerta formativa presente nell a.a. 1997/98, al momento di avvio del processo di decongestionamento e quella presentata al 3 maggio 2002 (a.a 2001/02), che costituisce la proposta per il prossimo a.a 2002/03. 13

Tabella 7 Il quadro dell offerta formativa per ciascun ateneo federato nell a.a. 2001/02 Ateneo federato Facoltà Corsi Vecchio Ordin. a.a 2001/2002-3 maggio 2002 Corsi Nuovo Ordin. Iscritti V.O. Iscritti N.O. Totale iscritti V.O+N.O. Ingegneria 28 28+1UE 9.135 5.523 14.658 ATENEO DELLA Scienze MFN 14 14 7.703 2.351 10.054 SCIENZA E DELLA S. Statistiche 6 6 1.733 410 2.143 TECNOLOGIA Psicologia 1 1 4 8.792 1.954 10.746 Filosofia 4 3 1.355 507 1.862 Totale 53 55+1 UE 28.718 10.745 39.463 Farmacia 4 3+2 UE 3.065 818 3.883 ATENEO DELLE POLITICHE Medicina 1 45 37+3 UE 7.475 2.784 10.259 PUBBLICHE E Medicina 2 10 10+1 UE 380 389 769 SANITARIE Scienze Politiche 1 4 6.377 1.360 7.737 Totale 60 54+6 UE 17.297 5.351 22.648 Architettura 1 già Architettura A 4 5+1 4.754 1.071 5.825 ATENEO DELLE SCIENZE UMANE, Scienze della Comunicazione 3 7.845 3.850 11.695 DELLE ARTI E Scienze Umanistiche 6 6 6.579 1.442 8.021 DELL'AMBIENTE Studi Orientali 6 1 1.156 412 1.568 Totale 16 15+1 UE 20.334 6.775 27.109 Economia 3 10 9.888 1.912 11.800 ATENEO DELLE Giurisprudenza 1 1 15.352 1.619 16.971 SCIENZE UMANISTICHE, Lettere e Filosofia 6 11 7.335 1.476 8.811 GIURIDICHE ED Scuola speciale per archivisti e ECONOMICHE bibliotecari 1 - Psicologia 2 1 3 2.303 829 3.132 Totale 11 26 34.878 5.836 40.714 ATENEO DELLO Architettura di Valle Giulia SPAZIO E DELLA 2 3+1 UE 2.885 1.341 4.226 SOCIETÀ (A.De.S.So.) Sociologia 2 3 7.714 1.278 8.992 Totale 4 6+1 UE 10.599 2.619 13.218 Scuola archivisti e bibliotecari 3 470 470 INTERATENEO Interfacoltà 1 181 181 Ingegneria Aerospaziale 2 156 209 Totale complessivo 150 155+9 UE 112.530 31.482 144.012 Fonte: Progetto di ateneo (dati al 3 maggio 2002). 14

Tabella 8 Gli studenti iscritti per ateneo federato nell a.a. 2001/02 (dati al 31.1.2002) Ateneo federato Facoltà Studenti in corso Incidenza % Ingegneria 7.835 10,4 Scienze MFN 5.426 7,2 ATENEO DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA S. Statistiche 1.004 1,3 Psicologia 1 6.803 9,0 Filosofia 481 0,6 Totale 21.549 28,6 Farmacia 2.586 3,4 ATENEO DELLE POLITICHE Medicina 1 7.385 9,8 PUBBLICHE E SANITARIE Medicina 2 648 0,9 Scienze Politiche 3.630 4,8 Totale 14.249 18,9 Architettura A 2.578 3,4 ATENEO DELLE SCIENZE Scienze della Comunicazione 11.906 15,8 UMANE, DELLE ARTI E DELL'AMBIENTE Scienze Umanistiche 1.304 1,7 Studi Orientali 393 0,5 Totale 16.418 21,8 Economia 4.641 6,2 Giurisprudenza 4.779 6,3 ATENEO DELLE SCIENZE UMANISTICHE, GIURIDICHE Lettere e Filosofia 7.450 9,9 ED ECONOMICHE Scuola speciale per archivisti e bibliotecari 237 0,3 Psicologia 2 804 1,1 Totale 17.674 23,5 ATENEO DELLO SPAZIO E Architettura di Valle Giulia 1.181 1,6 DELLA SOCIETÀ (A.De.S.So.) Sociologia 4.054 5,4 Totale 5.235 7,0 Interfacoltà 165 0,2 Totale complessivo 75.290 100,0 Fonte: MIUR, Ufficio di statistica (dati al 31 gennaio 2001). Negli atenei della Scienza e della Tecnologia e delle Scienze Umanistiche, Giuridiche ed Economiche si concentra la maggiore parte della popolazione studentesca. Secondo i dati forniti dall Ufficio di statistica del MIUR, relativi al 31 gennaio 2002 (Tabella 8), vengono rispettati i parametri indicati nello Statuto (art. 4, comma 4) secondo cui le dimensioni degli Atenei Federati devono essere in linea di massima comprese fra le 10.000 e le 25.000 unità di studenti in corso. Nell'Ateneo della Scienza e della Tecnologia, infatti, sono iscritti 21.549 studenti in corso mentre in quello delle Scienze Umanistiche, Giuridiche ed Economiche 17.674. 15

