Manuale. dell Ospite. Vademecum per una vacanza nel Salento da manuale! Dedicato agli Ospiti dell Agriturismo Serine e di Villa Stasi



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Manuale dell Ospite Vademecum per una vacanza nel Salento da manuale! Dedicato agli Ospiti dell Agriturismo Serine e di Villa Stasi 1

ai nostri Ospiti Terra di conquista, terra che conquista, da sempre landa ospitale nel Mediterraneo, preludio d Oriente e sintesi di dialetti e di diversità, il Salento è sempre più metafora di una felice adesione della storia e della natura alle esigenze e ai desideri del viaggiatore. Orientare qui la bussola significa lasciarsi tentare, scommettere sulla capacità del paesaggio di suscitare emozioni, significa poter fruire di inestimabili tesori artistici e di sconfinate bellezze naturali, in uno dei più formidabili cantieri a cielo aperto della storia. Il Salento è un piccolo grande mondo, che offre una natura spudoratamente bella, arte, storia, due mari che lo abbracciano e si incontrano nel punto più estremo del tacco d Italia. Primo colore a colpire gli occhi è l arancio del sole che sorge dal mare e che compare di fronte a chi procede verso levante, verso il Salento porta d Oriente. Poi, l azzurro di un cielo mediterraneo che fa il paio con le tiepide acque di un mare che può essere scelto tra due, come la candida villetta tra il verde intenso degli ulivi che compete con gli ambiti belvedere domestici in riva al mare. Il Salento, dove tutto è intenso ed estremo, terra dove tutto sembra quasi pigramente addormentato e dove invece ribolle la creatività, la voglia di fare, la ricchezza della sua gente. Questa terra è fatta per chi desidera immergersi nel silenzio della campagna sonnecchiante, in una fantasia di ulivi e muretti a secco, per chi è in cerca di spazi sacri e vitali, per il viaggiatore avido di sorprese ed anche per il turista che ama la calda risacca sulla spiaggia e i tramonti dorati sul mare. Noi vogliamo far conoscere il Salento, al di là del suo turismo balneare, per il suo tenace attaccamento alle tradizioni e la sua diffidenza verso tutto ciò che è nuovo. Per noi il visitatore è innanzitutto un Ospite, è Lui che ci dà l ispirazione per dire o scrivere queste parole. Dedicato a Lui, che di questa terra si è già innamorato, a Lui che ha fatto il pieno di emozioni, tutte da raccontare al ritorno a casa, a Lui che un giorno ringrazia e rimpiange, ma promette di tornare e ritorna. Il ricordo della Sua nuova esperienza ha trovato posto in valigia. Fabrizio Manco 2

Premessa La famiglia Manco Stasi conduce l agriturismo Serine dal 1996 e Villa Stasi dal 2003. Ci presentiamo Anna Maria, titolare di entrambe le strutture, classe 1930, coniugata con Cataldo. Dirige con la perizia e la meticolosità che l'hanno sempre contraddistinta, garantendo uno standard qualitativo del prodotto superiore alle attese dei nostri Ospiti. Dimora in Villa Stasi. Cataldo, medico in pensione, classe 1927, figlio di proprietari terrieri e agricoltori, da sempre ha unito all'amore per la professione la passione per la campagna. Amante delle cose semplici e genuine, da decenni conduce l'azienda agricola di famiglia. Ha creduto fortemente nella realizzazione del progetto agrituristico e si occupa delle produzioni agricole dell'agriturismo (olio, ortaggi, frutta, seminativo). Dimora in Villa Stasi. Fabrizio, architetto, classe 1963, figlio di Cataldo e Anna Maria, coniugato, ha curato personalmente il restauro della masseria sede dell'attività agrituristica. Gestisce il settore pubblicitario, amministrativo e contabile di entrambe le strutture e cura l'aspetto didattico in corsi di formazione professionale come esperto della disciplina agrituristica e delle annesse problematiche urbanistiche e territoriali, promuovendo stage presso l'azienda. Silvana, medico, classe 1957, figlia di Cataldo e Anna Maria, coniugata, cura in particolare l'organizzazione di eventi particolari come piccoli spettacoli teatrali, convegni ed altre attività culturali e ricreative. Una cara dedica a nonna Rosina, venuta a mancare all affetto di noi tutti il 23 ottobre 2005, due mesi prima di tagliare il traguardo delle 105 primavere e che ha acquistato la masseria Serine nel 1927 dalla nota famiglia salentina Daniele. I nostri Ospiti, in genere, chiedono un posto tranquillo, una cucina tipica genuina, atmosfera calda e rilassante, alloggi adeguati alla tipologia del posto, insomma un vero agriturismo, con le produzioni agricole in bella mostra attorno alla masseria e i contadini che, in pieno agosto sotto il solleone, raccolgono la frutta da portare in tavola a cena. I nostri Ospiti trovano tutto questo, in più un mare da favola, tra i più puliti d'italia e tanta simpatia e passione da parte nostra e dei nostri collaboratori. 3

I proprietari si avvalgono del prezioso apporto di validi collaboratori, specie nelle attività agricola e gastronomica. Noi tutti svolgiamo il nostro lavoro con passione e dedizione, ma anche con cultura, quella di chi ha da sempre gestito il patrimonio rurale di famiglia con la consapevolezza di possedere una grande risorsa da conservare e valorizzare. Le nostre strutture, nel corso degli anni, hanno saputo conquistare l apprezzamento dei nostri Ospiti che ritornano volentieri a soggiornare e condividono positivamente la loro esperienza con amici e parenti. Il nostro obiettivo principale è mantenere un certo standard di qualità senza eccessi, ma con la massima semplicità e spontaneità. Non offriamo soggiorni faraonici di facciata, ma un prodotto di sostanza adeguato, mirato al soddisfacimento delle esigenze e delle aspettative del visitatore. Villa Stasi e Agriturismo Serine, sono due realtà profondamente diverse come concezione, struttura organizzativa e tipologia, eppure la comune gestione le rende coese ed interfacciabili. E raro, ad esempio, annoverare tra i nostri Ospiti di Villa Stasi qualcuno che non scelga il servizio di mezza pensione con cena in agriturismo. La presente guida sintetizza tutto quanto possa ritenersi utile e necessario all Ospite per trascorrere una vacanza piacevole presso le nostre strutture: descrizione accurata dei servizi offerti, proposte di itinerari per tutti i gusti, suggerimenti. L idea del prodotto unico, pratico e funzionale, permette di evitare la distribuzione di depliants, volantini e quant altro, scomodi da gestire e da comprendere con immediatezza. La guida, inviata per posta elettronica in anteprima all Ospite che confermi una prenotazione presso le nostre strutture, può essere analizzata in anteprima, stimolando la curiosità del lettore ed arricchendo le proprie aspettative. Ovviamente essa non deve sostituire la figura dell imprenditore tout court, sempre disposto e pronto a fornire qualsiasi tipo di informazione e a soddisfare ogni esigenza possibile sul campo. Ci aspettiamo, quindi, che il nostro Ospite un po spaesato e a volte anche timido sia anche molto curioso ed ansioso di conoscere. Grazie per l attenzione e buona permanenza nella nostre strutture. Famiglia Manco - Stasi 4

Indice L AGRITURISMO Cos è l agriturismo? L evoluzione di un fenomeno culturale pag. 6 Le norme principali che regolano l attività pag. 6 Le perplessità dell Ospite novizio: come riconoscere un agriturismo vero pag. 7 La qualità e la multifunzionalità in agriturismo pag. 7 La figura dell Ospite agriturista pag. 8 IL BED AND BREAKFAST Com è nato il B&B? pag. 9 Come funziona il B&B? pag. 9 L AGRITURISMO SERINE Benvenuti a Serine pag. 10 Dove ci troviamo? pag. 10 L ospitalità: la nostra struttura pag. 10 L azienda agricola biologica pag. 11 I nostri prodotti pag. 11 La nostra cucina pag. 12 Le attività ricreative pag. 13 VILLA STASI Benvenuti a Villa Stasi pag. 14 Dove ci troviamo? pag. 14 L ospitalità: la nostra struttura pag. 14 Il soggiorno e i servizi offerti pag. 14 IL SALENTO Caratteristiche climatiche del Salento pag. 15 Brevi cenni storici pag. 15 La popolazione pag. 16 Caratteristiche morfologiche pag. 16 Cosa c è da visitare pag. 16 ITINERARI pag. 23 APPENDICE pag. 34 5

