REGIONE VENETO - AZIENDA ULSS 20 VERONA PATTO AZIENDALE PER LA CONTINUITA' ASSISTENZIALE 2005



Documenti analoghi
RECAPITI TELEFONICI RECAPITI TELEFONICI ULSS N 20. Ufficio Assistenza Residenziale Tel. 045/

AZIENDA ULSS20 VERONA SERVIZIO DI CONTINUITA ASSISTENZIALE. - ex GUARDIA MEDICA - CARTA DEI SERVIZI

Oggetto: Accordo per la MEDICINA DI GRUPPO. CHIEDONO. Al Direttore Generale dell Azienda ULSS Via e per conoscenza:

DELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA AZIENDA SANITARIA LOCALE N. 2 OLBIA DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO N. 466 DEL 22/04/2015

Ruolo del Medico nell Assistenza Sanitaria di base. Prof. A. Mistretta

Legge Regionale 23 Novembre 2006, n. 20. Istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza. (BUR N. 34 del 9 dicembre 2006)

AZIENDA ULSS 20 DI VERONA

CURARE A CASA Aspetti organizzativi clinici e relazionali di interesse per il Medico di Medicina Generale

REGIONE DEL VENETO CIRCOLARE N. 12 del 4 MAGGIO 1999 (DGRV 1490/99) Oneri del trasporto sanitario. Revisione circolare n. 70/80.

REGOLAMENTO AZIENDALE DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DEL COLLEGIO DI DIREZIONE

IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

DELIBERAZIONE N. 5/31 DEL Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna.

documento di specifiche tecniche pubblicate sul sito Internet del Ministero all indirizzo ;

AZIENDA SANITARIA LOCALE N. 8 Cagliari CONVENZIONE

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. Disposizioni in materia di ospedalizzazione domiciliare per i malati terminali N. 2739

Il ruolo delle Aziende ULSS nel garantire prestazioni, sviluppare innovazione, promuovere buone prassi

PROGETTO SIMULTANEOUS HOME CARE. Dr Mauro Bandera Oncologo

Sede INPS di competenza. 3 Angiari Legnago 21 Legnago A LEGNAGO

GUIDA AI SERVIZI ASSISTENZIALI

CARTA DEI SERVIZI STUDIO MEDICO ASSOCIATO MEDICINA DI GRUPPO X MEDICINA IN RETE INFORMAZIONI GENERALI

REGOLAMENTO SUL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

) NOMI (TN)

9 a Conferenza Nazionale GIMBE Evidenze e innovazioni per la Sostenibilità della Sanità Pubblica

CARTA DEI SERVIZI STUDIO MEDICO ASSOCIATO MEDICINA DI GRUPPO MEDICINA IN RETE X

Trasmissione mensile dei dati sulle prestazioni specialistiche. Estensione alle strutture pubbliche, classificate ed aziendalizzate

CARTA DEI SERVIZI MEDICINA DI GRUPPO. Dr. MARCO MARI Specialista in Medicina Interna. Dr. ENA PORCELLA Specialista in Endocrinologia Dr.

CARTA DEI SERVIZI. STUDIO MEDICO ASSOCIATO MEDICINA DI GRUPPO MEDICINA IN RETE x

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

I processi, l impegno e i risultati dell équipe infermieristica dell ASL 8 di Cagliari

PROGETTO DI POLITICHE ATTIVE SUL LAVORO a valere sull UPB CAP.908 della Regione Lombardia

REGOLAMENTO ASSEGNAZIONE FONDI PER PROGETTI DI INTEGRAZIONE RIVOLTI A STUDENTI DISABILI

CARTA DEI SERVIZI MEDICINA DI GRUPPO

FORUM P.A. SANITA' 2001

Arruolamento nei Presidi accreditati e terapia delle malattie rare nei presidi non accreditati Alessandro Andriani ASL RMA, Presidio Nuovo Regina

