DuPont Personal Protection. ABBIGLIAmENTO PROTETTIvO contro LE INFEZIONI



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del 25 novembre 1996 (Stato 5 dicembre 2006)

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DuPont Personal Protection ABBIGLIAmENTO PROTETTIvO contro LE INFEZIONI

Indice 1. Introduzione...2 2. Protezione in caso di utilizzo di agenti biologici...2 3. Indumenti protettivi ai sensi della norma EN 14126: 2003............... 4 4. Scelta degli indumenti protettivi contro le sostanze biologiche pericolose...7 5. Tute protettive DuPont Personal Protection...8 6. Soluzioni specifiche della 3S-Arbeitsschutz GmbH per indumenti protettivi in Tychem.................................... 14 1

1. Introduzione Come riportano spesso i media, negli ultimi anni si stanno moltiplicando gli incidenti dovuti all utilizzo di agenti biologici e la diffusione di malattie altamente infettive. Epidemie animali come l influenza aviaria o la mucca pazza possono causare ingenti danni economici o addirittura l insufficienza di scorte alimentari. Il turismo e i viaggi di lavoro fanno sorgere la possibilità che malattie tropicali altamente infettive come la febbre di Lassa o l Ebola vengano portate anche in Europa. I notiziari hanno parlato per settimane della sindrome respiratoria acuta grave (SARS) poiché, nonostante le numerose misure adottate, è stato difficile arginarne la propagazione. I governi considerano seriamente il pericolo di un attacco terroristico con l impiego di armi biologiche. Virus e batteri si adattano e diventano sempre più resistenti contro numerosi farmaci e disinfettanti. L impiego di dispositivi di protezione individuale per le persone addette all assistenza, alla cura, al trattamento, al trasporto, alle misure preventive ed alla decontaminazione rappresenta un provvedimento essenziale per la loro sicurezza e per quella dell ambiente circostante. Gli obiettivi prioritari da perseguire sono diversi: l efficace controllo dell infezione in atto, l impedimento della diffusione dell infezione in territori non interessati da essa, l impedimento della contaminazione e del contagio degli addetti al pronto intervento e delle squadre di soccorso, l osservanza degli aspetti legati alla salute e alla sicurezza durante l utilizzo di detergenti e disinfettanti. La scelta dei corretti dispositivi di protezione individuale dipende dal tipo di intervento da eseguire. Questa brochure contiene preziose informazioni in merito alle prestazioni delle nostre tute protettive in caso di utilizzo di agenti biologici. 2. Protezione in caso di utilizzo di agenti biologici Sia nel campo dell agricoltura, che in quello dell industria agroalimentare, dello smaltimento e del riciclaggio dei rifiuti, della gestione di reti fognarie o nei settori dei servizi di pronto intervento, ogniqualvolta gli operatori siano a contatto con sostanze biologiche, un indumento protettivo sicuro ed affidabile è essenziale per prevenire, ad esempio, le infezioni e la diffusione di germi. 2

