Il Servizio di Prevenzione e Protezione: il punto sull R.S.P.P. numero

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Il Servizio di Prevenzione e Protezione: il punto sull R.S.P.P. numero 2 2018 Copyright 2018 BETAM Technology Tutti i diritti riservati

IL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE: IL PUNTO SULL R.S.P.P. Una efficace organizzazione aziendale in materia di Salute e Sicurezza sul Lavoro non può prescindere da due elementi: la sensibilità del Datore di Lavoro in merito a queste t e m a t i c h e e, c o m e c o n s e g u e n z a d i r e t t a, l a presenza di un Servizio di Prevenzione e Protezione efficiente. E il Responsabile del Servizio, f i g u r a i n t r o d o t t a nell ordinamento per la prima volta con il famoso Decreto L e g i s l a t i v o 6 2 6 d e l 1 9 settembre 1994 (articoli 2, 4 e 8) e sviluppata in seguito con il Decreto Legislativo 81/08 Testo Unico in materia di Salute e Sicurezza, ne è la massima espressione, dovendo organizzare e svolgere tutti i compiti previsti dalla normativa specifica. A q u e s t o p r o p o s i t o v a s o t t o l i n e a t o c h e i l Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione brevemente indicato come R.S.P.P. il quale può essere una figura sia esterna che interna alla azienda, a volte anche il Datore di Lavoro stesso, in funzione delle caratteristiche dei luoghi di lavoro e della attività svolta è un consulente in possesso di requisiti ben precisi, che instaura un vero e proprio rapporto collaborativo con il datore di lavoro e come tale possono instaurarsi dinamiche tali per cui il datore di lavoro può dover anche revocare il mandato al R.S.P.P. o, viceversa, quest ultimo può in qualunque m o m e n t o dimettersi dall incarico con i soli limiti posti eventualmente da vincoli contrattuali. NOMINA Vediamo anzitutto gli aspetti che riguardano la nomina di un R.S.P.P. la cui presenza - è bene precisarlo subito risulta assolutamente obbligatoria in tutti i luoghi di lavoro in cui f i g u r a n o l a v o r a t o r i, indipendentemente dalle dimensioni o dal settore di appartenenza. La nomina del R.S.P.P. è uno dei pochissimi obblighi che il Datore di Lavoro non può delegare, anche se capita a volte di imbattersi in incarichi f i r m ati d a D i r i g e n t i c o n Deleghe prevenzionistiche o da Direttori vari: è bene s o t t o l i n e a r e c h e q u e s t e designazioni non rispettano la 2-6

previsione legislativa con le possibili conseguenze del caso. Sempre in tema di nomina risulta importante soffermarsi sui requisiti e le caratteristiche d e l R. S. P. P., c h e d e v o n o r i s p o n d e r e i n t e m a d i formazione e di aggiornamento a quanto prevede l Accordo Stato-Regioni del 7 Luglio 2016 (ex Accordo Stato-Regioni del 22 gennaio 2006) oltre che s o t t o i l p r o f i l o d e l l a competenza e dell esperienza. E doveroso a questo punto introdurre un argomento spinoso, che riguarda la mancata formazione del Datore di Lavoro in tema di Salute e Sicurezza, o meglio per essere più precisi la mancanza di un obbligo formativo per il Datore di Lavoro, il quale ha un debito di sicurezza nei confronti dei lavoratori penalmente rilevante, deve provvedere alla loro formazione ma purtroppo non conosce spesso, lui per primo, la normativa. E una questione d a t e m p o o g g e t t o d i discussione ma che non ha ancora, colpevolmente, trovato una soluzione accettabile. Quindi il Datore di Lavoro, il più delle volte all oscuro di quanto prevedano leggi e norme di riferimento (come già detto in l a r g a p a r t e s a n z i o n a t e penalmente) si affida sovente a figure di dubbia professionalità non in possesso dei requisiti previsti, esponendosi a un d u p l i c e r i s c h i o, q u e l l o direttamente derivante dai c o m p o r t a m e n t i d e l professionista (R.S.P.P.) e quello che discende dal fatto di averlo individuato e scelto lui (culpa in eligendo). Quindi affidarsi ad una figura c h e p o s s a g a r a n t i r e u n p e r c o r s o p r o f e s s i o n a l e credibile e che sia in possesso dei requisiti è fondamentale per poter procedere nella giusta direzione (un esempio t r a i t a n t i è c o s t i t u i t o dall iscrizione ai Registri Professionali, elenchi introdotti con la Legge 4/2013, non obbligatori, ma comunque in grado di garantire un ottimo livello di professionalità). REVOCA E DIMISSIONI Allo stesso modo, un Datore di Lavoro può trovarsi nella condizione di dover destituire d a l l i n c a r i c o l R. S. P. P. i n p r e c e d e n z a n o m i n a t o (addirittura anche destituire se stesso qualora i compiti dell R.S.P.P. siano direttamente svolti dal Datore di Lavoro), v a l u t a n d o s e m p r e preventivamente i tempi per p o t e r i n s e r i re u n n u o v o consulente, la caratteristiche e i r e q u i s i t i d e l n u o v o professionista e le modalità di t r a s f e r i m e n t o d e l l e informazioni. Come per la nomina, che deve essere formalizzata con atto s c r i t t o b i l a t e r a l e, controfirmato dalle parti e recante data certa, anche la cessazione del rapporto sia in caso di revoca che in caso di dimissioni, d e v e e s s e r e formalizzata secondo alcuni precisi canoni. E consigliabile quindi affidarsi sempre, in alternativa, alla 3-6

