Istituto comprensivo scolastico "Quintino di Vona Tito Speri // scuola media - classe 3 H Obiettivi CRESPI D'ADDA o Osservazione del rapporto tra uomo e ambiente in un tratto della valle dell'adda; in particolare si rifletterà su come, utilizzando le tecnologie del tempo, sono state sfruttate le risorse del fiume ed è stato trasformato il territorio. o Il passaggio dalla produzione artigianale a quella industriale. o Osservazione e riflessione su uno dei più significativi esempi di "paternalismo industriale" di fine ottocento. L'uscita si effettuerà mercoledì 15 aprile 2015 Accompagnatori: prof. Molena, prof.sa Montano Costo di euro 7.00 per i biglietti interurbani da MM Loreto per Trezzo (MM + bus) PROGRAMMA ore 8.00 ritrovo a scuola poi da MM Loreto (8.24) per Gessate (a. 8.56) ore 9.03 bus da Gessate per Trezzo ore 9.29 arrivo a Trezzo e inizio del tratto a piedi ore 10.30 inizio visita al villaggio industriale di Crespi ore 12.00 pranzo al sacco nella zona della pineta di Crespi d Adda (13.00) ore 14.57 partenza da Trezzo per Gessate (a. 15.21) ore 15.25 metrò da Gessate per MM Loreto (a. 15.57) ore 16.20 arrivo a scuola Itinerario Dal centro di Trezzo si scende per una stradina che fiancheggia il castello raggiungendo poi il fiume Adda. Si percorre l alzaia che veniva un tempo utilizzata per il traino delle barche che percorrevano il fiume controcorrente. Si passa davanti alla centrale elettrica Taccani, realizzata nel 1906 dall architetto Moretti in modo da integrarsi nel paesaggio, e si aggira la rupe su cui sorge il castello. Continuando lungo l alzaia si fiancheggia il fiume profondamente incassato rispetto alla pianura circostante. Dopo aver superato il ponte stradale e quello dell autostrada si raggiunge un nodo idraulico di grande importanza: una diga blocca il fiume le cui acque vengono convogliate nel naviglio della Martesana, in un canale sotterraneo che termina a sud di Vaprio e in un canale, in evidente stato di abbandono, che portava l'acqua del fiume verso il grande cotonificio edificato da Cristoforo Crespi nel 1878 e ampliato negli anni seguenti. L'acqua del fiume veniva utilizzata per azionare i macchinari dello stabilimento. A fianco della diga l antico santuario di Concesa. Qui si attraversa il fiume utilizzando il ponte pedonale realizzato sopra la diga e si costeggia poi il canale diretto a Crespi. Si giunge poi in vista della casa padronale del Crespi, edificata alla fine dell'ottocento in forma di castello dall'architetto Pirovano, a simboleggiare il neofeudalesimo dei primi industriali e il recupero dell'arte medioevale tipici dell'epoca. Crespi d Adda - 2015 pag. 1
Passando davanti al castello, si vedono le diverse costruzioni del cotonificio e si devia a sinistra per entrare nel villaggio. La costruzione di questo conobbe diversi momenti fondamentali: il primo nucleo di abitazioni, costituito da tre palazzotti a più piani, originariamente costruiti per le maestranze specializzate che Cristoforo Crespi portò da Busto Arsizio quando impiantò il cotonificio, è ben diverso dalla maggior parte delle case che il figlio Silvio Crespi, subentrato al padre nel 1889, volle edificate in forma di palazzina a due piani, per una o due famiglie, circondate da un piccolo orto. Si inizia a visitare il "centro storico" situato nella parte alta del villaggio. Vi si trovano raggruppati gli edifici destinati alla vita comunitaria: la chiesa, copiata dalla bramantesca S. Maria in Piazza di Busto Arsizio, simbolicamente posta dirimpetto al castello, il lavatoio, l'albergo, il bar con bocciofila, la scuola con annessa sala teatro (esistevano l'asilo e cinque classi a tempo pieno). Dalla piazza accanto alla chiesa si possono scorgere, sulla collina dietro il lavatoio, due ville ben diverse da quelle del villaggio: erano le abitazioni del medico e del cappellano. Per giungere al cimitero, si costeggia il cotonificio, passando davanti all'ingresso con l'alta ciminiera, agli uffici del 1925 ed ai capannoni ottocenteschi. Il cimitero è dominato dal maestoso mausoleo della famiglia Crespi (1907, architetto Moretti) che ripropone, soverchiando le piccole croci tutte uguali degli abitanti del villaggio, la gerarchia ferrea dell'insediamento; lungo le mura, le tombe diversificate e più elaborate dei capo-reparto e degli impiegati. Tornando verso il villaggio, si gira a destra prima della fabbrica per vedere l'ultima zona, edificata nel 1925 e destinata palesemente alle categorie impiegatizie e dirigenziali, come evidenziano le tipologie edilizie molto personalizzate, l'uso dei materiali diversi, gli ampi spazi a giardino intorno alle case. Proseguendo verso il centro si incontra, a destra, un'ampia piazza sulla quale si affaccia la cooperativa di consumo del villaggio e un'ampia pineta. Crespi d Adda - 2015 pag. 2
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