Progetto PON Programmazione e Organizzazione dei Servizi per il Reimpiego degli Immigrati

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Transcript:

Progetto PON Programmazione e Organizzazione dei Servizi per il Reimpiego degli Immigrati Il fenomeno migratorio: in Italia e nella provincia di Modena Antonio Zacchia Rondinini Osservatorio sull Immigrazione della Provincia di Modena Edith Di Nepi Italia Lavoro

Il fabbisogno strutturale di manodopera immigrata: Sono essenzialmente due i motivi principali per cui un mercato del lavoro può trovarsi in condizione di domanda del lavoro superiore all offerta, quindi di necessitare di ulteriore manodopera. Motivazioni di ordine demografico: Le dinamiche evolutive della popolazione possono determinarne l invecchiamento e quindi la contrazione della stessa. Motivazioni di ordine produttivo: Alcuni settori richiedono delle professionalità che i residenti italiani non ricoprono più per ragioni economiche (salari troppo bassi) e/o per condizioni lavorative (mansioni gravose) e professionali (basse qualifiche).

La crescita della popolazione straniera in Italia 3 Dal 1971 al 1981 la popolazione dell Italia è cresciuta del 4,5% soprattutto grazie al baby boom avvenuto negli anni 60. Nei venti anni successivi la popolazione è rimasta pressoché invariata passando dai quasi 56,5 milioni del 1981 ai quasi 57 milioni del 2001, a causa del forte abbassamento della natalità. Dal 2001 la popolazione ha ripreso nuovamente a crescere a ritmi sostenuti, grazie all impulso dei recenti fenomeni migratori. Da evidenziare come ci siano dei picchi proprio in corrispondenza delle regolarizzazioni. Nel 2003, ad es., seguito dell ultima regolarizzazione, sono stati sanati quasi 700.000 lavoratori extracomunitari La crescita inizia a partire dagli anni 90. Il vero boom si ha a partire dagli anni duemila. Fonte: elaborazioni su dati Ministero dell Interno e Istat.

L evoluzione demografica della popolazione 4 Dal 1975 al 1995 il tasso di natalità è crollato passando dai 15,2 nati per mille residenti fino ai 9,3 La curva della natalità negli ultimi 15 anni è stata quasi sempre inferiore a quella della mortalità, creando sistematicamente un saldo naturale negativo. Ne deriva che in assenza di flussi migratori la popolazione sarebbe destinata ad un rapido declino. Fonte: elaborazioni su dati Demo - Istat.

L evoluzione demografica della popolazione (4): 5 Il tasso di fecondità totale ha subito una fortissima contrazione nel dopoguerra passando da un numero medio di figli per donna pari a 2,70 nel 1964 a 1,19 nel 1995. La piccola ripresa mostrata dal 1995 in poi è da attribuirsi in parte ad un leggerissimo incremento della fecondità delle donne italiane e, soprattutto, ad un più elevato tasso di fecondità delle madri straniere residenti in gran parte nelle regioni del Nord. Lieve incremento a partire dagli anni duemila in concomitanza con il boom della popolazione straniera. Fonte: elaborazioni su dati Demo - Istat.

La popolazione straniera in Italia Stranieri residenti al 1.1.2010 per regione sul totale IEMONTE: 8.5% (8.9% del totale Italia) EMILIA-ROMAGNA: 10.5% (10.9% del totale Italia) LOMBARDIA: 10.0% (23.2% del totale Italia) VENETO: 9.8% (11.3% del totale Italia) TOSCANA: 9.1% (8.0% del totale Italia) Al 1 gennaio 2010 gli stranieri sono 4.235.059 residenti (dati Istat) I movimenti migratori riflettono le diverse condizioni socio-economiche delle diverse aree del Paese: il 62% degli stranieri risiede nel Nord del Paese, il 25% nel Centro e il 13.1% nel Sud; quote molto minori di presenza caratterizzano le isole (3.8%). LAZIO: 8.8% (11.8% del totale Italia) Le prime 10 Province per incidenza di immigrati STRANIERI PER 100 ABITANTI BRESCIA 12,9 PRATO 12,7 PIACENZA 12,5 REGGIO EMILIA 12,3 MANTOVA 12,2 MODENA 11,9 PARMA 11,5 TREVISO 11,2 VERONA 11,0 PORDENONE 11,0 Fonte: Istat 2010

La popolazione straniera in Provincia 89.346 unità al 2010, pari all 12,9% della popolazione residente Quasi moltiplicata di 3,5 volte dal 2000 (25,5 mila unità, pari al 4%) Aumentata del 62% dal 2005 (55mila unità, pari all 8,3%) Stranieri residenti al 31.12 dal 2000 al 2010 Negli ultimi due anni l aumento si è fermato tra le 6mila e le 7mila unità. Il provvedimento di emersione delle badanti e delle colf del settembre 2009 ha portato all accoglimento di circa 4.900 domande con parere positivo. Tali pratiche portano, nel corso del 2010, al rilascio del permesso di soggiorno ed all iscrizione in anagrafe.

