ALLEGATO 1.A EMISSIONI IN ATMOSFERA DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE ALLE EMISSIONI IN ATMOSFERA EX. ART. 269 D. Lgs. 152/2006 Verifica di VIA Impianto IPPC SEDAMYL S.p.A. Comune BUSCA Data Il legale rappresentante Il tecnico abilitato
INDICE PREMESSA... 3 1 MAPPA CATASTALE... 4 2 PLANIMETRIA DI STABILIMENTO... 4 3 TAVOLE GRAFICHE... 4 4 RELAZIONE TECNICA DEL PROGETTO... 5 4.1 I PRODOTTI... 5 4.2 CICLO LAVORATIVO... 5 4.3 SCHEMA DI FLUSSO... 8 4.4 ELENCO FASI... 8 FASE 1 CENTRALE DI COGENERAZIONE CHP3... ERRORE. IL SEGNALIBRO NON È DEFINITO. 1.1 TIPO, CARATTERISTICHE E QUANTITATIVO DI OGNI MATERIALE... 8 1.2 DESCRIZIONE DELLA FASE.... 9 1.3 DURATA E MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DELLA FASE... 9 1.4 DESCRIZIONE DELL IMPIANTO... Errore. Il segnalibro non è definito. 1.5 TEMPI PER IL REGIME... 9 1.6 TEMPI EMISSIONI IN ATMOSFERA... 10 1.7 MATERIALI ESCLUSI GLI EFFLUENTI... 10 1.8 CARATTERISTICHE DEGLI EFFLUENTI... 10 1.9 EFFLUENTI... 11 1.13 CARATTERISTICHE DI OGNI PUNTO DI EMISSIONE IN ATMOSFERA E DEI RELATIVI EFFLUENTI... 11 RIF. 4.4. QUADRO EMISSIVO... 13
PREMESSA La presente relazione viene redatta ai fini della domanda di autorizzazione alle emissioni in atmosfera, ai sensi dell art. 269 del D. Lgs. 152/2006, per il nuovo impianto: NUOVA CENTRALE DI COGENERAZIONE CHP4 Da realizzarsi nell arco temporale dei futuri 5 anni di vigenza dell AIA. Per specifica richiesta della Provincia di Cuneo, l indice della relazione seguente è conforme a quanto precisato nella Circolare 16/ECO del 4 ottobre 1988 della Regione Piemonte, inerente le procedure relative agli adempimenti amministrativi in materia di inquinamento atmosferico ex D. Lgs 152/2006. Si precisa che le attività in progetto non rientrano tra quelle di cui all art. 275 del D.Lgs 152/2006.
1 MAPPA CATASTALE Si rimanda alla tavola grafica n. 1 del progetto. 2 PLANIMETRIA DI STABILIMENTO Si rimanda alla tavola grafica n. 2 e n. 3 del progetto. 3 TAVOLE GRAFICHE Si rimanda alle tavole grafiche allegate al progetto, in particolare: Tavola 4 Linea di macinazione UR30: pianta e prospetti Tavola 5 Linea di macinazione UR30: sezioni Tavola 6 planimetria dei punti di emissione Schema 11 P&Id linea macinazione UR30
4 RELAZIONE TECNICA DEL PROGETTO 4.1 I PRODOTTI Indicazione per ogni prodotto: della tipologia, dell'eventuale nome commerciale e dei quantitativi annui. I nuovi impianti previsti dal presente progetto forniranno i seguenti prodotti: PRODOTTO: Farina La nuova linea UR30 sarà in grado di processare circa -- ton/h di grano con la conseguente produzione di circa -- ton/h di farina. La produzione annua prevista per il nuovo mulino è di --- ton/anno (presupponendo un ciclo lavorativo continuo di 365 gg/anno). PRODOTTO: Crusca La nuova linea UR30 sarà in grado di processare circa -- ton/h di grano con la conseguente produzione di circa - ton/h di crusca. La produzione annua prevista per il nuovo mulino è di --- ton/anno (presupponendo un ciclo lavorativo continuo di 365 gg/anno). 4.2 CICLO LAVORATIVO Descrizione del ciclo lavorativo svolto complessivamente nell impianto. La Sedamyl, sorta come distilleria di frutta, cresciuta gradualmente, negli anni '80, ha iniziato la diversificazione dei processi di trasformazione del grano per produrre amido, proteine, sciroppo di glucosio e alcool. Dati riassuntivi: a) Industria tipo: settore agro-industriale b) Materia prima: grano c) Prodotti finali (Stabilimento di Saluzzo): Proteine, sciroppi di glucosio, amido, alcool Impiantistica