AZIENDA PROVINCIALE PER I SERVIZI SANITARI

Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012

Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Comune di Grado Provincia di Gorizia

REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE DELL ATTIVITA DI REPERIBILITA DEI SERVIZI VIABILITA ed EDILIZIA DELLA PROVINCIA DI CHIETI

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

CARTA DEI SERVIZI. Presentazione. Composizione della medicina in rete. Attività ambulatoriale. Visite domiciliari. Prestazioni. Personale di studio

DECRETO 14 febbraio 1997 ( Gazz. Uff. n marzo 1997 )

Oggetto: Individuazione delle Unità Operative di Nutrizione Artificiale Domiciliare nella Regione Lazio LA GIUNTA REGIONALE

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici

CARTA DEI SERVIZI Forma Associativa di Medicina in RETE. Medici associati

Il moderno ruolo del medico di assistenza primaria nel sistema delle cure domiciliari distrettuali

Il miglioramento delle cure urgenti

OGGETTO: Azienda USL RM/C parere positivo ai sensi dell art. 3 del Decreto Commissariale n. U0016 del 27 febbraio IL COMMISSARIO AD ACTA

ASP Azienda di Servizi alla Persona Istituzioni Assistenziali Riunite di Pavia V.le Matteotti, Pavia. Carta dei Servizi

AZIENDA U.L.S.S. N. 16 DI PADOVA

REGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 6 VICENZA DELIBERAZIONE. n. 573 del O G G E T T O

PROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

CONSORZIO SERVIZI SOCIALI DELL OLGIATESE

Cure Domiciliari. Corso Elettivo Malato a casa 23 gennaio 2012

PIEMONTE. D.G.R. n del 1/8/2005

CITTÀ DI IMOLA REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA VALUTAZIONE, INTEGRITÀ E TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE

Numero telefonico unico di chiamata del Servizio di Continuità Assistenziale

La normativa di riferimento è ampia, si richiamano di seguiti i documenti di avvio del progetto:

TRA. l Unità Locale Socio-Sanitaria n. 6 Vicenza (di seguito denominata anche U.L.SS.

AO ORDINE MAURIZIANO DI TORINO. Servizio Sanitario Nazionale Regione Piemonte. Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE

1.OGGETTO 2.FINALITA 3. DESTINATARI

Comune Capofila : VETRALLA

FONDAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI B A R I

LEGGE PROVINCIALE N. 8 DEL REGIONE TRENTO (Prov.)

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE

CENTRO RESIDENZIALE CURE PALLIATIVE - HOSPICE SAN MARCO -

POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT DETERMINAZIONE. Estensore ORLANDI MARIA CRISTINA. Responsabile del procedimento DI TULLIO PATRIZIA

INTESA TRA COMUNE DI MILANO E AZIENDA SANITARIA LOCALE CITTA DI MILANO PER LA SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI NEI SERVIZI ALL INFANZIA (0-6 ANNI)

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE, MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

OGGETTO SPECIALISTA AMBULATORIALE O MEDICO DIPENDENTE PROSPETTIVE PROFESSIONALI ED ECONOMICHE A CONFRONTO

Regolamento per la formazione professionale continua del Consiglio Nazionale

IL RETTORE. VISTO lo Statuto di autonomia dell Università del Salento ed in particolare l art. 29;

C O M U N E D I I T T I R E D D U Provincia di Sassari REGOLAMENTO COMUNALE SERVIZIO TRASPORTO STRUTTURE SANITARIE E OSPEDALIERE

Regolamento 27 maggio 2008, n.14. Regolamento relativo alla presentazione e valutazione di progetti

REGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI TRASPORTO SOCIALE

LE CURE DOMICILIARI ASL 9 COeSO

CITTA DI BARLETTA Settore Servizi Istituzionali Servizi Demografici

AVVISO PUBBLICO PER L ISTITUZIONE DELL ELENCO DI ESPERTI DI VALUTAZIONE DEI PROGETTI FORMATIVI FINANZIATI DAL FONDO SOCIALE EUROPEO