L agriturismo COS E L AGRITURISMO? L EVOLUZIONE DI UN FENOMENO CULTURALE. In questo andirivieni di mode, tendenze, usi e costumi l'agriturismo ha ormai assunto i connotati di "status symbol" per migliaia di visitatori nostrani e stranieri. Raccontare agli amici di aver trascorso una vacanza in agriturismo equivale a fregiarsi della classica etichetta di privilegiato, anche perché di questi tempi riuscire a prenotare un soggiorno nelle Masserie pugliesi o nelle Cascine toscane nei periodi "caldi" è cosa da guinness dei primati. L'agriturismo non è solo struttura fisica, ma un contenitore culturale di uomini e cose, un fenomeno sociale, un volano di iniziative, di eventi e di attività che mette in moto intere realtà territoriali. E' come se si fosse trovato il carburante ideale per mettere in moto una macchina da tempo ferma, arruginita e inadatta ad accogliere i nuovi esigenti passeggeri di questi tempi. Prima di addentrarci in questa intricata foresta, innanzitutto facciamo chiarezza. Le aziende agrituristiche non sono tutte uguali, ma la differenza tra le une e le altre è più sottile e più incisiva nello stesso tempo: esistono le aziende belle e quelle brutte, quelle ben gestite e quelle mal gestite, ma soprattutto esistono gli agriturismi veri e quelli falsi (che di fatto non sono agriturismi). Quindi il problema per il visitatore è saper scegliere un prodotto autentico, distinguerlo soprattutto da ciò che è pura apparenza. L'agriturismo, quello vero, può essere considerato un'opera d'arte (indipendentemente da fattori puramente estetici) e, proprio per questo, è soggetto ad essere falsificato con irrisoria facilità. Ma cos è in realtà l agriturismo? Esso nasce con l obiettivo primario di rivitalizzare l economia agraria attraverso i maggiori proventi derivanti dalle attività agrituristiche (ospitalità, ristorazione, ecc.), quindi vien da sé che un agriturismo, per essere tale, deve essere condotto in modo tale che l attività agricola sia sempre prevalente rispetto a quella agrituristica. Un tempo era il contadino a condurre l azienda, oggi è prevalente la figura dell imprenditore agricolo (a titolo principale o parziale), con un conseguente salto di qualità in termini culturali, organizzativi e professionali. Le aziende di un tempo accoglievano i turisti e si limitavano ad offrire ospitalità in case coloniche riadattate, con scarsa attenzione per la qualità e i servizi. Risultato: prezzi modici e vacanze poco confortevoli anche se apprezzate come esperienze alternative al turismo convenzionale e per l originalità. Le aziende attuali sono molto più organizzate e professionali ed è giusto che le tariffe si adeguino alla qualità offerta: ciò che è importante valutare in un agriturismo sono i valori aggiunti che molte strutture alberghiere non possono garantire, ad esempio: il recupero di un fabbricato storico di valore artistico e ambientale; il contributo alla salvaguardia dell ambiente; la presenza costante dell imprenditore in azienda; la genuinità dei prodotti di propria produzione; la tipicità del prodotto (sito, fabbricato, produzioni, attività culturali); la garanzia di relax, salubrità, benessere. Quindi, se la tariffa aziendale vi sembra apparentemente elevata, sappiate che per garantirvi i valori aggiunti su descritti l impegno in termini di risorse umane è notevole e spesso ci si può rendere conto di questo solo a fine soggiorno. Occhio, dunque, alle valutazioni iniziali. Una vecchia frase tipica dell Ospite agriturista degli anni 80 e 90 e che oggi noi imprenditori non vorremmo mai udire: Per essere un agriturismo è troppo caro. Meglio dire: Per quello che offrite è troppo caro. LE NORME PRINCIPALI CHE REGOLANO L ATTIVITA Chi conduce un agriturismo deve: Essere un coltivatore diretto o un imprenditore agricolo e, come tale, deve condurre un azienda agricola a monte. 6

Utilizzare solo fabbricati esistenti sul fondo per l attività agrituristica. In buona sostanza, le norme proibiscono di realizzare nuove costruzioni sui fondi (a parte una percentuale di ampliamento dell esistente spesso indispensabile). Ciò per favorire il recupero dei fabbricati storici. Utilizzare la prevalenza dei prodotti propri nella ristorazione e nella vendita. La restante parte costituirà produzione tipica locale. Utilizzare manodopera esclusivamente aziendale, cioè inquadrata nel settore agricolo. LE PERPLESSITÀ DELL OSPITE NOVIZIO: COME RICONOSCERE UN AGRITURISMO VERO Alcuni consigli per l Ospite neofita o poco esperto. Attenzione ai siti Web: non lasciarsi mai incantare dall apparenza di effetti grafici, fotografie, descrizioni particolarmente appaganti. E sempre bene contattare telefonicamente l azienda e parlare direttamente con i proprietari, anziché prenotare direttamente dal sito (soluzione molto comoda, ma rischiosa). Cercare di non limitarsi a confrontare le varie destinazioni in base alle tariffe, ma approfondire la propria analisi soffermandosi soprattutto sulle problematiche inerenti le produzioni agricole; se un azienda non cura particolarmente questo aspetto, può darsi che abbia qualcosa da nascondere. Molte aziende agrituristiche espongono in loco o presentano sui propri siti Web prodotti agricoli in quantità e qualità notevoli. Ma chi ci garantisce che siano prevalentemente aziendali? Questo è un rischio da correre, nel senso che prima di arrivare in sede nessuno vi può garantire che l azienda effettivamente produca. Una volta giunti sul posto, fatevi guidare presso l azienda agricola e fatevi un idea se la dote aziendale corrisponda a quanto offerto sulle vostre tavole o a quanto esposto nel punto vendita. Nessuna legge proibisce ad un agriturismo di avere una piscina, un maneggio o altre strutture altisonanti. Sappiate però che a cotanta dote aziendale non agricola o poco pertinente l agricoltura, deve sempre corrispondere un azienda agricola di una certa proporzione. Ricordate che, poste su una bilancia le due attività aziendali (agricola ed agrituristica) quella a pesare di più, in termini di dote e di risorse impiegate, deve essere sempre quella agricola. L agriturismo falso al 100% corrisponde all albergo o al villaggio turistico condotto in campagna (questo tipo di attività si chiama turismo rurale ). Non lasciatevi ingannare dalla presenza di una masseria fortificata: per quanto bella, sapientemente recuperata e ben gestita, se ad essa non corrisponde un azienda agricola con tanto di manodopera e produzioni non parleremo mai e poi mai di agriturismo. Gli alloggi per l ospitalità possono essere anche particolarmente confortevoli (se si è pensato di investire qualcosa in più...), quasi simili a quelli alberghieri dal punto di vista delle dotazioni, purchè siano arredati con materiali consoni al contesto rurale: sì a semplicità ed eleganza, no a lusso e cattivo gusto. La ristorazione costituisce una cartina al tornasole molto efficace per riconoscere la qualità e l autenticità di un azienda agrituristica: innanzitutto le metodologie impiegate per la preparazione dei piatti devono essere assolutamente diverse da quelle adottate dai normali ristoranti. Non solo per l uso delle materie prime che qui devono essere naturali, oltre che prevalentemente aziendali, ma anche dal punto di vista organizzativo. Ad esempio, un menù fisso può garantire comprensibilmente maggiore qualità di un menù alla carta ed inoltre la presentazione dei piatti è bene che sia decorosa e nulla più a vantaggio di una maggiore qualità sostanziale. Attenzione, dunque, ai menù alla carta tipici dei ristoranti e sappiate rendervi abili a riconoscere un ottima pietanza di un vero agriturismo da quella di un ottimo ristorante. LA QUALITA E LA MULTIFUNZIONALITA IN AGRITURISMO L agriturismo moderno è ormai improntato verso l ottenimento di standard qualitativi di un certo livello: sono molteplici, infatti, le potenzialità messe a disposizione degli imprenditori dalle normative vigenti. Le aziende agricole non si limitano più a offrire ospitalità e un pasto al giorno come succedeva un tempo: esse, infatti, interagendo con le risorse territoriali, sono in grado di fornire servizi e organizzare attività di carattere culturale e ricreativo di notevole interesse e di varia natura. 7