Cosa si intende per agenti biologici? Una definizione completa dei termini è contenuta nell ordinanza tedesca sulle sostanze biologiche (BioStoffV, che recepisce la Direttiva CE 2000/54). Il termine agenti biologici si riferisce essenzialmente a microrganismi come batteri, virus e funghi. Secondo l ordinanza sulle sostanze biologiche, tra queste rientrano tutti i materiali e gli agenti biologici, compresi i materiali geneticamente modificati. È importante notare che queste sostanze possono essere infettive, sensibilizzanti o tossiche. Quali sono i gruppi di rischio causati dagli agenti biologici? Si distinguono quattro gruppi, secondo il rischio di infezione per gli esseri umani. Ai gruppi di rischio sono associate misure protettive che, a loro volta, sono suddivise in fasi. Maggiori informazioni sull argomento sono disponibili nella suddetta ordinanza sulle sostanze biologiche. Come si entra in contatto con gli agenti biologici? Sono molte le attività che possono provocare il contatto con batteri, virus o funghi, come ad esempio: 1. Produzione e manipolazione di agenti biologici (tra cui isolamento, produzione, propagazione, uso, elaborazione, riempimento, trasferimento, miscelazione, fornitura e smaltimento). 2. Contatto sul luogo di lavoro con persone, animali, piante, prodotti biologici, oggetti e materiali (se ciò comporta la manipolazione di agenti biologici ed il contatto con essi). L ordinanza sulle sostanze biologiche distingue fra attività mirate e non mirate. Per saperne di più, è possibile consultare l ordinanza stessa. Dove possono essere presenti agenti biologici, e quali? Quali malattie possono causare? Posto di lavoro Agenti biologici Malattia Acque di scarico/impianti Clostridium tetani, epatite, Leptospira di depurazione interrogans, protozoi, nematodi Tetano, leptospirosi, epatite, elmintiasi Archivi, biblioteche, musei Muffa Aspergillosi Miniere Leptospira interrogans Leptospirosi Pesca Leptospira interrogans Leptospirosi Lavorazione della carne Prioni, E. coli, salmonella, antrace vcjk, infezioni del tratto urogenitale, enterite, carbonchio Selvicoltura Virus TBE, Borrelia burgdorferi, virus della rabbia TBE, borreliosi, rabbia Giardinaggio Clostridium tetani Tetano Servizi sanitari Virus HBV, Mycobacteriumtuberculosis, Bordetella pertussis, HIV Epatite, tubercolosi, pertosse, AIDS Agricoltura (granaglie, latte, animali) Leptospira interrogans, Brucella spec., Coxiella burnetii, acari Leptospirosi, brucellosi, febbre Q, allergieallergien Industria della pelle Bacillus anthracis Carbonchio Industria dei rifiuti Muffa, enterovirus e batteri Aspergillosi, gastroenterite Impianti di depurazione E. coli, salmonella Infezioni del tratto urogenitale, enterite Allevamenti aviari Chlamydia psittaci, Cryptococcus neoformans Ornitosi, criptococcosi Impianti idrici Legionella Malattia del legionario Fonte: Lista dei valori limite 2003 (rapporto BGIA 2/2003). A cura di: Federazione centrale delle associazioni mutualistiche (HVBG), Sant Agostino 2003 3

3. Indumenti protettivi ai sensi della norma EN 14126:2003 Ai sensi dell ordinanza tedesca sulle sostanze biologiche (BioStoffV), il datore di lavoro è obbligato a mettere a disposizione dei propri collaboratori indumenti protettivi adeguati al rischio incorso. Quale indumento è in grado di fornire tale protezione dagli agenti biologici? La norma EN 14126 definisce i requisiti speciali per gli indumenti protettivi dagli agenti infettivi, destinati a proteggere dai batteri, dai virus e da altri microrganismi. La loro funzione è proteggere la cute dal possibile contatto con le sostanze biologiche e prevenire la diffusione di germi. Si consiglia di utilizzare tute con cuciture sigillate poiché virus, batteri e spore sono sufficientemente piccoli da penetrare nelle aperture delle cuciture non sigillate. Le tute protettive i cui materiali sono stati certificati secondo la norma EN 14126 sono riconoscibili dal pittogramma relativo ai rischi biologici. Le direttive giuridiche prescrivono che questi indumenti protettivi vengano certificati come abbigliamento protettivo contro gli agenti chimici di categoria III. Per gli indumenti protettivi contro gli agenti biologici ne risulta quindi la seguente suddivisione: Tipi di indumenti protettivi ai sensi della norma EN 14126:2003 Tipo Descrizione Norma corrispondente 1aB, 1bB, 1cB, 2B 3B 4B 5B 6B Indumento impermeabile ai gas / indumento non impermeabile ai gas Protezione dagli agenti chimici liquidi sotto pressione Protezione dai liquidi nebulizzati Protezione dalle particelle solide trasportate dall aria Protezione limitata dai liquidi nebulizzati EN 943-1, EN 943-2 EN 466 EN 465 EN ISO 13982-1 pr EN 13034 Protezione parziale del corpo EN 467 La norma EN 14126 comprende i seguenti test sui materiali: prova di resistenza alla penetrazione di sangue sintetico (ISO/FDIS 11603): resistenza alla penetrazione virale (ISO/FDIS 16604), resistenza alla penetrazione batterica (ISO/DIS 22610), resistenza alla penetrazione di aerosol biologicamente contaminati (ISO/DIS 22611), resistenza alla penetrazione di particelle biologicamente contaminate (ISO/DIS 22612). Esame preliminare secondo la norma ISO/FDIS 16603: il sangue sintetico utilizzato per questo esame è una mistura di cellulosa, colorante, soluzione tamponata e stabilizzatori. La colorazione rossa serve a riconoscere visivamente a quale livello di pressione del liquido si verifica la penetrazione attraverso il materiale. 4