PATTO. fra Azienda U.L.SS. e Medici di Continuità Assistenziale

ALL ACQUISIZIONE DI COMPETENZE PROFESSIONALI SPECIALISTICHE

Comune di Bracciano. Regolamento per la pubblicazione di atti e documenti amministrativi sul sito Internet Istituzionale

REGOLAMENTO PER IL TRASPORTO SOCIALE

COMUNE DI COGGIOLA VIA GARIBALDI, COGGIOLA REGOLAMENTO DI GESTIONE DELLA CASA SOGGIORNO ANZIANI DI COGGIOLA

REGOLAMENTO del Sistema Integrato di Valutazione

Elenco degli indirizzi e dei recapiti degli Archivi di Ente locale della provincia di Verona

Manuale utente Portale J4U Pubblicazione richieste

Area Persone Anziane. Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS

AZIENDA OSPEDALIERA DI PADOVA

REGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 6 VICENZA DELIBERAZIONE. n. 749 del O G G E T T O

Scheda relativa al servizio "Appartamenti protetti per anziani e disabili" oggetto del contratto con l ASP Giovanni XXIII.

STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE

Dalla firma tra le parti e fino all entrata in vigore del Nuovo Accordo Collettivo Nazionale.

Funzioni di gestione degli interventi: esperti

ASSOCIAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI DI TREVISO

A.O. MELLINO MELLINI CHIARI (BS) GESTIONE DELLE RISORSE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE RISORSE UMANE INFRASTRUTTURE...

REGOLAMENTO PER LE PROGRESSIONI VERTICALI DEI DIPENDENTI DELL ENTE LOCALE. Approvato con deliberazione giuntale n. 162 del

PROTOCOLLO OPERATIVO 04 ATTIVAZIONE ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA PROTOCOLLO OPERATIVO 04

DISPOSIZIONI PER GARANTIRE CURE PALLIATIVE AI MALATI IN STATO DI INGUARIBILITÀ AVANZATA O A FINE VITA E PER SOSTENERE LA LOTTA AL DOLORE

Transcript:

REGIONE VENETO - AZIENDA ULSS 20 VERONA PATTO AZIENDALE PER LA CONTINUITA' ASSISTENZIALE 2005 Articolo 1 - Generalità In considerazione dell esperienza positiva conseguita con l Accordo decentrato aziendale per la Continuità Assistenziale anno 2003, con il presente Patto si intende perseguire un miglioramento dell organizzazione del Servizio di Continuità Assistenziale nell'ulss20 e definire ulteriormente l'impegno del medico di Continuità Assistenziale in conformità con quanto previsto dall'atto di intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2005 e dall'accordo Regionale secondo la DGR n 3889 del 31 dicembre 2001 e successive integrazioni per la Medicina Generale. L'ULSS20, mediante tale Accordo, intende rafforzare il ruolo della Continuità Assistenziale nell'organizzazione e sviluppo dell'assistenza territoriale. Sono considerate strategiche le seguenti aree d'intervento: 1. riorganizzazione del Servizio in relazione alle mutate e reali necessità del territorio; 2. integrazione del Servizio con l'attività del Distretto e dell'assistenza Primaria; 3. partecipazione del Servizio all attività di cure primarie del territorio con il fine di potenziare l assistenza nelle 24 ore, in modo particolare nei riguardi del paziente fragile (ADI, ADIMED, ADP, ospiti di Residenze intermedie e protette); 4. potenziamento del Servizio anche allo scopo di ridurre gli accessi dei cosiddetti "codici bianchi" al Pronto Soccorso dell Ospedale di San Bonifacio. Nell intento di dare continuità a quanto già realizzato, si concorda di promuovere il presente Accordo con validità dal 01/08/2005 al 31/12/2005 e comunque sino all approvazione del nuovo Accordo Regionale.