La popolazione straniera in Italia In Italia la metà (49%) dei residenti proviene dall Est Europeo, di cui circa il 21% dai Paesi dell Est Europeo (in particolare, Romania). Nella provincia di Modena la quota di provenienti dall est europeo si riduce ad oltre il 34% nel 2010 (9,5% Romania). Per quanto riguarda i paesi extra Ue, la provincia di Modena si caratterizza per un elevata presenza di cittadini africani (39% circa nel 2010). Tale quota si ferma al 22% in Italia (in primis Marocco). Seguono gli asiatici (16% in Italia, 19% a Modena nel 2010) e gli americani (16% in Italia, 3% a Modena), specie America Latina (8%). Stranieri residenti per continente di cittadinanza nella provincia di Modena al 31.12.2010

La popolazione straniera in Provincia Variazione assoluta e % degli stranieri residenti dal 2000 al 2010 2004: Nuovi entranti Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Rep. Ceca, Slovacchia, Slovenia e Ungheria L.189/2002 Bossi-Fini 2007: Nuovi entranti Bulgaria e Romania + quote flussi non stag. 2006 e 2007 consistenti 2008: Nuovi entranti Bulgaria e Romania + quote flussi non stag. 2007 e 2008 consistenti 2009: Nuove quote flussi solo per lavoro domestico + esaurimento quote 2008 2010: Effetti della sanatoria badanti del 2009 Permessi per famiglia in crescita Circa 400 lavoratori stagionali annui

La popolazione straniera in Italia In Italia sono presenti 191 nazionalità, ma con i cittadini dei primi 5 paesi si arriva al 50% delle presenze (1.966 mila). Le tre comunità più numerose in Italia sono quella rumena (888mila nel 2009), quella albanese (441mila), seguiti da quella marocchina (432mila), le quali sommate assieme raggiungono il 43% del totale della popolazione straniera residente in Italia. La provincia di Modena si distingue per una più consistente comunità marocchina e per un importante presenza di origine ghanese (rispettivamente 18mila e 5.800 unità nel 2010).

La popolazione straniera di genere femminile (Provincia di Modena) La popolazione straniera è caratterizzata, inizialmente da una prevalenza maschile. Nel 2010 si è realizzato il riequilibrio tra i generi, attualmente equivalenti numericamente. Permane un leggero divario tra l incidenza sulla popolazione maschile (13,3 stranieri ogni 100 maschi) e quella femminile (12,5 straniere ogni 100) Stranieri residenti di sesso femminile al 31.12 dal 2000 al 2010 Dal 2006 perciò l incremento annuo del numero di straniere si è portato al di sopra di quello dei maschi (+4000 femmine nel 2010, +2.700 maschi). Le motivazioni sono: - la normativa sui flussi, che ha iniziato a prevedere una quota specifica per la copertura di posizioni nel lavoro di cura - nel 2010, la sanatoria delle badanti - l intensificarsi dei ricongiungimenti familiari Stranieri residenti per sesso al 31.12 dal 2000 al 2010. Numeri indici (base 100 = 2000)

Struttura per età della popolazione: Confronto Italia/Modena 12 La tendenza all invecchiamento è stata indubbiamente frenata dalla componente immigrata mediamente molto più giovane di quella italiana: Nel 2009 i residenti fino ai 14 anni ammontano al 19,1% degli stranieri contro il 14,2% della popolazione complessiva; la popolazione in età lavorativa è invece pari al 78,8% contro il 65,8% complessiva Per gli stranieri la popolazione over 65 per gli stranieri è praticamente residuale, mentre per l intera popolazione arriva ad un residente su cinque. Struttura per età della popolazione residente per cittadinanza (Italia 2009, Modena 2010). Fonte: elaborazioni su dati Ministero dell Interno e Istat.