La Sedamyl ha impianti moderni, tecnologicamente avanzati, integrati in un sistema di controllo centralizzato (in grado di monitorare costantemente il processo produttivo), che permettono di garantire il livello di qualità richiesto. L'area totale delle istallazioni a Busca ricopre circa 35.000 metri quadrati. Fasi produttive Nello schema a blocchi seguente sono schematizzate a grandi linee le varie fasi del ciclo produttivo della Sedamyl Spa. 4.2.1 RICEVIMENTO STOCCAGGIO GRANO La materia prima, lavorata nello stabilimento, è il grano (o frumento tenero). L approvvigionamento avviene normalmente tramite trasporto ferroviario. Ogni settimana riforniscono lo stabilimento circa 5 convogli ferroviari composti da 19 vagoni di grano. Con la nuova linea di macinazione aumenteranno. I vagoni scaricano il prodotto in due fosse (tre con il nuovo progetto) dalle quali viene trasportato per mezzo di un nastro trasportatore e degli elevatori a tazze nei silos di stoccaggio. All interno dello stabilimento ci sono silos per lo stoccaggio del grano. Saranno installati nuovi sili. Varie coclee di estrazione confluiscono in un elevatore a tazze che manda il grano ai mulini per la macinazione. Il nuovo progetto prevede un aumento della capacità di scarico e di stoccaggio, pertanto è prevista la realizzazione di una nuova fossa di scarico e la realizzazione di sili di stoccaggio. 4.2.2 PRODUZIONE FARINA La produzione attuale è di -- ton/h, ma lo stabilimento di Saluzzo necessita per il suo intero ciclo produttivo di -- ton/h di farina. Questo fabbisogno è coperto dalla produzione di farina di Busca e il rimanente è coperto dall acquisto dai mulini della Provincia di Cuneo e di Torino. L azienda ha pertanto pensato alla realizzazione della terza linea di macinatura del grano per essere autosufficiente per l approvvigionamento della farina e per ridurne i suoi costi di trasporto, in quanto la filiale è più corta (tratto di trasporto su gomma è minore, solo tragitto Busca Saluzzo). Il processo di macinazione si suddivide nelle seguenti fasi:
- Prepulitura - Pulitura - Condizionamento - Macinazione grossolana su laminatoi - Macinazione finale su mulini a impatto. PREPULITURA E la prima operazione del processo. In questa fase vengono eliminate parte delle impurità attraverso un vibrosetaccio e una tarara. PULITURA Passaggio successivo alla prepulitura. In questa fase del processo si eliminano tutte le impurità presenti, attraverso l utilizzo di una pulitrice intensiva e una tarara, durante questa operazione si separano gli scarti del grano. CONDIZIONAMENTO Dopo la pulitura si passa alla fase di condizionamento dove si aggiunge dell acqua al grano con una bagnagrano a dosatura calibrata e lo si lascia riposare in appositi silos per il tempo necessario alla cariosside di assorbire l acqua. MACINAZIONE E la fase successiva al condizionamento. Il grano subisce una prima macinatura a mezzo di laminatoi e successivamente una setacciatura per separare la farina dal prodotto grossolano. Seguono ulteriori passaggi in mulini ad impatto, macchine di grande potenza che hanno il compito di sfruttare la forza centrifuga per ottenere una macinazione omogenea. Nell impianto sono presenti due macchine di questo tipo in grado di ottenere una granulometria inferiore ai 200 µm. Successivamente, a mezzo di Plansichters, la parte più fine viene divisa da quella più fibrosa. Tutto il circuito è messo in depressione da un grosso aspiratore con cicloni e un filtro a maniche finale. La farina così ottenuta può essere inviata agli appositi sili di stoccaggio mediante un trasporto pneumatico. Allo stesso modo crusca e farinaccio vengono inviati nel capannone di stoccaggio sfusi.
