L EFFICIENZA ENERGETICA NEI REGOLAMENTI EDILIZI LINEE GUIDA LABORATORIO01. Direzione centrale risorse ambientali



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L EFFICIENZA ENERGETICA NEI REGOLAMENTI EDILIZI LINEE GUIDA LABORATORIO01 Direzione centrale risorse ambientali

PRESENTAZIONE Per una cultura dell efficienza energetica Qualcuno ricorderà le lunghe teorie di inverni passati a discutere sull inquinamento nelle città, se limitare o bloccare il traffico, se e come ridurre il riscaldamento, come incentivare l uso dei mezzi pubblici, sperando comunque in un po di pioggia e vento per ripulire l aria. In molti sostenevamo che non potevano bastare i provvedimenti di emergenza, come targhe alterne e blocco del traffico, ma che occorreva una visione strategica, che bisognava realizzare politiche che portassero alla riduzione dei consumi di energia alla radice, promuovendo anche le fonti rinnovabili, riducendo così strutturalmente l inquinamento dell aria. La proposta era ed è quella di ridurre la domanda di energia nei trasporti, negli usi civili, negli usi industriali, soprattutto nelle città, dove gli utilizzi massicci di combustibili di origine fossile provocano situazioni ambientali molto critiche. Un importante tassello strategico per battere l inquinamento è rappresentato dalla revisione dei regolamenti edilizi comunali che inducano una riduzione dei consumi, ma anche risparmi per le famiglie e consentano inoltre l avvio di una politica industriale per il sostegno all innovazione in un settore che vede una forte presenza di piccole e medie imprese. Per questo la Provincia di Milano ha promosso un confronto tra Comuni, operatori del settore edilizio, esperti, organizzazioni sindacali e dei consumatori, organizzazioni ambientaliste. Per sei mesi, da febbraio a luglio 2005, una dozzina di Comuni si sono riuniti regolarmente intorno a un tavolo, chiamato Tavolo Energia & Ambiente e con il supporto del Politecnico di Milano hanno costruito delle Linee Guida contenenti una serie di norme che porteranno a dimezzare i consumi per il riscaldamento degli edifici. Ci vorrà qualche anno per sentire l effetto dei benefici di quanto è stato fatto, ma l importante è avere cominciato a diffondere una nuova cultura su un argomento, quello dell uso efficiente dell energia, che diverrà sempre più critico e importante per il nostro vivere quotidiano. Bruna Brembilla Assessora all Ambiente Assessora all Ambiente della Provincia di Milano

Un Laboratorio per cooperare Con questa collana l Assessorato all Ambiente della Provincia di Milano si propone di creare un luogo-strumento, un laboratorio appunto, dove si possano presentare progetti, percorsi strategici, proposte regolamentari, risultati di ricerche e ogni altro contributo finalizzato all efficacia dell azione della Pubblica Amministrazione. L Assessorato all Ambiente considera con l attenzione e il rispetto che meritano i suoi clienti principali: i Comuni del proprio territorio. Con i Comuni, principalmente, intende instaurare e consolidare un rapporto di collaborazione e di supporto nell ambito del principio di sussidiarietà. Se è vero che sono i Comuni a rispondere per primi ai bisogni dei cittadini, non si può trascurare l importanza che i diversi livelli istituzionali siano raccordati in una azione comune per la collettività cui devono rispondere. Laboratorio vuole essere il luogo dove si realizza questa collaborazione tra Provincia e Comuni. Nel contempo nel laboratorio si potranno confrontare risultati di ricerche, approcci regolamentari in risposta alle esigenze delle nuove leggi, progetti e strategie, attraverso l ospitalità a contributi sui problemi dell ambiente e dell energia delle altre Provincie lombarde e italiane. Potremo inoltre mettere a disposizione di soggetti istituzionali o privati, indagini e studi realizzati sia con le università milanesi, italiane ed europee, sia con agenzie nazionali e internazionali. Esordiamo con un contributo sui temi dell Energia anche a significare l importanza che l Assessorato attribuisce a questa materia e ai suoi risvolti ambientali. Con il ringraziamento a coloro che hanno reso possibile la collana Laboratorio mi auguro di poter contare, oltre che sulla collaborazione delle Istituzioni e degli Enti di Ricerca, anche sui contributi importanti del mondo aziendale e produttivo. Renzo Compiani Direttore Centrale Risorse Ambientali

Promuovere l omogeneità normativa Il Regolamento Edilizio Comunale è uno strumento urbanistico strategico ed efficace che, se ben gestito, può avviare concrete politiche di sviluppo sostenibile del territorio. Le nuove regole del costruire, nel momento in cui ripropongono il tema dell efficienza energetica degli edifici, non sono il punto di arrivo, ma l inizio di un percorso di crescita comune nel quale progettisti, costruttori, aziende e amministratori locali si confrontano trasformando quella che è una emergenza energetica e ambientale in una vera e propria occasione di sviluppo dell intero settore edilizio. Una crescita non solo tecnologica, quindi ma anche culturale, economica e sociale di un settore spesso troppo vincolato a concezioni tradizionali che lasciano poco spazio all innovazione. Il Tavolo Energia & Ambiente avviato dalla Provincia di Milano in concerto con 27 Comuni dell hinterland milanese, il Comune di Milano, l ARPA Lombardia, il Politecnico di Milano e il CTI si è posto fin dall inizio l obiettivo di stimolare e accelerare questo processo rafforzando lo strumento del Regolamento Edilizio, nella consapevolezza che solo interventi strutturali sul territorio possono ridurre l uso di risorse energetiche e ambientali, migliorando il clima ma anche riducendo costi e dipendenza energetica. Queste Linee Guida sono uno strumento che le Amministrazioni comunali hanno ora a disposizione per promuovere le politiche energetiche a livello locale. Il confronto all interno del Tavolo è stato fondamentale in quanto si sono definite strategie coerenti sul piano tecnico e scientifico ma anche su quello della conseguente gestione da parte delle Amministrazioni comunali: per ogni regola proposta si è verificata la sua concreta applicabilità. I principi ispiratori delle norme contenute si sono sempre confrontati con le istanze economiche: costruire secondo questi principi non solo è una risposta efficace alle esigenze di sostenibilità ambientale, ma rappresenta un opportunità sul piano economico. I sovraccosti limitati, bassi al punto da non incidere sui valori di mercato, porteranno a benefici davvero importanti: un edificio costruito secondo queste regole consuma circa la metà dell energia necessaria per la climatizzazione e la produzione di acqua calda. L incremento delle prestazioni è un obiettivo che si raggiunge attraverso un approccio globale che integra al suo interno diverse azioni sull'involucro, sugli impianti, sulle fonti rinnovabili, sul comfort estivo e sulla riduzione e contenimento dei consumi di acqua potabile. Le Linee Guida sono state elaborate in forma di scheda e ogni scheda corrisponde a un articolo da inserire all interno del Regolamento Edilizio. Le schede sono 29 e sono state suddivise in 4 aree tematiche: Prestazioni dell involucro (13 articoli); Efficienza energetica degli impianti (8 articoli); Fonti energetiche rinnovabili (4 articoli); Sostenibilità ambientale (4 articoli). La Provincia auspica il recepimento dell intero Regolamento da parte del maggior numero possibile di Comuni, ma è compito delle Amministrazioni recepire gli articoli a seconda delle esigenze e delle possibilità locali di attuazione. Giuliano Dall O Professore Associato di Fisica Tecnica Ambientale Dipartimento BEST - Scienza e Tecnologie dell'ambiente Costruito Politecnico di Milano