Il carattere stabile dell immigrazione Italia (2009) Modena (2009) Il fenomeno migratorio in Italia sta attraversando un processo di spiccato consolidamento 932.675 il numero di minori (22% del tot. della popolazione straniera) di cui 572.720 nati in Italia (61%) 2.074.065 i nuclei familiari con almeno un componente straniero (8.3% del totale) 20.467 il numero di minori (21.852 nel 2010, quasi 25% del totale della popolazione straniera) di cui 13.514 nati in Italia (66%) 34.787 i nuclei familiari con almeno un componente straniero (11.9% del totale) 40.084 le concessioni di cittadinanza (di cui 43% per matrimonio) 552 le concessioni di cittadinanza (di cui 29% per matrimonio)

I permessi di soggiorno in Italia Cittadini stranieri con permessi di soggiorno per lavoro, 2008-2009 Cittadini stranieri con permessi di soggiorno per ricongiungimento familiare, 2008-2009 Paese 2008 2009 Germania 20,30 16,67 Francia 21,784 19,612 Spagna 96,319 26,706 Italia 272,791 235,966 Paese 2008 2009 Germania 49,642 54,139 Francia 85,475 83,528 Spagna 150,101 100,620 Italia 76,764 75,153 In Italia, prevalgono i P.S. rilasciati per lavoro (60% del totale) e quelli per motivi familiari (35% del totale). Fonte: dati Eurostat, 2010

I permessi di soggiorno in provincia Ricordiamo che il 2009 è stato un anno di forte incremento: +15.300 di cui: - quasi 8.000 tra fogli di soggiorno e carte di soggiorno/permessi di lungo periodo. - più di 6.000 sono i rilasci dei permessi di soggiorno di lungo periodo per raggiungimento dei 5 anni di permanenza, in particolare dei lavoratori che hanno usufruito della sanatoria legata alla L. Bossi-Fini negli anni 2002 e 2003 - rimanenti 5.000 motivi di famiglia Soggiornanti extra UE27 al 31.12 degli anni dal 2006 al 2009 * * al 31.1.2010

I permessi di soggiorno in provincia I soggiornanti mantengono le caratteristiche di : Soggiornanti extra UE27 per sesso e motivo della presenza nel 2009 * - prevalenza di permessi per lavoro per i maschi (80%) - maggiore equilibrio per le femmine (54% per famiglia, 42% per lavoro) In particolare, nel caso dei permessi per motivi familiari: % soggiornanti extra UE27 per motivi familiari per i principali Paesi di cittadinanza e sesso nel 2009 * Maschi Femmine - i maschi dell est-europa (Ucraina, Moldavia) registrano quote più elevate; - le femmine asiatiche (pakistane e indiane) mostrano una componente più elevata; - le femmine dell est-europa e le filippine mostrano una componente più contenuta. * al 31.1.2010

I permessi di soggiorno in provincia Permesso di Soggiorno per Soggiornanti di Lungo Periodo (S.L.P.) può essere richiesto se si è titolari di permesso di soggiorno, si è regolarmente soggiornanti in Italia da almeno cinque anni e se si dispone di un reddito minimo pari all importo dell assegno sociale 1-2 componenti Importo annuo pari all assegno sociale (ad es. per l inizio del 2010 pari a 5.350 euro circa) 3-4 componenti Importo annuo pari al doppio dell assegno sociale 5 e più componenti Importo annuo pari al triplo dell assegno sociale Nel 2009 * si arriva così a considerare stabile di medio/lungo periodo un ammontare di ben 28.752 soggiornanti sugli oltre 50 mila validi per cittadini extra UE27, quota pari a oltre un detentore su due (57%) Erano 18.000 nel 2008 (+60%) * al 31.1.2010

La popolazione straniera irregolare Le immigrazioni irregolari sono un fenomeno antico e conosciuto in tutta Europa