Appare appropriata la scelta di consolidare sul territorio le iniziative didattiche esistenti a Latina come polo didattico decentrato, rinunciando alla costituzione di un ateneo federato, che stante la dimensione ridotta del bacino di utenza, non appare necessario ai fini del decongestionamento e che anzi potrebbe comportare diseconomie di gestione e un indebolimento delle positive iniziative in corso. Per assicurare l efficienza e l efficacia gestionale delle strutture didattiche e di ricerca presenti sul territorio, viene istituito un apposito Comitato, funzionalmente raccordato agli Atenei Federati di riferimento( 4 ), nelle sedi decentrate di Latina. Le ipotesi di costituzione di due autonome facoltà di Ingegneria e di Economia saranno opportunamente modulate nei tempi, anche per tenere conto dell'andamento del Progetto di decongestionamento sul territorio urbano. Un quadro completo delle iniziative didattiche del nuovo ordinamento, decentrate sul territorio, è presentato nella tabella 9. 4 Ateneo della Scienza e della Tecnologia, Ateneo delle Politiche Pubbliche e Sanitarie, Ateneo delle Scienze Umanistiche, Giuridiche ed Economiche. 16

Tabella 9 Il quadro complessivo delle iniziative didattiche di I livello decentrate (a.a 2001/02) Ateneo federato nuova facoltà corso N.O. comune a.a attivazione immatr. iscritti Totali Ateneo della Scienza e della tecnologia Ateneo delle Politiche Pubbliche e Sanitarie Ateneo delle Scienze umanistiche, Giuridiche ed Economiche Ingegneria Scienze MM.FF.NN. Farmacia Medicina e chirurgia 1 Medicina e chirurgia 2 Economia Ingegneria della sicurezza e protezione Civitavecchia 00-01 89 135 Ingegneria dell'idraulica e dei trasporti marittimi Civitavecchia 7 8 Ingegneria informatica Frosinone 00-01 46 99 Ingegneria aerospaziale Latina 16 17 Ingegneria delle telecomunicazioni Latina 99-00 68 121 Ingegneria elettronica Latina 99-00 18 61 Ingegneria informatica Latina 98-99 119 311 Ingegneria meccanica Latina 24 25 Ingegneria per l'ambiente e territorio Latina 98-99 46 235 Ingegneria edile Rieti 94-95 19 91 Ingegneria per l'ambiente e territorio Rieti 00-01 22 42 Scienze della sicurezza e protezione Civitavecchia 8 8 Biotecnologie agro-industriali Latina 96-97 0 39 Chimica industriale Rieti 00-01 6 10 Scienze e tecnologie dei prodotti erboristici Civitavecchia 99-00 33 40 Fisioterapista Ariccia 97-98 12 13 Logopedista Ariccia 97-98 13 15 Infermiere generale pediatrico Cassino 97-98 21 23 Infermiere generale pediatrico Civitavecchia 97-98 48 49 Infermiere generale pediatrico Colleferro 21 22 Infermiere generale pediatrico Frosinone 97-98 46 49 Fisioterapista Latina 97-98 17 37 Infermiere generale pediatrico Latina 97-98 88 93 Medicina e chirurgia (T.U.) Latina 00-01 43 166 Tecnico di laboratorio biomedico Latina 97-98 22 22 Tecnico ortopedico Latina 1 1 Infermiere generale pediatrico Nettuno 99-00 44 49 Fisioterapista Pozzilli 97-98 23 29 Infermiere generale pediatrico Pozzilli 97-98 39 40 Tecnico di laboratorio biomedico Pozzilli 99-00 7 7 Tecnico di radiologia medica, per immagini e radioterapia Pozzilli 7 7 Fisioterapista Rieti 97-98 15 19 Infermiere generale pediatrico Rieti 97-98 44 46 Tecnico di radiologica medica, per Rieti 99-00 15 16 immagini e radioterapia Tecnico della prevenzione nell'ambiente Rieti 99-00 18 19 e nei luoghi di lavoro Infermiere generale pediatrico Viterbo 97-98 34 35 Tecnico della riabilitazione psichiatrica Civitavecchia 8 9 Tecnico di radiologia medica per immagini e radioterapia Viterbo 97-98 22 24 Consulenza aziendale Civitavecchia 59 60 Economia dei settori innovativi, delle reti e dei sist.finanz. Latina 91-92 48 49 Management, innovaz.econom.finanziaria e Latina 97-98 319 334 dir.d'impresa Fonte: Ufficio di statistica del MIUR (dati al 31 gennaio 2001). 17