Partecipanti al Tavolo Energia & Ambiente: Guido Battistini Giancarlo Bianchi Jannetti Biraghi Alberto Massimo Bollini Walter Bossi Luisa Cellavilla Alessandro Ceratti Stefano Chiesa Maria B. Corigliano Giuseppe Diciaula Fabio Fusari Sem Galbiati Attilio Galli Alessandro Maggioni Sergio Magistrelli Enrico Marchesi Paolo Margutti Aurora Palermo Francesco Renzulli Stefano Rijoff Clara Rognoni Nicoletta Rossi Cristiana Savarese Claudio Scotti Isabella Steffan Elisabetta Ubezio Antonio Varisco Filippo Viganò Giovanni Villa Ambrogio Volpi Comune di Villasanta Comune di Milano Comune di Albiate Comune di Ossona Comune di Vimercate Comune di Cormano Comune di Cusano Milanino Provincia di Bergamo Comune di Muggiò Comune di Cesano Boscone Comune di Settimo Milanese Comune di Cavenago Brianza Comune di Carugate Comune di Corbetta Comune di Corbetta Comune di Bussero Comune di Vaprio D Adda Comune di Melzo Comune di San Giuliano Milanese Comune di Sesto San Giovanni Comune di Milano Comune di Varedo Comune di Milano Cassina de Pecchi Comune di Milano Comune di Pero Comune di Mezzago Comune di Albiate Comune di Carugate Comune di Garbagnate Milanese Arpa Lombardia: Carlo Baldoni Francesco Fenizia Dino Montalbetti Politecnico di Milano - Dipartimento BEST Giuliano Dall O Annalisa Galante Elena Lucchi Provincia di Milano Sergio Zabot Antonella Balasso Giuseppe Bono Franca Clerici Giuseppe Giambersio D.G.P. del 5/10/2005 n 699/05 Rep. Gen. Atti n 202222/2005 fasc. 1113/2005: Presa d atto delle linee guida per la definizione di un Regolamento Edilizio tipo provinciale su procedure, metodiche di diagnosi e di implementazione di schemi di certificazione energetica degli edifici (l.r. n. 39/2004, l.r. n. 26/2003, D.E n. 2002/91/CE) elaborate in collaborazione con il Politecnico di Milano Dipartimento di Scienza e tecnologia dell Ambiente Costruito e con i Comuni intervenuti al Tavolo di Lavoro Energia e Ambiente.

AREA TEMATICA 1 Prestazioni dell involucro......................... INDICE 7 1.1 1.2 1.3 1.4 1.5 1.6 1.7 1.8 1.9 1.10 1.11 1.12 1.13 Orientamento dell edificio............................................. 8 Protezione dal sole.................................................... 8 Isolamento termico dell involucro degli edifici nuovi.................. 9 Isolamento termico dell involucro degli edifici ristrutturati............ 10 Prestazioni dei serramenti............................................. 10 Contenimento delle dispersioni....................................... 11 Materiali ecosostenibili............................................... 11 Isolamento acustico.................................................. 12 Tetti verdi............................................................. 12 Illuminazione naturale................................................ 13 Ventilazione naturale.................................................. 14 Ventilazione meccanica controllata.................................... 15 Certificazione energetica............................................... 15 AREA TEMATICA 2 Efficienza energetica degli impianti..... 2.1 Sistemi di produzione calore ad alto rendimento...................... 18 2.2 Impianti centralizzati di produzione calore............................. 19 2.3 Regolazione locale della temperatura dell aria......................... 19 2.4 Sistemi a bassa temperatura.......................................... 20 2.5 Contabilizzazione energetica.......................................... 20 2.6 Efficienza degli impianti elettrici...................................... 21 2.7 Inquinamento luminoso............................................... 21 2.8 Inquinamento elettromagnetico interno (50 Hz)....................... 21 17 AREA TEMATICA 3 Fonti energetiche rinnovabili................. 23 3.1 Impianti solari termici................................................ 24 3.2 Predisposizione impianti solari termici............................... 25 3.3 Impianti solari fotovoltaici............................................ 26 3.4 Sistemi solari passivi................................................ 27 AREA TEMATICA 4 Sostenibilità ambientale........................... 4.1 Contabilizzazione individuale dell acqua potabile..................... 30 4.2 Riduzione del consumo di acqua potabile............................ 30 4.3 Recupero acque piovane............................................. 31 4.4 Riduzione effetto gas radon.......................................... 31 29 L applicabilità dei singoli Articoli è classificata in: OBBLIGATORIA Provvedimento ritenuto applicabile a livello generale Procedure di verifica e controllo......... Controllo dei progetti: Check list, Verifiche di cantiere................ 33 Manuale del compilatore............................................. 37 32 FACOLTATIVA È facoltà delle singole Amministrazioni Comunali recepire il provvedimento Certificazione energetica.......................... 41 Certificazione......................................................... 42