Gli immigrati nel Mercato del Lavoro in Italia (fonte: ISTAT) La popolazione lavoratrice costituisce la componente più significativa dell immigrazione italiana: rappresenta l 8,1% dell occupazione italiana e contribuisce per circa il 10% alla formazione del PIL 1.898.000 lavoratori con cittadinanza estera hanno lavorato in Italia nel 2009. Nel 41,5% dei casi si tratta di donne. Tasso di attività, di occupazione, di disoccupazione di stranieri e italiani per sesso (2009) tasso di attività 15-64 anni (forze di lavoro sul totale residenti 15-64) Stranieri Italiani Totale Maschi 86,2 72,7 73,7 Femmine 59,9 50,4 51,1 Totale 72,7 61,6 62,4 tasso di occupazione 15-64 anni (occupati sul totale residenti 15-64) Maschi 77,7 67,9 68,6 Femmine 52,1 45,9 46,4 Totale 64,5 56,9 57,5 Fonte: Istat tasso di disoccupazione (disoccupati sul totale forze di lavoro) Maschi 9,8 6,5 6,8 Femmine 13 8,9 9,3 Totale 11,2 7,5 7,8

La distribuzione dei lavoratori stranieri sul territorio: I lavoratori stranieri sono distribuiti - seppur con percentuali diverse - su tutto il territorio nazionale: Nelle Regioni del Nord caratterizzate da un basso tasso di disoccupazione e da una significativa domanda di lavoro, il tasso ridotto di natalità comporta una significativa riduzione dell offerta di lavoro. Ruolo sostitutivo dell offerta di lavoro straniera Nelle Regioni del SUD alti tassi di disoccupazione locale si accompagnano ad una strutturale debolezza produttiva dell economia locale, l offerta di lavoro giovanile a elevato tasso di scolarizzazione non corrisponde più alle esigenze della domanda di lavoro. Ruolo complementare dell offerta di lavoro straniera

La fragilità del lavoratore immigrato Il lavoratore immigrato può essere vulnerabile e pertanto disposto ad accettare condizioni di lavoro meno qualificate perché: La regolarità della presenza sul territorio italiano può essere legata alla condizione lavorativa Può avere difficoltà linguistiche e scarsa conoscenza della normativa e del sistema tout court. E favorito da un orientamento provvisorio e strumentale verso il lavoro che si collega, almeno nelle fasi iniziali, alla temporaneità del progetto migratorio Spesso ha la necessità di inviare le rimesse nel Paese di origine per contribuire al sostentamento della famiglia in patria Può avere ridotte relazioni sociali nel Paese di immigrazione

Gli immigrati nel Mercato del Lavoro in Italia (fonte: ISTAT) Di conseguenza, i lavoratori stranieri risultano concentrati in un numero limitato di: Attività economiche: in particolare, circa 1 milione di occupati nei servizi e circa 700.000 nell industria Professioni: più del 30% è occupato in qualifiche a bassa specializzazione e ad alta manualità: muratori, pulizie, collaborazioni domestiche, cuochi, manovali Settori economici dei lavoratori stranieri (2009) Settori economici dei lavoratori stranieri 2009 Servizi: 55.9% Commercio 9,0% Altri servizi 4,8% Agricoltura 11,8% Industria: 31,90% Alberghi ristoranti 14,1% Industria in senso stretto 25,2% Servizi domestici e alle famiglie 17,3% Costruzioni 17,9% Fonte: Istat

Gli effetti della crisi economica in Italia (fonte: ISTAT) La contrazione occupazionale osservata riguarda la componente italiana. Mentre gli occupati italiani calano di 527 mila unità tra il 2008 e il 2009, i lavoratori stranieri crescono di 147 mila. Dal II trimestre 2008 si verifica la contrazione degli occupati italiani. Per gli stranieri dopo una dinamica negativa nel I trimestre 2009, c è un ritorno alla crescita. Anni 2008-2010. Indice degli occupati trimestrali per nazionalità (I trim 2008=100; valori in migliaia). Anni 2008-2010. Occupati per nazionalità (.000) 2008 2009 Var.% Var.ass Italiani 21.654 21.127-2,4-527 Stranieri 1.751 1.898 8,4 147 Totale 23.405 23.025-1,6-380 Fonte: elaborazioni su dati Istat.

Gli effetti della crisi economica in Italia (fonte: ISTAT) La crescita delle persone in cerca di occupazione contraddistingue sia la componente italiana che quella straniera. Nel secondo caso però il ritmo di crescita è maggiore. Nel 2009 i disoccupati stranieri sono cresciuti del 47.5%, quelli italiani dell 11.5%, rispetto al 2008. Anni 2008-2010. Indice disoccupati trimestrali per nazionalità (I trim 2008=100; valori in migliaia). Anni 2008-2010. Disoccupati per nazionalità (.000) 2008 2009 Var.% Var.ass Italiani 1.530 1.706 11,5 176 Stranieri 162 239 47,5 77 Totale 1.692 1.945 15,0 253 Fonte: elaborazioni su dati Istat.