Articolo 2 - Normativa di riferimento Il Servizio di Continuità Assistenziale è disciplinato dall'atto di intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2005 e dall'accordo Regionale secondo la DGR n 3889 del 3i dicembre 2001 e successive integrazioni per la Medicina Generale. Articolo 3 - Orario di servizio e massimali orari L'attività del Servizio di Continuità Assistenziale si articola secondo l'orario previsto (art. 65 comma 1 dell'acn2005). L'Azienda può concordare con i medici incaricati un aumento delle ore settimanali oltre il limite previsto dall'acn (24 ore settimanali). Non concorrono al computo totale delle ore per il raggiungimento del massimale orario mensile (104) i turni svolti in sostituzione di colleghi in fase di ristoro psico-fisico ai sensi del comma 6 art 67 ACN2005, nonché le ore di formazione. Si concorda che, in attuazione a quanto previsto dall art. 9 dell ACN2005, l onorario professionale onnicomprensivo per ogni ora di attività svolta ai sensi del capo III dell ACN2005 e in esubero al massimale orario mensile (104 ore) è pari a 32 euro, ad eccezione dei compensi per le attività aggiuntive definite con il presente Accordo, di eventuali prestazioni aggiuntive, della retribuzione prevista per le festività di particolare rilevanza di cui comma 8 Capo IV dell'accordo Regionale 2002, e dell'onere ENPAM secondo ACN. Articolo 4 Anticipi di Orario per attività di Assistenza Primaria Per esigenze di servizio, in occasione di corsi di aggiornamento di medici di Assistenza Primaria in giorno feriale, l Azienda può anticipare l inizio del turno con conseguente aumento delle ore corrispondenti. In tali occasioni, il medico di Continuità Assistenziale svolgerà attività di sostituzione dei colleghi di Assistenza Primaria, con le modalità proprie dell Assistenza Primaria, per i pazienti in scelta ai colleghi in aggiornamento.

A tale fine, l Azienda si impegna a: 1. inviare quanto prima ai Coordinatori di Sede le date di anticipo, previste durante l arco dell anno; 2. inviare nelle Sedi l elenco dei medici di Assistenza Primaria in aggiornamento; 3. non programmare in linea generale anticipi di servizio per attività di formazione per l Assistenza Primaria nei periodi di grande morbilità, ovvero nel periodo compreso nei mesi di gennaio e febbraio. L attivazione del Servizio avviene in pieno organico, e prevede l indicazione di un medico reperibile (secondo le modalità previste dall articolo 6 del presente Accordo) per eventuali sopraggiunte improvvise indisponibilità da parte di un collega titolare del turno di anticipo. Per l attività indicata al presente capo, l Azienda corrisponde al medico di Continuità Assistenziale il compenso orario di euro 50.00, onnicomprensive ad eccezione di eventuali prestazioni aggiuntive (allegato D ACN2005) svolte in occasione di questi servizi ed annotate nell'apposito modulo riepilogativo mensile e dell'onere ENPAM a carico dell'azienda. Articolo 5 Organizzazione logistica del Servizio Il Servizio è organizzato come segue: Sede di Verona 1 (Distretto 1): 1a 2a 3a Circoscrizione (Città Antica, Cittadella, S. Zeno, Veronetta, B.go Trento, Valdonega, P.te Crencano, Parona, Avesa, Quinzano, B.go Milano, Saval, Quartiere Navigatori, B.go Nuovo, Stadio, Chievo, S.Massimo) - Abitanti 126.989 Una sede presso il complesso ambulatoriale di via Marconi 21/a. Sede di Verona 2 (Distretto 2): 4a 5a Circoscrizione (Borgo Roma, Cadidavid, S. Lucia, Golosine, Buttapietra, Castel d'azzano, S. Giovanni Lupatoto) - Abitanti 98.502 Una sede presso il complesso ambulatoriale di via Lussino; un distaccamento presso S. Giovanni Lupatoto. Sede di Verona 3 (Distretto 3): 6a 7a 8a Circoscrizione (B.go Venezia, B.go Trieste, S. Michele Extra, Porto S. Pancrazio, Marzana, Montorio), Boscochiesanuova, Cerro V.se, Erbezzo, Grezzana, Roverè V.se, S. Martino B.A. - Abitanti 100.099 Una sede presso il complesso ambulatoriale dell'ospedale di Marzana; un distaccamento presso villa Chiampan a Cerro Veronese.

