Oggetto: Una nuova strategia energetica nazionale dopo COP21 e altri temi d interesse per le Regioni

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Regione Piemonte Piazza Castello, 165 10122 Torino Alla cortese attenzione di Sergio Chiamparino Presidente Piazza Castello, 165 10122 Torino Email: presidente@regione.piemonte.it Antonio Saitta Assessore alla Tutela della Salute e Sanità, Edilizia sanitaria, Politiche sociali e Politiche per la famiglia C.so Regina Margherita, 153 bis 10122 Torino Email: assessore.sanita@regione.piemonte.it Giuseppina de Santis Assessore alle Attività produttive, Energia, Innovazione, Ricerca e connessi rapporti con Atenei e Centri di Ricerca pubblici e privati, Rapporti con società a partecipazione regionale Via Meucci, 1 10121 Torino Email: assessore.economia@regione.piemonte.it Alberto Valmaggia Assessore all'ambiente, Urbanistica, Programmazione territoriale e paesaggistica, Sviluppo della montagna, Foreste, Parchi, Protezione Civile Corso Bolzano, 44 10122 Torino Email: assessorato.valmaggia@regione.piemonte.it E per conoscenza Carlo Bongiovanni Responsabile Segreteria del Presidente Piazza Castello, 165 10122 Torino Email: carlo.bongiovanni@regione.piemonte.it Milano, 4 Ottobre 2016 Prot. n. 177/2016 Oggetto: Una nuova strategia energetica nazionale dopo COP21 e altri temi d interesse per le Regioni

Gentile Presidente, Gentili Assessori, assorinnovabili è la prima associazione italiana in quanto a rappresentatività dei produttori di energia da fonti rinnovabili, con oltre 1.000 società, tra cui ENEL, EDISON, IREN, ERG, per un fatturato complessivo di oltre 10 miliardi di euro e 20.000 dipendenti (assorinnovabili.it). La conferenza internazionale di Parigi sul clima (COP21) ha rappresentato un fondamentale punto di svolta nella percezione della pericolosità dei cambiamenti climatici: per la prima volta la totalità dei Paesi ha concordato sull'urgenza di individuare soluzioni efficaci per contrastare le emissioni di CO2 su scala globale. Tuttavia, la CO2 e il cambiamento climatico non rappresentano l unico problema: secondo l Organizzazione Mondiale della Sanità, più di 3,7 milioni di morti premature all anno in tutto il mondo sono da imputare all inquinamento atmosferico derivante tra gli altri da polveri sottili, ozono e diossido di azoto. L Agenzia europea dell ambiente (Aea) stima che di questi, nel 2012, oltre 430.000 siano attribuibili all Europa e ben 84.400 all Italia, che è il Paese dell Unione Europea che segna il record di morti premature per l inquinamento dell aria. 2

In questo preoccupante scenario, le energie rinnovabili hanno un ruolo strategico e costituiscono una soluzione poiché non producono né emissioni nocive né CO2. assorinnovabili ha discusso in varie occasioni con i principali stakeholder i temi suddetti e a tal proposito si invia un documento che delinea come, ad avviso della scrivente Associazione, dovrebbe cambiare la politica energetica italiana dopo la COP21 (allegato 1). In tale quadro siamo convinti che le Regioni possano avere un ruolo molto importante nei confronti del Governo, a partire dall urgente legge di ratifica degli accordi di Parigi fino all adozione di una nuova strategia energetica nazionale basata sui seguenti punti: una maggiore e significativa elettrificazione dei consumi; la riduzione dell'uso delle fonti fossili maggiormente inquinanti; l ulteriore sviluppo delle fonti rinnovabili, le sole in grado di rendere - insieme all efficienza energetica - le economie più sostenibili e più indipendenti dal punto di vista dell'approvvigionamento. Con poche azioni mirate si potrebbero ottenere grandi risultati. Ad esempio valorizzando l utilizzo efficiente delle biomasse nazionali per produrre energia verde e biometano in sostituzione di carbone e petrolio importati da Paesi esteri per lo più instabili. Si dovrebbe poi incoraggiare ulteriormente la diffusione (oggi ostacolata) dei piccoli impianti FER e di microcogenerazione permettendo la creazione di reti private e la possibilità di fornire l'energia a più consumatori in loco. Occorre inoltre valutare il giusto mix tra una politica di incentivazione alle FER - equilibrata tra le esigenze del minor costo in assoluto e del minor costo per il sistema elettrico - e una politica di penalizzazione alle emissioni di CO2. Esistono anche alcune questioni specifiche su cui le Regioni potrebbero contribuire per lo sviluppo delle rinnovabili e dell efficienza energetica, nonché al miglioramento dell aria, quali: per quanto riguarda lo sviluppo delle rinnovabili e, in particolare, i nuovi impianti idroelettrici (allegati 2 e 3), la Regione Piemonte, essendosi dimostrata un esempio virtuoso, potrebbe condividere le sue buone pratiche con le Regioni in difficoltà. Si tratta, in particolare, dell applicazione del nuovo obbligo, introdotto ai sensi dell articolo 4, commi 9, 10 e 11 del DM 23/06/16, per gli impianti idroelettrici che producono sulla base di una concessione di derivazione da corpo idrico, di fornire un attestazione rilasciata dalla autorità competente che accerti o confermi che il provvedimento di concessione non pregiudica il mantenimento o il raggiungimento degli obiettivi di qualità definiti per il corso d acqua interessato, così come disposto dall art. 96, comma 3 del D. Lgs. 152/06. Secondo tale articolo, è compito dell autorità concedente le Regioni, salvo i casi in cui queste ultime hanno delegato le Province - tenendo conto del parere delle autorità di bacino 3