La vacanza in agriturismo non dovrebbe essere mai noiosa o anonima: il fatto che, nelle aree rurali, nell ambito di un attività agricola, si realizzino attività diversificate che hanno il territorio come matrice comune, dall agriturismo alla valorizzazione dei prodotti locali e delle risorse ambientali, costituisce un forte fattore di aggregazione e di attrazione. Quindi, la multifunzionalità di un azienda agricola ha una matrice fortemente culturale e politica, di coinvolgimento e crescita delle varie attività economiche presenti sul territorio ed è garante di una qualità oggi alla base delle motivazioni e dell interesse del potenziale utente. Un agriturismo dovrebbe essere garante di qualità a monte, indipendentemente da processi di certificazione aziendale. La qualità di un azienda agrituristica si dovrebbe valutare da vari fattori, specie quelli legati al rispetto delle tradizioni del territorio (gastronomia, recupero dei fabbricati, cultura dell ospitalità, valorizzazione della tipicità del prodotto locale, ecc.). Un consiglio ai nostri Ospiti: nel valutare la vostra vacanza in azienda, dimenticate ogni termine di paragone con alberghi, villaggi turistici ed altre strutture turistiche. Ricordate che l agriturismo è agricoltura in prevalenza, dipende normativamente dal Ministero dell Agricoltura e non dal Ministero del Turismo. Non desideriamo essere accostati alle strutture alberghiere ed extralberghiere, siamo imprenditori agricoli e svolgiamo un attività diversa, più ricca, più dedita al rispetto dell ambiente e alla valorizzazione della tipicità: il nostro tempo da dedicare alle attività agricole deve essere superiore a quello dedicato alle attività agrituristiche. Quindi, chiediamo all Ospite un po di buon senso nel giudicare negativamente, ad esempio, il nostro alloggio causa l assenza di piccoli confort di standard alberghiero. Noi risponderemmo così: siamo troppo impegnati a curare di più i dettagli della nostra produzione agricola a vantaggio di una offerta di ristorazione di gran lunga superiore a quella di molti alberghi o residence. L agriturismo, quello vero, è questo: anzi molti operatori turistici ci copiano, con le loro ricche vetrine di esposizione di prodotti tipici, svolgendo spesso abusivamente e sfarzosamente parte della nostra attività. LA FIGURA DELL OSPITE AGRITURISTA Trascorrere una vacanza in agriturismo è ormai un esperienza da vivere almeno una volta nella vita. Nella nostra esperienza ormai decennale (siamo partiti nel 1996), abbiamo conosciuto tantissimi Ospiti e con molti di loro siamo rimasti in contatto, tanto da meritarci numerosi ritorni e un buon passaparola. La prima esperienza in agriturismo può essere particolarmente difficile per alcuni, specie per chi è abituato a frequentare alberghi di un certo rango. E bene ponderare nel migliore dei modi la propria scelta in sede di prenotazione: è vero che esistono alcune aziende (specie in Umbria e in Toscana) che offrono comforts paragonabili allo standard alberghiero, ma è anche vero che l agriturismo di razza deve tener conto del contesto in cui opera e della tipicità di ciò che si offre. Ad esempio, in agriturismo ha più senso mangiare sano e magari biologico che isolarsi su una postazione Internet per alcune ore. Anche la ragnatela sul soffitto sfuggita alla signora delle pulizie è frequente, ma siamo in campagna e può succedere anche di avvistare un serpentello sul sentiero che conduce al proprio appartamento. Bisogna dunque calarsi in una nuova realtà, diversa, alternativa, ma sicuramente più affascinante e misteriosa. Noi desideriamo che i nostri Ospiti siano curiosi: di conoscere i luoghi, ciò che si produce in azienda, le tradizioni, i segreti della nostra cucina, la nostra vita. L agriturismo è anche un luogo per fare amicizia e una grande biblioteca del sapere locale, quindi è indispensabile che l Ospite sia una persona aperta e disponibile e che l imprenditore sappia infondere i giusti stimoli e creare motivazioni importanti a chi magari è alla prima esperienza. Ancora, sarebbe sbagliato considerare l agriturismo come una sorta di dormitorio, un punto di appoggio per proseguire il proprio tour: i nostri Ospiti si fermano anche una sola notte, ma dimostrano quasi sempre di voler spremere il massimo da quel brevissimo soggiorno ed anzi molto spesso riescono a vincere i timori e le diffidenze iniziali proseguendo la loro vacanza ben oltre il previsto. 8

Il Bed and Breakfast COME E NATO IL BED AND BREAKFAST? BED AND BREAKFAST, TWO AND SIX : così era scritto sulle insegne poste all esterno delle abitazioni inglesi per descrivere i servizi offerti (letto e colazione) e le tariffe richieste (2,6 scellini) a coloro che cercavano un luogo dove pernottare. Si può supporre che il B&B sia frutto di una necessità diffusa nei secoli scorsi quando, i viandanti, in assenza di locande e per la scarsità dei collegamenti e dei mezzi di trasporto, chiedevano ospitalità presso case private. COME FUNZIONA IL B&B? L attività di Bed and Breakfast altro non è che una forma di ospitalità in abitazioni private con obbligo di servizio di prima colazione, nient altro. Le normative sono regionali, ma in linea di massima sono caratterizzate dagli stessi contenuti. In sintesi, questi gli obblighi di legge da parte di chi gestisce (regione Puglia): Numero massimo di posti letto: 10. Obbligo di dimora o al massimo a 50 metri di distanza. Pulizia camere quotidiana. Colazione con prodotti preconfezionati o trasformati da aziende esterne che possono farlo. Non possono essere venduti all Ospiti servizi aggiuntivi. Quindi, Vi invitiamo a diffidare dai B&B in cui: Il proprietario non dimora nella struttura che vi ospita. Il numero di posti letto sia eccessivo. Vi si chiede di pagare a parte la pulizia della stanza, oppure il servizio navetta, il garage, la bicicletta, ecc. Vi si somministra pasti extra a pagamento, come panini o addirittura pranzi e cene in casa del proprietario. Se la colazione offerta prevede torte e marmellate fatte in casa, sappiate che per legge non è possibile che ciò avvenga, a meno che quei prodotti non li abbia preparati ad esempio una pasticceria o un agriturismo (è il nostro caso). 9

L agriturismo Serine BENVENUTI A SERINE Sarete ospitati in un tipico casino-masseria del XVII secolo recuperato, in un agriturismo vero. Degusterete i piatti della nostra cucina, semplici, genuini, preparati con materie prime aziendali. Potrete acquistare il nostro apprezzato olio extravergine di oliva e molti altri prodotti. Vi offriamo una vacanza rilassante all'insegna del mare, della cultura e della buona tavola. Da sempre i nostri obiettivi sono la cura e la qualità del prodotto. DOVE CI TROVIAMO? Il Comune in cui è ubicata la nostra azienda è Castrignano del Capo, in provincia di Lecce, un paesino ad economia agricola e artigianale oltre che turistica, dove è possibile acquistare varie tipologie di prodotti locali nel mercatino settimanale. Gli abitanti sono circa 6000, comprese le tre frazioni Giuliano, Salignano e Marina di Leuca, (Santa Maria di Leuca è il sito di Marina di Leuca che comprende il complesso della Basilica, ex Santuario "De Finibus Terrae"). Dal nome della nostra marina si definisce Capo di Leuca la parte più meridionale del Salento. Visitare il Salento significa spingersi fino all'estremo lembo d'italia, laddove lo Jonio e l'adriatico si fondono al cospetto di un gigantesco faro. La nostra azienda si trova proprio qui, immersa nel silenzio della campagna sonnecchiante, in un ambiente tutto natura ideale per rilassarsi ed isolarsi, davanti ad un mare da favola distante due soli chilometri, con spiagge dorate e grotte incantevoli. La nostra posizione è strategica: è equidistante dai due litorali e quindi si trova esattamente al confine dei mari Jonio e Adriatico; dista 2,5 Km da Leuca, 1,5 Km da Castrignano del Capo. L OSPITALITA : LA NOSTRA STRUTTURA La nostra azienda ha sede in un tipico casino di campagna della fine del 600 e successivamente ampliato e restaurato. Questa tipologia si diffuse intorno al XVIII secolo e ha come caratteristica la coesistenza delle due principali destinazioni d uso esistenti a quel tempo nelle aree rurali: quella lavorativa e quella residenziale. Quest ultima era assolta dai proprietari del fondo che, stagionalmente, risiedevano nelle loro dimore per operare un più efficace controllo sulle attività lavorative delle campagne. Motivi ed elementi architettonici e decorativi di diverso spessore e consistenza davano ad intendere quali fossero i locali destinati agli usi descritti. Il piano superiore, infatti, era sempre destinato alla residenza del latifondista (nel caso nostro prova ne sia la grande arcata centrale col loggiato), mentre a piano terra erano ubicati i locali più poveri, utilizzati per le attività agricole e, in alcuni casi, per la residenza del lavoratore. La nostra ospitalità è offerta proprio nei locali a piano terra della masseria con tipologia del bilocale (zona giorno e zona notte) con angolo cottura e della camera con servizio indipendente (in tutto 6 unità abitative). Ci sono gli alloggi d'epoca, con volte di tipologia locale (a stella o a botte), ma soprattutto freschi d'estate e caldi d'inverno grazie alle pareti di notevole spessore; sono forniti di televisore, aria condizionata e riscaldamento e dispongono di un numero di posti letto idoneo alla loro ampiezza. In tutti gli alloggi i nostri Ospiti troveranno un quadretto descrittivo ed illustrativo dei locali, contenente alcune foto scattate prima dei lavori di restauro, la stagionalità e le tariffe applicate nei vari periodi. Gli arredi sono in parte d epoca, appartenenti alla nostra famiglia e successivamente restaurati, in parte realizzati ex novo per mano di sapienti artigiani locali. L intervento di restauro è stato condotto nel pieno rispetto della tipologia originaria del fabbricato, primo vincolo da rispettare al di là delle necessità di adeguamento alle esigenze attuali. Quindi, i nostri Ospiti potranno gustare e vivere nuove sensazioni legate a vecchi stili di vita, sia nell ambito dell ospitalità in alloggio che a tavola. Anche la sicurezza è curata, con un servizio di vigilanza notturna attivo 365 giorni all anno e con le auto degli Ospiti posteggiato all interno della proprietà nelle immediate vicinanze degli alloggi. Al piano superiore della masseria è presente la reception con il salottino ed un camino d'epoca dove i sigg. Ospiti possono intrattenersi con i padroni di casa o guardare la TV. Con un intervento di recente fattura è stato realizzato un 10