Sede di Verona 4 (Distretto 4): Albaredo d'adige, Arcole, Badia Calavena, Belfiore, Caldiero, Cazzano di Tramigna, Cologna Veneta, Colognola ai Colli, Illasi, Lavagno, Mezzane, Montecchia di Crosara, Monteforte d'alpone, Pressana, Roncà, Roveredo di Guà, S. Bonifacio, S. Giovanni Ilarione, S. Mauro di Saline, Soave, Selva di Progno, Tregnago, Velo V.se, Veronella, Vestenanuova, Zimella - Abitanti 114.906 Una sede presso il complesso ambulatoriale di San Bonifacio; un distaccamento presso Cologna Veneta, Tregnago e S. Giovanni Ilarione. Le parti concordano il seguente organico: Sede di Verona 1: 3 medici per turno, per complessivi 12 medici in organico con incarico a 24h settimanali; Sede di Verona 2: 3 medici per turno (2 medici presso la sede di via Lussino + 1 presso il distaccamento di S. Giovanni Lupatoto), per complessivi 12 medici in organico con incarico a 24h settimanali; Sede di Verona 3: 3 medici per turno, per complessivi 16 medici in organico con incarico a 24h settimanali; Sede di Verona 4: 5 medici per turno (2 medici presso la sede di S Bonifacio; 1 medico presso il distaccamento di Cologna Veneta; 1 medico presso il distaccamento di Tregnago; 1 medico presso il distaccamento di S. Giovanni Ilarione), per complessivi 22 medici in organico con incarico a 24h settimanali; per un numero complessivo di medici stimato attualmente in 62 unità. Le parti si impegnano semestralmente a verificare ed eventualmente a modificare il numero di medici in turno attivo in base a nuove esigenze di servizio. Articolo 6 - Reperibilità Sono organizzati quattro turni di reperibilità, uno per Sede al fine di garantire le sostituzioni dei medici in turno attivo impossibilitati per gravi ed imprevedibili motivi a svolgere il Servizio. I turni di reperibilità sono garantiti dai medici con rapporto di incarico a tempo indeterminato o a tempo determinato per il Servizio di Continuità Assistenziale dell ULSS 20. L'Azienda corrisponde al medico reperibile il compenso di euro 36.15 per turno di reperibilità.

Articolo 7 - Coordinatori Al fine di migliorare il Servizio e facilitare i rapporti tra medici e Azienda, sono istituiti i Coordinatori di Sede. I Coordinatori sono nominati dal Direttore Generale sentito il Comitato Aziendale. Compiti del Coordinatore sono: - mantenere i rapporti tecnico/organizzativi con i Direttori di Distretto. I Coordinatori partecipano all'ufficio di coordinamento delle attività distrettuali; - proporre al Direttore di Distretto azioni per il miglioramento del Servizio; - mantenere i rapporti organizzativi con gli altri medici dell'equipe, fornendo suggerimenti e verificando i comportamenti rispetto alle linee guida ed agli obiettivi aziendali; - predisporre i turni di servizio; - predisporre i turni di reperibilità; - trasferire ai nuovi incaricati le conoscenze sull'organizzazione del Servizio di Continuità Assistenziale (comprese la conoscenza del territorio e dei Servizi in esso esistenti, nonché ogni altro chiarimento necessario per una corretta e sollecita attività), sulle linee guida concordate con l'azienda, sulla condivisione dei progetti aziendali. L'Azienda corrisponde ai Coordinatori il compenso mensile di euro 100,00. Articolo 8 - Pazienti non residenti Durante l'orario di servizio, il medico di Continuità Assistenziale assicura le prestazioni sanitarie non differibili ai cittadini residenti nell ambito territoriale afferente alla sede di servizio. Il medico di Continuità Assistenziale può assicurare prestazioni sanitarie non differibili a pazienti non residenti (turisti o cittadini temporaneamente presenti nel territorio afferente alla sede di servizio). Si conviene che per l assistenza ai non residenti nell ambito della Regione Veneto, il pagamento a prestazione, a carico dell'utente, avverrà secondo il seguente tariffario: - visita ambulatoriale euro 25,00; - visita domiciliare euro 35,00.

