1 DELLA DIDATTICA DI GABRIELLA
PROGRAMMA Aggettivi I gradi dell aggettivo qualificativo Pronomi e aggettivi possessivi Pronomi e aggettivi indefiniti Pronomi semplici, combinati e relativi Uso delle particelle Ci e ne Imperfetto indicativo, passato prossimo, Trapassato prossimo indicativo Futuro semplice e anteriore Condizionale e Congiuntivo Verbi aspettuali più frequenti Forma passiva Periodo ipotetico Frasi causali implicite Discorso indiretto Espressioni idiomatiche Tocca a te 2
AGGETTIVI L aggettivo è una parte variabile del discorso che si aggiunge al nome per attribuirgli una qualità (aggettivo qualificativo) o per determinarlo in modo più preciso (aggettivo determinativo). ESEMPI: Grande casa, casa più comoda, qualche tavoletta. 3
DELLA DIDATTICA DI GABRIELLA 4
I GRADI DELL AGGETTIVO QUALIFICATIVO L aggettivo qualificativo non solo esprime la qualità di una persona, animale o cosa, ma ne precisa anche il grado o la misura in cui tale qualità è posseduta dalla persona, animale o cosa. Esistono 3 gradi: 1. POSITIVO: quando indica la qualità Carla è alta 2. COMPARATIVO: quando la qualità di una persona o di una cosa viene paragonata alla stessa qualità di un altra persona o cosa, o quando si paragonano due qualità possedute dallo stesso soggetto Elena è più giovane di Marta/Sandra è più bella che intelligente. 3. SUPERLATIVO: quando usiamo un aggettivo al grado superlativo esprimiamo quella particolare qualità al massimo grado Questa stanza è la più bella di tutte! 5
POSITIVO INDICA UNA QUALITA SENZA TERMINI DI PARAGONE Il fiume terminava in una cascata spumeggiante COMPARATIVO MAGGIORANZA: PIÙ + aggettivo + DI/CHE + 2 termine di paragone Mario è più grasso di Andrea MIN0RANZA: MENO + aggettivo + DI / CHE + 2 termine di paragone È meno divertente andare in macchina che in moto UGUALIANZA: TANTO + aggettivo + QUANTO / COME+ 2 termine di paragone Io sono tanto bella quanto intellige nte SUPERLATIVO RELATIVO:ARTICOLO DETERMINATIVO + PIÙ/MENO + AGGETTIVO + DI/TRA/FRA +NOM E oppure ARTICOLO DETERMINATIVO + NOME + PIÙ/ MENO + AGGETTIVO La Sicilia è la più bella tra le isole italiane ASSOLUTO:si forma aggiungendo -ISSIMO all aggettivo (senza l ultima lettera!) La Sicilia è bellissima! 6
FORME PARTICOLARI DI COMPARATIVI E SUPERLATIVI POSITIVO buono COMPARATIVO più buono / migliore SUPERLATIVO buonissimo / ottimo cattivo più cattivo / peggiore cattivissimo / pessimo grande più grande / maggiore grandissimo / massimo piccolo più piccolo / minore piccolissimo / minimo alto più alto / superiore altissimo / supremo / sommo basso più basso / inferiore bassissimo / infimo interno interiore intimo esterno esteriore estremo 7
PRONOMI E AGGETTIVI DETERMINATIVI POSSESSIVI Gli aggettivi possessivi precisano a chi appartiene l animale, la cosa o il concetto indicati dal nome cui l aggettivo si riferisce: Tutti gli allievi potranno seguire i miei corsi. NOTA BENE: Aggettivi possessivi quando accompagnano il nome: il mio orologio, la tua bicicletta, il suo ufficio, la nostra scuola, la vostra insegnante, il loro alloggio Pronomi possessivi quando il nome non c è, perché il pronome sta al posto del nome: Quest ombrello è di Nerina; il mio invece è blu. (il mio significa il mio ombrello) 8
PRONOMI E AGGETTIVI INDEFINITI Gli aggettivi indefiniti indicano in modo generico la quantità e la qualità del nome cui si riferiscono Manca qualche studente I pronomi indefiniti indicano in modo non preciso e generico, identità e quantità della persona o della cosa espresse dal nome che sostituiscono Ho molti amici, ma parecchi di loro mi sembrano immaturi. Maschile- singolare femminile-singolare maschile-plurale femminile- plurale alcuno alcuna alcuni alcune altro altra altri altre certo certa certi certe ciascuno ciascuna diverso diversa diversi diverse molto molta molti molte nessuno nessuna parecchio parecchia parecchi parecchie poco poca pochi poche tale tale tali tali tanto tanta tanti tante troppo troppa troppi troppe tutto tutta tutti tutte vario varia vari varie 9