corpo di fabbrica contenente a piano terra due ampi porticati per gli alloggi e al piano superiore una saletta per le colazioni. Lo spazio circostante la masseria è ampio e pianeggiante, curato nei particolari, con piante di ogni tipo: oleandri, palme, pini, acacie, iucche, oltre agli ulivi naturalmente. Ci sono i giochi per i bambini, anche questi immersi nel verde, il viale degli ulivi lungo circa 100 metri fresco e riposante con le sue panchine in pietra ed un "percorso salute" per gli amanti del footing (circa 500 metri da percorrere più volte). Ci sono i giochi per i bambini (lo scivolo, la giostrina e due altalene), il viale degli ulivi lungo circa 100 metri fresco e riposante con le sue panchine in pietra ed un "percorso salute" per gli amanti del footing e per chi vuole meritarsi la ricca cena proposta dalla sig.ra Palmira. L AZIENDA AGRICOLA BIOLOGICA La proprietà dispone di circa 12 ettari di terreno di cui 9 ad oliveto per un totale di circa 1000 alberi e la restante parte suddivisa in seminativo, ortaggi ed alberi da frutto. La contrada Serine, dove è ubicata la masseria, è estesa per circa 3.2 ettari con produzioni varie, tutte di tipo biologico: olive da olio e da tavola per un totale di 270 alberi, di cui 80 piante ubicate lungo il viale degli ulivi; ortaggi e verdure di vario tipo (peperoni, pomodori, patate, zucchine, melanzane, carote, rape, cicorie, carciofi, fave, spinaci, ecc); le colture sono rigorosamente stagionali e non sono realizzate produzioni in serra; frutta di stagione (fragole, limoni, arance, mele, pere, pesche, albicocche, meloni, angurie, uva da tavola, ecc.) Appena giunti in loco sarebbe opportuno per l Ospite visitare in primis l azienda agricola con le sue produzioni, se non altro per un fatto di coerenza con la propria scelta, dal momento che, come già accennato precedentemente parlando di agriturismo in generale, si è scelto di trascorrere le proprie vacanze in un azienda che è prevalentemente agricola, prima di essere agrituristica. La nostra produzione principale, è l'olio di oliva: ne viene prodotto annualmente in media circa 15 quintali con punte di 20 quintali come nel 2004. Circa il 60% delle olive molite fornisce un extravergine di qualità superiore con grado di acidità intorno a 0,4-0,5 da utilizzarsi rigorosamente a crudo. La restante parte rende un olio da cucina di buona qualità con grado di acidità intorno a 1,5 gradi. Gli altri prodotti freschi, sottoposti a trasformazione, forniscono ottime marmellate, liquori alla frutta, salsine di diversa tipologia lavorate secondo nostre ricette e verdure varie conservate in agrodolce. Inoltre sono disponibili altri prodotti locali come il miele artigianale di vario tipo (eucalipto, arancio, millefiori, timo, ciliegio, rosmarino) e vini salentini pregiati (Negroamaro, Primitivo di Manduria). Le nostre lavorazioni sono sottoposte al vigente sistema di autocontrollo HACCP. Siamo molto attenti alla cura e al rispetto dell'ambiente: nel corso della manutenzione dei terreni non prevediamo, ad esempio, l'uso di diserbanti, come si può facilmente constatare dallo stato dei luoghi dei nostri uliveti, in cui l'erba che soffoca le piante viene trinciata e lasciata sul suolo ai fini della conservazione della fertilità fisica del terreno. La nostra forza lavoro è qualificata e organizzata per condurre le attività agricola ed agrituristica in ogni periodo dell'anno. Il Sig. Cataldo è a disposizione, su richiesta, a far da guida alle varie attività agricole: ad esempio, durante il soggiorno ci sarà la possibilità di visitare i nostri oliveti più suggestivi, con alberi ultracentenari e millenari. I NOSTRI PRODOTTI I nostri prodotti sono in esposizione presso la Reception aziendale. All arrivo in sede sarà consegnato ai sigg. Ospiti un listino completo dei prodotti: si consiglia di prenotare per tempo i propri acquisti, in quanto in alcuni casi sono soggetti a rapido esaurimento. Tutte le nostre produzioni sono realizzate con materie prime biologiche e con metodi e procedimenti assolutamente artigianali, nei locali della nostra azienda. 11

Nei vari pasti quotidiani da servire sono inseriti numerosi prodotti da noi confezionati, in modo che l Ospite possa apprezzarne direttamente la qualità e la genuinità. E possibile anche realizzare, a richiesta, confezioni regalo in tipici contenitori del luogo, ad esempio cestini intrecciati in vimini oppure in ceramica grezza o smaltata e dipinta a mano. LA NOSTRA CUCINA E il nostro fiore all'occhiello, curatissima in ogni dettaglio: il principale obiettivo è la qualità del prodotto. Infatti per la preparazione dei pasti vengono utilizzate in gran parte materie prime aziendali selezionate e per la restante parte non di nostra produzione prodotti tipici del luogo di provenienza e di qualità accertate. I piatti sono realizzati secondo ricette tipiche della cucina contadina del Salento, che secondo tradizione, è caratterizzata soprattutto dall'uso frequente di ortaggi, verdure e legumi variamente cucinati. Disponiamo di una lista ricchissima di pietanze, dagli antipasti ai dolci, tra cui figurano le classiche ricette salentine e molti altri piatti di base tipica locale e da noi personalizzati per soddisfare le esigenze soprattutto dei nostri Ospiti salentini in cerca di novita. I menù vengono stabiliti giorno per giorno in base ai seguenti criteri: 1. Disponibilità di materie prime aziendali. 2. Variazione giornaliera delle pietanze offerte in funzione degli Ospiti alloggiati. 3. Eventuali richieste ed esigenze particolari da parte degli Ospiti. 4. Valutazione di massima del peso calorico dei vari menù. Il nostro menu', quindi, cambia ogni giorno ed è fisso, garanzia di qualità e genuinità, ma nel contempo è molto vario. Esso comprende: Una varietà di antipasti a base soprattutto di ortaggi freschi (ad esempio i peperoni mollicati, le melanzane arrostite, gli ortaggi in pastella, le zucchine trifolate). Un primo piatto a base di pasta fatta in casa di vario tipo (orecchiette, cavatelli, gnocchetti, minchiereddi, sagne torte, pappardelle) con sughi alla contadina o semplici con pomodoro fresco aziendale; oppure piatti di legumi abbinati a pasta casereccia. Un secondo piatto a base di carne alla griglia o cucinata secondo le ricette locali (polpette e polpettoni al sugo) e di tanto in tanto piatti locali tipici di pesce azzurro (come le alici marinate) o di calamari e polpi (con le patate). Il pesce è servito 2 volte a settimana e solo agli Ospiti alloggiati, come alternativa alla carne, ma soprattutto come completamento di un ideale itinerario enogastronomico attraverso le specialità della cucina tipica locale, visto che l azienda è ubicata nei pressi di una località di mare; tale offerta deve soprattutto intendersi come valorizzazione di un importante aspetto della cultura locale. Le nostre pietanze di pesce consistono, come già accennato, in piatti tipici locali di pesce azzurro con le verdure o di calamari e polpi con le patate. Siamo costretti, quindi, a declinare qualsiasi richiesta di pesce di prima scelta, per la degustazione del quale siamo soliti consigliare ai nostri Ospiti alcuni ristoranti rinomati della zona. La rinuncia alla somministrazione sistematica del pesce (che non è un prodotto dell'azienda agricola), costituisce anche un importante scelta di marketing agrituristico, distintiva e qualificativa dell'offerta ristorativa del nostro particolare settore. Un contorno di ortaggi vari (patate, zucchine, ricchissime insalate). Frutta di stagione del nostro frutteto (pesche, albicocche, arance, prugne, mele, pere, fragole). Dolci fatti in casa prevalentemente a base di frutta e marmellate, come le crostate. Alcune specialità: sagne torte, sciuscella, ciceri e tria, acqua e sale, fave e cicuredde, orecchiette e minchiareddi, gnommareddhi, frisedde, taiedda (lasciamo al lettore la libera interpretazione dei termini, ma in caso di particolare curiosità... basta una e-mail). I pasti, nei periodi di bassa stagione, sono serviti nei locali al primo piano della masseria, in particolare in una sala con vista panoramica. Nei periodi caldi, i nostri Ospiti alloggiati possono degustare le nostre specialità in una terrazza 12

