TUTTE LE POSSIBILITA DEL REALE
Bisognerebbe fare un esperimento Dici? Di tutti i semi che vanno a terra, di quei pochi che diventano alberi Bisognerebbe sapere quali sono E come? Eh, come Non so. Ma, ammesso che Allora? Seminare solo quelli. Buttar via gli altri Per fare? Eh, come, per vedere se diventano alberi tutti E tu cosa credi? Credo di no, che solo alcuni di quelli diventerebbero albero E perché? Il fenomeno di diventar albero consiste in una selezione
Ma se tu lo sai prima, a parte come fare per saperlo, la selezione sarebbe già fatta Ma no. Una selezione vera. Tra vere opportunità Non capisco Se tu li butti via, quelli non hanno nessuna opportunità. La selezione avviene tra quelli che hanno l opportunità. Secondo certe regole, secondo certe proporzioni Le stesse, tutte le volte? Non lo so. Ma metti, quelli che non diventano alberi. È anche quello un aspetto del reale Cioè? Il reale è che sparpagliando i semi qualcuno diventa albero e qualcun altro no. Quello è il fenomeno. E non che tu selezioni, semini e diventano alberi tutti E perché non è un fenomeno?
No. È un artefatto. Un esperienza di laboratorio. Un finto reale. Capisci. Alcuni semi, in natura, partecipando al fenomeno della semina, si aspettano di non diventare albero. E lo pretendono, giustamente. Perché non è possibile che diventino alberi tutti Meglio, no? E che sei un seme? Non lo so cos è meglio per un seme. Se farsi o no albero. Ma il problema è un altro Quale? Che l evento reale è, insieme, farsi albero e non farsi albero. Cioè, in quest evento, perché sia proprio questo, si devono presentare tutt e due i casi Vuoi dire, secondo la loro probabilità? La probabilità. Una parola per sciacquarsi la bocca Che vuoi dire?
Che quando tu compri il biglietto della lotteria vinci e non vinci Io non vinco mai No, contemporaneamente, allo stesso tempo, vinci e non vinci E allora perché la gente non fa in modo che ogni volta vinca? Ma vince, ogni volta. Mi stai prendendo per il culo? E però, contemporaneamente, pure non vince Tu vinci, e tu non vinci. Simultaneamente. È così? È così Uno che vince e uno che non vince No. Uno che vince e tanti che non vincono Secondo la probabilità No. Secondo la situazione di quel particolare caso
Vuoi dire che la probabilità non esiste? Voglio dire che gli eventi non sono obbligati a seguirla. La probabilità viene dopo. Cioè se tu hai vinto e cento di te non hanno vinto, il rapporto vincita/ non vincita dell evento è di 1 a 100. In quel caso Tipo la probabilità No. limitatamente a quel caso. E poi viene dopo. L idea di probabilità tende a ribaltare il dopo col prima. Come nell esperimento dei semi. Sapere prima quelli che diventerebbero alberi Ma, scusa, tornando alla lotteria. Tu vinci o non vinci. Non è che tu vinci e non vinci, o, come hai detto, molti tu non vincono, contemporaneamente. Insomma, dopo una qualunque lotteria, io vedrei il tu che ha vinto o uno di quelli che non ha vinto. E non tutti
A vedere me che vinco, per dire, sarebbe quel tu che vede il me che vince. Perché poi ci sono gli altri tu, uno per ogni me che non vince, che vedrebbero i me che non vincono E non mi fare ridere No E dove sarebbero questi me e questi te alternativi? Negli universi paralleli Cazzo! Scherzi tu. La natura si attrezza. Per ogni evento che ammette alternative, prepara tutte le possibilità e le splitta, le dirama ognuna su un universo differente Gesù, e quanti universi paralleli ci sono Eh. È una bella domanda E quante alternative di noi?
Siamo quanti tutti i possibili epiloghi di ogni storia. Eh, ma ci sono veramente? E certo. E sennò come faremmo a percepirli, ad averli in mente E la probabilità? Non esiste. Ogni possibilità è certa, cioè si verifica, nel suo proprio universo Ok. E che vogliono dire queste cose? Universi paralleli che si sfiorano e tu salti sopra a quello che più ti è in sintonia. Alzò gli occhi in alto. Questi cirri strati, che sollevano in alto gli sfilacci dei vapori, pensava, seguitando il cammino sulla riva, sono l immagine di eventi diramati. Fatti che, nel divenire, si fanno mille, e ciascuno ancora mille E millanta volte mille, come si diceva nelle favole.