territorialmente competenti, decidere sulle sorti della richiesta di concessione, rilasciando o meno il provvedimento. In alcune Regioni/casi si sta creando una situazione di incertezza dovuta al rimpallo tra le diverse autorità (Regioni/Province da un lato e autorità di bacino dall altro) che, interpellate dagli operatori, si negano alle loro richieste, adducendo una non chiara attribuzione di responsabilità. Se ulteriormente protratta, questa incertezza non potrà che provocare una dilatazione dei tempi del rilascio, che già da oggi paiono essere difficilmente compatibili con gli strettissimi termini a disposizione degli operatori per l accesso agli incentivi (entro la fine del mese di ottobre); promuovere la nostra proposta di articolo sull inserimento della micro-cogenerazione nell Ecobonus 65% per l efficienza energetica nella prossima Legge di Stabilità (allegato 4), anche alla luce del recente studio di Althesys (allegato 5) che ha stimato che, qualora ciò avvenisse nelle annualità 2017-2020, il beneficio netto (differenza tra benefici e costi) per il sistema Paese derivante dalla diffusione della micro-cogenerazione sarebbe di circa 79 milioni di euro, ovvero ben 1,8 euro per ogni euro di minor gettito fiscale. L inserimento della micro-cogenerazione nell Ecobonus avrebbe, infatti, un ulteriore impatto positivo (non stimato nello studio) nell ambito della Direttiva 2008/50/CE (qualità dell ariaambiente). Come sapete, il nostro Paese è infatti oggetto di procedure di infrazione da parte dell Unione Europea per il superamento dei valori limite di PM10 e biossido di azoto (NO2), procedure che potrebbero comportare pesanti sanzioni economiche. Come si può vedere nella figura che segue (ricavata dallo Studio Althesys, documento in allegato 5), nel 2015 le emissioni di PM10 nelle Regioni della Pianura Padana (Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna) hanno superato la soglia di 50 µg/m3 per più di 35 volte; simile la situazione per quanto riguarda il biossido di azoto (NO2), che ha visto nel 2014 ben 10 capoluoghi di provincia su 93 monitorati oltre il limite normativo di 40 µg/m3 come media annua. La diffusione della micro-cogenerazione - grazie alle ottime performance ambientali che caratterizzano tali soluzioni - condurrebbe ad una forte riduzione di entrambi i fattori inquinanti, con un minor rischio di esposizioni e concentrazioni degli stessi particolarmente dannosi per la salute, e potrebbe evitare o ridurre le sanzioni UE alle Regioni italiane coinvolte. 4

Per quanto sopra, la nostra proposta operativa è quella di costituire un tavolo di confronto per arrivare alla condivisione degli obiettivi di qualità dell aria e promuovere un convegno che divulghi i risultati e le azioni per un miglioramento dell ambiente e il contenimento del cambiamento climatico. Rimaniamo a disposizione per i necessari approfondimenti, non nascondendovi che, anche come Soci del Museo A come Ambiente e sponsor del Cinema Ambiente Film Festival, saremmo felici foste la prima Regione a iniziare con noi questo percorso. L occasione è gradita per porgere cordiali saluti. Agostino Re Rebaudengo Presidente assorinnovabili 5