AREA TEMATICA 1

PRESTAZIONI DELL INVOLUCRO Nella progettazione degli edifici nuovi, l orientamento dell edifici gioca un ruolo fondamentale rispetto alle migliori condizioni di soleggiamento, infatti la posizione all interno di un lotto deve essere tale da privilegiare il rapporto tra l edificio e l ambiente per ottimizzare il microclima interno, sfruttando gli apporti gratuiti, in particolare quelli dovuti alla radiazione solare. Per quanto riguarda le strutture opache degli edifici nuovi, è necessario migliorare le prestazioni energetiche per ridurre le dispersioni di calore nella stagione invernale (e le entrate di calore in quella estiva); per fare ciò vengono resi cogenti i limiti massimi di trasmittanza per le singole strutture che definiscono l involucro. Si rende anche cogente l approccio integrato che affianca la riqualificazione, eventualmente in atto, di elementi di copertura, con l adeguamento allo standard energetico previsto per gli edifici nuovi. Si impongono anche limiti alle strutture trasparenti, responsabili della maggior parte delle dispersioni invernali e delle entrate di calore estive. I valori indicati per ciascun componente dell involucro, contribuiscono a ridurre il coefficiente di dispersione termica (Cd) del 25% secondo quanto richiesto dalla l.r. 39/04, articolo 4.3. E l utilizzo di materiali e finiture naturali e riciclabili solo suggerito così pure i tetti verdi, cioè coperture piane o leggermente inclinate composte da uno strato consistente di terra e di apposita erba. L ottimizzazione nell uso corretto della illuminazione naturale incentiva l utilizzo di soluzioni tecnologiche che si avvalgono di sistemi di trasporto e diffusione della luce naturale attraverso specifici accorgimenti architettonici e tecnologici (condotti di luce, aggetti riflettenti, ecc.). Se si parla di microclima, non si può dimenticare il ruolo primario della ventilazione naturale diretta all interno degli ambienti confinati che deve essere, in tutti i casi, garantita. Responsabile della maggior parte delle patologie di degrado degli strati superficiali interni (muffe), la mancanza di ventilazione naturale a gestione individuale (l apertura delle finestre) e l isolamento dell involucro, comportano l obbligatorietà, di prevedere una ventilazione meccanica forzata. La certificazione energetica, volta alla valorizzazione della qualità dell edificio ad alta efficienza, potrà essere rilasciata dai Comuni contestualmente all agibilità dell edificio e dovrà essere accompagnata da un Attestato Energetico e da una Targa da esporre davanti all edificio stesso. LABORATORIO L EFFICIENZA ENERGETICA NEI REGOLAMENTI EDILIZI - LINEE GUIDA 7

AREA TEMATICA 1 UNI GL 13, Regolamento Locale d Igiene. OBBLIGATORIA per edifici nuovi. Questa prescrizione si applica solo se non esistono particolari vincoli di natura morfologica dell area oggetto di edificazione. È possibile concedere una deroga per quanto riguarda l'esposizione a Nord, se il progettista redige una relazione tecnica, nella quale dimostra che la soluzione proposta offre gli stessi vantaggi energetici. Regolamento Locale d Igiene. OBBLIGATORIA per edifici nuovi. PRESTAZIONI DELL INVOLUCRO 1.1 Orientamento dell edificio La posizione degli edifici all interno di un lotto deve privilegiare il rapporto tra l edificio e l ambiente allo scopo di migliorare il microclima interno, sfruttando le risorse energetiche rinnovabili. L applicazione di questa norma, cogente per gli edifici nuovi, deve tenere conto degli eventuali impedimenti (ad esempio disposizione del lotto non conveniente, elementi naturali o edifici che generano ombre portate, ecc.). In assenza di documentati impedimenti di natura tecnica e funzionale, gli edifici di nuova costruzione devono essere posizionati con l asse longitudinale principale lungo la direttrice Est-Ovest con una tolleranza di 45 e le interdistanze fra edifici contigui all interno dello stesso lotto devono garantire nelle peggiori condizioni stagionali (21 dicembre) il minimo ombreggiamento possibile sulle facciate. Gli ambienti nei quali si svolge la maggior parte della vita abitativa devono essere disposti a Sud-Est, Sud e Sud-Ovest. Gli spazi che hanno meno bisogno di riscaldamento e di illuminazione (box, ripostigli, lavanderie e corridoi) devono essere preferibilmente disposti lungo il lato Nord e servire da cuscinetto fra il fronte più freddo e gli spazi più utilizzati. Le aperture massime devono essere collocate da Sud-Est a Sud-Ovest. Note e osservazioni L applicazione di questa norma non favorisce solo la stagione invernale, ma anche quella estiva, contribuendo a ridurre il carico termico. Le superfici che godono di un maggiore soleggiamento invernale (quindi quelle orientate da Sud- Ovest a Sud-Est) si possono proteggere più facilmente in estate, dal momento che l altezza solare nelle ore centrali della giornata è maggiore. Per le facciate verticali, inoltre, in estate l orientamento a Sud è quello che riceve una minore radiazione solare (per una località situata ad una latitudine di 45 Nord una facciata a Sud riceve globalmente 1624 W/m 2, mentre una facciata orientata ad Ovest o ad Est riceve globalmente 2570 W/m 2 giorno). 1.2 Protezione dal sole Nella progettazione degli edifici è necessario adottare alcune strategie, a livello di involucro, per ridurre gli effetti indesiderati della radiazione solare: occorre quindi evitare i disagi provocati da una insufficiente attenuazione della luce entrante, in relazione ad attività di riposo e sonno; contribuire al raggiungimento di adeguate condizioni di benessere termico estivo. Le parti trasparenti delle pareti perimetrali esterne devono essere dotate di dispositivi che consentano la schermatura e l oscuramento. 21 GIUGNO 21 DICEMBRE 21 MARZO 21 SETTEMBRE Le parti trasparenti delle pareti perimetrali esterne devono essere dotate di dispositivi che ne consentano la schermatura e l oscuramento. Note e osservazioni È opportuno che le schermature fisse (aggetti, frangisole, logge, ecc.) siano congruenti con l orientamento della facciata di riferimento (ad esempio aggetti orizzontali per le facciate esposte a Sud e aggetti verticali per le facciate esposte ad Est e a Ovest). 8 LABORATORIO L EFFICIENZA ENERGETICA NEI REGOLAMENTI EDILIZI - LINEE GUIDA