panoramica a cielo aperto, sotto le stelle, in un'atmosfera molto rilassante, mentre i visitatori esterni, mai in numero eccessivo, hanno a disposizione una tettoia in legno in giardino, in un ambiente di luci soffuse immerse nel verde. Il servizio di colazione è invece ad uso dei soli sigg. Ospiti alloggiati e comprende prodotti da forno caserecci (pane di grano, biscotti, ciambelle, crostate) con marmellate aziendali e miele artigianale. La sig.ra Palmira è a disposizione, su richiesta, a svolgere corsi di cucina. Alla fine del corso saranno distribuite ai sigg. Ospiti le ricette dei piatti oggetto delle lezioni nonché un simpatico attestato di frequenza. LE ATTIVITA RICREATIVE Oltre che rilassarsi in campagna e degustare i nostri piatti i sigg. Ospiti potranno attingere ad un ricco menu' di attività ricreative, fatto di cultura, mare, sport ed escursioni. La nostra azienda dispone di una efficiente organizzazione mirata a sfruttare le risorse disponibili sul territorio. Tra le varie attività sarà possibile infatti: 1. Organizzare escursioni in barca in visita alle stupende grotte dei due mari di S.Maria di Leuca (per info, rivolgersi alla Reception aziendale). 2. Partecipare alle visite guidate presso le città d arte organizzate dall Associazione Repubblica Salentina (info-line 0836.574373 347.6540474 347.3432959). 3. Prendere in affitto le nostre biciclette per escursioni nei vari tratturi di campagna con favolosi scenari campestri da ammirare e fotografare. 4. Partecipare gratuitamente ai simpatici corsi di arte ceramica salentina in una nota bottega artigiana del Salento. Particolarmente indicati per i bambini (per info, rivolgersi alla Reception aziendale). 5. Visitare una nota azienda tessile le cui produzioni sono esempi tipici della tradizionale tessitura del Salento (per info, rivolgersi alla Reception aziendale). 6. Visitare, nei pressi dell'agriturismo, una nota bottega artigiana del ferro battuto (per info, rivolgersi alla Reception aziendale). 7. Partecipare, per gli appassionati di immersione, a corsi specifici di diving organizzati a S.Maria di Leuca e dintorni (per info, DIVING SERVICE, località Torre Vado, info-line 0833 711439). 8. Partecipare ai corsi di cucina organizzati nella nostra azienda e condotti dalla sig.ra Palmira. 9. Seguire da vicino le varie attività agricole sotto la guida sapiente del sig. Cataldo e dei suoi collaboratori. 10. Cimentarsi nella pratica sportiva del tiro con l arco, organizzazione Associazione Domani (info-line 329.8115101). 11. Per gli amanti del jogging o delle passeggiate, saggiare il nostro percorso della salute attraverso l ombroso viale degli ulivi. Per gli amanti del mare, davvero non ci si può annoiare: ci sono due mari a disposizione ed anche due realtà geografiche e morfologiche completamente diverse: i litorali di levante e di ponente. Ad esempio, in 10 minuti di automobile si arriva a Torre Vado (Marina di Pescoluse), sul litorale Jonico, dove è possibile crogiolarsi al sole fino al tramonto e far giocare i propri bambini su una delle spiagge più incantevoli del Salento. Sul litorale Adriatico, caratterizzato invece da una costa alta e rocciosa, oltre alle grotte è possibile raggiungere alcune calette molto suggestive con acqua fresca e limpida. I centri più interessanti da visitare sono: S.Maria di Leuca (per le ville eclettiche, il Santuario, il faro), Gallipoli (centro storico, chiese barocche), Otranto (centro storico, cattedrale) e, naturalmente, Lecce, la culla del barocco salentino; da considerare inclusi negli itinerari a carattere culturale sono i tantissimi centri storici dei comuni dell entroterra. Questa guida contiene un ampio elenco di itinerari culturali con descrizioni dettagliate dei siti da visitare: l Ospite può organizzare a piacere il proprio soggiorno in base al tempo a disposizione e alle nostre indicazioni e suggerimenti. Inoltre, nei nostri archivi multimediali è disponibile una quantità notevole di fotografie del territorio salentino, alcune delle quali forniteci dagli stessi Ospiti, che possono essere utili come anteprima dei siti da visitare. 13

Villa Stasi BENVENUTI A VILLA STASI Sarete ospitati in una vecchia villa degli anni 30 successivamente ampliata e ristrutturata, a due passi dal mare cristallino di Santa Maria di Leuca. Abbiamo il garage per le Vostre auto, l aria condizionata, la TV e c è anche un alloggio con cucina. E poi, la colazione prelibata ed abbondante, con le marmellate e i dolci artigianali, da gustarsi all ombra di 12 maestosi pini nell ampio giardino della dimora. DOVE CI TROVIAMO? La località è Marina di Leuca, frazione del Comune di Castrignano del Capo, in provincia di Lecce, un paesino ad economia agricola e artigianale oltre che turistica. I residenti a Leuca sono circa 1500 d inverno, ma i presenti arrivano anche a 15.000 d estate a testimonianza della notevole capacità ricettiva della zona. Dal nome della nostra marina si definisce Capo di Leuca la parte più meridionale del Salento. Visitare il Salento significa spingersi fino all'estremo lembo d'italia, laddove lo Jonio e l'adriatico si fondono al cospetto di un gigantesco faro. Villa Stasi è posta in una posizione molto vantaggiosa e ideale: infatti si trova a soli 200 metri dal lungomare e dal mare, quindi dalla zona più interessante della marina, ma nel contempo è sufficientemente distante dalla zona più trafficata e quindi rumorosa. L OSPITALITA : LA NOSTRA STRUTTURA Villa Stasi è una vecchia dimora degli anni 30 successivamente ristrutturata e ampliata. La superficie utile è di circa 370 mq divisa equamente su due livelli, mentre un ampio giardino di circa 900 mq fronteggia la villa. Il piano inferiore è adibito alla dimora del proprietario, caratterizzata in facciata da un lungo porticato ad archi che separa l'abitazione da un'ampia area pavimentata, immersa nel verde del giardino; inoltre, all'ombra di maestosi pini cinquantennali che lasciano appena filtrare i raggi del sole, i nostri graditi Ospiti potranno gustare la fragrante colazione del mattino. Il piano superiore è destinato agli alloggi degli Ospiti. Ad essi si accede da un ballatoio comune che abbraccia l'intero piano e che termina con un'ampia terrazza con vista sul mare. Il luogo è tranquillo, vicino al mare (circa 200 metri) ed è servito da due diverse strade, tante quanti sono gli accessi alla villa: di questi, quello principale smista a piedi verso il ballatoio del piano superiore e verso il giardino sottostante, quello secondario conduce al viale del garage, in cui i nostri Ospiti potranno sistemare le proprie automobili (in numero massimo di 4). Gli alloggi sono in tutto 4, disposti in linea lungo un ballatoio panoramico, in stile con le tendenze architettoniche di un tempo. IL SOGGIORNO E I SERVIZI OFFERTI La nostra attività è stagionale, come per legge. Il periodo di apertura è compreso tra il 1 giugno e il 30 settembre. Inoltre possiamo dare ospitalità anche nel periodo di Pasqua. Per chi lo desiderasse è possibile integrare il servizio di bed and breakfast con la cena (o il pranzo) nel nostro agriturismo, distante circa 3 Km da Villa Stasi. La mezza pensione è un servizio continuativo e nel caso si desiderasse pranzare o cenare ogni tanto il singolo pasto è considerato un extra. Sono compresi nel prezzo del soggiorno i seguenti servizi: Pulizia giornaliera degli alloggi Colazione in pineta 14