Regione Emilia Romagna Viale Aldo Moro, 52 40127 Bologna Alla cortese attenzione di Stefano Bonaccini Presidente Viale Aldo Moro, 52 40127 Bologna Email: segreteriapresidente@regione.emilia-romagna.it Sergio Venturi Assessore alle politiche per la salute Viale Aldo Moro, 21 40127 Bologna Email: sanita@regione.emilia-romagna.it Palma Costi Assessore alle Attività produttive, Piano energetico, Economia verde e Ricostruzione post-sisma Viale Aldo Moro, 44 40127 Bologna Email: assattprod@regione.emilia-romagna.it Paola Gazzolo Assessore alla Difesa del suolo e della costa, Protezione civile e Politiche ambientali e della montagna Viale della Fiera, 8 40127 Bologna Email: assterr@regione.emilia-romagna.it Raffaele Donini Assessore ai Trasporti, Reti infrastrutture materiali e immateriali, Programmazione territoriale e Agenda digitale Viale Aldo Moro. 30 40127 Bologna Email: assmobilita@regione.emilia-romagna.it Milano, 18 Ottobre 2016 Prot. n. 183/2016 Oggetto: Una nuova strategia energetica nazionale dopo COP21 e altri temi d interesse per le Regioni Gentile Presidente, Gentili Assessori,

assorinnovabili è la prima associazione italiana in quanto a rappresentatività dei produttori di energia da fonti rinnovabili, con oltre 1.000 società, tra cui ENEL, EDISON, IREN, ERG, per un fatturato complessivo di oltre 10 miliardi di euro e 20.000 dipendenti (assorinnovabili.it). La conferenza internazionale di Parigi sul clima (COP21) ha rappresentato un fondamentale punto di svolta nella percezione della pericolosità dei cambiamenti climatici: per la prima volta la totalità dei Paesi ha concordato sull'urgenza di individuare soluzioni efficaci per contrastare le emissioni di CO2 su scala globale. Tuttavia, la CO2 e il cambiamento climatico non rappresentano l unico problema: secondo l Organizzazione Mondiale della Sanità, più di 3,7 milioni di morti premature all anno in tutto il mondo sono da imputare all inquinamento atmosferico derivante tra gli altri da polveri sottili, ozono e diossido di azoto. L Agenzia europea dell ambiente (Aea) stima che di questi, nel 2012, oltre 430.000 siano attribuibili all Europa e ben 84.400 all Italia, che è il Paese dell Unione Europea che segna il record di morti premature per l inquinamento dell aria. In questo preoccupante scenario, le energie rinnovabili hanno un ruolo strategico e costituiscono una soluzione poiché non producono né emissioni nocive né CO2. 2

assorinnovabili ha discusso in varie occasioni con i principali stakeholder i temi suddetti e a tal proposito si invia un documento che delinea come, ad avviso della scrivente Associazione, dovrebbe cambiare la politica energetica italiana dopo la COP21 (allegato 1). In tale quadro siamo convinti che le Regioni possano avere un ruolo molto importante nei confronti del Governo, a partire dall urgente legge di ratifica degli accordi di Parigi fino all adozione di una nuova strategia energetica nazionale basata sui seguenti punti: una maggiore e significativa elettrificazione dei consumi; la riduzione dell'uso delle fonti fossili maggiormente inquinanti; l ulteriore sviluppo delle fonti rinnovabili, le sole in grado di rendere - insieme all efficienza energetica - le economie più sostenibili e più indipendenti dal punto di vista dell'approvvigionamento. Con poche azioni mirate si potrebbero ottenere grandi risultati. Ad esempio valorizzando l utilizzo efficiente delle biomasse nazionali per produrre energia verde e biometano in sostituzione di carbone e petrolio importati da Paesi esteri per lo più instabili. Si dovrebbe poi incoraggiare ulteriormente la diffusione (oggi ostacolata) dei piccoli impianti FER e di microcogenerazione permettendo la creazione di reti private e la possibilità di fornire l'energia a più consumatori in loco. Occorre inoltre valutare il giusto mix tra una politica di incentivazione alle FER - equilibrata tra le esigenze del minor costo in assoluto e del minor costo per il sistema elettrico - e una politica di penalizzazione alle emissioni di CO2. Esistono anche alcune questioni specifiche su cui le Regioni potrebbero contribuire per lo sviluppo delle rinnovabili e dell efficienza energetica, nonché al miglioramento dell aria, quali: per quanto riguarda lo sviluppo delle rinnovabili e, in particolare, i nuovi impianti idroelettrici (allegati 2 e 3), la Regione Emilia Romagna, essendosi dimostrata un esempio virtuoso, potrebbe condividere le sue buone pratiche con le Regioni in difficoltà. Si tratta, in particolare, dell applicazione del nuovo obbligo, introdotto ai sensi dell articolo 4, commi 9, 10 e 11 del DM 23/06/16, per gli impianti idroelettrici che producono sulla base di una concessione di derivazione da corpo idrico, di fornire un attestazione rilasciata dalla autorità competente che accerti o confermi che il provvedimento di concessione non pregiudica il mantenimento o il raggiungimento degli obiettivi di qualità definiti per il corso d acqua interessato, così come disposto dall art. 96, comma 3 del D. Lgs. 152/06. Secondo tale articolo, è compito dell autorità concedente le Regioni, salvo i casi in cui queste ultime hanno delegato le Province - tenendo conto del parere delle autorità di bacino territorialmente competenti, decidere sulle sorti della richiesta di concessione, rilasciando o meno il provvedimento. 3