PRESTAZIONI DELL INVOLUCRO 1 1.3 Isolamento termico dell involucro degli edifici nuovi Allo scopo di migliorare le prestazioni energetiche dell involucro, e quindi di ridurre le dispersioni di calore nella stagione invernale (e le entrate di calore in quella estiva), sono indicati dei limiti massimi di trasmittanza per le singole strutture che definiscono l involucro. I valori indicati contribuiscono a ridurre il coefficiente di dispersione termica Cd in ottemperanza a quanto richiesto dalla l.r. 39/04 (articolo 4.3). Per gli edifici nuovi e per gli ampliamenti (per i quali si applicano i calcoli e le verifiche previste dalla legge 10/91), è obbligatorio intervenire sull involucro edilizio in modo da rispettare contemporaneamente tutti i seguenti valori massimi di trasmittanza termica U: strutture verticali opache esterne: 0,35 W/m 2 K coperture (piane e a falde): 0,30 W/m 2 K basamenti su terreno, cantine, vespai aerati: 0,50 W/m 2 K basamenti su pilotis: 0,35 W/m 2 K pareti e solette verso altre unità e spazi non riscaldati: 0,70 W/m 2 K AREA TEMATICA Legge regionale 39/04, articolo 4.3 - legge regionale 26/95. OBBLIGATORIA per edifici nuovi e per ampliamenti. Nel caso in cui la copertura sia a falda e a diretto contatto con un ambiente abitato (ad esempio sottotetto, mansarda, ecc.), la copertura, oltre a garantire gli stessi valori di trasmittanza di cui sopra, deve essere di tipo ventilato o equivalente. I valori di trasmittanza sopra riportati dovranno essere comprensivi anche dei ponti termici di forma o di struttura. Per quanto riguarda i sottofinestra, questi dovranno avere le stesse caratteristiche prestazionali delle pareti esterne. È consentito l incremento del volume prodotto dagli aumenti di spessore delle murature esterne, oltre i 30 cm, realizzati per esigenze di isolamento o inerzia termica o per la realizzazione di pareti ventilate. Sono fatte salve le norme sulle distanze minime tra edifici e dai confini di proprietà (rif.: legge regionale 26/95). Note e osservazioni I valori di trasmittanza indicati sono inferiori rispetto a quelli mediamente necessari per rendere l edificio conforme alla legge 10/91; lo scopo di questo articolo è comunque quello di ridurre in modo concreto il fabbisogno energetico invernale, migliorando nel contempo il comfort estivo. I risultati emersi da un recente studio condotto da Arpa Lombardia per conto della Regione Lombardia dimostrano come i sovraccosti che possono derivare dall adeguamento delle strutture dell involucro ai valori di trasmittanza limite previsti dal presente articolo siano irrilevanti rispetto al costo di costruzione dell edificio (Fonte: ARPA LOMBARDIA - Ricerca: Criteri per Alta Qualità Energetica nell Edilizia - 2004, S. Zabot, G. Dall O, M. De Min, D. Montalbetti, L. Piterà, S. Mammi, V.Erba). La richiesta della copertura ventilata è finalizzata a garantire un maggior comfort interno nei mesi estivi. LABORATORIO L EFFICIENZA ENERGETICA NEI REGOLAMENTI EDILIZI - LINEE GUIDA 9

AREA TEMATICA 1 Legge regionale 39/04, articolo 4.3 - legge regionale 26/95. OBBLIGATORIA per edifici soggetti a manutenzione straordinaria totale della copertura. PRESTAZIONI DELL INVOLUCRO 1.4 Isolamento termico dell involucro degli edifici ristrutturati La riqualificazione tecnologica degli edifici a livello di involucro rappresenta una interessante opportunità, anche sotto il profilo economico, per caratterizzare l intervento con una valenza energetica. È questo lo scopo dell articolo che, in caso di riqualificazione degli elementi di copertura, prescrive che questi debbano essere adeguati allo standard energetico previsto per gli edifici nuovi. In caso di intervento di manutenzione straordinaria totale della copertura in edifici esistenti con sostituzione totale del manto, devono essere rispettati i valori massimi di trasmittanza imposti per le coperture degli edifici nuovi (0,30 W/m 2 K). Se la copertura è a falda e a diretto contatto con un ambiente abitato (ad esempio sottotetto, mansarda, ecc.), la stessa, oltre a garantire i valori di trasmittanza di cui sopra, deve essere di tipo ventilato o equivalente. Note e osservazioni La richiesta della copertura ventilata è finalizzata a garantire un maggior comfort interno nei mesi estivi. Legge regionale 39/04, articolo 4.3 - legge regionale 26/95. OBBLIGATORIA per edifici nuovi e per interventi di sostituzione dei componenti. Sono escluse le parti comuni non climatizzate. 1.5 Prestazioni dei serramenti L articolo prescrive i requisiti termici minimi per le superfici trasparenti dell involucro, definendo valori di trasmittanza limite. La prescrizione è valida sia per gli edifici nuovi che per quelli esistenti in caso di sostituzione dei serramenti. Nelle nuove costruzioni, a eccezione delle parti comuni degli edifici residenziali non climatizzate, è obbligatorio l utilizzo di serramenti aventi una trasmittanza media, riferita all intero sistema (telaio + vetro), non superiore a 2,3 W/m 2 K. Nel caso di edifici esistenti, quando è necessaria un opera di ristrutturazione delle facciate comprensiva anche dei serramenti, devono essere impiegati serramenti aventi i requisiti di trasmittanza sopra indicati. Per quanto riguarda i cassonetti, questi dovranno soddisfare i requisiti acustici ed essere a tenuta. 10 LABORATORIO L EFFICIENZA ENERGETICA NEI REGOLAMENTI EDILIZI - LINEE GUIDA

PRESTAZIONI DELL INVOLUCRO 1 1.6 Contenimento delle dispersioni Allo scopo di ridurre il fabbisogno energetico nel settore civile, la Regione Lombardia ha emanato una legge che obbliga i Comuni a ridurre del 25% il coefficiente di dispersione volumica previsto dalle normative nazionali. La prescrizione è recepita integralmente nell articolo sotto riportato. Per gli edifici di nuova costruzione, per le ristrutturazioni totali e per gli ampliamenti, per i quali si applicano i calcoli e le verifiche previsti dalla legge 9 gennaio 1991, n. 10, il coefficiente di dispersione volumica per conduzione (Cd) deve essere inferiore del 25 % rispetto al limite massimo fissato dal decreto interministeriale 30 luglio 1986 Aggiornamento dei coefficienti di dispersione termica degli edifici. Contenimento dei consumi in inverno orientamento AREA TEMATICA Legge regionale 39/04, articolo 4.2, legge regionale 6/05, articolo 3.2. OBBLIGATORIA per edifici nuovi per interventi di ristrutturazione totale e ampliamenti. guadagni solari carichi interni ventilazione dispersioni 1.7 Materiali ecosostenibili Utilizzo di materiali e finiture naturali o riciclabili. Per la realizzazione degli edifici è consigliato l utilizzo di materiali e finiture naturali o riciclabili, che richiedano un basso consumo di energia e un contenuto impatto ambientale nel loro intero ciclo di vita. L impiego di materiali ecosostenibili deve comunque garantire il rispetto delle normative riguardanti il risparmio energetico e la qualità acustica degli edifici. UNI GL 13. FACOLTATIVA Note e osservazioni Spetta al singolo Comune un eventuale approfondimento che specifichi più in dettaglio il contenuto di questo articolo. LABORATORIO L EFFICIENZA ENERGETICA NEI REGOLAMENTI EDILIZI - LINEE GUIDA 11