Tabella 1: classificazione ai sensi della ISO/FDIS 16603: penetrazione di liquidi contaminati, rilevata per mezzo di sangue sintetico; durata della pressurizzazione: 5 minuti Classe Pressione di esposizione [kpa] 6 20 5 14 4 7 3 3,5 2 1,75 1 0 Esame della penetrazione virale secondo la norma ISO/FDIS 16604: L esame e la classificazione della penetrazione virale vengono eseguiti analogamente alla norma ISO/FDIS 16603. L unica differenza è che, anziché sangue sintetico, viene utilizzato un liquido contaminato con un batteriofago o un virus (Phi-X-174). Esame della penetrazione batterica secondo la norma ISO/DIS 22610: Questo progetto di norma stabilisce i metodi di prova per determinare la resistenza di un materiale alla penetrazione batterica allo stato umido. Il materiale contaminato viene portato a contatto con il materiale di prova e strofinato meccanicamente. La tabella 2 mostra le sei classi definite nel progetto di norma con i relativi tempi di penetrazione, quando i batteri attraversano chiaramente il materiale protettivo. Tabella 2: classificazione secondo la norma ISO/CD 22610: resistenza alla penetrazione batterica Classe Penetrazione batterica [min] 6 > 75 5 > 60 4 > 45 3 > 30 2 > 15 1 < 15 Esame della penetrazione di aerosol secondo la norma ISO/DIS 22611: Per controllare l efficacia della barriera protettiva contro gli aerosol biologici, una soluzione contaminata (Staphylococcus Aureus) in forma di aerosol viene nebulizzata parallelamente su una membrana di nitrato di cellulosa non protetta e su un altra membrana di nitrato di cellulosa rivestita da uno strato di materiale di prova (la grossezza del poro della membrana è di ca. 0,45 µm). Le due membrane vengono valutate in base alla loro carica batterica. Ai fini della classificazione viene rilevato il rapporto di penetrazione (rapporto della carica batterica della membrana in nitrato di cellulosa senza protezione con quello della membrana rivestita con il tessuto di prova), poi convertito nell unità log (tabella 3). 5

Tabella 3: classificazione secondo la norma ISO/DIS 22611: resistenza alla penetrazione di aerosol biologici Classe Rapporto di penetrazione con/senza materiale di prova [log] 3 > 5 2 > 2 1 > 1 Osservazione per l interpretazione: a titolo di esempio, secondo tale classificazione, considerando 1.000 batteri, con un materiale protettivo di classe 1, sulla superficie rivolta verso l aerosol penetrano fino a 100 batteri (ossia il 10% dei batteri), per un materiale di classe 2 con la stessa superficie ne penetrano 10 su 1.000 (1%), mentre per un materiale con la classificazione più alta, la classe 3, si parla di 1 batterio su 100.000 (0,001%). Osservazione: nel frattempo, questo test è stato revocato (2007). Poiché la norma EN 14126:2003 non è stata modificata, è corretto citare ancora questi valori. Esame della penetrazione delle polveri secondo la norma ISO/DIS 22612: Nella prova di protezione contro le polveri contaminate, il campione del materiale precedentemente sterilizzato viene fissato nell apposito dispositivo e successivamente cosparso di polvere di talco contaminato (Bacillus Subtilis); al di sotto del campione si trova una piastra di agar. A questo punto, il materiale viene sottoposto a vibrazioni: le particelle che attraversano il materiale vengono valutate dopo l incubazione della piastra di agar, utilizzando come controllo un campione di materiale non contaminato. I risultati (valori medi ottenuti da dieci risultati singoli) vengono stimati in unità log di penetrazione (tabella 4). Tabella 4: classificazione secondo la norma ISO/DIS 22612: resistenza alla penetrazione di particelle contaminate (cfu: colony forming units, in italiano: unità formanti colonia). Classe Rapporto di penetrazione con/senza materiale di prova [log] 3 1 2 2 1 3 Osservazione: Nella classificazione si nota che il materiale del capo di abbigliamento, riferito a una superficie di prova relativamente piccola di 20 x 20 cm², selezionata per la prova stessa, può lasciar passare in media 9,99 cfu e riuscire ancora a rientrare nella classe di protezione più alta, ossia la classe 3. In base alla finezza della polvere, la norma richiede unicamente che il 95% del talco contaminato utilizzato presenti grani di dimensioni inferiori ai 15 µm, mentre non fa menzione alcuna della distribuzione di grossezza dei grani stessi. 6

