PIANO VENATORIO DISTRETTUALE

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Università degli Studi di Udine PIANO VENATORIO DISTRETTUALE DISTRETTO VENATORIO N 13 CARSO Tecnico incaricato: Dott. FILACORDA STEFANO Collaboratore principale: Dott. FERFOLJA SAIMON Collaboratori: Dott. BERTOLINI FRANCESCO Dott.ssa CECCHINI VALENTINA Dott.ssa COMUZZO CRISTINA Dott.ssa DEL BIANCO SILVIA Sig. MALISAN GIANFRANCO Dott. ROVEDO FRANCESCO Dott. VENDRAMIN ANDREA Dott.ssa VEZZARO SARA

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Sommario: 1. Analisi faunistica del Distretto venatorio (rif. par. 11.2 PFR)...5 1.1 Inquadramento territoriale del Distretto venatorio...5 1.1.1 Assetto territoriale...6 1.1.2 Caratteristiche geo morfologiche...7 1.1.3 Caratteristiche climatiche...7 1.1.4 Aspetti vegetazionali...8 1.2 Stima della consistenza degli ultimi cinque anni, suddivisa per sesso e classi di età per ogni specie di fauna stanziale oggetto di prelievo venatorio (rif. Par. 11.7.1.2 PFR)...11 Cinghiale......11 Cervo......13 Daino e Muflone.........14 Capriolo......15 Camoscio...17 Fagiano comune.......19 Lepre bruna europea....21 Volpe rossa......23 1.3 Analisi dellʼandamento delle popolazioni delle specie stanziali cacciabili e possibili tendenze future......24 1.4 Stima della consistenza della densità e dellʼandamento delle popolazioni delle specie Gazza e Cornacchia grigia, suddivisi per singole Riserve di caccia e Aziende faunistico-venatorie, qualora il territorio del Distretto Venatorio ricade prevalentemente in pianura....47 2. Obiettivi faunistici e venatori (rif. par. 11.3 PFR)...47 Cinghiale......50 Cervo......50 Capriolo......52 Camoscio.........53 Fagiano comune......53 Lepre bruna europea...54 Volpe rossa......54 3 Programmi di immissione della fauna (rif. Par. 11.4 e 11.5 PFR)......59 3.1 Progetti di ripopolamento primaverili-estivi.........59 3.2 Ripopolamenti pronta-caccia (dal 1 settembre al 31 gennaio)......66 3.3 Progetti di ripopolamenti tardo-......66 4. Programma di miglioramento ambientale (rif. par. 11.6 PFR)......79 5. Piani di prelievo distinti per Rdc e Afv (rif. par. 11.7 PFR)...90 5.1 Piani di prelievo degli Ungulati......91 Capriolo...92 Cinghiale...94 Cervo...96 Camoscio...98 5.1.1 Piani di prelievo degli Ungulati in forma tradizionale...100 5.2 Piani di prelievo dei Galliformi alpini......101 5.3 Piani di prelievo dei Galliformi di pianura......101 5.4 Piani di prelievo dei Lagomorfi e della Volpe rossa...102 Lepre bruna europea......102 Volpe rossa......103 5.5 Prelievo migratoria....104 6. Cinofilia...106 7. Rete Natura 2000......108 8. Disciplina degli aspetti di rilievo pubblicistico dellʼesercizio venatorio...114 9. Cartografia...115 10. Allegato A...117 3

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DISTRETTO VENATORIO n. 13 CARSO PIANO VENATORIO DISTRETTUALE Annate venatorie 2016/2017 2020/2021 1. Analisi faunistica del Distretto venatorio (rif. par. 11.2 PFR) 1.1 Sintetico inquadramento territoriale del Distretto venatorio: DV n 13 CARSO 5

Il territorio del Distretto venatorio n.13 CARSO è un area di 29.724 ha territorialmente compresa tra la Provincia di Gorizia e quella di Trieste. Si trova nella parte sud-orientale della Regione Friuli Venezia Giulia e confina a Est e a Sud con la Slovenia, a Nord con il Distretto venatorio n.7 Collio e a Ovest con il distretto venatorio n.15 Pianura Isontina. I comuni che lo compongono sono Doberdò del Lago, Fogliano-Redipuglia, Ronchi dei Legionari, Sagrado, Savogna DʼIsonzo per la provincia di Gorizia e Duino-Aurisina, Sgonico Monrupino, San Dorligo della Valle e Trieste per la provincia omonima. Il Distretto risulta unʼarea interessante in particolar modo per il suo carattere transfrontaliero, essendo un territorio in cui vi è lo scambio e la condivisione di culture e tradizioni con la vicina Slovenia. Il Carso rappresenta uno degli ambienti più originali della nostra regione. 1.1.1 Assetto territoriale: Il Distretto, inquadrato nella regione faunistica delle Alpi, si compone di 23 Riserve di Caccia e di unʼazienda faunistico-venatoria (82 ha di estensione territoriale nel Distretto) situata nei comuni di Fogliano-Redipuglia e Sagrado. Dodici degli ambiti gestionali sono compresi nel territorio della Provincia di Gorizia e dodici nel territorio della Provincia di Trieste. Le Riserve di caccia coprono complessivamente un territorio di 22.571 ha, dei quali quello effettivamente cacciabile è di 20.602 ha pari al 91,3 % della TASP. Per quanto concerne le aree sottratte allʼattività venatoria, nel Distretto sono presenti 6 Riserve naturali: Riserva Naturale statale marina di Miramare in comune di Trieste (127,33 ha), Riserva Naturale dei laghi di Doberdò e Pietrarossa nei comuni di Doberdò del lago, Ronchi dei Legionari e Monfalcone (726 ha), Riserva Naturale delle Falesie di Duino nel comune di Duino-Aurisina (107 ha), Riserva Naturale del Monte Lanaro nei comuni di Sgonico e Monrupino (285 ha), Riserva Naturale del Monte Orsario nel comune di Monrupino (156 ha) e Riserva Naturale della Val Rosandra nel comune di San Dorligo della Valle (746 ha). Complessivamente le aree soggette alla protezione della fauna coprono lʻ8,3% del la TASP distrettuale. Inoltre parte del territorio distrettuale è inserito in un area Natura 2000 denominata ZPS IT3341002 Aree carsiche della Venezia Giulia di 12.189 ha, nella quale sono totalmente ricomprese altre due ZSC ovvero la ZSC IT3340006 Carso triestino e goriziano di estensione 9520,11 ha e la ZSC IT3330007 Cavana di Monfalcone di estensione 118,14 ha. 6