4.2.3 STOCCAGGIO FARINA E CO-PRODOTTI La farina viene trasportata con un trasporto pneumatico direttamente nei sili di stoccaggio detti fariniere. Da qui viene caricata in autocisterne che la trasportano allo stabilimento di Saluzzo. I camion vengono caricati dall alto posizionandosi sotto i silos di stoccaggio. I sottoprodotti della macinazione vengono stoccati in un capannone, da cui vengono caricati sui camion, tramite una pala meccanica. 4.3 SCHEMA DI FLUSSO Schema di flusso del ciclo lavorativo, suddiviso in fasi, con individuazione di ogni singola fase anche se presente più volte nella stessa configurazione o temporaneamente inattiva, in cui le materie prime e/o gli intermedi e/o gli ausiliari di lavorazione vengono, in modo continuo o discontinuo, estratti, trasformati, combusti, movimentati, miscelati, utilizzati, stoccati, ecc. e completo di indicazione dei punti di emissione contrassegnati con numero progressivo. Si rimanda allo SCHEMA n. 11 del progetto, rappresentativo del ciclo di produzione della Sedamyl di Saluzzo, con indicazione dei punti di emissione in atmosfera. 4.4 ELENCO FASI Elenco delle fasi individuate (la centrale termica o comunque i generatori di calore indiretto presenti nell'impianto devono essere descritti come fase a se stante) Ai fini della presente relazione sulle emissioni in atmosfera, il progetto può essere riassunto nella: FASE 1 LINEA DI MACINAZIONE UR30 Ù 1.1 LINEA DI MACINAZIONE UR30
1.2 TIPO, CARATTERISTICHE E QUANTITATIVO DI OGNI MATERIALE (ivi compresi i combustibili) avviato, nell'ora e nel giorno alla fase rif. 4.4.1 della Circolare 16/ECO QUANTITA ORARIA DI GRANO MACINATO: -- ton/h (attuali)+ -- ton/h. 1.3 DESCRIZIONE DELLA FASE. rif. 4.4.2 della Circolare 16/ECO La nuova linea di macinazione UR30 comprenderà le seguenti apparecchiature principali: n 1 fossa di scarico; n 4 sili di stoccaggio del grano (capacità complessiva di stoccaggio 4800 ton); n 1 linea di macinazione compresa di: - n 1 linea di pulitura. - n 1 linea di condizionamento; - n 1 linea di macinazione; accessori vari, quali strumentazione di controllo ubicati in sala controllo già esistente; sala quadri elettrici. 1.4 DURATA E MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DELLA FASE specificando ore/giorno, giorni/sett., sett./anno, e se continuo o discontinuo. rif. 4.4.3 della Circolare 16/ECO La LINEA DI MACINAZIONE UR30 sarà attiva a ciclo continuo, 24h/giorno, 7giorni/sett., 52sett./anno, perché la produzione della Sedamyl è a ciclo continuo. 1.5 TEMPI PER IL REGIME
rif. 4.4.4 della Circolare 16/ECO Tempi necessari per il raggiungimento del regime di funzionamento e per l interruzione dell esercizio dell impianto. La macchina ultrarotor necessita di circa 15 minuti per il raggiungimento del regime di funzionamento. L interruzione d esercizio dell impianto potrà avvenire immediatamente. 1.6 TEMPI EMISSIONI IN ATMOSFERA rif. 4.4.5 della Circolare 16/ECO Tempi necessari perché cessino le emissioni in atmosfera dopo l interruzione dell esercizio dell impianto. Il tempo che intercorre tra l istante d interruzione dell esercizio e la cessazione del rilascio di emissioni in atmosfera è immediata. 1.7 MATERIALI ESCLUSI GLI EFFLUENTI rif. 4.4.6 della Circolare 16/ECO Tipo, caratteristiche e quantitativo di ogni materiale derivante nell ora e nel giorno della fase, indicando per ognuno la destinazione, escludendo gli effluenti (fumi, gas, polveri, ecc.) in quanto specificatamente richiesti al punto 4.4.8. Vengono prodotte circa -- ton/h di farina, poi stoccata in appositi sili e pronta a esser successivamente trasportata tramite camion allo stabilimento di Saluzzo per le successive trasformazioni del prodotto. 1.8 CARATTERISTICHE DEGLI EFFLUENTI rif. 4.4.7 della Circolare 16/ECO Caratteristiche degli effluenti (fumi, gas, polveri,ecc.) derivanti dalla fase nelle più gravose condizioni di esercizio indicando: - portata in volume in m3/h a 0 C e 0,101 MPa - temperatura in gradi C - concentrazione in mg/m3 a 0 C e 0,101 MPa di ogni sostanza contenuta negli effluenti Per i dati sopra descritti occorre indicare se sono stati ricavati da misure (in questo caso allegare copia dei certificati analitici) ovvero ricavati mediante calcolo teorico (e in questo caso indicare il procedimento di calcolo).