4. Scegliere indumenti protettivi contro le sostanze biologiche valutando i rischi particolari Quali sono i criteri in base ai quali un operatore sceglie i propri indumenti protettivi contro i materiali contaminati? Occorre naturalmente rispettare la normativa attuale relativa alla protezione dalle sostanze chimiche e riguardo alla protezione biologica. Prima di tutto, nell operare una scelta, va effettuata sempre un analisi dei rischi. Dal tipo di minaccia biologica e dalla valutazione delle vie di trasmissione è possibile farsi un idea delle dimensioni geometriche di ogni sostanza biologica pericolosa. Come tali si intendono particelle subvirali, virus di dimensioni dell ordine dei nanometri, come pure parassiti di dimensioni dell ordine dei micron, e così via. Se tra le vie di trasmissione contemplate si nota che la maggioranza di queste particelle vengono trasportate con l aria ambientale, si dovrà considerare in particolare il loro diametro aerodinamico (tabella 5). Da queste premesse derivano, infine, anche i requisiti di tenuta delle particelle dell indumento protettivo. Tabella 5: dimensioni delle particelle in aerosol biologicamente contaminati secondo [3]* Particella Diametro aerodinamico [µm] Virus 0,02 0,3 Batteri 0,2 10 Spore batteriche 0,5 1,5 Cellule e filamenti miceliali 10 Spore miceliali 2 8 Spore di muschi 5 30 Spore di felci 20 60 Pollini 5 250 Molto spesso per gli indumenti protettivi vengono utilizzati tessuti non tessuti termosaldati, pellicole microporose e tessuti non tessuti termosaldati rivestiti. Questi ultimi sono a tenuta di particelle e resistono bene persino ai liquidi pressurizzati. Per i tessuti non tessuti e le pellicole microporose questo vale soltanto per il contatto con i liquidi quasi in assenza di pressione, e in genere non sono completamente a tenuta di particelle. Nei tessuti non tessuti termosaldati e nelle pellicole microporose, la tenuta di particelle (diametro minimo della particella) resiste fino a circa 1 µm. Ciò significa che, in caso di contaminazione di particelle al di sotto di un micron, è consigliabile proteggersi con un tessuto non tessuto rivestito oppure uno stratificato di pellicole. * [3] Linsel, Gunter: Bioaerosole Entstehung und biologische Wirkungen. Bundesanstalt für Arbeitsschutz und Arbeitsmedizin (BAuA) Berlino, Marzo 2001 7