Articolo 9 - Indicatori di risultato Quali indicatori per valutare gli effetti del presente Accordo verranno considerati: il numero di contatti telefonici e delle visite domiciliari; la tipologia di prestazioni effettuate (urgenti/non urgenti); la partecipazione alla formazione obbligatoria; il grado di soddisfazione dei medici di Assistenza Primaria dell'ulss20 e dell utenza (questionari specifici elaborati dall ULSS).

Progetto obiettivo di processo: Presa in carico dei Pazienti fragili Prestazioni ambulatoriali non differibili a libero accesso Premessa In relazione a quanto previsto dalla DGR n. 3731 del 26/11/2004, che precisa funzioni (compiti ed attività) della Medicina Generale ai fini del Governo della Domanda (ovvero del governo del tasso di ospedalizzazione, del rispetto del volume complessivo di risorse per l erogazione dei farmaci, del rispetto del volume atteso nonché del contenimento dei tempi di attesa per l erogazione di prestazioni specialistiche, del governo dei ricoveri nelle RSA e nelle altre strutture residenziali con riferimento al tetto programmato e all incentivazione della domiciliarità) e fissa le azioni volte alla promozione di Obiettivi di Salute (attuati attraverso la messa a punto di processi di presa in carico dei problemi di salute e di stili che qualificano il rapporto medico-paziente), le parti concordano il presente Progetto obiettivo. A - Prestazioni non differibili a pazienti in stato di particolare disabilità (Pazienti fragili) Obiettivo Il presente progetto si propone di garantire ai pazienti multiproblematici ( pazienti fragili, v. Allegato A Tabella riassuntiva pazienti fragili nel territorio ULSS20) una reale assistenza sanitaria per 24 ore al giorno per sette giorni la settimana. Il mezzo ritenuto più idoneo per il conseguimento di tale obiettivo è l integrazione tra le figure professionali tradizionalmente predisposte a tale funzione, vale a dire il medico di famiglia ed il medico della continuità assistenziale, nell ambito dei compiti ad essi attribuiti dai vigenti accordi collettivi nazionali e regionali. Nelle ore proprie di attività il medico di Continuità Assistenziale prende in carico ed assicura le prestazioni programmate e/o non differibili ai malati gravi e multiproblematici, secondo i criteri e le metodologie proprie dell'assistenza Primaria. L'intervento del medico di Continuità Assistenziale in ambito domiciliare o nelle Strutture Residenziali suddette deve essere facilitato dall'accessibilità al Diario Clinico, comprendente anamnesi, diagnosi, allergie, terapie praticate e ogni altro suggerimento ritenuto opportuno da parte del collega di Assistenza Primaria. Il medico di Continuità Assistenziale riporta sul Diario Clinico la data e l'ora del suo intervento e allega copia del