3. Il piano edilizio 3.1 La disponibilità degli spazi Nel Progetto di decongestionamento dell ateneo il programma edilizio assume una notevole rilevanza, sia in termini di impegno finanziario che di riqualificazione delle strutture: in un decennio si prevede quasi di raddoppiare le attuali dotazioni di spazi. A seguito dell accordo di programma sottoscritto fra l ateneo e il MIUR il 3 maggio 2001, è stato predisposto un piano coordinato denominato PAG (Piano di Assetto Generale), che comprende opere di manutenzione straordinaria e ripristino spazi ed opere di recupero e nuova realizzazione infrastrutturale. L attuazione del PAG prevede programmi edilizi pluriennali, che ne fissano le priorità, in relazione ai livelli di fattibilità tecnico-economica e alle varie esigenze funzionali. La Sapienza può disporre attualmente di circa 3 mq di superficie utile lorda (s.u.l.) per studente. Il piano di sviluppo si attesta su una previsione di circa 950.000 mq. per soddisfare le esigenze funzionali di una popolazione di studenti frequentanti di 100.000 unità. Le esigenze funzionali sono misurate dal parametro standard mq di s.u.l. per studente fissato in 9,5 mq, articolati in 7 mq per la didattica e la ricerca e 2,5 mq per le attrezzature collettive. Tale standard dimensionale varia a seconda delle facoltà, con le seguenti modalità: - Giurisprudenza, Lettere, Scienze Politiche, Sociologia 3,50 mq per studente - Statistica, Economia, Psicologia 6,50 mq per studente - Architettura 10,50 mq per studente - Farmacia, Ingegneria, SMFN 11,50 mq per studente - Medicina e Chirurgia 16,50 mq per studente. Le attrezzature collettive previste dal Piano vengono attribuite per una quota direttamente a ciascun Ateneo Federato, senza ulteriori divisioni tra singole facoltà afferenti. La restante parte viene localizzata nelle sedi storiche delle facoltà e nelle nuove sedi di maggiore dimensione. Il Comitato ritiene complessivamente adeguato il piano degli interventi edilizi proposto dall'ateneo, rispetto alle finalità del decongestionamento. In considerazione dell'impostazione metodologica proposta nel documento "Criteri per la valutazione del fabbisogno di spazi per le funzioni universitarie e analisi dei risultati degli interventi di edilizia universitaria" ( 5 ), peraltro in corso di aggiornamento, si segnala che sarebbe opportuno differenziare il calcolo del fabbisogno per la ricerca (Dipartimenti ecc.) da quello per la didattica (aule), in quanto il primo ha come indicatore il numero del personale docente mentre il secondo quello degli studenti. Volendo impiegare un indicatore unico aggregato, appaiono bassi i valori utilizzati per le facoltà umanistiche se comprendono tutte le funzioni di didattica, ricerca e documentazione, mentre per le facoltà mediche lo standard é da considerarsi simile a quello delle facoltà scientifiche, in quanto il "delta aggiuntivo" dovuto alle attività cliniche va considerato come incremento (circa il 30%) delle superfici ospedaliere a tal fine destinate. 5 Rapporto finale del gruppo di ricerca coordinato dal Prof. Romano Del Nord. 18

Di seguito (tabella 10), sono riportate le schede di Progetto dell ateneo nel suo complesso e dei singoli Atenei Federati; in appendice il quadro dettagliato per ogni ateneo federato della localizzazione delle sedi, le relative superfici, i tempi e le modalità di finanziamento. Tabella 10 La scheda di Progetto dell ateneo nel suo complesso Spazi (mq) Studenti Mq / Studente per didattica e ricerca 2002 429.804 143.675 3 Fabbisogno per didattica e ricerca (mq di s.u.l.) Mq / Studente per attrezzature collettive Fabbisogno per attrezzature collettive (mq di s.u.l.) 2011 939.144 96.315 7 698.375 2,5 240.787 Fonte: Progetto di ateneo. 19