Cambio della biancheria 2-3 volte la settimana Uso garage Colazione con prodotti freschi del nostro agriturismo anziché confezionati Pagamento con carta di credito e bancomat presso il nostro agriturismo (solo per i pasti consumati in loco). Assegni, contanti, oppure bonifici on line per il saldo del soggiorno. Acqua, luce, gas Soggiorno bambini fino a 2 anni (senza uso di culla o letto aggiunto). Inoltre è possibile praticare le attività ricreative descritte per l agriturismo. Il Salento CARATTERISTICHE CLIMATICHE DEL SALENTO Il Salento è caratterizzato da un clima tipicamente mediterraneo con inverni miti ed estati calde, lunghe e asciutte. I tratti costieri, grazie all'azione mitigatrice dei mari Adriatico e Ionio, presentano un clima tipicamente marittimo, con escursioni termiche stagionali meno spiccate, mentre l entroterra presenta un clima relativamente più continentale con valori termici più estremi nei vari periodi dell anno. Le temperature massime, specie in estate sono molto più gradevoli sulla costa, un po meno nell entroterra, grazie anche all azione mitigatrice del vento e del mare. Le precipitazioni piovose sono piuttosto scarse, anche se, negli ultimi anni si è registrato un certo aumento dei fenomeni concentrate nei mesi invernali (in particolare nei mesi di gennaio e febbraio). Le precipitazioni nevose sono davvero un evento eccezionale: ricordiamo la neve del 17 dicembre 2001 e quella famosa dell inverno del 1985. I venti dominanti, quasi sempre presenti e vivaci, provengono generalmente dai quadranti settentrionali d estate e meridionali in inverno. BREVI CENNI STORICI Il Salento è una delle terre più tenacemente ancorate ai ritmi ancestrali della sua civiltà; un mondo spirituale complesso sin dalle origini. E' quella che un tempo veniva chiamata Terra d'otranto, un insieme unitario anche se disomogeneo, culturalmente e linguisticamente più greco che latino, dove poche opulente cittadine, come Otranto, Gallipoli, Nardò, Galatina, spiccano su una miriade di piccoli centri abitati, nella maggior parte dei casi arretrati rispetto alla costa perennemente minacciata. Cuore aristocratico e pulsante è Lecce, una realtà colta creata dalla classe dirigente arricchitasi con la terra. Nell'Età del Bronzo nella penisola salentina si diffondono insediamenti più o meno vasti. Le decine di dolmen che si trovano nel basso Salento sono una testimonianza di questo periodo, pur trattandosi solo di una piccola parte sopravvissuta a tante demolizioni. L'antica età classica è segnata dalla presenza dei Messapi, dediti all'agricoltura, all'allevamento dei cavalli ed alla lavorazione della ceramica. Queste popolazioni diedero un determinante impulso alla nascita delle città, che a quell'epoca si distinsero per la presenza di monumentali cinte murarie. Dopo la guerra tarantina il Salento diventò provincia romana dal punto di vista amministrativo ma non culturale. I Romani sfruttarono la sua posizione strategica ramificando le rete viaria proveniente dall'urbe, facendo di Brindisi il capolinea dell'appia e della Traiana e costruendovi porti come a San Cataldo e a Roca. L'alto Medioevo salentino è scosso dalle invasioni barbariche di Goti, Longobardi e Bizantini. Questi ultimi esercitarono per lunghi secoli il loro dominio, lasciando in queste terre un'impronta più indelebile che altrove. Tale impronta è ancora visibile nei cenobi, nelle cripte e nei monasteri basiliani legati all'ordine monastico di San Basilio. Altro capitolo importante è quello che vede il Salento al centro delle mire espansionistiche dei Turchi. Un avvenimento tristemente memorabile è quello che coinvolse Otranto; nel 1480 il 15

comandante della flotta turca Acmet Pascià assedia e saccheggia la città la cui resistenza venne punita con l'uccisione di ottocento abitanti. Fu questo uno degli episodi che diede l'avvio alla costruzione delle torri di guardia durante il dominio Spagnolo. Realizzate a partire dal '500, sotto il regno di Carlo V, le torri costiere sono tuttora visibili lungo gran parte della costa pugliese ed il Salento, in particolare, conserva in buona parte integra la struttura delle costruzioni. Nello stesso periodo Lecce divenne una delle città più belle ed importanti, seconda solo a Napoli come cuore pulsante delle attività culturali ed artistiche che, oltre ad attirare nobili e studiosi, diede impulso alla definizione del suo volto barocco coinvolgendo anche l'immediato entroterra ed irradiando su una più vasta arca la grazia, l'armonia ma anche la forza dirompente e "bizzarra" del nuovo gusto. LA POPOLAZIONE E distribuita in 97 comuni per lo più di modeste dimensioni. Le realtà più grandi sono Galatina, Gallipoli, Copertino, Nardò, Castrano, Tricase e naturalmente il capoluogo Lecce (circa 100.000 abitanti). La struttura produttiva non è imponente, ma senz altro interessante: essa si impernia sull'agricoltura, sul turismo, l artigianato e i servizi. Notevole è la produzione di olio e particolarmente pregiati sono i vini del Salento. Negli ultimi 10 anni ha avuto notevole spinta il mercato della grande distribuzione. Il settore industriale ha conosciuto specie negli anni novanta un notevole sviluppo specie nel settore del tessile, abbigliamento e delle calzature. I servizi ruotano principalmente intorno al settore turistico che in virtù delle bellezze naturali, paesaggistiche, storicoculturali presenta interessanti prospettive di sviluppo e notevoli prospettive. CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE Il Salento si configura come una penisola proiettata verso sud-est che separa il mare Adriatico dal mare Ionio, i quali trovano la propria confluenza al capo di Santa Maria di Leuca estremo lembo di Puglia anticamente denominato De Finibus Terrae. Il Salento presenta una morfologia piatta ed apparentemente uniforme, sebbene l entroterra sia caratterizzato da una lieve dorsale con punte di 250 m s.l.m. (le cosiddette Murge Salentine). Geologicamente, quest'area è costituita da un impalcatura calcarea, affiorante localmente in lunghe dorsali, dette "Serre Salentine" separate tra loro da zone relativamente depresse convergenti verso il Capo di Leuca. Le dorsali sono distaccate più o meno nettamente dalle adiacenti depressioni da un gradino, a testimonianza delle successive fasi di regressione marina. Il paesaggio si evidenzia per le marcate caratteristiche territoriali; fatta eccezione per alcune aree, il territorio è fondamentalmente pietroso, composto da strati rocciosi e banchi calcarei. L'aspetto del territorio arido è dovuto sia al clima che alla conformazione geologia del terreno di natura carsica. Proprio in virtù di ciò il Salento non ha corsi d'acqua superficiali nè laghi (esistono alcune zone umide ad Otranto, i Laghi Alimini e a Vernole con le Cesine, importante area protetta) ma particolarmente intricata è la strutturazione del sottosuolo. Spesso in prossimità della costa si aprono delle vere e proprie grotte, meraviglie della natura dove le concentrazioni calcaree hanno creato dei monumenti mozzafiato. La vegetazione dato il clima è pressochè erbacea, ma fino a poco tempo fa era ricca di foreste e boschi in cui predominavano le querce, in particolare il leccio. Quella che vediamo oggi è una vegetazione di sostituzione, attuata dall'uomo per ricavarne terreni agricoli. Dei terreni disboscati, quelli dotati di un certo spessore sono stati destinati a colture di una certa complessità e varietà come tabacco, grano duro, oltre naturalmente all'olivo, che con i suoi alberi millenari costituisce tutt ora una notevole fonte di sostentamento per la popolazione del Salento. COSA C E DA VISITARE Furni e pagghiare Le maestose costruzioni trulliformi che punteggiano il paesaggio salentino sono tra le più sacre testimonianze della civiltà contadina. Isolate o in coppia, di forma conica o quadrata, la tecnica costruttiva a secco si è tramandata di padre in figlio, senza avvertire mai il fascino degli stili. E possibile distinguere due tipi di furni: i semplici ripari per la 16