modello M, assicurando in questo modo la comunicazione con il medico di Assistenza Primaria nelle forme previste dall'acn2005. Il medico di Continuità Assistenziale garantisce, in caso di particolari necessità, il contatto diretto con il collega di Assistenza Primaria, al fine di fornire un'adeguata continuità assistenziale al paziente. Indicatori - Numero di consulenze telefoniche del servizio di Continuità Assistenziale relativo a tali categorie di pazienti - Numero di visite effettuate - Numero di richieste di ricovero da parte del servizio di Continuità Assistenziale. Si concorda che per l'attività svolta ai sensi del presente articolo, l'azienda corrisponde un compenso aggiuntivo di euro 4,00 per ogni ora di servizio svolto, onnicomprensive ad eccezione di eventuali prestazioni aggiuntive svolte in occasione di tale attività (ACN2005 allegato D) ed annotate nell'apposito modulo riepilogativo mensile, e dell'onere ENPAM, a carico dell'azienda. B - Prestazioni ambulatoriali non differibili a libero accesso Obiettivo Considerato l'utilizzo sempre più frequente del Servizio di Continuità Assistenziale per prestazioni ambulatoriali da parte dell utenza, si determina di promuovere e regolamentare l attività ambulatoriale a libero accesso erogante prestazioni non differibili (incluse le prestazioni aggiuntive di cui all allegato D dell Atto di intesa Stato-Regioni 23 marzo 2005), anche con lo scopo di fornire una alternativa ai pazienti classificati codici bianchi dai Pronto Soccorso insediati sul territorio dell ULSS20. Tale attività viene fornita presso le sedi ambulatoriali di cui all articolo 5 (Verona 1 via Marconi; Verona 2 via Lussino; Verona 3 Ospedale di Marzana; Verona 4 Ospedale di S. Bonifacio) negli orari propri di servizio. L'Azienda predispone ambulatori attrezzati secondo le necessità di una struttura destinata alla gestione dell'attività ambulatoriale in oggetto. Indicatori Numero totale di prestazioni ambulatoriali erogate. Tipologia di prestazioni eseguite (differibili, non differibili, urgenti). Numero di invii al Pronto Soccorso.

Si concorda che per l'attività svolta ai sensi del presente Articolo, l'azienda corrisponde un compenso di euro 3,00 per ogni ora di servizio svolto, onnicomprensive ad eccezione di eventuali prestazioni aggiuntive svolte in occasione di tale attività (ACN2005 allegato D) e dell'onere ENPAM, a carico dell'azienda.

ALLEGATO PROTOCOLLO OPERATIVO GESTIONE "CODICI BIANCHI PRONTO SOCCORSO OSPEDALE DI S. BONIFACIO Il presente "Protocollo operativo gestione codici bianchi" norma l'attività ambulatoriale del Servizio di Continuità Assistenziale nella gestione degli utenti inviati dal Pronto Soccorso dell Ospedale di S. Bonifacio e da questo classificati come "codici bianchi", ed è parte integrante dell'accordo Decentrato Aziendale per la Continuità Assistenziale 2005, con validità dal 01/08/2005 al 31/12/2005. Obiettivo Obiettivo del presente progetto è quello di gestire con il Pronto Soccorso dell Ospedale di S. Bonifacio le prestazioni classificate come "codici bianchi". Organizzazione La gestione delle prestazioni sanitarie richieste al Servizio di Pronto Soccorso e codificati come "codici bianchi" viene realizzata nel seguente modo: - l'utente che, recatosi al Pronto Soccorso durante l'orario di servizio della Continuità Assistenziale, venga classificato come "codice bianco", verrà inviato presso la Sede di Continuità Assistenziale di Verona 4, sita in, provvisto del foglio di accettazione e dimissione del Pronto Soccorso che classifica il caso come codice bianco ; - la selezione dei casi da inviare al Servizio di Continuità Assistenziale ("triage") rientra tra i compiti del Pronto Soccorso; - il medico di Continuità Assistenziale in servizio presso l ambulatorio potrà adottare uno dei seguenti provvedimenti: a. rinvio al curante dopo visita medica ed eventuale provvedimento terapeutico; b. invio allo Specialista ambulatoriale distrettuale per approfondimento diagnostico; c. invio diretto al reparto ospedaliero, evitando il Pronto Soccorso, per valutazione specialistica urgente ed eventuali approfondimenti diagnostici o ricovero. L ambulatorio dovrà essere attrezzato ad opera dell ULSS20 secondo le necessità di una struttura destinata alla gestione dei codici bianchi e fornito di idoneo supporto informatico in grado di fornire idonea reportistica dell attività ambulatoriale svolta. Per i medici che prestano servizio nell ambulatorio in oggetto, l ULSS20 si fa carico della assicurazione professionale e legale destinata a coprire qualsiasi tipo di responsabilità