Facoltà Tabella 11 - Le schede di progetto dei singoli Atenei Federati ATENEO DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA Spazi (mq) Studenti Mq / Studente per didattica e ricerca Fabbisogno per didattica e ricerca (mq di s.u.l.) Mq / Studente per attrezzature collettive Fabbisogno per attrezzature collettive (mq di s.u.l.) 2002 160.552 39.516 4,06 2011 370.525 31.000 9,45 293.025 2,50 77.500 Ingegneria + Scuola di Ingegneria Aerospaziale 139.330 9.950 11,50 114.425 2,50 24.875 Sc. Matem. Fisiche e Naturali 144.900 10.350 11,50 119.025 2,50 25.875 Scienze Statistiche (STA) 15.725 1.850 6,00 11.100 2,50 4.625 Filosofia 11.100 1.850 3,50 6.475 2,50 4.625 Psicologia 1 59.500 7.000 6,00 42.000 2,50 17.500 ATENEO DELLE POLITICHE PUBBLICHE E SANITARIE 2002 112.000 22.648 4,95 2011 227.600 18.400 9,87 181.600 2,50 46.000 Medicina e Chirurgia 98.500 5.200 16,50 85.500 2,50 13.000 Medicina e Chirurgia 2 28.500 1.500 16,50 24.750 2,50 3.750 Farmacia 53.200 3.800 11,50 43.700 2,50 9.500 Scienze Politiche 47.400 7.900 3,50 27.650 2,50 19.750 ATENEO DELLE SCIENZE UMANISTICHE GIURIDICHE E ECONOMICHE 2002 112.452 41.184 2,73 2011 168.603 24.059 4,50 108.456 2,50 60.147 Giurisprudenza 52.800 8.800 3,50 30.800 2,50 22.000 Economia 52.700 6.200 6,00 37.200 2,50 15.500 Lettere e Filosofia 30.653 5.109 3,50 17.881 2,50 12.772 Psicologia 2 29.750 3.500 6,00 21.000 2,50 8.750 Scuola Archivisti e Bibliotecari 2.700 450 3,50 1.575 2,50 1.125 ATENEO DELLE SCIENZE UMANE, DELLE ARTI E DELL AMBIENTE 2002 30.300 27.109 1,12 2011 116.896 15.516 5,03 78.106 2,50 38.790 I Facoltà di Architettura 44.200 3.400 10,50 35.700 2,50 8.500 Scienze delle Comunicazioni 34.200 5.700 3,50 19.950 2,50 14.250 Scienze Umanistiche 28.956 4.826 3,50 16.891 2,50 12.065 Studi Orientali 9.540 1.590 3,50 5.565 2,50 3.975 ATENEO DELLO SPAZIO E DELLA SOCIETA (A.De.S.So.) 2002 14.500 13.218 1,10 2011 55.520 7.340 5,06 37.170 2,50 18.350 Architettura Valle Giulia 21.320 1.640 10,50 17.220 2,50 4.100 Sociologia 34.200 5.700 3,50 19.950 2,50 14.250 Fonte: Progetto di ateneo. 20

3.2 I costi e i tempi di realizzazione degli interventi Per la definizione del costo complessivo per l attuazione del Piano, sono stati considerati i parametri di costo unitario illustrati dalle tabelle 12 e 13. Sulla base di tali valori, applicati sede per sede, la stima dei costi per la realizzazione e l attrezzatura delle strutture fisiche dei nuovi Atenei Federati è quella riportata nelle tabelle 14, 15 e 16. Per le sedi decentrate e i poli esterni, per i quali è in corso, in collaborazione con gli enti locali interessati, la definizione precisa delle sedi che verranno assegnate a La Sapienza, si è adottato un parametro unico di 2.000.000 di lire per mq, ripartendo i costi e le tipologie di opere con riferimento alla situazione media tra tutte le altre sedi. Tabella 12 I costi delle nuove costruzioni (euro per mq) costi netti di costruzione 1.033 72,7% del costo globale spese tecniche 77 5,45 % del costo globale costi di urbanizzazione 224 14,55% del costo globale costi delle attrezzature ordinarie 103 7,28% del costo globale Totale 1.437 Fonte: Progetto di ateneo. Tabella 13 I costi degli adattamenti e dei recuperi (euro per mq) costi di costruzione 155-258 spese tecniche 26 39 9-5% del costo globale costi delle attrezzature ordinarie 52 18% - 7, 28 % del costo globale Totale 279 0,8 Fonte: Progetto di ateneo. Come si desume dalla tabella 14, il 70% delle sedi previste dal Piano dovrebbe ottenersi da operazione di recupero di sedi già in uso o da acquisire e ristrutturare, mentre il rimanente 30% con nuove costruzioni. In termini di costi per operazioni di recupero è prevista una spesa pari al 45% dei costi complessivi, escluse le acquisizioni, mentre per le nuove costruzioni la spesa prevista corrisponde al 55%. Il piano di realizzazione degli interventi (tabella 15), e quello delle attività attualmente in corso (tabella A3 in appendice), evidenzia l insieme di priorità che si dovrebbero realizzare nel corso dei prossimi 3 e 4 anni. 21