pioggia o la calura estiva e per depositare gli attrezzi agricoli; i furni grandi o pagghiare che fungevano anche da abitazione. Nel primo caso la costruzione è semplice; le pietre vengono sistemate ad incastro formando delle circonferenze il cui raggio si restringe sempre più, fino a chiudere il trullo (truddhru) con una sola grande pietra (chiànca). Nel caso dei furni grandi, la tecnica costruttiva è più complessa; in questo caso vengono realizzate due murature, una interna e una esterna, che creano così un intercapedine colmata poi con pietrame e terra. In questo caso veniva realizzata anche una scala esterna che portava al tetto, utilizzato per far essiccare al sole i prodotti della terra. L ingresso ai furni è basso ed è l unico elemento che ha maggiormente risentito di cambiamenti col passare del tempo; all inizio si presentava con due elementi verticali come stipiti e uno orizzontale come architrave. Successivamente, quest ultimo è stato sostituito prima da due blocchi monolitici che richiamano il triangolo di scarico e poi da un piccolo arco. I muretti a secco Il Salento è una terra carsica che abbonda di materiale pietroso. Per renderla coltivabile è stato necessario ripulirla dalle pietre accumulate o messe ai bordi dei campi, fungendo come limite del campo stesso. La tecnica costruttiva è molto semplice e realizzata da un artigiano detto lu paritaru ; si inizia da una base composta di due file parallele di pietre grosse e con forma quasi regolare. Su questa base saranno sistemate le altre pietre cercando di giustapporre le facce in modo da dare una certa omogeneità all insieme, riempiendo il più possibile gli spazi vuoti. Una volta raggiunta l altezza desiderata, la copertura veniva realizzata con lastre di pietra più regolare. Alcuni muri hanno nella parte alta un elemento caratteristico denominato paralupi. Si tratta di un cordolo fatto con pietre piatte che sporgono verso l esterno, per impedire agli animali selvaggi di arrampicarsi e penetrare nei recinti che custodivano conigli e galline. Il muro a secco ha assolto non solo la funzione di delimitare le proprietà (chiusure), ma anche di difesa del territorio, basti pensare alle specchie per l avvistamento o ai muri di fortificazione d epoca messapica, realizzati con blocchi monolitici enormi e lineari. Le torri costiere La strategia per la difesa del territorio avrebbe previsto la costruzione ex novo di torri di avvistamento e la ristrutturazione di quelle di età sveva e angioina, nonché la fortificazione delle masserie, per proteggere direttamente i pilastri dell economia salentina. La maggior parte delle torri costiere risale agli anni 60 del XVI sec., poco prima della storica battaglia di Lepanto (1571) che avrebbe radicalmente ridimensionato la presenza ottomana nel Mediterraneo occidentale. Le torri costiere della provincia di Lecce si concentrano per lo più sul versante adriatico. Partiamo da S. Cataldo, l antico porto di Adriano e scendiamo fino a Roca Vecchia, antica località che conserva ancora parte delle sue strutture difensive nascoste tra il verde di uno dei più importanti parchi archeologici del Mediterraneo. Procedendo verso sud troviamo Torre dell Orso, nell omonima località balneare, Torre del Serpe, simbolo di Otranto e Torre Sant Emiliano che si protende solitaria verso il mare. Fino a Santa Maria di Leuca, la litoranea appare quasi sorvegliata da questi guardiani di pietra. Da vedere Torre Palane e Torre degli Uomini Morti. Sul versante ionico, Torre Sabèa a Gallipoli, Torre Santa Caterina, Torre delle Quattro Colonne sul litorale neretino, la Torre di Uluzzo nel parco naturale di Portoselvaggio e infine Torre Sant Isidoro, Torre Squillace e Torre Chianca presso Porto Cesareo. I Castelli La storia dei castelli del Salento affonda le radici nell Alto Medioevo e si sviluppa, attraverso le diverse dominazioni, fino al XVII sec. quando, dopo essere stati i baluardi a difesa della cristianità, i castelli diventano strumenti di controllo del territorio e simboli di prestigio di un aristocrazia che aveva ormai perduto i caratteri di casta militare, per dedicarsi ai piaceri del "vivere bene". I castelli del Salento sono distribuiti con una certa regolarità sul territorio, anche se si può notare una maggiore concentrazione sul versante adriatico, a causa delle continue minacce rappresentate dai pirati e dalla flotta turca. Partiamo dal castello di Lecce, intitolato a Carlo V, edificato nel 1537 inglobando il precedente castello normanno. La struttura presenta quattro spuntoni angolari che lo rendono inattaccabile. Attualmente il castello ospita rassegne e festival di carattere culturale che testimoniano della vitalità del capoluogo salentino, facendo di Lecce una 17

citta-porta sul Mediterraneo. Sulla costa si affacciano alcuni castelli a testimonianza dei tragici fatti che insanguinarono questo lembo d Italia ne son esempio il castello di Gallipoli, il castello di Otranto. Nell entroterra, Copertino e Corigliano d Otranto conservano castelli, gioielli di architettura militare, abbelliti da interventi decorativi postumi. I castelli del Salento, ospitando incontri e manifestazioni di carattere culturale, sono tornati alla luce in tutto il loro splendore. Le cripte bizantine Territorio di tradizione bizantina il Salento conserva tracce di questa lunga dominazione nelle numerose cripte adibite al rito greco sparse sul territorio. Le cripte, oltre a svolgere le normali funzioni cultuali, erano anche punti di riferimento in occasione di fiere e pellegrinaggi, nonché luoghi di incontro durante le numerose festività religiose che anticamente scandivano il trascorrere del tempo. Elencarle tutte è molto difficile, pertanto ne descriveremo alcune tra le più significative partendo dalla cripta di Carpignano Salentino, intitolata a S. Cristina, che conserva la testimonianza più antica di questo genere di pittura parietale sacra nel cosiddetto gruppo di Teofilatto, costituito da un Cristo in trono al centro di una Annunciazione, risalente al 959. L importanza di questo ciclo pittorico risiede anche nel fatto che sono giunti sino a noi i nomi dei committenti e dei pittori dei diversi affreschi. Otranto, città bizantina a tutti gli effetti fino all avvento dei Normanni nel XI sec., conserva interessanti testimonianze bizantine nelle cripte di S. Nicola, S. Angelo e S. Giovanni, ubicate nelle sue vicinanze e nella piccola basilica di S. Pietro, nel cuore della vecchia Otranto. Nei pressi di Otranto, il piccolo centro di Giurdignano conta alcune testimonianze storiche molto importanti fra le quali la cripta del Salvatore. Vaste conserva la cripta intitolata ai Santi Stefani, una struttura a pianta basilicale scavata nella roccia tufacea con affreschi ascrivibili al periodo tra XI e XIV sec. Poggiardo conserva la cripta dedicata a S. Maria i cui affreschi sono stati staccati, restaurati e conservati nel museo municipale. Questo ne ha garantito una buona conservazione, ma ha anche determinato l abbandono del sito originale. Le centopietre di Patù: uno dei siti bizantini piu' singolari della provincia di Lecce La leggenda vuole, infatti, che il re di Francia, Carlo il Calvo, prima dell'anno mille, mandasse un esercito, qui nel Salento, per far fronte all'avanzata dei Saraceni; tuttavia, allo scopo di scongiurare la guerra, il signore di questi luoghi, il Barone Geminiano, venuto a conoscenza che, di li a poco, sarebbero giunte le armate francesi, cercò di trattare con i Saraceni. Questi, però, vigliaccamente, uccisero il Barone: questo atto fu accolto con sdegno e rese inevitabile la battaglia che si tenne il 24 Giugno del 874, giorno dedicato a San Giovanni Battista. I francesi ebbero la meglio sulle armate saracene e riuscirono a recuperare il corpo martirizzato del povero Barone.Il corpo fu deposto in un monumento funebre costruito a Patù con gli enormi massi tratti dalle vicine mura messapiche di Vereto, l antica città di cui oggi rimangono pochi resti: questo monumento è tuttora visibile ed è noto con il nome di Centopietre. La caratteristica di questo monumento, che salta agli occhi del visitatore è proprio il fatto di essere realizzato con materiale "di recupero". Si presenta non più alto di due metri e mezzo ed è diviso, al suo interno, in due navate. Al centro, sorretta da tre colonne, diverse l'una dall'altra, vi è un'architrave recante affreschi ormai poco visibili. Non rimane, attualmente, traccia visibile del sepolcro del Barone Geminiano. Le cattedrali e i santuari Il Salento è una terra dolce che custodisce le tracce di una religiosità pura e autentica, nella quale sacro e profano, cristianesimo e paganesimo convivono esaltandosi a vicenda. Tradizione bizantina Carpignano Salentino - cripta di Santa Cristina della metà del X secolo; Muro Leccese - chiesetta di Santa Marina del X secolo; Vaste - cripta dei Santi Stefani del IX-X secolo; Otranto - chiesetta di San Pietro, cattedrale della città in epoca bizantina. 18