Territorio Agro-Silvo-Pastorale - TASP- Cacciabile na di Protezione della Fauna -Z Nome Riserva di caccia Gestione programmata Pubblica (Riserva di caccia) Privata (AFV-ZC) TOT cacciabile % cacciabile Altro TOT ZPF %ZPF Totale TASP Aurisina 1.370 1.370 100,0% - 0,0% 1.370 Basovizza 1.663 1.663 77,1% 495 495 22,9% 2.158 Boschini - Peteano 550 550 100,0% - 0,0% 550 Doberdò del Lago 669 669 67,6% 320 320 32,4% 989 Duino 707 707 95,2% 36 36 4,8% 743 Fogliano 496 80 576 100,0% - 0,0% 576 Gabria 325 325 100,0% - 0,0% 325 Gabrovizza 890 890 100,0% - 0,0% 890 Jamiano 680 680 75,5% 221 221 24,5% 901 Malchina 1.580 1.580 100,0% - 0,0% 1.580 Monfalcone 756 756 90,9% 76 76 9,1% 832 Monrupino 892 892 79,4% 232 232 20,6% 1.124 Muggia 754 754 100,0% - 0,0% 754 Opicina 1.201 1.201 100,0% - 0,0% 1.201 Prosecco 1.528 1.528 100,0% - 0,0% 1.528 Ronchi dei Legionari 1034 1034 90,7% 106 106 9,3% 1.140 Sagrado - San Martino 663 2 665 100,0% - 0,0% 665 Sales 857 857 100,0% - 0,0% 857 San Michele del Carso 441 441 100,0% - 0,0% 441 Savogna - Rubbia 679 679 100,0% - 0,0% 679 Sgonico 903 903 82,2% 195 195 17,8% 1.098 Vallone 762 762 100,0% - 0,0% 762 Zaule - Dolina 1120 1120 79,6% 287 287 20,4% 1.470 Totale D13 20.520 82 20.602 91,3% 1.968 1.968 8,7% 22.570 Tabella 1: Territorio Agro-Silvo-Pastorale DV 13 Carso 1.1.2 Caratteristiche geomorfologiche: Dal punto di vista geomorfologico il Carso è costituito da un vasto altopiano. Sono presenti numerose aree di calcare bianco. Fenomeni tipicamente carsici sono le doline, avvallamenti formatisi probabilmente in seguito al crollo della volta di grotte sotterranee. Il terreno è ricoperto principalmente da terra rossa presente anche sulla roccia sedimentaria. Tipica dellʼambiente carsico è la presenza di landa, una formazione semi-naturale di prati aridi e semiaridi su terreni calcarei. 1.1.3 Caratteristiche climatiche La zona carsica è soggetta ad un clima di transizione tra il tipo mediterraneo e quello continentale-prealpino, caratterizzato da inverni piovosi, da estati relativamente secche. La piovosità cresce rapidamente dalla costa verso lʼinterno (sulla costa supera di poco i 1000 mm/anno, mentre sui primi rilievi del Carso montano raggiunge i 2000, 2500 mm/ anno); quindi pur aggirandosi su valori piuttosto elevati viene contrastata dalla grande percolabilità dei substrati fessurati e dal vento secco freddo di E-NE (bora), che ha effetti disseccanti sulla vegetazione. La complessa morfologia territoriale però, porta alla 7

differenziazione di alcuni microclimi, dai quali dipendono certi aspetti particolari della vegetazione. 1.1.4 Aspetti vegetazionali: Dal punto di vista floristico, sul Carso convivono sia la macchia mediterranea sia flora di tipo continentale che si sviluppano su due tipi di substrati geologici: il calcare, che talvolta può arricchirsi localmente in dolomia, e le marne e arenarie. Mentre le rocce carbonatiche, data la loro elevata permeabilità per fessurazioni, costituiscono un substrato molto arido per la vegetazione, le marne e le arenarie riescono a trattenere, per un certo tempo, lʼacqua in superficie e su di esse sia la vegetazione spontanea sia certe forme colturali vi trovano condizioni più favorevoli di sviluppo. I terreni calcarei sono basici o neutri, mentre quelli sviluppatisi su arenaria hanno una reazione tendenzialmente acida; di conseguenza le specie si differenziano almeno in parte a seconda della loro preferenza per lʼuno o lʼaltro tipo di reazione chimica del terreno. Lʼaltopiano carsico può essere ripartito in tre fasce fondamentali: 1. fascia che dalla linea di spiaggia raggiunge il crinale, dominata da Quercus ilex (leccio, essenza principale della macchia mediterranea); 2. fascia che dal crinale si estende fino alla sinclinale del Vipacco e che comprende quindi lʼaltopiano propriamente detto, dominato da Quercus petraea (rovere), da Quercus cerris (cerro) e da Quercus pubescens (roverella); 3. fascia che include lʼalto Carso o Carso montano, in cui predomina Fagus sylvatica (faggio). Queste premesse spiegano la complessità e la ricchezza della flora carsica costituita da circa 1100 specie. Dallʼanalisi dellʼuso del suolo della carta Corine land Cover (scala 1:150.000), si osserva la presenza delle seguenti tipologie ambientali. AREE USO DEL SUOLO CORINE LAND COVER 2012 Totale ha % TASP Abitati 1133,50 3,59 Aeroporto 139,42 0,44 Area interclusa 413,35 1,31 Aree a pascolo naturale e praterie d'alta quota 235,11 0,75 Aree a pascolo naturale e praterie d'alta quota in zona carsica 22,90 0,07 Aree a vegetazione boschiva e arbustiva in evoluzione 1001,41 3,18 Aree con vegetazione rada 41,29 0,13 Aree verdi urbane 18,06 0,06 Autostrada 198,74 0,63 Bacini d'acqua naturali 32,19 0,10 Bosco golenale 0,93 0,00 Bosco planiziale 28,07 0,09 Bosco ripariale 125,77 0,40 Brughiere e Cespuglieti 929,57 2,95 8

Campeggio 9,52 0,03 Canali 72,98 0,23 Carpineto con cerro, var. carsica 19,80 0,06 Carrarecce, sterrate 99,49 0,32 Case isolate (ville) 1375,30 4,36 Case sparse 2138,76 6,78 Cava 7,40 0,02 Cava asciutta 30,86 0,10 Cimitero 59,73 0,19 Coltura agraria con presenza di spazi naturali 0,11 0,00 Discarica 11,13 0,04 estensivo 736,02 2,33 Ferrovia 186,64 0,59 Fiume o specchio d'acqua 10,00 0,03 Fiumi 62,61 0,20 Golena cespugliata 5,37 0,02 Golf 60,79 0,19 Impianti sportivi 153,20 0,49 Improduttivo Aree a pascolo naturale e praterie d'alta quota 20,27 0,06 Improduttivo Aree a vegetazione boschiva e arbustiva in evoluzione 8,84 0,03 Improduttivo Ostrio-lecceta 34,27 0,11 Improduttivo Ostrio-querceto a scotano, var. a terebinto 46,99 0,15 Improduttivo Ostrio-querceto a scotano, var. con acero campestre 23,71 0,08 Improduttivo Robinieto puro su formazioni originarie non individuabili 6,04 0,02 Mare 12,18 0,04 Neocolonizzazione a prevalenza di salici ed altre specie ripariali 52,28 0,17 Orno-ostrieto primitivo di rupe, var. carsica 139,07 0,44 Ostrio-lecceta 102,17 0,32 Ostrio-querceto a scotano 7958,23 25,23 Ostrio-querceto a scotano, var. a terebinto 3780,51 11,99 Ostrio-querceto a scotano, var. con acero campestre 502,44 1,59 Ostrio-querceto a scotano, var. con cerro 577,64 1,83 Paludi interne 64,83 0,21 Paludi salmastre 83,81 0,27 Prati stabili 69,07 0,22 Rimboschimento di pino su ostrio-querceto a scotano 2973,83 9,43 Robinieto misto su ostrio-querceto a scotano 198,86 0,63 Robinieto misto su rovereto tipico carsico 18,63 0,06 Robinieto puro su formazioni originarie non individuabili 188,79 0,60 Rovereto tipico carsico 511,07 1,62 S.Provinciale 70,51 0,22 S.Statale 67,34 0,21 9

Saliceto a Salix cinerea 64,47 0,20 Semiintensivo 751,34 2,38 Sistemi colturali e particellari complessi con insediamenti sparsi 904,75 2,87 Spiagge, dune, sabbie 65,96 0,21 Stalle, fabbriche ecc 2687,52 8,52 Terreni abbandonati 25,83 0,08 Vigneto 144,88 0,46 TOTALE DV 13 CARSO 31537,80 100,00 Tabella 2: Aree uso del suolo Corine Land Cover 2012 DV 13 Carso Dallʼanalisi dei dati si osserva come la percentuale maggiore di terreno risulta essere rappresentata da vegetazione boschiva e cespugliosa consociata (osrtio-querceti a scotano) pari al 37,22 % della TASP, seguita da aree di rimboschimento di pino nero (Pinus nigra) pari al 9,43 %, dalle aree boschive e cespugliate in evoluzione (3,18 %) e dalle aree di brughiera e cespuglieti (2,95%). Grafico 1: Percentuali classi uso del suolo DV 13 Carso 10

Dal punto di vista dellʼagricoltura questa presenta perlopiù sistemi estensivi o semiintensivi e si sviluppa su circa il 10 % della TASP. 1.2 Stima consistenze faunistiche ultimi cinque anni Nelle tabelle sottostanti sono indicate, per ogni singola Unità di gestione, le stime delle consistenze degli ultimi cinque anni relative alle specie oggetto di gestione venatoria. Tali dati, forniti dal Servizio regionale competente, sono stati ricavati da un analisi dettagliata derivante da censimenti effettuati dalle singole RdC/AFV. Le tecniche di monitoraggio specie specifiche utilizzate per pervenire a tali stime sono quelle riportate nei paragrafi 6 e 7 del PFR. Le classi gestionali riportate in tabella sono conformi a quelle indicate nel par.11.7.1.2 del PFR. Cinghiale CINGHIALE AFV/RdC CL 1 Annata venatoria 2011/2012 2012/2013 2013/2014 2014/2015 2015/2016 CL 2 M CL 2 F Tot CL 1 CL 2 M CL 2 F Tot CL 1 CL 2 M CL 2 F Tot CL 1 CL 2 M CL 2 F Tot CL 1 CL 2 M CL 2 F Tot Giarine 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 0 2 2 0 0 2 4 0 0 4 Aurisina 8 1 1 10 7 2 1 10 8 3 2 13 9 3 3 15 7 3 3 13 Basovizza 70 10 10 90 120 15 15 150 100 15 20 135 95 14 21 130 60 9 15 84 Boschini - Peteano 10 1 3 14 14 3 5 22 12 3 4 19 12 1 3 16 9 1 2 12 Doberdò del Lago 13 2 3 18 14 3 3 20 12 3 3 18 10 2 3 15 13 3 3 19 Duino 14 3 4 21 15 3 6 24 15 2 4 21 13 2 3 18 8 2 2 12 Fogliano 5 1 1 7 7 1 1 9 8 1 1 10 8 1 1 10 6 1 1 8 Gabria 5 1 2 8 8 2 2 12 11 2 2 15 8 2 2 12 5 1 2 8 Gabrovizza 12 3 3 18 6 2 3 11 6 3 3 12 9 6 7 22 13 5 5 23 Jamiano 19 5 4 28 33 5 8 46 26 4 6 36 19 5 5 29 13 1 8 22 Malchina 8 2 4 14 10 2 8 20 13 2 8 23 10 2 4 16 9 2 4 15 Monfalcone 2 0 0 2 2 1 0 3 3 1 0 4 2 1 1 4 3 1 1 5 Monrupino 13 3 4 20 13 2 3 18 14 2 2 18 13 2 2 17 8 2 2 12 Muggia 26 1 3 30 26 2 4 32 30 2 4 36 30 2 4 36 28 2 4 34 Opicina 60 10 10 80 52 8 10 70 60 10 20 90 69 14 17 100 64 12 19 95 Prosecco 21 4 7 32 20 2 5 27 34 2 4 40 33 2 3 38 34 4 4 42 Ronchi dei Legionari Sagrado - San Martino 9 1 1 11 12 1 1 14 10 1 1 12 6 1 1 8 13 1 2 16 11 1 2 14 17 3 3 23 14 3 3 20 14 3 3 20 10 3 3 16 Sales 8 2 2 12 10 2 2 14 10 2 2 14 10 2 2 14 9 2 3 14 San Michele del Carso 8 2 3 13 13 2 4 19 16 2 5 23 12 2 5 19 9 2 2 13 Savogna - Rubbia 8 2 2 12 11 3 4 18 12 4 4 20 11 4 4 19 11 4 4 19 Sgonico 8 1 1 10 7 1 2 10 7 2 2 11 8 2 2 12 4 1 2 7 Vallone 14 1 2 17 10 2 2 14 12 3 3 18 12 3 3 18 7 1 2 10 Zaule - Dolina 40 4 6 50 95 7 8 110 90 10 10 110 85 12 13 110 80 10 10 100 Tabella 3: Consistenza Cinghiale DV 13 Carso 11

Evoluzione del Cinghiale nel DV13 1000 750 500 250 y = -5,1786x + 649,14 R² = 0,0104 745 646 504 393 531 416 696 974 720 834 700 y = 33,893x + 502,14 R² = 0,1221 601 600 503 0 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Cens tot Tendenza 1 Abbattimenti Tendenza 2 Grafico 2: Andamento censimenti e prelievi del cinghiale nel DV 13 Carso 600 Suddivisioni in classi di età del censito Cinghiale DV 13 500 400 300 392 522 525 500 427 200 100 0 100 113 112 103 82 88 61 78 74 73 CL1 2M 2F CL1 2M 2F CL1 2M 2F CL1 2M 2F CL1 2M 2F A.V 2011-2012 A.V 2012-2013 A.V 2013-2014 A.V 2014-2015 A.V 2015-2016 Grafico 3: Suddivisione classi di età del censito cinghiale DV 13 Dallʼanalisi dei dati relativi ai censimenti, ai piani di prelievo e agli abbattimenti si evidenzia come la specie cinghiale presenti tendenze perlopiù stabili con un leggero decremento. La specie a livello distrettuale mostra una riduzione di 242 individui (periodo dal 2009 al 2015) pari 33%. Parallelamente la specie presenta una tendenza generale allʼincremento dei prelievi dovuta anche al picco rilevato nellʼannata venatoria 2012-2013 con quasi mille capi prelevati. Gli Istituti di gestione che presentano la maggior presenza della specie sono raggruppate nella parte sud-orientale della Provincia di Trieste (Rdc Basovizza, Opicina e Zaule-Dolina) che presentano anche i prelievi maggiori. Le restanti Unità di gestione presentano censimenti e prelievi abbastanza uniformi che si attestano in qualche decina di capi. Gli andamenti e i prelievi variano notevolmente di anno in anno in funzione anche delle modalità di gestione attuate negli ambiti gestionali limitrofi (Slovenia in primis). 12

Cervo CERVO AFV/RdC CL 1 M CL 2 M Annata venatoria 2011/2012 2012/2013 2013/2014 2014/2015 2015/2016 CL CL CL CL CL CL CL CL CL CL CL CL CL CL CL CL CL CL3- CL CL CL CL To CL CL CL CL CL CL 3-4 Tot 1 2 3-4 3-4 1 2 3-4 3-4 Tot 1 2 3-4 3-4 Tot 1 2 3-4 3-4 Tot 4 M 1 F 2 F 1 F 2 F t 1 F 2 F 1 F 2 F 1 F 2 F F M M M F M M M F M M M F M M M F Giarine 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Aurisina 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Basovizz a 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Boschini -Peteano 0 0 0 0 1 0 1 1 1 0 1 2 0 5 0 1 0 0 0 0 1 0 1 0 0 0 0 1 0 0 0 0 2 0 2 Doberdò del Lago 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 0 0 0 1 3 1 0 1 0 1 0 3 0 0 0 1 0 1 2 Duino 0 0 0 1 0 0 1 0 0 0 1 1 0 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Fogliano 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 1 Gabria 0 0 0 0 0 0 0 2 3 0 2 3 0 10 1 1 0 1 2 0 5 1 2 0 1 2 0 6 1 1 1 1 1 0 5 Gabrovizz a 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Jamiano 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 1 0 1 4 0 1 1 2 1 1 6 0 2 4 1 1 2 10 Malchina 3 1 0 2 1 0 7 3 2 0 4 3 0 12 3 2 0 4 3 0 12 3 2 0 4 3 0 12 1 2 0 2 3 0 8 Monfalcon e 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Monrupino 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 4 0 2 4 0 11 Muggia 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Opicina 1 0 0 1 1 0 3 0 0 0 1 1 0 2 1 1 0 2 4 0 8 0 1 0 0 0 1 2 1 0 0 0 2 2 5 Prosecco 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Ronchi dei Legionari Sagrado - San Martino 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 0 1 0 0 3 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Sales 0 1 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 San Michele del Carso Savogna - Rubbia 0 0 0 0 0 0 0 1 1 0 0 2 0 4 2 1 0 1 2 2 8 2 2 2 2 2 2 12 3 3 2 3 3 2 16 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 1 1 0 3 1 0 2 2 0 0 5 0 0 0 0 0 0 0 1 1 0 2 2 0 6 Sgonico 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 1 1 2 0 1 1 1 6 Vallone 1 1 0 0 0 0 2 1 1 0 0 0 0 2 2 0 0 4 2 2 10 1 0 0 3 1 0 5 1 0 0 3 1 0 5 Zaule - Dolina 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Tabella 4: Consistenza Cervo DV 13 Carso aa.vv da 2011-2012 a 2015-2016 13

80 60 40 y = 11,679x - 9,7143 R² = 0,9032 Evoluzione del Cervo nel DV13 40 59 48 77 20 0 4 16 15 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Censimento Tendenza 1 Grafico 4: Andamento censimenti del cervo nel DV 13 Carso 20 Suddivisioni in classi di età del censito Cervo DV 13 20 16 16 16 15 13 12 13 12 10 5 5 3 4 3 8 9 10 8 4 6 8 10 4 10 4 10 7 8 0 0 0 0 0 1 M 3-4M 2F 1 M 3-4M 2F 1 M 3-4M 2F 1 M 3-4M 2F 1 M 3-4M 2F A.V 2011-2012 A.V 2012-2013 A.V 2013-2014 A.V 2014-2015 A.V 2015-2016 Grafico 5: Suddivisione classi di età del censito Cervo DV 13 Il cervo è una specie in netto incremento, attualmente in forte fase di colonizzazione sull'intero territorio del distretto. Infatti la specie è passata da 4 individui censiti in 6 Unità di gestione nel 2009 agli attuali 77 censiti nel 2015 in 12 Unità di gestione. Daino La specie non è presente nel territorio del Distretto. Muflone La specie non è presente nel territorio del Distretto 14

Capriolo CAPRIOLO AFV/RdC CL CL 1 M 1 F Annata venatoria 2011/2012 2012/2013 2013/2014 2014/2015 2015/2016 CL CL 2 M 2 F CL CL CL CL Tot 1 M 1 F 2 M 2 F CL CL CL CL CL CL CL CL CL Tot Tot 1 M 1 F 2 M 2 F 1 M 1 F 2 M 2 F Tot 1 M CL 1 F CL 2 M CL 2 F Tot Giarine 8 9 7 7 31 8 9 8 8 33 9 9 10 10 38 10 10 12 12 44 12 14 11 11 48 Aurisina 55 55 40 40 190 34 32 63 57 186 52 43 48 52 195 43 40 40 45 16836 35 36 39 146 Basovizza 68 61 62 40 231 40 41 60 59 200 60 70 45 50 225 57 70 48 55 23041 46 40 41 168 Boschini - Peteano Doberdò del Lago 22 24 25 28 99 20 22 23 27 92 16 18 20 29 83 14 16 18 24 72 10 12 20 22 64 27 25 47 50 149 24 22 45 49 140 25 22 46 50 143 24 21 44 48 13721 18 40 44 123 Duino 20 20 50 50 140 15 15 40 40 110 18 21 43 45 127 17 20 41 43 12114 17 41 44 116 Fogliano 22 15 17 21 75 20 15 16 18 69 20 16 16 20 72 15 16 20 18 69 11 12 14 16 53 Gabria 8 9 18 18 53 10 11 20 20 61 10 10 18 20 58 8 9 16 19 52 7 7 15 15 44 Gabrovizz a 22 25 35 38 120 18 19 33 31 101 20 22 35 40 117 25 27 28 28 10815 20 24 30 89 Jamiano 19 21 31 35 106 17 20 29 33 99 7 16 45 38 106 20 24 24 43 111 13 22 25 53 113 Malchina 20 22 40 46 128 18 20 38 42 118 20 20 40 42 122 20 20 38 40 118 19 18 35 38 110 Monfalcon e 14 17 21 34 86 19 21 16 20 76 17 19 20 22 78 14 18 21 22 75 16 20 18 18 72 Monrupino 20 35 40 45 140 20 32 38 43 133 22 26 34 38 120 24 28 36 40 12820 24 30 35 109 Muggia 13 17 22 28 80 16 18 26 30 90 18 20 28 32 98 20 20 28 30 98 22 24 26 30 102 Opicina 28 30 63 60 181 39 42 30 38 149 50 48 42 50 190 32 29 48 51 16020 25 44 51 140 Prosecco 47 49 40 46 182 20 30 60 70 180 32 41 45 56 174 33 38 42 49 16218 22 34 39 113 Ronchi dei Legionari Sagrado - San Martino 22 26 30 28 106 21 22 25 26 94 22 24 26 32 104 10 11 20 22 63 9 10 19 22 60 17 19 53 61 150 18 20 52 63 153 16 18 36 50 120 16 18 41 50 12519 22 27 31 99 Sales 21 22 25 27 95 21 22 26 27 96 22 23 25 28 98 22 23 25 27 97 17 19 23 26 85 San Michele del Carso Savogna - Rubbia 17 17 37 36 107 17 17 34 34 102 18 17 36 36 107 17 17 36 37 10715 15 21 20 71 22 18 26 30 96 22 18 26 30 96 18 16 30 29 93 26 28 12 16 82 26 28 12 16 82 Sgonico 24 27 47 50 148 25 26 42 50 143 25 26 42 47 140 27 26 42 46 14126 25 42 47 140 Vallone 33 33 20 20 106 30 30 20 20 100 25 25 20 20 90 23 23 18 18 82 23 23 17 17 80 Zaule - Dolina 35 32 64 58 189 35 32 64 58 189 37 33 59 63 192 30 30 56 60 17623 25 46 51 145 Tabella 4: Consistenza Capriolo DV 13 Carso aa.vv da 2011-2012 a 2015-2016 15

4000 3000 2000 1000 0 3217 y = -137,54x + 3318 R² = 0,91 2988 y = -44,357x + 757 R² = 0,9474 Evoluzine del Capriolo nel DV13 2810 2890 2726 2372 2372 744 644 619 548 553 503 446 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Cens tot Tendenza 1 Abbattimenti Tendenza 2 Grafico 6: Andamento censimenti e prelievi del capriolo nel DV 13 Carso 900 750 600 450 300 150 0 Suddivisioni in classi di età del censito Capriolo DV 13 899 860 896 893 834 809 843 754 756 660 604 628 579 603 582 527 556 547 503 453 1M 1F 2M 2F 1M 1F 2M 2F 1M 1F 2M 2F 1M 1F 2M 2F 1M 1F 2M 2F A.V 2011-2012 A.V 2012-2013 A.V 2013-2014 A.V 2014-2015 A.V 2015-2016 Grafico 7: Suddivisione classi di età del censito Capriolo DV 13 Il capriolo, pur se presente in tutti gli Istituti di gestione appare complessivamente in calo più o meno marcato in tutto il territorio del Distretto. Eʼ importante rilevare come, dopo una fase di crescita durata alcuni decenni, a partire dal 2009 presenta un calo costante e progressivo con fluttuazioni, a livello di singola Unità di gestione, anche marcate. Parallelamente negli ultimi sette anni anche i prelievi hanno subito la forte riduzione di 298 unità pari a circa il 40 %. La tendenza appare rispecchiare il trend negativo che questa specie presenta anche in alcune aree montane e prealpine. 16

Camoscio AFV/ RdC CL 1 M CL 2 M Annata venatoria 2011/2012 2012/2013 2013/2014 2014/2015 2015/2016 CL CL CL CL CL CL CL CL CL CL To 3-4 3-4 Tot 1 2 3-4 3-4 1 F 2 F 1 F 2 F t M F M M M F CL 1 M CL CL CL CL CL To 2 3-4 3-4 1 F 2 F t M M F CL 1 M CL CL CL CL CL To 2 3-4 3-4 1 F 2 F t M M F CL 1 M CL CL CL CL CL To 2 3-4 3-4 1 F 2 F t M M F Giarine 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Aurisina 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Basoviz za 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Boschini - 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Peteano Doberdò del Lago 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 0 0 0 1 3 1 1 0 0 0 1 3 0 0 0 1 0 1 2 Duino 8 14 6 8 14 20 70 8 13 8 10 15 21 75 10 13 8 12 17 21 81 11 12 7 13 17 23 83 10 13 7 12 19 24 85 Fogliano 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Gabria 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Gabrovi zza 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Jamiano 1 4 3 0 11 4 23 0 0 0 0 0 0 0 1 1 2 2 3 3 12 2 1 2 4 2 6 17 0 1 1 1 1 4 8 Malchin a 2 0 0 2 1 0 5 2 2 0 2 3 0 9 2 3 0 3 3 0 11 2 3 0 3 3 0 11 2 2 0 3 2 0 9 Monfalc one 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Monrupi no 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Muggia 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Opicina 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Prosecc o 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Ronchi dei Legiona 2 0 1 1 1 2 7 1 2 1 1 3 3 11 2 3 2 2 3 3 15 4 3 2 4 3 3 19 6 3 2 6 3 4 24 ri Sagrado - San Martino 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Sales 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 San Michele del Carso Savogn a - Rubbia 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Sgonico 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Vallone 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Zaule - Dolina 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Tabella 5: Consistenza Camoscio DV 13 Carso aa.vv da 2011-2012 a 2015-2016 17

150 113 75 38 0 y = 8,2857x + 75,571 R² = 0,8295 99 79 4 2 105 3 95 y = 0,4643x + 2,4286 R² = 0,5281 5 5 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Censimento Tendenza 1 Abbattimento Tendenza 2 Evoluzione del Camoscio nel DV 13 122 133 6 128 5 Grafico 8: Andamento censimenti e prelievi del camoscio nel DV 13 Carso 40 Suddivisioni in classi di età del censito Camoscio DV 13 33 33 30 20 10 13 18 10 11 27 26 11 17 9 13 21 24 16 21 12 19 26 28 20 20 11 24 25 18 19 10 23 25 0 1 M 3-4M 2F 1 M 3-4M 2F 1 M 3-4M 2F 1 M 3-4M 2F 1 M 3-4M 2F A.V 2011-2012 A.V 2012-2013 A.V 2013-2014 A.V 2014-2015 A.V 2015-2016 Grafico 9: Suddivisione classi di età del censito Camoscio DV 13 I censimenti degli ultimi anni relativi alla specie camoscio presentano una tendenza allʼincremento. Nel 2009 la specie risultava stabilmente presente in quattro Istituti di gestione mentre nel 2015 cinque Riserve hanno evidenziato e censito nuclei stabili. In molte altre Riserve di caccia la specie è segnalata e presente in maniera sporadica. I prelievi si presentano stabili. 18

Fagiano comune FAGIANO COMUNE AFV/RdC Annata venatoria 2011/2012 2012/2013 2013/2014 2014/2015 2015/2016 CENS prim CENS t-est CENS prim CENS t-est CENS prim CENS t-est CENS prim CENS t-est CENS prim Giarine 45 0 30 0 30 0 26 0 28 0 Aurisina 7 0 8 0 9 0 11 0 9 0 Basovizza 6 0 2 0 3 0 3 0 3 0 Boschini - Peteano 35 0 26 0 29 0 35 0 33 0 Doberdò del Lago 23 0 21 0 25 0 33 0 47 0 Duino 50 0 40 0 38 0 38 0 39 0 Fogliano 35 0 30 0 34 0 30 0 30 0 Gabria 18 0 19 0 16 0 13 0 13 0 Gabrovizza 4 0 6 0 12 0 13 0 13 0 Jamiano 19 0 13 0 12 0 0 0 0 0 Malchina 23 0 38 0 36 0 36 0 30 0 Monfalcone 81 0 65 0 65 0 56 0 38 0 Monrupino 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Muggia 65 0 55 0 58 0 52 0 44 0 Opicina 9 0 9 0 10 0 8 0 5 0 Prosecco 72 0 28 0 30 0 30 0 36 0 Ronchi dei Legionari 100 0 146 406 152 0 90 0 95 0 Sagrado - San Martino 9 0 11 0 14 0 14 0 14 0 Sales 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 San Michele del Carso 15 0 15 0 17 0 15 0 15 0 Savogna - Rubbia 55 0 65 0 65 0 65 0 65 0 Sgonico 0 0 3 0 0 0 0 0 0 0 Vallone 30 0 30 0 30 0 30 0 30 0 Zaule - Dolina 145 0 145 0 106 0 110 0 98 0 Tabella 6: Consistenza Fagiano comune DV 13 Carso aa.vv da 2011-2012 a 2015-2016 CENS t-est Ripopolamento Tendenza 1 Abbattimento Tendenza 2 4000 3000 2000 1000 3836 3532 y = -60,229x + 3747,5 R² = 0,4856 1677 1618 3500 1614 3554 3371 y = -68,543x + 1755,4 R² = 0,8219 1381 1471 3427 1332 0 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Grafico 6: Andamento ripopolamenti e prelievi del fagiano nel DV 13 Carso 19

Evoluzione del Camoscio nel DV 13 2400 1800 2303 2085 2106 y = 103,34x + 1265,1 R² = 0,6214 1933 1858 1941 1200 1533 1447 1394 R² = 0,9566 y = -163,57x + 2482,3 1513 1621 1486 600 0 2009 2010 2011 2012 2013 2014 RIP prim-est Tendenza 1 "Pronta-caccia" Tendenza 2 Grafico 7: Andamento dei ripopolamenti del fagiano nel DV 13 Carso La specie fagiano si presenta stabile in tutto il Distretto venatorio soprattutto nei censimenti primaverili. Dallʼanalisi dei grafici riportati si evidenzia un calo generale dei ripopolamenti. Analizzando nello specifico le modalità di tale pratica, si denota un progressivo decremento delle immissioni pronta caccia, come richiesto dalla normativa vigente, a favore dei ripopolamenti prmaverili-estivi che mostrano invece un incremento. Per quanto concerne i prelievi della specie questi presentano una flessione con una riduzione degli abbattimenti pari a 345 capi dal 2009 al 2014. Starna La specie è stata introdotta (50 individui) nella RdC di Ronchi dei Legionari nella sola annata venatoria 2013-2014 per fini cinofili. Allo stato attuale la specie risulta non presente nel territorio distrettuale. Pernice rossa La specie non è presente nel Distretto. Gallo forcello La specie non è presente nel Distretto. 20

Pernice bianca La specie non è presente nel Distretto. Coturnice La specie non è presente nel Distretto. Lepre bruna europea LEPRE BRUNA AFV/RdC CEN S prim Annata venatoria 2011/2012 2012/2013 2013/2014 2014/2015 2015/2016 CENS t-est tot CENS prim CENS t-est tot CENS prim CENS t-est tot CENS prim CENS t-est tot CENS prim CENS t-est Giarine 24 0 24 20 0 20 16 0 16 14 0 14 16 0 16 Aurisina 14 0 14 11 0 11 26 0 26 34 0 34 32 0 32 Basovizza 39 0 39 65 0 65 70 0 70 75 0 75 76 0 76 Boschini - Peteano 14 0 14 18 0 18 24 0 24 30 0 30 22 0 22 Doberdò del Lago 24 0 24 22 0 22 23 0 23 24 0 24 25 0 25 Duino 40 0 40 40 0 40 38 0 38 36 0 36 38 0 38 Fogliano 25 0 25 24 0 24 18 0 18 18 0 18 18 0 18 Gabria 11 0 11 12 0 12 10 0 10 10 0 10 19 0 19 Gabrovizz a 26 0 26 30 0 30 30 0 30 35 0 35 35 0 35 Jamiano 26 0 26 24 0 24 15 0 15 18 0 18 19 0 19 Malchina 48 0 48 45 0 45 42 0 42 45 0 45 48 0 48 Monfalcon e 34 0 34 47 0 47 45 0 45 40 0 40 37 0 37 Monrupino 36 0 36 32 0 32 30 0 30 30 0 30 34 0 34 Muggia 25 0 25 24 0 24 26 0 26 30 0 30 30 0 30 Opicina 19 0 19 22 0 22 45 0 45 39 0 39 36 0 36 Prosecco 36 0 36 35 0 35 36 0 36 34 0 34 50 0 50 Ronchi dei Legionari 52 0 52 52 0 52 57 0 57 37 0 37 38 0 38 Sagrado - San 45 0 45 47 0 47 50 0 50 45 0 45 50 0 50 Martino Sales 31 0 31 32 0 32 31 0 31 33 0 33 29 0 29 San Michele 20 0 20 20 0 20 24 0 24 23 0 23 23 0 23 del Carso Savogna - Rubbia 80 0 80 40 0 40 40 0 40 40 0 40 10 0 10 Sgonico 38 0 38 42 0 42 46 0 46 49 0 49 45 0 45 Vallone 12 0 12 10 0 10 20 0 20 15 0 15 15 0 15 Zaule - Dolina 118 0 118 118 0 118 116 0 116 112 0 112 116 0 116 Tabella 7: Consistenza Lepre bruna europea DV 13 Carso aa.vv da 2011-2012 a 2015-2016 tot 21

Lepre DV 13 1100 880 660 1023 952 837 832 y = -28,914x + 999,2 R² = 0,5217 878 866 440 220 y = -4,1429x + 148,33 R² = 0,4043 0 155 126 132 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Cens. totale Tendenza 1 Abbattimenti Tendenza 2 ANNO 134 137 119 Grafico 8: Andamento censimenti e prelievi della lepre nel DV 13 Carso La lepre bruna appare in calo nei censimenti probabilmente a causa del frammentazione e riduzione degli habitat idonei, fattore che favorisce anche la maggiore predazione. I prelievi, di per sé limitati, si presentano tendenzialmente stabili. Lepre alpina La specie non è presente nel Distretto. Coniglio selvatico La specie non è presente nel Distretto. 22

Volpe rossa VOLPE ROSSA AFV/RdC Cens Annata venatoria 2011/2012 2012/2013 2013/2014 2014/2015 2015/2016 Tane occ. Cens Tane occ. Cens Tane occ. Cens Tane occ. Cens Tane occ. Giarine 4 0 4 0 4 0 4 0 6 3 Aurisina 4 0 5 0 10 3 10 3 9 3 Basovizza 15 0 16 0 14 0 12 0 10 0 Boschini - Peteano 4 0 4 0 4 0 4 4 3 3 Doberdò del Lago 6 0 4 0 4 0 4 0 4 0 Duino 12 6 14 7 10 5 8 4 8 4 Fogliano 6 0 4 0 4 0 4 0 4 0 Gabria 9 0 10 0 7 0 6 0 7 0 Gabrovizza 6 3 4 2 6 3 6 3 5 0 Jamiano 9 0 8 0 6 0 10 0 5 0 Malchina 10 3 12 4 10 3 12 3 11 4 Monfalcone 10 0 8 0 8 4 6 0 8 0 Monrupino 14 0 14 3 12 3 10 4 7 3 Muggia 5 1 6 1 5 1 4 1 6 0 Opicina 14 7 10 0 12 6 25 6 30 6 Prosecco 27 14 18 11 16 10 16 10 12 10 Ronchi dei Legionari 10 0 10 6 8 0 5 3 6 1 Sagrado - San Martino 5 0 7 0 7 0 7 0 9 0 Sales 6 0 9 0 9 0 9 0 11 0 San Michele del Carso 6 3 4 0 8 4 9 0 8 0 Savogna - Rubbia 9 0 9 0 9 3 7 3 7 3 Sgonico 5 2 6 2 6 3 6 3 6 4 Vallone 4 3 6 3 6 3 4 2 4 2 Zaule - Dolina 12 0 13 0 14 0 12 0 10 0 Tabella 8 Consistenza Volpe rossa DV 13 Carso aa.vv da 2011-2012 a 2015-2016 I censimenti della specie volpe donotano una certa costanza nellʼultimo quinquennio. Una una certa flessione si denota in alcuni Istituti a causa probabilmente anche della presenza dello sciacallo dorato, competitore attivo della volpe. Gli abbattimenti si presentano costanti e di modesta entità. 23

1.3 Analisi dellʼandamento delle popolazioni delle specie cacciabili e possibili tendenze future. Nellʼanalisi dellʼandamento delle popolazioni delle specie stanziali cacciabili e le stime delle loro possibili tendenze future, sono stati utilizzati diversi parametri che permettono di spiegare lʼandamento crescente o decrescente di una popolazione, quali il tasso di crescita intrinseco, il cosiddetto coefficiente Lambda, il tasso di abbattimento e i tassi di crescita della popolazione a tre e cinque anni. I dati presi in esame sono per lʼappunto relativi allʼultimo quinquennio e allʼultimo triennio, anche se la serie storica esaminata copre uno specchio temporale più ampio (2004-2015). Criteri e parametri per lo studio delle dinamiche di popolazione Coefficiente Lambda Tasso di abbattimento Tasso di crescita della popolazione a tre anni Tasso di crescita della popolazione a cinque anni Tasso di crescita stimato dai dati del PFR Descrizione Il coefficiente Lambda è un autovalore che descrive la variazione della popolazione censita o abbattuta tra il tempo t e t-1; ovvero è il rapporto tra Nt/Nt-1. Il coefficiente lambda se misurato sulla popolazione censita di fatto considera anche il tasso di abbattimento e non esprime la reale potenzialità di crescita di popolazione ma solo la tendenza nel medio periodo in ragione della potenzialità della popolazione e della gestione venatoria che subisce. Rapporto tra abbattuto e censito al tempo t Il tasso di crescita è misurato come la somma tra la media dei ultimi tre anni del tasso di abbattimento e il lambda medio misurata sugli ultimi 4 anni ( lambda a 3 anni) Il tasso di crescita è misurato come la somma tra la media dei ultimi tre anni del tasso di abbattimento e il lambda medio misurata sugli ultimi 5 anni (lambda a 5 anni) Il tasso di crescita lineare considerato nel PFR al fine di stimare al consistenza nel 2019 è stato stimato con la seguente formula = (Censimento stimato al 2019 nel PFR)/ (censimento osservato nel 2013)-1)/6 Tabella 9 Criteri utilizzati per le analisi sugli andamenti delle popolazioni Nella tabella sottostante (Tabella 10) sono riportati i valori di riferimento per Lambda. 24

Valori di riferimento - Lambda 0,98 < Lambda < 1,02 Costante 0,98 < Lambda < 1,02 Costante 1,02 < Lambda < 1,05 Leggero aumento 0,95 < Lambda < 0,98 Leggero decremento 1,05 < Lambda < 1,1 Aumento 0,89 < Lambda < 0,95 Decremento Lambda > 1,1 Aumento deciso Lambda < 0,89 Decremento deciso Tabella 10 Valori di riferimento per Lambda Tasso di crescita della popolazione a tre anni Tasso di crescita della popolazione a cinque anni Valori di riferimento dei coefficienti di crescita negativi Vicini a 0 (<0,05) >0,05 La popolazione mostra una tendenza alla diminuzione evidente nell'ultimo periodo La popolazione mostra una tendenza alla diminuzione evidente nel medio periodo Tabella 11 Valori di riferimento per i coefficenti di crescita La popolazione non mostra di possedere potenzialità di crescita nell'ultimo periodo La popolazione non mostra di possedere potenzialità di crescita nel medio periodo La popolazione mostra una potenzialità di crescita proporzionale al suo tasso La popolazione mostra una potenzialità di crescita proporzionale al suo tasso specie LEPRE CAPRIOLO VOLPE CAMOSCIO CERVO CINGHIALE MUFLONE VOLPE GALLO FORCELLO MODELLO Modello lineare con incrementi costanti stabiliti sulla base di un tasso di crescita di popolazione specifico, calcolato come somma tra lambda e tasso di abbattimento, o a sapere di esperto per la singola riserva a cui si sottrae l'abbattimento previsto (considerato come PDA) Modello lineare con incrementi costanti stabiliti sulla base di un tasso di crescita di popolazione specifico per la singola riserva, calcolato come somma tra lambda e tasso di abbattimento, o a sapere di esperto a cui si sottrae l'abbattimento previsto (considerato come pda) e superimposizione e correzione nel caso di evidenti problemi di non Modello lineare che utilizza il tasso lambda a 5 anni ponderato tra quello di riserva e quello dell'intero distretto Modello lineare con incrementi costanti stabiliti sulla base di un tasso di crescita di popolazione specifico per la singola riserva, calcolato come somma tra lambda e tasso di abbattimento, o a sapere di esperto a cui si sottrae l'abbattimento previsto (considerato come PDA realizzato al 100%) e superimposizione e correzione nel caso di evidenti problemi di non adeguatezza del modello Modello lineare con incrementi costanti stabiliti sulla base di un tasso di crescita di popolazione specifico per la singola riserva, calcolato come somma tra lambda e tasso di abbattimento, o a sapere di esperto a cui si sottrae l'abbattimento previsto (considerato come PDA realizzato al 100%) e superimposizione e correzione nel caso di evidenti problemi di non adeguatezza del modello Modello lineare che utilizza il tasso di crescita, calcolato come somma tra lambda e tasso di abbattimento, o a sapere di esperto e tiene conto di un PDA pari al 150% del censito ricorretto per il successo di caccia medio del distretto (rapporto abbattuto/pda) Modello lineare che utilizza il tasso lambda a 5 anni, ponderato tra quello di riserva e quello dell'intero distretto Modello lineare che utilizza il tasso lambda a 5 anni, ponderato tra quello di riserva e quello dell'intero distretto Modello lineare che utilizza il tasso lambda a 5 anni, ponderato tra quello di riserva e quello dell'intero distretto Tabella 12 Valori di metodologie e modelli di calcolo per specie 25

Metodi statistici per la stima dellʼevoluzione di popolazione e per la definizione dei piani Il metodo di calcolo per lʼottenimento delle stime per il quinquennio del piano distrettuale si basa sullo studio dei censimenti dei 6 e 4 anni precedenti ovvero dal 2010 al 2015 e dei rapporti tra abbattuto e censito dellʼanno considerato, che a suo volta viene mediato per il valore così ottenuto negli ultimi 3 anni; questi due valori vengono tra loro sommati per ottenere il tasso di crescita potenziale. Per ottenere i valori lambda i valori per singola riserva vengono prima elaborati come rapporto tra censimento al tempo t rispetto al tempo t-1, per fare un esempio se nellʼunità gestionale studiata il censimento nel 2015 era 120 e il censimento nel 2014 era pari a 100. Lambda (2015/2014) = 120/100 Lambda (2015/2014)=1,2 Questi valori vengono poi mediati per periodi diversi di tempo, ovvero a 5 anni e a 3 anni, lambda medio# a 3 anni=((lambda(2015/2014)+lambda(2014/2013)+lambda(2013/2012))/ 3 per ottenere il tasso di abbattimento medio per 3 anni prima si calcola il tasso di abbattimento per singolo anno e per singola unità gestionale, ad esempio se nellʼanno 2015 su 120 capi sono stati abbattuti 12, tasso di abbattimento (2015)=12/120 tasso di abbattimento (2015)=0,1 da cui il tasso abbattimento medio a tra anni=((tasso di abbattimento (2015)+tasso di abbattimento(2014)+tasso di abbattimento(2013))/3 per ottenere il tasso di crescita potenziale medio su tre anni si sommano i due valori a cui si sottrae il valore di 1 tasso di crescita potenziale a tre anni (2013-2015)=lambda medio 3 anni+tasso di abbattimento medio tre anni-1 in casi di questo data set!""#$ %&"'()&"*#$ +",)&-#$&'&)./!-(0$ 122!**()&"*#$$ +",)&-#$&'&)./!-(0$ 3!)24!$ *!''#$4($!22!**()&"*#$ 5675$!"#""$ %#""$ $ "#"!$ 5678$ &&"#""$ &"#""$ &#''$ "#"!$ 5679$ &""#""$ &"#""$ "#!&$ "#&"$ 567:$ &'"#""$ &'#""$ &#'"$ "#&"$ $ /!)24!$)&4(#$ $ &#&&$ $ *!''#$4($!22!**()&"*#$)&4(#$ $ "#&"$ %-&'%(*!$.#*&";(!/&$!$*-&$!""($ $ "#'&$ $ 26

Il valore di crescita potenziale così ottenuto permette di stabilire lʼandamento potenziale delle riserva o azienda (Unità gestionale); questo parametro in termini di modello della competizione intraspecifica è paragonabile al tasso di crescita istantaneo che dipende da dove la popolazione si colloca rispetto alla capacità portante e al tasso di crescita costante, tipico della specie e della popolazione considerata. Questo parametro di fatto dovrebbe essere continuamente ricalcolato e comparato a valori precedenti e/o successivi; così facendo è possibile fare delle ipotesi su quanto ci si discosta dalla capacità portante anche considerando questa come un valore ignoto, stimato erroneamente o mutevole nel tempo, in relazione al mutamento delle condizionii ambientali. Equazione della competizione intraspecifica dn/dt=r*n*(k-n)/k dn/dt=r*n con N popolazione al tempo t, R=tasso di crescita costante specie specifico, K=capacità portante, r =tasso istantaneo (varia da 0 a R), asterisco (*)=moltiplicazione (per). Anche il confronto tra tasso di crescita potenziale a 5 anni (ovvero calcolato sugli ultimi 6 anni) rispetto a quello a 3 anni (misurato rispetto agli ultimi 4 anni) permette di fare delle considerazioni: se il tasso di crescita a 3 anni è più elevato di quello a 5 anni indica un aumento del tasso di crescita. Viceversa se il tasso di crescita a 3 anni è inferiore a quello a 5 anni significa che il tasso sta calando. Questo tasso di crescita, anche a livello di unità gestionale, può variare molto in ragione di situazioni contingenti, errori di censimento e altri fattori, quali presenze localizzate di predatori, situazioni ecologiche ed ambientali specifiche (ad esempio fasi di colonizzazione con tassi molto alti e/o consistenze basse con incrementi alti) e densità molto basse (tassi bassi, negativi o nulli per lʼeffetto Allee). Lo stesso può verificarsi a livello di distretto, in quanto il dato ottenuto come media tra tutte le unità mi fornisce un tasso di crescita di riferimento molto importante. Al fine di costruire il modello di stima di popolazione, specie specifico, della situazione riferita allʼunità gestionale ed alla distanza della stima dal censimento atteso dal PFR al 2019, il tasso di crescita utilizzato nel modello lineare di cui sotto è alternativamente: a) quello medio di unità gestionale (media di quello a 3 e 5 anni) b) media tra quello dellʼunità gestionale e quello distrettuale (ottenuto dalla media delle medie dei tassi di crescita delle singole unità), c) di quello distrettuale, d) a sapere di esperto (ma sempre compreso tra il 90 percentile ed il 10 percentile quelli descritti tra tutte le unità gestionali studiate). Tendenzialmente si cerca di ridurre effetti estremi. Alle Unità gestionali che presentano crescite eccessive o ridotte si applicano dei tassi di crescita medi (ad esempio distrettuali o a sapere di esperto coerenti con gli obiettivi previsti dal PFR e compresi nel 90 e 10 percentile dei tassi di crescita osservati per le diverse unità di gestione del distretto). Il modello lineare è il seguente Censimento allʼanno t=(censimento allʼanno t-1+censimento allʼanno t-1*tasso di crescita prescelto-piano abbattimento previsto per lʼanno t-1*coefficiente di correzione) Come esempio considerando i dati della tabella precedente ipotizzando la specie lepre Censimento 2015=120 tasso di crescita a 3 anni =0,21 piano di abbattimento richiesto=12 Censimento previsto al 2016=(120+120*0,21-0,85*12)=135 27