PRONOMI PERSONALI PRONOMI SEMPLICI IO TU LUI LEI NOI VOI LORO (MASCHILE) LORO (FEMMINILE) PRONOMI DIRETTI: vengono usati per sostituire un complemento diretto (chi/che cosa?). Adoro il cappuccino! Lo bevo tutte le mattine al bar (Cosa bevo? Il cappuccino) MI TI LO LA CI VI LI LE PRONOMI INDIRETTI: sostituiscono un oggetto indiretto preceduto dalla preposizione A. A te piace il vino rosso? Sì, mi piace (a chi piace il vino rosso? A me) MI (a me) TI (a te) GLI (a lui) LE (a lei) CI (a noi) VI (a voi) GLI (a loro) LORO (a loro) 10
PRONOMI COMBINATI Non sono altro che l unione di un pronome indiretto con un pronome diretto. 11
PRONOMI RELATIVI Quando parliamo abbiamo spesso bisogno di usare delle parole per collegare frasi che hanno un elemento in comune, ed è proprio a questo che servono i pronomi relativi! Ieri ho visto un film. Il film è a dir poco meraviglioso! Il film CHE ho visto ieri è a dir poco meraviglioso! (L elemento in comune tra le due frasi è il film ) 12
CHE: sostituisce un soggetto o un oggetto diretto Il commesso che ti ha servito si chiama Carlo (CHE sostituisce un soggetto > il commesso). CHI: sempre singolare e significa la persona/le persone che, tutti quelli che, la gente che Chi ha visto il film ne è entusiasta! (Le persone che hanno visto il film ne sono entusiaste) IL QUALE, LA QUALE, I QUALI, LE QUALI sostituiscono i pronomi che e cui Ho incontrato Paolo che ti saluta/ Ho incontrato Paolo, il quale ti saluta. CUI: sostituisce un oggetto indiretto, vale a dire un oggetto preceduto da una preposizione L azienda PER CUI lavora Michele sta assumendo personale (lavorare PER qualcuno) 13
USO DELLE PARTICELLE CI E NE CI pronome riflessivo di prima persona plurale: la mattina ci alziamo sempre alle sette pronome personale diretto di prima persona plurale: ci accompagna mia madre con la sua macchina pronome personale indiretto di prima persona plurale: ci ha promesso che ci manderà una cartolina particella pronominale che sostituisce un complementi indiretto nella frase col significato di: a ciò, a questa cosa: chi pensa alla spesa ci penso io (= penso io a questo -alla spesa) hai creduto a quello che ti ho detto sì, ci ho creduto (= ho creduto a questa cosa a quello che mi hai detto) non mi piace questo lavoro, ma mi ci abituerò (= mi abituerò a questo lavoro) può anche sostituire una frase introdotta dalla preposizione a + un verbo all infinito, per esempio con i verbi riuscire (a fare qualcosa), provare (a fare qualcosa): riesce sempre a ottenere quello che vuole, ci riesce con facilità (= riesce con facilità a ottenere quello che vuole) in ciò, in questa cosa: credi nella vita dopo la morte? no, non ci credo (= non credo in questa cosa) su ciò, su questa cosa, su questa persona: arriverà in ritardo come sempre, ci scommetto (= scommetto su questa cosa) posso contare su di lui? sì, ci puoi contare (= sì, puoi contare su di lui) con questa cosa, con questa persona: stai bene con lui? sì, ci sto bene (= sto bene con questa persona) particella avverbiale di luogo significa in questo luogo, in quel luogo: siamo stati bene in quel posto, ci torneremo sicuramente (= torneremo in quel posto) ATTENZIONE: se il verbo credere è riferito a una persona (credere a qualcuno) credere a una persona non useremo ci, ma i pronomi personali: credi a Luca si, gli credo. 14