classica raccomandata con ricevuta di ritorno o alla PEC (si r a m m e n t a c h e l e comunicazioni con posta elettronica certificata hanno valore sono se sia il mittente che il destinatario risultano certificati: gli invii da una PEC ad una casella email comune non soddisfano i requisiti previsti) AGGIORNAMENTI DOCUMENTALI Va da sé a questo punto che il c a m b i o d e l n o m i n ativo dell R.S.P.P., comporta i n e v i t a b i l m e n t e o b b l i g a t o r i a m e n t e l aggiornamento del D.V.R. c o s ì c o m e p r e v e d e i l combinato disposto degli articoli numero 28 comma 2 lettera e) e numero 29 comma 3, entrambi estratti del Decreto Legislativo 81 del 9 a p r i l e 2 0 0 8 ( c h e risparmio ai lettori, i q u a l i p o s s o n o facilmente consultarli e tramite le fonti a disposizione in rete). CARATTERISTICHE Come già accennato, la figura del R.S.P.P. può essere interna alla azienda oppure affidata ad un professionista esterno, con il perimetro dei compiti da s v o l g e r e b e n d e f i n i t o dall articolo 33 dell 81/08. L articolo 31 individua invece le realtà in cui non risulta possibile rivolgersi ad un c o n s u l e n t e e s t e r n o m a bisogna necessariamente incaricare un R.S.P.P. internamente, ad esempio nelle aziende a rischio di incidente rilevante o p p u r e n e l l e a z i e n d e industriali con più di 200 lavoratori, oppure ancora nelle centrali termoelettriche e via d i s c o r r e n d o ( è s e m p r e comunque consigliabile, a parere di chi scrive, nominare un Responsabile del Servizio Interno laddove si configuri la necessità di seguire processi i n d u s t r i a l i o q u a n d o l a complessità delle attività r i c h i e d a u n a p r e s e n z a costante). RESPONSABILITA Premesso ciò, che l R.S.P.P. sia un consulente esterno, oppure sia un lavoratore interno alla azienda, le responsabilità prevenzionistiche non cambiano. L e s c u r s u s, c o m e ricordato, fa risalire la figura del R.S.P.P. al Decreto Legislativo 626 4-6

del 1994 il quale tuttavia c u r i o s a m e n t e n e l t e s t o originario non prevedeva particolari capacità, attitudini o requisiti professionali, con il risultato che la giurisprudenza nei primi anni ha sempre e s c l u s o p a r t i c o l a r i responsabilità del R.S.P.P. s u s c i t a n d o c r e s c e n t i perplessità in ambito Europeo (il D.Lgs. 626/94 era una legge di recepimento delle Direttive Comunitarie in materia di Salute e Sicurezza sul Lavoro). La conseguenza è stata la c o n d a n n a n e i c o n f r o n t i dell Italia da parte della Corte Europea, la Sentenza della V Corte numero C-49/00 del 15 novembre 2001, che ha obbligato il Governo ad emettere nel 2003 il famoso D e c r e t o R. S. P. P. modificando la normativa e rafforzando notevolmente ruolo e responsabilità del R.S.P.P., che da allora sono rimasti praticamente inalterati. A d o g g i q u i n d i, l a responsabilità di un R.S.P.P. (responsabilità oggettiva colpa professionale per errata o mancante valutazione dei rischi) nel caso non abbia s v o l t o i p r o p r i c o m p i t i adeguatamente, non è più in dubbio; anche se va ricordato che non sono mai imputabili responsabilità all R.S.P.P. nel caso di reati di pericolo, ma unicamente in occasione di reati di danno. In altre parole se da una ispezione dovesse emergere una non conformità o una i r re g o l a r i t à, t u tt o c i ò comporterebbe sanzioni solo ed esclusivamente per il Datore di Lavoro. La corresponsabilità tra Datore di Lavoro e R.S.P.P. con il possibile coinvolgimento di quest ultimo in caso di omessa o errata valutazione dei rischi, sarà invece inevitabile in caso di infortunio. BETAM Technology 5-6

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