AREA TEMATICA 1 D.P.C.M. 5/12/97. FACOLTATIVA PRESTAZIONI DELL INVOLUCRO 1.8 Isolamento acustico Negli edifici nuovi devono essere rispettati i limiti definiti nel d.p.c.m. 5.12.97. Questo articolo, qualora sia recepito, introduce un ulteriore miglioramento di tali requisiti. Per gli edifici nuovi, in relazione ai requisiti acustici definiti nel d.p.c.m. 5.12.97 (o successive modifiche), per quanto riguarda i rumori esterni e i rumori provenienti da altre unità abitative, è prescritta l adozione di soluzioni migliorative, che si ottengono garantendo limiti superiori del 5% rispetto ai valori di isolamento prescritti dal sopraccitato decreto. Per quanto riguarda i rumori di calpestio e da impianti, soluzioni migliorative si ottengono garantendo livelli di rumore inferiori del 5% rispetto ai valori prescritti dal decreto. UNI GL 13. FACOLTATIVA 1.9 Tetti verdi Realizzazione di tetti verdi. Per le coperture degli edifici è consigliata la realizzazione di tetti verdi, con lo scopo di ridurre gli effetti ambientali in estate dovuti all insolazione sulle superficie orizzontali. Per lo sfruttamento di questa tecnologia, deve essere garantito l accesso per la manutenzione. Note e osservazioni Spetta al singolo Comune un eventuale approfondimento che specifichi più in dettaglio il contenuto di questo articolo 12 LABORATORIO L EFFICIENZA ENERGETICA NEI REGOLAMENTI EDILIZI - LINEE GUIDA

PRESTAZIONI DELL INVOLUCRO 1 1.10 Illuminazione naturale Lo scopo di questo articolo è quello di porre una maggiore attenzione a una progettazione dell involucro, che consideri l illuminazione naturale come risorsa. AREA TEMATICA Regolamento Locale d'igiene. Per le nuove costruzioni le superfici trasparenti dei locali principali (soggiorni, sale da pranzo, e simili), devono essere orientate entro un settore ± 45 dal Sud geografico. Note e osservazioni L illuminazione naturale negli spazi chiusi di fruizione dell utenza per attività principale deve essere tale da assicurare le condizioni ambientali di benessere visivo, riducendo quanto possibile il ricorso a fonti di illuminazione artificiale. L ottimizzazione nell uso corretto della illuminazione naturale è da ritenersi un obiettivo da perseguire prioritariamente. Sono ammesse soluzioni tecnologiche che si avvalgono di sistemi di trasporto e diffusione della luce naturale attraverso specifici accorgimenti architettonici e tecnologici. FACOLTATIVA per gli edifici residenziali. LABORATORIO L EFFICIENZA ENERGETICA NEI REGOLAMENTI EDILIZI - LINEE GUIDA 13

AREA TEMATICA 1 Regolamento Locale d'igiene. OBBLIGATORIA per edifici nuovi. PRESTAZIONI DELL INVOLUCRO 1.11 Ventilazione naturale Il presente articolo evidenzia la necessità di progettare l edificio adottando semplici ma efficaci strategie, che consentano di garantire una ventilazione naturale degli ambienti. L articolo riprende alcuni punti già trattati nei regolamenti locali d igiene. Negli edifici di nuova costruzione tutti i locali di abitazione permanente (ad esclusione quindi di corridoi e disimpegni) devono usufruire di aerazione naturale diretta. Le finestre di detti locali devono prospettare direttamente su spazi liberi o su cortili nel rispetto dei rapporti aeroilluminanti richiesti dal regolamento locale d igiene. 14 LABORATORIO L EFFICIENZA ENERGETICA NEI REGOLAMENTI EDILIZI - LINEE GUIDA

PRESTAZIONI DELL INVOLUCRO 1 1.12 Ventilazione meccanica controllata Allo scopo di garantire una efficace ventilazione degli ambienti, questo articolo propone l installazione di sistemi di ventilazione meccanica controllata. Tali sistemi risultano tanto più efficaci nei nuovi edifici, in quanto la tenuta all aria dei serramenti, e quella degli involucri, non consentono una effettiva ventilazione. Per gli edifici nuovi e per quelli oggetto di ristrutturazione globale è prescritta l installazione un sistema di ventilazione ad azionamento meccanico, che garantisca un ricambio d'aria medio giornaliero pari a 0,35 vol/h per il residenziale. Per le destinazioni d uso diverse da quella residenziale, i valori dei ricambi d aria dovranno essere ricavati dalla normativa tecnica UNI 10339. Note e osservazioni Nei calcoli termici nel settore residenziale è previsto un valore di ricambi d aria pari a 0,5vol./h. Il valore dei ricambi d aria riportato nel presente articolo ha lo scopo di garantire una ventilazione di base continua che sarà integrata dalle norme comportamentali degli utenti (ad esempio attraverso l apertura periodica delle finestre), tali da portare i ricambi d aria effettivi, nei periodi di occupazione, a 0,5vol/h. L installazione di recuperatori di calore, suggerita per gli usi residenziali, è resa obbligatoria nei casi previsti dalla normativa vigente (legge 10/91). AREA TEMATICA Regolamento Locale d'igiene. FACOLTATIVA per edifici residenziali, obbligatorio per gli altri edifici (ad esempio scuole, uffici, ecc.). 1.13 Certificazione energetica Questo articolo introduce la certificazione energetica degli edifici. La sua applicazione, in edifici nuovi o in edifici ristrutturati, consente di valorizzare la qualità dell edificio a costo minimo. Per gli edifici di nuova costruzione, per le ristrutturazioni totali e per gli ampliamenti, per i quali si applicano i calcoli e le verifiche previsti dalla legislazione vigente, costituiscono documenti necessari per ottenere l agibilità, l'attestato Energetico e la Targa Energetica, rilasciata dall Amministrazione comunale, sulla base di una richiesta che potrà essere effettuata dal costruttore e dal proprietario. Note e osservazioni Attualmente in discussione nel Tavolo Energia & Ambiente promosso dalla Provincia di Milano con i Comuni. Legge 10/91, legge 26/03, direttiva 2002/91/CE d.lgs. 192/05 FACOLTATIVA Da applicare su base volontaria coerentemente con lo sviluppo di iniziative provinciali o regionali. Fabbisogno di calore LABORATORIO L EFFICIENZA ENERGETICA NEI REGOLAMENTI EDILIZI - LINEE GUIDA 15