USO DELLE PARTICELLE CI E NE NE particella pronominale che sostituisce un complemento indiretto col significato di: di ciò, di questa cosa, di queste cose, di questa persona, di queste persone, alcuni verbi a cui si può accompagnare sono:parlare (di qualcosa),discutere (di qualcosa), pensare (qualcosa di qualcuno o qualcosa), sapere (qualcosa di un dato argomento), accorgersi (di qualcosa), intendersi (di qualcosa), essere sicuro (di qualcosa), essere consapevole (di qualcosa), importare (di qualcosa), preoccuparsi (di qualcosa): non conosco questo attore, ma me ne hanno parlato (= mi hanno parlato di questa persona) ho comprato questi orecchini, cosa ne pensi (= cosa pensi di questi orecchini) può sostituire una frase introdotta da di + infinito: non soffrire per lui, non ne vale la pena (= non vale la pena di soffrire) può significare da ciò, da questa cosa, da queste cose, da questa persona, da queste persone: ho cominciato una nuova dieta e ne ho tratto un gran beneficio (= ho tratto beneficio dalla dieta) valore partitivo, soprattutto in presenza di: numerali: quanti pomodori hai comprato? Ne ho comprati tre (= di pomodori) quantità: quanto latte hai usato? Ne ho usato un litro (= di latte) pronomi indefiniti: quanti libri hai letto? Ne ho letti pochi (= di libri), quanti libri hai letto? non ne ho letto nessuno (libro) avverbio di luogo significa da lì, da quel luogo, da questo luogo e ha la funzione di complemento di moto da luogo: me ne vado (= vado via da questo luogo) ATTENZIONE: nei tempi composti il participio passato concorda con il nome sostituito in base alla quantità espressa: quante persone sono arrivate? ne sono arrivate dieci (= di persone), quante persone sono arrivate? non ne è arrivata nessuna (persona). 15
IMPERFETTO INDICATIVO - PASSATO PROSSIMO E TRAPASSATO PROSSIMO INDICATIVO L imperfetto è un tempo verbale del modo indicativo che serve ad esprimere un azione continuata e prolungata del passato. ESSERE Io ero Tu eri Egli era Noi eravamo Voi eravate Essi erano AVERE Io avevo Tu avevi Egli aveva Noi avevamo Voi avevate Essi avevano 16
Il passato prossimo è un tempo verbale del modo indicativo che serve ad esprimere un azione accaduta nel passato ma che ha comunque a che fare con il presente. E un tempo composto, vale a dire è formato da due verbi: Presente indicativo dell ausiliare essere o avere + participio passato del verbo che decido di usare: Ho mangiato una mela per merenda Il participio passato è semplice da formare: basta seguire la regola: i verbi in ARE hanno il participio passato in ATO- mangiare > mangiato; i verbi in ERE hanno il participio passato in UTO - temere > temuto ; i verbi in IRE hanno il participio passato in ITO - partire > partito. 17
Il trapassato prossimo è un tempo composto che descrive uno stato/fatto anteriore ad altri, già collocati nel passato. Si forma: Imperfetto dell ausiliare essere o avere + participio passato del verbo che decido di usare: Ho raccolto in fretta le sue carte lo avevano convocato in prefettura; ESSERE Io ero stato Tu eri stato Egli era stato Noi eravamo stati Voi eravate stati Essi erano stati AVERE Io avevo avuto Tu avevi avuto Egli aveva avuto Noi avevamo avuto Voi avevate avuto Essi avevano avuto 18
FUTURO SEMPLICE E ANTERIORE Il futuro semplice indica un'azione un evento che deve ancora verificarsi Sarà come dici, ma non ne sono convinta. Il futuro anteriore indica un'azione futura che avverrà anteriormente, cioè prima di un'altra azione futura Quando avrai finito di leggere il libro, mi darai il tuo parere. 19
CONDIZIONALE E CONGIUNTIVO Il Condizionale è un modo verbale che serve principalmente ad esprimere azioni o situazioni che sono condizionate, appunto, da altre azioni. PRESENTE PASSATO 20
Il Congiuntivo è un modo verbale che serve principalmente ad esprimere azioni o situazioni che esulano dal mondo della realtà e della certezza e che sono invece frutto di una speranza, di un desiderio, di un ipotesi, di una volontà 21
22
VERBI ASPETTUALI PIU FREQUENTI Alcuni verbi come stare per, cominciare a, continuare a, smettere di, cessare di, ecc., possono accompagnarsi ad altri verbi, di solito all'infinito o al gerundio, per mettere in rilievo alcuni aspetti di continuità, per precisare cioè che una certa azione, un certo stato ha inizio, o continua, o sta per concludersi. Sono chiamati verbi aspettuali dal momento che precisano l'aspetto di un'azione ( la sua imminenza, il suo inizio, la sua durata la sua fine). ESEMPI: Sono sul punto di esplodere. Ho cercato di dormire. Stava per uscire. 23
FORMA PASSIVA La caratteristica della frase in forma passiva è che il soggetto non è l'agente dell'azione ma la subisce: Forma attiva Aurora ha preparato la valigia. Forma passiva La valigia è stata preparata da Aurora. 24
I 4 MODI PER CREARE LA FORMA PASSIVA VERBO ESSERE+PARTICIPIO PASSATO La lettera è inviata da Marco VERBO VENIRE+ PARTICIPIO PASSATO La lettera viene inviata da Marco VERBO ANDARE+PARTICIPIO PASSATO La lettera va inviata da Marco SI+ TERZA PERSONA SINGOLARE O PLURALE DEL VERBO Le lettere si inviano ogni mattina 25
PERIODO IPOTETICO Il periodo ipotetico è una frase complessa in cui si forma un ipotesi dalla quale può derivare una conseguenza. Può essere di tre tipi: Se continuo a non studiare, verrò bocciato Se continuassi a non studiare, verrei bocciato Se avessi continuato a non studiare, sarei stato bocciato 26
FRASI CAUSALI IMPLICITE Le frasi causali indicano per quale motivo si svolge l azione espressa dalla frase principale. Tutti siamo stanchi, perché abbiamo studiato troppo Non insistere tanto, dato che potresti sbagliarti Per giocare, ti sei infortunato. 27
DISCORSO INDIRETTO Si possono usare due modi diversi per riportare le parole di chi parla: il discorso diretto o il discorso indiretto. Ad esempio: Lorenzo ha detto: Vado a dormire discorso diretto Riporta direttamente le parole di chi parla, nello stesso modo in cui sono state pronunciate. Le parole vengono racchiuse tra virgolette alte o basse, mentre i due punti : precedono sempre l apertura delle virgolette. Lorenzo ha detto che andava a dormire discorso indiretto si riportano le parole altrui facendole riferire da qualcun altro, ad esempio un narratore, che non cita esattamente le parole pronunciate dal locutore, ma le riformula, inserendole nel proprio discorso o nella propria narrazione. Non si usano quindi né i due punti né le virgolette: le parole che si vogliono riferire vengono fatte dipendere da verbi come dire, domandare, rispondere, ecc. 28
Il passaggio dal discorso diretto a quello indiretto è sempre possibile e avviene secondo precisi meccanismi. Cadono i due punti e le virgolette che introducono il discorso diretto. La proposizione, da indipendente, diventa subordinata. Maria dice: «Sono stanca». Maria dice che è stanca. - I pronomi personali, i pronomi e gli aggettivi possessivi di prima e seconda persona diventano di terza persona. Maria disse: «Io intanto vado, vi aspetto davanti a casa mia». Maria disse che intanto lei andava e che li aspettava davanti a casa sua. - Se il verbo che introduce il discorso indiretto è al presente, al passato prossimo o al futuro, i modi e i tempi della subordinata rimangono gli stessi del discorso diretto. Maria dice: «Ho ragione». Maria dice che ha ragione. - Se il verbo che regge il discorso indiretto è al passato, si osservano nella subordinata i seguenti cambiamenti: 1. il presente indicativo diventa, a seconda dei casi, indicativo imperfetto o congiuntivo imperfetto. Maria disse: «Sono stanca». Maria disse che era stanca. Maria chiese al ragazzo: «Come ti chiami?». Maria chiese al ragazzo come si chiamasse. 29
2. il passato prossimo e il passato remoto diventano trapassati prossimi. Maria disse: «Ho ragione». Maria disse che aveva ragione. 3. l' indicativo futuro diventa condizionale passato. Maria rispose: «Non ti deluderò più». Maria rispose che non l avrebbe più deluso. 4. l imperativo diventa congiuntivo imperfetto. Maria ordinò: «Andate!». Maria ordinò che se ne andassero. - Quando c è identità tra il soggetto della reggente e quello della subordinata, il discorso indiretto può essere espresso anche in forma implicita, con la preposizione di seguita dall infinito presente, per indicare un fatto contemporaneo, o dall infinito passato, per indicare un fatto anteriore a quello espresso nella reggente. Maria dice: «Sono stanca». Maria dice di essere stanca. Maria dice: «Ho sbagliato». Maria dice di avere sbagliato. 30
31
MODI DI DIRE FREQUENTI Si chiamano espressioni idiomatiche e sono tipiche di una lingua, solitamente non si possono tradurre letteralmente in altre lingue. 32
Fare i conti senza l'oste Agire senza considerare le possibili difficoltà. È inutile piangere sul latte versato È inutile lamentarsi/pentirsi dopo/per aver fatto qualcosa. Dormire sugli allori Adagiarsi. Avere un chiodo fisso Avere un'idea fissa / una fissazione. Avere la testa fra le nuvole Essere distratti. Fare orecchie da mercante Far finta di niente, di non ascoltare. Essere un libro aperto per qualcuno Non avere segreti. Cercare un ago in un pagliaio Si usa quando è difficile o quasi impossibile trovare qualcosa Trovare il pelo nell'uovo Cercare ogni scusa. Avere paura della propria ombra Aver paura di tutto Alzarsi con il piede sinistro Essere di cattivo umore. Anche, incorrere in una serie di contrattempi. Avere un diavolo per capello Essere particolarmente nervosi/arrabbiati. 33
Gettare la spugna Arrendersi Conoscere qualcosa o qualcuno come le proprie tasche Conoscere benissimo qualcosa o qualcuno Non promettere mari e monti Non fare promesse che non si possono mantenere. Mettere qualcuno in riga Imporre la disciplina a qualcuno Non tutte le ciambelle escono col buco Non sempre le cose riescono come si vorrebbe Fare l'avvocato del diavolo Sostenere idee e opinioni in contrasto con quelle altrui per dimostrarne l'inconsistenza. Avere l'argento vivo addosso Essere molto vivaci ed irrequieti Avere le ali ai piedi Correre molto velocemente Essere pazzo come un cavallo Essere completamente pazzo Salvarsi per un pelo Salvarsi all'ultimo minuto, appena in tempo Avere l'aspetto di un cane bastonato Avere l'aspetto di una persona che è stata maltrattata/criticata aspramente Chi la dura la vince E' importante perseverare per raggiungere i propri obiettivi 34
35
Parlate Italiano? 36
Il gioco si compone di 4 livelli e prevede una sfida tra tutti gli studenti. Ogni livello è composto da una batteria di 5 domande basate sugli argomenti oggetto del corso. Per poter accedere al livello successivo si deve raggiungere almeno il 60% di correttezza delle risposte. Coloro che non riusciranno nell impresa seguiranno un refresh in aula per colmare dubbi e perplessità e solo allora si sfideranno di nuovo a class compete. 37
Al termine di ciascun livello verranno assegnati dei punti così come di seguito: Dal 60% al 74% 5 Dal 74% al 85% 10 Dal 86% al 100% 15 Solo chi riuscirà a superare tutti i livelli si aggiudicherà l attestato di Italiano L2 livello B2. Infine, i tre studenti che otterranno i punteggi più alti si aggiudicheranno una borsa di studio del valore di 500 euro/vacanza premio in una Splendida città italiana. 38
39