civile nonché gli oneri legali per eventuali procedimenti civili e penali, cui dovessero essere chiamati a rispondere i suddetti medici. AZIENDA ULSS 20 Il Direttore Generale Ing. Ermanno Angonese FIMMG CA Il Segretario Provinciale Dott. Giuseppe Andrioli

ALLEGATO A TABELLA RIASSUNTIVA PAZIENTI FRAGILI NEL TERRITORIO ASL 20 A) Pazienti autosufficienti e non-autosufficienti residenti in Case di Riposo COMUNE DENOMINAZIONE TIPO POSTI Albaredo d Adige CASA DI RICOVERO E ASSISTENZA A-NA 36 Arcole OPERE RIUNITE DON L. ROSSI A-NA 86 Arcole-Gazzolo O.A.S.I. CASA DI RIPOSO F. GODI A-NA 30 Bosco Chiesanuova CARDINALE GIACOMO LERCARO NA 30 Castel D Azzano CENTRO RESIDENZIALE RSA POLICELLA NA 54 Cazzano di Tramigna O.A.S.I. BIANCA STECCANELLA A-NA 58 Cologna Veneta CASA DI RIPOSO D. CARDO A-NA 126 Colognola ai Colli CASA DI RIPOSO FRATERNITAS A-NA 51 Grezzana CASA DI RIPOSO DON M. CARONZI NA - Illasi CASA DI RIPOSO VILLA SPREA A-NA 42 Mezzane di Sotto CASA DI RIPOSO S. CUORE A-NA 98 Mezzane di Sotto CASA DI RIPOSO VILLA S. GIUSEPPE A-NA 28 Mezzane di Sotto O.A.S.I. CASA SOLE A-NA 28 Monteforte d Alpone CASA DI RIPOSO DON MOZZATTI D APRILI A-NA 90 Poiano di Valpantena CASA DI RIPOSO ISTITUTO CANOSSIANO - 35 Quinto di Valpantena CENACOLO DELLA CARITA - 18 San Bonifacio O.A.S.I. MT CASSINI A-NA 18 San Bonifacio O.A.S.I. DON MUSSOLIN A-NA 101 San Martino B.A. CASA DI RIPOSO S. GIUSEPPE A-NA 45 Soave O.A.S.I. VILLA SCRINZI NA 30 Tregnago CENTRO RESIDENZA ANZIANI ZERBATO A-NA 129 Verona CASA DI RIPOSO CAMPOSTRINI - - Verona CASA DI RIPOSO CITTA DI VERONA NA 115 Verona ISTITUTO ASSISTENZA ANZIANI - VARI NA 540 Verona CASA DI RIPOSO CESIOLO CENTRO A-NA 21 Verona CENTRO SOCIALE S. CAMILLO A-NA 20 Verona COLLEGIO MISSIONI AFRICANE A-NA - Verona CASA DI RIPOSO BETANIA A-NA 39 Verona CASA DI SOGGIORNO LE BETULLE A - Verona CENTRO ASSISTENZA PADRI COMBONIANI A-NA 18 Verona CENTRO ABITATIVO BERTONI NA - Verona CENTRI ABITATI DON CAPORALI NA - Verona CASA SOGGIORNO C. BRESCIANI A-NA 32 Verona CASA DI RIPOSO FATTORI NA -

Verona CASA DI RIPOSO VILLA SERENA A-NA 168 TOTALE 2086 B) Pazienti in ADIMED, ADO, ADI e ADP: C) Posti sollievo e hospice: