10) I CENTRI PRIVATI DI RIPRODUZIONE DI FAUNA SELVATICA. 10.1) Analisi

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1 10) I CENTRI PRIVATI DI RIPRODUZIONE DI FAUNA SELVATICA 10.1) Analisi I Centri Privati di Riproduzione di Fauna Selvatica allo Stato Naturale (CPRFS) sono destinati alla produzione di specie di qualità, per il ripopolamento, quali la Starna, la Lepre, la Coturnice, la Pernice rossa e il Fagiano. I soggetti prodotti, pertanto, devono avere caratteristiche di rusticità, selvaticità e adattabilità all ambiente naturale. Infatti occorre sopperire a ripopolamenti effettuati con soggetti di importazione o allevati con metodi intensivi e tradizionali, spesso inquinati da ibridazione con altre specie del genere e con controindicazioni di tipo genetico e sanitario. A tal fine la gestione dei Centri di Riproduzione di Fauna Selvatica è impostata adottando criteri di produzione estensivi e il più possibile vicini alle condizioni naturali, come accade in altri Istituti territoriali, quali le Zone di Ripopolamento e Cattura, che assolvono, in definitiva, alle medesime finalità seppur di tipo pubblico. Oltre alle indiscusse finalità faunistiche tali Istituti, se correttamente gestiti, assicurano un reddito integrativo all Azienda agricola che decide di vincolare i propri terreni in tal senso. Di qui l importanza di un monitoraggio costante della fauna attraverso accurati metodi di censimento e stima in modo che la quantità di capi da catturare non vada ad incidere negativamente sul patrimonio faunistico dei suddetti Centri. I Centri Privati di Riproduzione di Fauna Selvatica allo Stato Naturale della Provincia di Firenze sono 3: Le Mortinete Villa Caprera (Greve in Chianti), Grignano (Pontassieve), Il Palagio (Fiesole) ed hanno tutti come vocazione la produzione della Lepre e del Fagiano e occupano una superficie di ha 557 circa pari allo 0,17% della S.A.F. provinciale. I CPRFS del comprensorio nord (Il Palagio e Grignano), mediante apposita convenzione, forniscono lepri e fagiani selvatici all ATC Firenze 4 attraverso catture in periodo invernale. Nel corso degli anni i CPRFS hanno visto diminuire la propria produzione, seppur con ampie oscillazioni non del tutto spiegabili se non con problemi gestionali o di difficoltà di cattura. 160 Provincia di Firenze Catture fagiani e lepri CPRFS Fagiani Lepri

2 I dati di presenza ricavati dai censimenti condotti dalla Provincia, per le lepri mostrano infatti un andamento (nonostante manchino rilevamenti per alcune annate) in sostanziale progresso. La densità media di lepri dei tre centri è piuttosto buona, senz altro superiore a quella delle AFV e addirittura in linea con molte ZRC. Oltre a produrre soggetti di assoluta qualità che vengono poi immessi sul territorio provinciale, i CPRFS rivestono una buona importanza anche in termini di irradiamento alla stessa stregua degli istituti faunistici pubblici, garantendo al contempo alle aziende proprietarie, un discreto incremento al reddito agricolo. Sarebbe addirittura auspicabile, per alcune AFV, in cui vi è debole interesse per l aspetto venatorio, la trasformazione in CPRFS. Provincia di Firenze Presenza lepri CPRFS 60,00 7,00 50,00 40,00 30,00 20,00 10,00 6,00 5,00 4,00 3,00 2,00 1,00 0, ,00 Densità IKA 10.2) Prescrizioni 1. La specie di indirizzo di cui si autorizza la produzione sono per tutti i CPRFS la lepre e il fagiano. 2. Il piano annuale di assestamento e prelievo di cui all art. 28 comma 5 DPGR 33/R deve essere presentato ogni anno alla Provincia entro il 30 novembre 3. il piano deve riportare la stima delle seguenti specie presenti in azienda rilevata secondo le seguenti modalità: a. censimenti notturni con faro su percorso campione per la rilevazione della densità di lepre (a scelta con metodo area illuminata o distance sampling ); dovranno essere annotati nel piano annuale anche l area illuminata, la distanza percorsa, ed il numero di capi delle seguenti specie: lepre, capriolo, daino, cervo, cinghiale, volpe, coniglio selvatico, minilepre, istrice. Il censimento dovrà essere svolto dal 1 ottobre al 30 novembre di ogni anno b. censimenti diurni in autovettura su percorso campione per la stima della presenza del fagiano (specie di indirizzo secondaria) mediante calcolo dell IKA; dovranno essere annotati nel piano annuale la distanza percorsa ed il numero di capi delle seguenti specie: fagiano, pernice rossa, starna, gazza, cornacchia grigia. Il censimento dovrà essere svolto dal 1 agosto al 15 aprile di ogni anno