Tradizione Normanna e Romanica Otranto - basilica dell Annunziata (la cattedrale) del 1088, con la suggestiva cripta e lo splendido mosaico pavimentale del XII secolo; Squinzano - abbazia di Santa Maria di Cerrate del XI-XII secolo; Galatina - chiesa di Santa Caterina d Alessandria nella quale si conserva il principale ciclo pittorico tardo gotico dell intera Puglia; Soleto - chiesa di Santo Stefano con il ricco programma pittorico. Barocco Leccese Lecce basilica di Santa Croce, Cattedrale, chiesa del Carmine; Gallipoli chiesa del Rosario, chiesa di Sant Agata; Galatone santuario del Crocefisso della Pietà; Nardò chiesa di San Domenico. Il Settecento vanta una chiesa nella quale sacro e profano, civiltà cristiana e culti legati alla Madre Terra si fondono più che in ogni altro luogo, la cattedrale dei Santi Pietro e Paolo a Galatina, luogo di guarigione per le tarantate che vi si recavano per ricevere l esorcismo da San Paolo. La costa La costa del Salento, vera meraviglia della penisola italiana, è caratterizzata da lunghi arenili sabbiosi, alternati a tratti di scogliera. Partendo da Torre Chianca, ci si imbatte in spiaggette libere e sabbiose e mare cristallino. Spiagge sabbiose anche in località San Foca e Torre dell'orso, mentre, arrivati ad Otranto, la sabbia si fa più fine e compaiono gli scogli, che rendono il paesaggio più caratteristico. Più a Sud si arriva a Santa Cesarea, nota località termale, caratterizzata da una splendida costa rocciosa con faraglioni, grotte (e naturalmente mare cristallino). Dopo Castro, Tricase e Gagliano del Capo, si giunge al tacco dello stivale, Santa Maria di Leuca, dove scogliere e calette la fanno da padrone. Sulla costa ionica troviamo Ugento, con spiagge sabbiose color oro e ottime strutture ricettive immerse nel verde; subito dopo si giunge a Gallipoli, dalle spiagge sabbiose e ricche di vegetazione, e si prosegue fino a Porto Cesareo, altra località assai frequentata dal turismo balneare. Le grotte costiere Il carsismo è un fenomeno che caratterizza nella sua geomorfologia il Salento e questo ha favorito la nascita di insediamenti rupestri. La penisola salentina è, infatti, punteggiata da grotte che hanno restituito testimonianze archeologiche che ci hanno permesso di ricostruire la storia della penisola salentina. Sul versante adriatico alcuni dei siti più importanti sono: Grotta della Poesia a Roca Vecchia, Grotta dei Cervi a Porto Badisco, Grotta Romanelli e Grotta della Zinzulusa presso Castro. Nel Capo di Leuca la Grotta Tre Porte, la Grotta dell Elefante, la Grotta dei Giganti e che hanno restituito manufatti degli uomini di Neanderthal e Sapiens e fauna pleistocenica e olocenica; tra i resti più importanti un dente neandertaliano rinvenuto presso Grotta Tre Porte. Poco più a sud di grotta Tre Porte, in coincidenza con Punta Ristola, troviamo Grotta del Diavolo cavità naturale, una delle poche visitabili, in cui sono stati rinvenuti sul finire del XIX sec. manufatti ceramici ed in selce dell'età dei Metalli oggi esposti presso il Museo Civico di Maglie. Sul versante jonico numerose grotte hanno una grande rilevanza archeologica, le più celebri delle quali sono la Grotta di Uluzzo e la 19

Grotta del Cavallo, nei pressi del Parco di Portoselvaggio, che hanno restituito interessanti manufatti del Paleolitico e ossa di grandi mammiferi. Queste grotte fanno del Salento un importante giacimento di testimonianze e reperti interessanti per la ricostruzione scientifica dell intera area mediterranea. I frantoi ipogei Il frantoio ipogeo o trappeto ipogeo nel Salento è il testimone nascosto di una millenaria civiltà. Come l'ulivo è l'aspetto paesaggistico caratterizzante del panorama salentino, il trappeto sotterraneo è stato parte imprescindibile della cultura economica e sociale del Salento. Perché ipogei? Il motivo più comunemente noto che faceva preferire il frantoio scavato nel sasso a quello costruito a pianterreno era la necessità del calore. L'olio, infatti, diventa solido verso i 6 C. Pertanto, affinché la sua estrazione fosse facilitata, era indispensabile che l'ambiente in cui avveniva la spremitura delle olive fosse tiepido, il che poteva essere assicurato solo in un sotterraneo, riscaldato per di più dai grandi lumi che ardevano notte e giorno, dalla fermentazione delle olive e, soprattutto, dal calore prodotto dalla fatica fisica degli uomini e degli animali. Accanto a questo, tuttavia, vanno considerati altri motivi, principalmente quelli di ordine economico. Il costo della manodopera per ottenere un ambiente scavato era relativamente modesto perché non richiedeva l'opera edilizia di personale specializzato e non implicava spese di acquisto e di trasporto del materiale da costruzione. Il frantoio ipogeo, inoltre, presentava il vantaggio di permettere il rapido e diretto svuotamento dei sacchi di olive nelle cellette sottoposte, attraverso le aperture che avevano al centro della volta, facendo risparmiare, anche questa volta, tempo e manodopera. A partire dal XIX secolo i frantoi ipogei furono progressivamente dismessi - per ragioni molteplici conseguenti soprattutto all'evoluzione industriale ed a più raffinati ed idonei processi di lavorazione - e sostituiti gradualmente da frantoi semiipogei ed infine in elevato. Ma il disuso, l'usura del tempo, i decori di gusto primitivo che ornano i vecchi trappeti ipogei, ed ancora la varietà delle piante (a raggiera, longitudinale, multilineare, a camera, ecc.) che ne caratterizzano l'aspetto spaziale, probabilmente suggerito dalla costituzione del sottosuolo più che da una preordinata idea funzionale, ed infine i resti di macchine ciclopiche ancora ivi presenti, concorrono assieme a realizzare in ogni trappeto una magia ogni volta singolare. Il Barocco Il Barocco leccese nasce tra XVII e XVIII sec., nel periodo in cui i vescovi fanno di Lecce una città-reggia, sul modello della Roma dei Papi. Lo stile leccese per eccellenza prende quindi forma nel periodo della Controriforma e della fondazione dei nuovi ordini religiosi riformati (Teatini e Gesuiti), che rispondono alla necessità della Chiesa di Roma di riconquistare terreno su vasta scala, soprattutto attraverso l ostentazione delle forme del potere. Il Barocco leccese non recepisce la rivoluzione dei concetti spaziali che era alla base del Barocco romano, ma si presenta più che altro come un Barocco sui generis, tanto da poterne usare il termine solo se in relazione al carattere esuberante ed esagerato della decorazione che, più che rivestire, maschera le strutture. Le complesse decorazioni delle facciate di chiese e palazzi restano uno scenografico apparato di superficie, fatto di cornici e trabeazioni, cariatidi e telamoni, trofei di fiori e frutta, puttini e maschere. La fantasia, o meglio, l esuberanza visionaria degli scalpellini, fu resa possibile dall impiego della tenera pietra leccese, una pietra tufacea facile da lavorare e intagliare. Col passare del tempo, questa pietra si indurisce e assume quel particolare colore ambrato del quale Lecce fa bella mostra di sé nelle stellate sere estive. L uso di questo materiale decorativo e da costruzione, che veniva bagnato con latte intero per renderlo più resistente agli agenti atmosferici (in particolare pioggia e umidità), sopperiva alla mancanza di marmi e pietre dure che arricchivano chiese e palazzi dell allora capitale del Regno, Napoli. Descrivere tutti gli edifici e i monumenti che compongono la Lecce barocca è impossibile, ma non si può prescindere dal citarne alcuni di risonanza internazionale, la Basilica di Santa Croce, con l annesso ex convento dei Celestini, Piazza Duomo e San Matteo considerata tra le più belle d Italia. 20