5. Gli indumenti di protezione DuPont Personal Protection Le barriere biologiche Tyvek e Tychem : una protezione sicura dagli agenti biologici. Oltre ai test eseguiti per determinare la protezione dagli agenti chimici, il materiale con cui sono confezionati gli indumenti Tyvek e Tychem di DuPont è stato testato secondo speciali procedure per determinare l efficacia della barriera contro gli agenti infettivi. In questo modo viene testata la protezione a contatto diretto con batteri, liquidi nebulizzati biologicamente contaminati e particelle solide. Ma non basta semplicemente indossare un capo protettivo per garantire la propria protezione. L efficacia della barriera dell indumento può essere assicurata solo se quest ultimo è indossato e levato correttamente e solo se ci si attiene a corrette procedure operative. Ad esempio, un indumento che viene tolto in modo errato può contaminare l operatore che lo indossa. DuPont Personal Protection ha realizzato una videocassetta di formazione su questo argomento, intitolata Utilizzo corretto degli indumenti protettivi. Al momento della selezione e dell utilizzo dei DPI, deve essere inoltre verificata la compatibilità dell equipaggiamento completo, ad esempio tra indumenti protettivi, guanti o respiratori. DuPont Personal Protection offre tute protettive che coprono tutti e quattro i gruppi di rischio e i tipi dal 3 al 6. Indumenti raccomandati da DuPont per la protezione dalle sostanze biologiche Modello Protezione Protezione dai dalle polveri liquidi biologicamente biologicamente contaminate contaminati Gruppo di rischi Gruppo di rischi 1, 2 Gruppo di rischi 1, 2, 3, 4 TYVEK TYVEK Classic Plus Modello CHA5 (4B, 5B, 6B) TYVEK Classic Plus con calzini Modello CHA6 (4B, 5B, 6B) TYCHEM 1. Agenti biologici non in grado di causare malattie per gli esseri umani. 2. Agenti biologici in grado di causare malattie per gli esseri umani e che rappresentano un pericolo per gli operatori. La dispersione delle sostanze tra la popolazione è improbabile. Normalmente, è possibile adottare misure preventive o trattamenti efficaci. TYCHEM C Standard Modello CHA5 (3B, 4B, 5B, 6B) TYCHEM C Standard con calzini Modello CHA6 (3B, 4B, 5B, 6B) TYCHEM C2 Modello CHZ5 (3B, 4B, 5B, 6B) TYCHEM F Standard Modello CHA5 (3B, 4B, 5B, 6B) TYCHEM F Standard con calzini Modello CHA6 (3B, 4B, 5B, 6B) TYCHEM F2 Modello CHZ5 (3B, 4B, 5B, 6B) 3. Agenti biologici in grado di causare gravi malattie per gli esseri umani e che rappresentano un serio pericolo per gli operatori. Può verificarsi la dispersione delle sostanze tra la popolazione, ma normalmente è possibile adottare misure preventive o trattamenti efficaci. 4. Agenti biologici in grado di causare gravi malattie per gli esseri umani e che rappresentano un serio pericolo per gli operatori. In alcune circostanze, il rischio di dispersione delle sostanze tra la popolazione è elevato. Normalmente, non è possibile adottare misure preventive o trattamenti efficaci. 8

Tuta TYVEK CLASSIC PLUS Indumento idoneo alla protezione dagli agenti chimici categoria III * * * ** *** Tipo 4 Tipo 5 Tipo 6 EN 14126 Tipo 4B EN 1149-1 EN 1073-2 Da oggi, è disponibile il modello con calzini integrati! Elastico per il pollice: una specifica standard ormai su tutti i capi Barriera protettiva contro numerosi agenti chimici inorganici a bassa concentrazione e contro le particelle superiori a 1 µm Protezione dalla contaminazione causata da particelle radioattive Barriera contro le particelle biologiche solide contaminate appartenenti ai gruppi di rischio 1 e 2 Combina le performance di una barriera protettiva di tipo 4B con il comfort di un indumento non tessuto Idoneo all utilizzo nelle aree a rischio di esplosione Il materiale è privo di composti alogeni, quindi può essere smaltito senza rilasciare ulteriori residui nocivi per l ambiente e la salute Il design del capo agevola i movimenti dell operatore Adatto all uso in sale sterili. L indumento può essere sterilizzato * Pittogrammi DuPont. ** Il trattamento antistatico è efficace solo con un umidità relativa > 25%. *** Non offre alcuna protezione dalle radiazioni radioattive. Classificazione secondo la norma EN14126 Prova Resistenza alla penetrazione virale Risultati Classificazione secondo la norma EN 14126: 2003 Nessuna classe Resistenza alla penetrazione batterica Tempo di penetrazione t < 15 min. Classe 1 Resistenza alla penetrazione di aerosol biologicamente contaminati Resistenza alla penetrazione di particelle biologicamente contaminate Penetrazione log cfu 2,1 Classe 1 Penetrazione log cfu 2,6 Classe 1 9