Il coefficiente di correzione dipende dalla specie ed è 1 per camoscio e muflone e 0,85 per la lepre, capriolo e cervo. Per il cinghiale pari ad unʼefficienza di caccia stimata a livello del distretto nel 2015, ed è calcolato rispetto la capacità di realizzazione dei piani nei confronti della singola specie. In alcuni casi si potrebbe anche osservare un lambda ad esempio pari a 0,90, combinato a tassi di abbattimento di 0,2 equivalenti al 20%. In questo caso comunque la popolazione potenzialmente cresce(rebbe) del 10%. Questo approccio è comunque una semplificazione che non tiene conto di eventuali effetti compensativi sulla mortalità in quanto considera la caccia come elemento additivo di mortalità, che non interagisce con la dinamica di popolazione. In alcuni casi risulta però evidente che il prelievo venatorio si può considerabile come una fonte di mortalità compensativa in quanto parte della popolazione è comunque soggetta alla mortalità che sopravviene nellʼinverno successivo, dovuta a varie cause e processi regolativi. Il calco del piano di abbattimento a partire dal 2016 in poi, parte sempre dai valori di piano di abbattimento concessi nel 2015 dal Servizio competente. Il piano è eventualmente stato incrementato nel 2016 nel rispetto delle regole definite dal PFR (in ragione della realizzazione dei piani in termini assoluti e degli incrementi massimi previsti), così come i successivi. Gli incrementi ipotizzati dal PVD e definiti sulla base della stima dei censimenti attesi, saranno validati solo nel caso in cui vengano soddisfatti tutti i criteri stabiliti dal PFR, ovvero raggiungimento delle % di realizzo minimo nellʼanno precedente, incremento di popolazione e % massima di prelievo rispettata. Eventuali diminuzioni del piano sono state imposte solo nel caso di sforamento delle nuove soglie di abbattimento per le specie, con particolare riferimento agli Ungulati e nel caso in cui non siano state raggiunte le soglie minime di realizzazione del piano, così come previsto dal PFR, e dellʼanalisi delle eventuali cause di mancato raggiungimento del piano, così come previsto dal PFR. In prima battuta era stato deciso una sorta di scivolo che permetteva, a fronte delle evoluzioni stimate della popolazione, un rientro graduale dei piani nel rispetto delle soglie massime. Questo approccio, nella versione definitiva, è stato modificato per giungere già nel corso del 2016 a soddisfare questo requisito nei confronti dei dati relativi ai censimenti attesi nel 2016 e negli anni successivi. Nellʼattuazione del piano, il confronto dei valori attesi dei censimenti con i reali valori osservati sul campo, validati dai Servizi competenti, attraverso anche monitoraggi mirati, deve consentire eventuali riarrangiamenti e correzioni del piano di abbattimento nel rispetto delle aliquote massime e della dinamica della specie. Il controllo dei piani di abbattimento e la loro realizzazione rappresenteranno un ulteriore sistema di verifica e riadattamento del piano stesso, sia in senso di incremento (se previsto), di mantenimento o di riduzione. Nel caso di apertura (esempio camoscio) o riapertura della caccia (esempio lepre) dopo un periodo di chiusura, il piano, seppure ipotizzabile sulla base dei dati di censimento osservati fino al 2015 e, di conseguenza quelli attesi per gli anni successivi, potrà e dovrà essere realizzato solo a fronte di censimenti, controlli e verifiche dei servizi competenti. Vi sono situazioni nelle quali la presenza di una specie non risulta ancora confermata (esempio capriolo in alcune zone di pianura) ma che potrebbe comparire ed insediarsi nel breve e medio periodo. In questo caso i piani saranno proposti dalla singole Unità gestionali e/o dai Distretti venatori, ai Servizi competenti, che valuteranno la fattibilità a fronte di censimenti verificati. I piani che saranno proposti, in questo caso, dovranno comunque rispettare i tassi di crescita osservati per il Distretto e la strategia generale del piano nonché tutti i vincoli e i criteri posti dal PFR in termini di tassi massimi di prelievo, dimensioni minime di popolazione e % di abbattimento delle classi di sesso ed età se previsti. 28

Tabella 13 Metodi statistici per la stima delʼevoluzione della popolazione e la definizione dei piani Nelle tabelle seguenti (Tabelle da 14 a 31) vengono riportati i risultati relativi alle analisi condotte sullʼandamento delle popolazioni delle specie stanziali cacciabili servendosi del metodo che utilizza lʼautovalore Lambda. I risultati ottenuti, confrontati con i valori riportati in tabella, forniscono informazioni relative allʼandamento delle popolazioni e alle possibili tendenze future. Nelle tabelle seguenti, dove compare la dicitura Dati insufficienti, sta a significare che alcuni dati relative alle stime di consistenza non erano disponibili e non hanno di conseguenza permesso di condurre analisi complete. CINGHIALE NO Censimento al 2013 Abbattimento 2013 Censimento 2019 atteso PFR Abbattimento 2019 atteso PFR "Giarine" 0 2 0 1 0 Aurisina 13 13 14 5 8 Basovizza 19 135 157 51 77 Boschini - Peteano 9 19 17 7 11 Doberdo' del Lago 9 18 24 7 11 Duino 8 21 24 8 12 Fogliano 4 10 12 4 6 Gabria 5 15 17 6 9 Gabrovizza 9 12 16 5 8 Jamiano 16 36 40 14 21 Malchina 17 23 25 9 14 Monfalcone 7 4 5 7 11 Monrupino 9 18 11 7 11 Muggia 10 36 52 14 21 Opicina 14 90 102 34 51 Prosecco 19 40 40 15 23 Ronchi dei Legionari 5 12 13 5 8 Sagrado - San Martino 9 20 18 8 12 Sales 9 14 16 5 8 San Michele del Carso 7 23 27 9 14 Savogna - Rubbia 4 20 30 8 12 Sgonico 10 11 10 4 6 Vallone 13 18 21 7 11 Zaule-Dolina 6 110 142 41 62 TOTALE 231 720 833 281 427 Tabella 14 Analisi dell'andamento della popolazione di Cinghiale (elaborazione da All. 2 PFR) 29