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EFFICIENZA ENERGETICA DEGLI IMPIANTI I produttori italiani di generatori di calore sono tra i maggiori esportatori a livello europeo di impianti ad alto rendimento. Ma se si pensa a edifici concepiti per contenere le dispersioni di calore, il fabbisogno energetico da compensare con l impianto di riscaldamento sarà minore e, di conseguenza, anche le caldaie installate dovranno avere una minore potenza rispetto a quelle tradizionali montate nello stesso edificio non isolato. Minore potenza corrisponde a minor investimento iniziale, ampiamente ripagato dall elevata efficienza in esercizio dell impianto. Per questo motivo si rende obbligatoria l installazione di caldaie ad alto rendimento per gli edifici nuovi alimentati a gas e nei casi in cui è prevista la sostituzione della caldaia (mediamente ogni 10 15 anni). Dai rappresentanti dei Comuni partecipanti al Tavolo arriva un segnale forte anche sul fronte degli impianti centralizzati. Infatti, è stato, deciso di rendere cogente l installazione di generatori di calore centralizzati per edifici con più di quattro unità abitative (in realtà il numero di unità può essere variato a discrezione dell Amministrazione Comunale). L intento non è però quello di limitare la gestione locale dei consumi; infatti, viene resa cogente anche la contabilizzazione individuale per impianti centralizzati, questo soprattutto per responsabilizzare gli utenti che, attraverso una gestione autonoma indipendente, riescono a gestire i propri consumi in modo più consapevole. Risparmi fino al 20% sulle bollette vengono garantiti anche dall installazione di sistemi di regolazione locale (valvole termostatiche sui singoli radiatori, termostati, ecc.) della temperatura dell aria. Questi sistemi, agendo sui singoli elementi scaldanti, mantengono la temperatura stabilita considerando anche la presenza di apporti di calore gratuiti (radiazione solare, presenza di persone, apparecchiature disperdenti, ecc.). Solo suggerito, anche se vivamente consigliato, l utilizzo di sistemi a bassa temperatura quali i pannelli radianti integrati nelle solette, nelle pareti o nei soffitti dei locali da climatizzare. Fino ad ora si è parlato solo di impianti di riscaldamento e, quindi, di risparmio di combustibile, ma risparmiare energia vuol dire anche razionalizzare l uso dell elettricità, fonte molto più pregiata del gas. A fronte di notevoli e comprovati risparmi in questo settore, si rende obbligatoria negli edifici del terziario, in quelli pubblici e nelle parti comuni degli edifici residenziali, l installazione di dispositivi per la riduzione dei consumi elettrici, quali: interruttori a tempo, sensori di presenza, sensori di illuminazione naturale, crepuscolari, ecc. LABORATORIO L EFFICIENZA ENERGETICA NEI REGOLAMENTI EDILIZI - LINEE GUIDA 17

AREA TEMATICA 2 D.lgs. 192/05. OBBLIGATORIA per edifici nuovi e in caso di sostituzione della caldaia (facoltativo per alimentazione a gasolio). EFFICIENZA ENERGETICA DEGLI IMPIANTI 2.1 Sistemi di produzione ad alto rendimento Installazione obbligatoria di sistemi di produzione del calore ad alto rendimento. Negli edifici di nuova costruzione e in quelli in cui è prevista la completa sostituzione dell'impianto di riscaldamento o del solo generatore di calore, è obbligatorio l'impiego di sistemi di produzione di calore ad alto rendimento. Nel caso in cui l edificio sia collegato ad una rete di gas metano, i nuovi generatori di calore dovranno avere i seguenti rendimenti: Rendimento a potenza nominale Temperatura media dell acqua nella caldaia Espressione del requisito del rendimento Rendimento a carico parziale Temperatura media dell acqua nella caldaia Espressione del requisito del rendimento 70 C 91 + 1 log Pn 30 C 97 + 1 log Pn Nel caso in cui l alimentazione disponibile sia a gasolio, i nuovi generatori di calore dovranno avere i seguenti rendimenti: Rendimento a potenza nominale Rendimento a carico parziale Temperatura media dell acqua nella caldaia Espressione del requisito del rendimento Temperatura media dell acqua nella caldaia Espressione del requisito del rendimento 70 C 93 + 2 log Pn 50 C 89 + 3log Pn L articolo non si applica nei seguenti casi: collegamento a una rete di teleriscaldamento urbano; utilizzo di pompe di calore. Note e osservazioni I rendimenti riportati nel presente articolo fanno riferimento al d.p.r. n. 660 15/11/96. 18 LABORATORIO L EFFICIENZA ENERGETICA NEI REGOLAMENTI EDILIZI - LINEE GUIDA

EFFICIENZA ENERGETICA DEGLI IMPIANTI 2 2.2 Impianti centralizzati di produzione calore L articolo, qualora applicato, prescrive l installazione di generatori di calore ad alto rendimento centralizzati in edifici con più unità abitative. Negli edifici di nuova costruzione con più di quattro(*) unità abitative, è obbligatorio l'impiego di impianti di riscaldamento centralizzati. L intervento deve prevedere un sistema di gestione e contabilizzazione individuale dei consumi. Note e osservazioni (*) Il numero limite delle unità abitative oltre al quale rendere obbligatorio l impianto termico centralizzato è a discrezione del Comune. AREA TEMATICA Assenti. OBBLIGATORIA Per edifici plurifamiliari. 2.3 Regolazione locale della temperatura dell aria L articolo prescrive l installazione di sistemi di regolazione termica locale (valvole termostatiche, termostati collegati a sistemi locali o centrali di attuazione, ecc.) che, agendo sui singoli elementi di diffusione del calore, garantiscano il mantenimento della temperatura dei singoli ambienti riscaldati entro i livelli prestabiliti, anche in presenza di apporti gratuiti. È resa obbligatoria l installazione di sistemi di regolazione locali (valvole termostatiche, termostati collegati a sistemi locali o centrali di attuazione, ecc.) che, agendo sui singoli elementi di diffusione del calore, garantiscano il mantenimento della temperatura dei singoli ambienti riscaldati o nelle singole zone aventi caratteristiche di uso e di esposizione uniformi. La norma si applica in tutti gli edifici di nuova costruzione dotati di impianti di riscaldamento. Per gli edifici esistenti il provvedimento si applica nei seguenti casi: a) interventi di manutenzione straordinaria all impianto di riscaldamento che preveda la sostituzione dei terminali scaldanti; b) rifacimento della rete di distribuzione del calore. Legge regionale 1/00, legge 10/91, d.p.r. 412/93, d.p.r. 51/99, Regolamento Locale d Igiene, d.p.r. 303/56, d.lgs. 626/94 e d.lgs. 192/05. OBBLIGATORIA per edifici nuovi e per interventi di rifacimento impiantistico. Note e osservazioni Questa azione ha lo scopo di ridurre i consumi energetici per il riscaldamento, evitando inutili surriscaldamenti dei locali e consentendo di sfruttare gli apporti termici gratuiti (radiazione solare, presenza di persone o apparecchiature, ecc.). LABORATORIO L EFFICIENZA ENERGETICA NEI REGOLAMENTI EDILIZI - LINEE GUIDA 19