Tuta TYCHEM C C Indumento idoneo alla protezione dagli agenti chimici categoria III * * * * ** *** Tipo 3 Tipo 4 Tipo 5 Tipo 6 EN 14126 Tipo 3B EN 1149-1: 1995 EN 1073-2 Da oggi, è disponibile il modello con calzini integrati! Elastico per il pollice: una specifica standard ormai su tutti i capi Barriera contro numerosi agenti chimici inorganici Resistenza agli spruzzi di liquidi fino a 2 bar Tessuto impermeabile alle particelle Protezione dai rischi biologici - soddisfa i requisiti della norma EN 14126 e rientra nella classe di prestazioni più elevata. Protezione dalla contaminazione causata da particelle radioattive Protezione elevata con peso leggero Idoneo all utilizzo nelle aree a rischio di esplosione Ideale per applicazioni in cui è necessaria la decontaminazione: il tessuto resiste alle sostanze di decontaminazione abitualmente utilizzate Il materiale è privo di composti alogeni, quindi può essere smaltito senza rilasciare ulteriori residui nocivi per l ambiente e la salute * Pittogrammi DuPont. ** Il trattamento antistatico è efficace solo con un umidità relativa > 25%. *** Non offre alcuna protezione dalle radiazioni radioattive. Classificazione secondo la norma EN14126 Prova Resistenza alla penetrazione virale Resistenza alla penetrazione batterica Resistenza alla penetrazione di aerosol biologicamente contaminati Resistenza alla penetrazione di particelle biologicamente contaminate 10

Tuta TYCHEM C2 Indumento idoneo alla protezione dagli agenti chimici categoria III * * * * ** *** Tipo 3 Tipo 4 Tipo 5 Tipo 6 EN14126 Tipo 3B EN 1149-1: 1995 EN 1073-2 Maggior resistenza meccanica combinata con una doppia zip innovativa Barriera analoga a quella di TYCHEM C con una resistenza meccanica più elevata Barriera contro numerosi agenti chimici inorganici Resistenza agli spruzzi di liquidi fino a 2 bar Tessuto impermeabile alle particelle Protezione dai rischi biologici - soddisfa i requisiti della norma EN 14126 e rientra nella classe di prestazioni più elevata Protezione dalla contaminazione causata da particelle radioattive Confortevole, mano simile al tessuto all interno dell indumento grazie al nuovo sistema multistrato Leggerezza l operatore dà il meglio di sé durante il lavoro Facile da indossare e da sfilare, per ridurre i rischi di contaminazione incrociata Ideale per applicazioni in cui è necessaria la decontaminazione: il tessuto resiste alle sostanze di decontaminazione abitualmente utilizzate Il materiale è privo di composti alogeni, quindi può essere smaltito senza rilasciare ulteriori residui nocivi per l ambiente e la salute * Pittogrammi DuPont. ** Il trattamento antistatico è efficace solo con un umidità relativa > 25%. *** Non offre alcuna protezione dalle radiazioni radioattive. Risultati 20 kpa Classe 6 Tempo di penetrazione t >75min Classe 6 Penetrazione log cfu <1 Classe 3 Penetrazione ratio log >5 Classe 3 Classificazione secondo la norma EN14126: 2003 11

Tuta TYCHEM F e accessori F F Indumento idoneo alla protezione dagli agenti chimici categoria III * * * * ** *** Tipo 3 Tipo 4 Tipo 5 Tipo 6 EN 14126 Tipo 3B EN 1149-1: 1995 EN 1073-2 Da oggi, è disponibile il modello con calzini integrati! Elastico per il pollice: una specifica standard ormai su tutti i capi Protezione da numerosi agenti chimici organici ed agenti chimici inorganici altamente concentrati Resistenza agli spruzzi di liquidi fino a 5 bar Materiale impermeabile alle particelle Protezione dai rischi biologici - soddisfa i requisiti della norma EN 14126 e rientra nella classe di prestazioni più elevata Protezione dalla contaminazione causata da particelle radioattive Idoneo all utilizzo nelle aree a rischio d esplosione Ideale per applicazioni in cui è necessaria la decontaminazione: il tessuto resiste alle sostanze di decontaminazione abitualmente utilizzate Il materiale è privo di composti alogeni, quindi può essere smaltito senza rilasciare ulteriori residui nocivi per l ambiente e la salute * Pittogrammi DuPont. ** Il trattamento antistatico è efficace solo con un umidità relativa > 25%. *** Non offre alcuna protezione dalle radiazioni radioattive. Copristivale in TYCHEM F Classificazione secondo la norma EN14126 Prova Resistenza alla penetrazione virale Resistenza alla penetrazione batterica Resistenza alla penetrazione di aerosol biologicamente contaminati Resistenza alla penetrazione di particelle biologicamente contaminate 12