3 4. il piano dovrà riportare una proposta di prelievo impostata secondo i seguenti criteri: a. per la lepre: densità capi/100 ha da 0 a 15 capi da 15,1 a 20 capi da 20,1 a 30 capi Da 30,1 a 40 capi oltre 40 capi capi catturabili/100 ha Nessuna cattura 5 capi/100 ha catturabili 10 capi/100 ha catturabili 20 capi/100 ha catturabili Fino al 50% della consistenza tot. b. per il fagiano: con IKA pari a 10 capi/km possono essere autorizzate catture fino ad un massimo di 10 capi/100 ha; con IKA pari a 20 possono essere autorizzate catture fino ad un massimo di 20 capi/100 ha 5. Nel piano annuale sono riportati cartograficamente gli interventi di miglioramento ambientale fissati secondo i seguenti criteri minimi: a. almeno 3 ettari di leguminose foraggere ogni 100 ettari di superficie della AFV; la superficie di ogni appezzamento non deve essere inferiore a 0,5 ettari; la superficie a leguminose foraggere può essere sostituita da ripristino o mantenimento di radure o chiari o recupero di incolti in aree boscate; 6. Il piano annuale deve indicare inoltre i nominativi del personale di vigilanza a disposizione dell azienda e del personale incaricato del prelievo tramite cattura, degli animali appartenenti alle specie in indirizzo produttivo. 7. E consentita ed autorizzata contestualmente al piano annuale, la produzione di galliformi mediante metodo semi naturale con chiocce madri. 8. Tranne il caso precedente non è consentita alcuna immissione delle specie di indirizzo fatto salvo, previa autorizzazione dell Amministrazione Provinciale, in sede di nuova istituzione del centro o del verificarsi di epizoozie. 9. I controlli di verifica delle presenze delle specie di indirizzo sono condotti a campione dall Ufficio Caccia. 10. La mancata cattura per tre anni consecutivi delle specie in indirizzo produttivo, fatti salvi fattori esterni (condizioni climatiche, epizoozie ecc.) comportano la revoca dell autorizzazione. 11. Ai fini del rinnovo delle autorizzazioni con il prossimo PFVP il criterio di valutazione è dato dalla media annua, sulla durata dell arco temporale del presente PFVP, del dato di densità della specie lepre, che deve essere superiore a 13 capi/100 ha. Qualora tale media sia inferiore ai minimi previsti il CPRFS non può essere nuovamente autorizzata.

4 10.2) PROPOSTE PER I CENTRI PRIVATI DI RIPRODUZIONE DI FAUNA SELVATICA ALLO STATO NATURALE Grignano(Pontassieve) Conferma del Centro. con possibilità di limitate modifiche dei confini ed eventuale estromissione di territori boscati, SUBORDINATA al mantenimento delle produzioni minime per la specie in indirizzo e al controllo specie ungulate secondo le densità indicate dal presente Piano. IL Palagio (Fiesole) Conferma del Centro. con possibilità di limitate modifiche dei confini ed eventuale estromissione di territori boscati per una migliore perimetrazione del Centro stesso; SUBORDINATA al mantenimento delle produzioni minime per la specie in indirizzo e al controllo specie ungulate secondo le densità indicate dal presente Piano. Eradicazione del coniglio selvatico. Le Mortinete Villa Caprera Conferma del Centro. con possibilità di limitate modifiche dei confini, SUBORDINATA al mantenimento delle produzioni minime per la specie in indirizzo e al controllo specie ungulate secondo le densità indicate dal presente Piano

5 10.3) SCHEDE SINGOLI CENTRI PRIVATI DI RIPRODUZIONE FAUNA SELVATICA

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