Si rimanda alla tavola grafica n. 9 per la planimetria dei punti di emissione in atmosfera della Sedamyl di Saluzzo aggiornata con i nuovi punti di emissione in progetto. La numerazione dei camini è stata aggiornata. Vedi quadro emissivo allegato riassuntivo della Sedamyl Spa di Busca. Si riporta di seguito una tabella riassuntiva dei dati richiesti. ----- Di seguito Riportiamo I dati del camino 23 che convoglia le emissioni captate dalle fosse di scarico del grano ---- Si evidenzia che le macchine impiegate rappresenteranno la Migliore Tecnologia Disponibile sul mercato per questa tipologia di utilizzo. 1.9 EFFLUENTI rif. 4.4.8 della Circolare 16/ECO Indicare se gli effluenti derivanti dalla fase sono: utilizzati o avviati in altre fasi (in questo caso precisare quali fasi e passare alla descrizione della successiva fase individuata) avviati ad impianti o sistema di abbattimento (in questo caso passare al punto 4.4.10. e successivi) avviati direttamente in atmosfera (in questo caso passare al punto 4.4.13. e successivi) altro: specificare (ad es. avviati in ambiente di lavoro) Gli effluenti del camino n. 19, del n. 20, del n. 21, del n.22 e del camino n. 23 verranno avviati in atmosfera dopo esser passati nel sistema di abbattimento previsto 1.13 CARATTERISTICHE PUNTI DI EMISSIONE IN ATMOSFERA E DEI RELATIVI EFFLUENTI rif. 4.4.13 della Circolare 16/ECO Per ogni punto emissione dovrà essere indicato:
altezza rispetto al piano campagna in m diametro interno allo sbocco in m o sezione interna allo sbocco in m x m; se la direzione del flusso allo sbocco è orizzontale o verticale; eventuali altre fasi i cui effluenti sono smaltiti attraverso il punto di emissione descritto, precisando la denominazione delle fasi e loro riferimento numerico; durata e frequenza delle emissioni; caratteristiche delle emissioni nelle più gravose condizioni di esercizio, indicando: portata in volume m3/h a 0 C e 0,101 M Pa temperatura allo sbocco in gradi C velocità allo sbocco in m/sec. concentrazione in mg/m3 a 0 C e 0,101 M Pa di ognuna delle sostanze emesse in atmosfera Per i dati sopra richiesti occorre indicare se sono stati ricavati da misure (e in questo caso allegare copia dei certificati analitici) ovvero ricavati mediante calcolo teorico (e in questo caso indicare il procedimento di calcolo). Si riporta di seguito una tabella riassuntiva dei dati richiesti ricavati mediante calcolo teorico.
RIF. 4.4. QUADRO EMISSIVO rif. 4.4.14 della Circolare 16/ECO Si riporta di seguito un bilancio della nuova linea di macinazione UR30 in progetto, verificato rispetto alla situazione attuale, in termini di limiti di emissione. Vediamo qui evidenziata la differenza tra situazione attuale e previsione futura. valori emissivi calcolati sono quelli riportati dalla somma delle singole emissioni attualmente autorizzate in AIA dei valori degli autocontrolli periodici eseguiti per l anno 2011. Tale tabella è già stata presentata in fase di domanda di rinnovo AIA presentata il 30/04/2012. Emissioni in aria Flusso di massa (Kg/h) NO x CO Polveri Situazione attuale(da autocontrolli) Totale 0,078 0,99 0,13 Situazione futura (presunta) Totale 0,94 DIFFERENZA TRA FUTURO E ATTUALE 0,078 0,99 1,07 *fino al 30/09/2012
Tabella dei calcoli esplicitati PORTATA ORE/ANNO PARAMETRI DI COMBUSTIONE FONTE DENOMINAZIONE CAMINO CO NO x POLVERI COV AUTOCONTROLLI [Nm3/h] [h] [mg/nm3] [t/anno] [mg/nm3] [t/anno] [mg/nm3] [t/anno] [mg/nm3] [t/anno] Molino UR10 9245 1 (macinazione linea B) 8400 <0.18 0.013 10/05/2011 Trasporto pneumatico 13406 2 al molino UR10(linea B) 8400 1,01 0,109 10/05/2011 Essicatore distiller 3 7865 8000 138,3 8,701 10,9 0,685 15,87 0,998 9.4 0.59 10/05/2011 Pre-pulitura e prima 8777 4 pulitura (linea B) 8400 0,22 0.021 10/05/2011 Macinazione scarti e 5389 5 pulitura linea B 8400 1,82 0.110 10/05/2011 Molino UR20 19091 8 8400 (macinazione linea C) <0,24 0.038 10/05/2011 Trasporto pneumatico 9 8400 linea C 6358 <0,23 0.012 10/05/2011 Prima pulitura linea C 10 11336 8400 0,5 0.063 10/05/2011 Aspirazione locale per 10/05/2011 11 8400 0,54 0.040 pulizia macchine 4536 Fariniera 12 2114 8400 <0,26 0.005 10/05/2011 Flusso massa TOT 8,701 TOT 0,685 TOT 1,107 TOT 0,59 kg/h kg/g kg/h kg/g kg/h kg/g kg/h kg/g Flusso di massa 0,99 23,84 0,078 1,87 0,13 3,03 0.07 1.62