Tuta TYCHEM F2 Indumento idoneo alla protezione dagli agenti chimici categoria III * * * * ** *** Tipo 3 Tipo 4 Tipo 5 Tipo 6 EN 14126 Tipo 3B EN 1149-1: 1995 EN 1073-2 Maggior resistenza meccanica combinata con una doppia zip innovativa * Pittogrammi DuPont. ** Il trattamento antistatico è efficace solo con un umidità relativa > 25%. *** Non offre alcuna protezione dalle radiazioni radioattive. Barriera analoga a quella di TYCHEM F con una resistenza meccanica più elevata Protezione da numerosi agenti chimici organici e dagli agenti chimici inorganici altamente concentrati Resistenza agli spruzzi di liquidi fino a 5 bar Materiale impermeabile alle particelle Protezione dai rischi biologici - soddisfa i requisiti della norma EN 14126 e rientra nella classe di prestazioni più elevata Protezione dalla contaminazione causata da particelle radioattive Livello di protezione superiore grazie alle eccellenti caratteristiche del design per applicazioni esigenti Leggerezza l operatore dà il meglio di sé durante il lavoro Facile da indossare e da sfilare, per ridurre i rischi di contaminazione incrociata Ideale per applicazioni in cui è necessaria la decontaminazione: il tessuto resiste alle sostanze di decontaminazione abitualmente utilizzate Il materiale è privo di composti alogeni, quindi può essere smaltito senza rilasciare ulteriori residui nocivi per l ambiente e la salute Risultati 20 kpa Classe 6 Tempo di penetrazione t > 75 min. Classe 6 Penetrazione log cfu <1 Classe 3 Penetrazione ratio log >5 Classe 3 Classificazione secondo la norma EN14126: 2003 13

6. Soluzioni specifiche della 3S-Arbeitsschutz GmbH per indumenti protettivi in Tychem Pro-Chem II Dotata di apertura posteriore e maschera, garantisce un elevata tenuta contro le sostanze nocive, ad es. nell ambito della protezione ABC o come barriera biologica Pro-Chem III Tuta con casco ventilato. A seconda del modo in cui si desidera utilizzarla, esiste la possibilità di ventilare l intera tuta o solamente il casco. Il sistema di aerazione viene indossato sotto la tuta e rimane, così, protetto da un eventuale contaminazione. Inoltre, consente una durata d utilizzo maggiore rispetto ai normali materiali isolanti per indumenti protettivi o a una maschera pienofacciale. 14

La linea di prodotti PRO-CHEM offre diversi accessori e opzioni per soddisfare i requisiti specifici delle singole applicazioni. Opzioni Tra queste figurano spessi guanti applicati per la protezione dagli agenti chimici (ad es., nitrile, butile, VITON o materiale in multistrato) o calzettoni per stivale dotati di orlo antigoccia, materiali di rinforzo in punti soggetti a usura (ad es., gomiti o ginocchia), coprimaniche doppi, ecc. Accessori Adeguati sistemi di aerazione per i diversi modelli di tute, borse per riporvi o trasportare le tute, sostanze antiappannamento per la visiera. Per maggiori informazioni o per richiedere un colloquio di consulenza personale, è a vostra disposizione il team di distribuzione di 3S-Arbeitsschutz. 3S-Arbeitsschutz GmbH Ikarusstr. 24 D-40474 Düsseldorf Tel. +49 (0) 211 690 796 0 Fax +49 (0) 211 690 796 55 info@3s-arbeitsschutz.de www.3s-arbeitsschutz.de PRO-CHEM è un marchio commerciale registrato di 3S-Arbeitsschutz GmbH. Responsabile per il contenuto di questa pagina: 3S-Arbeitsschutz GmbH. 15

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