Occupazione, inquadramento e retribuzione (fonte: ISTAT 2009) Il tasso di sottoccupazione interessa: Italiani : 4.1% VS Stranieri : 10.7% Il fenomeno del sottoinquadramento nel 2009 interessa: Occupati italiani: 18% vs Occupati stranieri: 41.7% Il gap retributivo nel 2009 si attesta a 238 euro a favore degli italiani: Italiano vs stranieri 1.258 E. al mese (circa il 23% di differenza) 971 E. netti al mese Sottoccupati: occupati che dichiarano di avere lavorato, indipendentemente dalla propria volontà, meno ore di quelle che avrebbero voluto e potuto fare Sottoinquadrati: occupati che possiedono un titolo superiore a quello tipicamente richiesto per svolgere quella professione

Gli immigrati nel Mercato del Lavoro in provincia (fonte: INAIL) Nel 2010 si è raggiunto un numero di occupati netti stranieri alle dipendenze di 53 mila unità, pari al 20,3% del totale dei dipendenti Occupati netti stranieri dipendenti dal 2000 al 2010 *. Valori assoluti e stranieri per 100 dipendenti Occupati dipendenti stranieri dal 2005 al 2010 *. Valori assoluti, variazioni assolute e % rispetto all anno precedente Variazione rispetto v.a. all'anno prec ass % 2005 41.396 2006 44.541 3.145 7,6 2007 50.076 5.535 12,4 2008 54.400 4.324 8,6 2009 53.640-760 -1,4 2010 53.095-545 -1,0 * Dato 2010 provvisorio In un ottica di lungo periodo, l anno corrente si configura come quello del raddoppio dell ammontare di lavoratori stranieri rispetto al 2000. Gli anni 2007 e 2008 si erano caratterizzati per gli aumenti maggiori successivi alla sanatoria del 2002, di oltre 4mila unità rispetto all anno precedente. Gli ultimi due anni risentono fortemente della contrazione a seguito della crisi economica. Occupati netti Stima dei lavoratori mediante il conteggio del numero di persone che hanno effettuato almeno un ora di lavoro nell anno di riferimento

Gli immigrati nel Mercato del Lavoro in provincia (fonte: INAIL) Il lavoro femminile Le donne rappresentano una quota minoritaria dei dipendenti stranieri. Le femmine nell arco di tempo tra il 2000 ed il 2010 hanno subìto un forte aumento in termini assoluti di oltre 12.300 unità (+150%) grazie all aumento in parte dovuto alle quote destinate al lavoro di cura, ben superiore in termini percentuali a quello dei maschi (+92%). Hanno così raggiunto le 20.485 unità, pari quasi al 39% del totale. Si sta avvicinando alla situazione che si registra per il complesso dei dipendenti (circa il 45%). Il lavoro straniero costituisce nel 2010 il 17,2% del lavoro dipendente femminile (contro il 23% di quello maschile) Femmine per 100 occupati dipendenti totali e stranieri negli anni 2005 e 2010 * * Dato 2010 provvisorio

Gli immigrati nel Mercato del Lavoro in provincia (fonte: INAIL) La strutture per età Il mercato del lavoro dipendente straniero è maggiormente concentrato nelle età giovanili rispetto al complesso dei lavoratori dipendenti. Nel 2010 i giovani lavoratori stranieri, fino a 39 anni di età, risultano 33.141 unità pari al 62% del totale degli stranieri. Tale indicatore è in calo, a causa di un progressivo invecchiamento della popolazione straniera giunta in Italia da più tempo, ma anche di un consistente apporto migratorio dall estero alla fascia degli ultra 40enni. Nelle fasce di età tra i 18 ed i 29 anni costituiscono circa un quarto dei dipendenti. Composizione % degli occupati dipendenti stranieri e totali nel 2010 * Stranieri per 100 occupati dipendenti per classi di età negli anni 2005 e 2010 * * Dato 2010 provvisorio

Gli immigrati nel Mercato del Lavoro in provincia (fonte: INAIL) I settori di attività Il lavoro nel settori industriale costituisce una caratteristica della provincia di Modena (33% stranieri, 39% totale dipendenti) Composizione % degli occupati netti dipendenti stranieri e totali nel 2010 * Gli stranieri dipendenti trovano occupazione maggiormente nei settori tradizionalmente a basso contenuto tecnologico quali: - costruzioni (31% del totale dipendenti) - agricoltura (40%) - alberghi e ristoranti (26%) I trasporti sono il terzo settore più consistente per gli immigrati, di più recente sviluppo. Questo gruppo dal 2000 al 2010 ha più che triplicando il numero dei propri occupati dipendenti. * Dato 2010 provvisorio

Gli immigrati nel Mercato del Lavoro in provincia (fonte: INAIL) La crisi economica negli ultimi due anni ha colpito in maniera più lieve l occupazione dipendente straniera nel biennio (-2,5%) rispetto a quella complessiva (-4,1%), in virtù della sua giovane età, della sua adattabilità a settori mansioni nei quali i lavoratori autoctoni non erano disponibili, alla qualifica inferiore al titolo di studio conseguito. Nel biennio 2009/10 risultano maggiormente esposti ad una diminuzione degli occupati subordinati stranieri: - l industria in senso stretto (-8%, -1.600 unità) -l edilizia (-19%, -1.200 unità) - i trasporti (-18%, -1.000 unità) Segna invece una ripresa nel 2010 il settore dei servizi alle imprese ed i servizi pubblici e sociali. Occupati netti dipendenti stranieri negli anni 2008, 2009 e 2010 * Valori assoluti Differenza ass. Differenza % 08 09 10 * 10/08 10/09 10/08 10/09 Agrindustria e pesca 3.644 4.054 4.201 557 147 15,3 3,6 Industria e costruzioni 26.150 24.802 23.256-2.894-1.546-11,1-6,2 di cui: Industria 19.418 18.822 17.798-1.620-1.024-8,3-5,4 Costruzioni 6.595 5.854 5.339-1.256-515 -19,0-8,8 Commercio e servizi 17.870 17.024 17.886 16 862 0,1 5,1 di cui: Commercio 3.459 3.577 3.663 204 86 5,9 2,4 Alberghi e ristoranti 3.764 3.955 4.040 276 85 7,3 2,1 Trasporti 5.874 5.085 4.796-1.078-289 -18,4-5,7 Servizi alle imprese 4.642 4.275 5.253 611 978 13,2 22,9 Servizi pubblici e sociali 6.420 7.364 7.273 853-91 13,3-1,2 di cui: Pubblica amm.zione 718 680 666-52 -14-7,2-2,1 Istruzione 209 233 236 27 3 12,9 1,3 Sanità e assist. sociale 1.413 1.528 1.610 197 82 13,9 5,4 Servizi pubblici 1.750 2.207 1.900 150-307 8,6-13,9 Attività presso famiglie 2.330 2.716 2.861 531 145 22,8 5,3 Attività non determinate 316 396 479 - - - - Totale 54.400 53.640 53.095-1.305-545 -2,4-1,0 * Dato 2010 provvisorio

Gli immigrati nel Mercato del Lavoro in provincia (i settori di attività dei maschi, fonte: INAIL) Industria I cinesi evidenziano la quota più elevata di occupati dipendenti nell industria manifatturiera (76%), prevalentemente tessile. Seguono pakistani (42%) e ghanesi (50%). Trasporti e servizi alle imprese I ghanesi ed i marocchini si dedicano inoltre al settore dei trasporti (oltre 18% entrambi), ed ai servizi alle imprese (ghanesi, circa 10%). Costruzioni L edilizia impiega maggiormente i maschi dell est-europa, anche comunitaria: rumeni (31%), albanesi (29%), moldavi (30%). Ad essi si affiancano, per quasi un terzo dei lavoratori, i tunisini. Occupati dipendenti stranieri di sesso maschile per Paese di cittadinanza. Composizione % per alcuni settori di attività nel 2010 (dati provvisori)

Gli immigrati nel Mercato del Lavoro in provincia (i lavoratori domestici, fonte: INPS) A seguito della sanatoria del 2002, i collaboratori familiari registrati presso l INPS sono aumentati sensibilmente. Lavoratori domestici negli anni dal 2001 al 2007. Valori assoluti e stranieri per 100 lav. dom. Nel 2007, secondo i dati sui versamenti contributivi dell INPS, i lavoratori domestici che hanno compiuto almeno un ora di lavoro retribuito si attestano a 7.220 unità (oltre 84% del totale). Ciò è dovuto in particolare ai decreti flussi, che proprio nel 2007 hanno aumentato considere-volmente le quote destinate a questo tipo di occupazione. Le donne straniere rappresentano più dei tre quarti della forza lavoro femminile occupata in questo settore (88%). I lavoratori domestici provenienti dall Europa orientale rappresentano il 66% del totale degli stranieri. Seguono gli asiatici che costituiscono poco più di un collaboratore su cinque, con i filippini che da soli rappresentano ben l 11%. Lavoratori domestici nel 2007 per zona di cittadinanza. Valori assoluti e % Zona di provenienza v.a. % Europa Ovest 28 0,4 Europa Est 4.961 66,0 Africa 754 10,0 Asia 1.570 20,9 di cui: Filippine 815 10,8 America centro e sud 209 2,8 Totale 7.522 100

Gli immigrati nel Mercato del Lavoro in provincia - I disoccupati (Fonte: centri per l Impiego) L acuirsi della crisi economica ha condotto in due anni a triplicare la consistenza delle persone iscritte ai Centri per l Impiego della provincia di Modena e immediatamente disponibili per l impiego o in mobilità. Nel 2010 sono: Persone disoccupate o in mobilità straniere e totali per 100 residenti in età 15-64 anni negli anni dal 2007 al 2010 * Totale : 21mila iscritti (+190% sul 2008, +43% sul 2009) Stranieri : 6mila iscritti (+140% sul 2008, +35% sul 2009) riducendo l incidenza della componente straniera al 25%. La fragilità occupazionale della componente straniera si rileva rapportando i disoccupati alla popolazione residente nelle età lavorative tra i 15 ed i 64 anni: Persone straniere e totali disoccupate o in mobilità negli anni dal 2007 al 2010 *. Differenza rispetto all anno precedente assoluta e % - 9,9 ogni 100 residenti per gli stranieri - 4,7 ogni 100 residenti per il totale popolazione * immediatamente disponibili all impiego iscritte nei CPI di Modena della Provincia di Modena o in mobilità

L imprenditoria straniera: LOMBARDIA 49.635 Nel 2009 le imprese a titolare straniero sono 251.562 (4,5% in più del 2008). L 87,7% delle imprese i cui titolari hanno cittadinanza estera risiede nell Italia centrosettentrionale. Gli imprenditori sono concentrati nei settori del commercio e delle costruzioni. PIEMONTE 23.842 TOSCANA 26.436 VENETO 21.247 EMILIA ROMAGNA 24.344 L imprenditoria, tenendo conto anche dei soci e delle persone coinvolte in altri ruoli, movimenta mezzo milione di persone, un aspetto non trascurabile in un momento in cui l economia ha bisogno di traino. LAZIO 23.002 Provincia di Modena Nella provincia di Modena risultano attive 6.263 le imprese con titolare straniero (8,5% del totale). Esse operano principalmente nei settori: edile (33%), commercio (24%), manifatturiero (20%).

Gli stranieri nel mercato del lavoro locale Ruolo importante nel mercato del lavoro locale: costituiscono 20% degli occupati subordinati. Popolazione mediamente più giovane con prospettive di sviluppo delle forze lavoro, tuttavia si rileva un processo di invecchiamento della forza lavoro straniera (anche a causa dell aumento della popolazione femminile impiegata soprattutto nel lavoro di cura, con età media più elevata). Occupazione femminile in crescita in particolare in alcuni settori: es. lavoro domestico. Forte presenza delle imprese a titolare straniero (l attività in forma autonoma è una tendenza importante per l inserimento degli stranieri nel sistema lavoro, ma presenta alcuni elementi di debolezza: vulnerabilità della struttura aziendale, presenza in settori tradizionali colpiti dalla crisi, scarso radicamento col sistema produttivo locale, fenomeni di lavoro irregolare). Ruolo nel mercato del lavoro polarizzato su alcuni settori di attività (fortemente colpiti dalla crisi) e su mansioni scarsamente qualificate con il rischio di fuoriuscita dal mercato del lavoro alla luce di una fase di incontro domanda offerta di lavoro che si sta spostando su profili mediamente più qualificati (per la popolazione maschile). Difficoltà di inquadramento professionale dei lavoratori stranieri a causa della difficoltà di riconoscimento dei titoli di studio e dei percorsi professionali precedenti. Conseguenze della crisi sul territorio: accorciamento dei contratti e aumento dei contratti a termine, allungamento dei processi di selezione, richiesta di profili qualificati e con competenze trasversali possibile impatto sui lavoratori stranieri.