In alcune Regioni/casi si sta creando una situazione di incertezza dovuta al rimpallo tra le diverse autorità (Regioni/Province da un lato e autorità di bacino dall altro) che, interpellate dagli operatori, si negano alle loro richieste, adducendo una non chiara attribuzione di responsabilità. Se ulteriormente protratta, questa incertezza non potrà che provocare una dilatazione dei tempi del rilascio, che già da oggi paiono essere difficilmente compatibili con gli strettissimi termini a disposizione degli operatori per l accesso agli incentivi (entro la fine del mese di ottobre); promuovere la nostra proposta di articolo sull inserimento della micro-cogenerazione nell Ecobonus 65% per l efficienza energetica nella prossima Legge di Stabilità (allegato 4), anche alla luce del recente studio di Althesys (allegato 5) che ha stimato che, qualora ciò avvenisse nelle annualità 2017-2020, il beneficio netto (differenza tra benefici e costi) per il sistema Paese derivante dalla diffusione della micro-cogenerazione sarebbe di circa 79 milioni di euro, ovvero ben 1,8 euro per ogni euro di minor gettito fiscale. L inserimento della micro-cogenerazione nell Ecobonus avrebbe, infatti, un ulteriore impatto positivo (non stimato nello studio) nell ambito della Direttiva 2008/50/CE (qualità dell ariaambiente). Come sapete, il nostro Paese è infatti oggetto di procedure di infrazione da parte dell Unione Europea per il superamento dei valori limite di PM10 e biossido di azoto (NO2), procedure che potrebbero comportare pesanti sanzioni economiche. Come si può vedere nella figura che segue (ricavata dallo Studio Althesys, documento in allegato 5), nel 2015 le emissioni di PM10 nelle Regioni della Pianura Padana (Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna) hanno superato la soglia di 50 µg/m3 per più di 35 volte; simile la situazione per quanto riguarda il biossido di azoto (NO2), che ha visto nel 2014 ben 10 capoluoghi di provincia su 93 monitorati oltre il limite normativo di 40 µg/m3 come media annua. La diffusione della micro-cogenerazione - grazie alle ottime performance ambientali che caratterizzano tali soluzioni - condurrebbe ad una forte riduzione di entrambi i fattori inquinanti, con un minor rischio di esposizioni e concentrazioni degli stessi particolarmente dannosi per la salute, e potrebbe evitare o ridurre le sanzioni UE alle Regioni italiane coinvolte. 4

Per quanto sopra, la nostra proposta operativa è quella di costituire un tavolo di confronto per arrivare alla condivisione degli obiettivi di qualità dell aria e promuovere un convegno che divulghi i risultati e le azioni per un miglioramento dell ambiente e il contenimento del cambiamento climatico. Rimaniamo a disposizione per i necessari approfondimenti. L occasione è gradita per porgere cordiali saluti. Agostino Re Rebaudengo Presidente assorinnovabili 5

Regione Veneto Palazzo Balbi - Dorsoduro, 3901 30123 Venezia Alla cortese attenzione di Luca Zaia Presidente Palazzo Balbi - Dorsoduro, 3901 30123 Venezia Email: presidenza@regione.veneto.it Luca Coletto Assessore alla Sanità e Programmazione sociosanitaria Palazzo Balbi - Dorsoduro, 3901 30123 Venezia Email: assessore.coletto@regione.veneto.it Roberto Marcato Assessore allo Sviluppo economico ed energia Palazzo Balbi - Dorsoduro, 3901 30123 Venezia Email: assessore.marcato@regione.veneto.it Gianpaolo Bottacin Assessore all'ambiente e Protezione Civile Palazzo Balbi - Dorsoduro, 3901 30123 Venezia Email: assessore.bottacin@regione.veneto.it Elisa De Berti Assessore ai Lavori pubblici, Infrastrutture e Trasporti Palazzo Balbi - Dorsoduro, 3901 30123 Venezia Email: assessore.deberti@regione.veneto.it Milano, 18 Ottobre 2016 Prot. n. 184/2016 Oggetto: Una nuova strategia energetica nazionale dopo COP21 e altri temi d interesse per le Regioni Gentile Presidente, Gentili Assessori,

assorinnovabili è la prima associazione italiana in quanto a rappresentatività dei produttori di energia da fonti rinnovabili, con oltre 1.000 società, tra cui ENEL, EDISON, IREN, ERG, per un fatturato complessivo di oltre 10 miliardi di euro e 20.000 dipendenti (assorinnovabili.it). La conferenza internazionale di Parigi sul clima (COP21) ha rappresentato un fondamentale punto di svolta nella percezione della pericolosità dei cambiamenti climatici: per la prima volta la totalità dei Paesi ha concordato sull'urgenza di individuare soluzioni efficaci per contrastare le emissioni di CO2 su scala globale. Tuttavia, la CO2 e il cambiamento climatico non rappresentano l unico problema: secondo l Organizzazione Mondiale della Sanità, più di 3,7 milioni di morti premature all anno in tutto il mondo sono da imputare all inquinamento atmosferico derivante tra gli altri da polveri sottili, ozono e diossido di azoto. L Agenzia europea dell ambiente (Aea) stima che di questi, nel 2012, oltre 430.000 siano attribuibili all Europa e ben 84.400 all Italia, che è il Paese dell Unione Europea che segna il record di morti premature per l inquinamento dell aria. In questo preoccupante scenario, le energie rinnovabili hanno un ruolo strategico e costituiscono una soluzione poiché non producono né emissioni nocive né CO2. 2

assorinnovabili ha discusso in varie occasioni con i principali stakeholder i temi suddetti e a tal proposito si invia un documento che delinea come, ad avviso della scrivente Associazione, dovrebbe cambiare la politica energetica italiana dopo la COP21 (allegato 1). In tale quadro siamo convinti che le Regioni possano avere un ruolo molto importante nei confronti del Governo, a partire dall urgente legge di ratifica degli accordi di Parigi fino all adozione di una nuova strategia energetica nazionale basata sui seguenti punti: una maggiore e significativa elettrificazione dei consumi; la riduzione dell'uso delle fonti fossili maggiormente inquinanti; l ulteriore sviluppo delle fonti rinnovabili, le sole in grado di rendere - insieme all efficienza energetica - le economie più sostenibili e più indipendenti dal punto di vista dell'approvvigionamento. Con poche azioni mirate si potrebbero ottenere grandi risultati. Ad esempio valorizzando l utilizzo efficiente delle biomasse nazionali per produrre energia verde e biometano in sostituzione di carbone e petrolio importati da Paesi esteri per lo più instabili. Si dovrebbe poi incoraggiare ulteriormente la diffusione (oggi ostacolata) dei piccoli impianti FER e di microcogenerazione permettendo la creazione di reti private e la possibilità di fornire l'energia a più consumatori in loco. Occorre inoltre valutare il giusto mix tra una politica di incentivazione alle FER - equilibrata tra le esigenze del minor costo in assoluto e del minor costo per il sistema elettrico - e una politica di penalizzazione alle emissioni di CO2. Esistono anche alcune questioni specifiche su cui le Regioni potrebbero contribuire per lo sviluppo delle rinnovabili e dell efficienza energetica, nonché al miglioramento dell aria, quali: in primo luogo, vi segnaliamo un tema relativo ai nuovi impianti idroelettrici che stiamo monitorando attentamente nelle ultime settimane insieme al Ministero dello Sviluppo Economico (ALLEGATI 2 e 3). Si tratta del nuovo obbligo introdotto ai sensi dell articolo 4, ai commi 9, 10 e 11 del DM 23/06/16, per i soli impianti idroelettrici che producono sulla base di una concessione di derivazione da corpo idrico, di fornire un attestazione rilasciata dalla autorità competente che accerti o confermi che il provvedimento di concessione rilasciato non pregiudichi il mantenimento o il raggiungimento degli obiettivi di qualità definiti per il corso d acqua interessato, così come disposto dall art. 96, comma 3 del D. Lgs. 152/06. Secondo quanto disposto da tale articolo è compito delle autorità di bacino territorialmente competenti rilasciare proprio parere vincolante in ordine alla compatibilità della utilizzazione con le previsioni del Piano di tutela, ai fini del controllo sull'equilibrio del bilancio idrico o idrologico, ma è compito dell autorità concedente - in taluni casi sono le Regioni e in altri sono state ulteriormente delegate le Province - tenendo conto di tale parere, decidere sulle sorti della richiesta di concessione, rilasciando o meno il provvedimento. 3

Ciò al principio ha creato una situazione di incertezza che si è tradotta in un rimpallo tra le diverse autorità che, interpellate dagli operatori, si sono negate alle loro richieste, adducendo una non chiara attribuzione di responsabilità. Sebbene tale situazione sia stata in gran parte delle Regioni risolta, ci risulta che in Regione Veneto permangano ancora incertezze in merito alla competenza, che stanno ulteriormente ritardando il rilascio di tali attestazioni. È noto che in Regione Veneto solo di recente si è assistito al passaggio di competenze tra Regione e Provincie e ciò ha creato una situazione particolare: in molti casi è variata l Autorità competente per il rilascio del titolo concessorio, rispetto alla situazione al momento del conseguimento di quest ultimo, per cui non è ben chiaro chi possa essere il soggetto maggiormente legittimato al rilascio dell attestazione. Ciò di fatto ha esacerbato una situazione già di per se molto critica, e come si può facilmente intuire, sta generando forte preoccupazione tra gli operatori che vedono nella dilatazione dei tempi del rilascio che si protrae a tutt oggi, un impedimento difficilmente compatibile con gli strettissimi termini a disposizione degli operatori per l accesso agli incentivi (entro la fine del mese di ottobre). Il Ministero, anche a seguito di una segnalazione della scrivente, si è fatto parte diligente con il Coordinamento Regionale Energia affinché potessero essere superati i dubbi e agevolate le modalità di rilascio di tali attestazioni entro i termini previsti per la richiesta di incentivazione ai sensi del DM 23/06/2016. Invitiamo dunque la Regione Veneto e le sue Provincie a dirimere una volta per tutte la questione delle competenze e a voler rilasciare celermente tali attestazioni; promuovere la nostra proposta di articolo sull inserimento della micro-cogenerazione nell Ecobonus 65% per l efficienza energetica nella prossima Legge di Stabilità (allegato 4), anche alla luce del recente studio di Althesys (allegato 5) che ha stimato che, qualora ciò avvenisse nelle annualità 2017-2020, il beneficio netto (differenza tra benefici e costi) per il sistema Paese derivante dalla diffusione della micro-cogenerazione sarebbe di circa 79 milioni di euro, ovvero ben 1,8 euro per ogni euro di minor gettito fiscale. L inserimento della micro-cogenerazione nell Ecobonus avrebbe, infatti, un ulteriore impatto positivo (non stimato nello studio) nell ambito della Direttiva 2008/50/CE (qualità dell ariaambiente). Come sapete, il nostro Paese è infatti oggetto di procedure di infrazione da parte dell Unione Europea per il superamento dei valori limite di PM10 e biossido di azoto (NO2), procedure che potrebbero comportare pesanti sanzioni economiche. Come si può vedere nella figura che segue (ricavata dallo Studio Althesys, documento in allegato 5), nel 2015 le emissioni di PM10 nelle Regioni della Pianura Padana (Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna) hanno superato la soglia di 50 µg/m3 per più di 35 volte; simile la situazione per quanto riguarda il biossido di azoto (NO2), che ha visto nel 2014 ben 10 capoluoghi di provincia su 93 monitorati oltre il limite normativo di 40 µg/m3 come media annua. La diffusione della micro-cogenerazione - grazie alle ottime performance ambientali che caratterizzano tali soluzioni - condurrebbe ad una forte riduzione di entrambi i fattori inquinanti, con un minor rischio 4

di esposizioni e concentrazioni degli stessi particolarmente dannosi per la salute, e potrebbe evitare o ridurre le sanzioni UE alle Regioni italiane coinvolte. Per quanto sopra, la nostra proposta operativa è quella di costituire un tavolo di confronto per arrivare alla condivisione degli obiettivi di qualità dell aria e promuovere un convegno che divulghi i risultati e le azioni per un miglioramento dell ambiente e il contenimento del cambiamento climatico. Rimaniamo a disposizione per i necessari approfondimenti. L occasione è gradita per porgere cordiali saluti. Agostino Re Rebaudengo Presidente assorinnovabili 5

Regione Lombardia Piazza Città di Lombardia 1 20124 Milano Alla cortese attenzione di Roberto Maroni Presidente Piazza Città di Lombardia 1 20124 Milano Email: segreteria_presidente@regione.lombardia.it Giulio Gallera Assessore al Welfare Piazza Città di Lombardia 1 20124 Milano Email: giulio_gallera@regione.lombardia.it Claudia Maria Terzi Assessore all Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Piazza Città di Lombardia 1 20124 Milano Email: segreteria_assterzi@regione.lombardia.it Viviana Beccalossi Assessore al Territorio, Urbanistica, Difesa del suolo e Città Metropolitana Piazza Città di Lombardia 1 20124 Milano Email: viviana_beccalossi@regione.lombardia.it Milano, 18 Ottobre 2016 Prot. n. 185/2016 Oggetto: Una nuova strategia energetica nazionale dopo COP21 e altri temi d interesse per le Regioni Gentile Presidente, Gentili Assessori, assorinnovabili è la prima associazione italiana in quanto a rappresentatività dei produttori di energia da fonti rinnovabili, con oltre 1.000 società, tra cui ENEL, EDISON, IREN, ERG, per un fatturato complessivo di oltre 10 miliardi di euro e 20.000 dipendenti (assorinnovabili.it).

La conferenza internazionale di Parigi sul clima (COP21) ha rappresentato un fondamentale punto di svolta nella percezione della pericolosità dei cambiamenti climatici: per la prima volta la totalità dei Paesi ha concordato sull'urgenza di individuare soluzioni efficaci per contrastare le emissioni di CO 2 su scala globale. Tuttavia, la CO 2 e il cambiamento climatico non rappresentano l unico problema: secondo l Organizzazione Mondiale della Sanità, più di 3,7 milioni di morti premature all anno in tutto il mondo sono da imputare all inquinamento atmosferico derivante tra gli altri da polveri sottili, ozono e diossido di azoto. L Agenzia europea dell ambiente (Aea) stima che di questi, nel 2012, oltre 430.000 siano attribuibili all Europa e ben 84.400 all Italia, che è il Paese dell Unione Europea che segna il record di morti premature per l inquinamento dell aria. In questo preoccupante scenario, le energie rinnovabili hanno un ruolo strategico e costituiscono una soluzione poiché non producono né emissioni nocive né CO 2. assorinnovabili ha discusso in varie occasioni con i principali stakeholder i temi suddetti e a tal proposito si invia un documento che delinea come, ad avviso della scrivente Associazione, dovrebbe cambiare la politica energetica italiana dopo la COP21 (allegato 1). 2

In tale quadro siamo convinti che le Regioni possano avere un ruolo molto importante nei confronti del Governo, a partire dall urgente legge di ratifica degli accordi di Parigi fino all adozione di una nuova strategia energetica nazionale basata sui seguenti punti: una maggiore e significativa elettrificazione dei consumi; la riduzione dell'uso delle fonti fossili maggiormente inquinanti; l ulteriore sviluppo delle fonti rinnovabili, le sole in grado di rendere - insieme all efficienza energetica - le economie più sostenibili e più indipendenti dal punto di vista dell'approvvigionamento. Con poche azioni mirate si potrebbero ottenere grandi risultati. Ad esempio valorizzando l utilizzo efficiente delle biomasse nazionali per produrre energia verde e biometano in sostituzione di carbone e petrolio importati da Paesi esteri per lo più instabili. Si dovrebbe poi incoraggiare ulteriormente la diffusione (oggi ostacolata) dei piccoli impianti FER e di microcogenerazione permettendo la creazione di reti private e la possibilità di fornire l'energia a più consumatori in loco. Occorre inoltre valutare il giusto mix tra una politica di incentivazione alle FER - equilibrata tra le esigenze del minor costo in assoluto e del minor costo per il sistema elettrico - e una politica di penalizzazione alle emissioni di CO 2. Esistono anche alcune questioni specifiche su cui le Regioni potrebbero contribuire per lo sviluppo delle rinnovabili e dell efficienza energetica, nonché al miglioramento dell aria, quali: per quanto riguarda lo sviluppo delle rinnovabili e, in particolare, i nuovi impianti idroelettrici (allegati 2 e 3), la Regione Lombardia, essendosi dimostrata un esempio virtuoso, potrebbe condividere le sue buone pratiche con le Regioni in difficoltà. Si tratta, in particolare, dell applicazione del nuovo obbligo, introdotto ai sensi dell articolo 4, commi 9, 10 e 11 del DM 23/06/16, per gli impianti idroelettrici che producono sulla base di una concessione di derivazione da corpo idrico, di fornire un attestazione rilasciata dalla autorità competente che accerti o confermi che il provvedimento di concessione non pregiudica il mantenimento o il raggiungimento degli obiettivi di qualità definiti per il corso d acqua interessato, così come disposto dall art. 96, comma 3 del D. Lgs. 152/06. Secondo tale articolo, è compito dell autorità concedente le Regioni, salvo i casi in cui queste ultime hanno delegato le Province - tenendo conto del parere delle autorità di bacino territorialmente competenti, decidere sulle sorti della richiesta di concessione, rilasciando o meno il provvedimento. In alcune Regioni/casi si sta creando una situazione di incertezza dovuta al rimpallo tra le diverse autorità (Regioni/Province da un lato e autorità di bacino dall altro) che, interpellate dagli operatori, si negano alle loro richieste, adducendo una non chiara attribuzione di responsabilità. 3

Se ulteriormente protratta, questa incertezza non potrà che provocare una dilatazione dei tempi del rilascio, che già da oggi paiono essere difficilmente compatibili con gli strettissimi termini a disposizione degli operatori per l accesso agli incentivi (entro la fine del mese di ottobre); promuovere la nostra proposta di articolo sull inserimento della micro-cogenerazione nell Ecobonus 65% per l efficienza energetica nella prossima Legge di Stabilità (allegato 4), anche alla luce del recente studio di Althesys (allegato 5) che ha stimato che, qualora ciò avvenisse nelle annualità 2017-2020, il beneficio netto (differenza tra benefici e costi) per il sistema Paese derivante dalla diffusione della micro-cogenerazione sarebbe di circa 79 milioni di euro, ovvero ben 1,8 euro per ogni euro di minor gettito fiscale. L inserimento della micro-cogenerazione nell Ecobonus avrebbe, infatti, un ulteriore impatto positivo (non stimato nello studio) nell ambito della Direttiva 2008/50/CE (qualità dell ariaambiente). Come sapete, il nostro Paese è infatti oggetto di procedure di infrazione da parte dell Unione Europea per il superamento dei valori limite di PM10 e biossido di azoto (NO2), procedure che potrebbero comportare pesanti sanzioni economiche. Come si può vedere nella figura che segue (ricavata dallo Studio Althesys, documento in allegato 5), nel 2015 le emissioni di PM10 nelle Regioni della Pianura Padana (Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna) hanno superato la soglia di 50 µg/m3 per più di 35 volte; simile la situazione per quanto riguarda il biossido di azoto (NO2), che ha visto nel 2014 ben 10 capoluoghi di provincia su 93 monitorati oltre il limite normativo di 40 µg/m3 come media annua. La diffusione della micro-cogenerazione - grazie alle ottime performance ambientali che caratterizzano tali soluzioni - condurrebbe ad una forte riduzione di entrambi i fattori inquinanti, con un minor rischio di esposizioni e concentrazioni degli stessi particolarmente dannosi per la salute, e potrebbe evitare o ridurre le sanzioni UE alle Regioni italiane coinvolte. 4

Per quanto sopra, la nostra proposta operativa è quella di costituire un tavolo di confronto per arrivare alla condivisione degli obiettivi di qualità dell aria e promuovere un convegno che divulghi i risultati e le azioni per un miglioramento dell ambiente e il contenimento del cambiamento climatico. Rimaniamo a disposizione per i necessari approfondimenti. L occasione è gradita per porgere cordiali saluti. Agostino Re Rebaudengo Presidente assorinnovabili 5