AREA TEMATICA 2 Assenti. FACOLTATIVA EFFICIENZA ENERGETICA DEGLI IMPAINTI 2.4 Sistemi a bassa temperatura L articolo suggerisce l utilizzo di sistemi a bassa temperatura (ad esempio pannelli radianti integrati nei pavimenti, nelle pareti o nelle solette dei locali da climatizzare). Per il riscaldamento invernale è suggerito l utilizzo di sistemi a bassa temperatura (pannelli radianti integrati nei pavimenti, nelle pareti o nelle solette dei locali da climatizzare). Legge regionale 39/04, articolo 9. OBBLIGATORIA per edifici nuovi e per interventi oggetto di riqualificazione impiantistica globale. 2.5 Contabilizzazione energertica L articolo prescrive l installazione di sistemi di contabilizzazione del calore individuale nel caso di impianti di riscaldamento centralizzati. Negli edifici nuovi e per quelli oggetto di riqualificazione impiantistica globale gli impianti di riscaldamento con produzione centralizzata del calore devono essere dotati di sistemi di contabilizzazione individuale, che consentano una regolazione autonoma indipendente e una contabilizzazione individuale dei consumi di energia termica. Note e osservazioni Con questa azione si intende incentivare la gestione autonoma dell'energia termica nella stagione invernale allo scopo di ridurre i consumi individuali. 20 LABORATORIO L EFFICIENZA ENERGETICA NEI REGOLAMENTI EDILIZI - LINEE GUIDA

EFFICIENZA ENERGETICA DEGLI IMPIANTI 2 2.6 Efficienza degli impianti elettrici L articolo prevede l installazione di dispositivi per la riduzione dei consumi elettrici (interruttori a tempo, sensori di presenza, sensori di illuminazione naturale, ecc.). Le condizioni ambientali negli spazi per attività principale, per attività secondaria (spazi per attività comuni e simili) e nelle pertinenze devono assicurare un adeguato livello di benessere visivo, in funzione delle attività previste. Per i valori di illuminamento da prevedere in funzione delle diverse attività è necessario fare riferimento alla normativa vigente. L illuminazione artificiale negli spazi di accesso, di circolazione e di collegamento deve assicurare condizioni di benessere visivo e garantire la sicurezza di circolazione degli utenti. È obbligatorio per gli edifici pubblici e del terziario, e per le sole parti comuni degli edifici residenziali, l uso di dispositivi che permettano di controllare i consumi di energia dovuti all illuminazione, quali interruttori locali, interruttori a tempo, controlli azionati da sensori di presenza, controlli azionati da sensori di illuminazione naturale. In particolare: per gli edifici residenziali (vani scala interni e parti comuni): installazione obbligatoria di interruttori crepuscolari o a tempo ai fini della riduzione dei consumi elettrici; per gli edifici del terziario e pubblici: obbligatoria l installazione di dispositivi per la riduzione dei consumi elettrici (interruttori a tempo, sensori di presenza, sensori di illuminazione naturale, ecc.). AREA TEMATICA Assenti. OBBLIGATORIA Obbligatorio per edifici terziario e pubblici, per il residenziale solo parti comuni. FACOLTATIVA per edifici esistenti. 2.7 Inquinamento luminoso L articolo prescrive l adeguamento degli impianti di illuminazione esterni ai dispositivi vigenti, finalizzati a ridurre i consumi energetici e a ridurre l inquinamento luminoso verso la volta celeste. È obbligatorio nelle aree comuni esterne (private, condominiali o pubbliche) di edifici nuovi e di quelli sottoposti a riqualificazione, che i corpi illuminanti siano previsti di diversa altezza per le zone carrabili e per quelle ciclabili/pedonali, ma sempre con flusso luminoso orientato verso il basso per ridurre al minimo le dispersioni verso la volta celeste e il riflesso sugli edifici. Note e osservazioni L'azione è finalizzata alla realizzazione e/o adozione in adeguamento di soluzioni illuminotecniche funzionali all'abbattimento dell'inquinamento luminoso e al risparmio energetico. Legge regionale 17/00, legge regionale 38/04, d.g.r. 20/09/01 n.7/6162, EN12464 (ex UNI10380), Regolamento Locale d Igiene. OBBLIGATORIA per edifici nuovi e per interventi di rifacimento impiantistico. 2.8 Inquinamento elettromagnetico interno (50 Hz) Per ridurre l eventuale inquinamento elettromagnetico interno (50 Hz), è consigliato l impiego di soluzioni migliorative a livello di organismo abitativo, attraverso l'uso di disgiuntori e cavi schermati, decentramento di contatori e dorsali di conduttori e/o impiego di bassa tensione. L articolo suggerisce l mpiego di soluzioni migliorative, a livello di organismo abitativo, attraverso l'uso di disgiuntori e schermati, decentramento di contatori e dorsali di conduttori e/o impiego di bassa tensione. Assenti. FACOLTATIVA LABORATORIO L EFFICIENZA ENERGETICA NEI REGOLAMENTI EDILIZI - LINEE GUIDA 21

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FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI Sulla scia del Regolamento Edilizio di Carugate e, ancor prima, del successo ottenuto a Barcellona e in tutta la Spagna, ma anche, sulla garanzia di maturità tecnologica e sostenibilità economica degli impianti, la Provincia di Milano all interno delle Linee Guida, obbliga l installazione dei collettori solari termici per la produzione di acqua calda. Auspicando l integrazione con l edificio, i pannelli devono essere dimensionati per coprire non meno del 50% del fabbisogno energetico annuo di acqua calda ad uso sanitario. Se si pensa che il consumo medio di una famiglia di 4 persone è di circa 200 litri/giorno e che, in linea di massima, è necessario circa 1m 2 di collettore solare a persona, un impianto per una famiglia media sarà di 4m 2 (2 pannelli). Chiaramente la superficie si riduce in caso di impianto con produzione centralizzata di acqua calda. Nel caso di tetti a falde, è possibile installare i collettori anche a Sud-Est, Sud-Ovest, Est e Ovest, con penalizzazioni dovute all orientamento nell ordine di pochi punti percentuali, recuperabili con l aumento della superficie captante. Per gli impianti solari fotovoltaici per la produzione di energia elettrica, vale lo stesso discorso fatto per gli orientamenti ottimali su superfici inclinate, ma, a meno di un investimento iniziale notevole da ammortizzare attraverso gli incentivi erogati dal Conto Energia (decreto del 28/7/2005), è difficile renderne l installazione obbligatoria. Sicuramente potrebbe essere strategico decidere di farlo dimensionando l impianto per coprire il fabbisogno di energia elettrica delle parti comuni di un condominio. Come indicato anche dal d.lgs. 192/05, è resa cogente la predisposizione, nei casi di ristrutturazione di edifici esistenti, degli impianti termici (due tubazioni verso la copertura) ed elettrici (una canalina vuota per infilare i cavi, anche in edifici nuovi) per l installazione in un secondo momento degli impianti stessi. Ciò consente, nel caso degli impianti termici per esempio, di ridurre il costo dell impianto di un terzo. Per massimizzare lo sfruttamento della radiazione solare incidente, si suggerisce la progettazione di sistemi solari passivi, quali le serre, avendo la possibilità di scomputarle dalla volumetria dell edificio (come indicato nell articolo 4.4 della l.r. 39/04), regola valida per tutti i componenti bioclimatici addossati o integrati nell edificio stesso e di cui sia comprovata la natura energetica del loro utilizzo. LABORATORIO L EFFICIENZA ENERGETICA NEI REGOLAMENTI EDILIZI - LINEE GUIDA 23

AREA TEMATICA 3 Legge regionale 39/04 articolo 5.2 (ne privilegia l'installazione), legge regionale Lazio 15/04, legge regionale Toscana 25/05, legge regionale Molise 23/05, PER Marche, PER Friuli, Provincia di Trento. FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI 3.1 Impianti solari termici Installazione di impianti solari termici in integrazione con l'edificio, dimensionati per coprire non meno del 50% del fabbisogno energetico annuo di acqua calda sanitaria (salvo vincoli ambientali). Per gli edifici di nuova costruzione è obbligatorio soddisfare almeno il 50% del fabbisogno di acqua calda sanitaria attraverso l impiego di impianti solari termici. Per determinare il fabbisogno di acqua calda sanitaria nel settore residenziale, si devono seguire le disposizioni contenute nella Raccomandazione UNI-CTI R3/03 SC6(*). I collettori solari devono essere installati su tetti piani, su falde e facciate esposte a Sud, Sud-Est, Sud-Ovest, Est e Ovest, fatte salve le disposizioni indicate dalle norme vigenti per immobili e zone sottoposte a vincoli. OBBLIGATORIA per edifici nuovi. Note e osservazioni (*) Fabbisogni termici per la produzione di acqua calda in funzione della superficie dell abitazione (Fonte: Raccomandazione UNI-CTI R3/03 SC6). Superficie lorda dell abitazione [m 2 ] S < 50 m 2 50 S <120 m 2 120 S < 200 m 2 S 200 m 2 Fabbisogno specifico [MJ/m 2 giorno] 0,314 0,262 0,21 0,157 24 LABORATORIO L EFFICIENZA ENERGETICA NEI REGOLAMENTI EDILIZI - LINEE GUIDA

FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI 3 3.2 Impianti solari fotovoltaici L articolo suggerisce l installazione di impianti solari fotovoltaici qualora esistano le condizioni economiche. AREA TEMATICA Assenti. Qualora sussistano condizioni economiche favorevoli (contributi, incentivi, ecc.), è consigliata l installazione di impianti solari fotovoltaici allacciati alla rete elettrica di distribuzione, per la produzione di energia elettrica. FACOLTATIVA Impianto isolato (stand-alone) L energia generata alimenta il carico elettrico e quella in eccesso viene accumulata in batterie. Questi impianti rappresentano la soluzione più idonea a soddisfare utenze isolate che possono essere convenientemente equipaggiate con apparecchi utilizzatori che funzionano in corrente continua. È composto da: cella solare (per la trasformazione di energia solare in energia elettrica); regolatore di carica (regola la ricarica e la scarica degli accumulatori); accumulatori (i magazzini di energia ); inverter (che trasforma la corrente continua in alternata); utenze. Impianto connesso alla rete (grid-connected). L energia viene convertita direttamente in corrente elettrica alternata che può alimentare le normali utenze oppure essere immessa nella rete. Presso l utente sono installati due contatori: uno che contabilizza l energia elettrica fornita dall impianto fotovoltaico alla rete e uno che contabilizza l energia elettrica che l utente preleva dalla rete. È composto da: cella solare; inverter; quadro elettrico (per la distribuzione dell'energia); rete; utenze. LABORATORIO L EFFICIENZA ENERGETICA NEI REGOLAMENTI EDILIZI - LINEE GUIDA 25

AREA TEMATICA 3 D.lgs. 192/05. OBBLIGATORIA per edifici nuovi ed esistenti in caso di rifacimento dell'impianto. FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI 3.3 Predisposizione impianti solari termici e fotovoltaici L articolo obbliga la predisposizione degli impianti termici ed elettrici esistenti all installazione di impianti solari termici e fotovoltaici. Nel caso di ristrutturazione di edifici esistenti è obbligatoria la predisposizione delle opere, riguardanti l involucro dell edificio e gli impianti, necessarie a favorire l installazione di impianti solari termici e impianti solari fotovoltaici e i loro collegamenti agli impianti dei singoli utenti e alle reti. La predisposizione riferita agli impianti solari fotovoltaici è obbligatoria anche per gli edifici nuovi. Impianto solare termico Lo schema esemplificativo dell impianto solare a circolazione forzata evidenzia gli elementi necessari da prevedere in sede di progettazione: il collettore solare viene collegato a mezzo di tubazioni (una di mandata e una di ritorno) all accumulatore, che sarà dimensionato in base al consumo di acqua calda di ciascun utente, una centralina gestisce il reintegro dell acqua in base alle temperature rilevate dalle sonde. Predisporre in fase di progetto Il decreto 192/05 stabilisce nell allegato D che le nuove costruzioni dovranno essere predisposte per l installazione degli impianti solari termici e fotovoltaici. Ciò comporta da parte del progettista la consapevolezza di prevedere, all interno del cavedio tecnico sfruttato per l impiantistica tradizionale, due tubazioni (mandata e ritorno) per l impianto solare termico e una tubazione corrugata per contenere i cavi dell impianto fotovoltaico. Va, inoltre, previsto anche lo spazio per l accumulo di acqua calda e per il posizionamento dell inverter. 26 LABORATORIO L EFFICIENZA ENERGETICA NEI REGOLAMENTI EDILIZI - LINEE GUIDA